Bundesverwaltungsgericht
Tribunal administratif fédéral
Tribunale amministrativo federale
Tribunal administrativ federal


Corte I

A-3056/2015

Sentenza del 22 dicembre 2016

Giudici Michael Beusch (presidente del collegio),

Composizione Pascal Mollard, Salome Zimmermann,

cancelliera Sara Friedli.

A._______,

Parti patrocinato dall'avv.Fulvio Pezzati,

ricorrente,

contro

Direzione generale delle dogane (DGD),

Divisione principale Procedure ed esercizio, Monbijoustrasse 40, 3003 Bern,

autorità inferiore.

Oggetto riscossione posticipata di tributi doganali.

Fatti:

A.
Il 21 aprile 2012 il signor B._______, domiciliato in Italia, è stato fermato alla guida di un autoveicolo nelle retrovie del valico incustodito di X._______ da una pattuglia del Corpo delle guardie di confine. In tale occasione, gli agenti hanno rinvenuto nel baule un quantitativo di 197 kg di carne fresca, celato sotto una coperta e non dichiarato al momento del passaggio del confine.

Il giorno stesso, inizialmente interrogato presso il Posto guardie di confine Stabio e in seguito presso la Direzione del circondario Lugano, Sezione antifrode doganale (di seguito: SA Lugano), il signor B._______ ha dichiarato che la carne da lui trasportata era destinata al signor A._______, domiciliato in Svizzera, il quale l'aveva acquistata presso C._______ di Y._______ (Italia). Esso ha altresì precisato di aver trasportato della carne in Svizzera per conto del signor A._______, omettendo di dichiararla in dogana, già in altre occasioni.

La sera stessa, il signor A._______ e i suoi due figli D._______ e E._______ sono stati anch'essi interrogati al riguardo. Nel contempo, è stato altresì effettuato una perquisizione presso l'abitazione di proprietà del signor A._______ e nei locali adiacenti, appartenenti al negozio F._______ e all'associazione G._______, entrambi gestiti dalla famiglia A._______. In tale occasione, è stato scoperto un quantitativo di 25 kg di carne surgelata anch'essa in provenienza di C._______.

B.
Sulla base di quanto accaduto il 21 aprile 2012, la SA Lugano ha poi aperto un'inchiesta penale doganale nei confronti del signor A._______ e dei suoi due figli D._______ e E._______, nonché del signor B._______.

C.
Con domanda di assistenza amministrativa del 4 maggio 2012 inoltrata alle competenti autorità italiane, la SA Lugano ha in seguito acquisito come mezzi di prova 12 scontrini di acquisto tutti collegati alla tessera cliente n. (...) rilasciata il 17 maggio 2011 verosimilmente al signor A._______ - registratosi quale H._______ - da C._______ di Y._______ (Italia). Da tali scontrini è risultato l'acquisto di grandi quantitativi di carne tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012.

D.
Con processo verbale finale del 26 maggio 2014, il signor A._______ è stato formalmente incolpato dalla SA Lugano di aver fatto importare illegalmente tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 derrate alimentari da terzi. A mente della SA Lugano, egli avrebbe acquistato personalmente presso C._______ di Y._______ (Italia), diversi prodotto carnei, principalmente carne fresca di differente genere e taglio, destinata ad essere consumata in territorio elvetico in occasione di matrimoni o feste organizzate dall'associazione G._______ con sede ad Z._______. Al fine d'immettere illecitamente la merce in questione nel territorio doganale, egli avrebbe ingaggiato contro pagamento il signor B._______, con lo scopo di fargli trasportare dall'Italia alla Svizzera la merce acquistata omettendola alle formalità doganali. In almeno otto occasioni, il signor B._______ avrebbe trasportato, per conto del signor A._______, la merce acquistata in Italia caricandola su diversi autoveicoli e attraversando il confine presso diversi valichi del Cantone Ticino, senza mai dichiararla per l'espletamento delle formalità doganali.

E.
Tale processo verbale è stato formalmente contestato dal signor A._______ - per il tramite del suo patrocinatore - con scritto 6 giugno 2014, nel quale egli ha altresì postulato l'audizione in qualità di testimoni di diversi suoi fornitori della Svizzera interna, allo scopo di comprovare che il negozio F._______ e l'associazione G._______ si riforniscono di carne unicamente in Svizzera.

Con scritto 13 giugno 2014, dette prove testimoniali sono state respinte dalla SA Lugano, in quanto ritenute non pertinenti, nella misura in cui nessuno metterebbe in dubbio che per l'approvvigionamento di detti negozi la famiglia A._______ si rifornisca anche in Svizzera. In discussione, sarebbe infatti unicamente l'importazione illegale della carne estera. La SA Lugano ha giudicato come non necessario procedere ad ulteriori interrogatori, in quanto gli atti già esperiti dell'inchiesta - in particolare, i mezzi di prova ottenuti tramite l'assistenza amministrativa e le dichiarazioni rilasciate in sede di interrogatorio dall'autore materiale delle importazioni, il signor B._______ - evidenzierebbero una fattispecie sufficientemente chiara.

F.
Con decisione sull'obbligo di pagamento del 26 maggio 2014, la SA Lugano ha poi dichiarato il signor A._______ assoggettato al pagamento a posteriori dei tributi doganali elusi dell'importo totale di 33'566.60 franchi (= fr. 29'951.40 di dazi + fr. 1'017.25 di IVA + fr. 2'597.95 di interessi di mora), sulla base di quanto risultante dal processo verbale finale steso il 26 maggio 2014. Nel contempo, il signor B._______ è stato dichiarato solidalmente responsabile per il pagamento dell'intera somma.

G.
Avverso la predetta decisione, il signor A._______ - per il tramite del suo patrocinatore - ha presentato ricorso dinanzi alla Direzione generale delle dogane (di seguito: DGD) con scritto 26 giugno 2014. Protestando tasse, spese e ripetibili, egli ha postulato (1) in via principale, l'annullamento della decisione impugnata, (2) in via subordinata, la conferma della decisione impugnata limitatamente all'importo di 3'844.85 franchi concernente la ripresa fiscale relativa all'importazione di 197 kg di carne fresca del 21 aprile 2012. In sostanza, egli ha riconosciuto unicamente l'importazione illegale del 21 aprile 2012 e la relativa ripresa fiscale, contestando invece tutte le altre importazioni imputatogli, in quanto non minimamente comprovate da degli elementi oggettivi: nulla agli atti proverebbe che tale merce abbia effettivamente varcato il confine elvetico in violazione delle prescrizioni doganali. Egli contesta parimenti la validità della domanda di assistenza amministrativa, con cui le autorità doganali sono entrate in possesso degli scontrini di cassa corrispondenti agli acquisti effettuati con la carta fedeltà di C._______ di Y._______ (Italia). Egli ha altresì ribadito la sua richiesta di audizione dei testi (fornitori in Svizzera).

H.
Con decisione 27 marzo 2015, la DGD ha accolto parzialmente il ricorso, correggendo l'ammontare dell'IVA a carico del signor A._______ da 1'017.25 franchi a 1'012.65 franchi. Per il resto, la DGD ha confermato la decisione impugnata e - per quanto ricevibile - respinto il ricorso nonché le richieste di prove (testimoni).

I.
Avverso la predetta decisione, il signor A._______ (di seguito: ricorrente) - sempre per il tramite del suo patrocinatore - ha interposto ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo federale con scritto 12 maggio 2015. Protestando tasse, spese e ripetibili, per i medesimi motivi addotti dinanzi alla DGD, egli ha postulato (1) in via principale, l'annullamento della decisione impugnata, (2) in via subordinata, la conferma della decisione impugnata limitatamente all'importo di 3'844.85 franchi concernente la ripresa fiscale relativa all'importazione di 197 kg di carne fresca del 21 aprile 2012. Egli ha in particolare rinnovato la sua richiesta di audizione testimoniale.

J.
Con scritto 3 luglio 2015, la DGD si è sostanzialmente riconfermata nella propria decisione, postulando il rigetto del ricorso.

K.
Ulteriori fatti e argomentazioni verranno ripresi, per quanto necessari, nei considerandi in diritto del presente giudizio.

Diritto:

1.

1.1 Giusta l'art. 31
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 31 Principio - Il Tribunale amministrativo federale giudica i ricorsi contro le decisioni ai sensi dell'articolo 5 della legge federale del 20 dicembre 196819 sulla procedura amministrativa (PA).
LTAF, il Tribunale amministrativo federale giudica i ricorsi contro le decisioni ai sensi dell'art. 5
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 5 - 1 Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti:
1    Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti:
a  la costituzione, la modificazione o l'annullamento di diritti o di obblighi;
b  l'accertamento dell'esistenza, dell'inesistenza o dell'estensione di diritti o di obblighi;
c  il rigetto o la dichiarazione d'inammissibilità d'istanze dirette alla costituzione, alla modificazione, all'annullamento o all'accertamento di diritti o di obblighi.
2    Sono decisioni anche quelle in materia d'esecuzione (art. 41 cpv. 1 lett. a e b), le decisioni incidentali (art. 45 e 46), le decisioni su opposizione (art. 30 cpv. 2 lett. b e 74), le decisioni su ricorso (art. 61), le decisioni in sede di revisione (art. 68) e l'interpretazione (art. 69).24
3    Le dichiarazioni di un'autorità che rifiuta o solleva pretese da far valere mediante azione non sono considerate decisioni.
PA. In particolare, le decisioni emanate dalla DGD possono essere impugnate dinanzi al Tribunale amministrativo federale conformemente all'art. 33 lett. d
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 33 Autorità inferiori - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni:
a  del Consiglio federale e degli organi dell'Assemblea federale in materia di rapporti di lavoro del personale federale, compreso il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente;
b  del Consiglio federale concernenti:
b1  la destituzione di un membro del Consiglio della banca o della direzione generale o di un loro supplente secondo la legge del 3 ottobre 200325 sulla Banca nazionale,
b10  la revoca di un membro del consiglio d'amministrazione del Servizio svizzero di assegnazione delle tracce o l'approvazione della risoluzione del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio d'amministrazione secondo la legge federale del 20 dicembre 195743 sulle ferrovie;
b2  la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari o l'approvazione dello scioglimento del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio di amministrazione secondo la legge del 22 giugno 200726 sulla vigilanza dei mercati finanziari,
b3  il blocco di valori patrimoniali secondo la legge del 18 dicembre 201528 sui valori patrimoniali di provenienza illecita,
b4  il divieto di determinate attività secondo la LAIn30,
b4bis  il divieto di organizzazioni secondo la LAIn,
b5  la revoca di un membro del Consiglio d'istituto dell'Istituto federale di metrologia secondo la legge federale del 17 giugno 201133 sull'Istituto federale di metrologia,
b6  la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità federale di sorveglianza dei revisori o l'approvazione dello scioglimento del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio di amministrazione secondo la legge del 16 dicembre 200535 sui revisori,
b7  la revoca di un membro del Consiglio dell'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici secondo la legge del 15 dicembre 200037 sugli agenti terapeutici,
b8  la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'istituto secondo la legge del 16 giugno 201739 sui fondi di compensazione,
b9  la revoca di un membro del consiglio d'Istituto dell'Istituto svizzero di diritto comparato secondo la legge federale del 28 settembre 201841 sull'Istituto svizzero di diritto comparato,
c  del Tribunale penale federale in materia di rapporti di lavoro dei suoi giudici e del suo personale;
cbis  del Tribunale federale dei brevetti in materia di rapporti di lavoro dei suoi giudici e del suo personale;
cquater  del procuratore generale della Confederazione in materia di rapporti di lavoro dei procuratori pubblici federali da lui nominati e del personale del Ministero pubblico della Confederazione;
cquinquies  dell'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione in materia di rapporti di lavoro del personale della sua segreteria;
cter  dell'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione in materia di rapporti di lavoro dei membri del Ministero pubblico della Confederazione eletti dall'Assemblea federale plenaria;
d  della Cancelleria federale, dei dipartimenti e dei servizi dell'Amministrazione federale loro subordinati o aggregati amministrativamente;
e  degli stabilimenti e delle aziende della Confederazione;
f  delle commissioni federali;
g  dei tribunali arbitrali costituiti in virtù di contratti di diritto pubblico sottoscritti dalla Confederazione, dai suoi stabilimenti o dalle sue aziende;
h  delle autorità o organizzazioni indipendenti dall'Amministrazione federale che decidono nell'adempimento di compiti di diritto pubblico loro affidati dalla Confederazione;
i  delle autorità cantonali, in quanto una legge federale preveda che le loro decisioni sono impugnabili mediante ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo federale.
LTAF. Fatta eccezione per quanto prescritto direttamente dalla LTAF come pure da eventuali normative speciali, la procedura dinanzi allo scrivente Tribunale, nella misura in cui non concerne la procedura di imposizione doganale (cfr. art. 3 lett. e
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 3 - Non sono regolate dalla presente legge:
a  la procedura di autorità nel senso dell'articolo 1 capoverso 2 lettera e in quanto contro le loro decisioni non sia ammissibile un ricorso direttamente ad un'autorità federale;
b  la procedura di prima istanza in materia di personale federale concernente l'istituzione iniziale del rapporto di servizio, la promozione, gli ordini di servizio e l'autorizzazione al procedimento penale contro l'agente;
c  la procedura di prima istanza nelle cause amministrative penali e la procedura d'accertamento della polizia giudiziaria;
d  la procedura della giustizia militare, compresa la giustizia militare disciplinare, la procedura in affari in materia di comando giusta l'articolo 37 come pure la procedura speciale giusta gli articoli 38 e 39 della legge militare del 3 febbraio 199517,18 ...19;
dbis  la procedura in materia di assicurazioni sociali, sempre che la legge federale del 6 ottobre 200021 sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali sia applicabile;
e  la procedura d'imposizione doganale;
fbis  la procedura di prima istanza in altre cause amministrative, quando la loro natura esige di dirimerle sul posto con decisione immediatamente esecutiva.
PA), è retta dalla PA.

1.2 Il presente ricorso è stato interposto tempestivamente (art. 20
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 20 - 1 Un termine computato in giorni, se deve essere notificato alle parti, comincia a decorrere il giorno dopo la notificazione.
1    Un termine computato in giorni, se deve essere notificato alle parti, comincia a decorrere il giorno dopo la notificazione.
2    Se non deve essere notificato alle parti, esso comincia a decorrere il giorno dopo l'evento che lo fa scattare.
2bis    Una notificazione recapitabile soltanto dietro firma del destinatario o di un terzo autorizzato a riceverla è reputata avvenuta al più tardi il settimo giorno dopo il primo tentativo di consegna infruttuoso.49
3    Se l'ultimo giorno del termine è un sabato, una domenica o un giorno riconosciuto festivo dal diritto federale o cantonale, il termine scade il primo giorno feriale seguente. È determinante il diritto del Cantone ove ha domicilio o sede la parte o il suo rappresentante.50
segg., art. 50
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 50 - 1 Il ricorso dev'essere depositato entro 30 giorni dalla notificazione della decisione.
1    Il ricorso dev'essere depositato entro 30 giorni dalla notificazione della decisione.
2    Il ricorso per denegata o ritardata giustizia può essere interposto in ogni tempo.
PA), nel rispetto delle esigenze di contenuto e di forma previste dalla legge (art. 52
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 52 - 1 L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
1    L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
2    Se il ricorso non soddisfa a questi requisiti o se le conclusioni o i motivi del ricorrente non sono sufficientemente chiari, e il ricorso non sembra manifestamente inammissibile, l'autorità di ricorso assegna al ricorrente un breve termine suppletorio per rimediarvi.
3    Essa gli assegna questo termine con la comminatoria che, decorrendo infruttuoso, deciderà secondo l'inserto o, qualora manchino le conclusioni, i motivi oppure la firma, non entrerà nel merito del ricorso.
PA). L'atto impugnato è una decisione della DGD fondata sul diritto pubblico federale giusta l'art. 5
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 5 - 1 Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti:
1    Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti:
a  la costituzione, la modificazione o l'annullamento di diritti o di obblighi;
b  l'accertamento dell'esistenza, dell'inesistenza o dell'estensione di diritti o di obblighi;
c  il rigetto o la dichiarazione d'inammissibilità d'istanze dirette alla costituzione, alla modificazione, all'annullamento o all'accertamento di diritti o di obblighi.
2    Sono decisioni anche quelle in materia d'esecuzione (art. 41 cpv. 1 lett. a e b), le decisioni incidentali (art. 45 e 46), le decisioni su opposizione (art. 30 cpv. 2 lett. b e 74), le decisioni su ricorso (art. 61), le decisioni in sede di revisione (art. 68) e l'interpretazione (art. 69).24
3    Le dichiarazioni di un'autorità che rifiuta o solleva pretese da far valere mediante azione non sono considerate decisioni.
PA, che condanna il ricorrente al pagamento posticipato dei tributi doganali elusi all'importazione (dazi e IVA). Poiché la decisione impugnata comporta un onere pecuniario per il ricorrente, quest'ultimo risulta legittimato a ricorrere ai sensi dell'art. 48 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 48 - 1 Ha diritto di ricorrere chi:
1    Ha diritto di ricorrere chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo;
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e
c  ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa.
2    Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto.
PA. Visto quanto precede, il ricorso è ricevibile in ordine e deve essere esaminato nel merito.

