Tribunale federale
Tribunal federal

{T 0/2}
4A 270/2007 /viz

Sentenza del 19 febbraio 2008
I Corte di diritto civile

Composizione
Giudici federali Corboz, presidente,
Klett, Rottenberg Liatowitsch,
cancelliera Gianinazzi.

Parti
A.________,
ricorrente,
patrocinato dagli avv. Dario Item e Giovanni Canepa,

contro

B.________,
opponente,
patrocinata dall'avv. dott. Carlo Fubiani.

Oggetto
mandato di gestione patrimoniale;
rappresentanza,

ricorso in materia civile contro la sentenza emanata
il 4 giugno 2007 dalla II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino.

Fatti:

A.
Il 6 marzo 2000 B.________, cittadina francese domiciliata in Italia, ha aperto presso la banca X.________ di Lugano la relazione bancaria "yyy", sulla quale ha successivamente accreditato, il 10 marzo 2000, Euro 458'000.--.
A.a Contestualmente all'apertura del conto B.________ ha sottoscritto, su carta intestata della banca, una "procura amministrativa" a favore di A.________.
A.b Il 30 giugno seguente essa ha stipulato con la società americana Z.________, rappresentata da A.________, un "mandato di consulenza finanziaria", che la società ha disdetto il 13 luglio 2001.
A.c Al momento della chiusura della relazione bancaria, avvenuta il 17 ottobre 2001, il conto di B.________ presentava un saldo di Euro 168'093.--, con una perdita rispetto al capitale iniziale di Euro 290'342.--.

B.
Il 28 settembre 2001 B.________ ha ottenuto il sequestro della totalità dei beni intestati ad A.________ presso la banca X.________ di Lugano. A sostegno di tale richiesta ha addotto la pretesa di risarcimento danni per la perdita subita tra il 10 marzo 2000 e il 25 settembre 2001 sulla relazione bancaria "yyy".
Confermato dal Pretore limitatamente a fr. 424'668.--, il sequestro è poi stato revocato il 31 maggio 2002 dalla Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale d'appello del Cantone Ticino, la quale non ha reputato verosimile l'esistenza dell'asserito credito. Il ricorso di diritto pubblico al Tribunale federale presentato da B.________ contro questa decisione è stato respinto il 18 settembre 2002.

C.
Asserendo la cattiva esecuzione del mandato di gestione patrimoniale, il 18 febbraio 2002 B.________ ha convenuto A.________ dinanzi alla Pretura del Distretto di Lugano chiedendo il pagamento di fr. 424'668.--, oltre interessi, la convalida del sequestro e il rigetto definitivo dell'opposizione da lui interposta contro il precetto esecutivo notificato il 23 novembre 2001.
A.________ si è opposto all'azione di risarcimento eccependo in primo luogo la carenza di legittimazione passiva. A suo modo di vedere, infatti, il mandato di gestione patrimoniale non era venuto in essere con lui personalmente bensì con la Z.________.
Questa tesi è stata integralmente disattesa dal giudice di primo grado, il quale, constatata anche la violazione dell'obbligo d'informazione che incombeva ad A.________ nella sua qualità di mandatario, con sentenza del 1° settembre 2005 lo ha condannato al versamento dell'importo richiesto in petizione, di fr. 424'668.-- (oppure di Euro 287'910.51) oltre interessi al 5% dal 9 ottobre 2001.

D.
Adita dal soccombente, il 4 giugno 2007 la II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino ha respinto l'impugnativa.

E.
Prevalendosi di un accertamento manifestamente inesatto dei fatti e della violazione del diritto privato federale, il 9 luglio 2007 A.________ è insorto dinanzi al Tribunale federale con un ricorso in materia civile volto ad ottenere la modifica della sentenza cantonale nel senso di accogliere il suo appello e, di conseguenza, respingere integralmente la petizione 18 febbraio 2002.
Con risposta 25 settembre 2007 B.________ ha proposto, in via principale, di dichiarare il ricorso inammissibile e, in via subordinata, di respingerlo.
L'autorità cantonale ha invece rinunciato a presentare osservazioni.

Diritto:

1.
Interposto tempestivamente (art. 100 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 100 Ricorso contro decisioni - 1 Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione.
1    Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione.
2    Il termine è di dieci giorni per i ricorsi contro le decisioni:
a  delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento;
b  nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale e dell'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale;
c  in materia di ritorno di un minore secondo la Convenzione europea del 20 maggio 198090 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento di minori e sul ristabilimento dell'affidamento oppure secondo la Convenzione del 25 ottobre 198091 sugli aspetti civili del rapimento internazionale di minori;
d  del Tribunale federale dei brevetti in materia di rilascio di una licenza secondo l'articolo 40d della legge del 25 giugno 195493 sui brevetti.
3    Il termine è di cinque giorni per i ricorsi contro le decisioni:
a  delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento pronunciate nell'ambito dell'esecuzione cambiaria;
b  dei Governi cantonali su ricorsi concernenti votazioni federali.
4    Il termine è di tre giorni per i ricorsi contro le decisioni dei Governi cantonali su ricorsi concernenti le elezioni al Consiglio nazionale.
5    Per i ricorsi concernenti conflitti di competenza tra due Cantoni, il termine decorre al più tardi dal giorno in cui in ciascun Cantone sono state pronunciate decisioni impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale.
6    ...94
7    Il ricorso per denegata o ritardata giustizia può essere interposto in ogni tempo.
LTF) dalla parte soccombente in sede cantonale (art. 76 cpv. 1 lett. a
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 76 Diritto di ricorso - 1 Ha diritto di interporre ricorso in materia civile chi:
1    Ha diritto di interporre ricorso in materia civile chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo; e
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata e ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modifica della stessa.
2    Il diritto di ricorrere contro le decisioni di cui all'articolo 72 capoverso 2 spetta inoltre alla Cancelleria federale, ai dipartimenti federali o, in quanto lo preveda il diritto federale, ai servizi loro subordinati, se la decisione impugnata viola la legislazione federale nella sfera dei loro compiti.40
LTF) contro una decisione finale (art. 90
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 90 Decisioni finali - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni che pongono fine al procedimento.
LTF) pronunciata dall'autorità ticinese di ultima istanza (art. 75 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 75 Autorità inferiori - 1 Il ricorso è ammissibile contro le decisioni pronunciate dalle autorità cantonali di ultima istanza, dal Tribunale amministrativo federale e dal Tribunale federale dei brevetti.36
1    Il ricorso è ammissibile contro le decisioni pronunciate dalle autorità cantonali di ultima istanza, dal Tribunale amministrativo federale e dal Tribunale federale dei brevetti.36
2    I Cantoni istituiscono tribunali superiori quali autorità cantonali di ultima istanza. Tali tribunali giudicano su ricorso, salvo nei casi in cui:
a  una legge federale prevede un'istanza cantonale unica;
b  un tribunale specializzato nelle controversie di diritto commerciale giudica in istanza cantonale unica;
c  è proposta loro direttamente, con il consenso di tutte le parti, un'azione con un valore litigioso di almeno 100 000 franchi.
LTF) in una causa civile di carattere pecuniario, concernente una controversia il cui valore litigioso supera fr. 30'000.-- (art. 74 cpv. 1 let. b
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 74 Valore litigioso minimo - 1 Nelle cause di carattere pecuniario il ricorso è ammissibile soltanto se il valore litigioso ammonta almeno a:
1    Nelle cause di carattere pecuniario il ricorso è ammissibile soltanto se il valore litigioso ammonta almeno a:
a  15 000 franchi nelle controversie in materia di diritto del lavoro e di locazione;
b  30 000 franchi in tutti gli altri casi.
2    Quando il valore litigioso non raggiunge l'importo determinante secondo il capoverso 1, il ricorso è ammissibile:
a  se la controversia concerne una questione di diritto di importanza fondamentale;
b  se una legge federale prevede un'istanza cantonale unica;
c  contro le decisioni delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento;
d  contro le decisioni del giudice del fallimento e del concordato;
e  contro le decisioni del Tribunale federale dei brevetti.
LTF), il ricorso risulta ricevibile, perlomeno sotto questo profilo.

