Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
2C 98/2018
Urteil vom 7. November 2018
II. öffentlich-rechtliche Abteilung
Besetzung
Bundesrichter Seiler, Präsident,
Bundesrichterin Aubry Girardin,
Bundesrichter Haag,
Gerichtsschreiber Hugi Yar.
Verfahrensbeteiligte
A.________,
Beschwerdeführerin,
vertreten durch Rechtsanwalt Dr. Martin A. Kessler,
gegen
Migrationsamt des Kantons Zürich,
Sicherheitsdirektion des Kantons Zürich.
Gegenstand
Widerruf der Niederlassungsbewilligung,
Beschwerde gegen das Urteil des Verwaltungsgerichts des Kantons Zürich, 4. Abteilung, vom 20. Dezember 2017 (VB.2017.00519).
Sachverhalt:
A.
A.________ (geb. 26. Dezember 1955) ist türkische Staatsangehörige. Sie reiste am 20. Mai 2001 mit einem 90 Tage gültigen Touristenvisum in die Schweiz ein. Nachdem ihr das Visum aus gesundheitlichen Gründen vorerst verlängert worden war, heiratete sie am 19. September 2001 ihren in der Schweiz als Flüchtling anerkannten Landsmann B.________, worauf die solothurnischen Behörden ihr im Rahmen des Familiennachzugs am 14. Februar 2002 eine Aufenthaltsbewilligung ausstellten. Am 16. März 2007 erteilte der Kanton Bern A.________ die Niederlassungsbewilligung - dies obwohl sie und ihr Ehemann auf Sozialhilfeleistungen angewiesen waren. Im gleichen Jahr liessen sich die Gatten scheiden.
B.
Am 20./21. Oktober 2008 bewilligte das Migrationsamt des Kantons Zürich den Kantonswechsel von A.________, nachdem sie seit dem 1. Oktober 2007 als Küchenhilfe in der Pizzeria C.________ in U.________ in einem unbefristeten Arbeitsverhältnis stand. Dieses wurde auf den 31. Januar 2010 aus wirtschaftlichen Gründen beendet. In der Folge bezog A.________ Arbeitslosengelder; ab dem 1. März 2012 war sie wiederum von Sozialhilfeleistungen abhängig. Am 27. November 2015 lehnte die IV-Stelle es ab, A.________ eine Rente auszurichten. Am 28. Juli 2015 wurde A.________ im Hinblick auf ihre Fürsorgeabhängigkeit ausländerrechtlich verwarnt. Am 17. Mai 2016 widerrief das Migrationsamt des Kantons Zürich ihre Niederlassungsbewilligung. Die kantonalen Rechtsmittel hiergegen blieben ohne Erfolg (Rekursentscheid der Sicherheitsdirektion vom 15. Juni 2017; Urteil des Verwaltungsgerichts des Kantons Zürich vom 20. Dezember 2017).
C.
A.________ beantragt vor Bundesgericht, den Entscheid des Verwaltungsgerichts des Kantons Zürich vom 20. Dezember 2017 aufzuheben und das Migrationsamt anzuweisen, ihr die Niederlassungsbewilligung zu belassen; eventuell sei die Sache zu neuem Entscheid im Sinne der bundesgerichtlichen Erwägungen an die Vorinstanz zurückzuweisen. A.________ macht geltend, die gesetzliche Frist für den Widerruf ihrer Bewilligung wegen Sozialhilfeabhängigkeit sei verwirkt, da ihr die Verfügung nicht fristgerecht zugegangen sei. Seit dem 1. August 2017 sei sie im Übrigen nicht mehr von der Sozialhilfe abhängig. Sie kümmere sich seit dem 1. Juli 2017 um einen Enkel und erhalte hierfür eine Entschädigung von Fr. 3'000.--; seit Ende 2017 sei ihr auch ein Vorbezug der AHV-Rente möglich. Im Übrigen lasse ihr Gesundheitszustand eine Rückkehr in die Heimat nicht zu. Sämtliche Bezugspersonen lebten heute in der Schweiz, es handle sich dabei um zwei Söhne und eine Tochter, einen Bruder und eine Schwester sowie insgesamt zehn Enkelkinder. Der Widerruf der Niederlassungsbewilligung sei unverhältnismässig.
Die Rekursabteilung der Sicherheitsdirektion des Kantons Zürich verzichtet darauf, einen Antrag zu stellen; das Verwaltungsgericht äussert sich nicht weiter zur Beschwerde. Das Staatssekretariat für Migration als beschwerdeberechtigte Bundesbehörde hat sich nicht vernehmen lassen. A.________ hielt am 13. April 2018 an ihren Anträgen und Ausführungen fest; zudem reichte sie neue Unterlagen ein.
D.
Der Abteilungspräsident legte der Beschwerde am 2. Februar 2018 antragsgemäss aufschiebende Wirkung bei.
Erwägungen:
1.
