Tribunal administratif fédéral
Tribunale amministrativo federale
Tribunal administrativ federal
Corte IV
D-5485/2020
Sentenza del 26 novembre 2020
Giudici Daniele Cattaneo (presidente del collegio),
Composizione David R. Wenger, Gérard Scherrer,
cancelliera Alissa Vallenari.
A._______, nata il (...), alias
A._______, nata il (...), alias
B._______, nata il (...), alias
Parti A._______, nata il (...), alias
C._______, nata il (...),
Somalia,
rappresentata dalla signora Simona Cautela,
ricorrente,
contro
Segreteria di Stato della migrazione (SEM),
Quellenweg 6, 3003 Berna,
autorità inferiore.
Oggetto Asilo (senza esecuzione dell'allontanamento);
decisione della SEM del 7 ottobre 2020 / N (...).
Fatti:
A.
L'interessata, dichiaratasi di nazionalità somala e minorenne, ha presentato una domanda d'asilo in Svizzera il (...) dicembre 2019, giungendo su suolo elvetico insieme al marito D._______, pure cittadino somalo (gli atti dello stesso sono presenti nel medesimo dossier della moglie, N [...], ma è beneficiario di una procedura separata, di cui ai ruoli del Tribunale amministrativo federale [di seguito: Tribunale] D-5482/2020). Nel foglio relativo i suoi dati personali, la richiedente ha segnatamente riferito di essere nata il (...) (cfr. atti SEM n. ... -10/2, n. 12/1, n. 17/2, da n. 120/6 a n. 123/6).
B.
L'(...) gennaio 2020, si è tenuta con l'interessata - alla presenza di un team femminile, come richiesto dalla rappresentante legale in data 30 dicembre 2019 (cfr. atto SEM n. ... -22/1) - una prima audizione per richiedente minorenne non accompagnato (cfr. atto SEM n. ... -28/14; di seguito: verbale 1). Durante la medesima, ella ha in particolare sostenuto di essere membro del clan E._______, sotto clan F._______, sotto sotto clan G._______, e di essere nata il (...). Ha inoltre asserito di aver vissuto nella foresta di H._______ fino all'età di (...) anni insieme ai genitori, mentre che in seguito si sarebbe trasferita presso la famiglia di una zia (...) nella città di I._______, per poter frequentare la scuola. I fatti che l'avrebbero condotta a lasciare il suo Paese d'origine, avrebbero avuto inizio con il decesso dello zio (...) che abitava a J._______, membro dell'(...) della Somalia, che sarebbe stato ucciso - così come un altro zio (...) mentre che suo padre sarebbe stato ferito - da parte del gruppo armato di Al-Shabaab. Poiché tale zio avrebbe sostenuto in precedenza le sue spese scolastiche, gli zii presso la quale ella viveva avrebbero voluto darla in sposa allo zio del marito della zia (...). Ella non appena sapute le intenzioni degli zii, nel mese di (...) del 2015, sarebbe fuggita da casa loro ed avrebbe voluto raggiungere l'abitazione della madre. Tuttavia ella, durante il tragitto, sarebbe stata fermata, picchiata e violentata da membri di Al-Shabaab. L'interessata sarebbe stata abbandonata in mezzo ad una strada, ma qualcuno l'avrebbe soccorsa portandola a I._______, ove sarebbe rimasta per (...) giorni in coma. Una volta guarita, i compagni l'avrebbero insultata sapendo quanto le era capitato, e poiché la zia l'avrebbe voluta dare in sposa al succitato, ella si sarebbe trasferita nell'ultimo mese prima della sua partenza a casa di un'amica sempre a I._______. Poiché non avrebbe potuto recarsi a scuola né vivere in pace, come pure la sua famiglia sarebbe sempre stata perseguitata dal gruppo di Al-Shabaab, la richiedente sarebbe espatriata il (...) 2015 verso il K._______, accompagnata dall'amica precitata, come pure dal fratello maggiore - che sarebbe deceduto in L._______. Ella avrebbe in seguito soggiornato in L._______ per più di tre anni, ove il (...), avrebbe sposato il marito con rito religioso. In seguito avrebbe viaggiato sino ad entrare in M._______, via mare, il (...) 2019 (cfr. verbale 1, p.to 1.03 segg., pag. 2 segg.). Alla fine dell'audizione, è stata data la possibilità alla richiedente di essere sentita riguardo alla data di nascita da ella fornita, e la SEM ha concluso per l'inverosimiglianza della stessa considerandola per il resto della procedura come maggiorenne
(cfr. verbale 1, p.to 8.01, pag. 12 seg.). L'interessata è stata pure sentita in merito ad una possibile competenza dell'M._______ per la sua procedura d'asilo, non opponendosi alla stessa (cfr. verbale 1, p.to 8.01, pag. 13); come pure circa il suo stato di salute (cfr. verbale 1, p.to 8.02, pag. 13).
C.
Alla luce delle surriferite risultanze, la SEM ha mutato la data di nascita della ricorrente nel Sistema d'informazione centrale sulla migrazione
(SIMIC) al (...) (cfr. atto SEM n. ... -30/1). Con scritto del 17 febbraio 2020, l'autorità inferiore ha inoltre informato il rappresentante legale dell'interessata, che il suo (vecchio) dossier (N ... ) sarebbe stato unito a quello del marito (N ... ; cfr. atti SEM n. ... -55/1 e n. 56/1).
D.
Il (...) febbraio 2020, l'M._______ ha accettato la richiesta di presa in carico della richiedente, ai sensi dell'art. 13 par. 1 del regolamento UE n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (rifusione) (Gazzetta ufficiale dell'Unione europea [GU] L 180/31 del 29.06.2013; di seguito: Regolamento Dublino III), formulata dalle autorità competenti elvetiche in data ... febbraio 2020 (cfr. atti SEM n. ... -58/7, da n. 59/1 a n. 62/1, n. 66/1 e n. 67/1).
E.
E.a Con scritto del 31 marzo 2020, la rappresentante legale della richiedente ha richiesto alla SEM di voler rinunciare a pronunciare una decisione di non entrata nel merito ex art. 31a cpv. 1 lett. b

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 31a Decisioni della SEM - 1 Di norma la SEM non entra nel merito della domanda d'asilo se il richiedente: |
|
1 | Di norma la SEM non entra nel merito della domanda d'asilo se il richiedente: |
a | può ritornare in uno Stato terzo sicuro secondo l'articolo 6a capoverso 2 lettera b nel quale aveva soggiornato precedentemente; |
b | può partire alla volta di uno Stato terzo cui compete, in virtù di un trattato internazionale, l'esecuzione della procedura d'asilo e d'allontanamento; |
c | può ritornare in uno Stato terzo nel quale aveva soggiornato precedentemente; |
d | può recarsi in uno Stato terzo per il quale possiede un visto e in cui può chiedere protezione; |
e | può recarsi in uno Stato terzo nel quale vivono suoi parenti prossimi o persone con cui intrattiene rapporti stretti; |
f | può essere allontanato nel suo Stato d'origine o di provenienza secondo l'articolo 31b. |
2 | Il capoverso 1 lettere c-e non si applica se vi sono indizi che, nel singolo caso, nello Stato terzo non vi sia una protezione effettiva dal respingimento ai sensi dell'articolo 5 capoverso 1. |
3 | La SEM non entra nel merito della domanda se non sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 18. Questa disposizione si applica segnatamente se la domanda d'asilo è presentata esclusivamente per motivi economici o medici. |
4 | Negli altri casi, la SEM respinge la domanda d'asilo se non è stata dimostrata o resa verosimile la qualità di rifugiato o se sussiste un motivo d'esclusione ai sensi degli articoli 53 e 54.102 |
E.b Per mezzo della decisione del 4 agosto 2020, l'autorità di prime cure ha comunicato alla rappresentante legale, la conclusione della procedura Dublino e l'esame delle domande d'asilo dei suoi mandanti in procedura nazionale elvetica (cfr. atto SEM n. ... -89/1).
F.
Il (...) agosto 2020, con la richiedente si è svolto un primo colloquio concernente in particolare i suoi motivi d'asilo (cfr. atto SEM n. ... -110/13; di seguito: verbale 2), mentre che il (...) settembre 2020 si è tenuta una seconda audizione a complemento, vertente sui medesimi (cfr. atto SEM n. ... -107/8; di seguito: verbale 3).
In sunto e per quanto qui di rilievo, l'interessata ha dichiarato durante i precitati colloqui che il padre ed un fratello di quest'ultimo - entrambi militari - nel corso del (...), sarebbero stati avvicinati da membri del gruppo armato Al-Shabaab, che avrebbero proposto loro di entrare a far parte del medesimo. A causa del loro rifiuto, essi sarebbero stati attaccati: lo zio sarebbe deceduto, mentre che il padre sarebbe rimasto ferito. Ella avrebbe in seguito appreso dalla zia (...) presso la quale sarebbe andata a vivere, che quest'ultimo poco dopo si sarebbe rifugiato in O._______. Un altro suo zio, vivente a J._______, che era un (...), sarebbe invece stato ucciso sempre da affiliati ad Al-Shabaab nel (...), dopo che questi lo avrebbero avvicinato ingiungendogli di chiudere il (...) che possedeva. Dopo pochi mesi dal decesso di quest'ultimo zio, che sosteneva le spese scolastiche dell'interessata, la zia (...) le avrebbe riferito che l'avrebbe data in moglie al fratello del marito. Il precitato, durante le visite presso la zia, l'avrebbe importunata sessualmente senza il suo consenso, ma con il beneplacito della zia che le avrebbe riferito di dare seguito alle richieste di quest'uomo, in quanto sarebbe divenuto suo marito. Ella tuttavia, viste le insistenze della zia nel farla rimanere con quest'ultimo, un giorno sarebbe scappata da casa, per recarsi presso l'abitazione della madre, al villaggio di H._______. Poiché non avrebbe tuttavia conosciuto la strada per H._______, malgrado non distasse molto da I._______, avrebbe chiesto aiuto ad una conoscente, sua coetanea nonché vicina di casa, che avrebbe deciso di accompagnarla. Durante il tragitto, sarebbero tuttavia state fermate da cinque uomini armati e con il volto coperto appartenenti ad Al-Shabaab, che avrebbero dapprima chiesto loro le generalità, ed in seguito avrebbero bendato loro gli occhi. Dopo che avrebbero discusso con il loro capo telefonicamente in merito alla loro sorte, le avrebbero picchiate - in particolare lei avrebbe ricevuto dei colpi alla testa e ad una mano, che sarebbero state ferite - nonché seviziate, ed abbandonate in strada. Ella si sarebbe risvegliata in ospedale, avendo durante le percosse perduto i sensi, ove avrebbe appreso dalla madre e dalla zia, di essere stata soccorsa da degli (...), nonché di essere rimasta in coma per (...) giorni. Dopo di ciò ella sarebbe restata ancora a casa della zia per essere curata, con la promessa della madre di prenderla con sé non appena fosse guarita. Tuttavia, a casa della zia (...) avrebbe ricevuto dei maltrattamenti, segnatamente non potendo più mangiare con loro, poiché ritenuta "sporca" per quanto accadutole, non dormiva più con le cugine ma in cucina, nonché la zia l'avrebbe
insultata - ed in un'occasione anche malmenata - poiché la riteneva una vergogna per la famiglia, nonché dandole la colpa per quanto le sarebbe successo con gli uomini di Al-Shabaab, e non volendo uscisse di casa per questo. Anche gli ex compagni di scuola in un'occasione, nonché i bambini vicini di casa, le poche volte che sarebbe uscita di casa, l'avrebbero insultata e presa a sassate. Un giorno che il fratello maggiore dell'interessata si sarebbe trovato a casa della zia (...), sentendo come quest'ultima maltrattava la sorella, avrebbe preso le sue difese. La zia (...) li avrebbe pertanto cacciati di casa, ed ella si sarebbe rifugiata a casa di un'amica sino al suo espatrio. Ella ha riferito di temere di rientrare in Somalia, in quanto i membri del gruppo di Al-Shabaab che l'avrebbero violentata la potrebbero cercare ed uccidere, in quanto a conoscenza di chi sia, nonché a causa della vergogna che ella proverebbe per quanto accadutole, e degli insulti e maltrattamenti che per gli stessi motivi ella subirebbe in caso di un suo ritorno in patria. Ella ha inoltre riferito di avere diverse problematiche di salute sia fisiche che psicologiche e psichiche - delle quali si dirà per quanto necessario nei considerandi che seguono - per le quali sarebbe in trattamento o avrebbe ancora degli accertamenti medici da esperire, nonché che il marito non sarebbe a conoscenza delle violenze da lei subite in Somalia.
G.
Il 6 ottobre 2020, la rappresentante legale della richiedente, ha presentato il suo parere al progetto di decisione della SEM del 5 ottobre 2020 (cfr. atti SEM n.115/9 e n. 117/3).
H.
Con decisione del 7 ottobre 2020, notificata in medesima data (cfr. atto SEM n. 127/1) l'autorità inferiore non ha riconosciuto la qualità di rifugiato alla richiedente, ha respinto la sua domanda d'asilo ed ha pronunciato il suo allontanamento dalla Svizzera. Ha tuttavia pronunciato un'ammissione provvisoria a favore della stessa, ritenendo l'esecuzione dell'allontanamento non ragionevolmente esigibile.
I.
Il 5 ottobre 2020 (cfr. risultanze processuali), l'insorgente ha impugnato con ricorso al Tribunale la succitata decisione, chiedendo l'annullamento della stessa, ed a titolo principale il riconoscimento della qualità di rifugiato e la concessione dell'asilo in Svizzera. A titolo subordinato ha concluso per la restituzione degli atti di causa alla SEM alfine del completamento dell'istruzione e di un nuovo esame delle sue allegazioni. Contestualmente, ha pure presentato un'istanza di assistenza giudiziaria, nel senso dell'esenzione dal versamento delle spese processuali e del relativo anticipo.
Al ricorso è stato allegato quale nuovo documento - essendo che l'ulteriore documentazione medica annessa al gravame è già presente agli atti di causa - il foglio di trasmissione di informazioni mediche (F2) del (...) relativo un consulto psichiatrico della ricorrente.
Ulteriori fatti ed argomenti addotti dalle parti saranno ripresi nei considerandi qualora risultino decisivi per l'esito della vertenza.
Diritto:
1.
Le procedure in materia d'asilo sono rette dalla PA, dalla LTAF e dalla LTF, in quanto la LAsi non preveda altrimenti (art. 6