2.
Dinanzi al Tribunale federale il ricorrente contesta unicamente la decisione sulla sua legittimazione passiva.

2.1 Onde determinarsi su tale questione, il Tribunale d'appello ha innanzitutto esaminato il contenuto dei due documenti sottoscritti dall'opponente il 6 marzo 2000 e il 30 giugno 2000.
2.1.1 Con la "procura amministrativa" del 6 marzo 2000 (doc. C), stesa su carta intestata della banca X.________ di Lugano, l'opponente ha conferito al ricorrente la procura di rappresentanza nei confronti della banca e l'autorizzazione a disporre dei depositi titoli e dei beni patrimoniali di qualsiasi genere depositati presso la banca, finalizzata in particolare all'acquisto, alla vendita di titoli, di diritti d'opzione, di fondi d'investimento, di fondi interni, di depositi a termine e di sottopartecipazioni, di investimenti fiduciari e di metalli preziosi, con operazioni di cambio, a contanti e/o termine, all'acquisto o alla vendita di strumenti derivati standardizzati o non standardizzati (opzioni e financial futures, compresi opzioni su titoli, divise, metalli preziosi, tassi d'interesse e indici, warrants ed altri prodotti simili). Il ricorrente è stato inoltre autorizzato a ricevere, esaminare ed accettare gli estratti conto e deposito titoli, nonché a fare tutto ciò che riteneva necessario o utile per l'amministrazione dei titoli o degli averi depositati.
Tenuto conto di quanto appena esposto, i magistrati ticinesi hanno ravvisato in questo documento un contratto, che conferiva al ricorrente tutti i poteri necessari alla gestione vera e propria del patrimonio dell'opponente, e non una semplice procura quale atto unilaterale.
2.1.2 Con il "mandato di consulenza finanziaria" del 30 giugno 2000 (doc. D) la società americana, rappresentata dal ricorrente, è stata invece incaricata di fornire consigli di natura finanziaria per la gestione del patrimonio dell'opponente, con facoltà per quest'ultima di accettare o no le indicazioni ricevute. Alla consulente è stata inoltre affidata la verifica delle posizioni bancarie della mandante, delle commissioni bancarie addebitate, della gestione bancaria (costi, tempi, modalità), delle istruzioni impartite, nonché il compito di allestire semestralmente un rapporto per la mandante, indicando il patrimonio iniziale, i movimenti e il patrimonio finale, così come la rendita semestrale lorda, i costi e la rendita semestrale netta.
Questi elementi hanno indotto la Corte ticinese a respingere la tesi del ricorrente secondo cui il 30 giugno 2000 le parti avrebbero stipulato un contratto di gestione patrimoniale dallo stesso tenore del contratto sottoscritto il 6 marzo 2000. Essa lo ha considerato un vero e proprio mandato di consulenza finanziaria e di verifica di alcune posizioni bancarie, ben lungi dall'autorizzare la mandataria ad effettuare direttamente sul conto della mandante investimenti finanziari. Tant'è che il contratto prevede esplicitamente che la facoltà della consulente di impartire ordini direttamente alla banca era subordinata ad un'autorizzazione esplicita della mandante, con mandato specifico della mandante alla banca.

2.2 Nella seconda parte del considerando dedicato al tema della legittimazione passiva del ricorrente la massima istanza ticinese ha poi negato che il contratto del 10 [recte: 6] marzo 2000 sia stato stipulato dal ricorrente in rappresentanza della società americana.
2.2.1 Nel documento non viene infatti indicato ch'egli avrebbe agito quale rappresentante della società; anzi, la società non viene nemmeno menzionata.
Per i giudici cantonali non v'era d'altro canto nessuna ragione di citarla, giacché dall'istruttoria è emerso che il ricorrente era stato presentato all'opponente da un'amica - che gli aveva pure affidato parte del suo patrimonio - quale finanziere che si occupava della gestione del patrimonio di persone importanti. Le circostanze dell'incontro fra le parti hanno pure portato i giudici ticinesi ad escludere che per l'opponente fosse indifferente stipulare il contratto con il ricorrente o con una società americana con uffici a New York, in Inghilterra e a Lugano, di cui ella nulla sapeva. Donde l'inapplicabilità dell'art. 32 cpv. 2
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
in fine CO, richiamato dal ricorrente.
2.2.2 È vero - si legge ancora nella sentenza impugnata - che, stando a quanto riferito dal teste C.________, in occasione dell'apertura del conto bancario il ricorrente disse all'opponente che operava utilizzando la sua società Z.________. Per i giudici ticinesi, questa deposizione non permette tuttavia di invertire la precedente conclusione poiché a questo proposito il testimone si è dapprima espresso nel senso che il ricorrente si sarebbe appoggiato alla società per i necessari investimenti e poi ha asserito che l'opponente avrebbe dovuto delegare alla società stessa i necessari poteri per l'amministrazione del suo patrimonio. I giudici hanno inoltre rilevato che la procura amministrativa, redatta subito dopo l'incontro delle parti negli uffici della banca, non menziona il rapporto del ricorrente con la società americana, ciò che smentisce di fatto le affermazioni del teste.
Nemmeno la testimonianza di D.________ - allora vicedirettore dell'istituto bancario - può essere di miglior supporto per il ricorrente. La Corte cantonale ha specificato che questo teste si è limitato a riferire circostanze generiche relative all'apertura del conto dell'opponente, ma non ha dichiarato ch'essa sarebbe stata messa al corrente del reale rapporto tra il ricorrente e la società americana. E la giustificazione da lui data all'assenza di ogni accenno alla società americana nella procura amministrativa - "non ve n'era nessuna necessità. Succede spesso con gestori esterni che hanno delle società, che la procura amministrativa sia stipulata in favore di una persona fisica, in questo caso il sig. A.________, che conoscevamo" - non permette, secondo i magistrati ticinesi, di concludere che l'opponente fosse consapevole del fatto che il ricorrente agiva quale rappresentante della società e non a titolo personale.