2.

2.1 Con ricorso al Tribunale amministrativo federale possono essere invocati la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento (art. 49 lett. a
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 49 - Il ricorrente può far valere:
a  la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento;
b  l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti;
c  l'inadeguatezza; questa censura non è ammissibile quando un'autorità cantonale ha giudicato come autorità di ricorso.
PA), l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti (art. 49 lett. b
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 49 - Il ricorrente può far valere:
a  la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento;
b  l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti;
c  l'inadeguatezza; questa censura non è ammissibile quando un'autorità cantonale ha giudicato come autorità di ricorso.
PA) e l'inadeguatezza (art. 49 lett. c
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 49 - Il ricorrente può far valere:
a  la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento;
b  l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti;
c  l'inadeguatezza; questa censura non è ammissibile quando un'autorità cantonale ha giudicato come autorità di ricorso.
PA; cfr. Moser/Beusch/Kneubühler, Prozessieren vor dem Bundesverwaltungsgericht, 2a ed. 2013, n. 2.149).

2.2 Il Tribunale amministrativo federale non è vincolato né dai motivi addotti (cfr. art. 62 cpv. 4
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 62 - 1 L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
1    L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
2    Essa può modificare a pregiudizio di una parte la decisione impugnata quando questa violi il diritto federale o poggi su un accertamento inesatto o incompleto dei fatti; per inadeguatezza, la decisione impugnata non può essere modificata a pregiudizio di una parte, a meno che la modificazione giovi ad una controparte.
3    L'autorità di ricorso che intenda modificare la decisione impugnata a pregiudizio di una parte deve informarla della sua intenzione e darle la possibilità di esprimersi.
4    L'autorità di ricorso non è vincolata in nessun caso dai motivi del ricorso.
PA), né dalle considerazioni giuridiche della decisione impugnata, né dalle argomentazioni delle parti (cfr. DTAF 2007/41 consid. 2; Moor/Poltier, Droit administratif, vol. II, 3a ed. 2011, no. 2.2.6.5, pag. 300). I principi della massima inquisitoria e dell'applicazione d'ufficio del diritto sono tuttavia limitati: l'autorità competente procede difatti spontaneamente a constatazioni complementari o esamina altri punti di diritto solo se dalle censure sollevate o dagli atti risultino indizi in tal senso (cfr. DTF 122 V 157 consid. 1a; 121 V 204 consid. 6c; DTAF 2007/27 consid. 3.3). Secondo il principio di articolazione delle censure (« Rügeprinzip ») l'autorità di ricorso non è tenuta a esaminare le censure che non appaiono evidenti o non possono dedursi facilmente dalla constatazione e presentazione dei fatti, non essendo a sufficienza sostanziate (cfr. Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 1.55). Il principio inquisitorio non è quindi assoluto, atteso che la sua portata è limitata dal dovere delle parti di collaborare all'istruzione della causa (cfr. DTF 128 II 139 consid. 2b). Il dovere processuale di collaborazione concernente in particolare il ricorrente che interpone un ricorso al Tribunale nel proprio interesse, comprende, in particolare, l'obbligo di portare le prove necessarie, d'informare il giudice sulla fattispecie e di motivare la propria richiesta, ritenuto che in caso contrario arrischierebbe di dover sopportare le conseguenze della carenza di prove (cfr. art. 52
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 52 - 1 L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
1    L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
2    Se il ricorso non soddisfa a questi requisiti o se le conclusioni o i motivi del ricorrente non sono sufficientemente chiari, e il ricorso non sembra manifestamente inammissibile, l'autorità di ricorso assegna al ricorrente un breve termine suppletorio per rimediarvi.
3    Essa gli assegna questo termine con la comminatoria che, decorrendo infruttuoso, deciderà secondo l'inserto o, qualora manchino le conclusioni, i motivi oppure la firma, non entrerà nel merito del ricorso.
PA; cfr. DTF 119 III 70 consid. 1; Moor/Poltier, op. cit., no. 2.2.6.3, pag. 293 e segg.).

2.3 L'esame del gravame, concernente la riscossione posticipata dei tributi doganali in rapporto alle presunte importazioni di carne avvenute tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 in omissione delle formalità doganali, è sottoposto alla legge federale del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD, RS 631.0) e alla relativa ordinanza del 1° novembre 2006 sulle dogane (OD, RS 631.01), nonché alla legge federale del 12 giugno 2009 concernente l'imposta sul valore aggiunto (LIVA, RS 641.20). Conformemente all'art. 50
SR 641.20 Legge federale del 12 giugno 2009 concernente l'imposta sul valore aggiunto (Legge sull'IVA, LIVA) - Legge sull'IVA
LIVA Art. 50 Diritto applicabile - La legislazione doganale è applicabile all'imposta sull'importazione di beni, purché le disposizioni che seguono non dispongano altrimenti.
LIVA, la legislazione doganale è applicabile all'imposta sull'importazione di beni, purché le disposizioni in ambito IVA non dispongano altrimenti (cfr. [tra le tante] sentenze del TAF A-817/2013 del 7 ottobre 2013 consid. 2.3; A-3925/2009 del 27 febbraio 2012 consid. 5.2 con rinvii).

3.
Nel suo gravame, il ricorrente lamenta innanzitutto la violazione del suo diritto di essere sentito, nella misura in cui le autorità doganali avrebbero respinto a torto le prove testimoniali da lui offerte a comprova ch'egli si rifornisce unicamente presso dei fornitori in Svizzera interna per quanto concerne il negozio F._______ e l'associazione G._______ gestiti dalla sua famiglia. Poiché le autorità doganali ritengono ch'egli utilizzi proprio in dette attività commerciali delle derrate alimentari importate illegalmente in Svizzera, egli ritiene che l'accertamento della loro provenienza è tutt'altro che irrilevante. Per tale motivo, egli rinnova altresì la sua richiesta di audizione in sede ricorsuale (cfr. ricorso, pag. 4 segg.).

3.1 Prima di statuire al riguardo (cfr. consid. 3.2 del presente giudizio), è qui opportuno richiamare i principi applicabili in materia di diritto di essere sentito (cfr. consid. 3.1.1 che segue), di onere probatorio, di assunzione e di valutazione dei mezzi di prova da parte dell'autorità, con particolare riguardo alla prova mediante testimoni (cfr. consid. 3.1.2 segg. che segue).

3.1.1 Il diritto di essere sentito è una garanzia di natura formale, la cui viola-zione implica, di principio, l'annullamento della decisione resa dall'autorità, indipendentemente dalle possibilità di successo del ricorso nel merito (cfr. DTF 132 V 387 consid. 5.1 con rinvii; DTAF 2009/36 consid. 7). Tale doglianza deve quindi essere esaminata prioritariamente dall'autorità di ricorso (cfr. DTF 127 V 431 consid. 3d/aa; 124 I 49 consid. 1).

Detto diritto, sancito dall'art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost., garantisce all'interessato il diritto di esprimersi prima che sia resa una decisione sfavorevole nei suoi confronti (cfr. artt. 29 e 30 PA), il diritto di prendere visione dell'incarto (cfr. art. 26
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 26 - 1 Nella sua causa, la parte o il suo rappresentante ha il diritto di esaminare alla sede dell'autorità che decide o d'una autorità cantonale, designata da questa, gli atti seguenti:
1    Nella sua causa, la parte o il suo rappresentante ha il diritto di esaminare alla sede dell'autorità che decide o d'una autorità cantonale, designata da questa, gli atti seguenti:
a  le memorie delle parti e le osservazioni delle autorità;
b  tutti gli atti adoperati come mezzi di prova;
c  le copie delle decisioni notificate.
1bis    Se la parte o il suo rappresentante vi acconsente, l'autorità può notificare per via elettronica gli atti da esaminare.64
2    L'autorità che decide può riscuotere una tassa per l'esame degli atti d'una causa definita; il Consiglio federale stabilisce la tariffa delle tasse.
PA), la facoltà di offrire mezzi di prova su fatti suscettibili di influire sul giudizio, di esigerne l'assunzione, di partecipare alla loro assunzione e di potersi esprimere sulle relative risultanze, nella misura in cui esse possano influire sulla decisione (cfr. artt. 18 e 29 PA), nonché di ottenere una decisione motivata (cfr. art. 35
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 35 - 1 Le decisioni scritte, anche se notificate in forma di lettera, devono essere designate come tali, motivate, e indicare il rimedio giuridico.
1    Le decisioni scritte, anche se notificate in forma di lettera, devono essere designate come tali, motivate, e indicare il rimedio giuridico.
2    L'indicazione del rimedio giuridico deve menzionare il rimedio giuridico ordinario ammissibile, l'autorità competente e il termine per interporlo.
3    L'autorità può rinunciare a indicare i motivi e il rimedio giuridico allorché la decisione sia interamente conforme alle domande delle parti e nessuna parte chieda la motivazione.
PA; DTF 135 II 286 consid. 5.1 con rinvii; sentenze del TF 4A_35/2010 del 19 maggio 2010; 8C_321/2009 del 9 settembre 2009; sentenza del TAF A-7094/2010 del 21 gennaio 2011 consid. 3.2 con rinvii; Thierry Tanquerel, Manuel de droit administratif, 2011, n. 1528 segg.). Tale garanzia non serve solo a chiarire i fatti, bensì rappresenta anche un diritto individuale di partecipare alla pronuncia di una decisione mirata sulla persona in quanto tale. Il diritto di essere sentito è quindi da un lato, il mezzo d'istruzione della causa, dall'altro un diritto della parte di partecipare all'emanazione della decisione che concerne la sua situazione giuridica. Garantisce l'equità del procedimento (cfr. Adelio Scolari, Diritto amministrativo, Parte generale, 2002, n. 483 seg. con rinvii).

Il diritto di essere sentito non comporta tuttavia per le parti il diritto di esprimersi oralmente, essendo sufficiente che le stesse possano far valere le loro ragioni per scritto (cfr. DTF 140 I 68 considd. 9.6.1 e 9.6.2; 130 II 425 consid. 2.1; Scolari, op. cit., n. 494; Tanquerel, op. cit., n. 1537 con rinvii; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.86), né quello di ottenere - di principio - l'audizione di testimoni (cfr. DTF 130 II 425 consid. 2.1; sentenza del TAF A-777/2013 del 30 luglio 2014 consid. 1.3.3 con rinvii). In particolare, nelle procedure in ambito fiscale e doganale, non sussiste alcun diritto ad un'udienza pubblica ex art. 6
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)
CEDU Art. 6 Diritto ad un processo equo - 1. Ogni persona ha diritto ad un'equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole, davanti a un tribunale indipendente e imparziale costituito per legge, al fine della determinazione sia dei suoi diritti e dei suoi doveri di carattere civile, sia della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o una parte del processo nell'interesse della morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la tutela della vita privata delle parti nel processo, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale quando, in speciali circostanze, la pubblicità potrebbe pregiudicare gli interessi della giustizia.
1    Ogni persona ha diritto ad un'equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole, davanti a un tribunale indipendente e imparziale costituito per legge, al fine della determinazione sia dei suoi diritti e dei suoi doveri di carattere civile, sia della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o una parte del processo nell'interesse della morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la tutela della vita privata delle parti nel processo, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale quando, in speciali circostanze, la pubblicità potrebbe pregiudicare gli interessi della giustizia.
2    Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata.
3    Ogni accusato ha segnatamente diritto a:
a  essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in un modo dettagliato, della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico;
b  disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie per preparare la sua difesa;
c  difendersi da sé o avere l'assistenza di un difensore di propria scelta e, se non ha i mezzi per ricompensare un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d'ufficio quando lo esigano gli interessi della giustizia;
d  interrogare o far interrogare i testimoni a carico ed ottenere la convocazione e l'interrogazione dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico;
e  farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nell'udienza.
par. 1 CEDU (cfr. Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.170).

A titolo eccezionale, la violazione del diritto di essere sentito può essere sanata nella procedura di ricorso, se i motivi determinanti sono stati addotti in risposta dall'autorità, se il ricorrente ha potuto commentarli in un successivo memoriale e, soprattutto, se il potere d'esame della giurisdizione competente non è più ristretto di quello dell'istanza inferiore (cfr. sentenza del TF 1C_104/2010 del 29 aprile 2010 consid. 2.1; DTF 133 I 201 consid. 2.2; [tra le molte] sentenza del TAF A-1876/2013 del 6 gennaio 2015 consid. 3.5 con rinvii).

3.1.2 In ambito doganale, analogamente a quanto vale in generale per i procedimenti di ricorso amministrativo e di diritto amministrativo tra cui quello dinanzi al Tribunale amministrativo federale, l'apprezzamento delle prove è di principio libero (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-2934/2011 del 28 novembre 2012 consid. 2.4 con rinvii; cfr. parimenti art. 19
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 19 - Alla procedura probatoria sono, inoltre, applicabili per analogia gli articoli 37, 39 a 41 e 43 a 61 della legge di procedura civile federale, del 4 dicembre 194748; le sanzioni penali previste in detta legge contro le parti e i terzi renitenti sono sostituite con quelle previste nell'articolo 60 della presente legge.
PA che rinvia all'art. 40
SR 273 Legge del 4 dicembre 1947 di procedura civile federale
PC Art. 40 - Il giudice valuta le prove secondo il suo libero convincimento. Egli prende in considerazione il contegno delle parti nel processo, per esempio il rifiuto di ottemperare ad una citazione personale, di rispondere a domande del giudice o di produrre i mezzi di prova richiesti.
della legge del 4 dicembre 1947 di procedura civile [PC, RS 273]; Bernhard Waldmann in: Weissenberger/Waldmann [ed.], Praxiskommentar Verwaltungsverfahren [VwVG], 2a ed. 2016 [di seguito: Praxiskommentar VwVG], n. 14 e segg. ad art. 19
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 19 - Alla procedura probatoria sono, inoltre, applicabili per analogia gli articoli 37, 39 a 41 e 43 a 61 della legge di procedura civile federale, del 4 dicembre 194748; le sanzioni penali previste in detta legge contro le parti e i terzi renitenti sono sostituite con quelle previste nell'articolo 60 della presente legge.
PA; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.140). Un'autorità viola il principio del libero apprezzamento delle prove allorquando nega a priori ed in maniera generale il valore probatorio di determinati mezzi di prova oppure quando ammette quali mezzi di prova comprovanti determinati fatti soltanto alcuni di essi (cfr. citata sentenza del TAF A-2934/2011 consid. 2.4; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.140 con rinvii).

3.1.3 Giusta l'art. 33 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 33 - 1 L'autorità ammette le prove offerte dalla parte se paiano idonee a chiarire i fatti.
1    L'autorità ammette le prove offerte dalla parte se paiano idonee a chiarire i fatti.
2    Se la loro assunzione implichi una spesa relativamente elevata, che andrebbe a carico della parte ove fosse soccombente, l'autorità può subordinarla alla condizione che la parte anticipi, entro un termine, le spese che possono essere ragionevolmente pretese da essa; la parte indigente ne è dispensata.
PA, la parte ha il diritto di fare assumere prove dall'autorità amministrativa nonché dal Tribunale amministrativo federale. Questo diritto esiste accanto alla massima d'ufficio che regge ogni procedura amministrativa (cfr. art. 12
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 12 - L'autorità accerta d'ufficio i fatti e si serve, se necessario, dei seguenti mezzi di prova:
a  documenti;
b  informazioni delle parti;
c  informazioni o testimonianze di terzi;
d  sopralluoghi;
e  perizie.
PA). Il diritto in questione non comporta l'obbligo incondizionato all'assunzione delle stesse ed è comunque subordinato alle tre condizioni seguenti: l'offerta o la richiesta di prove deve portare su fatti pertinenti (giuridicamente importanti), e quindi suscettibili d'influenzare l'esito della procedura; deve essere necessaria (non è necessario comprovare un fatto che già si evince dall'incarto o che comunque è pacifico o notorio); deve inoltre essere atta a comprovare i fatti di cui si prevale la parte (cfr. DTF 131 I 153, consid. 3; [tra le tante] sentenze del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.1; A-6515/2010 del 19 maggio 2011 consid. 4.3; cfr. Weissenberger/Hirzel, Praxiskommentar VwVG, n. 19 ad art. 14
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 14 - 1 Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
1    Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
a  il Consiglio federale e i suoi dipartimenti;
b  l'Ufficio federale di giustizia35 del Dipartimento federale di giustizia e polizia;
c  il Tribunale amministrativo federale;
d  le autorità in materia di concorrenza ai sensi della legge sui cartelli;
e  l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari;
f  l'Autorità federale di sorveglianza dei revisori;
g  l'Amministrazione federale delle contribuzioni;
h  la Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d'autore e dei diritti affini.
2    Le autorità indicate al capoverso 1 lettere a, b, d-f e h affidano l'audizione dei testimoni a un impiegato idoneo.42
3    Le autorità indicate al capoverso 1 lettera a possono autorizzare all'audizione di testimoni anche persone estranee a un'autorità, incaricate d'un'inchiesta ufficiale.
PA).