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 6 Norme procedurali - Le procedure sono rette dalla legge federale del 20 dicembre 196811 sulla procedura amministrativa (PA), dalla legge del 17 giugno 200512 sul Tribunale amministrativo federale e dalla legge del 17 giugno 200513 sul Tribunale federale, in quanto la presente legge non preveda altrimenti. |
Fatta eccezione per le decisioni previste all'art. 32

SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF) LTAF Art. 32 Eccezioni - 1 Il ricorso è inammissibile contro: |
|
1 | Il ricorso è inammissibile contro: |
a | le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale pubblico non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale; |
b | le decisioni in materia di diritto di voto dei cittadini nonché di elezioni e votazioni popolari; |
c | le decisioni in materia di salario al merito del personale federale, in quanto non concernano la parità dei sessi; |
d | ... |
e | le decisioni nel settore dell'energia nucleare concernenti: |
e1 | le autorizzazioni di massima per impianti nucleari, |
e2 | l'approvazione del programma di smaltimento, |
e3 | la chiusura di depositi geologici in profondità, |
e4 | la prova dello smaltimento; |
f | le decisioni in materia di rilascio o estensione di concessioni di infrastrutture ferroviarie; |
g | le decisioni dell'autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva; |
h | le decisioni in materia di rilascio di concessioni per case da gioco; |
i | le decisioni in materia di rilascio, modifica o rinnovo della concessione della Società svizzera di radiotelevisione (SSR); |
j | le decisioni in materia di diritto ai sussidi di una scuola universitaria o di un altro istituto accademico. |
2 | Il ricorso è inoltre inammissibile contro: |
a | le decisioni che, in virtù di un'altra legge federale, possono essere impugnate mediante opposizione o ricorso dinanzi a un'autorità ai sensi dell'articolo 33 lettere c-f; |
b | le decisioni che, in virtù di un'altra legge federale, possono essere impugnate mediante ricorso dinanzi a un'autorità cantonale. |

SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF) LTAF Art. 31 Principio - Il Tribunale amministrativo federale giudica i ricorsi contro le decisioni ai sensi dell'articolo 5 della legge federale del 20 dicembre 196819 sulla procedura amministrativa (PA). |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 5 - 1 Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
|
1 | Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
a | la costituzione, la modificazione o l'annullamento di diritti o di obblighi; |
b | l'accertamento dell'esistenza, dell'inesistenza o dell'estensione di diritti o di obblighi; |
c | il rigetto o la dichiarazione d'inammissibilità d'istanze dirette alla costituzione, alla modificazione, all'annullamento o all'accertamento di diritti o di obblighi. |
2 | Sono decisioni anche quelle in materia d'esecuzione (art. 41 cpv. 1 lett. a e b), le decisioni incidentali (art. 45 e 46), le decisioni su opposizione (art. 30 cpv. 2 lett. b e 74), le decisioni su ricorso (art. 61), le decisioni in sede di revisione (art. 68) e l'interpretazione (art. 69).24 |
3 | Le dichiarazioni di un'autorità che rifiuta o solleva pretese da far valere mediante azione non sono considerate decisioni. |

SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF) LTAF Art. 33 Autorità inferiori - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni: |
|
a | del Consiglio federale e degli organi dell'Assemblea federale in materia di rapporti di lavoro del personale federale, compreso il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente; |
b | del Consiglio federale concernenti: |
b1 | la destituzione di un membro del Consiglio della banca o della direzione generale o di un loro supplente secondo la legge del 3 ottobre 200325 sulla Banca nazionale, |
b10 | la revoca di un membro del consiglio d'amministrazione del Servizio svizzero di assegnazione delle tracce o l'approvazione della risoluzione del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio d'amministrazione secondo la legge federale del 20 dicembre 195743 sulle ferrovie; |
b2 | la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari o l'approvazione dello scioglimento del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio di amministrazione secondo la legge del 22 giugno 200726 sulla vigilanza dei mercati finanziari, |
b3 | il blocco di valori patrimoniali secondo la legge del 18 dicembre 201528 sui valori patrimoniali di provenienza illecita, |
b4 | il divieto di determinate attività secondo la LAIn30, |
b4bis | il divieto di organizzazioni secondo la LAIn, |
b5 | la revoca di un membro del Consiglio d'istituto dell'Istituto federale di metrologia secondo la legge federale del 17 giugno 201133 sull'Istituto federale di metrologia, |
b6 | la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità federale di sorveglianza dei revisori o l'approvazione dello scioglimento del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio di amministrazione secondo la legge del 16 dicembre 200535 sui revisori, |
b7 | la revoca di un membro del Consiglio dell'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici secondo la legge del 15 dicembre 200037 sugli agenti terapeutici, |
b8 | la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'istituto secondo la legge del 16 giugno 201739 sui fondi di compensazione, |
b9 | la revoca di un membro del consiglio d'Istituto dell'Istituto svizzero di diritto comparato secondo la legge federale del 28 settembre 201841 sull'Istituto svizzero di diritto comparato, |
c | del Tribunale penale federale in materia di rapporti di lavoro dei suoi giudici e del suo personale; |
cbis | del Tribunale federale dei brevetti in materia di rapporti di lavoro dei suoi giudici e del suo personale; |
cquater | del procuratore generale della Confederazione in materia di rapporti di lavoro dei procuratori pubblici federali da lui nominati e del personale del Ministero pubblico della Confederazione; |
cquinquies | dell'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione in materia di rapporti di lavoro del personale della sua segreteria; |
cter | dell'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione in materia di rapporti di lavoro dei membri del Ministero pubblico della Confederazione eletti dall'Assemblea federale plenaria; |
d | della Cancelleria federale, dei dipartimenti e dei servizi dell'Amministrazione federale loro subordinati o aggregati amministrativamente; |
e | degli stabilimenti e delle aziende della Confederazione; |
f | delle commissioni federali; |
g | dei tribunali arbitrali costituiti in virtù di contratti di diritto pubblico sottoscritti dalla Confederazione, dai suoi stabilimenti o dalle sue aziende; |
h | delle autorità o organizzazioni indipendenti dall'Amministrazione federale che decidono nell'adempimento di compiti di diritto pubblico loro affidati dalla Confederazione; |
i | delle autorità cantonali, in quanto una legge federale preveda che le loro decisioni sono impugnabili mediante ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo federale. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 105 Ricorsi contro le decisioni della SEM - Contro le decisioni della SEM può essere interposto ricorso secondo la legge federale del 17 giugno 2005365 sul Tribunale amministrativo federale. |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 5 - 1 Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
|
1 | Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
a | la costituzione, la modificazione o l'annullamento di diritti o di obblighi; |
b | l'accertamento dell'esistenza, dell'inesistenza o dell'estensione di diritti o di obblighi; |
c | il rigetto o la dichiarazione d'inammissibilità d'istanze dirette alla costituzione, alla modificazione, all'annullamento o all'accertamento di diritti o di obblighi. |
2 | Sono decisioni anche quelle in materia d'esecuzione (art. 41 cpv. 1 lett. a e b), le decisioni incidentali (art. 45 e 46), le decisioni su opposizione (art. 30 cpv. 2 lett. b e 74), le decisioni su ricorso (art. 61), le decisioni in sede di revisione (art. 68) e l'interpretazione (art. 69).24 |
3 | Le dichiarazioni di un'autorità che rifiuta o solleva pretese da far valere mediante azione non sono considerate decisioni. |
La ricorrente ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore, è particolarmente toccata dalla decisione impugnata e vanta un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa (art. 48 cpv. 1 lett. a