1.1. Gegen den Widerruf der Niederlassungsbewilligungen steht die Beschwerde in öffentlich-rechtlichen Angelegenheiten offen (vgl. Art. 34 Abs. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 34 Permesso di domicilio - 1 Il permesso di domicilio è di durata illimitata e non è vincolato a condizioni. |
|
1 | Il permesso di domicilio è di durata illimitata e non è vincolato a condizioni. |
2 | Il permesso di domicilio può essere rilasciato allo straniero se: |
a | ha soggiornato in Svizzera per almeno dieci anni in totale sulla scorta di un permesso di soggiorno di breve durata o di un permesso di dimora e negli ultimi cinque anni è stato ininterrottamente titolare di un permesso di dimora; |
b | non sussistono motivi di revoca secondo l'articolo 62 o 63 capoverso 2; e |
c | è integrato.54 |
3 | Il permesso di domicilio può essere rilasciato dopo un soggiorno più breve se motivi gravi lo giustificano. |
4 | Il permesso di domicilio può essere rilasciato già dopo un soggiorno ininterrotto negli ultimi cinque anni sulla scorta di un permesso di dimora, se lo straniero adempie le condizioni di cui al capoverso 2 lettere b e c ed è in grado di comunicare bene nella lingua nazionale parlata nel luogo di residenza.55 |
5 | I soggiorni temporanei non sono presi in considerazione per il computo dei cinque anni giusta i capoversi 2 lettera a e 4.56 I soggiorni in vista di una formazione o di una formazione continua (art. 27) sono presi in considerazione se al termine degli stessi la persona interessata è stata titolare di un permesso di dimora duraturo per un periodo ininterrotto di due anni.57 |
6 | Il permesso di domicilio revocato conformemente all'articolo 63 capoverso 2 e rimpiazzato da un permesso di dimora può essere rilasciato nuovamente al più presto cinque anni dopo la revoca, sempre che lo straniero sia ben integrato.58 |
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare - 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
|
1 | Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
2 | Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui. |
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare - 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
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1 | Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
2 | Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui. |
1.2. Ob die jeweiligen Bewilligungsvoraussetzungen erfüllt sind, ist eine Frage der materiellen Beurteilung; für das Eintreten genügt, dass ein entsprechender Anwesenheitsanspruch - wie hier bezüglich des Privatlebens - in vertretbarer Weise geltend gemacht wird (vgl. BGE 136 II 177 E. 1.1 S. 179). Ob die Beschwerdeführerin sich auch auf den Schutz ihres Familienlebens berufen kann, wird materiell zu prüfen sein, nachdem sie auch diesbezüglich in vertretbarer Weise einen entsprechenden Anspruch geltend macht. Die Eingabe der durch den angefochtenen kantonal letztinstanzlichen Entscheid in eigenen schutzwürdigen Interessen betroffenen Beschwerdeführerin erfüllt auch die weiteren Zulässigkeitsvoraussetzungen (Art. 42
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 42 Atti scritti - 1 Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. |
|
1 | Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. |
2 | Nei motivi occorre spiegare in modo conciso perché l'atto impugnato viola il diritto. Qualora il ricorso sia ammissibile soltanto se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o un caso particolarmente importante per altri motivi, occorre spiegare perché la causa adempie siffatta condizione.14 15 |
3 | Se sono in possesso della parte, i documenti indicati come mezzi di prova devono essere allegati; se l'atto scritto è diretto contro una decisione, anche questa deve essere allegata. |
4 | In caso di trasmissione per via elettronica, la parte o il suo patrocinatore deve munire l'atto scritto di una firma elettronica qualificata secondo la legge del 18 marzo 201616 sulla firma elettronica. Il Tribunale federale determina mediante regolamento: |
a | il formato dell'atto scritto e dei relativi allegati; |
b | le modalità di trasmissione; |
c | le condizioni alle quali può essere richiesta la trasmissione successiva di documenti cartacei in caso di problemi tecnici.17 |
5 | Se mancano la firma della parte o del suo patrocinatore, la procura dello stesso o gli allegati prescritti, o se il patrocinatore non è autorizzato in quanto tale, è fissato un congruo termine per sanare il vizio, con la comminatoria che altrimenti l'atto scritto non sarà preso in considerazione. |
6 | Gli atti illeggibili, sconvenienti, incomprensibili, prolissi o non redatti in una lingua ufficiale possono essere del pari rinviati al loro autore affinché li modifichi. |
7 | Gli atti scritti dovuti a condotta processuale da querulomane o altrimenti abusiva sono inammissibili. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 82 Principio - Il Tribunale federale giudica i ricorsi: |
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a | contro le decisioni pronunciate in cause di diritto pubblico; |
b | contro gli atti normativi cantonali; |
c | concernenti il diritto di voto dei cittadini nonché le elezioni e votazioni popolari. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 86 Autorità inferiori in generale - 1 Il ricorso è ammissibile contro le decisioni: |
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1 | Il ricorso è ammissibile contro le decisioni: |
a | del Tribunale amministrativo federale; |
b | del Tribunale penale federale; |
c | dell'autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva; |
d | delle autorità cantonali di ultima istanza, sempreché non sia ammissibile il ricorso al Tribunale amministrativo federale. |
2 | I Cantoni istituiscono tribunali superiori che giudicano quali autorità di grado immediatamente inferiore al Tribunale federale, in quanto un'altra legge federale non preveda che le decisioni di altre autorità giudiziarie sono impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale. |
3 | Per le decisioni di carattere prevalentemente politico i Cantoni possono istituire quale autorità di grado immediatamente inferiore al Tribunale federale un'autorità diversa da un tribunale. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 89 Diritto di ricorso - 1 Ha diritto di interporre ricorso in materia di diritto pubblico chi: |