2.3 Non da ultimo, i giudici del Tribunale d'appello hanno reputato importante ricordare che dopo la rinuncia al mandato comunicata con scritto 13 luglio 2001 dalla società americana, il ricorrente ha continuato a movimentare il conto dell'opponente.

Ciò dimostra ch'egli personalmente, e non quale direttore della società americana, poteva agire sulla base del mandato di gestione patrimoniale e che di fatto la rinuncia da parte della società al mandato di consulenza finanziaria non implicava necessariamente la rinuncia al mandato di gestione patrimoniale stipulata personalmente a favore del ricorrente.

2.4 In conclusione, la massima istanza ticinese ha confermato la valutazione del pretore sulla legittimazione passiva del ricorrente, non avendo egli dimostrato di aver agito in rappresentanza di Z.________.

3.
Il ricorrente critica questa decisione in ogni suo punto. In primo luogo contesta l'accertamento secondo il quale egli avrebbe movimentato il conto dell'opponente anche dopo la disdetta della società americana. Si tratta - a suo dire - di un accertamento manifestamente inesatto dei fatti, frutto di una svista manifesta, che necessita di essere rettificato giusta l'art. 105 cpv. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
1    Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
2    Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95.
3    Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96
LTF, siccome determinante per l'esito del procedimento.

3.1 La censura è inammissibile.
L'accertamento secondo il quale il ricorrente ha movimentato il conto fino al 30 settembre 2001, quando l'opponente ha chiuso la relazione bancaria, non è infatti stato effettuato per la prima volta in sede di appello bensì era già contenuto nella pronunzia pretorile, che il ricorrente - su questo punto - non ha contestato. Questo significa che dinanzi al Tribunale federale il ricorrente propone un'argomentazione di fatto nuova, siccome sollevata per la prima volta in questa sede (Ulrich Meyer in: Basler Kommentar, n. 20 e 40 ad art. 99
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore.
1    Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore.
2    Non sono ammissibili nuove conclusioni.
LTF).
Ora, l'art. 99 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore.
1    Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore.
2    Non sono ammissibili nuove conclusioni.
LTF stabilisce che con il ricorso in materia civile possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore (cfr. DTF 133 III 393 consid. 3). Tale condizione non è realizzata in concreto, giacché, come appena ricordato, l'accertamento criticato si trovava già nel giudizio di primo grado.

3.2 Ma quand'anche si fosse trattato di un argomento proponibile, la censura sarebbe stata in ogni caso respinta, poiché non si tratta di un accertamento determinante per il giudizio, ai sensi dell'art. 97 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento.
1    Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento.
2    Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.87
seconda parte LTF.
Come emerge dal riassunto della sentenza impugnata esposto al considerando precedente, il fatto che il ricorrente abbia movimentato il conto dell'opponente anche dopo la fine del "mandato di consulenza finanziaria" con la società americana è solo uno degli elementi che ha indotto i giudici del Tribunale d'appello ad ammettere l'esistenza di un mandato di gestione patrimoniale fra lui e l'opponente e, di conseguenza, la sua legittimazione passiva. Per il resto, essi si sono riferiti in maniera preponderante al tenore dei due documenti sottoscritti dall'opponente il 6 marzo 2000 e il 30 giugno 2000.

4.
Come già esposto al consid. 2.1.1, i magistrati ticinesi hanno ravvisato nella "procura amministrativa" del 6 marzo 2000 (doc. C) un contratto che conferiva al ricorrente tutti i poteri necessari alla gestione vera e propria del patrimonio dell'opponente e non una semplice procura quale atto unilaterale.
A mente del ricorrente qualificare tale documento come mandato di gestione patrimoniale sarebbe lesivo degli art. 18
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 18 - 1 Per giudicare di un contratto, sia per la forma che per il contenuto, si deve indagare quale sia stata la vera e concorde volontà dei contraenti, anziché stare alla denominazione od alle parole inesatte adoperate per errore, o allo scopo di nascondere la vera natura del contratto.
1    Per giudicare di un contratto, sia per la forma che per il contenuto, si deve indagare quale sia stata la vera e concorde volontà dei contraenti, anziché stare alla denominazione od alle parole inesatte adoperate per errore, o allo scopo di nascondere la vera natura del contratto.
2    Il debitore non può opporre la eccezione di simulazione al terzo che ha acquistato il credito sulla fede di un riconoscimento scritto.
, 32
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
e 394
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 394 - 1 Con l'accettazione del mandato, il mandatario si obbliga a compiere, a norma del contratto, gli affari o servigi di cui viene incaricato.
1    Con l'accettazione del mandato, il mandatario si obbliga a compiere, a norma del contratto, gli affari o servigi di cui viene incaricato.
2    I contratti relativi ad una prestazione di lavoro non compresi in una determinata specie di contratto di questo codice sono soggetti alle regole del mandato.
3    Una mercede è dovuta quando sia stipulata o voluta dall'uso.
CO: esso non contempla diritti e obblighi delle parti, ma solo le facoltà/autorizzazioni attribuite al ricorrente.