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 48 - 1 Ha diritto di ricorrere chi: |
|
1 | Ha diritto di ricorrere chi: |
a | ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo; |
b | è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e |
c | ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa. |
2 | Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto. |
I requisiti relativi ai termini di ricorso (art. 108 cpv. 1

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 108 Termini di ricorso - 1 Nella procedura celere, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro sette giorni lavorativi o, se si tratta di decisioni incidentali, entro cinque giorni dalla notificazione della decisione. |
|
1 | Nella procedura celere, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro sette giorni lavorativi o, se si tratta di decisioni incidentali, entro cinque giorni dalla notificazione della decisione. |
2 | Nella procedura ampliata, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro 30 giorni o, se si tratta di una decisione incidentale, entro dieci giorni dalla notificazione della decisione. |
3 | Il ricorso contro le decisioni di non entrata nel merito e contro le decisioni di cui agli articoli 23 capoverso 1 e 40 in combinato disposto con l'articolo 6a capoverso 2 lettera a deve essere interposto entro cinque giorni lavorativi dalla notificazione della decisione. |
4 | Il ricorso contro il rifiuto dell'entrata in Svizzera secondo l'articolo 22 capoverso 2 può essere interposto fino al momento della notificazione di una decisione secondo l'articolo 23 capoverso 1. |
5 | La verifica della legalità e dell'adeguatezza dell'assegnazione di un luogo di soggiorno all'aeroporto o in un altro luogo appropriato conformemente all'articolo 22 capoversi 3 e 4 può essere chiesta in qualsiasi momento mediante ricorso. |
6 | Negli altri casi il termine di ricorso è di 30 giorni dalla notificazione della decisione. |
7 | Gli atti scritti trasmessi per telefax sono considerati consegnati validamente se pervengono tempestivamente al Tribunale amministrativo federale e sono regolarizzati mediante l'invio ulteriore dell'originale firmato, conformemente alle norme dell'articolo 52 capoversi 2 e 3 PA373. |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 52 - 1 L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente. |
|
1 | L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente. |
2 | Se il ricorso non soddisfa a questi requisiti o se le conclusioni o i motivi del ricorrente non sono sufficientemente chiari, e il ricorso non sembra manifestamente inammissibile, l'autorità di ricorso assegna al ricorrente un breve termine suppletorio per rimediarvi. |
3 | Essa gli assegna questo termine con la comminatoria che, decorrendo infruttuoso, deciderà secondo l'inserto o, qualora manchino le conclusioni, i motivi oppure la firma, non entrerà nel merito del ricorso. |
Occorre pertanto entrare nel merito del ricorso.
2.
In premessa il Tribunale osserva come le due cause riguardanti la ricorrente ed il marito (quest'ultima di cui al ruolo D-5482/2020), che sono pure state oggetto di due decisioni separate da parte dell'autorità inferiore malgrado l'unione degli incarti, non riguardano essenzialmente fattispecie coincidenti (cfr. a contrario Moser/Beusch/ Kneubühler, Prozessieren vor dem Bundesverwaltungsgericht, 2a ed. 2013, n. 3.17, pag. 144 seg.). Non appare pertanto giudizioso congiungere le cause, ciò che d'altronde non viene neppure richiesto dall'insorgente. Tuttavia il Tribunale avrà premura che le stesse vengano evase parallelamente.
3.
Con ricorso al Tribunale possono essere invocati, in materia d'asilo, la violazione del diritto federale e l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti (art. 106 cpv. 1

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 106 Motivi di ricorso - 1 Il ricorrente può far valere: |
|
1 | Il ricorrente può far valere: |
a | la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento; |
b | l'accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti. |
c | ... |
2 | Rimangono salvi gli articoli 27 capoverso 3 e 68 capoverso 2.367 |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 62 - 1 L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte. |
|
1 | L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte. |
2 | Essa può modificare a pregiudizio di una parte la decisione impugnata quando questa violi il diritto federale o poggi su un accertamento inesatto o incompleto dei fatti; per inadeguatezza, la decisione impugnata non può essere modificata a pregiudizio di una parte, a meno che la modificazione giovi ad una controparte. |
3 | L'autorità di ricorso che intenda modificare la decisione impugnata a pregiudizio di una parte deve informarla della sua intenzione e darle la possibilità di esprimersi. |
4 | L'autorità di ricorso non è vincolata in nessun caso dai motivi del ricorso. |
4.
Ai sensi dell'art. 111a cpv. 1

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 111a Procedura e decisione - 1 Il Tribunale amministrativo federale può rinunciare allo scambio di scritti.390 |
|
1 | Il Tribunale amministrativo federale può rinunciare allo scambio di scritti.390 |
2 | Le decisioni su ricorso secondo l'articolo 111 sono motivate solo sommariamente. |
5.
Nella decisione querelata, l'autorità resistente ha in primo luogo ritenuto la minore età dichiarata dall'interessata in corso di procedura come inverosimile, sulla base sia di diverse incoerenze relative alle allegazioni da lei rese circa il suo iter scolastico e personale, sia per la mancanza di un documento di legittimazione che ne comprovasse l'età allegata. Inoltre, apparirebbe strano e poco trasparente che ella abbia indicato alle autorità svizzere del N._______ una data di nascita incompleta (" ... "). In secondo luogo ha altresì ritenuto non credibili le allegazioni della richiedente l'asilo inerenti il fatto che il padre e lo zio abbiano fatto parte dell'(...) e che membri del gruppo di Al-Shabaab abbiano cercato di arruolarli, poiché l'interessata avrebbe reso delle dichiarazioni in merito incoerenti, a tratti anche vaghe e poco sostanziate. Ad uguale conclusione è giunta la SEM circa il fatto che le sevizie sarebbero state commesse dai membri di Al-Shabaab poiché ella era figlia di un uomo da loro conosciuto e ricercato, in quanto sostanzialmente l'incontro con gli stessi sarebbe avvenuto del tutto casualmente, ella non conosceva personalmente tali individui, né li avrebbe più visti né sentiti successivamente, oltreché in tale circostanza sarebbe pure stata stuprata l'amica che l'accompagnava. Ciò escluderebbe sia che essi l'abbiano cercata personalmente, sia che le violenze perpetrate nei suoi confronti avessero altro scopo che quello di un'aggressione sessuale fine a sé stessa. Una persecuzione riflessa, per la quale il gruppo armato precitato sarebbe intenzionato a cercarla ed a trovarla, non sarebbe pertanto verosimile. Inoltre, le preoccupazioni da lei esternate in caso di ritorno in Somalia nei confronti del gruppo Al-Shabaab, sarebbero inficiate anche poiché, nella prima audizione quale presunta minorenne, lei avrebbe unicamente allegato di essere espatriata perché non poteva andare a scuola e non poteva vivere in pace, senza tuttavia nominare il suo timore per un possibile incontro con gli uomini del gruppo summenzionato. Del resto, sempre durante la medesima audizione, ella ha negato di avere avuto dei problemi con terze persone, al di là della famiglia della zia.
Le altre sue asserzioni sono state valutate dalla SEM dal profilo della rilevanza ex art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
|
1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
6.
Con il suo gravame, la ricorrente ha avversato in toto le tesi e le conclusioni presentate nella decisione avversata.
Innanzitutto, in assenza di una perizia medica che ne attesti con un sufficiente grado di certezza scientifica l'età, la ricorrente non avrebbe potuto essere ritenuta maggiorenne nel corso della procedura di prima istanza. Inoltre, nella valutazione delle allegazioni dell'interessata sulla sua età anagrafica, la SEM non avrebbe considerato né il contesto socio-culturale dalla quale ella proviene, né diversi elementi personali immanenti alla stessa, in merito al suo percorso ed al suo stato di salute. Peraltro, non si comprenderebbe quale giovamento ne avrebbe potuto trarre l'insorgente nel dichiarare un'età non conforme a quella reale, in quanto ella proverrebbe da un Paese verso il quale l'esecuzione dell'allontanamento risulterebbe notoriamente inesigibile a prescindere dall'età del richiedente l'asilo. Da ultimo, il formulario dell'autorità del N._______, non farebbe parte della procedura d'asilo della ricorrente, oltreché non sarebbe chiaro in quali circostanze il medesimo sia stato compilato. Malgrado l'insorgente sia divenuta maggiorenne in corso di procedura, la questione rimarrebbe per lei d'interesse, per quanto attinente la corretta indicazione dei suoi dati anagrafici. Proseguendo, l'interessata sostiene che l'applicazione nel suo caso della procedura celere invece che di quella ampliata, sarebbe incoerente rispetto alla lettera ed allo spirito degli art. 26 cpv. 1 e

