Bundesgericht
Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal

{T 0/2}
2C 880/2011

Sentenza del 29 maggio 2012
II Corte di diritto pubblico

Composizione
Giudici federali Zünd, Presidente,
Seiler, Stadelmann,
Cancelliera Ieronimo Perroud.

Partecipanti al procedimento
A.________,
patrocinato dall'avv. Yasar Ravi,
ricorrente,

contro

Dipartimento delle istituzioni del Cantone Ticino, Sezione della popolazione, 6500 Bellinzona,
Consiglio di Stato del Cantone Ticino, Residenza governativa, 6500 Bellinzona.

Oggetto
Revoca del permesso di domicilio,

ricorso in materia di diritto pubblico contro la sentenza emanata il 21 settembre 2011 dal Tribunale amministrativo del Cantone Ticino.

Fatti:

A.
Dopo un primo soggiorno in Svizzera nel 2001 quale richiedente l'asilo, A.________ (1968), cittadino della Repubblica di Guinea, è tornato nel nostro Paese nel febbraio 2003 per sposarsi il 21 marzo successivo con la cittadina svizzera B.________ (1965). A seguito del matrimonio ha beneficiato dapprima di un permesso di dimora e poi, dal 21 marzo 2008, di un permesso di domicilio. Il 22 ottobre 2008 la coppia ha avuto un figlio, C.________, il quale possiede la nazionalità svizzera.

B.
Nel corso della sua permanenza in Svizzera A.________ ha interessato a diverse riprese le autorità amministrative e giudiziarie penali:
- il 16 agosto 2005 è stato condannato dal Procuratore pubblico a una multa di fr. 1'000.-- per falsità in certificati e circolazione senza licenza di condurre;
- il 13 gennaio 2006 si è visto infliggere dall'allora Sezione dei permessi e dell'immigrazione (ora: Sezione della popolazione) del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino una multa di fr. 500.-- per avere lavorato in proprio sprovvisto della necessaria autorizzazione, ammenda confermata dal Presidente della Pretura penale il 25 agosto 2006;
- il 15 settembre 2010, allorché era in detenzione preventiva dal 16 dicembre 2009, è stato condannato dalla Corte delle Assise criminali alla pena detentiva di 4 anni e 2 mesi per ripetuta infrazione aggravata alla legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope del 3 ottobre 1951 (LStup; RS 812.121) e ripetuto riciclaggio di denaro.

C.
Sulla base di questi fatti, il 18 febbraio 2011 la Sezione della popolazione ha comunicato ad A.________ la decadenza (recte: la revoca), per gravi motivi di polizia e di ordine pubblico, del proprio permesso di domicilio e gli ha intimato di abbandonare la Svizzera al momento della sua scarcerazione. Detta decisione è stata confermata su ricorso dal Consiglio di Stato il 14 giugno 2011 e, in seguito, dal Tribunale cantonale amministrativo, con sentenza del 21 settembre 2011.

D.
Il 26 ottobre 2011 A.________ ha inoltrato un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale con cui chiede l'annullamento della sentenza cantonale e la pronuncia di un ammonimento.
Sia nel caso la sua principale conclusione venisse accolta che in quello in cui fosse respinta, domanda inoltre che venga accertata la violazione del suo diritto di essere sentito. Di conseguenza postula l'annullamento della sentenza cantonale in quanto ritiene che la decisione di prima istanza era sufficientemente motivata, rispettivamente esige che venga accertato che la decisione di prime cure era insufficientemente motivata nonché resa in violazione dell'art. 96 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr. Domanda di riflesso che venga ordinato al Tribunale cantonale amministrativo di annullare il p.to 2 del dispositivo della decisione del 14 giugno 2011 del Consiglio di Stato, che lo obbliga a pagare una tassa di giustizia di fr. 600.--, nonché insta affinché sia intimato alla Corte cantonale di assegnarli un adeguato importo a titolo di ripetibili pari a fr. 2'000.--.
Dopo avere chiesto l'invio dell'inserto cantonale, avvenuto il 4 novembre 2011, il Tribunale federale ha invitato le autorità cantonali ricorsuali ad esprimersi. Con scritto del 30 aprile 2012 il Tribunale cantonale amministrativo si è riconfermato nelle conclusioni della propria sentenza. La risposta del Consiglio di Stato è stata invece scartata, poiché spedita fuori termine.

Diritto:

1.
II Tribunale federale esamina d'ufficio e con piena cognizione la sua competenza (art. 29 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 29 Esame - 1 Il Tribunale federale esamina d'ufficio la sua competenza.
1    Il Tribunale federale esamina d'ufficio la sua competenza.
2    In caso di dubbio, procede a uno scambio di opinioni con l'autorità che presume competente.
LTF) e l'ammissibilità dei gravami che gli vengono sottoposti (DTF 136 I 42 consid. 1 pag. 43; 136 II 101 consid. 1 pag. 103 con rispettivi rinvii).