4.1 Ai fini dell'esame di questa censura appare utile riepilogare il contesto giuridico in cui si inserisce la presente vertenza. Il 6 marzo 2000, mediante l'apertura della relazione bancaria e la contestuale firma della "procura amministrativa", nella quale veniva descritta la facoltà di rappresentanza del ricorrente nei confronti della banca, si è venuto a creare il tipico rapporto triangolare fra banca, cliente e gestore di patrimoni esterno (Monika Roth, Das Dreieckverhältnis Kunde-Bank-Vermögensverwalter, Zurigo/San Gallo 2007, n. 34).
4.1.1 Il rapporto giuridico che si instaura tra il cliente e il gestore indipendente di patrimoni è un contratto di mandato, che non soggiace ad alcun requisito di forma (art. 394
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 394 - 1 Con l'accettazione del mandato, il mandatario si obbliga a compiere, a norma del contratto, gli affari o servigi di cui viene incaricato.
1    Con l'accettazione del mandato, il mandatario si obbliga a compiere, a norma del contratto, gli affari o servigi di cui viene incaricato.
2    I contratti relativi ad una prestazione di lavoro non compresi in una determinata specie di contratto di questo codice sono soggetti alle regole del mandato.
3    Una mercede è dovuta quando sia stipulata o voluta dall'uso.
seg. CO; Monika Roth, op. cit., n. 66-72). Il gestore si obbliga ad amministrare e gestire i beni del cliente che si trovano presso la banca e il cliente si obbliga a corrispondere una remunerazione per questo servizio (Bruno Cocchi, La responsabilità della banca nell'ambito di gestioni patrimoniali esterne in: NRCP 2003 pag. 71 segg., in particolare pag. 72).
4.1.2 Onde permettere al gestore di eseguire gli obblighi assunti contrattualmente, il cliente gli conferisce la facoltà di compiere determinati atti giuridici in suo nome, ovvero di rappresentarlo (Roger Zäch in: Berner Kommentar, n. 122 ad art. 33
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 33 - 1 La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
1    La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
2    Ove la facoltà sia conferita da un negozio giuridico, la sua estensione è determinata dal contenuto dello stesso.
3    Se il rappresentato comunica la facoltà ad un terzo, la sua estensione in confronto di quest'ultimo è giudicata a norma dell'avvenuta comunicazione.
CO). Il conferimento della facoltà di rappresentanza (Bevollmächtigung/Vollmachtserteilung; cfr. Gauch/ Schluep/Schmid/Rey, Schweizerisches Obligationenrecht - Allgemeiner teil, vol. I, 8a ed., n.1343 segg.) è un atto distinto dal rapporto contrattuale di base fra le due parti (Gauch/Schluep/Schmid/Rey, op. cit., n. 1351). Si tratta di un atto giuridico unilaterale che non necessita, per essere valido, della partecipazione della persona che viene autorizzata né di eventuali terzi interessati. Essa esplica comunque i suoi effetti solo a partire dal momento in cui perviene al suo destinatario (Roger Zäch, op. cit., n. 28 ad art. 33
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 33 - 1 La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
1    La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
2    Ove la facoltà sia conferita da un negozio giuridico, la sua estensione è determinata dal contenuto dello stesso.
3    Se il rappresentato comunica la facoltà ad un terzo, la sua estensione in confronto di quest'ultimo è giudicata a norma dell'avvenuta comunicazione.
CO).
4.1.3 Nel rapporto triangolare fra banca, cliente e gestore di patrimoni esterno, il conferimento della facoltà di rappresentanza avviene di regola mediante la sottoscrizione, da parte del cliente, di una "procura amministrativa" (Verwaltungsvollmacht) allestita dalla banca stessa, nella quale vengono delimitati gli atti di gestione che il rappresentante è autorizzato a compiere (Monika Roth, op. cit., n. 117 e 125-126; Bruno Cocchi, op. cit., pag. 72; Alessandro Bizzozzero, Le contrat de gérance de fortune, Friborgo 1992, pag. 35 e 86).
Così facendo, il cliente conferisce al gestore la facoltà di rappresentarla nei confronti della banca e, nel contempo, comunica a quest'ultima, giusta l'art. 33 cpv. 3
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 33 - 1 La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
1    La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
2    Ove la facoltà sia conferita da un negozio giuridico, la sua estensione è determinata dal contenuto dello stesso.
3    Se il rappresentato comunica la facoltà ad un terzo, la sua estensione in confronto di quest'ultimo è giudicata a norma dell'avvenuta comunicazione.
CO, la facoltà di rappresentanza del gestore e la sua estensione (DTF 131 III 511 consid. 3.2.1 pag. 518). La banca può allora in buona fede ritenere che i poteri del gestore siano quelli indicati nella procura consegnatale (Francesco Trezzini, Qualche spunto di riflessione sulla responsabilità civile della banca in presenza di un gestore patrimoniale esterno, in: NRCP 2005 pag. 1 segg., in particolare n. 17; Gauch/Schluep/Schmid/Rey, op. cit., n. 1343, n.1407; Alessandro Bizzozzero, op. cit, pag. 35 e 87).

4.2 Questo è quanto accaduto in concreto. La "procura amministrativa" (doc. C) è infatti un formulario allestito dalla banca depositaria su sua carta intestata, firmato, oltre che dalle parti, anche dal rappresentante della banca, e nel quale vengono descritte in maniera estesa le facoltà concesse al "mandatario" (ma non le modalità della sua remunerazione); inoltre, viene preventivamente fissato il foro competente per eventuali litigi fra la cliente e la banca.
Ora, la lettura della sentenza impugnata non permette di sostenere, come fa il ricorrente, che i giudici cantonali abbiano davvero inteso attribuire alla procura amministrativa una portata diversa da quella appena esposta; in particolare non è possibile affermare con certezza ch'essi abbiano visto in questo documento la stipulazione di un mandato di gestione patrimoniale fra le parti in causa. Se così fosse, essi avrebbero commesso un errore. Ma non si tratterebbe in ogni caso di un errore suscettibile di modificare l'esito della vertenza.

5.
Anche se non disciplina la relazione interna fra le parti, la procura amministrativa trae origine dal rapporto contrattuale che si è instaurato fra loro, indi per cui il fatto che nella procura l'opponente abbia designato il ricorrente quale suo mandatario/rappresentante, e non la società americana, depone evidentemente a favore della sua legittimazione passiva nella presente causa.
Egli sostiene invece che si tratterebbe di una circostanza irrilevante giacché l'opponente era al corrente del ruolo da lui svolto, rispettivamente le era indifferente la persona con cui stipulava. Dinanzi al Tribunale federale ribadisce pertanto che il mandato di gestione patrimoniale è venuto in essere fra l'opponente e la società americana, che lui rappresentava.