|
1 | Ha diritto di interporre ricorso in materia di diritto pubblico chi: |
a | ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo; |
b | è particolarmente toccato dalla decisione o dall'atto normativo impugnati; e |
c | ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modifica degli stessi. |
2 | Hanno inoltre diritto di ricorrere: |
a | la Cancelleria federale, i dipartimenti federali o, in quanto lo preveda il diritto federale, i servizi loro subordinati, se l'atto impugnato può violare la legislazione federale nella sfera dei loro compiti; |
b | in materia di rapporti di lavoro del personale federale, l'organo competente dell'Assemblea federale; |
c | i Comuni e gli altri enti di diritto pubblico, se fanno valere la violazione di garanzie loro conferite dalla costituzione cantonale o dalla Costituzione federale; |
d | le persone, le organizzazioni e le autorità legittimate al ricorso in virtù di un'altra legge federale. |
3 | In materia di diritti politici (art. 82 lett. c), il diritto di ricorrere spetta inoltre a chiunque abbia diritto di voto nell'affare in causa. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 90 Decisioni finali - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni che pongono fine al procedimento. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 100 Ricorso contro decisioni - 1 Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione. |
|
1 | Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione. |
2 | Il termine è di dieci giorni per i ricorsi contro le decisioni: |
a | delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento; |
b | nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale e dell'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale; |
c | in materia di ritorno di un minore secondo la Convenzione europea del 20 maggio 198090 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento di minori e sul ristabilimento dell'affidamento oppure secondo la Convenzione del 25 ottobre 198091 sugli aspetti civili del rapimento internazionale di minori; |
d | del Tribunale federale dei brevetti in materia di rilascio di una licenza secondo l'articolo 40d della legge del 25 giugno 195493 sui brevetti. |
3 | Il termine è di cinque giorni per i ricorsi contro le decisioni: |
a | delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento pronunciate nell'ambito dell'esecuzione cambiaria; |
b | dei Governi cantonali su ricorsi concernenti votazioni federali. |
4 | Il termine è di tre giorni per i ricorsi contro le decisioni dei Governi cantonali su ricorsi concernenti le elezioni al Consiglio nazionale. |
5 | Per i ricorsi concernenti conflitti di competenza tra due Cantoni, il termine decorre al più tardi dal giorno in cui in ciascun Cantone sono state pronunciate decisioni impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale. |
6 | ...94 |
7 | Il ricorso per denegata o ritardata giustizia può essere interposto in ogni tempo. |
2.
2.1. Das Bundesgericht prüft unter Berücksichtigung der allgemeinen Rüge- und Begründungspflicht nur die geltend gemachten Vorbringen, sofern die rechtlichen Mängel nicht geradezu offensichtlich sind (BGE 133 II 249 E. 1.4.1 S. 254). Es ist nicht gehalten, wie eine erstinstanzliche Behörde alle sich potentiell stellenden Fragen zu beantworten, wenn diese in seinem Verfahren nicht mehr formell korrekt (Begründungs- und Mitwirkungspflicht) vorgebracht werden (vgl. BGE 143 II 283 E. 1.2.2 S. 286; 133 II 249 E. 1.4.1 S. 254). Eine qualifizierte Rügepflicht gilt hinsichtlich der Verletzung von Grundrechten und von kantonalem sowie interkantonalem Recht. Das Bundesgericht geht auf entsprechende Rügen nur ein, wenn sie in der Beschwerde präzise vorgebracht und verfassungsbezogen begründet werden (vgl. Art. 106 Abs. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
|
1 | Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
2 | Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura. |
2.2. Das Bundesgericht ist im Übrigen an den Sachverhalt gebunden, wie die Vorinstanz ihn festgestellt hat (Art. 105 Abs. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
|
1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
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1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
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1 | Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
2 | Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura. |
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato. |
2.3.
2.3.1. Neue Tatsachen und Beweismittel dürfen im bundesgerichtlichen Verfahren nur so weit vorgebracht werden, als der Entscheid der Vorinstanz dazu Anlass gibt (Art. 99 Abs. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
|
1 | Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
2 | Non sono ammissibili nuove conclusioni. |
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 188 Statuto del Tribunale federale - 1 Il Tribunale federale è l'autorità giudiziaria suprema della Confederazione. |
|
1 | Il Tribunale federale è l'autorità giudiziaria suprema della Confederazione. |
2 | La legge ne stabilisce l'organizzazione e la procedura. |
3 | Il Tribunale federale gode di autonomia amministrativa. |
2.3.2. Art. 99 Abs. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
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1 | Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
2 | Non sono ammissibili nuove conclusioni. |
2.3.3. Nur weil das Verwaltungsgericht nicht der rechtlichen Beurteilung der Beschwerdeführerin gefolgt ist, gibt sein Entscheid nicht bereits Anlass, im bundesgerichtlichen Verfahren die Beweismittel zu ergänzen und insbesondere einen neuen, von der Vorinstanz abweichenden Sachverhalt zu beurteilen (vgl. Leistungsgarantie von D.________ vom 30. Januar 2018; Zusatz zum Betreuungsvertrag vom 30. Januar 2018 usw.). Dazu müsste das kantonale Gericht materielles Recht derart angewendet haben, dass bestimmte Sachumstände neu und erstmals - durch den angefochtenen Entscheid - Rechtserheblichkeit erhielten (vgl. die Urteile 2C 50/2017 vom 22. August 2018 E. 3 und 2C 1071/2014 vom 28. Mai 2015 E. 1.4 mit Hinweisen). Dies ist hier nicht der Fall, nachdem sämtliche kantonalen Instanzen sich auf die gleichen rechtlichen und faktischen Grundlagen gestützt haben und zum gleichen Resultat gekommen sind.