3.1.4 Il diritto di chiedere l'assunzione di prove non impedisce tuttavia all'autorità di procedere ad un apprezzamento anticipato delle prove offerte, e di negare la loro assunzione ove appaiono chiaramente ininfluenti ai fini del giudizio, ossia quando l'autorità ha acquisito la certezza che la loro assunzione non potrebbe condurla a modificare la propria opinione (cfr. DTF 136 I 229 consid. 5.3; 134 I 140 consid. 5.3; sentenza del TF 1C_179/2014 del 2 settembre 2014 consid. 3.2; sentenza del TAF A-6515/2010 del 19 maggio 2011 consid. 4.3 con rinvii; Scolari, op. cit., n. 495 con rinvii; Tanquerel, op. cit., n. 1552 con rinvii).

Allorquando l'autorità reputa come chiare le circostanze di fatto e che le prove assunte le abbiano permesso di formarsi una propria convinzione, essa emana la propria decisione. In tale ipotesi, se procedendo in modo non arbitrario ad un apprezzamento anticipato delle prove proposte, è convinta che le stesse non potrebbero condurla a modificare la sua opinione, essa può infatti porre un termine all'istruzione (cfr. DTF 133 II 384 consid. 4.2.3 con rinvii; sentenza del TF 2C_720/2010 del 21 gennaio 2011 consid. 3.2.1; [tra le tante] sentenza del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.2 con rinvii; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.144). Se al contrario, l'autorità di ricorso rimane nell'incertezza dopo aver provveduto alle investigazioni richieste dalle circostanze, essa applicherà le regole sulla ripartizione dell'onere probatorio. In tale contesto, e a difetto di disposizioni speciali in materia, il giudice s'ispirerà all'art. 8
SR 210 Codice civile svizzero del 10 dicembre 1907
CC Art. 8 - Ove la legge non disponga altrimenti, chi vuol dedurre il suo diritto da una circostanza di fatto da lui asserita, deve fornirne la prova.
CC, in virtù del quale chi vuol dedurre il suo diritto da una circostanza di fatto da lui asserita, deve fornirne la prova. Detto in altre parole, incombe all'amministrato il compito di stabilire i fatti che sono di natura a procurargli un vantaggio e all'amministrazione di dimostrare l'esistenza di quelli che assoggettano ad un obbligo in suo favore. L'assenza di prove va a scapito della parte che intendeva trarre un diritto da una circostanza di fatto non provata. Inoltre la sola allegazione non basta. Il principio inquisitorio non ha alcuna influenza sulla ripartizione dell'onere probatorio, poiché interviene ad un stadio anteriore (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-2934/2011 del 28 novembre 2012 consid. 2.5.1 con rinvii).

Applicate al diritto fiscale, dette regole sulla ripartizione dell'onere probatorio presuppongono che l'amministrazione fiscale sopporti l'onere della prova delle circostanze di fatto che determinano l'imposizione o l'importo del credito fiscale, ovvero i fatti che fondano o aumentano l'imposizione. Invece, l'assoggettato assume l'onere della prova delle circostanze di fatto che diminuiscono o annullano l'imposizione, ovvero i fatti che l'esonerano o riducono l'importo dell'imposta (cfr. [tra le tante] sentenze del TAF A-5519/2012 del 31 marzo 2014 consid. 2.3 con rinvii; A-2934/2011 del 28 novembre 2012 consid. 2.5.3 con rinvii; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.151 con rinvii).

3.1.5 Per quanto concerne l'esigenza probatoria in ambito di diritto doganale, è doveroso ricordare che il regime doganale è governato dal principio dell'autodichiarazione, il quale attribuisce alle persone soggette all'obbligo di denunzia doganale la piena responsabilità per quanto dichiarato nella dichiarazione doganale, segnatamente per le informazioni ivi indicate, nonché la documentazione ad essa acclusa. In tali circostanze, le autorità doganali chiamate a statuire sull'imposizione ai tributi - per le quali non sussiste alcun obbligo di procedere sistematicamente ad un esame approfondito della merce, qualora la dichiarazione doganale appaia corretta e completa (cfr. sentenze del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.3; A-2934/2011 del 28 novembre 2012 consid. 3.2.4 con rinvii) - non possono che fondarsi su quanto loro presentato in occasione del passaggio della merce dal confine. Orbene, poiché a seguito dell'accettazione della dichiarazione la merce viene liberata e pertanto non si trova più sotto il controllo doganale, le autorità doganali sono impossibilitate ad effettuare a posteriori dei controlli approfonditi sulla stessa, in particolar modo dei quantitativi effettivamente importati (cfr. citata sentenza A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.3).

Analogo discorso vale altresì per la merce non dichiarata (cfr. al riguardo art. 18 cpv. 3
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 18 Base dell'imposizione doganale - 1 La base dell'imposizione doganale è la dichiarazione doganale.
1    La base dell'imposizione doganale è la dichiarazione doganale.
2    La dichiarazione doganale può essere rettificata dall'ufficio doganale.
3    Le merci non dichiarate sono tassate d'ufficio.
LD; sentenza del TAF A-5519/2012 del 31 marzo 2014 consid. 4.3). Per questi motivi, la violazione dell'obbligo di autodichiarazione può condurre a delle incertezze circa i fatti pertinenti e, conseguentemente, condurre ad un alleggerimento dell'onere probatorio a carico dell'autorità, nel senso che quest'ultima potrà fondarsi sulla sussistenza di seri indizi permettenti di ritenere con sufficiente verosimiglianza che delle merci hanno varcato la frontiera doganale, quali ad esempio su degli scontrini degli acquisti effettuati all'estero (cfr. citata sentenza del TAF A-5519/2012 consid. 4.3 con rinvii) Dei seri indizi desumibili dai documenti prodotti con la dichiarazione doganale oppure da quelli prodotti a posteriori su richiesta delle autorità doganali, possono anch'essi essere sufficienti a giustificare l'assoggettamento ai tributi doganali (cfr. sentenze del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.3; A-2934/2011 del 28 novembre 2012 considd. 2.5.4 e 3.2.7 con rinvii). Lo stesso deve valere per i documenti sui quali l'Amministrazione doganale si fonda nell'ambito di una procedura ai sensi dell'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
della legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA, RS 313.0). Se da detti documenti emergono seri dubbi in merito alla dichiarazione doganale, ciò è sufficiente ad invalidarla (cfr. sentenza del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.3). In tale evenienza, spetterà al contribuente rendere verosimile che in realtà ciò non è il caso (cfr. DTF 135 II 161 consid. 3a; 130 II 482 consid. 3.2; sentenza del TF 1C_256/2012 del 22 novembre 2012 consid. 3.2.2; citata sentenza del TAF A-5519/2012 consid. 4.3 con rinvii; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.143).

3.1.6 I mezzi di prova ai quali può ricorrere l'autorità per accertare i fatti - su riserva dell'art. 2 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 2 - 1 Gli articoli 12 a 19 e 30 a 33 non si applicano alla procedura in materia fiscale.
1    Gli articoli 12 a 19 e 30 a 33 non si applicano alla procedura in materia fiscale.
2    Gli articoli 4 a 6, 10, 34, 35, 37 e 38 si applicano alla procedura delle prove negli esami professionali, negli esami di maestro e negli altri esami di capacità.
3    In caso di espropriazione, la procedura è retta dalla presente legge, in quanto la legge federale del 20 giugno 193012 sull'espropriazione non vi deroghi.13
4    La procedura davanti al Tribunale amministrativo federale è retta dalla presente legge, in quanto la legge del 17 giugno 200514 sul Tribunale amministrativo federale non vi deroghi.15
PA che ne esclude l'applicazione alla procedura in materia fiscale - sono elencati all'art. 12
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 12 - L'autorità accerta d'ufficio i fatti e si serve, se necessario, dei seguenti mezzi di prova:
a  documenti;
b  informazioni delle parti;
c  informazioni o testimonianze di terzi;
d  sopralluoghi;
e  perizie.
PA, tra cui figura anche l'audizione di testimoni regolata in dettaglio dagli artt. 14-18 PA nonché dagli artt. 37, 39 a 41 e 43 a 61 PC, in combinato disposto con l'art. 19
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 19 - Alla procedura probatoria sono, inoltre, applicabili per analogia gli articoli 37, 39 a 41 e 43 a 61 della legge di procedura civile federale, del 4 dicembre 194748; le sanzioni penali previste in detta legge contro le parti e i terzi renitenti sono sostituite con quelle previste nell'articolo 60 della presente legge.
PA.

In particolare, il Tribunale amministrativo federale è abilitato ad ordinare l'audizione di testimoni sulla scorta dell'art. 14 cpv. 1 lett. c
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 14 - 1 Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
1    Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
a  il Consiglio federale e i suoi dipartimenti;
b  l'Ufficio federale di giustizia35 del Dipartimento federale di giustizia e polizia;
c  il Tribunale amministrativo federale;
d  le autorità in materia di concorrenza ai sensi della legge sui cartelli;
e  l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari;
f  l'Autorità federale di sorveglianza dei revisori;
g  l'Amministrazione federale delle contribuzioni;
h  la Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d'autore e dei diritti affini.
2    Le autorità indicate al capoverso 1 lettere a, b, d-f e h affidano l'audizione dei testimoni a un impiegato idoneo.42
3    Le autorità indicate al capoverso 1 lettera a possono autorizzare all'audizione di testimoni anche persone estranee a un'autorità, incaricate d'un'inchiesta ufficiale.
PA, ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo. Nella procedura amministrativa l'audizione di testimoni è tuttavia, segnatamente a causa della severa sanzione penale prevista nel caso di una falsa testimonianza, un mezzo di prova sussidiario rispetto agli altri elencati all'art. 12
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 12 - L'autorità accerta d'ufficio i fatti e si serve, se necessario, dei seguenti mezzi di prova:
a  documenti;
b  informazioni delle parti;
c  informazioni o testimonianze di terzi;
d  sopralluoghi;
e  perizie.
PA (cfr. DTF 130 II 169 consid. 2.3.3; sentenze del TF 1C_179/2014 del 2 settembre 2014 consid. 3.4.1; 5A.15/2006 del 15 giugno 2006 consid. 2.; Weissenberger/Hirzel, Praxiskommentar VwVG, n. 2 ad art. 14
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 14 - 1 Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
1    Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
a  il Consiglio federale e i suoi dipartimenti;
b  l'Ufficio federale di giustizia35 del Dipartimento federale di giustizia e polizia;
c  il Tribunale amministrativo federale;
d  le autorità in materia di concorrenza ai sensi della legge sui cartelli;
e  l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari;
f  l'Autorità federale di sorveglianza dei revisori;
g  l'Amministrazione federale delle contribuzioni;
h  la Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d'autore e dei diritti affini.
2    Le autorità indicate al capoverso 1 lettere a, b, d-f e h affidano l'audizione dei testimoni a un impiegato idoneo.42
3    Le autorità indicate al capoverso 1 lettera a possono autorizzare all'audizione di testimoni anche persone estranee a un'autorità, incaricate d'un'inchiesta ufficiale.
PA; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.126; Christoph Auer, in: Auer/Müller/Schindler [ed.], VwVG - Kommentar zum Bundesgesetz über das Verwaltungsverfahren, 2008 [di seguito: VwVG-Kommentar], n. 1 ad art. 14
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 14 - 1 Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
1    Ove i fatti non possono essere sufficientemente chiariti in altro modo, le autorità seguenti possono ordinare l'audizione di testimoni:
a  il Consiglio federale e i suoi dipartimenti;
b  l'Ufficio federale di giustizia35 del Dipartimento federale di giustizia e polizia;
c  il Tribunale amministrativo federale;
d  le autorità in materia di concorrenza ai sensi della legge sui cartelli;
e  l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari;
f  l'Autorità federale di sorveglianza dei revisori;
g  l'Amministrazione federale delle contribuzioni;
h  la Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d'autore e dei diritti affini.
2    Le autorità indicate al capoverso 1 lettere a, b, d-f e h affidano l'audizione dei testimoni a un impiegato idoneo.42
3    Le autorità indicate al capoverso 1 lettera a possono autorizzare all'audizione di testimoni anche persone estranee a un'autorità, incaricate d'un'inchiesta ufficiale.
PA con rinvii). Se nel processo civile l'audizione di testimoni (cfr. art. 42
SR 273 Legge del 4 dicembre 1947 di procedura civile federale
PC Art. 42 - 1 Possono rifiutare di deporre:
1    Possono rifiutare di deporre:
a  la persona interrogata su fatti la cui rivelazione esporrebbe a procedimento penale, a grave disonore o a un danno pecuniario immediato lei stessa o:
abis  le persone nei confronti delle quali, secondo l'articolo 28a del Codice penale , non possono essere inflitte pene né presi prov-vedimenti processuali qualora rifiutino di testimoniare;
a1  il suo coniuge, il suo partner registrato o la persona con cui convive di fatto,
a2  i suoi parenti o affini in linea retta e in secondo grado della linea collaterale;
b  le persone menzionate nell'articolo 321 numero 1 del Codice penale, se si tratta di fatti che, secondo quest'articolo, concernono il segreto professionale, salvo che l'interessato abbia dato il suo consenso alla rivelazione del segreto.
2    Il giudice può dispensare il testimonio dalla rivelazione di altri segreti professionali, come pure di un segreto d'affari quando, anche tenuto conto delle misure precauzionali dell'articolo 38, l'interesse del testimonio a mantenere il segreto supera l'interesse della parte a rivelarlo.
3    Per quanto concerne l'obbligo dei funzionari e dei loro ausiliari di deporre su fatti di cui hanno avuto notizia nell'esercizio delle loro funzioni o della loro attività ausiliaria, sono applicabili le disposizioni restrittive del diritto amministrativo federale o cantonale.19
segg. PC) costituisce la regola e la raccolta d'informazioni l'eccezione, nella procedura amministrativa vale il contrario e l'audizione di testi avviene unicamente se la fattispecie non può essere sufficientemente chiarita in altro modo, ad esempio con informazioni da parte di terzi (cfr. DTF 130 II 169 consid. 2.3.4; sentenza del TF 1C_179/2014 del 2 settembre 2014 consid. 3.4.1). Fondamentalmente, l'audizione di testimoni non è necessaria, a meno che la comparsa in persona dinanzi alla Corte sia direttamente significativa per l'apprezzamento delle prove (cfr. sentenze del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.2.4; A-777/2013 del 30 luglio 2014 consid. 1.3.3 con rinvii; A-956/2013 del 17 luglio 2013 consid. 3.4.2; Moser/Beusch/Kneubühler, op. cit., n. 3.85 seg.). Peraltro, è qui doveroso ricordare che il diritto di essere sentito non comporta automaticamente per le parti il diritto di ottenere l'audizione di testimoni (cfr. DTF 130 II 425 consid. 2.1; sentenze del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.1.1; A-777/2013 del 30 luglio 2014 consid. 1.3.3 con rinvii).

3.1.7 Per quanto concerne le decisioni di riscossione posticipata fondate sull'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA - come nel caso concreto - è altresì importante precisare che sebbene la predetta disposizione sia contenuta in una legge penale a causa del suo legame con il diritto penale, la stessa è una norma di diritto fiscale, applicabile in materia di diritto doganale e in materia di IVA all'importazione (cfr. Mollard/Oberson/Tissot Benedetto, Traité TVA, 2009, pag. 555 n. 468; Eicker/Frank/Achermann, Verwaltungsstrafrecht und Verwaltungsstrafverfahrensrecht, 2a ed. 2012, pag. 91). La procedura giusta l'art. 12 cpv. 1 e
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
2 DPA concernente l'obbligo pagamento dei tributi non pagati a causa di una infrazione alla legislazione amministrativa è una procedura amministrativa che si distingue chiaramente dalla procedura penale (cfr. sentenza del TF 2A.602/2003 del 10 maggio 2004 consid. 3.2). Il credito fondato sull'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA è un credito fiscale (cfr. sentenza del TF 2A.602/2003 del 10 maggio 2004 consid. 3.5). Ciò detto, esso può fondarsi su dei fatti stabiliti durante la procedura penale. I processi verbali e i documenti della procedura penale possono pertanto essere ripresi dal giudice amministrativo che deve apprezzarli alla luce delle regole del diritto amministrativo, in particolare della PA (cfr. Mollard/Oberson/Tissot Benedetto, op. cit., pag. 559 n. 491 seg. con rinvii; Eicker/Frank/Achermann, op. cit., pag. 92; cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.1 con rinvii).

3.2 Stabiliti i principi applicabili, lo scrivente Tribunale esaminerà dapprima la richiesta del ricorrente di audizione testimoniale dei fornitori abituali ubicati in Svizzera respinta dalla SA Lugano (cfr. consid. 3.2.1 che segue) e dalla DGD (cfr. consid. 3.2.2 che segue). Successivamente, egli esaminerà la richiesta rinnovata dinanzi a lui (cfr. consid. 3.2.3 che segue).