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 26 Fase preparatoria - 1 Con la presentazione della domanda d'asilo inizia la fase preparatoria. Questa dura al massimo dieci giorni nella procedura Dublino e al massimo 21 giorni nelle altre procedure. |
|
1 | Con la presentazione della domanda d'asilo inizia la fase preparatoria. Questa dura al massimo dieci giorni nella procedura Dublino e al massimo 21 giorni nelle altre procedure. |
2 | Durante la fase preparatoria la SEM rileva le generalità del richiedente e di norma allestisce schede dattiloscopiche e fotografie. Può rilevare altri dati biometrici, disporre una perizia volta ad accertare l'età (art. 17 cpv. 3bis), verificare mezzi di prova, documenti di viaggio e d'identità, nonché svolgere accertamenti specifici sulla provenienza e sull'identità del richiedente. |
3 | La SEM informa il richiedente dei suoi diritti e doveri nella procedura d'asilo. Può interrogarlo sulla sua identità, sull'itinerario seguito e sommariamente sui motivi che lo hanno indotto a lasciare il suo Paese. La SEM può interrogare il richiedente su un eventuale traffico di migranti a scopo di lucro. Accerta con il richiedente se la domanda d'asilo è sufficientemente motivata. Se questa condizione non è adempiuta e il richiedente ritira la domanda, questa è stralciata senza formalità ed è avviata la procedura per il ritorno. |
4 | Durante la fase preparatoria sono effettuati il confronto dei dati secondo l'articolo 102abis capoversi 2-3 e la verifica delle impronte digitali secondo l'articolo 102ater capoverso 1 ed è presentata la domanda di presa o ripresa in carico al competente Stato vincolato da un Accordo di associazione alla normativa di Dublino. |
5 | La SEM può incaricare terzi di svolgere i compiti di cui al capoverso 2. I terzi incaricati sottostanno allo stesso obbligo del segreto che vincola il personale della Confederazione. |
Nel merito, ha ritenuto le sue allegazioni verosimili, in quanto coerenti e non contraddittorie e non si potrebbe escludere la circostanza che se ella non fosse stata riconosciuta quale figlia di suo padre, avrebbe potuto essere liberata. Dal profilo dell'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
genere, aggravate anche dall'età nella quale le sarebbero occorse, il suo ritorno in Somalia sarebbe psicologicamente impossibile ed andrebbero considerate quali "motivi imperativi" ai sensi del riconoscimento della sua qualità di rifugiato. Infine, ella avrebbe ora un fondato timore di essere esposta a future persecuzioni rilevanti ai sensi dell'asilo, in ragione dello stigma sociale correlato alla sua condizione di vittima di violenze sessuali, che comporterebbe una nuova vittimizzazione della medesima. Neppure tali circostanze sarebbero state, a torto, prese in considerazione dalla SEM nel quadro della sua valutazione con riferimento ai motivi specifici di fuga femminili e dell'appartenenza ad un gruppo sociale determinato di cui all'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
7.
La ricorrente ritiene dapprima che l'autorità inferiore la abbia, a torto,
considerata quale maggiorenne in corso di procedura.
7.1 Qualora la questione della minore età dell'interessato sia contestata, si necessita di dirimere preliminarmente tale aspetto, essendo lo stesso determinante a livello procedurale. Questo in quanto, la qualità di minore non accompagnato, impone alla SEM il rispetto di alcune esigenze procedurali nell'ambito della trattazione della domanda d'asilo (cfr. art. 17 cpv. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 17 Disposizioni procedurali particolari - 1 La disposizione della legge del 20 dicembre 196845 sulla procedura amministrativa concernente la sospensione dei termini non si applica alla procedura d'asilo. |
|
1 | La disposizione della legge del 20 dicembre 196845 sulla procedura amministrativa concernente la sospensione dei termini non si applica alla procedura d'asilo. |
2 | Il Consiglio federale emana disposizioni complementari in merito alla procedura d'asilo segnatamente per tenere conto della situazione particolare delle donne e dei minori. |
2bis | Le domande d'asilo di richiedenti minorenni non accompagnati sono trattate con priorità.46 |
3 | Per la durata della procedura gli interessi dei richiedenti l'asilo minorenni non accompagnati sono difesi: |
a | nei centri della Confederazione e all'aeroporto, dal rappresentante legale assegnato, in qualità di persona di fiducia; questi garantisce il coordinamento con le competenti autorità cantonali; |
b | dopo l'attribuzione a un Cantone, dalla persona di fiducia designata senza indugio dalle competenti autorità cantonali.47 |
3bis | Se sussistono indizi che un richiedente sedicente minorenne ha già raggiunto la maggiore età, la SEM può disporre una perizia volta ad accertarne l'effettiva età.48 |
4 | ...49 |
5 | Se è stata ordinata l'esecuzione dell'allontanamento, la SEM fa pervenire gli atti procedurali al richiedente l'asilo o al suo procuratore contemporaneamente alla notificazione della decisione secondo gli articoli 23 capoverso 1, 31a o 111c.50 |
6 | Il Consiglio federale definisce il ruolo, le competenze e le mansioni della persona di fiducia.51 |
D-6765/2019 del 17 gennaio 2020 consid. 4).
7.2 Nelle procedure d'asilo così come nelle altre procedure di natura amministrativa si applica il principio inquisitorio. Ciò significa che l'autorità competente deve procedere d'ufficio all'accertamento esatto e completo dei fatti giuridicamente rilevanti (art. 6

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 6 Norme procedurali - Le procedure sono rette dalla legge federale del 20 dicembre 196811 sulla procedura amministrativa (PA), dalla legge del 17 giugno 200512 sul Tribunale amministrativo federale e dalla legge del 17 giugno 200513 sul Tribunale federale, in quanto la presente legge non preveda altrimenti. |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 12 - L'autorità accerta d'ufficio i fatti e si serve, se necessario, dei seguenti mezzi di prova: |
|
a | documenti; |
b | informazioni delle parti; |
c | informazioni o testimonianze di terzi; |
d | sopralluoghi; |
e | perizie. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 106 Motivi di ricorso - 1 Il ricorrente può far valere: |
|
1 | Il ricorrente può far valere: |
a | la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento; |
b | l'accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti. |
c | ... |
2 | Rimangono salvi gli articoli 27 capoverso 3 e 68 capoverso 2.367 |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 12 - L'autorità accerta d'ufficio i fatti e si serve, se necessario, dei seguenti mezzi di prova: |
|
a | documenti; |
b | informazioni delle parti; |
c | informazioni o testimonianze di terzi; |
d | sopralluoghi; |
e | perizie. |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 13 - 1 Le parti sono tenute a cooperare all'accertamento dei fatti: |
|
1 | Le parti sono tenute a cooperare all'accertamento dei fatti: |
a | in un procedimento da esse proposto; |
b | in un altro procedimento, se propongono domande indipendenti; |
c | in quanto un'altra legge federale imponga loro obblighi più estesi d'informazione o di rivelazione. |
1bis | L'obbligo di cooperazione non comprende la consegna di oggetti e documenti inerenti ai contatti tra una parte e il suo avvocato autorizzato a esercitare la rappresentanza in giudizio in Svizzera secondo la legge del 23 giugno 200033 sugli avvocati.34 |
2 | L'autorità può dichiarare inammissibili le domande formulate nei procedimenti menzionati alle lettere a e b, qualora le parti neghino la cooperazione necessaria e ragionevolmente esigibile. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 8 Obbligo di collaborare - 1 Il richiedente l'asilo è tenuto a collaborare all'accertamento dei fatti. Deve in particolare: |
|
1 | Il richiedente l'asilo è tenuto a collaborare all'accertamento dei fatti. Deve in particolare: |
a | dichiarare le sue generalità; |
b | consegnare i documenti di viaggio e d'identità; |
c | indicare, in occasione dell'audizione, le ragioni della sua domanda d'asilo; |
d | designare in modo completo eventuali mezzi di prova e fornirli immediatamente oppure adoperarsi per procurarseli entro un termine adeguato, sempre che sia ragionevole esigerlo; |
e | collaborare al rilevamento dei dati biometrici; |
f | sottoporsi a un esame medico ordinato dalla SEM (art. 26a); |
g | consegnare temporaneamente alla SEM i supporti elettronici di dati in suo possesso, qualora non sia possibile accertare la sua identità, cittadinanza o il suo itinerario di viaggio in virtù di un documento di identità oppure in altro modo; il trattamento dei dati personali ottenuti grazie a tali supporti elettronici di dati è retto dall'articolo 8a. |
2 | Si può esigere dal richiedente che faccia tradurre in una lingua ufficiale svizzera i documenti redatti in una lingua straniera. |
3 | Nel corso del procedimento, il richiedente che soggiorna in Svizzera deve tenersi a disposizione delle autorità federali e cantonali. Deve comunicare immediatamente alle autorità del Cantone o del Comune (autorità cantonale) competenti secondo il diritto cantonale il suo indirizzo e ogni mutamento dello stesso. |
3bis | Il richiedente che senza un valido motivo viola il suo obbligo di collaborare o non si tiene a disposizione delle autorità preposte all'asilo per più di 20 giorni rinuncia di fatto alla continuazione del procedimento. Lo stesso vale per il richiedente che senza un valido motivo non si tiene a disposizione delle autorità preposte all'asilo in un centro della Confederazione per più di cinque giorni. La domanda è stralciata in entrambi i casi senza formalità. Una nuova domanda può essere presentata al più presto dopo tre anni. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 195122 sullo statuto dei rifugiati.23 |
4 | ...24 |
Christoph Auer/Anja Martina Binder, in: Auer/Müller/Schindler [ed.], Kommentar zum Bundesgesetz über das Verwaltungsverfahren VwVG, 2aed. 2019, ad art. 12

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 12 - L'autorità accerta d'ufficio i fatti e si serve, se necessario, dei seguenti mezzi di prova: |
|
a | documenti; |
b | informazioni delle parti; |
c | informazioni o testimonianze di terzi; |
d | sopralluoghi; |
e | perizie. |
7.3 Ciò nondimeno, qualora un fatto rimanga non comprovato nonostante un accertamento completo dei fatti giuridicamente rilevanti, occorre fare riferimento alle regole sulla ripartizione dell'onere della prova derivanti dall'applicazione analogica dell'art. 8

SR 210 Codice civile svizzero del 10 dicembre 1907 CC Art. 8 - Ove la legge non disponga altrimenti, chi vuol dedurre il suo diritto da una circostanza di fatto da lui asserita, deve fornirne la prova. |
permette di ritenere che l'interessato l'abbia resa verosimile, questi sarà tenuto ad assumersene le conseguenze, venendo pertanto considerato maggiorenne (cfr. DTAF 2019 I/6 consid. 5.1-5.4 con ulteriori riferimenti ivi citati).
7.4 È pertanto necessario che i fatti allegati dal richiedente l'asilo siano sufficientemente sostanziati, plausibili e coerenti fra loro; in questo senso dichiarazioni vaghe, quindi suscettibili di molteplici interpretazioni, contraddittorie in punti essenziali, sprovviste di una logica interna, incongrue ai fatti o all'esperienza generale di vita, non possono essere considerate
verosimili ai sensi dell'art. 7

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
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1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
procedura oppure nega la necessaria collaborazione. Infine, non è
indispensabile che le allegazioni del richiedente l'asilo siano sostenute da prove rigorose; al contrario, è sufficiente che l'autorità giudicante, pur
nutrendo degli eventuali dubbi circa alcune affermazioni, sia persuasa che, complessivamente, tale versione dei fatti sia in preponderanza veritiera. Il giudizio sulla verosimiglianza non deve, infatti, ridursi a una mera verifica della plausibilità del contenuto di ogni singola allegazione, bensì
dev'essere il frutto di una ponderazione tra gli elementi essenziali a favore e contrari ad essa; decisivo sarà dunque determinare, da un punto di vista oggettivo, quali fra questi risultino preponderanti nella fattispecie (cfr. DTAF 2013/11 consid. 5.1 e relativi riferimenti).
7.5 Salvo casi particolari, la SEM ha il diritto di pronunciarsi a titolo
pregiudiziale sulla questione dell'età di un richiedente asilo. Per giungere ad una determinazione al riguardo, l'autorità si basa sui documenti
d'identità autentici depositati agli atti, così come sui risultati delle audizioni in relazione al quadro personale dell'interessato nel paese d'origine, alla sua cerchia famigliare ed al suo curriculum scolastico. Se necessario
ordina una perizia medica volta alla determinazione dell'età (cfr. art. 17

