Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
6B 838/2018
Sentenza del 13 gennaio 2022
Corte di diritto penale
Composizione
Giudici federali Denys, Giudice presidente,
Koch, Hurni,
Cancelliera Ortolano Ribordy.
Partecipanti al procedimento
A.________,
patrocinato dall'avv. Mario Postizzi,
ricorrente,
contro
Ministero pubblico della Confederazione, Guisanplatz 1, 3003 Berna,
opponente.
Oggetto
Riciclaggio di denaro, falsità in documenti, inganno
nei confronti delle autorità; arbitrio,
ricorso in materia penale contro la sentenza emanata
il 29 dicembre 2017 dalla Corte penale del Tribunale penale federale (SK.2017.44).
Fatti:
A.
Seguendo il solco dell'operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica italiana presso il Tribunale di Milano, il 17 dicembre 2014 il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un'istruzione penale nei confronti di B.________ per i titoli di organizzazione criminale e di riciclaggio di denaro. Lo stesso giorno B.________ è stato arrestato, poi posto in carcerazione preventiva e il 19 maggio 2015 autorizzato a scontare anticipatamente la pena detentiva.
Il 2 giugno 2015 l'Ufficio federale di giustizia ha rifiutato la domanda di estradizione di B.________ formulata dal Ministero della Giustizia italiano e volta all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa il 5 dicembre 2014 dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Il 28 aprile 2016 il procedimento penale è stato esteso anche nei confronti di A.________ per i titoli di riciclaggio di denaro aggravato, di falsità in documenti nonché di inganno nei confronti delle autorità giusta l'art. 118 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
|
1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
Con atto di accusa del 25 agosto 2017 il MPC ha rinviato a giudizio gli imputati dinanzi alla Corte penale del Tribunale penale federale (TPF).
B.
In sede dibattimentale, il TPF ha informato le parti di riservarsi una valutazione giuridica divergente di alcune imputazioni a loro carico, in particolare prospettando a A.________ la qualifica di carente diligenza in operazioni finanziarie in relazione ai capi d'accusa 1.2.1 e 1.2.2.
Con sentenza del 29 dicembre 2017 il TPF ha riconosciuto A.________ autore colpevole di riciclaggio di denaro aggravato in relazione a 18 dei 28 relativi capi d'accusa, di ripetuta falsità in documenti in relazione a 4 dei 7 relativi capi d'accusa, e di ripetuto inganno nei confronti delle autorità giusta l'art. 118 cpv. 1LStr, lo ha prosciolto dai restanti capi d'imputazione e lo ha condannato a una pena detentiva di tre anni nonché a una pena pecuniaria di 180 aliquote giornaliere, entrambe parzialmente sospese condizionalmente in ragione di 30 mesi, rispettivamente di 150 aliquote, per un periodo di prova di due anni. Oltre a ordinare la confisca di vari beni, tra cui alcuni di spettanza di A.________, il TPF ha condannato quest'ultimo anche a un risarcimento equivalente in favore della Confederazione pari a fr. 183'214.--, a garanzia del quale ha mantenuto il sequestro del 30 %, di spettanza di A.________, dei valori patrimoniali presenti sulla relazione bancaria intestata a C.________ Sagl. A.________ è stato inoltre condannato al pagamento delle spese procedurali in ragione di fr. 10'000.--, mentre le sue pretese di indennizzo sono state accolte in ragione di fr. 32'600.--.
Con medesima sentenza il TPF ha anche riconosciuto B.________ autore colpevole di partecipazione a un'organizzazione criminale, ripetuto riciclaggio di denaro e ripetuto inganno nei confronti delle autorità.
In breve, la sentenza si fonda sui seguenti fatti:
B.a. Nel territorio di a.________ e provincia ha operato una compagine di 'ndrangheta facente capo ai fratelli D1.________, D2.________ e D3.________, gruppo con solidi legami con la cosca E.________, consorteria di riferimento operante in Calabria. Il sodalizio dei fratelli D.________ praticava metodi mafiosi e costituiva una realtà criminale ben strutturata, concepita per durare in modo stabile e indipendente dai suoi componenti pro tempore, contraddistinta dalla segretezza e le cui attività economiche erano finanziate con il profitto del narcotraffico e dell'usura. L'infiltrazione nel tessuto economico è avvenuta in modo diversificato, con in particolare attività di commercializzazione di prodotti alimentari, di investimento in strutture alberghiere, come pure di immobilizzazione delle risorse finanziarie dell'associazione attraverso l'intestazione formale a soggetti terzi, quali B.________. D1.________ e D2.________ rivestivano ruoli apicali nell'organizzazione, mentre D3.________ aveva uno status subordinato ai fratelli.
La cosca dei D.________ ha ripreso le medesime attività criminali del gruppo 'ndranghetoso facente capo a F.________, a cui appartenevano sin dalle sue origini pure i fratelli D1.________ e D2.________ che, con il tempo, hanno assunto un ruolo sempre più incisivo, affiancando il capo nei momenti più delicati. Il "gruppo F.________" è stato attivo nella regione di a.________ negli anni Ottanta e nella prima metà degli anni Novanta, fino all'intervento degli inquirenti italiani, con un'attività di narcotraffico dai quantitativi di stupefacenti assai importanti e dai guadagni illeciti ingentissimi.
B.b. B.________ era a tutti gli effetti stabilmente incorporato dal punto di vista funzionale nell'organizzazione criminale di stampo 'ndranghetoso dei fratelli D.________. Uomo dei D.________ in Svizzera, era deputato alla cura dei loro interessi finanziari e non nel nostro Paese, svolgendo per conto della cosca attività di consulenza e di intestazione fittizia nell'ambito del perseguimento delle finalità criminali dell'organizzazione, segnatamente in relazione a ogni attività economico-finanziaria connessa con il riciclaggio dei proventi illeciti. Egli si è adoperato nella ricerca di opportunità d'investimento nel settore immobiliare e della ristrutturazione, nonché nella gestione di veicoli societari che potessero poi contribuire, in particolare mediante contratti di lavoro di comodo, a giustificare la presenza in Svizzera di altri membri dell'organizzazione, quali D3.________. Ha messo a disposizione il proprio conto bancario per accogliere il denaro della cosca, poi confluito nell'acquisto dell'immobile di b.________, ha funto da intestatario fittizio per rilevanti disponibilità finanziarie dell'organizzazione, sia in Italia sia in Svizzera, e pure da depositario della documentazione pertinente gli interessi dei D.________
presso il proprio domicilio di c.________.
B.c. Il 17 gennaio 1995 G.________, moglie di D3.________, ha aperto un conto cifrato denominato ddd, presso H.________ Ltd., quale unica titolare e avente diritto economico, conferendo procura individuale a I.________, moglie di D2.________. La relazione è stata alimentata tra il gennaio e l'agosto 1995, sia in lire italiane, sia in franchi svizzeri. Sul deposito titoli di ddd sono inoltre confluiti, nel febbraio 1995, titoli provenienti da una relazione bancaria presso J.________, il cifrato eee, accesa il 30 novembre 1994 dalla stessa G.________ e con I.________ procuratrice individuale.
B.d. Nel 2012 G.________, accompagnata da D3.________ e D1.________, nonché da B.________, si è rivolta a A.________, fiduciario finanziario e commercialista, per trovare la relazione bancaria di cui nei decenni aveva perso le tracce. Una volta rintracciato, il conto è stato liquidato. Sono altresì state riscattate due polizze assicurative di D1.________ rispettivamente D2.________, i cui premi sono stati finanziati dal conto ddd. Tutti questi attivi sono poi stati fatti confluire su K.________ Ltd., società di servizi di Dubai, e successivamente sul conto cifrato fff, alle Bahamas (art. 105 cpv. 2
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
|
1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
B.e. A.________, in veste di amministratore unico della società N.________ SA, ha redatto tre diverse fatture per prestazioni di consulenza fornite alla società O.________ SA e alla società L.________ SA, malgrado tali prestazioni fossero state compiute dallo stesso A.________ e non dalla società. Le fatture sono state incluse nella contabilità di quest'ultima.
B.f. Il 15 febbraio 2011 B.________ ha presentato all'Ufficio migrazione del Cantone Ticino una domanda di rilascio di permesso di dimora B, da lui sottoscritta unitamente a A.________ in qualità di amministratore unico della N.________ SA. La domanda era corredata in particolare di una copia del contratto di lavoro tra B.________ e la suddetta società, nonché di una copia del contratto di locazione di una stanza con bagno e diritto d'uso soggiorno presso famigliari di A.________. Il 21 febbraio 2011 l'autorità preposta ha rilasciato a B.________ un permesso di dimora. B.________ non ha mai soggiornato presso la camera formalmente locata.
Il 22 gennaio 2013 anche D3.________ ha inoltrato una domanda per il rilascio di un permesso di dimora B, accolta dall'autorità preposta il 24 gennaio successivo. Tra gli allegati alla domanda figuravano segnatamente una copia del contratto di locazione di una stanza con bagno e diritto d'uso soggiorno di un appartamento a c.________, concluso con B.________, nonché una copia del contratto di lavoro tra D3.________ e A.________, quale amministratore unico della società N.________ SA, che ha sottoscritto pure il formulario di richiesta del permesso di dimora. La documentazione fornita era solo di facciata e propedeutica all'ottenimento del permesso.