3.2.1 Circa la richiesta formulata dinanzi alla SA Lugano, lo scrivente Tribunale osserva quanto segue. Da un esame degli atti dell'incarto risulta che la richiesta di testi è stata formulata dal ricorrente già nell'ambito dell'inchiesta penale che ha preceduto la decisione sull'obbligo di pagamento del 26 maggio 2014 della SA Lugano, poi rinnovata con osservazioni 6 giugno 2014 presentate avverso il processo verbale finale del 26 maggio 2014 (cfr. atto n. 134 dell'incarto prodotto dall'autorità inferiore [di seguito: inc. DGD]). In tale contesto, con scritto 13 giugno 2014, la SA Lugano ha indicato di aver preso nota delle osservazioni inerenti gli acquisti effettuati in Svizzera, che tuttavia non ritiene pertinenti a quanto imputato nel processo verbale finale, nel quale viene contestata l'importazione illegale di carne acquistata all'estero. Essa non ha mai messo in discussione che per l'approvvigionamento del negozio F._______ la famiglia del ricorrente si rifornisca anche presso fornitori svizzeri, sicché (cfr. atto n. 135 inc. DGD):

« [...] non ritiene necessario procedere ad ulteriori interrogatori in quanto gli atti d'inchiesta già effettuati nell'ambito della stessa, in particolar modo i mezzi di prova ottenuti tramite richiesta di assistenza amministrativa e le dichiarazioni rilasciate in sede di interrogatorio dall'autore materiale delle importazioni illegali, Sig. B._______, evidenziano una fattispecie sufficientemente chiara [...] [p]er questa ragione non viene dato seguito alla sua richiesta di interrogare le persone riprese nello scritto del 6.6.2014, anche in quanto quest'ultime non sarebbero gli unici fornitori elvetici della famiglia A._______ [...] ».

Quand'anche tale modo di procedere appaia corretto, il Tribunale deve tuttavia constatare la sua incompetenza circa l'esame degli eventuali vizi di procedura penale amministrativa, in quanto non oggetto del presente litigio. Il rigetto di un complemento d'inchiesta formulato successivamente al processo verbale finale può infatti essere impugnato soltanto insieme al decreto penale in base all'art. 61 cpv. 4
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 61 - 1 Il funzionario inquirente, se reputa completa l'inchiesta e ritiene che un'infrazione sia stata commessa, stende un processo verbale finale; quest'ultimo enuncia i dati personali dell'imputato e descrive la fattispecie dell'infrazione.
1    Il funzionario inquirente, se reputa completa l'inchiesta e ritiene che un'infrazione sia stata commessa, stende un processo verbale finale; quest'ultimo enuncia i dati personali dell'imputato e descrive la fattispecie dell'infrazione.
2    Il funzionario inquirente notifica all'imputato il processo verbale finale e, seduta stante, gli dà modo di spiegarsi, di esaminare gli atti e di chiedere un complemento d'inchiesta.
3    Se l'imputato non è presente alla stesura del processo verbale finale o se l'imputato presente ne fa richiesta, oppure se le circostanze, segnatamente la gravità del caso, lo esigono, il processo verbale finale e le comunicazioni necessarie in virtù del capoverso 2 devono essere notificati per scritto, con indicazione del luogo in cui gli atti possono essere esaminati. In questo caso, il termine per spiegarsi e proporre conclusioni scade dieci giorni dopo la notificazione del processo verbale finale; il termine può essere prorogato se vi sono motivi sufficienti e se la proroga è chiesta prima della scadenza del termine.
4    Contro la notificazione del processo verbale finale e il suo contenuto non v'è possibilità di ricorso. Il rigetto di una richiesta di complemento d'inchiesta può essere impugnato soltanto insieme con il decreto penale.
5    ...60
DPA e non già mediante ricorso dinanzi allo scrivente Tribunale, così come giustamente sottolineato dalla SA Lugano con scritto 13 giugno 2014 (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.1 con rinvii). In tali circostanze, la predetta censura risulta qui irricevibile.

3.2.2 Per quanto riguarda la richiesta riformulata dinanzi alla DGD, lo scrivente Tribunale osserva quanto segue. Nella decisione impugnata, la DGD ha in sostanza ribadito quanto già indicato dalla SA Lugano, così come riportato al consid. 3.2.1 che precede. Dopo una lunga e dettagliata esposizione delle circostanze di fatto e degli elementi probatori - in particolar modo dei processi verbali d'interrogatorio delle parti implicate nella vicenda, compresi i testimoni interrogati su richiesta del ricorrente - che l'hanno portata a confermare la decisione della SA Lugano e, di riflesso, anche il carattere illegale delle importazioni effettuate tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012, l'autorità inferiore ha anch'essa indicato di non aver mai dubitato del fatto che il ricorrente si approvvigionasse anche presso fornitori svizzeri per le sue attività commerciali, sicché non necessita di sentire i testimoni da lui indicati per convincersene (cfr. decisione impugnata, pag. 16). Così facendo, la DGD si è dunque fondata sull'apprezzamento anticipato delle prove, mettendo un termine all'istruttoria per essa completa. In tal senso la rinuncia all'audizione dei testi non appare come il frutto di un'omissione, bensì di un apprezzamento anticipato delle prove dell'autorità inferiore - che come tale - non viola il diritto di essere sentito del ricorrente (cfr. considd. 3.1.2 e 3.1.4 del presente giudizio).

3.2.3 Circa la richiesta riformulata in sede ricorsuale, lo scrivente Tribunale non può che ribadire quanto già indicato dalle due precedenti istanze.

Dopo un esame approfondito di tutti gli atti dell'incarto, l'audizione dei fornitori abituali del ricorrente in Svizzera non appare né come un elemento decisivo, né come un elemento indispensabile ai fini dell'apprezzamento delle prove o del presente giudizio. Detta testimonianza non è infatti chiaramente idonea a comprovare che il ricorrente non ha acquistato della carne in Italia tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012, sicché lo scrivente Tribunale non intravvede alcun motivo pertinente per amministrare tale prova in sede ricorsuale. Certo, i testi di cui il ricorrente ha chiesto l'audizione possono confermare che la sua famiglia si rifornisce abitualmente in Svizzera, circostanza che nessuno ha mai messo in dubbio. Tuttavia, detti testi non permettono in alcun modo di escludere che durante il periodo fiscale qui in esame il ricorrente si sia rifornito anche in Italia per le sue attività commerciali, rispettivamente per altre attività familiari/personali. Non va infatti dimenticato che è qui in discussione il mero carattere illegale delle importazioni di carne e non il loro successivo utilizzo da parte del ricorrente.

In ogni caso, il « modus operandi » descritto dalle autorità doganali - ossia, l'acquisto di grandi quantitativi di carne mediante la tessera fedeltà di C._______ di Y._______ in Italia (di seguito: negozio italiano) intestata al ricorrente e la successiva importazione illegale in Svizzera eseguita dal signor B._______ in omissione delle formalità doganali in almeno una decina di occasioni tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 - emerge già in maniera chiara e completa dagli atti dell'incarto, in particolare dalle varie testimonianze, dalle risultanze delle perquisizioni e dell'assistenza amministrativa esperite dalle autorità doganali (cfr. al riguardo, consid. 5.7.1 segg. del presente giudizio), sicché il Tribunale non ritiene necessario procedere a degli ulteriori accertamenti istruttori.

Peraltro, tenuto conto del tempo trascorso sino ad oggi dall'accaduto, non si vede in ogni caso come detti testi - qui non pertinenti - potrebbero fornire dei dettagli utili alla risoluzione del caso su dei fatti risalenti agli anni 2011 - 2012, senza il rischio di riportare fatti imprecisi o erronei. Inoltre, poiché la riscossione posticipata dei tributi doganali ai sensi dell'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA interviene nei confronti del ricorrente indipendentemente da ogni colpa (cfr. al riguardo, consid. 5.6.2 del presente giudizio), che lo stesso sia sempre stato in buona fede o all'oscuro di tutto, che il teste B._______ sia l'unico ad aver dichiarato apertamente i fatti a lui imputati, non ha poi alcuna influenza sulla ripresa fiscale in oggetto. Infine, trattandosi di conoscenti del ricorrente, la loro audizione in qualità di testi è in ogni caso opinabile, in ragione del forte rischio di collusione (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-1360/2006 del 1° marzo 2007 consid. 3.2.2).

Visto quanto precede, i presupposti per l'audizione dei testimoni dinanzi allo scrivente Tribunale - mezzo probatorio sussidiario agli altri (cfr. consid. 3.1.6 del presente giudizio) - non risultano adempiuti. Tenuto altresì conto dell'economia di procedura, l'apprezzamento anticipato delle prove conduce pertanto il Tribunale a respingere la richiesta del ricorrente.

4.
Nel proprio gravame, il ricorrente contesta poi la fondatezza della domanda di assistenza amministrativa del 4 maggio 2012, a suo avviso arbitraria e sproporzionata, in quanto una tessera fedeltà non potrebbe considerarsi un indizio sufficiente per indagare una presunta importazione illecita. Una carta fedeltà, non essendo nominale, non indicherebbe né la destinazione degli acquisti né la loro titolarità e neppure dimostrerebbe l'impiego delle merci acquistate, sicché il suo impiego non sarebbe idoneo a fondare il sospetto sull'importazione illecita delle merci. Poiché né la contabilità del negozio F._______ e dell'associazione G._______ né la loro perquisizione avrebbero lasciato emergere prove di una qualsiasi importazione illegale, il ricorso all'assistenza amministrativa non sarebbe dunque stato giustificato (cfr. ricorso, pag. 12 segg.).

Per rispondere a tale censura (cfr. consid. 4.2 che segue), dapprima è qui opportuno delineare la base legale su cui si fonda l'assistenza amministrativa in ambito di diritto doganale (cfr. consid. 4.1 che segue).

4.1 In virtù del principio di diritto internazionale della territorialità, le autorità doganali svizzere non sono abilitate ad esercitare atti di sovranità al di fuori del territorio doganale svizzero, quali ad esempio delle inchieste penali (cfr. Martin Kocher, in: Kocher/Clavadetscher [ed.], Stämpflis Handkommentar Zollgesetz [di seguito: Zollgesetz], 2009, n. 1 segg. ad art. 115
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 115 Oggetto e campo d'applicazione - 1 Nell'ambito delle proprie competenze, l'UDSC può prestare a richiesta assistenza amministrativa alle autorità estere nell'esecuzione dei loro compiti, segnatamente per garantire la corretta applicazione del diritto doganale, nonché per prevenire, scoprire e perseguire infrazioni contro il diritto doganale, sempre che ciò sia previsto da un trattato internazionale.
1    Nell'ambito delle proprie competenze, l'UDSC può prestare a richiesta assistenza amministrativa alle autorità estere nell'esecuzione dei loro compiti, segnatamente per garantire la corretta applicazione del diritto doganale, nonché per prevenire, scoprire e perseguire infrazioni contro il diritto doganale, sempre che ciò sia previsto da un trattato internazionale.
2    Ove un trattato internazionale lo preveda, esso può concedere l'assistenza amministrativa anche d'ufficio.
LD). Per ottenere informazioni circa una fattispecie di natura doganale da un altro Stato, le autorità doganali svizzere devono pertanto fondarsi su un accordo di diritto internazionale, ricorrendo ad esempio all'assistenza amministrativa ai sensi del Protocollo aggiuntivo del 9 giugno 1997 all'accordo di libero scambio tra la Confederazione Svizzera e la Comunità Europea del 22 luglio 1972 relativo all'assistenza amministrativa reciproca in materia doganale, in vigore dal 1° luglio 1998 (di seguito: Protocollo aggiuntivo; RS 0.632.401.02; Kocher, Zollgesetz, n. 7 ad art. 115
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 115 Oggetto e campo d'applicazione - 1 Nell'ambito delle proprie competenze, l'UDSC può prestare a richiesta assistenza amministrativa alle autorità estere nell'esecuzione dei loro compiti, segnatamente per garantire la corretta applicazione del diritto doganale, nonché per prevenire, scoprire e perseguire infrazioni contro il diritto doganale, sempre che ciò sia previsto da un trattato internazionale.
1    Nell'ambito delle proprie competenze, l'UDSC può prestare a richiesta assistenza amministrativa alle autorità estere nell'esecuzione dei loro compiti, segnatamente per garantire la corretta applicazione del diritto doganale, nonché per prevenire, scoprire e perseguire infrazioni contro il diritto doganale, sempre che ciò sia previsto da un trattato internazionale.
2    Ove un trattato internazionale lo preveda, esso può concedere l'assistenza amministrativa anche d'ufficio.
LD). L'assistenza amministrativa fondata sul Protocollo aggiuntivo mira a garantire la corretta applicazione della legislazione doganale, segnatamene mediante la prevenzione, l'individuazione delle operazioni contrarie a tale legislazione e conducendo delle indagini su di esse (cfr. art. 2 del Protocollo aggiuntivo). A tal fine, l'autorità interpellata deve fornire all'autorità richiedente « [...] tutte le informazioni necessarie per garantire a quest'ultima il rispetto della procedura [...] » (cfr. Messaggio del 19 gennaio 1998 concernente un Protocollo aggiuntivo all'Accordo di libero scambio tra la Confederazione Svizzera e la Comunità economica europea relativo all'assistenza amministrativa reciproca in materia doganale, FF 1998 555, 677 segg.).

Più nel dettaglio, su domanda dell'autorità richiedente, l'autorità interpellata deve fornire tutte le informazioni pertinenti che consentono all'autorità richiedente di garantire la corretta applicazione della legislazione doganale, comprese segnatamente le informazioni riguardanti le operazioni registrate o programmate che possano essere contrarie a tale legislazione (cfr. art. 3 cifra 1 del Protocollo aggiuntivo) e comunicare se le merci esportate dal territorio di una delle parti contraenti sono state regolarmente importate nel territorio dell'altra parte, precisando, se del caso, il regime doganale applicato alle merci (cfr. art. 3 cifra 2 del Protocollo aggiuntivo).

La domanda di assistenza va presentata per iscritto (cfr. art. 6 cpv. 1 del Protocollo aggiuntivo) e deve contenere le seguenti informazioni (cfr. art. 6 cpv. 2 del Protocollo aggiuntivo): l'autorità richiedente che presenta la domanda (lett. a), la misura richiesta (lett. b), l'oggetto e il motivo della domanda (lett. c), le leggi, le norme e gli altri elementi giuridici in questione (lett. d), ragguagli il più possibile esatti ed esaurienti sulle persone fisiche o giuridiche oggetto dell'indagine (lett. e), una sintesi dei fatti e delle indagini svolte, salvo per i casi di cui all'art. 5 (lett. f).

4.2 Ciò premesso, da un esame della domanda di assistenza amministrativa del 4 maggio 2012 (cfr. atto n. 25 inc. DGD) inoltrata dalla SA Lugano alle competenti autorità italiane, risulta che - contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente - la stessa adempie ai requisiti legali, così come giustamente sottolineato dalla DGD e dalla stessa SA Lugano (cfr. decisione impugnata, pag. 17 seg.; scritto 29 luglio 2014 della SA Lugano, pag. 8 [atto n. 137 inc. DGD]). Detta domanda espone infatti la fattispecie alla base della richiesta, le persone interessate dall'inchiesta penale e i motivi che hanno spinto le autorità svizzere a rivolgersi alle autorità italiane, così come le leggi pertinenti infrante dagli autori delle importazioni illegali in questione. Conformemente allo scopo dell'assistenza amministrativa, la domanda mirava ad ottenere delle informazioni per assicurare la corretta applicazione della legislazione doganale svizzera e completare l'inchiesta avviata nei confronti del ricorrente per contrabbando di derrate alimentari, sicché essa non appare né arbitraria, né sproporzionata (cfr. consid. 4.1 che precede). Che le informazioni richieste siano poi connesse con l'utilizzo della carta fedeltà del negozio italiano in questione non inficia la validità della domanda. Da un esame degli atti non si può escludere a priori il carattere pertinente delle informazioni richieste, tant'è che nei fatti è stato riscontrato un nesso tra i 24 kg di carne congelata del negozio italiano ritrovati durante la perquisizione del 21 aprile 2012 e uno degli scontrini datato 24 marzo 2012 ottenuti tramite l'assistenza amministrativa. Anche ad averne dubbi, non va dimenticato che l'apprezzamento di un postulato mezzo probatorio non compete all'autorità richiesta, la quale deve solo esaminare l'adempimento dei requisiti per la concessione dell'assistenza amministrativa. Orbene, in concreto le autorità italiani hanno dato seguito alla domanda di assistenza, senza esprimere alcun dubbio o motivo di rifiuto ai sensi dell'art. 6 cifra 4 o dell'art. 9 del Protocollo aggiuntivo. Peraltro, il Tribunale non intravvede alcun motivo per discostarsi dal giudizio delle precedenti autorità doganali, sicché la censura del ricorrente non può che essere respinta. Ciò indicato, trattandosi di un atto relativo alla procedura penale amministrativa, ci si potrebbe altresì domandare se lo scrivente Tribunale sia veramente abilitato a pronunciarsi al riguardo (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-7392/2014 dell'8 agosto 2016 consid. 3.4.1 con rinvii). Ad ogni modo, poiché le contestazioni del ricorrente non risultano pertinenti, tale questione può rimanere qui aperta.