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 17 Disposizioni procedurali particolari - 1 La disposizione della legge del 20 dicembre 196845 sulla procedura amministrativa concernente la sospensione dei termini non si applica alla procedura d'asilo. |
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1 | La disposizione della legge del 20 dicembre 196845 sulla procedura amministrativa concernente la sospensione dei termini non si applica alla procedura d'asilo. |
2 | Il Consiglio federale emana disposizioni complementari in merito alla procedura d'asilo segnatamente per tenere conto della situazione particolare delle donne e dei minori. |
2bis | Le domande d'asilo di richiedenti minorenni non accompagnati sono trattate con priorità.46 |
3 | Per la durata della procedura gli interessi dei richiedenti l'asilo minorenni non accompagnati sono difesi: |
a | nei centri della Confederazione e all'aeroporto, dal rappresentante legale assegnato, in qualità di persona di fiducia; questi garantisce il coordinamento con le competenti autorità cantonali; |
b | dopo l'attribuzione a un Cantone, dalla persona di fiducia designata senza indugio dalle competenti autorità cantonali.47 |
3bis | Se sussistono indizi che un richiedente sedicente minorenne ha già raggiunto la maggiore età, la SEM può disporre una perizia volta ad accertarne l'effettiva età.48 |
4 | ...49 |
5 | Se è stata ordinata l'esecuzione dell'allontanamento, la SEM fa pervenire gli atti procedurali al richiedente l'asilo o al suo procuratore contemporaneamente alla notificazione della decisione secondo gli articoli 23 capoverso 1, 31a o 111c.50 |
6 | Il Consiglio federale definisce il ruolo, le competenze e le mansioni della persona di fiducia.51 |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 26 Fase preparatoria - 1 Con la presentazione della domanda d'asilo inizia la fase preparatoria. Questa dura al massimo dieci giorni nella procedura Dublino e al massimo 21 giorni nelle altre procedure. |
|
1 | Con la presentazione della domanda d'asilo inizia la fase preparatoria. Questa dura al massimo dieci giorni nella procedura Dublino e al massimo 21 giorni nelle altre procedure. |
2 | Durante la fase preparatoria la SEM rileva le generalità del richiedente e di norma allestisce schede dattiloscopiche e fotografie. Può rilevare altri dati biometrici, disporre una perizia volta ad accertare l'età (art. 17 cpv. 3bis), verificare mezzi di prova, documenti di viaggio e d'identità, nonché svolgere accertamenti specifici sulla provenienza e sull'identità del richiedente. |
3 | La SEM informa il richiedente dei suoi diritti e doveri nella procedura d'asilo. Può interrogarlo sulla sua identità, sull'itinerario seguito e sommariamente sui motivi che lo hanno indotto a lasciare il suo Paese. La SEM può interrogare il richiedente su un eventuale traffico di migranti a scopo di lucro. Accerta con il richiedente se la domanda d'asilo è sufficientemente motivata. Se questa condizione non è adempiuta e il richiedente ritira la domanda, questa è stralciata senza formalità ed è avviata la procedura per il ritorno. |
4 | Durante la fase preparatoria sono effettuati il confronto dei dati secondo l'articolo 102abis capoversi 2-3 e la verifica delle impronte digitali secondo l'articolo 102ater capoverso 1 ed è presentata la domanda di presa o ripresa in carico al competente Stato vincolato da un Accordo di associazione alla normativa di Dublino. |
5 | La SEM può incaricare terzi di svolgere i compiti di cui al capoverso 2. I terzi incaricati sottostanno allo stesso obbligo del segreto che vincola il personale della Confederazione. |
7.6
7.6.1 Per quanto concerne il caso in analisi, è a giusto titolo che l'autorità inferiore ha considerato maggiorenne l'insorgente non ritenendo opportuno istruire ulteriormente la questione.
7.6.2 Occorre in merito rilevare che già dalle dichiarazioni della ricorrente riguardo la sua età, per la loro incoerenza e contraddittorietà, si può giungere difatti a tale conclusione. Inizialmente l'interessata interrogata su quanti anni avesse, dopo aver fornito la sua data di nascita, ha risposto di averne (...). Invitata in seguito a riferire quanti anni avesse al momento del suo espatrio, avvenuto nel 2015, ha asserito averne avuti (...), allorché invece ne avrebbe dovuto avere (...) o (...) anni. Ha inoltre asserito di avere avuto (...) anni allorché avrebbe smesso di frequentare la scuola nel (...) 2015, quando invece secondo i calcoli ne avrebbe dovuto avere (...) di anni. Ogni volta che la ricorrente veniva resa edotta delle incongruenze delle età da lei dichiarate riguardo al suo percorso biografico rispetto alla data di nascita asserita del (...), ha sempre addotto quale motivazione che così le avrebbero insegnato a contare nel suo Paese d'origine, ovvero di non aspettare il giorno della data di nascita, ma di calcolare lo stesso appena inizierebbe l'anno (cfr. verbale 1, p.to 1.06, pag. 3 e p.to 8.01, pag. 13). Tuttavia, tale spiegazione non appare convincente, sia poiché la ricorrente è stata richiamata più volte dalla funzionaria incaricata a rispondere esattamente ai quesiti da lei posti, sia perché, anche avesse ragionato in tale modo, al momento della sua fuga dal Paese d'origine, avrebbe avuto (...) anni e non (...) come da lei dichiarato, come rettamente sollevato anche nella decisione avversata. Inoltre essa ha dimostrato di sapere comunque fare di conto e rispondere precisamente, come richiestole, quando le è stato chiesto quanti anni avesse quando ha iniziato a frequentare la scuola serale (ovvero nel ... del ... ) rispondendo di avere avuto (...) anni, e non invece (...) anni come invece avrebbe risposto seguendo il suo ragionamento (cfr. verbale 1, p.to 1.17.04, pag. 6). Alla luce di tali evenienze, neppure può essere dato credito alla sua asserzione di essersi dimenticata di quanto dettole poco prima dalla collaboratrice della SEM per ben due volte, ovvero di rispondere con precisione alle sue domande (cfr. verbale 1, p.to 1.06, pag. 3 seg. e p.to 1.17.04, pag. 6), per scusare le sue imprecisioni. Nemmeno le spiegazioni fornite dalla ricorrente nel gravame, per la loro inconsistenza, non conducono il Tribunale ad altra conclusione.
7.6.3 A tali elementi dissonanti, si aggiunga che l'insorgente, dal canto suo, non ha depositato alcun documento di legittimazione o d'identità ai sensi dell'art. 1alett. c dell'ordinanza 1 sull'asilo relativa a questioni procedurali dell'11 agosto 1999 (OAsi 1, RS 142.311), né alcun mezzo di prova a sostegno della sua asserita minore età.
7.6.4 Nel complesso il Tribunale ritiene dunque fondata la valutazione di cui all'avversata decisione e ciò tenuto conto anche delle peculiarità del caso in esame. In tale contesto, non vi era in particolare alcuna necessità di ordinare una perizia medico-legale alfine di accertare la sua età anagrafica come proposto nel gravame dalla ricorrente, che con ogni probabilità non avrebbe contribuito a chiarire ulteriormente i fatti giuridicamente rilevanti, essendo in particolare che l'insorgente, anche si fosse ritenuta verosimile la data di nascita da lei avanzata, si trovava molto vicino al compimento del diciottesimo anno d'età. Pertanto, in presenza di una fattispecie sufficientemente acclarata, è alla richiedente che va imputata l'assenza di prova - da intendersi al grado della verosimiglianza - quanto all'asserita minore età, come già sopra esposto (cfr. consid. 7.3). In definitiva, v'èdunque da partire dall'assunto che la ricorrente non sia riuscita a rendere verosimile la propria supposta minore età, e che la conclusione circa la maggiore età della stessa, così come concluso dalla SEM, sia da confermare.
8.
Proseguendo, l'insorgente si prevale nel suo atto ricorsuale, in relazione alla scelta della procedura celere da parte dell'autorità resistente, della violazione delle disposizioni di diritto federale applicabili, come pure di un accertamento inesatto ed incompleto dei fatti giuridicamente determinanti (cfr. per la questione anche supraconsid. 7.2) della causa e della violazione del suo diritto di difesa, per il che risulta d'uopo esaminare il fondamento o meno di tali censure d'ordine formale.
8.1 Concernente lo smistamento tra la procedura celere ai sensi dell'art. 26c

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 26c Procedura celere - Al termine della fase preparatoria inizia immediatamente la procedura celere con l'audizione sui motivi d'asilo o la concessione del diritto di essere sentiti secondo l'articolo 36. Il Consiglio federale stabilisce le singole fasi procedurali. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 26d Procedura ampliata - Se dall'audizione del richiedente sui motivi d'asilo risulta che non è possibile pronunciare una decisione nel quadro della procedura celere, segnatamente perché sono necessari accertamenti supplementari, la domanda d'asilo è trattata nel quadro della procedura ampliata e il richiedente attribuito a un Cantone secondo l'articolo 27. |
9 giugno 2020 (prevista per la pubblicazione quale DTAF) alla quale si rinvia per ulteriori dettagli. Rispetto a quanto considerato nella giurisprudenza precitata, il Tribunale rileva tuttavia come in particolare non vi sia alcun diritto rivendicabile per la trattazione di una domanda d'asilo nella procedura celere o in quella ampliata (cfr. consid. 9.2 della sentenza del Tribunale succitata). Malgrado ciò, la trattazione di un caso nella procedura celere invece che in quella ampliata, può comportare, in alcuni casi, in connessione con il termine ricorsuale di sette giorni lavorativi, la violazione della garanzia della via giudiziaria ai sensi dell'art. 29a

SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 29a Garanzia della via giudiziaria - Nelle controversie giuridiche ognuno ha diritto al giudizio da parte di un'autorità giudiziaria. In casi eccezionali, la Confederazione e i Cantoni possono escludere per legge la via giudiziaria. |

IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 13 Diritto ad un ricorso effettivo - Ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un'istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone agenti nell'esercizio delle loro funzioni ufficiali. |

IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 3 Divieto di tortura - Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamento inumani o degradanti. |
8.2 Nel caso in parola, l'autorità inferiore ha dapprima svolto una procedura Dublino per la presa in carico della ricorrente da parte dell'M._______ (cfr. art. 26b

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 26b Procedura Dublino - La procedura in vista di una decisione di cui all'articolo 31a capoverso 1 lettera b ha inizio con la presentazione della domanda a uno Stato Dublino di prendere o riprendere in carico il richiedente l'asilo. Dura fino al trasferimento nello Stato Dublino competente o fino alla sua interruzione e alla decisione relativa allo svolgimento di una procedura celere o ampliata. |
non avrebbe accertato correttamente o completamente in rapporto alla scelta della procedura, né quale pregiudizio le avrebbe arrecato la trattazione del suo caso in procedura celere piuttosto che in quella ampliata, avendo segnatamente potuto presentare tutte le sue argomentazioni con il parere al progetto di decisione della SEM, come pure successivamente con il ricorso. Per il resto, le censure sollevate nel ricorso dall'interessata, in ordine ad una valutazione parziale e non esaustiva del timore di persecuzioni future nella decisione avversata da parte della SEM, che avrebbe condotto pure ad un accertamento incompleto dei fatti giuridicamente determinanti per la sua causa - in violazione quindi del principio inquisitorio - non trovano alcun fondamento. Invero, l'autorità inferiore si è espressa lungamente nella sua decisione rispetto ai motivi per i quali un timore fondato né attuale né futuro fosse stato ritenuto nel caso di specie. Ciò anche rispondendo puntualmente alle argomentazioni sollevate nel parere da parte dell'insorgente (cfr. p.to II/3 della decisione avversata). In tal senso, ancorché non esplicitamente sollevato dalla ricorrente, neppure è ravvisabile in specie una violazione del suo obbligo di motivazione (uno degli elementi del diritto di essere sentito della parte, previsto espressamente ex art. 35