C.
Avverso il giudizio del TPF A.________ insorge al Tribunale federale con un ricorso in materia penale postulando, previa concessione dell'effetto sospensivo, a titolo principale il suo proscioglimento da ogni accusa, l'annullamento di tutte le confische disposte nei suoi confronti, del risarcimento equivalente e del connesso sequestro, nonché della condanna al pagamento delle spese procedurali e il rinvio della causa all'autorità inferiore per nuova decisione sulle pretese di indennizzo giusta l'art. 429
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 429 Pretese - 1 Se è pienamente o parzialmente assolto o se il procedimento nei suoi confronti è abbandonato, l'imputato ha diritto a: |
|
1 | Se è pienamente o parzialmente assolto o se il procedimento nei suoi confronti è abbandonato, l'imputato ha diritto a: |
a | un'indennità, stabilita secondo la tariffa d'avvocatura, per le spese sostenute ai fini di un adeguato esercizio dei suoi diritti procedurali; la tariffa non opera distinzioni tra l'indennità riconosciuta e gli onorari per il difensore di fiducia; |
b | un'indennità per il danno economico risultante dalla partecipazione necessaria al procedimento penale; |
c | una riparazione del torto morale per lesioni particolarmente gravi dei suoi interessi personali, segnatamente in caso di privazione della libertà. |
2 | L'autorità penale esamina d'ufficio le pretese dell'imputato. Può invitare l'imputato a quantificarle e comprovarle. |
3 | Se l'imputato ha affidato la propria difesa a un difensore di fiducia, l'indennità di cui al capoverso 1 lettera a spetta esclusivamente al difensore, fatto salvo un eventuale conguaglio nei confronti del cliente. Il difensore può impugnare la decisione che stabilisce l'indennità avvalendosi dei rimedi giuridici proponibili contro la decisione finale.275 |
Invitati a esprimersi sul ricorso, il TPF chiede la conferma della decisione impugnata senza formulare osservazioni sull'impugnativa, e il MPC postula la reiezione integrale del gravame.
Con decreto presidenziale del 25 settembre 2018 la domanda di effetto sospensivo è stata respinta.
Diritto:
1.
Il Tribunale federale esamina d'ufficio e con cognizione piena la sua competenza (art. 29
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 29 Esame - 1 Il Tribunale federale esamina d'ufficio la sua competenza. |
|
1 | Il Tribunale federale esamina d'ufficio la sua competenza. |
2 | In caso di dubbio, procede a uno scambio di opinioni con l'autorità che presume competente. |
1.1. La legge sul Tribunale federale si applica ai procedimenti promossi dinanzi al Tribunale federale dopo la sua entrata in vigore; ai procedimenti su ricorso si applica soltanto se la decisione impugnata è stata pronunciata dopo la sua entrata in vigore (art. 132 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 132 Disposizioni transitorie - 1 La presente legge si applica ai procedimenti promossi dinanzi al Tribunale federale dopo la sua entrata in vigore; ai procedimenti su ricorso si applica soltanto se la decisione impugnata è stata pronunciata dopo la sua entrata in vigore. |
|
1 | La presente legge si applica ai procedimenti promossi dinanzi al Tribunale federale dopo la sua entrata in vigore; ai procedimenti su ricorso si applica soltanto se la decisione impugnata è stata pronunciata dopo la sua entrata in vigore. |
2 | ...118 |
3 | I giudici ordinari e i giudici supplenti eletti in base alla legge del 16 dicembre 1943119 sull'organizzazione giudiziaria o al decreto federale del 23 marzo 1984120 concernente l'aumento del numero dei giudici supplenti del Tribunale federale e quelli eletti nel 2007 e nel 2008 restano in carica fino al 31 dicembre 2008.121 |
4 | La limitazione del numero dei giudici supplenti secondo l'articolo 1 capoverso 4 si applica dal 2009.122 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 80 Autorità inferiori - 1 Il ricorso è ammissibile contro le decisioni delle autorità cantonali di ultima istanza e contro le decisioni della Corte dei reclami penali e della Corte d'appello del Tribunale penale federale.48 |
|
1 | Il ricorso è ammissibile contro le decisioni delle autorità cantonali di ultima istanza e contro le decisioni della Corte dei reclami penali e della Corte d'appello del Tribunale penale federale.48 |
2 | I Cantoni istituiscono tribunali superiori quali autorità cantonali di ultima istanza. Tali tribunali giudicano su ricorso. Sono fatti salvi i casi in cui secondo il Codice di procedura penale del 5 ottobre 200749 (CPP) si pronuncia, quale istanza cantonale unica, un giudice dei provvedimenti coercitivi o un altro giudice.50 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 80 Autorità inferiori - 1 Il ricorso è ammissibile contro le decisioni delle autorità cantonali di ultima istanza e contro le decisioni della Corte dei reclami penali e della Corte d'appello del Tribunale penale federale.48 |
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1 | Il ricorso è ammissibile contro le decisioni delle autorità cantonali di ultima istanza e contro le decisioni della Corte dei reclami penali e della Corte d'appello del Tribunale penale federale.48 |
2 | I Cantoni istituiscono tribunali superiori quali autorità cantonali di ultima istanza. Tali tribunali giudicano su ricorso. Sono fatti salvi i casi in cui secondo il Codice di procedura penale del 5 ottobre 200749 (CPP) si pronuncia, quale istanza cantonale unica, un giudice dei provvedimenti coercitivi o un altro giudice.50 |
1.2. Presentato dall'imputato (art. 81 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 81 Diritto di ricorso - 1 Ha diritto di interporre ricorso in materia penale chi: |
|
1 | Ha diritto di interporre ricorso in materia penale chi: |
a | ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo; e |
b | ha un interesse giuridicamente protetto all'annullamento o alla modifica della decisione impugnata, segnatamente: |
b1 | l'imputato, |
b2 | il rappresentante legale dell'accusato, |
b3 | il pubblico ministero, salvo se si tratta di decisioni che ordinano, prorogano o mettono fine alla carcerazione preventiva o di sicurezza, |
b4 | ... |
b5 | l'accusatore privato, se la decisione impugnata può influire sul giudizio delle sue pretese civili, |
b6 | il querelante, per quanto trattasi del diritto di querela come tale, |
b7 | nelle cause penali amministrative secondo la legge federale del 22 marzo 197455 sul diritto penale amministrativo, il pubblico ministero della Confederazione e l'amministrazione interessata. |
2 | Un'autorità federale è legittimata a ricorrere se il diritto federale prevede che la decisione deve esserle comunicata.56 |
3 | Il diritto di ricorrere contro le decisioni di cui all'articolo 78 capoverso 2 lettera b spetta inoltre alla Cancelleria federale, ai dipartimenti federali o, in quanto lo preveda il diritto federale, ai servizi loro subordinati, se la decisione impugnata viola la legislazione federale nella sfera dei loro compiti. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 90 Decisioni finali - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni che pongono fine al procedimento. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 78 Principio - 1 Il Tribunale federale giudica i ricorsi contro le decisioni pronunciate in materia penale. |
|
1 | Il Tribunale federale giudica i ricorsi contro le decisioni pronunciate in materia penale. |
2 | Al ricorso in materia penale soggiacciono anche le decisioni concernenti: |
a | le pretese civili trattate unitamente alla causa penale; |
b | l'esecuzione di pene e misure. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 78 Principio - 1 Il Tribunale federale giudica i ricorsi contro le decisioni pronunciate in materia penale. |
|
1 | Il Tribunale federale giudica i ricorsi contro le decisioni pronunciate in materia penale. |
2 | Al ricorso in materia penale soggiacciono anche le decisioni concernenti: |
a | le pretese civili trattate unitamente alla causa penale; |
b | l'esecuzione di pene e misure. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 46 Sospensione - 1 I termini stabiliti in giorni dalla legge o dal giudice sono sospesi: |
|
1 | I termini stabiliti in giorni dalla legge o dal giudice sono sospesi: |
a | dal settimo giorno precedente la Pasqua al settimo giorno successivo alla Pasqua incluso; |
b | dal 15 luglio al 15 agosto incluso; |
c | dal 18 dicembre al 2 gennaio incluso. |
2 | Il capoverso 1 non si applica nei procedimenti concernenti: |
a | l'effetto sospensivo e altre misure provvisionali; |
b | l'esecuzione cambiaria; |
c | i diritti politici (art. 82 lett. c); |
d | l'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale e l'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale; |
e | gli appalti pubblici.18 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 42 Atti scritti - 1 Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. |
|
1 | Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. |
2 | Nei motivi occorre spiegare in modo conciso perché l'atto impugnato viola il diritto. Qualora il ricorso sia ammissibile soltanto se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o un caso particolarmente importante per altri motivi, occorre spiegare perché la causa adempie siffatta condizione.14 15 |
3 | Se sono in possesso della parte, i documenti indicati come mezzi di prova devono essere allegati; se l'atto scritto è diretto contro una decisione, anche questa deve essere allegata. |
4 | In caso di trasmissione per via elettronica, la parte o il suo patrocinatore deve munire l'atto scritto di una firma elettronica qualificata secondo la legge del 18 marzo 201616 sulla firma elettronica. Il Tribunale federale determina mediante regolamento: |
a | il formato dell'atto scritto e dei relativi allegati; |
b | le modalità di trasmissione; |
c | le condizioni alle quali può essere richiesta la trasmissione successiva di documenti cartacei in caso di problemi tecnici.17 |
5 | Se mancano la firma della parte o del suo patrocinatore, la procura dello stesso o gli allegati prescritti, o se il patrocinatore non è autorizzato in quanto tale, è fissato un congruo termine per sanare il vizio, con la comminatoria che altrimenti l'atto scritto non sarà preso in considerazione. |
6 | Gli atti illeggibili, sconvenienti, incomprensibili, prolissi o non redatti in una lingua ufficiale possono essere del pari rinviati al loro autore affinché li modifichi. |
7 | Gli atti scritti dovuti a condotta processuale da querulomane o altrimenti abusiva sono inammissibili. |
2.
Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore (art. 105 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
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1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 95 Diritto svizzero - Il ricorrente può far valere la violazione: |
|
a | del diritto federale; |
b | del diritto internazionale; |
c | dei diritti costituzionali cantonali; |
d | delle disposizioni cantonali in materia di diritto di voto dei cittadini e di elezioni e votazioni popolari; |
e | del diritto intercantonale. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
|
1 | Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
2 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.87 |
Il Tribunale federale applica il diritto d'ufficio (art. 106 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
|
1 | Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
2 | Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 42 Atti scritti - 1 Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. |
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1 | Gli atti scritti devono essere redatti in una lingua ufficiale, contenere le conclusioni, i motivi e l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmati. |
2 | Nei motivi occorre spiegare in modo conciso perché l'atto impugnato viola il diritto. Qualora il ricorso sia ammissibile soltanto se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o un caso particolarmente importante per altri motivi, occorre spiegare perché la causa adempie siffatta condizione.14 15 |
3 | Se sono in possesso della parte, i documenti indicati come mezzi di prova devono essere allegati; se l'atto scritto è diretto contro una decisione, anche questa deve essere allegata. |
4 | In caso di trasmissione per via elettronica, la parte o il suo patrocinatore deve munire l'atto scritto di una firma elettronica qualificata secondo la legge del 18 marzo 201616 sulla firma elettronica. Il Tribunale federale determina mediante regolamento: |
a | il formato dell'atto scritto e dei relativi allegati; |
b | le modalità di trasmissione; |
c | le condizioni alle quali può essere richiesta la trasmissione successiva di documenti cartacei in caso di problemi tecnici.17 |
5 | Se mancano la firma della parte o del suo patrocinatore, la procura dello stesso o gli allegati prescritti, o se il patrocinatore non è autorizzato in quanto tale, è fissato un congruo termine per sanare il vizio, con la comminatoria che altrimenti l'atto scritto non sarà preso in considerazione. |
6 | Gli atti illeggibili, sconvenienti, incomprensibili, prolissi o non redatti in una lingua ufficiale possono essere del pari rinviati al loro autore affinché li modifichi. |
7 | Gli atti scritti dovuti a condotta processuale da querulomane o altrimenti abusiva sono inammissibili. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
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1 | Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
2 | Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura. |
Se in merito ai fatti l'autorità precedente ha forgiato la sua convinzione sulla base di un insieme di elementi o d'indizi convergenti, non basta che l'uno o l'altro di questi o addirittura ciascuno di essi, preso isolatamente, risulti insufficiente. La valutazione delle prove dev'essere esaminata nel suo insieme. Non sussiste arbitrio se i fatti accertati possono essere dedotti in modo sostenibile dal collegamento dei diversi elementi o indizi. Analogamente non vi è arbitrio per il solo fatto che uno o più argomenti corroborativi appaiono fragili, nella misura in cui la soluzione ritenuta può essere giustificata in modo sostenibile con altri argomenti atti a portare a un convincimento (sentenza 6B 565/2015 del 10 febbraio 2016 consid. 1.1, non pubblicato in DTF 142 IV 49).
3. Riciclaggio di denaro
Il ricorrente censura a vario titolo la sua condanna per riciclaggio di denaro aggravato.
3.1.
3.1.1. Si rende colpevole di riciclaggio di denaro ai sensi dell'art. 305bis n. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
|
1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.424 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
La giurisprudenza ha posto l'accento sull'atto suscettibile di vanificare la confisca, atto che di per sé include anche quello suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine e il ritrovamento dei valori patrimoniali. Il comportamento è quindi punibile se è idoneo a compromettere la confisca del prodotto del crimine. Il reato a monte deve pertanto essere la causa essenziale e adeguata dell'ottenimento dei valori patrimoniali e questi devono provenire tipicamente dal reato in questione (DTF 138 IV 1 consid. 4.2.3.2; 137 IV 79 consid. 3.2).
In ragione del suo carattere accessorio, la fattispecie di riciclaggio di denaro presuppone, oltre alla dimostrazione dell'atto di riciclaggio, anche quella del crimine a monte e della provenienza dei valori patrimoniali da tale reato (DTF 145 IV 335 consid. 3.1). Con particolare riguardo al riciclaggio di denaro di un'organizzazione criminale, è sufficiente provare l'esistenza di un antefatto criminoso senza necessariamente avere precise conoscenze dello stesso né del suo autore. Non è possibile esigere la dimostrazione di un nesso causale naturale e adeguato tra ognuno dei singoli crimini perpetrati nell'ambito dell'organizzazione e i valori patrimoniali riciclati. Il legame "volontariamente tenue" tra il reato a monte all'origine dei fondi e il loro riciclaggio (v. DTF 120 IV 323 consid. 3d) è accertato a sufficienza con la prova che i crimini sono stati commessi nell'ambito dell'organizzazione e che i valori patrimoniali provengono da quest'ultima. Anche se l'origine criminosa è solo indiretta, occorre allora che sia dato un rapporto causale naturale e adeguato tra i crimini, considerati globalmente, e i valori patrimoniali (DTF 138 IV 1 consid. 4.2.3.2). Nella sentenza testé citata, il Tribunale federale ha lasciato indecisa
la questione di sapere se, per l'applicazione dell'art. 305bis
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.424 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 72 - Il giudice ordina la confisca di tutti i valori patrimoniali di cui un'organizzazione criminale o terroristica ha facoltà di disporre. I valori appartenenti a una persona che abbia partecipato a una simile organizzazione o l'abbia sostenuta (art. 260ter) sono presunti sottoposti, fino a prova del contrario, alla facoltà di disporre dell'organizzazione. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 72 - Il giudice ordina la confisca di tutti i valori patrimoniali di cui un'organizzazione criminale o terroristica ha facoltà di disporre. I valori appartenenti a una persona che abbia partecipato a una simile organizzazione o l'abbia sostenuta (art. 260ter) sono presunti sottoposti, fino a prova del contrario, alla facoltà di disporre dell'organizzazione. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.424 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
3.1.2. Sotto il profilo soggettivo, il riciclaggio di denaro è un reato intenzionale e il dolo eventuale è sufficiente (DTF 122 IV 211 consid. 2e). Oltre all'atto vanificatorio in quanto tale, l'intenzione deve riferirsi anche all'origine criminosa dei valori patrimoniali oggetto di riciclaggio. L'art. 305bis n. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.424 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
In mancanza di confessioni, il giudice può, di regola, dedurre la volontà dell'interessato fondandosi su indizi esteriori e regole d'esperienza. Può desumere la volontà dell'autore da ciò che questi sapeva, laddove la possibilità che l'evento si produca era tale da imporsi all'autore, di modo che si possa ragionevolmente ammettere che lo abbia accettato (DTF 137 IV 1 consid. 4.2.3; 133 IV 222 consid. 5.3 e rinvii). Tra gli elementi esteriori, da cui è possibile dedurre che l'agente ha accettato l'evento illecito nel caso che si produca, figurano in particolare la gravità della violazione del dovere di diligenza e la probabilità, nota all'autore, della realizzazione del rischio. Quanto più grave è tale violazione e quanto più alta è la probabilità che tale rischio si realizzi, tanto più fondata risulterà la conclusione che l'autore, malgrado i suoi dinieghi, aveva accettato l'ipotesi che l'evento considerato si realizzasse (DTF 138 V 74 consid. 8.4.1; 135 IV 12 consid. 2.3.2). Altri elementi esteriori rivelatori possono essere il movente dell'autore e il modo nel quale egli ha agito (DTF 130 IV 58 consid. 8.4; 125 IV 242 consid. 3c).
Quello che l'autore sa, vuole, prende in considerazione sono questioni di fatto (DTF 141 IV 369 consid. 6.3), che vincolano il Tribunale federale, tranne se accertate in modo manifestamente inesatto, ovvero arbitrario (DTF 143 IV 500 consid. 1.1), o in violazione del diritto (art. 105 cpv. 1 e
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
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1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
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1 | Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
2 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.87 |
In ambito di riciclaggio di denaro, è in linea di principio possibile dedurre che l'autore ha deciso in sfavore del bene giuridicamente protetto dal fatto che egli ha agito cosciente del rischio che il suo comportamento vanifichi la ricerca, la scoperta dell'origine o la confisca dei valori patrimoniali (in particolare se gli è nota l'origine illecita del denaro). Rimane unicamente riservato il caso in cui, al momento di agire o immediatamente dopo, un intermediario finanziario, ad esempio, abbia preso delle misure idonee a evitare la realizzazione del rischio (sentenza 6B 729/2010 dell'8 dicembre 2011 consid. 4.5.1, non pubblicato in DTF 138 IV 1).