5.
Nel merito del ricorso, il ricorrente contesta fermamente la riscossione posticipata dei tributi in oggetto, in quanto la ritiene ingiustificata, nella misura in cui nulla agli atti proverebbe il carattere illecito delle importazioni di derrate alimentari da lui acquistate in Italia tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 e, soprattutto per una parte di carne, che la stessa sia stata importata. La parte ch'egli indica di aver importato in Svizzera, di fatto sarebbe stata importata nel rispetto delle franchigie doganali.

In tali circostanze, si tratta in sostanza di stabilire se gli elementi in possesso delle autorità doganali erano e sono ancora tali da lasciare intravvedere dei seri indizi che le derrate alimentari in questione sono davvero state importate o state fatte importare illegalmente dal ricorrente in Svizzera (cfr. considd. 5.7 segg. che seguono). A tal fine, qui di seguito verranno dapprima rammentate le basi giuridiche dell'imposizione doganale (cfr. considd. 5.1 - 5.5 che seguono) e le conseguenze in caso di violazione della legislazioni doganale, quale ad esempio la riscossione posticipata dei tributi doganali (dazi e IVA) non versati a torto in virtù dell'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA (cfr. consid. 5.6 che segue).

5.1

5.1.1 Giusta la legislazione doganale (cfr. art. 7
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 7 Principio - Le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso sono soggette all'obbligo doganale e devono essere tassate secondo la presente legge e la legge sulla tariffa delle dogane7.
LD), le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso sono soggette all'obbligo doganale e devono essere tassate secondo la LD, nonché la legge federale del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane (LTD, RS 632.10). L'art. 1 cpv. 1
SR 632.10 Legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane (LTD)
LTD Art. 1 Obbligo doganale generale - 1 Tutte le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso devono essere imposte conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.4
1    Tutte le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso devono essere imposte conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.4
2    Sono salve le deroghe previste in trattati, in disposizioni speciali di leggi o in ordinanze emanate dal Consiglio federale in virtù della presente legge.
LTD precisa che tutte le merci importate o esportate attraverso la linea doganale svizzera devono essere sdoganate conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2, i quali informano circa i dazi all'importazione come pure circa l'eventuale contingente doganale ([tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.1). Sono salve le deroghe previste in trattati, in disposizioni speciali di legge o in ordinanze emanate dal Consiglio federale che si fondano sulla LTD (cfr. art. 2 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 2 Diritto internazionale - 1 Rimangono salvi i trattati internazionali.
1    Rimangono salvi i trattati internazionali.
2    Il Consiglio federale emana le disposizioni necessarie all'esecuzione di trattati, decisioni e raccomandazioni internazionali che concernono campi normativi della presente legge, sempre che non si tratti di disposizioni importanti che contengono norme di diritto secondo l'articolo 164 capoverso 1 della Costituzione federale.
LD; art. 1 cpv. 2
SR 632.10 Legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane (LTD)
LTD Art. 1 Obbligo doganale generale - 1 Tutte le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso devono essere imposte conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.4
1    Tutte le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso devono essere imposte conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.4
2    Sono salve le deroghe previste in trattati, in disposizioni speciali di leggi o in ordinanze emanate dal Consiglio federale in virtù della presente legge.
LTD).

5.1.2 Il regime doganale, è fondato sul principio dell'autodichiarazione. In virtù di detto principio, la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione (cfr. art. 26
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 26 Persone soggette all'obbligo di dichiarazione - Sono soggette all'obbligo di dichiarazione:
a  le persone soggette all'obbligo di presentare la merce in dogana;
b  le persone incaricate di allestire la dichiarazione doganale;
c  ...
d  le persone che modificano l'impiego previsto di una merce.
LD) deve presentare le merci in dogana e dichiararla sommariamente, presentando altresì i documenti di scorta (cfr. art. 25 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 25 Dichiarazione - 1 Entro il termine fissato dall'UDSC, la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione deve dichiarare per l'imposizione le merci presentate in dogana e dichiarate sommariamente e presentare i documenti di scorta.
1    Entro il termine fissato dall'UDSC, la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione deve dichiarare per l'imposizione le merci presentate in dogana e dichiarate sommariamente e presentare i documenti di scorta.
2    Nella dichiarazione doganale occorre precisare la destinazione doganale delle merci.
3    Nell'interesse della vigilanza doganale, l'UDSC può prevedere che le merci siano dichiarate all'ufficio doganale prima di essere introdotte nel territorio doganale o asportate da esso.
4    Prima di consegnare la dichiarazione doganale la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione può esaminare o far esaminare a proprie spese e a proprio rischio le merci dichiarate sommariamente.
LD). Detto in altri termini, la legge doganale impone alle persone soggette all'obbligo della dichiarazione doganale di prendere tutte le disposizioni necessarie, secondo la legge e i regolamenti, per l'esecuzione del controllo doganale stesso e stabilire l'obbligazione doganale (cfr. sentenze del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.2; A-393/2009 del 14 aprile 2011 consid. 3.1). In virtù di detto principio, le persone soggette all'obbligo di dichiarazione hanno la piena responsabilità per la presentazione nonché la completa, corretta e tempestiva dichiarazione della merce. A loro vengono pertanto poste delle esigenze severe in rapporto al loro dovere di diligenza (cfr. [tra le tante] sentenze del TAF A-5519/2012 del 31 marzo 2014 consid. 4.3 con rinvii; A-817/2013 del 7 ottobre 2013 consid. 4.2 con rinvii).

Di conseguenza, il contribuente deve lui stesso esaminare se adempie le condizioni di assoggettamento e, in caso di dubbi, informarsi tempestivamente presso le competenti autorità doganali. Se si astiene dal richiedere i necessari chiarimenti, egli non può successivamente appellarsi alle proprie conoscenze lacunose o invocare la violazione del principio della buona fede per opporsi alla riscossione dei tributi doganali (cfr. DTF 135 IV 217 consid. 2.1.3; 112 IV 53 consid. 1). In particolare, egli non può desumere alcunché dal principio della buona fede, del fatto che le autorità doganali non hanno notato - prima - il carattere inesatto delle indicazioni contenute nella sua dichiarazione doganale (cfr. DTF 129 II 385 consid. 3.6; sentenza del TF 2A.461/2003 del 20 gennaio 2004 consid. 3.2). Per le autorità doganali chiamate a statuire sull'imposizione ai tributi, non sussiste infatti alcun obbligo di controllare sistematicamente se la dichiarazione doganale sia corretta e completa (cfr. art. 32
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 32 Esame sommario - 1 L'ufficio doganale può esaminare in modo approfondito o saltuario se la dichiarazione doganale è formalmente corretta e completa e se è corredata dei documenti di scorta richiesti.
1    L'ufficio doganale può esaminare in modo approfondito o saltuario se la dichiarazione doganale è formalmente corretta e completa e se è corredata dei documenti di scorta richiesti.
2    Se tale non è il caso, esso restituisce la dichiarazione doganale affinché sia rettificata o completata. Se accerta errori manifesti, li rettifica d'intesa con la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
3    Se l'ufficio doganale non ha accertato una lacuna esistente e non ha restituito la dichiarazione doganale, la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione non può dedurne alcun diritto.
4    L'ufficio doganale restituisce le merci che non devono essere introdotte, importate, esportate o fatte transitare nel territorio doganale, ma che sono dichiarate regolarmente per l'imposizione doganale, sempre che non debbano essere distrutte.
LD; sentenza del TAF A-5519/2012 del 31 marzo 2014 consid. 4.3).

5.2

5.2.1 Giusta l'art. 70 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 70 Debitore doganale - 1 Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
1    Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
2    È debitore doganale:
a  chiunque trasporta o fa trasportare merci attraverso il confine doganale;
b  chiunque è tenuto a presentare la dichiarazione doganale o è incaricato di presentarla;
c  la persona per conto della quale la merce è importata o esportata;
d  ...
3    I debitori doganali rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale. Il regresso fra di loro è disciplinato dal Codice delle obbligazioni28.
4    Non rispondono solidalmente le persone che allestiscono professionalmente dichiarazioni doganali se l'obbligazione doganale:
a  è pagata mediante il conto dell'importatore nell'ambito della procedura accentrata di conteggio dell'UDSC (PCD); o
b  risulta da una decisione di riscossione posticipata secondo la legge federale del 22 marzo 197429 sul diritto penale amministrativo (DPA) e la persona che ha allestito professionalmente la dichiarazione doganale non è colpevole dell'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione; in caso di infrazione non grave l'importo della responsabilità solidale può essere diminuito.
4bis    Neanche le imprese di trasporto e i loro dipendenti rispondono solidalmente, se l'impresa di trasporto interessata non è stata incaricata della dichiarazione doganale o se il dipendente competente non è in grado di riconoscere se la merce è stata dichiarata correttamente perché:
a  non ha potuto prendere conoscenza né dei documenti di scorta né del carico; o
b  la merce è stata imposta a torto all'aliquota di dazio del contingente o per la merce è stata concessa a torto un'aliquota preferenziale o un'agevolazione doganale.30
5    L'obbligazione doganale passa agli eredi del debitore doganale anche se non era ancora stata stabilita al momento del decesso. Gli eredi rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale del defunto fino a concorrenza della loro quota ereditaria, compresi gli anticipi.
6    Chi assume un'impresa con attivo e passivo subentra nei diritti e negli obblighi della stessa in materia di obbligazioni doganali. Per un periodo di due anni dalla comunicazione o dalla notifica dell'assunzione, il precedente debitore dell'imposta è solidalmente responsabile con quello nuovo per le obbligazioni doganali sorte prima dell'assunzione.
LD, è debitore doganale dell'obbligazione doganale chiunque trasporta o fa trasportare merci attraverso il confine doganale (lett. a), chiunque è tenuto a presentare la dichiarazione doganale o è incaricato di presentarla (lett. b), come pure la persona per conto della quale le merci sono state importate o esportate (lett. c). Detto regime giuridico era previsto in maniera analoga dagli artt. 9 e 13 della vecchia legge federale del 1° ottobre 1925 sulle dogane (vLD, RU 42 4009 e CS 6 475), con la precisazione che non solo le persone che trasportano le merci oltre confine erano tenute all'obbligo di dichiarazione, ma pure i loro mandanti (cfr. art. 9 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 9 Ammissione temporanea di merci - 1 Il Consiglio federale può prevedere l'esenzione parziale o integrale dai tributi doganali all'importazione per merci estere destinate all'ammissione temporanea in territorio doganale o di merci svizzere dopo l'ammissione temporanea in territorio doganale estero.
1    Il Consiglio federale può prevedere l'esenzione parziale o integrale dai tributi doganali all'importazione per merci estere destinate all'ammissione temporanea in territorio doganale o di merci svizzere dopo l'ammissione temporanea in territorio doganale estero.
2    Esso disciplina le condizioni per l'esenzione.
3    Per motivi economici o di politica commerciale, esso può escludere l'applicazione della procedura doganale relativa all'ammissione temporanea, ridurla a una durata determinata oppure subordinarla a un permesso.
vLD). Anche se l'attuale LD non impiega più formalmente questa nozione, la nuova locuzione - « chiunque fa introdurre merci nel territorio doganale » - corrisponde materialmente alla definizione in senso lato sviluppata dal Tribunale federale sotto l'egida della vLD, sicché la stessa risulta tutt'ora valida (cfr. sentenze del TF 2C_912/2015 del 20 settembre 2016 consid. 5.2 con rinvii; 2C_363/2010, 2C_405/2010, 2C_406/2010 del 6 ottobre 2010 consid. 5.1 seg.; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.3.2 con rinvii).

5.2.2 Nel dettaglio, la nozione di mandante deve essere intesa in un senso più ampio di quello del diritto civile, ovvero come chiunque induca effettivamente un trasporto di merci attraverso la frontiera (cfr. DTF 107 Ib 198 consid. 6b; 89 I 542 consid. 4). È quindi tale non solo colui che conclude, ai sensi civili, un contratto di trasporto con il trasportatore, ma anche chiunque, di fatto (« tatsächlich veranlasst »), predispone l'importazione delle merci (cfr. sentenza del TF 2C_456/2010 del 7 marzo 2011 consid. 5.3.3; sentenze del TAF A-606/2012 del 24 gennaio 2013 consid. 4.1.2; A-1741/2006 del 4 marzo 2008 considd. 2.1.1 seg.). La giurisprudenza ha quindi dedotto che la definizione di mandante debba essere intesa in senso lato affinché tutte le persone economicamente interessate all'importazione della merce siano tenute al pagamento dei dazi (cfr. sentenza del TF 2C_456/2010 del 7 marzo 2011 consid. 5.3.3; DTF 110 Ib 306 consid. 2b; 107 Ib 198 consid. 6a-b; 89 I 542 consid 4; [tra le tante] sentenze del TAF A-606/2012 del 24 gennaio 2013 consid. 4.1.2; A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.3.1 con rinvii). La volontà di garantire la ricuperabilità del credito doganale è quindi stato uno degli elementi ritenuti dalla giurisprudenza per distanziarsi dal concetto di « mandante » ai sensi del diritto civile (cfr. sentenze del TF 2C_912/2015 del 20 settembre 2016 consid. 5.3 con rinvii; 2C_363/2010, 2C_405/2010, 2C_406/2010 del 6 ottobre 2010 consid. 5.1 con rinvii; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.3.1 con rinvii).

Il Tribunale federale ha altresì precisato che va considerato come mandante ogni persona che nutre dei dubbi sul fatto che l'importazione sia illegale e che doveva presumere la provenienza estera della merce importata. Lo stesso vale nel caso in cui la merce viene importata in Svizzera senza che una ordinazione sia stata fatta a priori, qualora una persona abbia manifestato d'essere pronta (« Bereitschaft ») ad accettare tale merce, causando di fatto (« tatsächlich veranlasst ») - proprio per il tramite della sua disponibilità generale ad accettarla - l'importazione: detta persona va considerata come mandante. È dunque sufficiente essere pronto ad accettare la merce importata per rientrare nell'applicazione della nozione di « mandante » ai sensi dell'art. 9 vLD, il carattere lecito o meno dell'importazione non essendo necessariamente determinante (cfr. sentenze del TF 2A.458/2004 del 3 dicembre 2004 consid. 3.1 in fine, 2A.242/2004 del 15 novembre 2004 consid. 3.1.2; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.3.1 con rinvii). Per l'Alta Corte le persone morali possono parimenti essere ritenute come mandanti (cfr. sentenze del TF 2C_912/2015 del 20 settembre 2016 consid. 5.3 con rinvii; 2C_747/2009 dell'8 aprile 2010 consid. 5.3; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.3.1 con rinvii).