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 35 - 1 Le decisioni scritte, anche se notificate in forma di lettera, devono essere designate come tali, motivate, e indicare il rimedio giuridico. |
|
1 | Le decisioni scritte, anche se notificate in forma di lettera, devono essere designate come tali, motivate, e indicare il rimedio giuridico. |
2 | L'indicazione del rimedio giuridico deve menzionare il rimedio giuridico ordinario ammissibile, l'autorità competente e il termine per interporlo. |
3 | L'autorità può rinunciare a indicare i motivi e il rimedio giuridico allorché la decisione sia interamente conforme alle domande delle parti e nessuna parte chieda la motivazione. |
8.3 Ne consegue quindi che, né le censure relative all'accertamento inesatto ed incompleto dei fatti determinanti da parte dell'autorità resistente - e di convesso quindi neppure la violazione del principio inquisitorio da parte della stessa - né quella inerente la violazione del suo diritto di difesa, sono destinate ad esito favorevole.
9.
Venendo ora al merito, il Tribunale osserva in primo luogo come l'insorgente, essendo stata posta al beneficio dell'ammissione provvisoria per inesigibilità dell'esecuzione dell'allontanamento con decisione del 7 ottobre 2020, e non avendo ella censurato la pronuncia dell'allontanamento, oggetto del litigio in questa sede risulta pertanto essere esclusivamente la decisione riguardante il rifiuto della sua domanda d'asilo ed il mancato riconoscimento della qualità di rifugiato.
10.
La Svizzera, su domanda, accorda asilo ai rifugiati secondo le disposizioni della LAsi (art. 2

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 2 Asilo - 1 La Svizzera, su domanda, accorda asilo ai rifugiati secondo le disposizioni della presente legge. |
|
1 | La Svizzera, su domanda, accorda asilo ai rifugiati secondo le disposizioni della presente legge. |
2 | L'asilo comprende la protezione e lo statuto accordati a persone in Svizzera in ragione della loro qualità di rifugiati. Esso comprende il diritto di risiedere in Svizzera. |
10.1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese d'origine o d'ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore d'essere esposte a tali pregiudizi. Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile (art. 3 cpv. 2

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
10.2 Il fondato timore di esposizione a seri pregiudizi, come stabilito
all'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
10.3 Il timore di essere perseguitato presuppone inoltre l'esistenza di minacce attuali e concrete. In tal senso, tra i pregiudizi e la fuga deve intercorrere un nesso causale temporale. Quest'ultimo è da considerarsi decaduto, in regola generale, allorquando tra l'ultima persecuzione subita e l'espatrio è trascorso un lasso di tempo relativamente lungo. A norma della giurisprudenza, la qualità di rifugiato non può quindi più essere riconosciuta quando la fuga interviene da sei a dodici mesi dopo la fine delle persecuzioni. Vanno tuttavia riservati i casi nei quali vi sono motivi oggettivamente plausibili o valide ragioni di natura personale atti a giustificare una partenza differita dal paese d'origine (cfr. DTAF 2011/50 consid. 3.1.2.1; 2009/51 consid. 4.2.5). Oltre al nesso causale temporale, l'attualità e la concretezza delle minacce implica altresì la persistenza di un legame di causalità materiale entro queste ultime ed il bisogno di protezione. Lo stesso si ritiene interrotto allorquando, al momento della pronuncia della decisione, nel paese d'origine sia già intervenuto un cambiamento oggettivo delle circostanze tale da non potersi più presupporre l'esistenza di un rischio concreto di ripetizione delle persecuzioni (cfr. DTAF 2011/50 consid. 3.1.2.2 e riferimenti citati, in particolare quanto all'esistenza di ragioni imperiose che permettano di derogare alla condizione dell'attualità del bisogno di protezione; DTAF 2010/57 consid. 4.1). Il nesso di causalità materiale fa parimenti difetto se, al momento dell'espatrio, il fondato timore di essere perseguitato sia originato da cause che non siano riconducibili alle persecuzioni subite sino ad allora (cfr. Walter Kälin, Grundriss des Asylverfahrens, pag. 129 e, a titolo esemplificativo, sentenza del Tribunale D-2243/2015 del
15 dicembre 2017 consid. 8.4.1).
10.4 A tenore dell'art. 7 cpv. 1

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
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1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
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1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
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1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
11.
Venendo ora al caso in parola, il Tribunale osserva dapprima come a ragione l'autorità sindacata ha ritenuto nella decisione querelata inverosimili sia le allegazioni secondo le quali il padre della ricorrente avesse subito un tentativo di reclutamento da parte di Al-Shabaab sia che i fatti a lei successi a causa di membri di quest'ultimo gruppo nel (...) del 2015, fossero riconducibili al fatto che il padre fosse ricercato dal predetto.
11.1 L'insorgente, riguardo sia al ruolo che avrebbe avuto il padre quale militare, come pure circa le circostanze che avrebbero condotto alla sua fuga, ha rilasciato delle dichiarazioni vaghe ed a tratti pure incoerenti. Ha difatti sostenuto in un primo momento che il padre, dopo che membri di Al-Shabaab gli avrebbero proposto di entrare a far parte del gruppo armato, in quanto militare, sarebbe stato attaccato e dopo essere stato ferito sarebbe scappato dalla Somalia, ed avrebbe appreso dalla zia che si trovava in O._______ (cfr. verbale 2, D11, pag. 3). Tuttavia, poco dopo, senza alcuna spiegazione, ha sostanzialmente mutato le sue asserzioni circa la sorte che sarebbe toccata al padre affermando che dalla sorella di un'amica avrebbe appreso che il padre ed un suo fratello sarebbero stati uccisi (cfr. verbale 2, D13, pag.6). Tale affermazione è stata in parte ribadita nella successiva audizione, dove però, sorprendentemente, ha allegato che il padre sarebbe stato ucciso dai medesimi membri di Al-Shaabab che l'avrebbero in seguito stuprata (cfr. verbale 3, D25, pag. 4). Poco dopo però, la ricorrente è ritornata alla sua prima versione, allegando che il padre sarebbe stato soltanto ferito da parte del gruppo Al-Shabaab e si sarebbe dato alla fuga (cfr. verbale 3, D31, pag. 5). Soltanto allorché la funzionaria incaricata della SEM le ha fatto notare la divergenza (cfr. verbale 3, D32, pag. 5), ella ha evocato a scusante di essersi mal espressa, riferendo che colui che era stato ucciso era lo zio, non il padre, costui essendo stato ferito e scappato dal paese d'origine e rifugiatosi in O._______ (cfr. verbale 3, D32, pag. 5 e D44, pag. 6). Tale spiegazione non risulta tuttavia credibile, a fronte di discrepanze così importanti su dei punti cruciali di fatti che l'avrebbero in seguito condotta, secondo le sue asserzioni, all'espatrio. A ciò si aggiunge che la ricorrente, se dapprima ha riferito che proprio perché il padre era militare sotto il (...), Al-Shabaab avrebbe tentato di reclutarlo (cfr. verbale 2, D11, pag. 3 e verbale 3, D26, pag. 4), tuttavia, interrogata poco più avanti circa il grado che avesse il padre al militare, la richiedente ha riferito che il genitore non avrebbe concluso neppure il reclutamento (cfr. verbale 3, D27, pag. 5). Appare quindi poco credibile, oltre al fatto che la richiedente non è neppure stata in grado di indicare a quale forza armata appartenesse il padre (cfr. verbale 3, D28, pag. 5), che miliziani di Al-Shabaab abbiano tentato di reclutare il medesimo proprio perché per breve tempo avrebbe effettuato il militare, senza alcun grado, e nel frattempo si sarebbe trasferito al villaggio con la famiglia esercitando l'attività lavorativa quale (...) (cfr. verbale 3, D26,
pag. 4). Peraltro, la stessa insorgente, questionata specificatamente sul motivo per il quale avrebbero voluto reclutare il padre, si è contraddetta, riferendo un'argomentazione generica, e per nulla coerente con la pregressa ed allegata appartenenza del padre alle forze armate (cfr. verbale 3, D47, pag. 6). Alla luce di tali evenienze, il tentativo di reclutamento del padre da parte di Al-Shabaab e le circostanze a lui successe in seguito, non risultano essere verosimili.
11.2 Per i motivi già sopra enucleati, neppure può essere ritenuto verosimile che la richiedente sia stata seviziata dagli uomini di Al-Shabaab a causa del fatto che l'avrebbero riconosciuta per la figlia dell'uomo da loro ferito e fuggito (cfr. verbale 2, D11, pag. 4). Inoltre, negli stessi asserti della ricorrente in riferimento a tali circostanze sono desumibili ulteriori incoerenze, che fanno maggiormente dubitare delle stesse. In primo luogo, se nell'esposizione libera dell'audizione del (...) agosto 2020, ella ha riferito di essere stata interrogata dagli uomini di Al-Shaabab circa le sue generalità e che l'avrebbero riconosciuta per la figlia dell'uomo che era loro scappato e che lavorava con il (...) (cfr. verbale 2, D11, pag. 4), invitata poco dopo nuovamente ad esporre in dettaglio l'incontro avuto con i membri di Al-Shabaab, lei ha riferito unicamente che le avrebbero chiesto chi era, dove stesse andando, e chi fosse suo padre (cfr. verbale 2, D24, pag. 8). Non ha invece in nessun modo accennato al fatto che l'avessero riconosciuta quale figlia dell'individuo che era loro sfuggito, riferendo invece che avrebbero riconosciuto la ragazza che l'accompagnava per la figlia di "(...)" (cfr. verbale 2, D24, pag. 8). In secondo luogo, come a ragione sostenuto dalla SEM nella sua decisione, l'interessata durante il primo verbale d'audizione dell'(...) gennaio 2020, non ha riferito in alcun modo che le violenze perpetrate da Al-Shabaab nei suoi confronti sarebbero state in relazione con suo padre, quanto piuttosto le ha ricondotte allo zio (...), che era (...) dell'(...) (cfr. verbale 1, p.to 7.01 segg., pag. 12). Tale evenienza mancante, a differenza di quanto sostenuto nel gravame, risulta un elemento che sostiene ancora maggiormente l'inverosimiglianza degli asserti rilasciati successivamente dalla ricorrente in relazione al padre. Invero, il fatto che ella non ne abbia neppure accennato, anche se brevemente nel corso della prima audizione - ove le è stato comunque dato sufficiente spazio per un'esposizione, seppure succinta, dei suoi motivi d'asilo (cfr. verbale 1, p.to 7.01 segg., pag. 12) - insinua perlomeno dei dubbi circa la credibilità della sua narrazione in riferimento al ruolo che avrebbe giocato la figura di suo padre nelle violenze perpetrate da Al-Shabaab.
11.3 Per quanto attiene poi le asserzioni dell'insorgente in relazione al fatto che la sua famiglia fosse sempre stata perseguitata da Al-Shabaab (cfr. verbale 1, p.to 7.03, pag. 12), le uniche evenienze che due suoi zii siano stati uccisi dal gruppo succitato - a prescindere dalla loro verosimiglianza, e visto quanto invece già sopra ritenuto inverosimile per il padre dell'insorgente - non conduce difatti a ritenere che la ricorrente abbia reso credibile una possibile persecuzione riflessa nei suoi confronti. Invero, risulta come né lei, né altri suoi famigliari, siano mai stati ricercati da Al-Shabaab dopo i fatti che avrebbero portato all'uccisione degli zii, uno nel (...) e l'altro nel (...). Come lei stessa ha affermato, appare piuttosto che questi ultimi siano stati presi di mira da parte di Al-Shabaab, poiché non avrebbero dato seguito alle loro richieste (cfr. verbale 1, p.to 7.03, pag. 12; verbale 2, D11, pag. 3), ma non che abbiano in seguito compiuto delle ritorsioni nei confronti di altri membri famigliari, una volta che avrebbero eliminato gli zii. Pertanto, una persecuzione riflessa nei suoi confronti da parte del gruppo di Al-Shabaab può essere esclusa, anche nel caso di un suo ritorno in patria.
11.4 Infine, neppure appaiono verosimili le circostanze che ella ha addotto in relazione ad alcuni maltrattamenti della zia in seguito alle violenze da lei subite, come pure che quest'ultima le volesse far contrarre un matrimonio forzato a seguito delle medesime (cfr. verbale 1, p.to 2.01, pag. 8), per la contraddittorietà delle sue dichiarazioni in merito. Ella ha difatti inizialmente affermato che non avrebbe potuto più eseguire le faccende domestiche, e ciò avrebbe dato fastidio a sua zia (cfr. verbale 2, D11, pag. 5), mentre che successivamente, in modo incoerente, ha invece addotto che la zia non glieli avrebbe più lasciate fare, poiché la riteneva "sporca" e per questo non avrebbe più dovuto toccare nulla (cfr. verbale 3, D18, pag. 4). Tale contraddizione, appare di rilievo se confrontata con quanto da lei asserito nella seconda audizione. Invero, sarebbe stato proprio il fatto che ella non riusciva più ad eseguire i lavori domestici, a fondamento della diatriba che ci sarebbe stata anche in presenza del fratello, che avrebbe preso le sue parti, e che avrebbe condotto sua zia a buttarli fuori di casa (cfr. verbale 2, D11, pag. 5). Inoltre, poco dopo ha ulteriormente modificato i suoi precedenti asserti, riferendo che, avendo la mano ferita, non avrebbe più potuto preparare il cibo, ma dando ad intendere che avrebbe continuato a sbrigare le altre faccende domestiche (cfr. verbale 2, D31, pag. 9). Anche la versione del motivo che l'avrebbe condotta a lasciare l'abitazione della zia, risulta in contrasto con quanto riferito nel corso della prima audizione, ove ella ha invece ricondotto tale evento al fatto che la zia volesse farle sposare un uomo molto più anziano di lei (cfr. verbale 1, p.to 2.01, pag. 8). La predetta evenienza, è però a sua volta discrepante, con quanto sostenuto successivamente dall'insorgente, ove ha negato che la zia le volesse far sposare il medesimo, in quanto neppure lui l'avrebbe più voluta (cfr. verbale 2, D15, pag. 6).
11.5 Alla luce delle pregresse considerazioni, parte delle allegazioni in materia d'asilo dell'insorgente non possono essere ritenute verosimili ai sensi dell'art. 7