3.2. L'origine dei valori patrimoniali
3.2.1. Il TPF ha ritenuto che l'origine dei fondi confluiti sul conto ddd fosse da ricondurre alle immense liquidità generate dal narcotraffico commesso nell'ambito dell'organizzazione F.________. Dopo aver illustrato la natura e l'evoluzione delle cosche F.________ e D.________ sulla scorta di diverse sentenze italiane agli atti, ha evidenziato che, durante la loro militanza nell'organizzazione di stampo 'ndranghetoso di F.________ negli anni Ottanta fino al loro arresto agli inizi del 1996, D1.________ e D2.________ svolgevano attività illecite generanti ingentissime disponibilità di denaro contante, senza che sussistessero prove di una loro attività professionale lecita. G.________ e il marito D3.________ non erano affiliati alla cosca F.________. Al momento dell'apertura del conto ddd nel 1995, avevano 25 rispettivamente 29 anni, lei titolare di un diploma di ragioneria e lui artigiano, socio di P.________ S.a.s. insieme al fratello D1.________ e a I.________, moglie di D2.________. L'alimentazione del conto ddd tuttavia mal si concilia con l'asserito versamento di risparmi conseguiti con l'autolavaggio o di neri fiscali. Nel periodo gennaio-agosto 1995, continua il TPF, si sono infatti registrati versamenti per cassa per un
importo globale superiore al miliardo di vecchie lire italiane, modalità e liquidità incompatibili con un'attività lecita e che ben difficilmente avrebbe potuto generare l'esercizio dell'autolavaggio. Ma non solo. Malgrado D3.________ sia sempre stato indicato dalla moglie quale reale proprietario economico dei fondi, egli non aveva alcun potere dispositivo sul conto. Lo aveva per contro I.________. L'autorità precedente ha inoltre rilevato come D1.________, esponente di spicco del gruppo 'ndranghetoso senza provata attività lecita, fosse associato alla società gerente l'autolavaggio e come questa di riflesso gravitasse attorno all'organizzazione capeggiata da F.________, le cui attività producevano, nel periodo antecedente e concomitante all'alimentazione del conto ddd, cospicue liquidità a seguito del narcotraffico. Anche se l'origine criminosa è indiretta, il TPF ha ritenuto un rapporto causale naturale e adeguato tra i valori patrimoniali confluiti sul conto ddd e l'attività esclusivamente illecita dell'organizzazione F.________, in cui D1.________ e D2.________ militavano con ruoli apicali, considerata nella sua globalità e comprensiva pure dell'autolavaggio formalmente gestito da D3.________.
3.2.2. Il ricorrente si duole di arbitrio nell'accertamento dell'origine criminosa dei valori patrimoniali del conto ddd. Rimprovera al TPF di aver rinunciato a qualsiasi approfondimento diretto e autonomo sul nesso di causalità, accontentandosi delle sentenze italiane che tuttavia non si chinerebbero sul conto in questione, sulla sua titolarità né sulla sua alimentazione. I giudici italiani non avrebbero neppure avanzato l'ipotesi del possibile trasferimento e occultamento all'estero dei proventi delle attività illecite, di cui d'altronde non avrebbero disposto alcuna confisca. Dette sentenze non possono quindi comprovare il nesso di causalità imposto dall'art. 305bis
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.420 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.424 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
prova rigorosa dell'origine dei fondi presenti sul conto. Sennonché, l'autorità precedente si limiterebbe a indicare che l'autolavaggio gestito da D3.________ difficilmente avrebbe potuto generare le disponibilità confluite sul conto. Nella sostanza, presumerebbe l'origine illecita del suo patrimonio, rovesciando in tal modo l'onere probatorio sulla scia dell'art. 72
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 72 - Il giudice ordina la confisca di tutti i valori patrimoniali di cui un'organizzazione criminale o terroristica ha facoltà di disporre. I valori appartenenti a una persona che abbia partecipato a una simile organizzazione o l'abbia sostenuta (art. 260ter) sono presunti sottoposti, fino a prova del contrario, alla facoltà di disporre dell'organizzazione. |
domanda di assistenza giudiziaria internazionale da parte dell'Autorità penale italiana, limitandosi a un esame prima facie. Gli accertamenti della sentenza impugnata relativi all'origine dei fondi presenti sul conto ddd sarebbero insufficienti a comprovare il legame tra gli stessi e il narcotraffico, commesso da un'associazione criminale a cui sarebbero estranei tanto la titolare del conto quanto suo marito oltre che il ricorrente.
3.2.3. D'acchito inconferenti appaiono le digressioni ricorsuali in merito alle dichiarazioni di B.________ e alle constatazioni del TPF afferenti alla sua consapevolezza quanto all'origine dei valori patrimoniali, dal momento che non hanno alcuna incidenza sulla posizione dell'insorgente né sull'accertamento dell'origine del denaro del conto ddd. Nella misura in cui poi il ricorrente ritiene necessaria una "prova rigorosa" dell'origine criminosa dei valori patrimoniali presenti sul conto ddd, si richiama quanto già esposto in precedenza in merito al legame "volontariamente tenue" tra il reato a monte e il riciclaggio di denaro (v. s upra consid. 3.1.1). Vero è che le sentenze italiane, menzionate dal TPF, relative al ritenuto reato a monte non accennano al conto ddd o a un legame con il territorio elvetico. Nulla indica tuttavia che tale conto fosse noto alle autorità estere. Emerge peraltro che esso è stato alimentato essenzialmente in contanti. Contrariamente a quanto sembra credere il ricorrente, il TPF si è fondato su dette sentenze solo per accertare l'esistenza del crimine a monte. La ritenuta origine criminosa del denaro confluito su ddd poggia invece su una serie di indizi, senza rovesciamento dell'onere probatorio.
Certo, il TPF non spende effettivamente una parola sulle dichiarazioni rese in particolare da D3.________ o da suo fratello D1.________. Al riguardo tuttavia essi non affermano nulla di diverso da quanto sostenuto dalla stessa G.________ in merito al denaro depositato sul conto ddd, a suo dire riconducibile all'attività (lecita) di D3.________. Vi è da rilevare in proposito che, seppure in modo implicito, tra le righe della sentenza impugnata si evince che D1.________, come pure D2.________ di cui il ricorrente ha chiesto invano l'interrogatorio, avevano tutto l'interesse a disconoscere la proprietà dei valori patrimoniali in parola per scongiurarne la confiscabilità prevista dal diritto italiano in ragione della condanna per, tra l'altro, associazione mafiosa finalizzata al traffico di stupefacenti, tanto più che, secondo i fatti accertati dai tribunali italiani, né D1.________ né D2.________ disponevano di introiti da attività professionali lecite.