2.
2.1 Presentata in tempo utile (art. 100 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 100 Ricorso contro decisioni - 1 Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione.
1    Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione.
2    Il termine è di dieci giorni per i ricorsi contro le decisioni:
a  delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento;
b  nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale e dell'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale;
c  in materia di ritorno di un minore secondo la Convenzione europea del 20 maggio 198090 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento di minori e sul ristabilimento dell'affidamento oppure secondo la Convenzione del 25 ottobre 198091 sugli aspetti civili del rapimento internazionale di minori;
d  del Tribunale federale dei brevetti in materia di rilascio di una licenza secondo l'articolo 40d della legge del 25 giugno 195493 sui brevetti.
3    Il termine è di cinque giorni per i ricorsi contro le decisioni:
a  delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento pronunciate nell'ambito dell'esecuzione cambiaria;
b  dei Governi cantonali su ricorsi concernenti votazioni federali.
4    Il termine è di tre giorni per i ricorsi contro le decisioni dei Governi cantonali su ricorsi concernenti le elezioni al Consiglio nazionale.
5    Per i ricorsi concernenti conflitti di competenza tra due Cantoni, il termine decorre al più tardi dal giorno in cui in ciascun Cantone sono state pronunciate decisioni impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale.
6    ...94
7    Il ricorso per denegata o ritardata giustizia può essere interposto in ogni tempo.
LTF) dal destinatario della decisione querelata (art. 89 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 89 Diritto di ricorso - 1 Ha diritto di interporre ricorso in materia di diritto pubblico chi:
1    Ha diritto di interporre ricorso in materia di diritto pubblico chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo;
b  è particolarmente toccato dalla decisione o dall'atto normativo impugnati; e
c  ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modifica degli stessi.
2    Hanno inoltre diritto di ricorrere:
a  la Cancelleria federale, i dipartimenti federali o, in quanto lo preveda il diritto federale, i servizi loro subordinati, se l'atto impugnato può violare la legislazione federale nella sfera dei loro compiti;
b  in materia di rapporti di lavoro del personale federale, l'organo competente dell'Assemblea federale;
c  i Comuni e gli altri enti di diritto pubblico, se fanno valere la violazione di garanzie loro conferite dalla costituzione cantonale o dalla Costituzione federale;
d  le persone, le organizzazioni e le autorità legittimate al ricorso in virtù di un'altra legge federale.
3    In materia di diritti politici (art. 82 lett. c), il diritto di ricorrere spetta inoltre a chiunque abbia diritto di voto nell'affare in causa.
LTF), l'impugnativa è, di principio, ammissibile quale ricorso in materia di diritto pubblico ai sensi degli art. 82
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 82 Principio - Il Tribunale federale giudica i ricorsi:
a  contro le decisioni pronunciate in cause di diritto pubblico;
b  contro gli atti normativi cantonali;
c  concernenti il diritto di voto dei cittadini nonché le elezioni e votazioni popolari.
segg. LTF. Concerne infatti la revoca di un'autorizzazione che, essendo di durata illimitata, continuerebbe altrimenti a produrre effetti giuridici (art. 83 lett. c n. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 83 Eccezioni - Il ricorso è inammissibile contro:
a  le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale;
b  le decisioni in materia di naturalizzazione ordinaria;
c  le decisioni in materia di diritto degli stranieri concernenti:
c1  l'entrata in Svizzera,
c2  i permessi o autorizzazioni al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto,
c3  l'ammissione provvisoria,
c4  l'espulsione fondata sull'articolo 121 capoverso 2 della Costituzione federale e l'allontanamento,
c5  le deroghe alle condizioni d'ammissione,
c6  la proroga del permesso per frontalieri, il cambiamento di Cantone, il cambiamento d'impiego del titolare di un permesso per frontalieri, nonché il rilascio di documenti di viaggio a stranieri privi di documenti;
d  le decisioni in materia d'asilo pronunciate:
d1  dal Tribunale amministrativo federale, salvo quelle che concernono persone contro le quali è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che hanno abbandonato in cerca di protezione,
d2  da un'autorità cantonale inferiore e concernenti un permesso o un'autorizzazione al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto;
e  le decisioni concernenti il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente contro membri di autorità o contro agenti della Confederazione;
f  le decisioni in materia di appalti pubblici se:
fbis  le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti decisioni secondo l'articolo 32i della legge del 20 marzo 200963 sul trasporto di viaggiatori;
f1  non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; sono fatti salvi i ricorsi contro gli appalti del Tribunale amministrativo federale, del Tribunale penale federale, del Tribunale federale dei brevetti, del Ministero pubblico della Confederazione e delle autorità giudiziarie cantonali superiori, o
f2  il valore stimato della commessa non raggiunge il valore soglia determinante secondo l'articolo 52 capoverso 1 in combinato disposto con l'allegato 4 numero 2 della legge federale del 21 giugno 201961 sugli appalti pubblici;
g  le decisioni in materia di rapporti di lavoro di diritto pubblico, in quanto concernano una controversia non patrimoniale, ma non la parità dei sessi;
h  le decisioni concernenti l'assistenza amministrativa internazionale, eccettuata l'assistenza amministrativa in materia fiscale;
i  le decisioni in materia di servizio militare, civile o di protezione civile;
j  le decisioni in materia di approvvigionamento economico del Paese adottate in situazioni di grave penuria;
k  le decisioni concernenti i sussidi al cui ottenimento la legislazione non conferisce un diritto;
l  le decisioni concernenti l'imposizione di dazi operata in base alla classificazione tariffaria o al peso delle merci;
m  le decisioni concernenti il condono o la dilazione del pagamento di tributi; in deroga alla presente disposizione, il ricorso è ammissibile contro le decisioni concernenti il condono dell'imposta federale diretta o dell'imposta cantonale o comunale sul reddito e sull'utile se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o se si tratta per altri motivi di un caso particolarmente importante;
n  le decisioni in materia di energia nucleare concernenti:
n1  l'esigenza di un nulla osta o la modifica di un'autorizzazione o di una decisione,
n2  l'approvazione di un piano d'accantonamenti per le spese di smaltimento antecedenti lo spegnimento di un impianto nucleare,
n3  i nulla osta;
o  le decisioni in materia di circolazione stradale concernenti l'omologazione del tipo di veicoli;
p  le decisioni del Tribunale amministrativo federale in materia di traffico delle telecomunicazioni, radiotelevisione e poste concernenti:68
p1  concessioni oggetto di una pubblica gara,
p2  controversie secondo l'articolo 11a della legge del 30 aprile 199769 sulle telecomunicazioni;
p3  controversie secondo l'articolo 8 della legge del 17 dicembre 201071 sulle poste;
q  le decisioni in materia di medicina dei trapianti concernenti:
q1  l'iscrizione nella lista d'attesa,
q2  l'attribuzione di organi;
r  le decisioni in materia di assicurazione malattie pronunciate dal Tribunale amministrativo federale in virtù dell'articolo 3472 della legge del 17 giugno 200573 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF);
s  le decisioni in materia di agricoltura concernenti:
s1  ...
s2  la delimitazione delle zone nell'ambito del catasto della produzione;
t  le decisioni concernenti l'esito di esami e di altre valutazioni della capacità, segnatamente nei settori della scuola, della formazione continua e dell'esercizio della professione;
u  le decisioni in materia di offerte pubbliche di acquisto (art. 125-141 della L del 19 giu. 201577 sull'infrastruttura finanziaria);
v  le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti divergenze d'opinione tra autorità in materia di assistenza amministrativa o giudiziaria a livello nazionale;
w  le decisioni in materia di diritto dell'elettricità concernenti l'approvazione dei piani di impianti elettrici a corrente forte e di impianti elettrici a corrente debole e l'espropriazione dei diritti necessari per la costruzione o l'esercizio di siffatti impianti, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale;
x  le decisioni concernenti la concessione di contributi di solidarietà ai sensi della legge federale del 30 settembre 201681 sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981, tranne se si pone una questione di diritto di importanza fondamentale o si tratta di un caso particolarmente importante per altri motivi;
y  le decisioni pronunciate dal Tribunale amministrativo federale nelle procedure amichevoli per evitare un'imposizione non conforme alla convenzione internazionale applicabile in ambito fiscale;
z  le decisioni concernenti le autorizzazioni edilizie di impianti eolici d'interesse nazionale secondo l'articolo 71c capoverso 1 lettera b della legge federale del 30 settembre 201684 sull'energia e le autorizzazioni di competenza cantonale a esse necessariamente connesse, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale.
LTF; DTF 135 II 1 consid. 1.2.1 pag. 4).