5.3 Giusta l'art. 70 cpv. 3
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 70 Debitore doganale - 1 Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
1    Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
2    È debitore doganale:
a  chiunque trasporta o fa trasportare merci attraverso il confine doganale;
b  chiunque è tenuto a presentare la dichiarazione doganale o è incaricato di presentarla;
c  la persona per conto della quale la merce è importata o esportata;
d  ...
3    I debitori doganali rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale. Il regresso fra di loro è disciplinato dal Codice delle obbligazioni28.
4    Non rispondono solidalmente le persone che allestiscono professionalmente dichiarazioni doganali se l'obbligazione doganale:
a  è pagata mediante il conto dell'importatore nell'ambito della procedura accentrata di conteggio dell'UDSC (PCD); o
b  risulta da una decisione di riscossione posticipata secondo la legge federale del 22 marzo 197429 sul diritto penale amministrativo (DPA) e la persona che ha allestito professionalmente la dichiarazione doganale non è colpevole dell'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione; in caso di infrazione non grave l'importo della responsabilità solidale può essere diminuito.
4bis    Neanche le imprese di trasporto e i loro dipendenti rispondono solidalmente, se l'impresa di trasporto interessata non è stata incaricata della dichiarazione doganale o se il dipendente competente non è in grado di riconoscere se la merce è stata dichiarata correttamente perché:
a  non ha potuto prendere conoscenza né dei documenti di scorta né del carico; o
b  la merce è stata imposta a torto all'aliquota di dazio del contingente o per la merce è stata concessa a torto un'aliquota preferenziale o un'agevolazione doganale.30
5    L'obbligazione doganale passa agli eredi del debitore doganale anche se non era ancora stata stabilita al momento del decesso. Gli eredi rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale del defunto fino a concorrenza della loro quota ereditaria, compresi gli anticipi.
6    Chi assume un'impresa con attivo e passivo subentra nei diritti e negli obblighi della stessa in materia di obbligazioni doganali. Per un periodo di due anni dalla comunicazione o dalla notifica dell'assunzione, il precedente debitore dell'imposta è solidalmente responsabile con quello nuovo per le obbligazioni doganali sorte prima dell'assunzione.
LD, i debitori doganali rispondono solidalmente delle somme dovute. Il diritto di regresso fra di loro è disciplinato dal codice delle obbligazioni del 30 marzo 1911 (CO, RS 220; cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.3 con rinvii). Orbene, dal momento che tutte le persone assoggettate ai diritti doganali rispondono solidalmente dei dazi d'entrata, le autorità doganali possono rivolgersi ad ognuna di loro. Spetta semmai alla persona assoggettata al pagamento dalle autorità doganali, il compito di far valere il proprio diritto di regresso contro gli altri assoggettati, secondo quando prescritto dal diritto civile (cfr. art. 70 cpv. 3
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 70 Debitore doganale - 1 Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
1    Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
2    È debitore doganale:
a  chiunque trasporta o fa trasportare merci attraverso il confine doganale;
b  chiunque è tenuto a presentare la dichiarazione doganale o è incaricato di presentarla;
c  la persona per conto della quale la merce è importata o esportata;
d  ...
3    I debitori doganali rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale. Il regresso fra di loro è disciplinato dal Codice delle obbligazioni28.
4    Non rispondono solidalmente le persone che allestiscono professionalmente dichiarazioni doganali se l'obbligazione doganale:
a  è pagata mediante il conto dell'importatore nell'ambito della procedura accentrata di conteggio dell'UDSC (PCD); o
b  risulta da una decisione di riscossione posticipata secondo la legge federale del 22 marzo 197429 sul diritto penale amministrativo (DPA) e la persona che ha allestito professionalmente la dichiarazione doganale non è colpevole dell'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione; in caso di infrazione non grave l'importo della responsabilità solidale può essere diminuito.
4bis    Neanche le imprese di trasporto e i loro dipendenti rispondono solidalmente, se l'impresa di trasporto interessata non è stata incaricata della dichiarazione doganale o se il dipendente competente non è in grado di riconoscere se la merce è stata dichiarata correttamente perché:
a  non ha potuto prendere conoscenza né dei documenti di scorta né del carico; o
b  la merce è stata imposta a torto all'aliquota di dazio del contingente o per la merce è stata concessa a torto un'aliquota preferenziale o un'agevolazione doganale.30
5    L'obbligazione doganale passa agli eredi del debitore doganale anche se non era ancora stata stabilita al momento del decesso. Gli eredi rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale del defunto fino a concorrenza della loro quota ereditaria, compresi gli anticipi.
6    Chi assume un'impresa con attivo e passivo subentra nei diritti e negli obblighi della stessa in materia di obbligazioni doganali. Per un periodo di due anni dalla comunicazione o dalla notifica dell'assunzione, il precedente debitore dell'imposta è solidalmente responsabile con quello nuovo per le obbligazioni doganali sorte prima dell'assunzione.
in fine LD; cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.4 con rinvii).

5.4 In virtù dell'art. 18
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 18 Base dell'imposizione doganale - 1 La base dell'imposizione doganale è la dichiarazione doganale.
1    La base dell'imposizione doganale è la dichiarazione doganale.
2    La dichiarazione doganale può essere rettificata dall'ufficio doganale.
3    Le merci non dichiarate sono tassate d'ufficio.
LD, la base dell'imposizione doganale è la dichiarazione doganale (cpv. 1). Le merci non dichiarate sono tassate d'ufficio (cpv. 3). In virtù dell'art. 19
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 19 Calcolo del dazio - 1 L'importo del dazio è calcolato in base:
1    L'importo del dazio è calcolato in base:
a  alla natura, alla quantità e allo stato della merce nel momento in cui viene dichiarata all'ufficio doganale; e
b  alle aliquote di dazio e alle basi di calcolo in vigore nel momento in cui sorge l'obbligazione doganale.
2    La merce può essere tassata all'aliquota più elevata applicabile al suo genere se:
a  la dichiarazione doganale contiene una designazione insufficiente o equivoca delle merci e non è possibile farla rettificare; o
b  la merce non è stata dichiarata.
3    Se merci soggette a aliquote diverse sono imballate nello stesso collo o trasportate con lo stesso mezzo di trasporto e i dati sulla quantità di ciascuna di esse sono insufficienti, i tributi doganali sono calcolati in base al peso complessivo e all'aliquota applicabile alla merce soggetta al dazio più elevato.
LD l'importo del dazio è calcolato in base alla natura, alla quantità e allo stato della merce nel momento in cui viene dichiarata all'ufficio doganale e alle aliquote di dazio e alle basi di calcolo in vigore nel momento in cui sorge l'obbligazione doganale (cpv. 1). Allorquando invece la merce non è dichiarata, essa può essere tassata all'aliquota più elevata (cvp. 2).

5.5 Conformemente all'art. 50
SR 641.20 Legge federale del 12 giugno 2009 concernente l'imposta sul valore aggiunto (Legge sull'IVA, LIVA) - Legge sull'IVA
LIVA Art. 50 Diritto applicabile - La legislazione doganale è applicabile all'imposta sull'importazione di beni, purché le disposizioni che seguono non dispongano altrimenti.
LIVA, la legislazione doganale è applicabile all'importazione di beni, purché le disposizioni in ambito IVA non vi deroghino. A tenore dell'art. 51 cpv. 1
SR 641.20 Legge federale del 12 giugno 2009 concernente l'imposta sul valore aggiunto (Legge sull'IVA, LIVA) - Legge sull'IVA
LIVA Art. 51 Assoggettamento - 1 È assoggettato all'imposta chi è debitore doganale secondo l'articolo 70 capoversi 2 e 3 LD101.
1    È assoggettato all'imposta chi è debitore doganale secondo l'articolo 70 capoversi 2 e 3 LD101.
2    La responsabilità solidale secondo l'articolo 70 capoverso 3 LD delle persone che allestiscono a titolo professionale dichiarazioni doganali (art. 109 LD) decade se:
a  l'importatore ha diritto alla deduzione dell'imposta precedente (art. 28);
b  il debito fiscale è addebitato all'importatore sul conto della procedura accentrata di conteggio dell'UDSC103 (PCD); e
c  l'importatore ha conferito un mandato di rappresentanza diretta alla persona che allestisce a titolo professionale dichiarazioni doganali.
3    L'UDSC può esigere dalla persona che allestisce a titolo professionale dichiarazioni doganali la prova del suo potere di rappresentanza.104
LIVA, è assoggettato all'imposta chi è debitore doganale secondo l'art. 70 cpv. 2 e
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 70 Debitore doganale - 1 Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
1    Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
2    È debitore doganale:
a  chiunque trasporta o fa trasportare merci attraverso il confine doganale;
b  chiunque è tenuto a presentare la dichiarazione doganale o è incaricato di presentarla;
c  la persona per conto della quale la merce è importata o esportata;
d  ...
3    I debitori doganali rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale. Il regresso fra di loro è disciplinato dal Codice delle obbligazioni28.
4    Non rispondono solidalmente le persone che allestiscono professionalmente dichiarazioni doganali se l'obbligazione doganale:
a  è pagata mediante il conto dell'importatore nell'ambito della procedura accentrata di conteggio dell'UDSC (PCD); o
b  risulta da una decisione di riscossione posticipata secondo la legge federale del 22 marzo 197429 sul diritto penale amministrativo (DPA) e la persona che ha allestito professionalmente la dichiarazione doganale non è colpevole dell'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione; in caso di infrazione non grave l'importo della responsabilità solidale può essere diminuito.
4bis    Neanche le imprese di trasporto e i loro dipendenti rispondono solidalmente, se l'impresa di trasporto interessata non è stata incaricata della dichiarazione doganale o se il dipendente competente non è in grado di riconoscere se la merce è stata dichiarata correttamente perché:
a  non ha potuto prendere conoscenza né dei documenti di scorta né del carico; o
b  la merce è stata imposta a torto all'aliquota di dazio del contingente o per la merce è stata concessa a torto un'aliquota preferenziale o un'agevolazione doganale.30
5    L'obbligazione doganale passa agli eredi del debitore doganale anche se non era ancora stata stabilita al momento del decesso. Gli eredi rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale del defunto fino a concorrenza della loro quota ereditaria, compresi gli anticipi.
6    Chi assume un'impresa con attivo e passivo subentra nei diritti e negli obblighi della stessa in materia di obbligazioni doganali. Per un periodo di due anni dalla comunicazione o dalla notifica dell'assunzione, il precedente debitore dell'imposta è solidalmente responsabile con quello nuovo per le obbligazioni doganali sorte prima dell'assunzione.
3 LD. Le condizioni che reggono l'assoggettamento a tale obbligo secondo gli artt. 26 e 70 LD sono parimenti pertinenti in tale occorrenza (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.1.5 con rinvii).

5.6 L'importazione di merci soggetta a dazio e all'IVA, omettendo di dichiararle totalmente o parzialmente, costituisce un'infrazione alla legislazione fiscale applicabile (cfr. art. 118
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 118 Frode doganale - 1 È punito con la multa fino al quintuplo dell'importo del tributo doganale frodato chiunque, intenzionalmente o per negligenza:
1    È punito con la multa fino al quintuplo dell'importo del tributo doganale frodato chiunque, intenzionalmente o per negligenza:
a  omettendo di dichiarare la merce, occultandola, dichiarandola inesattamente o in qualsiasi altro modo sottrae tutti o parte dei tributi doganali; oppure
b  procaccia altrimenti a sé o a un terzo un profitto doganale indebito.
2    È fatto salvo l'articolo 14 DPA114.
3    In caso di circostanze aggravanti, l'importo massimo della multa comminata è aumentato della metà. Può inoltre essere pronunciata una pena detentiva fino a un anno.
4    Se non può essere determinato esattamente, l'importo del tributo doganale frodato è stimato nell'ambito del procedimento amministrativo.
LD, art. 96
SR 641.20 Legge federale del 12 giugno 2009 concernente l'imposta sul valore aggiunto (Legge sull'IVA, LIVA) - Legge sull'IVA
LIVA Art. 96 Sottrazione d'imposta - 1 Chiunque, intenzionalmente o per negligenza, riduce il credito fiscale a scapito dello Stato:
1    Chiunque, intenzionalmente o per negligenza, riduce il credito fiscale a scapito dello Stato:
a  nell'ambito di un periodo fiscale, non dichiarando tutte le entrate, esagerando l'entità delle entrate provenienti da prestazioni esenti dall'imposta, non dichiarando tutte le spese che soggiacciono all'imposta sull'acquisto o dichiarando troppe spese che danno diritto alla deduzione dell'imposta precedente;
b  ottenendo un rimborso indebito; o
c  ottenendo un condono dell'imposta ingiustificato,
2    Chiunque trasferisce l'imposta sottratta nei casi di cui al capoverso 1 in una forma che dà diritto alla deduzione dell'imposta precedente è punito con la multa sino a 800 000 franchi.
3    Chiunque riduce il credito fiscale a scapito dello Stato dichiarando in modo veritiero i fattori rilevanti ai fini della determinazione dell'imposta, ma qualificandoli in modo errato sotto il profilo fiscale, è punito con la multa sino a 200 000 franchi se intenzionalmente non applica correttamente norme legali chiare, disposizioni chiare dell'autorità o prassi chiare pubblicate e non ne informa previamente per scritto l'autorità. Se ha agito per negligenza, l'autore è punito con la multa sino a 20 000 franchi.
4    Chiunque riduce il credito fiscale a scapito dello Stato:
a  non dichiarando merci, dichiarandole in modo inesatto od occultandole, intenzionalmente o per negligenza, all'atto della loro importazione;
b  non fornendo i dati richiesti o fornendo dati inveritieri o incompleti, intenzionalmente, nell'ambito di un controllo effettuato dall'autorità o di una procedura amministrativa volta a determinare il credito fiscale o il condono dell'imposta,
5    Il tentativo è punibile.
6    Qualora il profitto fiscale sia ottenuto sulla base di un rendiconto errato, la sottrazione d'imposta è punibile soltanto se l'errore non è stato corretto entro il termine previsto (art. 72 cpv. 1).
segg. LIVA). Giusta i rinvii dell'art. 128 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 128 Azione penale - 1 Le infrazioni sono perseguite e giudicate secondo la presente legge e il DPA119.
1    Le infrazioni sono perseguite e giudicate secondo la presente legge e il DPA119.
2    L'UDSC è l'autorità competente per il perseguimento e il giudizio.
LD nonché dell'art. 103
SR 641.20 Legge federale del 12 giugno 2009 concernente l'imposta sul valore aggiunto (Legge sull'IVA, LIVA) - Legge sull'IVA
LIVA Art. 103 Azione penale - 1 La DPA188, eccettuati gli articoli 63 capoversi 1 e 2, 69 capoverso 2, 73 capoverso 1, ultimo periodo, nonché 77 capoverso 4, è applicabile all'azione penale.
1    La DPA188, eccettuati gli articoli 63 capoversi 1 e 2, 69 capoverso 2, 73 capoverso 1, ultimo periodo, nonché 77 capoverso 4, è applicabile all'azione penale.
2    L'azione penale per le infrazioni in materia di imposta sulle prestazioni eseguite sul territorio svizzero e di imposta sull'acquisto spetta all'AFC, quella in materia di imposta sull'importazione all'UDSC.
3    Nelle cause penali strettamente connesse sotto il profilo materiale che sono di competenza sia dell'AFC sia dell'UDSC, l'AFC può, d'intesa con l'UDSC, decidere di riunire i procedimenti presso una delle due autorità.
4    Si può prescindere dal procedimento penale se la colpa e le conseguenze del fatto sono di lieve entità (art. 52 CP189). In tal caso è emanato un decreto di non luogo a procedere o di abbandono.
5    Se l'autorità competente deve istruire o giudicare anche altre cause concernenti reati ai quali è applicabile la DPA, il capoverso 1 si applica a tutti i reati.
segg. LIVA, l'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA è applicabile alle infrazioni doganali (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.1 con rinvii).

5.6.1 L'art. 12 cpv. 1 lett. a
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA dispone che qualora, per un'infrazione alla legislazione amministrativa federale, una tassa non è stata a torto riscossa, essa deve essere pagata successivamente, interessi compresi, e ciò indipendentemente dalla punibilità di una determinata persona. L'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA precisa che obbligata al pagamento è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa (cfr. artt. 26 e 70 cpv. 2 LD) o colui che ha beneficiato dell'indennità o del contributo (cfr. sentenza del TF 2C_53/2011 del 2 maggio 2011 consid. 2.6; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.2 con rinvii).

5.6.2 Affinché l'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA trovi applicazione, occorre che sia oggettivamente stata compiuta un'infrazione penale (cfr. sentenze del TF 2C_53/2011 del 2 maggio 2011 consid. 2.6; 2C_456/2010 del 7 marzo 2010 consid. 5.2; 2A.1/2004 del 31 marzo 2004 consid. 2.1; DTF 129 II 160 consid. 3.2; 115 Ib 358 consid. 3a; 106 Ib 218 consid. 2c; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.3 con rinvii). L'applicazione di questa norma non dipende per contro né da una responsabilità penale specifica, né da una colpa, né ancora dal promovimento di una procedura penale (cfr. sentenze del TF 2C_32/2011 del 7 aprile 2011 consid. 3.3; 2C_456/2010 del 7 marzo 2010 consid. 5.2; 2C_366-367-368/2007 del 3 aprile 2008 consid. 5; DTF 129 II 160 consid. 3.2; 106 Ib 218 consid. 2c; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.3 con rinvii; cfr. Mollard/Oberson/Tissot Benedetto, op. cit., n. 477, pag. 556; Eicker/Frank/Ackermann, op. cit., pag. 92 e segg.; Michael Beusch, in: Zollgesetz, n. 13 ad art. 70
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 70 Debitore doganale - 1 Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
1    Il debitore doganale deve corrispondere l'importo dell'obbligazione doganale o, se l'UDSC lo esige, garantirlo.
2    È debitore doganale:
a  chiunque trasporta o fa trasportare merci attraverso il confine doganale;
b  chiunque è tenuto a presentare la dichiarazione doganale o è incaricato di presentarla;
c  la persona per conto della quale la merce è importata o esportata;
d  ...
3    I debitori doganali rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale. Il regresso fra di loro è disciplinato dal Codice delle obbligazioni28.
4    Non rispondono solidalmente le persone che allestiscono professionalmente dichiarazioni doganali se l'obbligazione doganale:
a  è pagata mediante il conto dell'importatore nell'ambito della procedura accentrata di conteggio dell'UDSC (PCD); o
b  risulta da una decisione di riscossione posticipata secondo la legge federale del 22 marzo 197429 sul diritto penale amministrativo (DPA) e la persona che ha allestito professionalmente la dichiarazione doganale non è colpevole dell'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione; in caso di infrazione non grave l'importo della responsabilità solidale può essere diminuito.
4bis    Neanche le imprese di trasporto e i loro dipendenti rispondono solidalmente, se l'impresa di trasporto interessata non è stata incaricata della dichiarazione doganale o se il dipendente competente non è in grado di riconoscere se la merce è stata dichiarata correttamente perché:
a  non ha potuto prendere conoscenza né dei documenti di scorta né del carico; o
b  la merce è stata imposta a torto all'aliquota di dazio del contingente o per la merce è stata concessa a torto un'aliquota preferenziale o un'agevolazione doganale.30
5    L'obbligazione doganale passa agli eredi del debitore doganale anche se non era ancora stata stabilita al momento del decesso. Gli eredi rispondono solidalmente dell'obbligazione doganale del defunto fino a concorrenza della loro quota ereditaria, compresi gli anticipi.
6    Chi assume un'impresa con attivo e passivo subentra nei diritti e negli obblighi della stessa in materia di obbligazioni doganali. Per un periodo di due anni dalla comunicazione o dalla notifica dell'assunzione, il precedente debitore dell'imposta è solidalmente responsabile con quello nuovo per le obbligazioni doganali sorte prima dell'assunzione.
LD e n. 37 seg. ad art. 85
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 85 Riscossione posticipata di tributi doganali - Se per errore l'UDSC non ha stabilito un tributo doganale o ha stabilito un tributo doganale insufficiente, oppure ha restituito un importo troppo elevato di un tributo doganale, esso può riscuotere posticipatamente l'importo dovuto, purché ne comunichi l'intenzione entro un anno dalla decisione d'imposizione34.
LD). L'art. 12 cpv. 1
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA permette dunque di procedere al recupero di una tassa (o un tributo) che non è stata percepita a seguito di un'infrazione alla legislazione amministrativa federale, anche qualora nessuno sia punibile (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.3 con rinvii).