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
12.
Proseguendo nell'analisi, occorre determinare se le ulteriori allegazioni dell'insorgente, siano rilevanti ai sensi dell'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
12.1
12.1.1 Per quanto attiene gli atti perpetrati nei suoi confronti da Al-Shabaab (di violenze fisiche e sessuali), il Tribunale rileva dapprima che gli stessi non sono messi in dubbio, come del resto neppure l'ha fatto l'autorità inferiore, vista la descrizione dettagliata, coerente - salvo gli elementi già sopra considerati riguardo al padre (cfr. consid. 11.1 e 11.2) - nonché sentita, che ha fornito la ricorrente. Tali eventi drammatici e cruenti, che non si vogliono in questa sede in alcun modo minimizzare, erano avvenuti secondo le sue asserzioni nel mese di (...) del 2015 (cfr. verbale 1, p.to 7.01 seg., pag. 12). Sino al suo espatrio, avvenuto il (...) 2015 (cfr. verbale 1, p.to 5.01, pag. 10), ella ha riferito di non avere più visto tali uomini facenti parti del gruppo armato precitato (cfr. verbale 2, D37, pag. 10), che tra l'altro non conosceva e non aveva mai visto prima (cfr. verbale 2, D38, pag. 10; verbale 3, D35, pag. 5), malgrado avesse continuato ad abitare presso la zia (...) sino ad un mese prima il suo espatrio. Inoltre, nel corso della sua prima audizione, ella ha ricondotto il suo espatrio al fatto di non poter frequentare la scuola né vivere in pace, senza tuttavia accennare ad un suo timore nei confronti di Al-Shabaab (cfr. verbale 1, p.to 7.01, pag. 12), come invece ha addotto successivamente (cfr. verbale 3, D21 segg., pag. 4 e D50, pag. 7). A fronte di tali circostanze, v'è quindi da concludere che, al momento dell'espatrio della ricorrente dal suo Paese d'origine, non vi era più oggettivamente per la ricorrente un timore fondato di essere esposta a delle ritorsioni o pregiudizi seri rilevanti in materia d'asilo da parte del gruppo armato Al-Shabaab. In relazione poi al matrimonio forzato che la zia (...) le avrebbe voluto far contrarre con un parente del marito, dalle stesse affermazioni dell'insorgente, se ne desume che dopo il (...) del 2015, non era più nei programmi e nelle intenzioni né della zia, come neppure dell'uomo che l'avrebbe dovuta sposare (cfr. verbale 2, D15, pag. 6), viste le violenze a lei successe. Lei stessa, nel medesimo colloquio, ha d'altronde ricondotto la sua partenza dal Paese d'origine unicamente alle problematiche avute con Al-Shabaab (cfr. verbale 2, D11, pag. 5). Anche le molestie che le avrebbe fatto subire l'uomo con il quale avrebbe dovuto contrarre il matrimonio, per quanto abiette e deplorevoli, dopo il (...) del 2015 appaiono essere cessate, visto che il medesimo non era neppure più interessato a sposarla. Pertanto le medesime non risultavano più attuali al momento della partenza dal Paese d'origine della ricorrente. Proseguendo nell'analisi, le evenienze da lei addotte di insulti e maltrattamenti ricevuti da parte di coetanei come pure
dalla zia paterna successivamente alle violenze subite, non appaiono d'un canto raggiungere un'intensità sufficiente ai sensi dell'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
|
1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
12.1.2 Per tutto quanto sopra rilevato, si ritiene pertanto che al momento del suo espatrio, la ricorrente non fosse esposta a delle persecuzioni imminenti e gravi rientranti nella definizione di cui all'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
12.2
12.2.1 La ricorrente ha inoltre addotto in corso di procedura di temere, nel caso di un suo ritorno in Somalia, di dover subire degli atti ritorsivi da parte di Al-Shaabab, nel senso che ha paura che i membri dello stesso gruppo che le avrebbero fatto subire le violenze sessuali possano cercarla ed ucciderla (cfr. verbale 3, D21 segg., pag. 4 e D50, pag. 7). Poiché però già prima del suo espatrio ella non è stata ricercata dai medesimi, appare essere ancor meno verosimile che ella, pure dopo diversi anni, venga cercata e perseguitata dagli stessi in caso di ritorno in Somalia. Un rischio di seri pregiudizi, mirati alla sua persona, da parte di Al-Shabaab nel caso di un suo ritorno in Somalia, non risulta pertanto essere attuale.
12.2.2 Infine, proprio perché nel frattempo la ricorrente è divenuta maggiorenne e si è sposata, né un matrimonio forzato, né insulti e maltrattamenti da parte dei suoi ex coetanei appaiono essere dei rischi fondati per la ricorrente nel caso di un suo ritorno in patria. Peraltro, i maltrattamenti e gli insulti da parte della zia (...), già al momento della sua partenza da casa sua erano cessati, e quindi neppure da questo profilo, sempre che la ricorrente non ritorni a casa di quest'ultima, vi è da temere che ella rischi nuovamente di dover subire delle angherie. Per quanto poi attiene l'eventuale stigmatizzazione da parte della società dell'insorgente, viste le violenze subite, come allegato nel gravame dalla medesima, le stesse non appaiono neppure essere in alcun modo oggettivamente fondate, in quanto la ricorrente nel frattempo ha avuto un percorso migratorio specifico, si è sposata e, al di fuori dei suoi famigliari stretti, non appare vi siano ulteriori persone a conoscenza delle evenienze concrete a lei successe da parte di membri di Al-Shabaab. Inoltre, ella spostandosi eventualmente dal suo luogo d'origine, potrà senz'altro evitare ogni contatto anche con gli eventuali terzi o famigliari a conoscenza di tali eventi. Pertanto, neppure dei pregiudizi seri in tal senso appaiono essere concretamente fondati. Per quanto infine attiene le asserzioni ricorsuali circa le reazioni che il marito dell'insorgente come pure il clan di quest'ultimo potrebbero avere sapendo delle violenze subite dalla ricorrente da parte di Al-Shabaab - peraltro si osserva in tale contesto come la stessa ricorrente ritenga probabile che il marito sappia che ella abbia subito delle violenze, anche se lei le riferisce alla L._______ (cfr. verbale 2, D36, pag. 10) - non essendo in alcun modo concretizzate e sostanziate, risultano delle mere supposizioni senza alcun fondamento, e per questo motivo il Tribunale non intende procedere oltre nel loro esame.
12.2.3 Infine il Tribunale osserva che la ricorrente ha negato di avere mai avuto delle problematiche con le autorità statali somale (cfr. verbale 1, p.to 7.02, pag. 12), e non ha inoltre mai allegato che le stesse o dei terzi l'abbiano personalmente e direttamente perseguitata in ragione della sua appartenenza al gruppo degli E._______. Quest'ultimo è spesso catalogato come gruppo minoritario, formante però una comunità meglio considerata e generalmente integrata ai clan tra i quali vive. Invero i membri di tale gruppo etnico, sono ritenuti conoscitori della religione e beneficiano per questo di un certo prestigio. Anche se i medesimi possono essere l'oggetto di discriminazioni generali, non v'è tuttavia luogo di ritenere una persecuzione collettiva contro i medesimi ai sensi della giurisprudenza (cfr. per la nozione di persecuzione: DTAF 2014/32 consid. 7.2; Austrian Centre for Country of Origin & Asylum Research and Documentation [ACCORD], [...], [...] , consultato il 20 novembre 2020; Landinfo, [...] , consultato il 20 novembre 2020; SEM, Focus Somalia: Clans und Minderheiten, 31.05.2017; cfr. anche la sentenza del Tribunale E-223/2017 del 20 febbraio 2017 consid. 3.2).
12.2.4 Ne consegue che, in complesso, non sussista un timore fondato (per dei motivi di fuga specifici della condizione femminile) per la ricorrente di essere esposta a dei seri pregiudizi nel caso di un suo ritorno in patria.
12.3 Visto quanto sopra, il Tribunale considera che la giurisprudenza pubblicata nella DTAF 2014/27, riguardo ai motivi di fuga specifici alla condizione femminile in relazione con la Somalia, non risulta applicabile in specie, in assenza di un rischio concreto e fondato di una persecuzione futura attuale in caso di un suo rimpatrio. Non v'è quindi neppure l'esigenza di esaminare la possibilità per la ricorrente di ottenere una protezione effettiva ed efficace nel caso particolare, che sia da parte di un membro maschile della sua famiglia - in particolare del marito - che da parte del suo clan o delle autorità somale, come neppure della possibilità di trovare un luogo di rifugio interno (cfr. nello stesso senso la sentenza del Tribunale
E-2309/2018 del 14 aprile 2020 consid. 4.4). Infine, alla luce di quanto già considerato neppure può essere seguita l'argomentazione della ricorrente circa l'esistenza di "motivi imperativi", anche con riguardo al suo stato valetudinario - in quanto in particolare affetta da un disturbo post-traumatico da stress (cfr. p.to 10, pag. 15 del ricorso e l'allegato F2 del 14 ottobre 2020 al ricorso; cfr. anche gli atti SEM n. 72/3, 76/2, 82/2, 87/2, 110/2) nel suo caso ("gravi motivi" ai sensi dell'art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
Ousmane/Progin-Theuerkauf, in: Amerelle/Nguyen [ed.], Code annoté de droit des migrations, Vol. IV: Loi sur l'asile [LAsi], Berna 2015, p.to 2.3.2, pag. 19 seg. ed in particolare p.to 23, pag. 20 ad art. 3