5.1 Giusta l'art. 32 cpv. 1
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
CO qualora un contratto sia stipulato a nome di una terza persona, che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto passano direttamente al rappresentato.
Affinché gli effetti della rappresentanza diretta si verifichino è necessario - oltre alla facoltà di rappresentanza, che in concreto non è contestata - che il rappresentante agisca, esplicitamente o tacitamente, a nome del rappresentato. In altre parole, egli deve fare in modo che l'altro contraente capisca che intende far nascere nel rappresentato e non in sé stesso gli effetti del negozio giuridico in questione; tale è il caso se il rappresentante si è fatto conoscere come tale, rispettivamente qualora la volontà di fungere da rappresentante fosse deducibile dalle circostanze o avrebbe dovuto esserlo per una persona in buona fede (art. 32 cpv. 2
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
CO; Gauch/Schluep/Schmid/Rey, op. cit., n. 1328-1331). Rimane salva l'eventualità in cui all'altro contraente fosse indifferente con chi stipulava (art. 32 cpv. 2
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
in fine CO).
In caso contrario, il rappresentante è vincolato al contratto a nome proprio (Roger Zäch, op. cit., n. 40 ad art. 32
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
CO).

5.2 In concreto, come già esposto al consid. 2.2, la Corte cantonale ha stabilito che il ricorrente non ha provato di essersi presentato all'opponente come rappresentante della società americana il 6 marzo 2000, quando ha concordato - oralmente - con lei che si sarebbe occupato della gestione del patrimonio depositato sulla relazione bancaria aperta il medesimo giorno.
Di diverso avviso il ricorrente, a mente del quale la lettura congiunta delle deposizioni di D.________ e C.________, così il comportamento tenuto dalla stessa opponente dopo il 6 marzo 2000, e in particolare il tenore della sua lettera dell'11 luglio 2001, permetterebbero di sgomberare ogni possibile dubbio circa la sua volontà e consapevolezza di conferire il mandato di gestione patrimoniale alla società americana.
5.2.1 Prima ancora di chinarsi sull'apprezzamento delle prove contenuto nella sentenza impugnata va rammentato che, di principio, il Tribunale federale fonda il suo giudizio sui fatti così come accertati dall'autorità inferiore (art. 105 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
1    Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
2    Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95.
3    Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96
LTF); a meno che essi siano stati accertati in modo manifestamente inesatto (art. 105 cpv. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
1    Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
2    Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95.
3    Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96
LTF).
E i fatti accertati sono "manifestamente inesatti" quando l'istanza inferiore è incorsa nell'arbitrio, vietato dall'art. 9
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato.
Cost. (cfr. DTF 133 III 393 consid. 7.1 pag. 398).
Per giurisprudenza invalsa, l'arbitrio non si realizza già qualora la soluzione proposta con il ricorso possa apparire sostenibile o addirittura migliore rispetto a quella contestata; il Tribunale federale annulla la pronunzia criticata solo se il giudice del merito ha emanato un giudizio che appare - e ciò non solo nella sua motivazione bensì anche nell'esito - manifestamente insostenibile, in aperto contrasto con la situazione reale, gravemente lesivo di una norma o di un principio giuridico chiaro e indiscusso oppure in contraddizione urtante con il sentimento della giustizia e dell'equità (DTF 132 III 209 consid. 2.1 con rinvii). Per quanto concerne più in particolare l'apprezzamento delle prove e l'accertamento dei fatti, il giudice - il quale in questo ambito dispone di un ampio margine di apprezzamento - incorre nell'arbitrio se misconosce manifestamente il senso e la portata di un mezzo di prova, se omette senza valida ragione di tener conto di un elemento di prova importante, suscettibile di modificare l'esito della vertenza, oppure se ammette o nega un fatto ponendosi in aperto contrasto con gli atti di causa o interpretandoli in modo insostenibile (DTF 129 I 8 consid. 2.1).
5.2.2 Nella fattispecie in esame, gli argomenti proposti dal ricorrente non fanno apparire manifestamente insostenibile la decisione impugnata.
5.2.2.1 Per dimostrare la consapevolezza dell'opponente circa il suo ruolo di rappresentante della società americana, il ricorrente richiama la deposizione di C.________, che ha accompagnato l'opponente nei suoi uffici il giorno dell'apertura della relazione bancaria.
Sennonché questi si è limitato a dichiarare che il ricorrente aveva detto all'opponente ch'egli operava utilizzando la Z.________ e che quindi l'opponente avrebbe poi dovuto dare una delega a questa società. Come considerato dai giudici ticinesi senza incorrere nell'arbitrio, questa affermazione non può essere intesa nel senso che all'opponente era stato inequivocabilmente comunicato che il mandato di gestione sarebbe stato assunto dalla società e non dal ricorrente a titolo personale; tanto più che, come evidenziato nella sentenza impugnata, nella procura amministrativa allestita subito dopo tale incontro la società non è stata menzionata.
5.2.2.2 Il ricorrente sostiene che in ogni caso l'indicazione del rapporto di rappresentanza nella procura amministrativa era superflua, come spiegato anche dall'allora vice direttore della banca D.________, che aveva assistito agli incontri fra le parti.
Questa testimonianza non è stata reputata determinante dai giudici ticinesi, per il motivo che D.________ ha sì confermato che "succede spesso con gestori esterni che hanno delle società, che la procura amministrativa sia stipulata in favore di una persona fisica", ma nulla ha dichiarato circa l'asserita consapevolezza dell'opponente sul fatto che, nell'affare che la riguardava, il ricorrente agiva quale rappresentante della società e non a titolo personale. Gli argomenti che il ricorrente propone contro la valutazione di questa deposizione non sono suscettibili di indurre a ritenere manifestamente insostenibile la decisione della Corte cantonale. In particolare, il fatto che per D.________ fosse chiaro che il ricorrente gestiva il patrimonio dell'opponente e di altre persone - fra cui E.________, l'amica che ha fatto incontrare le parti - nella sua veste di direttore della società americana e non a titolo personale, non permette di concludere in maniera incontrovertibile per un'analoga consapevolezza dell'opponente.
5.2.3 Contrariamente a quanto preteso nel gravame, tale consapevolezza non può essere dedotta dal successivo comportamento dell'opponente, che il 30 giugno 2000 ha effettivamente stipulato un contratto con la società americana e in una lettera dell'11 luglio 2001 ha esplicitamente definito il ricorrente rappresentante della società americana.
5.2.3.1 Se è vero che nel primo punto del mandato di consulenza finanziaria sottoscritto il 30 giugno 2000 con la società americana (doc. D) si legge che "Il mandante conferisce mandato al consulente affinché il patrimonio venga gestito secondo i consigli di natura finanziaria che il consulente ritiene più opportuni", è altrettanto vero che subito dopo si precisa che "Il mandante è evidentemente libero di accettare o meno i consigli offerti" e, al secondo punto, si aggiunge che "Il consulente potrà impartire ordini direttamente alla banca solo se esplicitamente autorizzato con mandato specifico del mandante alla banca".
Questo basta per condividere la decisione dei giudici ticinesi di escludere - nonostante la frase sibillina contenuta nella prima parte del primo punto - che tale contratto possa venir qualificato come mandato di gestione patrimoniale e che con la sua firma l'opponente abbia inteso concretizzare precedenti accordi intervenuti il 6 marzo 2000, che in questo documento non vengono comunque evocati.
Allo stesso modo si può escludere che con la firma di questo contratto l'opponente abbia inteso, se del caso, annullare e sostituire quello concluso in precedenza con il ricorrente personalmente (art. 115 e
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato.
116 CO), poiché il contenuto delle due pattuizioni - stando al tenore della procura amministrativa del 6 marzo 2000 - è manifestamente diverso, in particolare con riferimento alla facoltà di impartire direttamente ordini alla banca, elemento decisivo per la distinzione fra consulenza finanziaria e gestione patrimoniale (cfr. Alessandro Bizzozzero, op. cit, pag. 18).
5.2.4 Nemmeno il tenore della lettera dell'11 luglio 2001 - evocata più volte nel gravame - giova al ricorrente.
In questo scritto, indirizzato alla banca - e, in copia, al ricorrente e alla società americana - l'opponente ha chiesto di ricevere "tutta la movimentazione del conto in oggetto così come effettuata dal mio mandatario, sig. A.________ nella qualità di rappresentante della Z.________". Ora, se è vero che l'opponente menziona il ruolo del ricorrente di rappresentante della società americana, è altrettanto vero che nel contempo essa lo definisce suo mandatario. Non si può pertanto dedurre da questa lettera ch'essa lo abbia sempre considerato quale rappresentante della società.
5.2.5 Da tutto quanto esposto discende che i giudici ticinesi non sono incorsi nell'arbitrio ritenendo che il ricorrente non è riuscito a provare di essersi presentato quale rappresentante della società americana al momento della stipulazione del mandato di gestione patrimoniale.