2.3.4. Die Beschwerdeführerin gibt zahlreiche neue Unterlagen zu den Akten. Diese können nach dem Gesagten im Folgenden nicht berücksichtigt werden: Sowohl der Lohnausweis 2017 (10. Januar 2018) als auch der Steuerausweis ihres Sohnes (29. Dezember 2017) sind nach dem Urteil vom 20. Dezember 2017 ausgestellt worden; dasselbe gilt für die verschiedenen weiteren Stellungnahmen, soweit sie potentiell geeignet sind, den Sachverhalt zu ergänzen (Leistungsgarantie von D.________ für die Beschwerdeführerin vom 30. Januar 2018; Zusatz zum Betreuungsvertrag vom 30. Januar 2018; Schreiben der Schule E.________ vom 23. Januar 2018; ärztliche Berichte vom 20. Januar und 4. April 2018; Arztvisiten vom 31. Januar und 2. Februar 2018; ärztliches Rezept vom 31. Januar 2018; Liste der Familienangehörigen vom 23. Januar 2018; gemeinsamer Brief der Angehörigen [nicht datiert] usw.). Soweit es sich dabei nicht um echte unzulässige Noven handelt, wäre es an der Beschwerdeführerin gewesen, sich die entsprechenden Unterlagen rechtzeitig zu beschaffen und in das kantonale Verfahren einzubringen. Die Beschwerdeführerin legt nicht dar, inwiefern gestützt auf ihre neuen Beweismittel davon auszugehen wäre, dass das Verwaltungsgericht den Sachverhalt, wie er
sich zum Zeitpunkt seines Entscheids darstellte, offensichtlich fehlerhaft oder unvollständig ermittelt hätte (zur Beweiswürdigung: BGE 140 III 264 E. 2.3 S. 266 mit Hinweisen; 129 I 8 E. 2.1 S. 253). Sie kritisiert die Sachverhaltsfeststellung diesbezüglich rein appellatorisch (vgl. vorstehende E. 2.2).
3.
3.1. Die Niederlassungsbewilligung kann widerrufen werden, wenn die Ausländerin oder der Ausländer oder eine Person, für die sie zu sorgen hat, dauerhaft und in einem erheblichen Mass auf Sozialhilfe angewiesen ist (Art. 63 Abs. 1 lit. c
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 63 Revoca del permesso di domicilio - 1 Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se: |
|
1 | Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se: |
a | sono adempiute le condizioni di cui all'articolo 62 capoverso 1 lettere a o b; |
b | lo straniero ha violato gravemente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera; |
c | lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale in maniera durevole e considerevole; |
d | lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014122 sulla cittadinanza; |
e | ... |
2 | Il permesso di domicilio può essere revocato e rimpiazzato da un permesso di dimora se non sono soddisfatti i criteri d'integrazione di cui all'articolo 58a.124 |
3 | Il permesso di domicilio non può essere revocato per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione125.126 |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 63 Revoca del permesso di domicilio - 1 Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se: |
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1 | Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se: |
a | sono adempiute le condizioni di cui all'articolo 62 capoverso 1 lettere a o b; |
b | lo straniero ha violato gravemente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera; |
c | lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale in maniera durevole e considerevole; |
d | lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014122 sulla cittadinanza; |
e | ... |
2 | Il permesso di domicilio può essere revocato e rimpiazzato da un permesso di dimora se non sono soddisfatti i criteri d'integrazione di cui all'articolo 58a.124 |
3 | Il permesso di domicilio non può essere revocato per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione125.126 |
3.2. Im vorliegenden Fall ist vorab die Berechnung der Aufenthaltsdauer strittig:
3.2.1. Die Einreise der Beschwerdeführerin erfolgte am 20. Mai 2001 mit einem Touristenvisum. Das Migrationsamt hat die Niederlassungsbewilligung der Beschwerdeführerin am 17. Mai 2016 widerrufen. Die Verfügung ging dem damaligen Rechtsvertreter wegen eines postalischen Rückbehaltungsauftrags erst am 23. Mai 2016 zu. Das Migrationsamt und das Verwaltungsgericht gehen davon aus, dass das Datum der erstinstanzlichen Verfügung für die Bestimmung der 15-Jahresfrist ausschlaggebend ist. Die Beschwerdeführerin und die Sicherheitsdirektion wollen ihrerseits nicht auf das Verfügungsdatum abstellen, sondern auf den Zeitpunkt der Zustellung bzw. der Eröffnung der Verfügung an die Beschwerdeführerin.