2.2 In ragione dell'effetto devolutivo dei ricorsi interposti in precedenza, con tale impugnativa il ricorrente è però unicamente legittimato a formulare conclusioni riguardanti l'annullamento o la riforma della sentenza del Tribunale cantonale amministrativo. Per quanto espressamente rivolto alla modifica del p.to 2 del dispositivo del giudizio del Consiglio di Stato del 14 giugno 2011, rispettivamente all'accertamento dell'insufficiente motivazione della decisione della Sezione della popolazione nonché del fatto che sia stata resa in violazione dell'art. 96 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr, il ricorso è pertanto inammissibile (DTF 134 II 142 consid. 1.4 pag. 144).

3.
Con il ricorso in materia di diritto pubblico può tra l'altro essere censurata la violazione del diritto federale (art. 95 lett. a
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 95 Diritto svizzero - Il ricorrente può far valere la violazione:
a  del diritto federale;
b  del diritto internazionale;
c  dei diritti costituzionali cantonali;
d  delle disposizioni cantonali in materia di diritto di voto dei cittadini e di elezioni e votazioni popolari;
e  del diritto intercantonale.
LTF), nozione che comprende i diritti costituzionali dei cittadini (DTF 133 III 446 consid. 3.1 pag. 447 seg.). Rispettate le condizioni di cui all'art. 42 cpv. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 42 Atti scritti - 1 Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati.
1    Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati.
2    Nei motivi occorre spiegare in modo conciso perché l'atto impugnato viola il diritto. Qualora il ricorso sia ammissibile soltanto se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o un caso particolarmente importante per altri motivi, occorre spiegare perché la causa adempie siffatta condizione.14 15
3    Se sono in possesso della parte, i documenti indicati come mezzi di prova devono essere allegati; se l'atto scritto è diretto contro una decisione, anche questa deve essere allegata.
4    In caso di trasmissione per via elettronica, la parte o il suo patrocinatore deve munire l'atto scritto di una firma elettronica qualificata secondo la legge del 18 marzo 201616 sulla firma elettronica. Il Tribunale federale determina mediante regolamento:
a  il formato dell'atto scritto e dei relativi allegati;
b  le modalità di trasmissione;
c  le condizioni alle quali può essere richiesta la trasmissione successiva di documenti cartacei in caso di problemi tecnici.17
5    Se mancano la firma della parte o del suo patrocinatore, la procura dello stesso o gli allegati prescritti, o se il patrocinatore non è autorizzato in quanto tale, è fissato un congruo termine per sanare il vizio, con la comminatoria che altrimenti l'atto scritto non sarà preso in considerazione.
6    Gli atti illeggibili, sconvenienti, incomprensibili, prolissi o non redatti in una lingua ufficiale possono essere del pari rinviati al loro autore affinché li modifichi.
7    Gli atti scritti dovuti a condotta processuale da querulomane o altrimenti abusiva sono inammissibili.
LTF, il Tribunale federale applica comunque il diritto d'ufficio (art. 106 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
1    Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
2    Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura.
LTF) e può accogliere o respingere un ricorso anche per motivi diversi da quelli invocati o su cui si è fondata l'autorità precedente (DTF 133 II 249 consid. 1.4.1 pag. 254). La violazione di diritti fondamentali è per contro esaminata unicamente se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura (art. 106 cpv. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
1    Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
2    Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura.
LTF; DTF 134 II 244 consid. 2.2 pag. 246).

4.
4.1 Il ricorrente censura una violazione del suo diritto di essere sentito sotto diversi aspetti. In primo luogo rimprovera alla Corte cantonale di essere giunta alla conclusione, così come prima di lei il Consiglio di Stato, che la decisione emanata dalla Sezione della popolazione era sufficientemente motivata, ciò che contesta recisamente. Afferma infatti che i motivi su cui la stessa poggia non erano chiaramente indicati e che vi era solo un generico rinvio ad articoli di legge. Al riguardo si richiama al modo di procedere di altri cantoni, segnatamente quello dei Grigioni, che emanano delle decisioni di più pagine, con un esposto dettagliato degli argomenti ritenuti, e denuncia una disparità di trattamento lesiva dell'art. 8
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 8 Uguaglianza giuridica - 1 Tutti sono uguali davanti alla legge.
1    Tutti sono uguali davanti alla legge.
2    Nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell'origine, della razza, del sesso, dell'età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche.
3    Uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l'uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l'istruzione e il lavoro. Uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore.
4    La legge prevede provvedimenti per eliminare svantaggi esistenti nei confronti dei disabili.
Cost.
Egli biasima poi il fatto che non sia stato né interpellato né perlomeno invitato ad esprimersi per iscritto prima della pronuncia della revoca, decisa senza che un'indagine sulla sua situazione personale e famigliare sia eseguita né che siano ponderati gli interessi in gioco, in chiara violazione dell'art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost. nonché dell'art. 96
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr. Chiede pertanto che venga accertato che, contrariamente all'opinione della Corte cantonale la quale condivide in proposito quella del Consiglio di Stato, il suo diritto di essere sentito è stato disatteso da parte dell'autorità di prime cure, motivo per cui devono essergli rimborsate le spese postegli a carico dal Governo ticinese nonché venirgli attribuite congrue ripetibili. Infatti, nessuno dovrebbe essere costretto a ricorrere ai servizi di un avvocato per comprendere la portata di una decisione, rispettivamente a proporre un ricorso affinché la propria situazione sia correttamente valutata e per ottenere una decisione correttamente motivata.