5.3 Occorre pertanto stabilire se la volontà di fungere da rappresentante fosse deducibile dalle circostanze o avrebbe dovuto esserlo per una persona in buona fede.
La questione va decisa mediante l'interpretazione del comportamento delle parti secondo il principio dell'affidamento (Gauch/Schluep/Schmid/ Rey, op. cit., n. 1335; Roger Zäch, op. cit. n. 45 ad art. 32
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
CO; DTF 117 II 387 consid. 1 non pubblicato), ovvero secondo il senso che ogni contraente poteva e doveva ragionevolmente attribuire al comportamento dell'altro nella situazione concreta (DTF 131 III 268 consid. 5.1.3 pag. 276). Il principio dell'affidamento permette dunque d'imputare a una parte il senso oggettivo del suo comportamento, anche se questo non corrisponde alla sua intima volontà (DTF 130 III 417 consid. 3.2 pag. 424).
5.3.1 L'interpretazione giusta il principio dell'affidamento concerne l'applicazione del diritto, che può essere riesaminata liberamente dal Tribunale federale (art. 106 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
1    Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
2    Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura.
LTF).
Onde statuire su tale questione di diritto occorre comunque fondarsi sulle circostanze che emergono dalle tavole processuali, che attengono all'apprezzamento delle prove e all'accertamento dei fatti (DTF 133 III 61 consid. 2.2.1 pag. 67).
5.3.2 Ora, dalla lettura - esente da arbitrio (cfr. quanto esposto al consid. 5.2.2) - delle dichiarazioni dei due testimoni che hanno accompagnato e assistito l'opponente il giorno dell'apertura della relazione bancaria, si evince che in tale occasione il ricorrente, pur avendo esplicitamente menzionato la società americana e la volontà di "utilizzarla" nel quadro delle operazioni compiute per conto dell'opponente, non si è presentato quale suo rappresentante.
E l'assenza, nella procura amministrativa rilasciata nella medesima occasione, di ogni indicazione della società americana depone evidentemente a sfavore della tesi secondo la quale l'opponente avrebbe potuto e dovuto comprendere che il ricorrente intendeva gestire il patrimonio depositato sul conto bancario quale rappresentante della società americana. Dato che il gestore patrimoniale può essere sia una persona fisica sia una persona giuridica (Alessandro Bizzozzero, op. cit, pag. 67; Francesco Trezzini, op. cit., n. 13) non si vede per quale motivo la società non sia stata esplicitamente menzionata nella procura, come peraltro accaduto nel mandato di consulenza finanziaria del 30 giugno 2000, nel quale essa viene chiaramente citata, rappresentata dal ricorrente.
5.3.3 Si può quindi concludere che né le spiegazioni approssimative fornite al momento dell'apertura del conto né il tenore della procura amministrativa, ben diverso da quello del mandato del 30 giugno 2000, potevano e dovevano indurre l'opponente a comprendere che il ricorrente agiva quale rappresentante della società americana. È piuttosto verosimile che queste circostanze abbiano convinto l'opponente, in buona fede, che il ricorrente si sarebbe occupato dei suoi interessi in una duplice veste: quella di gestore - a titolo personale - dei beni depositati sul conto bancario e quella più generale di consulente finanziario - in qualità di rappresentante della società americana.