Come detto, l'accertamento dell'origine criminosa del denaro depositato sul conto ddd poggia su una serie di indizi ed elementi, sui quali tuttavia l'insorgente non si sofferma, non ne contesta la rilevanza e ancor meno dimostra l'arbitrarietà delle conclusioni trattene dal loro collegamento. Ora, la formale titolare del conto ha negato che i valori patrimoniali fossero di sua pertinenza, attribuendola invece al marito, trattandosi di risparmi da lui conseguiti con la sua attività professionale. Egli però non aveva sul conto ddd alcun potere dispositivo, mentre li aveva I.________, sua socia insieme al di lui fratello D1.________. Il TPF ha in seguito rilevato che il conto è stato alimentato con versamenti per cassa per un importo globale superiore al miliardo di lire italiane tra il gennaio e non oltre l'agosto 1995. Come pertinentemente osservato dall'autorità precedente, gli importi e la tempistica di tale alimentazione mal si conciliano con pretesi risparmi o neri fiscali. Del resto, dopo l'agosto 1995, il conto non è più stato alimentato. Non risulta tuttavia che a partire da quel momento D3.________, indicato dalla moglie quale reale avente diritto economico del denaro, abbia cessato l'attività dell'autolavaggio, ceduta solo
nel 1997, o qualsiasi altra attività redditizia da cui ricavare dei risparmi o dei neri fiscali, ricordato inoltre che egli è definito quale "artigiano" negli atti pubblici relativi alla società P.________ S.a.s. Per contro, è assodato che, nel periodo precedente e concomitante l'alimentazione del conto ddd, la cosca F.________, a cui appartenevano i fratelli D1.________ e D2.________, era dedita a un importante traffico di stupefacenti che produceva cospicue liquidità. Con mente poi al periodo in cui si constata un'interruzione dell'alimentazione del conto, appare inoltre eloquente come esso praticamente coincida con l'intervento degli inquirenti italiani nei confronti di F.________ (nel giugno 1995) rispettivamente di D1.________ e D2.________ (all'inizio del 1996), membri della cosca 'ndranghetosa attiva nel narcotraffico. Non solo. Dal rapporto della divisione Analisi Finanziaria Forense del MPC, richiamato nella sentenza impugnata e nel gravame, emerge altresì che, dalla sua apertura sino alla sua chiusura, dal conto ddd sono stati pagati i premi per le polizze assicurative in favore di D1.________ e D2.________ (v. incarto 11.1.43 segg.). Tutti questi elementi hanno indotto il TPF a concludere che i valori patrimoniali del
conto ddd fossero riconducibili ai fratelli D1.________ e D2.________ e non a D3.________ e ancor meno a G.________, che ha esplicitamente negato fossero di sua pertinenza. Avendo i tribunali italiani accertato che D1.________ e D2.________ non esercitavano alcuna attività lecita, ma appartenevano al consesso criminale votato al narcotraffico da cui scaturivano cospicui guadagni di cui solo una minima parte ha potuto essere confiscata, l'autorità precedente ha infine ritenuto che proprio l'ingentissima liquidità generata da tale narcotraffico è alla base dell'intera alimentazione in valori patrimoniali del conto ddd. Questi accertamenti non procedono da semplici deduzioni né da un rovesciamento dell'onere probatorio analogo a quello dell'art. 72
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 72 - Il giudice ordina la confisca di tutti i valori patrimoniali di cui un'organizzazione criminale o terroristica ha facoltà di disporre. I valori appartenenti a una persona che abbia partecipato a una simile organizzazione o l'abbia sostenuta (art. 260ter) sono presunti sottoposti, fino a prova del contrario, alla facoltà di disporre dell'organizzazione. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
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1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
3.2.4. In concreto, l'esistenza di crimini commessi da un'organizzazione criminale è appurata dalle sentenze italiane emanate nei confronti di D1.________ e D2.________, membri della stessa. Trattasi di "traffici di droga di ingentissima consistenza, necessariamente correlati ad ingentissimi illeciti guadagni", ovvero di reati che costituiscono dei crimini secondo il diritto svizzero (v. art. 19 cpv. 2
SR 812.121 Legge federale del 3 ottobre 1951 sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope (Legge sugli stupefacenti, LStup) - Legge sugli stupefacenti LStup Art. 19 - 1 È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque: |
|
1 | È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque: |
a | senza essere autorizzato, coltiva, fabbrica o produce in altro modo stupefacenti; |
b | senza essere autorizzato, deposita, spedisce, trasporta, importa, esporta o fa transitare stupefacenti; |
c | senza essere autorizzato, aliena, prescrive, procura in altro modo ad altri o mette in commercio stupefacenti; |
d | senza essere autorizzato, possiede, detiene, acquista o si procura in altro modo stupefacenti; |
e | finanzia il traffico illecito di stupefacenti o serve da intermediario per il suo finanziamento; |
f | incita pubblicamente al consumo di stupefacenti o rende pubblicamente nota una possibilità di acquistare o consumare stupefacenti; |
g | fa preparativi per commettere una delle infrazioni di cui alle lettere a-f. |
2 | L'autore è punito con una pena detentiva non inferiore a un anno se:91 |
a | sa o deve presumere che l'infrazione può mettere direttamente o indirettamente in pericolo la salute di molte persone; |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il traffico illecito di stupefacenti; |
c | realizza, trafficando per mestiere, una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole; |
d | per mestiere, offre, fornisce o rende accessibili in altro modo stupefacenti in centri di formazione destinati principalmente ai minori o nelle immediate vicinanze. |
3 | Il giudice può attenuare la pena secondo il suo libero apprezzamento: |
a | in caso di infrazione ai sensi del capoverso 1 lettera g; |
b | in caso di infrazione ai sensi del capoverso 2, se l'autore è tossicomane e l'infrazione era destinata a finanziare il proprio consumo di stupefacenti. |
4 | È altresì punibile in virtù delle disposizioni di cui ai capoversi 1 e 2 chiunque ha commesso l'atto all'estero, si trova in Svizzera e non è estradato, sempreché l'atto sia punibile anche nel luogo in cui è stato commesso. Si applica però la legge di tale luogo se è più favorevole all'autore. L'articolo 6 del Codice penale92 è applicabile. |
3.3. Il dolo
3.3.1. Fondandosi su una serie di indizi esteriori, il TPF è giunto alla conclusione che, a partire dagli ultimi giorni di luglio 2012, il ricorrente era consapevole dell'origine criminosa dei fondi del conto ddd, rispettivamente afferenti alle polizze assicurative. Ha quindi ritenuto che egli ha agito con dolo eventuale con riferimento a tutte le condotte imputategli posteriori a tale periodo, di cui ai capi d'accusa 1.2.1.2.6-1.2.1.2.27. L'autorità precedente ha innanzitutto ricordato come l'insorgente abbia cominciato a occuparsi del conto ddd allorquando G.________, accompagnata da D3.________ e D1.________, nonché da B.________, si è rivolta a lui per ritrovare la relazione bancaria di cui nei decenni aveva perso le tracce. Benché non inusuale, per i giudici precedenti la circostanza era comunque anomala, essendo la titolare stessa alla ricerca del proprio conto e non un erede o familiare. Il conto è stato poi rintracciato, reperendo le modalità di finanziamento delle polizze assicurative di D1.________ e D2.________. Il TPF vi ha intravisto un chiaro nesso tra il conto ddd e le polizze e dunque tra G.________ e D1.________ e D2.________, nesso che avrebbe dovuto far riflettere il ricorrente, fiduciario finanziario e
commercialista, circa gli intrecci di interessi e la reale titolarità economica dei valori patrimoniali. A questi elementi rivelatori ma non ancora decisivi, secondo l'autorità precedente, se ne aggiungono altri a suonare da campanelli d'allarme, ovvero la procura conferita da D1.________ alla Q.________ SA e la volontà di G.________, come pure di D1.________ e D2.________, di liquidare il conto ddd e le polizze assicurative e di convogliare altrove gli attivi, tutti confluiti in K.________ Ltd. a Dubai. Vi è stata un'accelerazione su più fronti. Il TPF ha poi rilevato che, nel contesto della procedura di compliance relativa ai bonifici su tale società, l'insorgente ha indicato alla compagnia assicurativa una causale che sapeva non essere quella effettiva, violando i doveri di diligenza della legislazione antiriciclaggio: l'intermediario finanziario deve infatti accertare il vero retroscena economico ed esporlo in modo veritiero ai servizi di un istituto di credito o assicurativo preposti alla vigilanza antiriciclaggio. Poiché anche la compagnia assicurativa rimaneva garante dell'accertamento del retroscena economico dell'operazione, questa violazione dei doveri di diligenza non poteva essere considerata a tal punto grave da
poterne inferire una sua consapevolezza dell'origine criminosa dei valori patrimoniali. Per l'autorità precedente costituisce nondimeno un elemento supplementare. La soglia critica però, ovvero la somma di elementi esteriori che palesano il dolo eventuale del ricorrente, è raggiunta negli ultimi giorni di luglio 2012 con il bonifico sulla rubrica B.________ del conto intestato a L.________ SA presso M.________ SA a partire dal conto di K.________ Ltd. di Dubai. Questa operazione non risulta difatti in consonanza con le dichiarate finalità di trasferire i fondi alle Bahamas, dopo averli fatti transitare a Dubai: oltre mezzo milione di franchi da Dubai torna, dopo una ventina di giorni, nuovamente in Svizzera. Inoltre, cambia anche la titolarità economica, invece di G.________, B.________. Il ricorrente non ha nemmeno chiarito il retroscena economico di tale operazione, disattendendo gravemente i propri doveri di diligenza antiriciclaggio anche alla luce degli indizi di riciclaggio di denaro enumerati nell'allegato dell'ORD-FINMA in vigore all'epoca. Sulla scorta di tutti questi elementi e delle regole d'esperienza, il TPF ha concluso che, a partire da fine luglio 2012, l'insorgente era consapevole dell'origine criminosa dei fondi
già sul conto ddd, rispettivamente sulle polizze assicurative.