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
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1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
13.
Ne discende che la SEM, con la decisione avversata, non ha violato il diritto federale né abusato del suo potere d'apprezzamento ed inoltre non ha accertato in modo inesatto o incompleto i fatti giuridicamente rilevanti (art. 106 cpv. 1

SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 106 Motivi di ricorso - 1 Il ricorrente può far valere: |
|
1 | Il ricorrente può far valere: |
a | la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento; |
b | l'accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti. |
c | ... |
2 | Rimangono salvi gli articoli 27 capoverso 3 e 68 capoverso 2.367 |
14.
Avendo il Tribunale statuito nel merito del ricorso, la domanda di esenzione dal versamento di un anticipo equivalente alle presunte spese processuali è divenuta senza oggetto.
15.
Da ultimo, visto l'esito della procedura, le spese processuali, che seguono la soccombenza, sarebbero da porre a carico della ricorrente (art. 63 cpv. 1 e

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 63 - 1 L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali. |
|
1 | L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali. |
2 | Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi. |
3 | Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura. |
4 | L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100 |
4bis | La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla: |
a | da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario; |
b | da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101 |
5 | Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105 |

SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 65 - 1 Se una parte non dispone dei mezzi necessari e le sue conclusioni non sembrano prive di probabilità di successo, l'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione la dispensa, a domanda, dopo il deposito del ricorso, dal pagamento delle spese processuali.110 |
|
1 | Se una parte non dispone dei mezzi necessari e le sue conclusioni non sembrano prive di probabilità di successo, l'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione la dispensa, a domanda, dopo il deposito del ricorso, dal pagamento delle spese processuali.110 |
2 | Se è necessario per tutelare i diritti di tale parte, l'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione le designa inoltre un avvocato.111 |
3 | L'onorario e le spese d'avvocato sono messi a carico conformemente all'articolo 64 capoversi 2 a 4. |
4 | La parte, ove cessi d'essere nel bisogno, deve rimborsare l'onorario e le spese d'avvocato all'ente o all'istituto autonomo che li ha pagati. |
5 | Il Consiglio federale disciplina la determinazione degli onorari e delle spese.112 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005113 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010114 sull'organizzazione delle autorità penali.115 |
16.
La presente decisione non concerne una persona contro la quale è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che ha abbandonato in cerca di protezione, e pertanto non può essere impugnata con ricorso in materia di diritto pubblico dinanzi al Tribunale federale (art. 83 lett. d

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 83 Eccezioni - Il ricorso è inammissibile contro: |
|
a | le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale; |
b | le decisioni in materia di naturalizzazione ordinaria; |
c | le decisioni in materia di diritto degli stranieri concernenti: |
c1 | l'entrata in Svizzera, |
c2 | i permessi o autorizzazioni al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto, |
c3 | l'ammissione provvisoria, |
c4 | l'espulsione fondata sull'articolo 121 capoverso 2 della Costituzione federale e l'allontanamento, |
c5 | le deroghe alle condizioni d'ammissione, |
c6 | la proroga del permesso per frontalieri, il cambiamento di Cantone, il cambiamento d'impiego del titolare di un permesso per frontalieri, nonché il rilascio di documenti di viaggio a stranieri privi di documenti; |
d | le decisioni in materia d'asilo pronunciate: |
d1 | dal Tribunale amministrativo federale, salvo quelle che concernono persone contro le quali è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che hanno abbandonato in cerca di protezione, |
d2 | da un'autorità cantonale inferiore e concernenti un permesso o un'autorizzazione al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto; |
e | le decisioni concernenti il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente contro membri di autorità o contro agenti della Confederazione; |
f | le decisioni in materia di appalti pubblici se: |
fbis | le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti decisioni secondo l'articolo 32i della legge del 20 marzo 200964 sul trasporto di viaggiatori; |
f1 | non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; sono fatti salvi i ricorsi contro gli appalti del Tribunale amministrativo federale, del Tribunale penale federale, del Tribunale federale dei brevetti, del Ministero pubblico della Confederazione e delle autorità giudiziarie cantonali superiori, o |
f2 | il valore stimato della commessa non raggiunge il valore soglia determinante secondo l'articolo 52 capoverso 1 in combinato disposto con l'allegato 4 numero 2 della legge federale del 21 giugno 201962 sugli appalti pubblici; |
g | le decisioni in materia di rapporti di lavoro di diritto pubblico, in quanto concernano una controversia non patrimoniale, ma non la parità dei sessi; |
h | le decisioni concernenti l'assistenza amministrativa internazionale, eccettuata l'assistenza amministrativa in materia fiscale; |
i | le decisioni in materia di servizio militare, civile o di protezione civile; |
j | le decisioni in materia di approvvigionamento economico del Paese adottate in situazioni di grave penuria; |
k | le decisioni concernenti i sussidi al cui ottenimento la legislazione non conferisce un diritto; |
l | le decisioni concernenti l'imposizione di dazi operata in base alla classificazione tariffaria o al peso delle merci; |
m | le decisioni concernenti il condono o la dilazione del pagamento di tributi; in deroga alla presente disposizione, il ricorso è ammissibile contro le decisioni concernenti il condono dell'imposta federale diretta o dell'imposta cantonale o comunale sul reddito e sull'utile se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o se si tratta per altri motivi di un caso particolarmente importante; |
n | le decisioni in materia di energia nucleare concernenti: |
n1 | l'esigenza di un nulla osta o la modifica di un'autorizzazione o di una decisione, |
n2 | l'approvazione di un piano d'accantonamenti per le spese di smaltimento antecedenti lo spegnimento di un impianto nucleare, |
n3 | i nulla osta; |
o | le decisioni in materia di circolazione stradale concernenti l'omologazione del tipo di veicoli; |
p | le decisioni del Tribunale amministrativo federale in materia di traffico delle telecomunicazioni, radiotelevisione e poste concernenti:69 |
p1 | concessioni oggetto di una pubblica gara, |
p2 | controversie secondo l'articolo 11a della legge del 30 aprile 199770 sulle telecomunicazioni; |
p3 | controversie secondo l'articolo 8 della legge del 17 dicembre 201072 sulle poste; |
q | le decisioni in materia di medicina dei trapianti concernenti: |
q1 | l'iscrizione nella lista d'attesa, |
q2 | l'attribuzione di organi; |
r | le decisioni in materia di assicurazione malattie pronunciate dal Tribunale amministrativo federale in virtù dell'articolo 3473 della legge del 17 giugno 200574 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF); |
s | le decisioni in materia di agricoltura concernenti: |
s1 | ... |
s2 | la delimitazione delle zone nell'ambito del catasto della produzione; |
t | le decisioni concernenti l'esito di esami e di altre valutazioni della capacità, segnatamente nei settori della scuola, della formazione continua e dell'esercizio della professione; |
u | le decisioni in materia di offerte pubbliche di acquisto (art. 125-141 della L del 19 giu. 201578 sull'infrastruttura finanziaria); |
v | le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti divergenze d'opinione tra autorità in materia di assistenza amministrativa o giudiziaria a livello nazionale; |
w | le decisioni in materia di diritto dell'elettricità concernenti l'approvazione dei piani di impianti elettrici a corrente forte e di impianti elettrici a corrente debole e l'espropriazione dei diritti necessari per la costruzione o l'esercizio di siffatti impianti, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; |
x | le decisioni concernenti la concessione di contributi di solidarietà ai sensi della legge federale del 30 settembre 201682 sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981, tranne se si pone una questione di diritto di importanza fondamentale o si tratta di un caso particolarmente importante per altri motivi; |
y | le decisioni pronunciate dal Tribunale amministrativo federale nelle procedure amichevoli per evitare un'imposizione non conforme alla convenzione internazionale applicabile in ambito fiscale; |
z | le decisioni concernenti le autorizzazioni edilizie di impianti eolici d'interesse nazionale secondo l'articolo 71c capoverso 1 lettera b della legge federale del 30 settembre 201685 sull'energia e le autorizzazioni di competenza cantonale a esse necessariamente connesse, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale. |
La pronuncia è quindi definitiva.
(dispositivo alla pagina seguente)
Per questi motivi, il Tribunale amministrativo federale pronuncia:
1.
Il ricorso è respinto.
2.
La domanda di assistenza giudiziaria, nel senso dell'esenzione dalle spese processuali, è accolta.
3.
Non si prelevano spese processuali.
4.
Questa sentenza è comunicata alla ricorrente, alla SEM e all'autorità cantonale competente.
Il presidente del collegio: La cancelliera:
Daniele Cattaneo Alissa Vallenari