5.6.3 L'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA permette innanzitutto d'assoggettare al pagamento colui che era tenuto al pagamento della tassa elusa in virtù degli artt. 26 e 70 cpv. 2 LD (cfr. [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.4 con rinvii). Secondo la prassi costante, la persona obbligata al pagamento della tassa è infatti ipso facto considerato come aver fruito dell'illecito profitto di cui all'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA (cfr. DTF 107 Ib 198 consid. 6c; sentenza del TF 2A.82/2005 del 23 agosto 2005 consid. 3.1; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.4 con rinvii). Detto in altre parole, le persone assoggettate al pagamento dei tributi ex artt. 26 e 70 cpv. 2 LD sono tenute al pagamento ai sensi dell'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA. Le condizioni d'assoggettamento sono dunque logicamente quelle previste dalla LD (cfr. sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.4 con rinvio).

5.6.4 L'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA può estendersi inoltre ad altre persone che quelle di cui agli artt. 26 e 70 cpv. 2 LD, di modo che il cerchio delle persone assoggettate all'obbligo di pagamento risulta ampliato rispetto a quanto indicato dalle summenzionate disposizioni. Ogni persona è assoggettata al pagamento qualora abbia beneficiato di un vantaggio illecito in ragione dell'infrazione (cfr. DTF 110 Ib 306 consid. 2; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.5 con rinvio). L'illecito di cui all'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA è un vantaggio patrimoniale generato dal mancato pagamento dei tributi dovuti. Esso può consistere non solo in un aumento degli attivi ma anche in una diminuzione dei passivi. Ciò è normalmente il caso quando un tributo dovuto non è stato versato. Inoltre, l'illecito profitto non deriva dalla semplice acquisizione di un bene importato illegalmente, bensì dal suo acquisto ad un prezzo inferiore a quello richiesto abitualmente sul mercato per delle merci ad esso comparabili (cfr. DTF 110 Ib 306 consid. 2c; sentenze del TF 2A.458/2004 del 3 dicembre 2004 consid. 4.1; 2A.220/2004 del 15 novembre 2004 consid. 2.1 con rinvii; [tra le tante] sentenza del TAF A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.5 con rinvii).

5.6.5 Giusta l'art. 12 cpv. 3
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA, la persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo l'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA, della somma da pagare o da restituire. La responsabilità solidale di cui all'art. 12 cpv. 3
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA concerne l'autore dell'infrazione e/o il compartecipe. Detta norma si applica all'autore e al compartecipe che non sono già assoggettati personalmente all'obbligo di pagamento in virtù dell'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA. Per impegnare la loro responsabilità solidale, l'autore e il compartecipe devono aver commesso infrazione intenzionalmente (cfr. DTF 114 Ib 94 consid. 5 con rinvii). Un'infrazione commessa per negligenza o per omissione non comporta infatti una responsabilità solidale. A differenza dei cpv. 1 e 2 dell'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA - in virtù dei quali l'autorità amministrativa può emanare delle decisioni d'assoggettamento suscettibili di fare l'oggetto di misure d'esecuzione - il cpv. 3 dell'art. 12
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DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA esige che sia un'autorità penale o giudiziaria a pronunciarsi in merito alla responsabilità solidale di una persona (cfr. Eicker/Frank/Achermann, op. cit., pag. 93 seg.; cfr. parimenti DTF 115 Ib 216 consid. 3a con rinvio a DTF 114 Ib 94 consid. 5c; sentenze del TAF A-7148/2010 del 19 dicembre 2012 consid. 4.5.3; A-3798/2009 del 27 marzo 2012 consid. 5.2.6 con rinvii).

5.7

5.7.1 In concreto, nel proprio giudizio, la DGD ha ritenuto che il ricorrente tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 abbia importato e/o fatto importare illegalmente in Svizzera dal signor B._______ 1'555.92 kg lordi di derrate alimentari da lui acquistate presso il negozio italiano. Tale conclusione si fonda su un insieme di seri indizi emersi durante l'inchiesta penale aperta a seguito dell'intercettazione da parte delle guardie di confine dell'importazione illegale del 21 aprile 2012 di 24 kg di carne fresca nascosti nel baule del veicolo condotto dal signor B._______, destinati al ricorrente. Più nel dettaglio, le autorità doganali si sono in primis fondate sulle dichiarazioni del signor B._______, il quale ha confessato di aver già effettuato una decina di viaggi importando illegalmente della carne, per conto del ricorrente, secondo le stesse modalità del 21 aprile 2012. Sulla base di dette dichiarazioni, le autorità doganali hanno poi approfondito la vicenda interrogando le altre persone implicate, effettuando delle perquisizioni sia dell'abitazione del ricorrente che del negozio F._______ gestito dalla sua famiglia, come pure ricorrendo all'assistenza amministrativa. Da tali atti istruttori, le autorità doganali hanno potuto constatare tutta una serie di ulteriori elementi avvaloranti le dichiarazioni del signor B._______, ossia: (a) un precedente episodio d'importazione illegale di carne in seno alla famiglia del ricorrente di natura analoga a quello del 21 aprile 2012, (b) la sussistenza di 12 scontrini di cassa del negozio italiano riportanti grandi quantitativi di carne acquistati dal ricorrente con la sua tessera fedeltà (corrispondenti ad una decina di importazioni) e (c) il ritrovamento di 24 kg di carne nel congelatore del negozio F._______ connesso con uno di questi scontrini. Dalle testimonianze delle persone implicate è poi emerso (d) che il ricorrente avrebbe addirittura importato dei quantitativi di carne maggiori a quelli risultanti da detti scontrini. Non da ultimo, (e) le dichiarazioni contradditorie del ricorrente sarebbero state smentite da quelle dei suoi due figli, del signor B._______, come pure dalle incoerenti testimonianze dei suoi « parenti ».

Di avviso contrario, il ricorrente ritiene che le dichiarazioni del signor B._______ sarebbero infondate. Se da un lato egli ammette che le derrate alimentari trovate in possesso del signor B._______ il 21 aprile 2012 sono certamente soggette all'imposizione a posteriori, poiché hanno varcato il confine senza che fossero dichiarate, d'altra parte egli contesta i restanti acquisti di derrate alimentari da lui effettuati dal mese di maggio 2011. Il ricorrente avrebbe acquistato della carne in Italia sia per lui che per altre persone (conoscenti o parenti residenti in Italia), tuttavia una grande parte sarebbe rimasta in Italia presso i suoi parenti. La parte a lui destinata sarebbe invece sempre stata importata in Svizzera nel limite delle franchigie doganali e consumata nella sua economia domestica, nel modo seguente: in un primo momento la carne sarebbe stata acquistata con i suoi parenti (non stretti) residenti in Italia presso il negozio italiano e poi depositata presso di loro nei loro congelatori. Il ricorrente avrebbe poi importato la carne successivamente in più occasioni sempre nei limiti delle franchigie. A suo dire, essendo il viaggio non molto lungo, la carne non si sarebbe mai scongelata. Per i pezzi con pesi importanti a volte sarebbero stati in 4-5 persone a trasportare la carne in Svizzera, sicché egli sarebbe sempre rimasto nei limiti delle franchigie (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 16 segg., pag. 18). Per quanto concerne i suoi parenti egli ha precisato che la maggior parte della carne sarebbe stata da lui acquistata assieme ai signori I._______, L._______ e M._______ (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 31).

5.7.2 Ciò premesso, prima di esaminare in dettaglio gli elementi di prova su cui si sono fondate le autorità doganali, è qui doveroso constatare come il ricorrente riconosca il carattere illegale dell'importazione del 21 aprile 2012, sicché la relativa ripresa fiscale va qui confermata. Egli ha altresì riconosciuto l'acquisto di tutte le derrate alimentari riportate sui 12 scontrini di cassa mediante la sua tessera fedeltà (cfr. ricorso, pag. 4 segg.; atto n. 17 inc. DGD, pag. 21). Unico punto da lui contestato è dunque l'importazione illegale in Svizzera dei quantitativi di carne indicati sugli scontrini.

5.7.3 Come visto, le autorità doganali si sono in primis fondate sulle dichiarazioni del signor B._______, dalle quali risulta ch'egli ha effettuato una decina di importazioni illegali per conto del ricorrente, ogni volta trasportando circa 200 kg di derrate alimentari. Durante i vari interrogatori, egli ha dichiarato che era il ricorrente ad acquistare la merce presso il negozio italiano. Il signor B._______ si occupava poi del trasporto illegale della suddetta merce, previo un compenso di 100 euro/120 franchi a viaggio, scegliendo attentamente il valico da attraversare. Una volta attraversato il confine, la merce veniva depositata presso l'abitazione della famiglia del ricorrente (cfr. atto n. 2, pag. 9 segg., pag. 16 segg. e pag. 19 segg.). Confessando tali fatti, il signor B._______ si è di fatto auto incolpato, tant'è ch'egli è debitore solidale dei tributi doganali in oggetto. Orbene, lo scrivente Tribunale non intravvede a priori per quale motivo il signor B._______ avrebbe dovuto confessare delle infrazioni alla legislazione doganali, se - come indica il ricorrente - le stesse non sono da lui state commesse. Tale ipotesi appare dunque poco credibile. Lo scrivente Tribunale non intravvede neppure una valida ragione per dare adito ai dubbi espressi dal ricorrente circa lo svolgimento dell'interrogatorio del signor B._______ da parte delle autorità doganali (cfr. ricorso, pag. 8 seg.). Peraltro, trattandosi di una censura in rapporto ad un atto istruttorio proprio alla procedura penale amministrativa, la stessa è in ogni caso qui irricevibile (cfr. al riguardo consid. 3.2.1 del presente giudizio). Ciò precisato, non va poi dimenticata l'importazione illegale del 21 aprile 2012 eseguita dal signor B._______ secondo le modalità da lui descritte ed intercettata dalle guardie di confine.

5.7.4 Le autorità doganali hanno poi constatato che non è la prima volta che la famiglia del ricorrente importa in maniera illegale in Svizzera della carne acquistata in Italia. In effetti risulta che in data 5 maggio 2011 il figlio del ricorrente, il signor E._______, è anch'esso stato fermato per aver importato illegalmente in Svizzera 176.5 kg lordi di carne fresca, proprio seguendo lo stesso « modus operandi » descritto dal signor B._______. Se il ricorrente nega ogni suo legame con tale episodio (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 5, pag. 20, pag. 22), al contrario il figlio ha dichiarato che era proprio suo padre ad avergli indicato di acquistare un grande quantitativo di carne in Italia e di importarlo illegalmente in Svizzera. A dire del figlio, tale carne era anch'essa destinata per una festa, così come nel caso di quella importata dal signor B._______ in data 21 aprile 2012 (cfr. atto n. 16 inc. DGD, pag. 5 segg. e pag. 23 segg.). Secondo lo scrivente Tribunale, tale episodio - quand'anche non è oggetto della presente procedura - dimostra come l'importazione del 21 aprile 2012 non possa essere considerata come un mero caso isolato, ciò che va a validare la tesi di più importazioni illegali.

5.7.4.1 Grazie all'assistenza amministrativa, le autorità doganali hanno potuto appurare che tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 il ricorrente ha acquistato della carne presso il negozio italiano in altre occasioni dietro presentazione della sua tessera fedeltà n. (...), così come risultante dagli 12 scontrini, tra i quali figura altresì quello relativo all'acquisto del 21 aprile 2012 (cfr. atto n. 25 inc. DGD). Al riguardo il figlio del ricorrente, il signor E._______, ha chiaramente dichiarato (cfr. atto n. 16 inc. DGD, pag. 19 segg.):

« [...] Tutta la merce importata dall'Italia e ripresa in questi 11 scontrini precedenti all'acquisto del 21.4.2012 era stata destinata a matrimoni ed eventi simili che mio padre A._______ a cui ha lavorato in cucin[e] come cuoco. Il quantitativo lo potete desumere da quanto ripreso negli scontrini [...] mio padre ha deciso di effettuare questi acquisti in Italia presso C._______ ingaggiando il sig. B._______ il quale non ha dichiarato le merci al momento delle importazioni. Sapevo che mio padre così faceva [...] ».

Tali elementi, secondo il Tribunale, vanno anch'essi a corroborare le dichiarazioni del signor B._______, allorquando indica di aver eseguito almeno una decina di altri viaggi, in omissione delle formalità doganali.

5.7.4.2 Ma vi è di più. Grazie alla perquisizione esperita dalle autorità doganali presso l'abitazione della famiglia del ricorrente e il negozio F._______ da essa gestito, è stato rinvenuto nel congelatore a baule sito nel locale retrostante del suddetto negozio un grande quantitativo di 24 kg di carne fresca proveniente dal negozio italiano (etichetta del negozio sull'imballaggio; cfr. atti n. 7.3 e 8 inc. DGD). Tale quantitativo è poi stato ricollegato con uno degli scontrini ottenuti con l'assistenza amministrativa, ciò che comprova che la carne ha varcato il confine (cfr. atto n. 137 inc. DGD, pag. 8 punti 30 - 44).

Le autorità doganali hanno altresì fatto notare che nel suddetto congelatore è stato trovato un pezzo di carne estera del peso di 7.3 kg (cfr. atto n. 8 inc. DGD). All'epoca dell'importazione, per usufruire dell'esenzione prevista per questo genere di merce, bisognava che fossero stati presenti al momento dell'importazione almeno 15 persone residenti nella medesima economia domestica (cfr. atto n. 137 inc. DGD, pag. 7 punto 20; decisione impugnata, pag. 17). In tali circostanze, non vi è chi non veda come la tesi del ricorrente - ovvero del trasporto con 4-5 persone della carne - appaia poco credibile e difficilmente realizzabile (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 18).

Secondo il Tribunale, questi due elementi vanno anch'essi a rinforzare le conclusioni delle autorità doganali.

5.7.5 A tali elementi si aggiungono poi quelli risultanti dai processi verbali d'interrogatorio del ricorrente, dei suoi due figli e dei suoi « parenti ».

5.7.5.1 Le autorità doganali hanno giustamente rilevato come l'esame dettagliato dei processi verbali d'interrogatorio del ricorrente mostri una certa incoerenza delle sue dichiarazioni, nella misura in cui da un giorno all'altro egli afferma un fatto per poi modificare completamente la sua versione (cfr. in particolare decisione impugnata, pag. 15 segg.; atto n. 137 inc. DGD). A titolo esemplificativo, lo scrivente Tribunale osserva segnatamente quanto segue:

Innanzitutto, il ricorrente, interrogato circa altre importazioni di carne, ha omesso in un primo momento di parlare dell'importazione della merce riportata sugli 12 scontrini di cassa, per poi dichiarare - una volta presentati gli scontrini dalla SA Lugano - di aver importato una parte della stessa, ma rispettando le franchigie doganali (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 15 segg.).

Riguardo invece all'importazione del 21 aprile 2012, il ricorrente ha dapprima dichiarato di aver acquistato la merce personalmente dando al signor B._______ un compenso di 100 euro/120 franchi per il trasporto della merce in Svizzera, per poi dichiarare di aver invero dato al signor B._______ 2000 euro per fare gli acquisti ed importare da solo la carne in Svizzera (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 25 seg.).

Il ricorrente ha altresì indicato di conoscere il negozio italiano solo da un mese, allorquando dall'assistenza amministrativa è risultata una carta fedeltà di detto negozio a lui intestata già dal 17 maggio 2011 (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 29).

l ricorrente si è altresì contraddetto riguardo ai 24 kg di carne rinvenuti nel congelatore del locale F._______: in un primo momento ha dichiarato di aver personalmente acquistato ed importato detta carne il 21 aprile 2012, per poi dichiarare di averla invero importata a poco a poco nei limiti delle franchigie (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 30).

I suoi stessi figli hanno messo in dubbio le sue dichiarazioni, indicando chiaramente che a loro avviso egli avrebbe mentito negando il carattere illecito delle importazioni (cfr. atto n. 16, pag. 22; atto n. 45, pag. 15).