3.2.2. Die Beschwerdeführerin leitet aus ihrem Standpunkt ab, dass das Migrationsamt die Frist von 15 Jahren verpasst hat und ihre Niederlassungsbewilligung deshalb nicht mehr wegen ihrer Fürsorgeabhängigkeit widerrufen werden kann (Einreise am 20. Mai 2001; Entgegennahme der Verfügung am 23. Mai 2016). Die Sicherheitsdirektion nimmt ihrerseits an, dass die 15 Jahre beim Empfang der erstinstanzlichen Verfügung noch nicht abgelaufen waren, da die Beschwerdeführerin erst seit dem 14. Februar 2002 über eine Aufenthaltsbewilligung verfügte; ihre vorherige Anwesenheit habe auf einem blossen (Besucher-) Visum beruht, das auf Zusehen hin verlängert worden sei, womit der Aufenthalt für diesen Zeitraum nicht als ordnungsgemäss im Sinne von Art. 63 Abs. 1 lit. c
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 63 Revoca del permesso di domicilio - 1 Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se: |
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1 | Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se: |
a | sono adempiute le condizioni di cui all'articolo 62 capoverso 1 lettere a o b; |
b | lo straniero ha violato gravemente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera; |
c | lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale in maniera durevole e considerevole; |
d | lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014122 sulla cittadinanza; |
e | ... |
2 | Il permesso di domicilio può essere revocato e rimpiazzato da un permesso di dimora se non sono soddisfatti i criteri d'integrazione di cui all'articolo 58a.124 |
3 | Il permesso di domicilio non può essere revocato per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione125.126 |
3.2.3. Wie es sich damit verhält, kann dahingestellt bleiben: Selbst wenn es denkbar wäre, auf den Empfang der Verfügung bzw. auf die Zustellungsfiktion abzustellen und von der verfügenden Instanz zu verlangen, allfällige zeitliche Verzögerungen mitzuberücksichtigen und ihr Verfahren entsprechend auszurichten (vgl. so das Urteil 1C 336/2010 vom 28. September 2010 E. 3.3), wäre die Frist eingehalten: Als ordnungsgemäss gilt nur der ausländerrechtlich bewilligte Aufenthalt und - bei in der Schweiz geschlossenen Ehen - die Zeit zwischen der Heirat und der Bewilligungserteilung (BGE 137 II 10 E. 4.4 S. 13 f.). Der Eheschluss erfolgte im vorliegenden Fall am 19. September 2001, womit die Frist von 15 Jahren (19. September 2016) beim Empfang der Verfügung (23. Mai 2016) noch nicht abgelaufen war. Soweit die Beschwerdeführerin - ohne eine eigentliche Rüge zu erheben - in diesem Zusammenhang beanstandet, ihr Rechtsvertreter habe durch das ungewöhnliche Vorgehen des Migrationsamts keine Gelegenheit erhalten, sich vor dem Widerruf noch schriftlich zu äussern, wurde dieser Mangel spätestens im Rekursverfahren behoben.
4.
4.1. Beim Widerruf der Niederlassungsbewilligung eines Ausländers wegen Bedürftigkeit geht es in erster Linie darum, eine zusätzliche künftige Belastung der öffentlichen Wohlfahrt zu vermeiden. Ob dieses Ziel erreicht werden kann, ist kaum je mit Sicherheit zu ermitteln. Es muss daher die wahrscheinliche Entwicklung der finanziellen Situation der ausländischen Person berücksichtigt werden. Nach der Rechtsprechung ist eine andauernde konkrete Gefahr einer Sozialhilfeabhängigkeit erforderlich; Hypothesen und pauschalierte Gründe genügen hierzu nicht (vgl. Urteile 2C 42/2011 vom 23. August 2012 E. 5.4; 2C 685/2010 vom 30. Mai 2011 E. 2.3.1 und E. 2.3.2). Neben den bisherigen und den aktuellen Verhältnissen ist auch die wahrscheinliche finanzielle Entwicklung auf längere Sicht in die Beurteilung miteinzubeziehen. Ein Widerruf fällt in Betracht, wenn eine Person hohe finanzielle Unterstützungsleistungen erhalten hat und nicht damit gerechnet werden kann, dass sie in Zukunft selber für ihren Lebensunterhalt sorgen wird (BGE 122 II 1 E. 3c S. 8; Urteile 2C 1228/2012 vom 20. Juni 2013 E. 2.3 und 2C 74/2010 vom 10. Juni 2010 E. 3.4 mit Hinweis). Nach gefestigter Rechtsprechung stellen Sozialversicherungsleistungen unter Einschluss der
Ergänzungsleistungen zur Alters-, Hinterlassenen- und Invalidenversicherung grundsätzlich keine Sozialhilfe im Sinne von Art. 63 Abs. 1 lit. c dar (BGE 135 II 265 E. 3.7 S. 272 mit Hinweis).
4.2. Die Beschwerdeführerin bezog im Kanton Zürich von Anfang März 2012 bis Ende Juli 2017 ohne Unterbruch Sozialhilfeleistungen. Die ihr ausgerichteten Beträge beliefen sich bis zum 22. Mai 2017 auf insgesamt Fr. 130'460.65. In der Zeit von August 2002 bis Januar 2007 mussten ihr Ehemann und sie im Kanton Bern mit Fr. 40'500.30 unterstützt werden. Insgesamt bezog die Beschwerdeführerin somit staatliche Fürsorgeleistungen im Umfang von Fr. 170'960.95. Mit der Vorinstanz ist davon auszugehen, dass ein solcher Sozialhilfebezug als erheblich und aufgrund des verbindlich festgestellten Sachverhalts hier auch als dauerhaft zu gelten hat: Die Beschwerdeführerin ist heute 62-jährig, eine künftige Rückkehr in den ersten Arbeitsmarkt ist aufgrund ihres Alters, ihres Gesundheitszustands, ihrer beschränkten Sprachkenntnisse sowie der langjährigen Fürsorgeabhängigkeit kaum realistisch. Die Beschwerdeführerin war während ihrer ganzen Anwesenheit einzig von Oktober 2007 bis Januar 2010 als Küchenhilfe im Betrieb eines ihrer Söhne beruflich aktiv. Ein gutes Jahr nach der Bewilligungserteilung im Kanton Zürich wurde sie aus wirtschaftlichen Gründen entlassen. Sie bezog dann bis zu ihrer Aussteuerung Taggelder der Arbeitslosenversicherung.