5.4 Nell'ultima parte del gravame il ricorrente sostiene che, a prescindere dalla consapevolezza dell'opponente in merito al ruolo da lui svolto, il mandato di gestione patrimoniale sarebbe stato in ogni caso concluso con la società americana - e non con lui personalmente - poiché per l'opponente era indifferente la persona con cui stipulava (art. 32 cpv. 2
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
in fine CO).
5.4.1 Nella DTF 117 II 387 consid. 2c, a pag. 391, il Tribunale federale ha precisato che, affinché l'art. 32 cpv. 2
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
in fine CO trovi applicazione, basta che per il terzo fosse indifferente stipulare il contratto con il preteso rappresentante o il preteso rappresentato.
In assenza di accertamenti di fatto circa la vera volontà del terzo, la sua volontà presunta viene determinata secondo il principio dell'affidamento (DTF 117 II 387 consid. 2b pag. 390; cfr. quanto esposto al consid. 5.3).
5.4.2 In concreto, i giudici ticinesi hanno escluso che all'opponente fosse indifferente stipulare con il ricorrente o con la società americana a causa delle circostanze nelle quali le parti si sono incontrate. Dall'istruttoria è infatti emerso che l'opponente ha conosciuto il ricorrente in un'occasione mondana, grazie a un'amica che glielo ha presentato come un finanziere che si occupava della gestione del patrimonio di persone importanti; la stessa amica gli aveva d'altro canto affidato la gestione di parte del suo patrimonio. La Corte cantonale ne ha dedotto che per l'attrice non poteva ragionevolmente essere indifferente - al momento della stipulazione del contratto - trattare con lui piuttosto che con una società americana di cui lei "nulla sapeva".
5.4.3 Il ricorrente contesta l'accertamento secondo il quale la controparte nulla sapeva della società americana, dato che gliene aveva parlato poco prima dell'apertura della relazione bancaria.
La critica è speciosa. Nella sentenza impugnata non si dice, infatti, che l'opponente non sapeva dell'esistenza della società americana, ma che lei non sapeva nulla di essa.
5.4.4 Poco importa. La determinazione della volontà dell'opponente secondo il principio dell'affidamento effettuata dai giudici ticinesi può senz'altro essere condivisa, giacché, viste le circostanze in cui le parti si sono incontrate, sono state evidentemente la reputazione del ricorrente e la fiducia riposta nelle sue competenze - elemento determinante nella decisione di affidare la gestione del patrimonio a un terzo (cfr. Monika Roth, op. cit., n. 65) - che hanno spinto l'opponente a venire in Svizzera per aprire la nuova relazione bancaria. E, anche se prima di recarsi in banca egli le ha parlato della società americana, è un fatto accertato che nella procura amministrativa redatta subito dopo lei ha indicato solo il ricorrente quale suo rappresentante autorizzato a gestire il suo patrimonio, ciò che depone a sfavore della sua asserita "indifferenza" nei confronti della persona incaricata di amministrare i suoi beni.
Il fatto ch'essa abbia in seguito regolarmente onorato le fatture inviatele dalla società americana non modifica questa conclusione, dato che l'opponente intratteneva una relazione contrattuale anche con tale società.
5.4.5 Anche su quest'ultimo punto, dunque, il giudizio impugnato resiste alla critica.

6.
Ciò significa che la decisione della Corte ticinese sulla legittimazione passiva del ricorrente merita di essere confermata e, di conseguenza, che il ricorso viene respinto nella misura in cui è ammissibile.
Le spese giudiziarie e le ripetibili seguono la soccombenza (art. 66 cpv. 1 e
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti.
1    Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti.
2    In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie.
3    Le spese inutili sono pagate da chi le causa.
4    Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso.
5    Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale.
68 cpv. 1 LTF).

Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1.
Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è respinto.

2.
Le spese giudiziarie di fr. 7'000.-- sono poste a carico del ricorrente, il quale rifonderà all'opponente fr. 8'000.-- per ripetibili della sede federale.

3.
Comunicazione ai patrocinatori delle parti e alla II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino.
Losanna, 19 febbraio 2008
In nome della I Corte di diritto civile
del Tribunale federale svizzero
Il presidente: La cancelliera:

Corboz Gianinazzi
Informazioni decisione   •   DEFRITEN
Documento : 4A_270/2007
Data : 19. febbraio 2008
Pubblicato : 08. marzo 2008
Sorgente : Tribunale federale
Stato : Inedito
Ramo giuridico : Diritto contrattuale
Oggetto : mandato di gestione patrimoniale; rappresentanza