3.3.2. Il ricorrente contesta questa conclusione. Rileva innanzitutto di non aver avuto motivo alcuno di dubitare che G.________ fosse la titolare e l'avente diritto economico del conto ddd, avendo ricevuto conferme in tal senso dal funzionario bancario che si occupava del conto sin dalla sua apertura, circostanza completamente negletta dal TPF. Poteva infatti fare affidamento sulla diligenza della banca presso la quale era allocato il conto. Sarebbe quindi impensabile che quanto successo 17 anni dopo l'apertura e l'alimentazione del conto dovesse incrinare la sua rassicurazione quanto all'origine dei valori patrimoniali, di modo che non sarebbero stati necessari ulteriori scandagli da parte di altri intermediari finanziari, quanto meno in assenza di indicatori concreti di insufficienza da parte del precedente intermediario finanziario. Dovrebbe infatti valere necessariamente il principio dell'affidamento ( notwendiges Vertrauen). Pretendere da parte sua indagini supplementari significherebbe avviare un processo di regressum ad infinitum. Fino a luglio 2012 non avrebbe avuto né avrebbe potuto avere alcun dubbio circa l'origine del denaro depositato sul conto ddd e poi movimentato verso una banca di Dubai. La consulenza fiscale da
lui fornita sarebbe stata intesa a far emergere fiscalmente in Svizzera valori patrimoniali, senza al contempo dichiararli al fisco italiano. L'insorgente sostiene che il TPF avrebbe estrapolato un dolo eventuale da una negligenza commessa nel 2012, proiettandolo a ritroso sulla provenienza dei valori patrimoniali con cui nel 1995 è stato alimento il conto ddd, ciò sarebbe insostenibile e impraticabile. Avrebbe peraltro confuso e mescolato in modo inammissibile due diversi scenari, ossia il retroscena del conto ddd e quello del credito di B.________ nei confronti di D4.________ alla base del trasferimento di denaro da K.________ Ltd. a una rubrica del conto di L.________ SA. Nell'ambito dell'accertamento del retroscena del credito, non sarebbe infatti rientrato un chiarimento supplementare sull'origine del patrimonio sul conto e destinato a tale pagamento. Eventuali omissioni in relazione a tale operazione potrebbero tutt'al più ricadere sotto l'art. 305ter
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305ter - 1 Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
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1 | Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
2 | Le persone menzionate nel capoverso 1 hanno il diritto di comunicare all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro dell'Ufficio federale di polizia gli indizi che permettono di sospettare che valori patrimoniali provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato ai sensi dell'articolo 305bis numero 1bis.429 |
assicurative, rilevato dall'autorità precedente, si sarebbe creato all'interno di due primarie strutture, senza che nulla le insospettisse. Di conseguenza, il ricorrente non avrebbe avuto alcun motivo di sospetto o dubbio. Con riferimento poi al trasferimento dei valori di riscatto delle polizze assicurative, la compagnia assicurativa si sarebbe limitata a chiedere all'insorgente le ragioni del trasferimento, ma non spiegazioni sull'origine del denaro con cui sarebbero stati pagati i premi, aspetto peraltro di esclusiva competenza della compagnia. La causale da lui indicata non concernerebbe il tema dell'imputazione e, benché difforme dalla realtà, sarebbe stata tanto generica da spostare sulla compagnia l'esigenza di verifiche più approfondite. La sua condotta sarebbe quindi priva di conseguenze concrete sul bene giuridicamente protetto dalla LRD. Il fatto che D1.________ e D2.________ fossero a beneficio da moltissimi anni di polizze assicurative sulla vita presso una delle maggiori assicurazioni svizzere sarebbe stato un elemento rassicurante per l'insorgente. Di sicuro non sarebbe ragionevole che egli potesse sospettare attività illecite, tanto meno in un contesto di organizzazione criminale. La conclusione del TPF
sull'esistenza a quel momento di "una concentrazione di singoli elementi esteriori" in grado di scalfire il suo convincimento iniziale non troverebbe finalmente alcun fondamento fattuale, proprio in forza delle regole d'esperienza richiamate dai giudici precedenti. Questi nemmeno avrebbero vagliato la dinamica dei fatti con riguardo ai motivi dell'agire del ricorrente, perché determinante sarebbe quello che l'autore si rappresentava e non quello che avrebbe dovuto immaginare. Sin dall'inizio il ricorrente avrebbe precisato il contesto e lo scopo fiscale del suo intervento. Nell'ottica della possibile entrata in vigore degli "accordi RUBIK", si sarebbe trattato di far riemergere fiscalmente in Svizzera il patrimonio del conto ddd, senza dichiararlo all'Erario italiano. Con tale obiettivo l'insorgente avrebbe proposto e predisposto l'intera operazione: dapprima un trasferimento a Dubai, poi il successivo passaggio alle Bahamas e infine, una volta che D3.________, separatosi dalla moglie, avesse ottenuto la residenza e il domicilio fiscale in Svizzera, i valori patrimoniali sarebbero stati ritrasferiti in Svizzera e successivamente utilizzati in parte per l'acquisto di un immobile. Il TPF avrebbe omesso di confrontarsi con i motivi
che avrebbero determinato la condotta del ricorrente, incorrendo nell'arbitrio e violando il diritto a una decisione motivata. Quanto all'accelerazione nell'impostare l'intera operazione, rilevata dall'autorità precedente, sarebbe stata dettata dagli scopi fiscali e non da G.________, D1.________ o D2.________. Lo stesso dicasi per i vari passaggi bancari. Pertanto, nella misura in cui il TPF ritiene che tutto ciò avrebbe dovuto insospettirlo, commetterebbe arbitrio perché traviserebbe i fatti in modo manifesto e non si confronterebbe con tutte le risultanze processuali. Peraltro, nel loro ragionamento i giudici farebbero entrare anche D2.________, ciò che avrebbe imposto il suo interrogatorio processuale. Con riguardo al credito vantato da B.________ nei confronti di D4.________, ovvero la chiave di volta del ritenuto dolo, il ricorrente lamenta arbitrio e una carente motivazione della sentenza impugnata. Il TPF infatti avrebbe rifiutato di interrogare D4.________, come pure i commercialisti di B.________, non si confronterebbe con le dichiarazioni di D3.________, con quelle del fiscalista che si sarebbe occupato delle dichiarazioni fiscali di B.________ e nemmeno con il cambiamento di versione dello stesso B.________. Il TPF
ritiene che l'insorgente avrebbe praticamente chiuso gli occhi sul preteso credito, senza tuttavia considerare che egli avrebbe avuto conferma della sua esistenza da D4.________, da B.________, dal suo fiscalista e dal suo commercialista, nonché dalla menzione di tale credito nella dichiarazione fiscale di B.________. L'autorità precedente sembrerebbe rimproverare al ricorrente di non aver preteso le relative pezze giustificative, senza spiegare però perché non avrebbe potuto soddisfarsi delle informazioni ricevute. Sennonché il TPF dimentica che egli avrebbe indicato le ragioni per cui non solo non avrebbe nutrito dubbi sul credito, ma nemmeno avrebbe dovuto averne, facendo quindi astrazione di un elemento soggettivo, ossia la sua mancanza di dubbi. In sostanza l'autorità precedente porrebbe in capo all'insorgente una specie di violazione negligente di un suo ipotetico Nachfragepflicht nei confronti di B.________, disattendendo che un dovere di approfondimento sorgerebbe unicamente in caso di informazioni insufficienti o dubbie.
3.3.3. Tutti gli elementi evocati dal TPF avrebbero di sicuro dovuto interpellare innanzitutto in merito alla reale titolarità dei valori patrimoniali: la ricerca di un conto bancario di cui la titolare stessa ha perso le tracce, il nesso tra questo conto e le polizze assicurative in favore di D1.________ e D2.________, la confluenza dei valori patrimoniali formalmente appartenenti a persone diverse su un unico conto all'estero e poi ancora il menzionato bonifico in favore di B.________ per un credito che avrebbe vantato nei confronti di D4.________, operazione che faceva entrare in scena due ulteriori persone diverse da quelle già interessate dai valori patrimoniali oggetto delle varie transazioni. Tuttavia, e benché il TPF rilevi più di una violazione dei doveri di diligenza, un dubbio che si sarebbe imposto in relazione al reale avente diritto economico dei valori patrimoniali non va necessariamente collegato a una loro possibile origine criminosa. L'autorità precedente non indica al riguardo alcun elemento che dovesse indurre il ricorrente a sospettare che il denaro potesse essere frutto di un antefatto penalmente rilevante. Nemmeno emerge che egli disponesse di elementi per subodorare l'implicazione, diretta o indiretta,
delle citate persone in vicende di natura penale. Peraltro, se è vero che la violazione del dovere di diligenza costituisce un elemento da cui può essere dedotto il dolo eventuale, il TPF dimentica che, secondo la giurisprudenza (v. supra consid. 3.1.2), esso è associato alla probabilità, nota all'autore, della realizzazione del rischio. Questo aspetto però sembra essere stato negletto dai giudici precedenti. Come pertinentemente obiettato nel gravame, a monte dell'intervento dell'insorgente, vi erano da un lato un istituto bancario, dall'altro una grande compagnia assicurativa, ovvero degli intermediari finanziari sottoposti alla LRD. Ancorché questa circostanza non lo svincolasse minimamente dal rispetto degli obblighi che gli incombevano in quanto intermediario finanziario, egli poteva in qualche sorta sentirsi rassicurato da precedenti controlli da loro effettuati, salvo indizi contrari, di modo che la probabilità della realizzazione del rischio non poteva apparire al ricorrente particolarmente elevata. Certo, dopo anni di inerzia, vi è stata effettivamente l'accelerazione evidenziata dal TPF, ma quest'ultimo non si è confrontato con le spiegazioni fornite al riguardo dall'insorgente, in particolare con il fatto che essa era
dettata da ragioni fiscali e non dagli interessati e del resto la sentenza impugnata non menziona indizi in questo ultimo senso. Problematico, e molto, appare invero il bonifico a favore di B.________, considerato dall'autorità precedente "la goccia che fa traboccare il vaso", palesando il dolo eventuale. Questo episodio avrebbe dovuto far sorgere dubbi in merito all'identità della controparte, rispettivamente dell'avente diritto economico, ma il TPF non spiega perché avrebbe dovuto anche farne sorgere "a ritroso" in relazione all'origine del denaro, salvo rilevare la gravità della violazione dei doveri di diligenza per non aver acclarato il retroscena economico dell'operazione. Al riguardo però non si confronta con le informazioni che il ricorrente ha dichiarato di aver raccolto presso i diretti interessati né indica le ragioni per cui non avrebbe dovuto accontentarsi delle stesse, tenuto peraltro conto del contesto dell'epoca. In particolare l'autorità precedente non ritiene che, alla luce degli elementi elencati, l'insorgente dovesse comunque presumere con una certa probabilità un'origine quanto meno illecita dei valori patrimoniali e abbia evitato qualsiasi controllo per non dover scoprire la verità (v. supra consid. 3.1.2).