4.3. Die Beschwerdeführerin wendet ein, seit dem 1. Juli 2017 von ihrem in der Schweiz niedergelassenen alleinerziehenden Sohn D.________ Fr. 3'000.-- für die Betreuung ihres Enkels zu erhalten, was ihr erlaubt habe, sich per 1. August 2017 von der Sozialhilfe zu lösen. Im Übrigen könne sie ab Ende 2017 ihre AHV-Rente vorbeziehen und gleichzeitig einen Anspruch auf Ergänzungsleistungen geltend machen. Tatsächlich ist die Beschwerdeführerin derzeit nicht fürsorgeabhängig, doch kann - aufgrund des von der Vorinstanz für das Bundesgericht verbindlich festgestellten Sachverhalts - nicht davon ausgegangen werden, dass die Gefahr einer weiteren bzw. erneuten Abhängigkeit von der öffentlichen Hand auf längere Sicht hin ausgeschlossen wäre. Die Beschwerdeführerin hat sich erst während der Beschwerdefrist unter dem Druck der drohenden Wegweisung darum bemüht, sich von der Sozialhilfe zu lösen. Ihre einzige Arbeitsstelle als Küchengehilfin bei ihrem Sohn hat sie aus wirtschaftlichen Gründen verloren, weshalb die Vorinstanz willkürfrei davon ausgehen durfte, dass die finanzielle Tragbarkeit des Arrangements mit ihrem Sohn längerfristig noch nicht als gesichert gelten kann. Soweit sie diesbezüglich im bundesgerichtlichen Verfahren weitere
Zusicherungen ihres Sohnes einreicht, handelt es sich dabei um unzulässige Noven, die hier nicht berücksichtigt werden können (vgl. oben E. 2.3.4).
4.4. Sollte die Beschwerdeführerin ihre AHV-Rente vorbeziehen, ginge damit eine lebenslange Kürzung der Rente einher; ihr Lebensunterhalt müsste künftig zu einem erheblichen Teil über Ergänzungsleistungen gedeckt werden. Diese schlössen praktisch nahtlos an die vorbestehende Sozialhilfeabhängigkeit an. Durch den voraussichtlich lebenslangen Bezug der Ergänzungsleistungen als beitragsunabhängige Sonderleistungen würde die öffentliche Hand weiterhin in erheblichem Mass belastet (Urteile 2C 1018/2016 vom 22. Mai 2017 E. 6.2 und 2C 562/2016 vom 14. Dezember 2016 E. 3.1.2). Ergänzungsleistungen stellen zwar keine Sozialhilfe im engeren Sinn dar, sie gehen aber als beitragsunabhängige Sonderleistungen dennoch zu Lasten der Öffentlichkeit (BGE 135 II 265 E. 3.7 S. 273). Obwohl der Bezug von Ergänzungsleistungen keinen Widerrufsgrund bildet, darf er im Rahmen der Prüfung der Verhätnismässigkeit der aufenthaltsbeendenden Massnahme dennoch mitberücksichtigt werden. Das Vorbringen der Beschwerdeführerin, sie werde infolge der Anspruchsberechtigung für den Bezug von Ergänzungsleistungen nicht mehr auf Sozialhilfe angewiesen sein, ist deshalb zu relativieren. Die Beschwerdeführerin würde die öffentliche Hand doch weiterhin in erheblichem
Umfang belasten. Die Vorinstanz durfte das öffentliche Interesse am Widerruf der Bewilligung deshalb als bedeutend einstufen, ohne damit Bundesrecht zu verletzen (Urteil 2C 562/2016 vom 14. Dezember 2016 E. 3.1.2). Die Beschwerdeführerin vermochte zum Zeitpunkt des angefochtenen Entscheids nicht darzutun, dass sie in naher oder ferner Zukunft aus eigener Kraft dauerhaft für sich würde sorgen können, was durch den Umstand nicht entkräftet wird, dass sie kurz vor der Pensionierung steht und danach eine AHV-Rente beziehen wird (so das Urteil 2C 120/2015 vom 2. Februar 2016 E. 2.2).
5.
5.1. Liegt ein Widerrufsgrund vor, ist zu prüfen, ob sich die aufenthaltsbeendende Massnahme auch als verhältnismässig erweist (Art. 5 Abs. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 5 Stato di diritto - 1 Il diritto è fondamento e limite dell'attività dello Stato. |
|
1 | Il diritto è fondamento e limite dell'attività dello Stato. |
2 | L'attività dello Stato deve rispondere al pubblico interesse ed essere proporzionata allo scopo. |
3 | Organi dello Stato, autorità e privati agiscono secondo il principio della buona fede. |
4 | La Confederazione e i Cantoni rispettano il diritto internazionale. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310 |
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1 | Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310 |
2 | Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento. |
5.2. Die Vorinstanz ging davon aus, die aufenthaltsbeendende Massnahme sei hier verhältnismässig: Die Beschwerdeführerin sei zwar nunmehr seit fast 17 Jahren in der Schweiz; davon habe sie aber während 10 Jahren von der öffentlichen Sozialhilfe unterstützt werden müssen. Es wäre ihr möglich gewesen, sich bereits kurz nach der Heirat um eine (Teilzeit-) Arbeit oder eine Ausbildung zu bemühen, was sie nicht getan habe. Bis zum vorinstanzlichen Urteil sei sie insgesamt nur zwei Jahre und vier Monate auf dem ersten Arbeitsmarkt tätig gewesen. Sie habe sich in der Folge an einem Beschäftigungsprogramm und an anderen Aktivitäten auf dem zweiten Arbeitsmarkt beteiligt, doch habe dies ihre Situation nicht zu verbessern vermocht. Die IV habe festgestellt, dass sie zwar nicht mehr als Küchenhilfe arbeiten könne, doch bestehe für eine Tätigkeit ohne repetitives Tragen und Heben von Lasten über fünf Kilogramm über Schulterhöhe und über 15 Kilogramm über Beckenhöhe eine 100%ige Arbeitsfähigkeit. Das Verwaltungsgericht kam zum Schluss, dass die Beschwerdeführerin während ihrer gesamten bisherigen Anwesenheit in der Schweiz auf die Unterstützung ihres früheren Ehemanns, ihrer erwachsenen Söhne und vor allem des Staates abgestellt habe, ohne sich
aus eigenem Antrieb um eine berufliche, sprachliche und soziale Integration zu bemühen; die Bedürftigkeit habe unter diesen Umständen als selbstverschuldet zu gelten. Die entsprechende Beweiswürdigung ist nicht zu beanstanden; die Beschwerdeführerin legt nicht dar, inwiefern der festgestellte Sachverhalt und die daraus gezogenen Schlüsse offensichtlich unhaltbar wären.