4.2 Dato che il diritto di essere sentiti ha natura formale, che una sua lesione può solo eccezionalmente essere sanata e comporta di regola l'annullamento della decisione impugnata, a prescindere dall'eventuale fondatezza delle critiche sollevate, tale censura va esaminata preliminarmente (DTF 137 I 195 consid. 2.2 pag. 197; 135 I 187 consid. 2.2 pag. 190 con rinvii).
Il contenuto del diritto di essere sentito è determinato in primo luogo dalle disposizioni cantonali di procedura, sindacabili da parte del Tribunale federale solamente sotto il ristretto profilo dell'arbitrio; in ogni caso l'autorità cantonale deve tuttavia osservare le garanzie minime dedotte direttamente dall'art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost., il cui rispetto è verificato dal Tribunale federale con pieno potere d'esame (DTF 135 I 279 consid. 2.2 pag. 281 e rinvio). Nell'evenienza concreta, il ricorrente non invoca la violazione di una disposizione cantonale relativa al diritto di essere sentito, per cui la censura va esclusivamente esaminata alla luce dell'art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost.
Il diritto di essere sentiti ancorato nell'art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost. assicura al cittadino la facoltà di esprimersi prima che sia presa una decisione che lo tocca nella sua situazione giuridica e comprende tutte quelle facoltà che devono essere riconosciutegli affinché possa efficacemente far valere la sua posizione nella procedura (DTF 135 II 286 consid. 5.1 pag. 293; 133 I 270 consid. 3.1 pag. 277). Tra queste, anche il diritto ad una motivazione sufficiente, cui si richiama il ricorrente. Detto diritto non impone tuttavia di esporre e discutere tutti i fatti, i mezzi di prova e le censure formulati; è infatti sufficiente che dalla decisione impugnata emergano in maniera chiara i motivi su cui l'autorità fonda il suo ragionamento (DTF 134 I 83 consid. 4.1 pag. 88; 129 I 232 consid. 3.2 pag. 236 seg.; 126 I 97 consid. 2b pag. 102 seg.; 117 Ib 64 consid. 4 pag. 86). Dal punto di vista formale, il diritto ad una motivazione è rispettato anche se la motivazione è implicita, risulta dai diversi considerandi componenti la decisione (sentenza 2C 505/2009 del 29 marzo 2010 consid. 3.1), oppure da rinvii ad altri atti. Anche in questo caso, occorre però che ciò non ne ostacoli oltremodo la comprensione o addirittura la precluda (cfr. sentenze
2A.199/2003 del 10 ottobre 2003 consid. 2.2.2 e 1P.708/1999 del 2 febbraio 2000 consid. 2).
4.2.1 Per quanto riguarda il difetto di motivazione lamentato dal ricorrente, occorre ricordare innanzitutto che una diversa prassi di altri cantoni non è di per sé suscettibile di comportare una disparità di trattamento (DTF 115 Ia 81 consid. 3c pag. 85; vedasi anche sentenza 1C 234/2007 del 27 maggio 2008 pubblicata in: RtiD 2009 I pag. 195 consid. 9.2 e rinvii). Va poi osservato che, come già rilevato dalla Corte cantonale, sebbene il testo della decisione di prime cure fosse effettivamente stringato (secondo i giudici ticinesi il medesimo soddisfaceva i "requisiti minimi"), esso conteneva tuttavia gli elementi essenziali anche se ridotti alla loro espressione minima, cioè il richiamo della condanna penale del 15 settembre 2010 e dei disposti di legge concernenti la revoca delle autorizzazioni di soggiorno (sapere poi se dette norme fossero determinanti è un problema di merito) nonché un rimando a motivi di polizia e di ordine pubblico. Anche se sintetizzati, detti elementi erano comunque sufficienti per porre l'interessato nelle condizioni di afferrare le ragioni poste a fondamento della revoca (condanna penale e motivi di ordine pubblico), di rendersi conto della portata del provvedimento (perdita dell'autorizzazione di
soggiorno e rinvio dalla Svizzera) e, infine, di poterla impugnare con cognizione di causa, ciò che ha fatto rivolgendosi dapprima al Consiglio di Stato, poi al Tribunale cantonale amministrativo. Su questo aspetto, la censura si rivela infondata e come tale va respinta.
4.2.2
4.2.2.1 Per quanto concerne l'addebito secondo cui l'autorità di prime cure non avrebbe interpellato il ricorrente prima di adottare il provvedimento litigioso, la Corte cantonale, dopo aver esposto i principi giurisprudenziali che tutelano il diritto di essere sentito, ha osservato innanzitutto che in materia di diritto degli stranieri non vi era alcuna norma che imponeva all'autorità d'informare lo straniero della possibilità di revoca dell'autorizzazione di soggiorno né di concedergli la facoltà di esprimersi prima. In secondo luogo ha ritenuto che siccome era stato condannato ad una pena detentiva di 4 anni e 2 mesi egli doveva attendersi ad una decisione riguardante il proprio permesso. Infine ha lasciato indecisa la questione di sapere se detto diritto poteva essere dedotto dall'art. 29
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost., in quanto la decisione di prima istanza era stata impugnata dinanzi al Governo cantonale, il quale avrebbe comunque sanato un'eventuale violazione della citata norma.
4.2.2.2 Tale argomentazione non può essere tutelata. Il diritto di essere sentito ancorato all'art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost., il quale si applica in tutte le procedure amministrative e, quindi, anche in un procedimento in materia di diritto degli stranieri, garantisce in particolare il diritto per l'interessato di esprimersi prima della resa di una decisione, sfavorevole o no, nei suoi confronti (cfr. HÄFELIN/MÜLLER, Grundriss des Allgemeinen Verwaltungsrechts, 6a edi., pag. 374 n. 1615, pag. 384 n. 1672 segg., segnatamente n. 1680; BENJAMIN SCHINDLER in: Caroni/Gächter/Thurnherr, Bundesgesetz über Ausländerinnen und Ausländer (Aug), 2010, n. 17 all'art. 96 e nota piè di pagina n. 64). In queste condizioni, il fatto che la legislazione federale sugli stranieri non prescriva espressamente che uno straniero debba essere sentito prima dell'emanazione di una decisione concernente la propria autorizzazione di soggiorno non è determinante dato che, come appena accennato, tale diritto è in ogni caso garantito dalla norma costituzionale sopraccitata.
Certo ci si potrebbe domandare se, come addotto dalla Corte cantonale, il ricorrente visto il suo comportamento non potesse o dovesse comunque attendersi al provvedimento in questione. Tale opinione non può essere condivisa. In primo luogo perché il ricorrente, malgrado la pesante condanna, è sposato dal marzo 2003 con una cittadina svizzera con la quale ha avuto un figlio, nato nel 2008 e anche lui cittadino svizzero. Vista la sua situazione famigliare, non può quindi semplicemente essere addotto che egli doveva manifestamente attendersi alla pronuncia della revoca del permesso di domicilio. Senza poi trascurare che la revoca contestata è comunque stata emanata diversi mesi dopo la condanna penale. In secondo luogo perché in ossequio ai suoi diritti costituzionali, egli avrebbe dovuto potersi esprimere sui punti essenziali del provvedimento prima che venisse adottata la decisione di revoca che lo ha toccato in maniera rilevante nella sua situazione giuridica. È quindi a torto che la Corte cantonale ha negato una disattenzione del suo diritto di essere sentito sgorgante dall'art. 29
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
1    In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole.
2    Le parti hanno diritto d'essere sentite.
3    Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti.
Cost. da parte dell'autorità di prime cure, ossia la Sezione della popolazione. Constatata detta violazione non occorre ancora appurare se, a sua
volta, l'art. 96
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr sia stato leso.
È vero che, ciò che peraltro nemmeno il ricorrente contesta, detta violazione è stata sanata al Consiglio di Stato ticinese, che disponeva del medesimo potere di esame dell'autorità decidente e dinanzi al quale il ricorrente ha potuto esprimersi compiutamente nonché esaminare il fascicolo di causa. Occorre comunque ricordare alle autorità cantonali che la riparazione del vizio deve, segnatamente in presenza di gravi violazioni, rimanere l'eccezione, non fosse altro perché la concessione successiva del diritto di essere sentito costituisce sovente solo un surrogato imperfetto dell'omessa possibilità di fare valere preventivamente i propri assunti. Nel caso concreto il ricorrente non ha avuto, perlomeno non l'ha dimostrato, a subire pregiudizio nella propria situazione giuridica dalla concessione successiva del diritto di essere sentito. In queste condizioni la fondatezza della censura non porta all'annullamento della sentenza impugnata. Verrà tuttavia formalmente constatato che il diritto di essere sentito del ricorrente è stato violato, la costatazione di un comportamento illecito da parte dell'autorità costituendo una forma di riparazione. Inoltre, detta violazione verrà considerata nel giudizio sulle spese e ripetibili (sentenza
1P.793/2006 del 22 febbraio 2007 consid. 6.1.4.e rinvii).
Su quest'ultimo punto va osservato che il Tribunale cantonale amministrativo, il quale, come appena illustrato, avrebbe dovuto constatare che il diritto di essere sentito del ricorrente era stato leso, avrebbe anche dovuto annullare le spese poste a carico dell'interessato per la procedura dinanzi al Consiglio di Stato, ciò che non ha fatto. Per rimediarvi viene pertanto ora deciso che il ricorrente è liberato dal pagamento delle spese poste a suo carico dal Consiglio di Stato e che se sono già state versate, le stesse devono essergli rimborsate.