Sulla base degli accertamenti dell'autorità precedente, non sussistono quindi elementi sufficienti per ritenere che il ricorrente abbia agito con dolo eventuale, sicché la sua condanna per titolo di riciclaggio di denaro (aggravato) viola i combinati disposti di cui agli art. 12 e
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305ter - 1 Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
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1 | Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
2 | Le persone menzionate nel capoverso 1 hanno il diritto di comunicare all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro dell'Ufficio federale di polizia gli indizi che permettono di sospettare che valori patrimoniali provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato ai sensi dell'articolo 305bis numero 1bis.429 |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305ter - 1 Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
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1 | Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
2 | Le persone menzionate nel capoverso 1 hanno il diritto di comunicare all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro dell'Ufficio federale di polizia gli indizi che permettono di sospettare che valori patrimoniali provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato ai sensi dell'articolo 305bis numero 1bis.429 |
3.4. Visto quanto appena esposto, non si giustifica esaminare le ulteriori censure ricorsuali relative al riciclaggio di denaro, segnatamente in relazione alle imputazioni 1.2.1.2.14 e 1.2.1.2.24 dell'atto d'accusa, alla confiscabilità dei valori patrimoniali, rispettivamente al ritenuto e contestato caso grave di riciclaggio.
4. Falsità in documenti
Il ricorrente è stato riconosciuto colpevole di ripetuta falsità in documenti in relazione a tre fatture inveritiere, considerate per l'allestimento dei bilanci di N.________ SA degli anni 2012 e 2013, nonché in relazione al formulario A con cui B.________ veniva designato quale avente diritto economico dei valori patrimoniali depositati su un conto rubrica della relazione intestata alla società L.________ SA.
4.1. Giusta l'art. 251
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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Sono documenti gli scritti destinati e atti a provare un fatto di portata giuridica nonché i segni destinati a tal fine (art. 110 cpv. 4
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 110 - 1 Per congiunti di una persona s'intendono il coniuge, il partner registrato, i parenti in linea retta, i fratelli e sorelle germani, consanguinei o uterini, i genitori adottivi, i fratelli e sorelle adottivi e i figli adottivi.155 |
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1 | Per congiunti di una persona s'intendono il coniuge, il partner registrato, i parenti in linea retta, i fratelli e sorelle germani, consanguinei o uterini, i genitori adottivi, i fratelli e sorelle adottivi e i figli adottivi.155 |
2 | Per membri della comunione domestica s'intendono le persone conviventi nella medesima economia domestica. |
3 | Per funzionari s'intendono i funzionari e impiegati di un'amministrazione pubblica e della giustizia, nonché le persone che vi occupano provvisoriamente un ufficio o un impiego o esercitano temporaneamente pubbliche funzioni. |
3bis | Una disposizione che si basa sul concetto di cosa è applicabile anche agli animali.156 |
4 | Per documenti s'intendono gli scritti destinati e atti a provare un fatto di portata giuridica nonché i segni destinati a tal fine. La registrazione su supporti d'immagini o di dati è equiparata alla forma scritta per quanto serva al medesimo scopo. |
5 | Per documenti pubblici s'intendono i documenti emanati da membri di un'autorità, da funzionari o da pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni sovrane. Non sono considerati pubblici i documenti emanati in affari di diritto civile dall'amministrazione delle imprese di carattere economico e dei monopoli dello Stato o di altre corporazioni e istituti di diritto pubblico. |
6 | Il giorno è contato in ragione di ventiquattr'ore consecutive. Il mese e l'anno sono computati secondo il calendario comune. |
7 | È considerato carcere preventivo ogni carcerazione ordinata nel corso del procedimento penale per i bisogni dell'istruzione, per motivi di sicurezza o in vista d'estradizione. |
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto CO Art. 957 - 1 Devono tenere la contabilità e presentare i conti conformemente alle disposizioni seguenti: |
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1 | Devono tenere la contabilità e presentare i conti conformemente alle disposizioni seguenti: |
1 | le imprese individuali e le società di persone con una cifra d'affari di almeno 500 000 franchi nell'ultimo esercizio; |
2 | le persone giuridiche. |
2 | Devono tenere soltanto la contabilità delle entrate e delle uscite e la contabilità del patrimonio: |
1 | le imprese individuali e le società di persone con una cifra d'affari inferiore a 500 000 franchi nell'ultimo esercizio; |
2 | le associazioni e le fondazioni che non hanno l'obbligo di farsi iscrivere nel registro di commercio; |
3 | le fondazioni liberate dall'obbligo di designare un ufficio di revisione conformemente all'articolo 83b capoverso 2 CC781. |
3 | Alle imprese di cui al capoverso 2 si applicano per analogia i principi della tenuta regolare dei conti. |
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto CO Art. 957a - 1 La contabilità costituisce la base della presentazione dei conti. Registra le operazioni e gli altri eventi necessari per esporre la situazione patrimoniale e finanziaria nonché i risultati d'esercizio dell'impresa (situazione economica). |
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1 | La contabilità costituisce la base della presentazione dei conti. Registra le operazioni e gli altri eventi necessari per esporre la situazione patrimoniale e finanziaria nonché i risultati d'esercizio dell'impresa (situazione economica). |
2 | La contabilità rispetta i principi della tenuta regolare dei conti. Vanno segnatamente rispettati i principi seguenti: |
1 | la registrazione completa, fedele e sistematica delle operazioni e degli altri eventi; |
2 | la prova documentata delle singole registrazioni contabili; |
3 | la chiarezza; |
4 | l'adeguatezza alla natura e alle dimensioni dell'impresa; |
5 | la verificabilità. |
3 | Sono considerati documenti contabili i documenti scritti, redatti su supporto cartaceo, su supporto elettronico o in forma analoga, necessari per ricostruire un'operazione o un evento oggetto di una registrazione contabile. |
4 | La contabilità è tenuta in moneta svizzera o nella moneta più importante per l'attività dell'impresa. |
5 | La contabilità è tenuta in una delle lingue nazionali o in inglese. Può essere tenuta su supporto cartaceo, su supporto elettronico o in forma analoga. |
L'art. 251 n
SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto CO Art. 957a - 1 La contabilità costituisce la base della presentazione dei conti. Registra le operazioni e gli altri eventi necessari per esporre la situazione patrimoniale e finanziaria nonché i risultati d'esercizio dell'impresa (situazione economica). |
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1 | La contabilità costituisce la base della presentazione dei conti. Registra le operazioni e gli altri eventi necessari per esporre la situazione patrimoniale e finanziaria nonché i risultati d'esercizio dell'impresa (situazione economica). |
2 | La contabilità rispetta i principi della tenuta regolare dei conti. Vanno segnatamente rispettati i principi seguenti: |
1 | la registrazione completa, fedele e sistematica delle operazioni e degli altri eventi; |
2 | la prova documentata delle singole registrazioni contabili; |
3 | la chiarezza; |
4 | l'adeguatezza alla natura e alle dimensioni dell'impresa; |
5 | la verificabilità. |
3 | Sono considerati documenti contabili i documenti scritti, redatti su supporto cartaceo, su supporto elettronico o in forma analoga, necessari per ricostruire un'operazione o un evento oggetto di una registrazione contabile. |
4 | La contabilità è tenuta in moneta svizzera o nella moneta più importante per l'attività dell'impresa. |
5 | La contabilità è tenuta in una delle lingue nazionali o in inglese. Può essere tenuta su supporto cartaceo, su supporto elettronico o in forma analoga. |
Il reato è intenzionale e il dolo eventuale sufficiente. L'autore deve inoltre agire al fine di nuocere al patrimonio o altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto (DTF 141 IV 369 consid. 7.4).
4.2.
4.2.1. Con riferimento all'imputazione relativa alle fatture, il TPF ha accertato che il ricorrente, amministratore unico di N.________ SA, ha redatto le fatture in questione il cui contenuto è sostanzialmente inveritiero: le prestazioni di consulenza fatturate sono sì state fornite alle società O.________ SA e L.________ SA, ma non dalla N.________ SA, bensì dallo stesso insorgente. La N.________ SA non aveva dunque alcun credito nei confronti delle prime. Queste fatture sono poi state considerate per l'allestimento dei bilanci degli anni 2012, rispettivamente 2013 della società N.________ SA. L'autorità precedente ha anche rilevato che il ricorrente ha agito a scopo d'inganno e al fine di ottenere un indebito profitto consistente nella riduzione del suo personale carico d'imposta. Ha quindi ritenuto dati gli elementi tanto oggettivi quanto soggettivi della falsità ideologica in documenti giusta l'art. 251
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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Richiamandosi alla DTF 122 IV 25, il ricorrente rimprovera al TPF di averlo condannato per falsità in documenti, nonostante sia accertato che i "falsi documentali" perseguivano uno scopo esclusivamente fiscale.