5.3. Die Beschwerdeführerin kam mit 45 Jahren in die Schweiz. Sie hat den grössten Teil ihres Lebens, insbesondere die prägenden Kinder- und Jugendjahre, in der Türkei verbracht. Sie ist mit den dortigen Verhältnissen nach wie vor vertraut, hat sie sich doch trotz ihres langen Aufenthalts nie namhaft in die schweizerischen Verhältnisse zu integrieren versucht. Im Übrigen besuchte sie ihr Heimatland regelmässig (2015, 2016 und 2017). In der Türkei leben - nach dem für das Bundesgericht verbindlich festgestellten Sachverhalt - noch ihre Eltern, ein Onkel und eine Tante sowie zwei Schwestern. Soweit die Beschwerdeführerin dies bestreitet und geltend macht, es verblieben ihr nur die betagten Eltern, hätte sie dies im kantonalen Verfahren vorbringen und belegen müssen; als echtes Novum ist es vor Bundesgericht hierfür zu spät. Die Beschwerdeführerin verfügt so oder anders über ein minimales Beziehungsnetz in der Heimat, das ihr gestatten wird, in der Türkei wieder Fuss zu fassen. Im Übrigen spricht sie sowohl Türkisch als auch Kurdisch. Die Trennung von ihren Söhnen und Enkelkindern dürfte der Beschwerdeführerin sicher nicht leicht fallen, obwohl sie mit ihnen - wie sich aus ihren eigenen Erklärungen ergibt - teilweise lediglich einen
lockeren Kontakt unterhält; die entsprechenden Beziehungen kann sie über regelmässige Ferienbesuche und mittels der modernen Kommunikationsmittel aufrechterhalten. Das öffentliche Interesse, dass sie das Land verlässt, überwiegt im Hinblick auf ihre geringe Integration und ihre jahrelang dauernde Fürsorgeabhängigkeit, ohne dass sie sich - selbst nach der Verwarnung - um eine Ablösung von der Unterstützung bemüht hätte, ihr privates Interesse am Verbleib im Land.
5.4. Die Beschwerdeführerin beruft sich auch auf den Schutz ihres Familienlebens im Sinne von Art. 8
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare - 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
|
1 | Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
2 | Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui. |
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare - 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
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1 | Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza. |
2 | Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui. |
5.5.
5.5.1. Die Beschwerdeführerin wendet ein, ihre gesundheitliche Situation lasse eine Rückkehr in die Türkei nicht zu. Nach dem verbindlich festgestellten Sachverhalt leide sie an "chronischen lumbosakralen Schmerzen vor allem linksseitig bei breitbasiger Diskushernie L3-L4 mit Tangierung der Nervenwurzel L 4 links, einem cerviko-thorakovertebralen Schmerzsyndrom mit Ausstrahlung in die Arme, einer medial betonten Gonarthorose links, einer chronischen Periarthropathia humeroscarapularis, artieller Hypertoni, Diabetes melius Typ II sowie möglicherweise einer koronaren Herzkrankheit". Die Vorinstanz ist davon ausgegangen, dass diese gesundheitlichen Probleme auch in der Türkei behandelt werden könnten; die Beschwerdeführerin bringt nichts Substantielles vor, das hiergegen sprechen würde. Dass die Pflege in der Schweiz allenfalls besser wäre oder einfacher erfolgen könnte (kürzere Wege), ändert hieran nichts (vgl. das Urteil 2C 573/2014 vom 4. Dezember 2014 E. 4.2.2 bis E. 4.3.3). Finanziell wird es der Beschwerdeführerin möglich sein, ihre AHV-Rente in der Heimat zu beziehen, was es ihr im Hinblick auf den Kaufkraftunterschied erlauben wird, sich ärztlich betreuen zu lassen und ein Auskommen zu haben.
5.5.2. Die Beschwerdeführerin hat am 13. April 2018 ein ärztliches Gutachten nachgereicht, welches ihr eine rezidivierende depressive Störung mit schwerer Episode mit psychotischen Symptomen (ICD-10; F33.3) und eine Panikstörung (ICD-10, F41.0) diagnostiziert. Sie habe stark wiederkehrende Suizidimpulse und -gedanken und im Falle einer angeordneten Ausreise müsse unverändert mit einer akuten Suizidalität gerechnet werden. Eine Ausweisung aus der Schweiz sei für die Patientin daher "fatal". Das Bundesgericht kann die entsprechenden Ausführungen in seinem Entscheid wiederum nicht berücksichtigen, da es sich um ein unzulässiges echtes Novum handelt (vgl. oben E. 2.3.1).