5.
Nel merito la procedura riguarda un provvedimento di revoca di un permesso di domicilio.

5.1 Giusta l'art. 63 cpv. 1 lett. a
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 63 Revoca del permesso di domicilio - 1 Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se:
1    Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se:
a  sono adempiute le condizioni di cui all'articolo 62 capoverso 1 lettere a o b;
b  lo straniero ha violato gravemente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera;
c  lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale in maniera durevole e considerevole;
d  lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014122 sulla cittadinanza;
e  ...
2    Il permesso di domicilio può essere revocato e rimpiazzato da un permesso di dimora se non sono soddisfatti i criteri d'integrazione di cui all'articolo 58a.124
3    Il permesso di domicilio non può essere revocato per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione125.126
LStr, il permesso di domicilio può essere revocato se sono adempiute, tra l'altro, le condizioni di cui all'art. 62 lett. b
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 62 Revoca di permessi e di altre decisioni - 1 L'autorità competente può revocare i permessi, eccetto quelli di domicilio, e le altre decisioni giusta la presente legge se:
1    L'autorità competente può revocare i permessi, eccetto quelli di domicilio, e le altre decisioni giusta la presente legge se:
a  lo straniero o il suo rappresentante ha fornito, durante la procedura d'autorizzazione, indicazioni false o taciuto fatti essenziali;
b  lo straniero è stato condannato a una pena detentiva di lunga durata o a una misura penale ai sensi degli articoli 59-61 o 64 CP116;
c  lo straniero ha violato in modo rilevante o ripetutamente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera;
d  lo straniero disattende una delle condizioni legate alla decisione;
e  lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale;
f  lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014118 sulla cittadinanza;
g  lo straniero non rispetta un accordo d'integrazione senza validi motivi.
2    Un permesso o un'altra decisione giusta la presente legge non possono essere revocati per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione.
LStr, ovvero quando lo straniero è stato condannato a una pena detentiva di lunga durata. Secondo giurisprudenza una pena privativa della libertà è considerata di lunga durata se è stata pronunciata per più di un anno (DTF 137 II 297 consid. 2 pag. 299 ss; 135 II 377 consid. 4.2 pag. 379 segg), a prescindere dal fatto che la pena comminata sia stata sospesa in tutto o in parte oppure che la stessa vada o sia stata espiata (sentenza 2C 432/2011 del 13 ottobre 2011 consid. 2.1).
Anche in presenza di motivi di revoca giusta l'art. 62 lett. b
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 62 Revoca di permessi e di altre decisioni - 1 L'autorità competente può revocare i permessi, eccetto quelli di domicilio, e le altre decisioni giusta la presente legge se:
1    L'autorità competente può revocare i permessi, eccetto quelli di domicilio, e le altre decisioni giusta la presente legge se:
a  lo straniero o il suo rappresentante ha fornito, durante la procedura d'autorizzazione, indicazioni false o taciuto fatti essenziali;
b  lo straniero è stato condannato a una pena detentiva di lunga durata o a una misura penale ai sensi degli articoli 59-61 o 64 CP116;
c  lo straniero ha violato in modo rilevante o ripetutamente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera;
d  lo straniero disattende una delle condizioni legate alla decisione;
e  lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale;
f  lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014118 sulla cittadinanza;
g  lo straniero non rispetta un accordo d'integrazione senza validi motivi.
2    Un permesso o un'altra decisione giusta la presente legge non possono essere revocati per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione.
LStr, una simile misura si giustifica solo se, alla luce dei differenti interessi in discussione, risulta essere proporzionata. In base all'art. 96
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr, nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale dello straniero, considerando la gravità di quanto gli viene rimproverato, la durata del suo soggiorno in Svizzera, il suo grado d'integrazione e il pregiudizio che l'interessato e la sua famiglia subirebbero se la misura presa venisse confermata (DTF 135 II 377 consid. 4.3 pag. 381; 135 I 153 consid. 2.1 pag. 154; sentenza 2C 655/2011 del 7 febbraio 2012 consid. 10.1). La condanna inflitta dal giudice penale costituisce il primo criterio per valutare la gravità della colpa e procedere alla ponderazione degli interessi (sentenza 2C 655/2011 del 7 febbraio 2012 consid. 10.1). In presenza di una pena detentiva di lunga durata, questa Corte ha già giudicato che andava confermata la prassi secondo cui lo straniero condannato a una pena di due anni o più non poteva più, di regola, beneficiare di un'autorizzazione di soggiorno, anche quando non si poteva esigere o solo difficilmente dal
coniuge svizzero che lasciasse la Svizzera (cfr. DTF 135 II 377 consid. 4.3 e 4.4 pag. 382 seg.; 134 II 10 consid. 4.3 pag. 24). Sebbene tale regola non possa essere riportata tale e quale alla situazione di uno straniero titolare di un permesso di domicilio e residente in Svizzera da diversi anni (quesito lasciato irrisolto nella sentenza 2C 265/2011 del 27 settembre 2011 consid. 6.2.5), essa può comunque costituire il punto di partenza per valutare la, rispettivamente le condanne penali la cui gravità porta, salvo circostanze eccezionali, le autorità a fare prevalere l'interesse pubblico all'allontanamento dello straniero sul suo e quello della sua famiglia a rimanere nel nostro Paese.