Ne discende che le contraddizioni e incongruenze nelle dichiarazioni del ricorrente non possono essere considerate come delle mere sviste.

5.7.5.2 È altresì a ragione, che le autorità doganali hanno constatato come le testimonianze dei suoi « parenti alla lontana » non gli siano di alcun aiuto, nella misura in cui non permettono minimamente di ritenere ch'egli abbia effettuato con loro degli acquisti importanti di carne in Italia utilizzando la sua tessera fedeltà, per poi depositarli presso i loro congelatori nelle loro abitazioni e importare in un secondo momento piccoli quantitativi di carne in Svizzera in compagnia dei membri della sua famiglia, quali i suoi figli e sua moglie. Non solo i signori M._______, L._______ e I._______ non concordano sui quantitativi di carne che avrebbero acquistato con il ricorrente, ma neppure sono concordi nell'indicare i quantitativi che quest'ultimo avrebbe poi importato in Svizzera (cfr. atti n. 102, 111 e 113 inc. DGD; cfr. decisione impugnata, pag. 13 segg.). Tali testimonianze - intervenute peraltro tempo dopo l'avvio dell'inchiesta penale, su richiesta del ricorrente - non appaiono dunque plausibili.

Ci si potrebbe inoltre domandare se dette persone siano veramente dei membri della famiglia del ricorrente, nella misura in cui i suoi figli hanno espressamente affermato di non conoscere parenti o amici in Italia (cfr. atto n. 16 inc. DGD, pag. 17; atto n. 45 inc. DGD, pag. 20), allorquando lo stesso ricorrente ha dichiarato di recarsi regolarmente in Italia con i figli proprio per visitare i parenti. Ora, se il ricorrente ha indicato che i suoi figli non l'hanno mai accompagnato né per fare gli acquisti, né per importare la carne in Svizzera (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 16), tempo dopo egli ha tuttavia dichiarato l'esatto contrario (cfr. atto n. 17 inc. DGD, pag. 31):

« [...] Io importavo la merce assieme ai miei famigliari, ovvero mia moglie che non guida, mi figlio E._______ o D._______ o mia nuora, nel limite delle franchigie ogni volta trasportando circa 200 kg di merce. La mia parte la portavo in Svizzera direttamente dopo l'acquisto oppure all'occasione quando andavo a trovare i miei parenti [...] che me la congelavano presso il loro domicilio [...]. Andavamo in Italia non solo per l'acquisto di carne ma anche per fare un giro in famiglia, siamo avvezzi a ma[n]giare fuori quasi tutti i sab[a]ti sera [...] ».

Tali contraddizioni, insieme a tutti gli altri elementi che precedono - in particolar modo le incongruenze e divergenze nelle circostanze riportate dal ricorrente - conducono lo scrivente Tribunale a ritenere come inverosimili e poco credibili le dichiarazioni del ricorrente e dei suoi « parenti », sicché, in assenza di un qualsiasi riscontro oggettivo negli altri elementi dell'incarto, egli non intravvede alcun motivo per dare loro adito.

5.7.6 Visto tutto quanto suesposto, l'esame degli atti conduce lo scrivente Tribunale a ritenere le conclusioni delle autorità doganali come effettivamente fondate su un insieme di seri indizi a comprova del « modus operandi » adottato dalle parti implicate nella vicenda e - soprattutto - della sussistenza di importazioni illegali di grandi quantitativi di carne (cfr. consid. 3.1.5 del presente giudizio). In tali circostanze, il giudizio delle autorità doganali - in primis quello della DGD oggetto della presente procedura di ricorso - non appare né arbitrario, né inesatto, sicché non vi è luogo di discostarsene. È dunque a giusta ragione che le autorità doganali hanno ritenuto che gli acquisti effettuati presso il negozio italiano tra il 17 maggio 2011 e il 21 aprile 2012 dal ricorrente con l'ausilio della sua tessera fedeltà - così come risultanti dagli 12 scontrini rinvenuti dalle autorità doganali mediante l'assistenza amministrativa - siano stati da lui importati e/o fatti importare dal signor B._______ illegalmente in Svizzera.

La presente fattispecie - così come constatata dalle autorità doganali -configura dunque un'infrazione alla legislazione fiscale doganale, sicché s'impone la riscossione posticipata dei tributi doganali (IVA e dazi) elusi all'importazione sulla base dell'art. 12
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA. Su questo punto, la decisione impugnata va dunque qui confermata.

5.8 Ciò appurato, occorre ancora determinare la cerchia delle persone assoggettate al pagamento a posteriori di detti tributi, giusta l'art. 12
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DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA.

5.8.1 In concreto, nei considerandi che precedono, lo scrivente Tribunale ha avuto modo di appurare come il ricorrente sia la persona per conto della quale la carne è stata importata e/o fatta importare illegalmente dal signor B._______ in Svizzera, ossia il suo destinatario nonché mandante ai sensi della legislazione doganale (cfr. consid. 5.2 del presente giudizio) Quale persona assoggettata al pagamento dei tributi doganali ai sensi degli artt. 26 e 20 cpv. 2 LD, nonché beneficiario diretto dell'indebito profitto risultato dalla mancata dichiarazione della merce all'importazione (ossia, l'importo dei tributi doganali non versati a torto), il ricorrente è pertanto personalmente tenuto al pagamento a posteriori dei tributi doganali in oggetto ai sensi dell'art. 12 cpv. 2
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DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
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b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA (cfr. consid. 5.6.4 del presente giudizio). Sebbene, alla luce dei precedenti considerandi, la sua partecipazione all'infrazione in oggetto possa difficilmente essere negata, non va dimenticato che la riscossione posticipata interviene nei suoi confronti indipendente da ogni colpa. In tale contesto, ch'egli fosse al corrente o meno del carattere illecito delle suddette importazioni, rispettivamente ch'egli fosse in buona fede o meno, è pertanto qui ininfluente (cfr. consid. 5.6.3 del presente giudizio). Peraltro, il principio in dubio pro reo ai cui s'appella il ricorrente lamentandone la violazione (cfr. ricorso, pag. 9), non gli è di alcun aiuto. Tale principio è infatti una garanzia fondamentale propria alla procedura penale, che - come tale - non trova applicazione nell'ambito della presente procedura amministrativa di riscossione posticipata dei tributi doganali (cfr. sentenza del TAF A-2420/2015 del 15 settembre 2015 consid. 4.3.3.2 con rinvii). È dunque a giusta ragione che le autorità doganali hanno dichiarato il ricorrente quale debitore dei tributi doganali in oggetto. Anche su questo punto, la decisione impugnata va qui confermata.

5.8.2 Ciò rilevato, contrariamente a quanto indicato dal ricorrente (cfr. ricorso, pag. 11 seg.), l'art. 12 cpv. 3
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA non entra qui in linea di conto (cfr. consid. 5.6.5 del presente giudizio). Come indicato poc'anzi (cfr. consid. 5.8.1 del presente giudizio), il ricorrente è infatti assoggettato al pagamento posticipato dei tributi doganali elusi sulla base dell'art. 12 cpv. 2
SR 313.0 Legge federale del 22 marzo 1974 sul diritto penale amministrativo (DPA)
DPA Art. 12 - 1 Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
1    Se, per effetto di un'infrazione alla legislazione amministrativa della Confederazione, a torto:
a  una tassa non è stata riscossa, è stata restituita, ridotta o condonata, ovvero
b  un'indennità o un contributo è stato pagato o un credito non è stato fatto valere dalla Confederazione, da un Cantone, da un Comune, da un istituto o da un ente di diritto pubblico o da un organismo con compiti di diritto pubblico,
2    Obbligata al pagamento o alla restituzione è la persona che ha fruito dell'indebito profitto, segnatamente quella obbligata al pagamento della tassa ovvero beneficiata dell'indennità o del contributo.
3    La persona che, intenzionalmente, ha commesso l'infrazione o vi ha partecipato risponde in solido, con le persone obbligate al pagamento secondo il capoverso 2, della somma da pagare o da restituire.
4    L'obbligo di pagamento o restituzione non si prescrive fintanto che non siano prescritte l'azione penale e l'esecuzione della pena.
DPA, quale persona soggetta al pagamento dei tributi doganali elusi all'importazione. La riscossione posticipata interviene nei suoi confronti, indipendentemente dalla determinazione di una colpa e/o dell'autore materiale dell'infrazione alla legislazione doganale constata dalle autorità doganali. Ciò non impedisce tuttavia al ricorrente - qualora lo dovesse ritenere necessario - d'intentare la via civile per far valere il proprio diritto di regresso nei confronti del signor B._______, debitore solidale dei tributi doganali in oggetto (cfr. consid. 5.3 del presente giudizio).

5.9 Non da ultimo, occorrerebbe ancora esaminare l'importo dei tributi doganali. Sennonché - di fatto - il ricorrente non contesta né il loro calcolo, né il loro ammontare. Egli si limita infatti a contestare il tasso di cambio euro/franchi applicato dall'autorità inferiore, facendo valere un calcolatore diverso da quello indicato dalla DGD nella decisione impugnata, in quanto oggi, come all'epoca del ricorso 26 giugno 2014, gli sarebbe stato impossibile accedere al sistema di calcolo dal sito admin.ch. Egli propone dunque di prendere in considerazione i tassi di cambio da lui indicati nel doc. F allegato al suo ricorso (cfr. ricorso, pag. 10 segg.).

Al riguardo si osserva quanto segue. Per quanto attiene alla determinazione del tasso di cambio applicabile alla presente fattispecie, lo scrivente Tribunale rileva come il metodo di calcolo qui pertinente sia unicamente quello già indicato dall'autorità inferiore alla pag. 18 della decisione impugnata, sicché non vi è luogo di applicare i tassi di cambio indicati dal ricorrente nel doc. F da lui prodotto. Il metodo di calcolo in questione è consultabile dai privati sul sito internet nell'Amministrazione federale delle dogane (AFD), così come appurato a più riprese dallo stesso Tribunale (cfr. http://www.ezv.admin.ch/index.html?lang=it corsi dei cambi [vendita] archivio [determinato giorno o mese], ultima consultazione 30.11.2016). Gli eventuali problemi informatici riscontrati dal ricorrente nell'accedere a tale sito internet non sono tali da mettere in discussione l'applicazione dei tassi di cambio ufficiali dell'AFD. Ciò precisato, nella misura in cui il ricorrente non solleva ulteriori censure in rapporto all'ammontare dei tributi in oggetto e che da un esame sommario degli atti dell'incarto non risultano a priori degli errori manifesti di calcolo, il Tribunale non intravvede alcun motivo per procedere a degli accertamenti più approfonditi (cfr. consid. 2.2 del presente giudizio). La ripresa fiscale operata dalla DGD nei confronti del ricorrente è dunque confermata in quanto tale.

6.
In definitiva, visto tutto quanto suesposto, il ricorso del ricorrente - per quanto ricevibile (cfr. in particolare consid. 3.2.1 del presente giudizio) - non può che essere respinto.

In considerazione dell'esito della lite, giusta l'art. 63 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 63 - 1 L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
1    L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
2    Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi.
3    Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura.
4    L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100
4bis    La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla:
a  da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario;
b  da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101
5    Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105
PA, le spese di procedura sono poste a carico del ricorrente qui parte integralmente soccombente (cfr. art. 1 segg. del regolamento del 21 febbraio 2008 sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale [TS-TAF, RS 173.320.2]). In concreto, esse sono stabilite in 3'500 franchi (cfr. art. 4
SR 173.320.2 Regolamento del 21 febbraio 2008 sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TS-TAF)
TS-TAF Art. 4 Tassa di giustizia per le cause con interesse pecuniario - Nelle cause con interesse pecuniario, la tassa di giustizia ammonta a:
TS-TAF), importo che verrà detratto interamente dall'anticipo spese di 3'500 franchi versato dal ricorrente a suo tempo. Al ricorrente non vengono assegnate indennità di ripetibili (cfr. art. 64 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 64 - 1 L'autorità di ricorso, se ammette il ricorso in tutto o in parte, può, d'ufficio o a domanda, assegnare al ricorrente una indennità per le spese indispensabili e relativamente elevate che ha sopportato.
1    L'autorità di ricorso, se ammette il ricorso in tutto o in parte, può, d'ufficio o a domanda, assegnare al ricorrente una indennità per le spese indispensabili e relativamente elevate che ha sopportato.
2    Il dispositivo indica l'ammontare dell'indennità e l'addossa all'ente o all'istituto autonomo, nel cui nome l'autorità inferiore ha deciso, in quanto non possa essere messa a carico di una controparte soccombente.
3    Se una controparte soccombente ha presentato conclusioni indipendenti, l'indennità può essere messa a suo carico, secondo la propria solvenza.
4    L'ente o l'istituto autonomo, nel cui nome l'autorità inferiore ha deciso, risponde dell'indennità addossata a una controparte soccombente, in quanto non possa essere riscossa.
5    Il Consiglio federale disciplina la determinazione delle spese ripetibili.106 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005107 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010108 sull'organizzazione delle autorità penali.109
PA a contrario, rispettivamente art. 7 cpv. 1
SR 173.320.2 Regolamento del 21 febbraio 2008 sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TS-TAF)
TS-TAF Art. 7 Principio - 1 La parte vincente ha diritto alle ripetibili per le spese necessarie derivanti dalla causa.
1    La parte vincente ha diritto alle ripetibili per le spese necessarie derivanti dalla causa.
2    Se la parte vince solo parzialmente, le spese ripetibili sono ridotte in proporzione.
3    Le autorità federali e, di regola, le altre autorità con qualità di parte non hanno diritto a un'indennità a titolo di ripetibili.
4    Se le spese sono relativamente modeste, si può rinunciare a concedere alla parte un'indennità a titolo di ripetibili.
5    L'articolo 6a è applicabile per analogia.7
TS-TAF a contrario).

(il dispositivo è indicato alla pagina seguente)

Per questi motivi, il Tribunale amministrativo federale pronuncia:

1.
Per quanto ricevibile, il ricorso è respinto.

2.
Le spese processuali di 3'500 franchi sono poste a carico del ricorrente. Alla crescita in giudicato della presente sentenza, tale importo verrà interamente detratto dall'anticipo spese di 3'500 franchi versato a suo tempo dal ricorrente.

3.
Non vengono assegnate indennità di ripetibili.

4.
Comunicazione a:

- ricorrente (atto giudiziario)

- autorità inferiore (n. di rif. ****); atto giudiziario)

Il presidente del collegio: La cancelliera:

Michael Beusch Sara Friedli

Rimedi giuridici:

Contro la presente decisione può essere interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, 1000 Losanna 14, entro un termine di 30 giorni dalla sua notificazione (art. 82 e
SR 173.320.2 Regolamento del 21 febbraio 2008 sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TS-TAF)
TS-TAF Art. 7 Principio - 1 La parte vincente ha diritto alle ripetibili per le spese necessarie derivanti dalla causa.
1    La parte vincente ha diritto alle ripetibili per le spese necessarie derivanti dalla causa.
2    Se la parte vince solo parzialmente, le spese ripetibili sono ridotte in proporzione.
3    Le autorità federali e, di regola, le altre autorità con qualità di parte non hanno diritto a un'indennità a titolo di ripetibili.
4    Se le spese sono relativamente modeste, si può rinunciare a concedere alla parte un'indennità a titolo di ripetibili.
5    L'articolo 6a è applicabile per analogia.7
segg., 90 e segg. e 100 LTF). Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. La decisione impugnata e - se in possesso della parte ricorrente - i documenti indicati come mezzi di prova devono essere allegati (art. 42
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 42 Atti scritti - 1 Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati.
1    Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati.
2    Nei motivi occorre spiegare in modo conciso perché l'atto impugnato viola il diritto. Qualora il ricorso sia ammissibile soltanto se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o un caso particolarmente importante per altri motivi, occorre spiegare perché la causa adempie siffatta condizione.14 15
3    Se sono in possesso della parte, i documenti indicati come mezzi di prova devono essere allegati; se l'atto scritto è diretto contro una decisione, anche questa deve essere allegata.
4    In caso di trasmissione per via elettronica, la parte o il suo patrocinatore deve munire l'atto scritto di una firma elettronica qualificata secondo la legge del 18 marzo 201616 sulla firma elettronica. Il Tribunale federale determina mediante regolamento:
a  il formato dell'atto scritto e dei relativi allegati;
b  le modalità di trasmissione;
c  le condizioni alle quali può essere richiesta la trasmissione successiva di documenti cartacei in caso di problemi tecnici.17
5    Se mancano la firma della parte o del suo patrocinatore, la procura dello stesso o gli allegati prescritti, o se il patrocinatore non è autorizzato in quanto tale, è fissato un congruo termine per sanare il vizio, con la comminatoria che altrimenti l'atto scritto non sarà preso in considerazione.
6    Gli atti illeggibili, sconvenienti, incomprensibili, prolissi o non redatti in una lingua ufficiale possono essere del pari rinviati al loro autore affinché li modifichi.
7    Gli atti scritti dovuti a condotta processuale da querulomane o altrimenti abusiva sono inammissibili.
LTF).

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