Registro di legislazione
CO: 18 
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 18 - 1 Per giudicare di un contratto, sia per la forma che per il contenuto, si deve indagare quale sia stata la vera e concorde volontà dei contraenti, anziché stare alla denominazione od alle parole inesatte adoperate per errore, o allo scopo di nascondere la vera natura del contratto.
1    Per giudicare di un contratto, sia per la forma che per il contenuto, si deve indagare quale sia stata la vera e concorde volontà dei contraenti, anziché stare alla denominazione od alle parole inesatte adoperate per errore, o allo scopo di nascondere la vera natura del contratto.
2    Il debitore non può opporre la eccezione di simulazione al terzo che ha acquistato il credito sulla fede di un riconoscimento scritto.
32 
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 32 - 1 Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
1    Quando il contratto sia stipulato a nome di una terza persona che lo stipulante è autorizzato a rappresentare, non è il rappresentante, ma il rappresentato che diventa creditore o debitore.
2    Se al momento della conclusione del contratto il rappresentante non si è fatto conoscere come tale, il rappresentato diventa direttamente creditore o debitore nel solo caso in cui l'altro contraente dovesse inferire dalle circostanze la sussistenza di un rapporto di rappresentanza o gli fosse indifferente la persona con cui stipulava.
3    Diversamente occorre una cessione del credito od un'assunzione del debito secondo i principi che reggono questi atti.
33 
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 33 - 1 La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
1    La facoltà di compiere atti giuridici a nome di un terzo, in quanto dipenda da rapporti di diritto pubblico, è regolata dalle disposizioni del diritto pubblico della Confederazione e dei Cantoni.
2    Ove la facoltà sia conferita da un negozio giuridico, la sua estensione è determinata dal contenuto dello stesso.
3    Se il rappresentato comunica la facoltà ad un terzo, la sua estensione in confronto di quest'ultimo è giudicata a norma dell'avvenuta comunicazione.
115e  394
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto
CO Art. 394 - 1 Con l'accettazione del mandato, il mandatario si obbliga a compiere, a norma del contratto, gli affari o servigi di cui viene incaricato.
1    Con l'accettazione del mandato, il mandatario si obbliga a compiere, a norma del contratto, gli affari o servigi di cui viene incaricato.
2    I contratti relativi ad una prestazione di lavoro non compresi in una determinata specie di contratto di questo codice sono soggetti alle regole del mandato.
3    Una mercede è dovuta quando sia stipulata o voluta dall'uso.
Cost: 9
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999
Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato.
LTF: 66 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti.
1    Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti.
2    In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie.
3    Le spese inutili sono pagate da chi le causa.
4    Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso.
5    Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale.
74 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 74 Valore litigioso minimo - 1 Nelle cause di carattere pecuniario il ricorso è ammissibile soltanto se il valore litigioso ammonta almeno a:
1    Nelle cause di carattere pecuniario il ricorso è ammissibile soltanto se il valore litigioso ammonta almeno a:
a  15 000 franchi nelle controversie in materia di diritto del lavoro e di locazione;
b  30 000 franchi in tutti gli altri casi.
2    Quando il valore litigioso non raggiunge l'importo determinante secondo il capoverso 1, il ricorso è ammissibile:
a  se la controversia concerne una questione di diritto di importanza fondamentale;
b  se una legge federale prevede un'istanza cantonale unica;
c  contro le decisioni delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento;
d  contro le decisioni del giudice del fallimento e del concordato;
e  contro le decisioni del Tribunale federale dei brevetti.
75 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 75 Autorità inferiori - 1 Il ricorso è ammissibile contro le decisioni pronunciate dalle autorità cantonali di ultima istanza, dal Tribunale amministrativo federale e dal Tribunale federale dei brevetti.36
1    Il ricorso è ammissibile contro le decisioni pronunciate dalle autorità cantonali di ultima istanza, dal Tribunale amministrativo federale e dal Tribunale federale dei brevetti.36
2    I Cantoni istituiscono tribunali superiori quali autorità cantonali di ultima istanza. Tali tribunali giudicano su ricorso, salvo nei casi in cui:
a  una legge federale prevede un'istanza cantonale unica;
b  un tribunale specializzato nelle controversie di diritto commerciale giudica in istanza cantonale unica;
c  è proposta loro direttamente, con il consenso di tutte le parti, un'azione con un valore litigioso di almeno 100 000 franchi.
76 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 76 Diritto di ricorso - 1 Ha diritto di interporre ricorso in materia civile chi:
1    Ha diritto di interporre ricorso in materia civile chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo; e
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata e ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modifica della stessa.
2    Il diritto di ricorrere contro le decisioni di cui all'articolo 72 capoverso 2 spetta inoltre alla Cancelleria federale, ai dipartimenti federali o, in quanto lo preveda il diritto federale, ai servizi loro subordinati, se la decisione impugnata viola la legislazione federale nella sfera dei loro compiti.40
90 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 90 Decisioni finali - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni che pongono fine al procedimento.
97 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento.
1    Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento.
2    Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.87
99 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore.
1    Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore.
2    Non sono ammissibili nuove conclusioni.
100 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 100 Ricorso contro decisioni - 1 Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione.
1    Il ricorso contro una decisione deve essere depositato presso il Tribunale federale entro 30 giorni dalla notificazione del testo integrale della decisione.
2    Il termine è di dieci giorni per i ricorsi contro le decisioni:
a  delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento;
b  nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale e dell'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale;
c  in materia di ritorno di un minore secondo la Convenzione europea del 20 maggio 198090 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento di minori e sul ristabilimento dell'affidamento oppure secondo la Convenzione del 25 ottobre 198091 sugli aspetti civili del rapimento internazionale di minori;
d  del Tribunale federale dei brevetti in materia di rilascio di una licenza secondo l'articolo 40d della legge del 25 giugno 195493 sui brevetti.
3    Il termine è di cinque giorni per i ricorsi contro le decisioni:
a  delle autorità cantonali di vigilanza in materia di esecuzione e fallimento pronunciate nell'ambito dell'esecuzione cambiaria;
b  dei Governi cantonali su ricorsi concernenti votazioni federali.
4    Il termine è di tre giorni per i ricorsi contro le decisioni dei Governi cantonali su ricorsi concernenti le elezioni al Consiglio nazionale.
5    Per i ricorsi concernenti conflitti di competenza tra due Cantoni, il termine decorre al più tardi dal giorno in cui in ciascun Cantone sono state pronunciate decisioni impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale.
6    ...94
7    Il ricorso per denegata o ritardata giustizia può essere interposto in ogni tempo.
105 
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
1    Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore.
2    Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95.
3    Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96
106
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
1    Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto.
2    Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura.
Registro DTF
117-II-387 • 129-I-8 • 130-III-417 • 131-III-268 • 131-III-511 • 132-III-209 • 133-III-393 • 133-III-61
Weitere Urteile ab 2000
4A_270/2007
Parole chiave
Elenca secondo la frequenza o in ordine alfabetico
accertamento dei fatti • analogia • apertura • applicazione del diritto • atto giuridico • autorità cantonale • autorità inferiore • autorità scolastica • autorizzazione o approvazione • avviso • azione estimatoria • azione • banca depositaria • calcolo • carica pubblica • causa civile • chiusa • cio • circo • compera e vendita • comunicazione • concretizzazione • conferimento della facoltà di rappresentanza • conteggio • conto bancario • contratto • convalida del sequestro • convenuto • copia • decisione finale • decisione • dichiarazione • direttiva • direttive anticipate del paziente • direttore • diritto civile • diritto d'opzione • divisa • dubbio • esaminatore • espressamente • federalismo • fiduciante • fine • firma • fondo d'investimento • forma e contenuto • francescano • francese • friburgo • frutto • fungo • gestione patrimoniale • gestore patrimoniale • grazia • incarto • inchiesta penale • india • inizio • irrilevanza • italia • leso • losanna • manifestazione • menzione • merce • metallo prezioso • mezzo di prova • motivazione della decisione • motivo • negozio unilaterale • nome proprio • nuovo mezzo di prova • obbligo di informazione • orario d'esercizio • ordine militare • parte alla procedura • persona fisica • persona giuridica • posta a • precetto esecutivo • principio dell'affidamento • principio giuridico • principio procedurale • prolungamento • proposta di contratto • questio • questione di diritto • rapporto giuridico • rapporto tra • rappresentanza diretta • rappresentanza processuale • relazione interna • ricorrente • ricorso di diritto pubblico • ricorso in materia civile • rigetto definitivo • ripartizione dei compiti • ripetibili • salario • san gallo • soppressione • sostanza • spese giudiziarie • standardizzazione • svista manifesta • t • tasso d'interesse • tempo atmosferico • terzo • testimone • transazione • tribunale federale • ultima istanza • valore litigioso • veduta • violazione del diritto