5.2 Dato che il ricorrente vive in Svizzera assieme alla moglie e al loro figlio, cittadini svizzeri, egli può appellarsi all'art. 8
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)
CEDU Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare - 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.
1    Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.
2    Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui.
CEDU (cfr. DTF 135 I 143 consid. 1.3.2 pag. 146; 130 II 281 consid. 3.1 pag. 285). Adempiute determinate condizioni, un'ingerenza nell'esercizio di tale diritto è comunque ammissibile ai sensi dell'art. 8 n
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)
CEDU Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare - 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.
1    Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.
2    Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui.
. 2 CEDU (DTF 135 II 377 consid. 4.3 pag. 381). Un analogo esame della proporzionalità s'impone pure nell'ottica di questa norma, il quale verrà effettuato congiuntamente a quello richiesto dall'art. 96
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr (DTF 135 II 377 consid. 4.3 pag. 381 seg.; 122 II 433 consid. 3 pag. 439 segg.).
5.3
5.3.1 Il ricorrente, a ragione, non contesta l'esistenza di un motivo di revoca del permesso di cui ha finora beneficiato. Vista la condanna di 4 anni e 2 mesi di detenzione, egli adempie infatti chiaramente ai criteri previsti dai combinati art. 62 lett. b
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 62 Revoca di permessi e di altre decisioni - 1 L'autorità competente può revocare i permessi, eccetto quelli di domicilio, e le altre decisioni giusta la presente legge se:
1    L'autorità competente può revocare i permessi, eccetto quelli di domicilio, e le altre decisioni giusta la presente legge se:
a  lo straniero o il suo rappresentante ha fornito, durante la procedura d'autorizzazione, indicazioni false o taciuto fatti essenziali;
b  lo straniero è stato condannato a una pena detentiva di lunga durata o a una misura penale ai sensi degli articoli 59-61 o 64 CP116;
c  lo straniero ha violato in modo rilevante o ripetutamente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera;
d  lo straniero disattende una delle condizioni legate alla decisione;
e  lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale;
f  lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014118 sulla cittadinanza;
g  lo straniero non rispetta un accordo d'integrazione senza validi motivi.
2    Un permesso o un'altra decisione giusta la presente legge non possono essere revocati per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione.
e 63 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 63 Revoca del permesso di domicilio - 1 Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se:
1    Il permesso di domicilio può essere revocato unicamente se:
a  sono adempiute le condizioni di cui all'articolo 62 capoverso 1 lettere a o b;
b  lo straniero ha violato gravemente o espone a pericolo l'ordine e la sicurezza pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera;
c  lo straniero o una persona a suo carico dipende dall'aiuto sociale in maniera durevole e considerevole;
d  lo straniero ha tentato di ottenere abusivamente la cittadinanza svizzera oppure la cittadinanza svizzera gli è stata revocata in virtù di una decisione passata in giudicato nell'ambito di un annullamento secondo l'articolo 36 della legge del 20 giugno 2014122 sulla cittadinanza;
e  ...
2    Il permesso di domicilio può essere revocato e rimpiazzato da un permesso di dimora se non sono soddisfatti i criteri d'integrazione di cui all'articolo 58a.124
3    Il permesso di domicilio non può essere revocato per il solo motivo che è stato commesso un reato per il quale il giudice penale ha già pronunciato una pena o una misura ma ha rinunciato all'espulsione125.126
lett. a LStr. Ciò nondimeno, postula l'annullamento della decisione impugnata poiché sarebbe frutto, a suo dire, di un'errata ponderazione dei differenti interessi in discussione e chiede che il provvedimento di revoca venga sostituito da un ammonimento (art. 96 cpv. 2
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 96 Esercizio del potere discrezionale - 1 Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
1    Nell'esercizio del loro potere discrezionale, le autorità competenti tengono conto degli interessi pubblici e della situazione personale nonché dell'integrazione dello straniero.310
2    Se un provvedimento si giustifica ma risulta inadeguato alle circostanze, alla persona interessata può essere rivolto un ammonimento con la comminazione di tale provvedimento.
LStr). Sottolinea di aver commesso un solo reato per il quale era prevista una pena detentiva (essendosi visto infliggere in precedenza solo delle multe, mentre il riciclaggio non toccherebbe un bene giuridico particolarmente sensibile dell'ordinamento giuridico svizzero) e considera che non sia stato tenuto sufficientemente conto né della sua collaborazione con le autorità, la quale dimostra che ha accettato le proprie responsabilità e che si è pentito, né del fatto che, da quel momento, ha tenuto un comportamento ineccepibile. Inoltre considera che non sono state valutate a sufficienza le ripercussioni della revoca ordinata su di lui e sulla sua famiglia.
5.3.2 Sennonché, sia nell'ottica del diritto interno che di quello convenzionale, le critiche formulate nei confronti del giudizio impugnato risultano infondate.
5.3.2.1 Come constatato dal Tribunale cantonale amministrativo, da quando gli è stata concessa un'autorizzazione di soggiorno in Svizzera nel 2003 e fino al suo arresto nel dicembre 2009 il ricorrente ha violato a diverse riprese e in maniera sempre più grave l'ordinamento giuridico svizzero. Dopo essersi visto infliggere una prima multa di fr. 1'000.-- nel 2005 per avere usato di licenze di condurre e di un permesso di guida internazionale risultati poi contraffatti nonché per aver ripetutamente (nel 2003, nel 2004 e nel 2005) circolato senza essere al beneficio di una regolare licenza di condurre, gli è stata irrogata una seconda multa di fr. 500.-- nel 2006 perché aveva lavorato in proprio sprovvisto della necessaria autorizzazione. Infine, nel settembre 2010, allorché era in detenzione preventiva dal dicembre 2009, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di detenzione per ripetuta infrazione aggravata alla LStup e ripetuto riciclaggio.
Al riguardo emerge dagli estratti della sentenza penale riprodotti dal Tribunale cantonale amministrativo che, tra l'agosto 2008 e il dicembre 2009 egli ha venduto circa 1'000 gr. di cocaina nonché ne deteneva altri 609,55 gr., che avrebbe venduto se non fosse stato arrestato. Tra l'aprile 2004 e il dicembre 2009 ha pure riciclato fr. 351'451.-- e Euro 6'000.--, denaro che sapeva o doveva presumere che proveniva, tra l'altro, da spaccio di stupefacenti. Si tratta di un reato grave, commesso in un settore particolarmente sensibile dell'ordine pubblico, il mercato della droga, nei confronti del quale la giurisprudenza è particolarmente rigorosa, soprattutto se si ha agito per fine di lucro (DTF 125 II 521 consid. 4a/aa pag. 526 seg.; 122 II 433 consid. 2c pag. 436; sentenze 2C 651/2009 del 1° marzo 2010 consid. 4.3 e 2C 622/2009 del 10 marzo 2010 consid. 6.2.1). Ciò che era il caso del ricorrente, il cui unico scopo era il proprio profitto, non essendo infatti consumatore di stupefacenti (cfr. sentenza impugnata pag. 9 in fine). Il fatto che il suo commercio di cocaina era importante, non da spacciatore di strada, e molto bene organizzato (cfr. sentenza impugnata pag. 10), conferma tale aspetto. Per quanto concerne il riciclaggio,