5.5.3. Ergänzend gilt: Die wegweisungs- oder krankheitsbedingte Gefahr, dass die betroffene Person bei einer Aufenthaltsbeendigung ihrem Leben ein Ende setzen will, genügt für sich allein nicht, um die aufenthaltsbeendende Massnahme, die Wegweisung bzw. deren Vollzug als unverhältnismässig oder unzulässig erscheinen zu lassen. Die schweizerischen Behörden sind jedoch generell (auch ausserhalb des Anwendungsbereichs von Art. 3
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 3 Divieto di tortura - Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamento inumani o degradanti. |
einer Unmöglichkeit des Wegweisungsvollzugs und der sich daraus ergebenden aufenthaltsrechtlichen Konsequenzen (Urteil 2D 14/2018 vom 13. August 2018 E. 4 - 7).
5.5.4. Soweit der Sohn der Beschwerdeführerin verbindlich und glaubwürdig erklärt, für die Kosten seiner Mutter aufkommen zu wollen, was das Bundesgericht im vorliegenden Entscheid wegen des Novenverbots nicht berücksichtigen kann, stellt sich für die kantonalen Behörden allenfalls die Frage, ob aufgrund der neu diagnostizierten psychischen Probleme der Beschwerdeführerin gegebenenfalls die Erteilung einer Härtefallbewilligung (Art. 30 Abs. 1 lit. b
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 30 - 1 È possibile derogare alle condizioni d'ammissione (art. 18-29) al fine di: |
|
1 | È possibile derogare alle condizioni d'ammissione (art. 18-29) al fine di: |
a | disciplinare l'attività lucrativa degli stranieri ammessi in Svizzera nel quadro del ricongiungimento familiare, purché non sussista un diritto ad esercitare un'attività lucrativa (art. 46); |
b | tenere conto dei casi personali particolarmente gravi o di importanti interessi pubblici; |
c | disciplinare il soggiorno dei minori affiliati; |
d | proteggere le persone particolarmente esposte al pericolo di sfruttamento nel contesto della loro attività lucrativa; |
e | disciplinare il soggiorno delle vittime e dei testimoni della tratta di esseri umani, nonché delle persone che collaborano con le autorità di perseguimento penale nell'ambito di un programma di protezione dei testimoni svizzero, estero o di un tribunale penale internazionale; |
f | consentire soggiorni nel quadro di programmi di aiuto e di sviluppo in materia di cooperazione economica e tecnica; |
g | agevolare gli scambi internazionali nel settore economico, scientifico e culturale, nonché la formazione professionale e la formazione professionale continua; |
h | semplificare il trasferimento, per motivi aziendali, di quadri superiori e specialisti indispensabili in imprese che operano su scala internazionale; |
i | ... |
j | consentire soggiorni di formazione continua in Svizzera a impiegati alla pari collocati da un'organizzazione riconosciuta; |
k | agevolare la riammissione degli stranieri ex titolari di un permesso di dimora o di domicilio; |
l | disciplinare l'attività lucrativa e la partecipazione a programmi occupazionali da parte di richiedenti l'asilo (art. 43 della L del 26 giu. 199845 sull'asilo, LAsi), stranieri ammessi provvisoriamente (art. 85) e persone bisognose di protezione (art. 75 LAsi). |
2 | Il Consiglio federale stabilisce le condizioni generali e disciplina la procedura. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 28 Redditieri - Lo straniero che non esercita più un'attività lucrativa può essere ammesso in Svizzera se: |
|
a | ha raggiunto l'età minima fissata dal Consiglio federale; |
b | possiede legami personali particolari con la Svizzera; e |
c | dispone dei mezzi finanziari necessari. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 29 Cure mediche - Lo straniero può essere ammesso in Svizzera per ricevere cure mediche. Il finanziamento e la partenza dalla Svizzera devono essere garantiti. |
6.
Die Beschwerde erweist sich als unbegründet und ist abzuweisen. Dem Verfahrensausgang entsprechend hat die unterliegende Beschwerdeführerin die Kosten für das bundesgerichtliche Verfahren zu tragen (Art. 66 Abs. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
|
1 | Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
2 | In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie. |
3 | Le spese inutili sono pagate da chi le causa. |
4 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso. |
5 | Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 68 Spese ripetibili - 1 Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente. |
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1 | Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente. |
2 | La parte soccombente è di regola tenuta a risarcire alla parte vincente, secondo la tariffa del Tribunale federale, tutte le spese necessarie causate dalla controversia. |
3 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non sono di regola accordate spese ripetibili se vincono una causa nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali. |
4 | Si applica per analogia l'articolo 66 capoversi 3 e 5. |
5 | Il Tribunale federale conferma, annulla o modifica, a seconda dell'esito del procedimento, la decisione sulle spese ripetibili pronunciata dall'autorità inferiore. Può stabilire esso stesso l'importo di tali spese secondo la tariffa federale o cantonale applicabile o incaricarne l'autorità inferiore. |
Demnach erkennt das Bundesgericht:
1.
Die Beschwerde wird abgewiesen.
2.
Die Kosten von Fr. 2'000.-- werden der Beschwerdeführerin auferlegt.
3.
Dieses Urteil wird den Verfahrensbeteiligten, dem Verwaltungsgericht des Kantons Zürich, 4. Abteilung, und dem Staatssekretariat für Migration schriftlich mitgeteilt.
Lausanne, 7. November 2018
Im Namen der II. öffentlich-rechtlichen Abteilung
des Schweizerischen Bundesgerichts
Der Präsident: Seiler
Der Gerichtsschreiber: Hugi Yar