detta attività si è estesa sull'arco di cinque anni e veniva esercitata con professionismo, visto che veniva prelevata una commissione del 5 % sul denaro cambiato. Considerate le somme riciclate nonché la loro provenienza, risulta infondato l'argomento secondo cui tale reato è trascurabile. Infine l'attività delittuosa non risale lontana nel tempo ed è cessata solo perché è stato arrestato. In queste condizioni è a ragione che i giudici cantonali hanno giudicato che la condotta assunta era particolarmente grave nonché dimostrava che l'interessato non voleva o non era in grado di adattarsi all'ordinamento svizzero. In questo contesto il fatto che egli abbia confessato la sua attività delittuosa e che in seguito non abbia avuto più nulla da farsi rimproverare, rispettivamente che si sia comportato bene in prigione, non permette di minimizzare la gravità della sua colpa.
5.3.2.2 Riguardo alla durata del soggiorno del ricorrente nel nostro Paese, essa va relativizzata. Sebbene viva in Svizzera dal 2003, egli si è messo a riciclare denaro nel 2004, a spacciare droga nel 2008 ed è in prigione da fine 2009. Inoltre non si è integrato né dal profilo professionale, non avendo più lavorato dal gennaio 2006, né dal profilo linguistico, non parlando ancora adesso l'italiano. Infine, il fatto che non si sia mai rivolto all'assistenza pubblica o alla disoccupazione non è determinante, dato che sono i cospicui (benché illeciti) guadagni ottenuti con l'attività delittuosa che gli hanno permesso di avere un comodo tenore di vita.
5.3.2.3 Per quanto concerne le difficoltà di reinserimento che un ritorno nel suo Paese d'origine comporterebbe, l'interessato non rimette in discussione gli elementi ritenuti dal Tribunale cantonale amministrativo (cfr. sentenza impugnata pag. 11 consid. 5.2.2 in fine) secondo i quali un suo rientro in Guinea, paese nel quale ha vissuto per oltre 30 anni e dove ha parenti con cui ha mantenuto contatti, anche se non è evidente, è comunque esigibile. Non occorre pertanto riesaminare questo punto.
5.3.2.4 Infine non può neanche essere considerata errata la valutazione espressa in merito alla situazione familiare. Riguardo alla moglie, cittadina svizzera, sebbene la situazione sia alquanto delicata, è tuttavia innegabile che durante gli ultimi due anni e mezzo circa, corrispondenti prima alla detenzione preventiva poi all'inizio dell'espiazione della pena, le restrizioni imposte dallo stato di reclusione hanno limitato pesantemente la relazione di coppia. Va poi rammentato che né il matrimonio né la paternità hanno trattenuto il ricorrente dal commettere gravi reati, assumendosi quindi consapevolmente il rischio di venir allontanato dal territorio svizzero. Per quanto concerne il figlio, di poco meno di quattro anni, egli è in un'età in cui un trasferimento non comporterebbe particolari difficoltà di adattamento (sentenze 2C 475/2009 del 26 gennaio 2010 consid. 4.2.3 e 2C 381/2008 del 14 gennaio 2009 consid. 2.4). Inoltre visto quanto addebitato a suo padre - la cui prolungata incarcerazione ha peraltro con ogni probabilità fortemente limitato l'influenza e l'apporto della figura paterna - una sua eventuale partenza appare esigibile, benché egli sia di nazionalità svizzera (DTF 136 I 285 consid. 5.2 pag. 287 seg.; sentenza
2C 541/2009 del 1° marzo 2010 consid. 3.2). In questo contesto appare privo di pertinenza il richiamo agli art. 3 cpv. 1 e 10 cpv. 1 della Convenzione del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo (RS 0.107), dato che da tali norme, le quali hanno un valore essenzialmente programmatico, non può venir dedotto nessun diritto al mantenimento di un'autorizzazione di soggiorno (DTF 126 II 377 consid. 5d pag. 391 seg.; sentenza 2A.501/2006 del 14 novembre 2006 consid. 2.3.2). Da quanto precede discende che il pregiudizio che subirebbero la moglie e il figlio del ricorrente, cittadini elvetici (senza poi dimenticare il figlio di primo letto di lei) a causa della sua partenza, rispettivamente il fatto che appare poco probabile che vogliano o possano seguirlo in Guinea non è, vista la gravità di quanto rimproveratogli, determinante e comunque non prevale sull'interesse pubblico al suo allontanamento.
Occorre infine ricordare che la misura presa non riguarda affatto i familiari del ricorrente, che hanno evidentemente la facoltà di continuare a soggiornare in Svizzera e quindi di mantenere i rapporti con il marito e padre via telefono, in forma scritta e nell'ambito di visite reciproche. Risulta infatti che nei suoi confronti è stata finora decisa unicamente una revoca del permesso di domicilio, che è anche il solo oggetto della procedura, cioè un provvedimento che di per sé non esclude un soggiorno del ricorrente nel nostro Paese per far visita alla famiglia (sentenza 2C 642/2009 del 25 marzo 2010 consid. 4.3.3 con rinvii).
5.3.2.5 Alla luce dei reati evocati e della loro gravità, la conclusione della Corte cantonale secondo cui l'interesse a revocare al ricorrente il permesso di domicilio risulta prevalente rispetto al suo interesse a continuare a soggiornare in Svizzera va pertanto confermata. Su questo punto il ricorso, infondato, va respinto.
5.3.3 Infine non occorre appurare se i principi derivanti dall'ALC (RS 0.142.112.681) e concernenti la revoca dell'autorizzazione di soggiorno di un cittadino europeo e dei membri della sua famiglia si applicano anche nei confronti del coniuge di un cittadino svizzero (cfr. DTF 130 II 176 consid. 3 e 4 pag. 179 segg., 493 consid. 3 e 4 pag. 497 segg). Quand'anche fosse il caso, il provvedimento contestato si rivelerebbe giustificato anche da questo profilo. La gravità di quanto addebitato al ricorrente, cioè la vendita di un ingente quantitativo di droga pesante ed un'attività delittuosa protrattasi per un lungo periodo e cessata unicamente in seguito al suo arresto, rappresenta in effetti un pericolo serio e concreto per un interesse fondamentale della società, come la lotta al traffico di droga e al diffondersi del suo consumo, nonché per un bene giuridico essenziale quale la salute pubblica. Non va poi trascurato che l'interessato, il quale come già accennato non ha saputo o voluto integrarsi, ha agito per puro scopo di lucro e che le responsabilità derivanti tra l'altro della nascita del figlio non l'hanno fatto desistere dall'attività criminale. Egli costituisce quindi una minaccia effettiva, attuale e sufficientemente grave
per la società. Premesse queste considerazioni, il provvedimento litigioso risulterebbe ammissibile anche ai sensi dell'ALC.

6.
6.1 Da quel che precede discende che il ricorso dev'essere parzialmente accolto nel senso che viene constatato che il diritto di essere sentito del ricorrente è stato disatteso, non avendo questi potuto esprimersi prima dell'emanazione della revoca del proprio permesso di domicilio, ragione per cui non dovevano essergli addossate le spese per la procedura dinanzi al Consiglio di Stato, le quali, se già versate, dovranno essergli rimborsate. Per il resto il gravame, nella misura in cui è ammissibile, va respinto.

6.2 Visto l'esito del litigio non si prelevano spese (art. 66 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti.
1    Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti.
2    In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie.
3    Le spese inutili sono pagate da chi le causa.
4    Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso.
5    Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale.
LTF) e lo Stato del Cantone del Ticino verserà un'indennità ridotta al ricorrente a titolo di ripetibili della sede federale (art. 68 cpv. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 68 Spese ripetibili - 1 Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente.
1    Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente.
2    La parte soccombente è di regola tenuta a risarcire alla parte vincente, secondo la tariffa del Tribunale federale, tutte le spese necessarie causate dalla controversia.
3    Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non sono di regola accordate spese ripetibili se vincono una causa nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali.
4    Si applica per analogia l'articolo 66 capoversi 3 e 5.
5    Il Tribunale federale conferma, annulla o modifica, a seconda dell'esito del procedimento, la decisione sulle spese ripetibili pronunciata dall'autorità inferiore. Può stabilire esso stesso l'importo di tali spese secondo la tariffa federale o cantonale applicabile o incaricarne l'autorità inferiore.
LTF).

Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1.
Il ricorso in materia di diritto pubblico è parzialmente accolto nel senso che viene constatato che il diritto di essere sentito del ricorrente è stato disatteso, non avendo questi potuto esprimersi prima della pronuncia della revoca del permesso di domicilio, ragione per cui non dovevano essergli addossate le spese per la procedura dinanzi al Consiglio di Stato, le quali, se già versate, dovranno essergli rimborsate. Per il resto il gravame, nella misura in cui è ammissibile, è respinto.

2.
Non si prelevano spese. Lo Stato del Cantone del Ticino verserà un'indennità ridotta di fr. 1'500.-- al ricorrente a titolo di ripetibili della sede federale.

3.
Comunicazione al patrocinatore del ricorrente, al Dipartimento delle istituzioni, Sezione della popolazione, al Consiglio di Stato e al Tribunale amministrativo del Cantone Ticino nonché all'Ufficio federale della migrazione.

Losanna, 29 maggio 2012

In nome della II Corte di diritto pubblico
del Tribunale federale svizzero

Il Presidente: Zünd

La Cancelliera: Ieronimo Perroud