4.2.2. Chi, mediante una falsità in documenti, intende unicamente eludere delle prescrizioni fiscali, dev'essere giudicato sulla sola base del diritto penale fiscale. Sussiste tuttavia concorso perfetto tra il reato fiscale e quello di falsità in atti del diritto penale ordinario ove l'autore, mediante la falsità in documenti, non persegua solo un vantaggio fiscale, ma si proponga anche di utilizzare i documenti in un ambito diverso da quello fiscale, o perlomeno accetti l'eventualità di un simile utilizzo (oggettivamente possibile). La contabilità di una società anonima riveste una grande importanza, perché permette di valutare il patrimonio societario. La funzione del bilancio di una società anonima è quella di fornire informazioni sulla sua situazione finanziaria non solo alle autorità fiscali, ma anche e soprattutto a terzi. Chi dunque stila in modo inesatto il bilancio di una società anonima accetta di regola il suo impiego non solo nei rapporti con le autorità fiscali, ma pure in ambito non fiscale. Tanto basta, in linea di principio, per rendere applicabile l'art. 251
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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trasmissione dei documenti a terzi non è necessaria. L'applicazione dell'art. 251
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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Alla luce di quanto appena esposto, il ricorrente non può essere seguito. Come visto infatti il solo scopo fiscale non esclude un'applicazione dell'art. 251
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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4.3. Per quanto concerne il formulario A, il TPF ha accertato che è stato firmato dall'insorgente, senza tuttavia aver proceduto a scandagli di sorta sul retroscena economico alla base della movimentazione dei valori patrimoniali da K.________ Ltd. a L.________ SA, rubrica B.________. Ha quindi considerato tale condotta costituiva di falsità in documenti.
Il ricorrente afferma di non aver agito con dolo. Al riguardo lamenta l'assenza di qualsiasi accertamento a sostegno delle conclusioni del TPF. Egli sarebbe stato convinto dell'esistenza del credito di B.________, tenuto conto delle informazioni raccolte in proposito, e quindi della correttezza dell'avente diritto economico indicato nel formulario A.
La sentenza impugnata non permette a questo Tribunale di pronunciarsi sulla corretta applicazione dell'art. 251
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 112 Notificazione delle decisioni - 1 Le decisioni impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale sono notificate per scritto alle parti. Contengono: |
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1 | Le decisioni impugnabili mediante ricorso al Tribunale federale sono notificate per scritto alle parti. Contengono: |
a | le conclusioni, i motivi, le allegazioni probatorie e le dichiarazioni processuali delle parti, in quanto non risultino dagli atti; |
b | i motivi determinanti di fatto e di diritto, segnatamente l'indicazione delle disposizioni legali applicate; |
c | il dispositivo; |
d | l'indicazione dei rimedi giuridici, con menzione del valore litigioso nei casi in cui la presente legge prevede un valore litigioso minimo. |
2 | Se il diritto cantonale lo prevede, l'autorità può notificare la sua decisione senza motivarla. In tal caso le parti possono chiedere, entro 30 giorni, il testo integrale della decisione. La decisione non può essere eseguita finché tale termine non scade infruttuoso o il testo integrale della stessa non è notificato. |
3 | Se una decisione non soddisfa le esigenze di cui al capoverso 1, il Tribunale federale può rinviarla all'autorità cantonale affinché la completi o annullarla. |
4 | Nei campi in cui autorità federali hanno diritto di ricorrere al Tribunale federale, il Consiglio federale determina quali decisioni devono essere loro notificate dalle autorità cantonali. |
5. Inganno nei confronti delle autorità
Censurata è inoltre anche la condanna per titolo di ripetuto inganno nei confronti delle autorità con riferimento sia alla pratica di B.________ sia a quella di D3.________.
5.1. Si rende colpevole di inganno nei confronti dell'autorità giusta il vecchio art. 118 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
|
1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
|
1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 90 Obbligo di collaborare - Lo straniero e i terzi che partecipano a una procedura secondo la presente legge sono tenuti a collaborare all'accertamento dei fatti determinanti per l'applicazione della presente legge. In particolare devono: |
|
a | fornire indicazioni corrette ed esaustive sugli elementi essenziali per la regolamentazione del soggiorno; |
b | fornire senza indugio i mezzi di prova necessari o adoperarsi per presentarli entro un congruo termine; |
c | procurarsi documenti di legittimazione (art. 89) o collaborare a tal fine con le autorità. |
Secondo la giurisprudenza, i dati forniti o sottaciuti devono riferirsi a fatti essenziali, ovvero rilevanti per la decisione. L'inganno deve quindi essere tale che senza di esso la decisione non sarebbe stata presa o non lo sarebbe stata allo stesso modo (v. sentenza 6B 833/2018 dell'11 febbraio 2019 consid. 1.5.2), deve dunque essere stato determinante per la regolamentazione del soggiorno (messaggio dell'8 marzo 2002 relativo alla legge federale sugli stranieri, FF 2002 3449). Non è necessario che l'inganno sia astuto. Esso va rapportato all'obbligo di collaborazione, di correttezza ed esaustività prescritto dall'art. 90
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 90 Obbligo di collaborare - Lo straniero e i terzi che partecipano a una procedura secondo la presente legge sono tenuti a collaborare all'accertamento dei fatti determinanti per l'applicazione della presente legge. In particolare devono: |
|
a | fornire indicazioni corrette ed esaustive sugli elementi essenziali per la regolamentazione del soggiorno; |
b | fornire senza indugio i mezzi di prova necessari o adoperarsi per presentarli entro un congruo termine; |
c | procurarsi documenti di legittimazione (art. 89) o collaborare a tal fine con le autorità. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
Bundesgesetz über die Ausländerinnen und Ausländer, [AUG], 2010, n. 5 ad art. 118
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
L'inganno nei confronti dell'autorità è un reato intenzionale, il dolo eventuale è sufficiente (NÄGELI/SCHOCH, op. cit., § 22 n. 22.69 pag. 1125; HANS MAURER, op. cit., n. 4 ad art. 118
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
5.2.
5.2.1. Il TPF ha rilevato che, a sostegno della domanda di rilascio del permesso B di B.________, datata 15 febbraio 2011, sono state prodotte una copia del contratto di lavoro concluso tra lo stesso B.________ e la società N.________ SA, rappresentata dall'insorgente, nonché una copia del contratto di locazione, avente per oggetto una stanza con bagno e diritto d'uso soggiorno, sottoscritto da R.________ (proprietario), B.________ (conduttore) e S.________ (locatore e cognato del ricorrente). Esso ha ritenuto entrambi i documenti unicamente di facciata e propedeutici all'ottenimento del permesso. Benché la pigione sia stata pagata dall'aprile al dicembre 2011, B.________ non ha mai soggiornato nella camera formalmente locata, senza accesso indipendente, e già al momento della sottoscrizione del relativo contratto sapeva che non ne avrebbe preso possesso. Per il TPF, il ricorrente sapeva, già dal febbraio 2011, che B.________ non intendeva risiedervi. Quanto al contratto di lavoro, l'autorità precedente ha evidenziato che B.________ non ha mai percepito lo stipendio mensile pattuito e che l'insorgente ne era a conoscenza, essendo amministratore unico della società di cui B.________ era dipendente. Di qui la sua condanna per
inganno nei confronti dell'autorità.
5.2.2. Secondo l'insorgente, il contratto di locazione non costituisce un dato ai sensi dell'art. 118
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
di lavoro, l'insorgente considera arbitraria la conclusione del TPF sul carattere inveritiero dello stesso, motivata dalla mancata percezione dello stipendio da parte di B.________. Ciò sarebbe infatti manifestamente contraddetto dagli atti processuali, da cui risulterebbe che in realtà avrebbe percepito lo stipendio con bonifico sul suo conto personale.
5.2.3. Il ricorrente non può essere seguito laddove subordina la sua punibilità a una dichiarazione delle competenti autorità migratorie sul reale influsso dei dati forniti sulla regolamentazione del soggiorno, in concreto assente. Nulla di simile è esatto dall'art. 118 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
Neppure è possibile affermare che il luogo di residenza, comprovato a mezzo di un contratto di locazione, non costituisca un dato ai sensi dell'art. 118
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
di residenza, non è escluso che possa nondimeno essere considerato complice. Trattasi di una questione su cui dovrà chinarsi il TPF, verificando se ciò sia il caso e se sia conforme al principio accusatorio.
Per quanto attiene al contratto di lavoro, il TPF lo ha ritenuto inveritiero perché, per sua ammissione, B.________ non avrebbe mai percepito lo stipendio. Al riguardo il ricorrente si richiama agli atti dell'incarto per sostenere che in realtà lo stipendio sarebbe stato corrisposto. Nelle sue osservazioni, il MPC non lo nega ma, richiamandosi a sua volta alla documentazione processuale, rileva trattarsi di uno stipendio "formale", pagato con i mezzi finanziari riconducibili allo stesso B.________, che li avrebbe messi a disposizione di N.________ SA quale capitale sociale, la società non avendo avuto alcuna entrata derivante dall'asserita attività professionale di B.________. Dalla documentazione citata da entrambe le parti (incarto 7.6.1.9.1 segg. e 8.2.203 segg.) risultano effettivamente dei pagamenti a titolo di stipendio, ma nessuna entrata registrata per l'anno 2011 da cui dedurre una reale attività commerciale della società. Non è tuttavia questa la sede per effettuare gli accertamenti del caso. Spetterà ancora una volta al TPF stabilire se il pagamento degli stipendi in favore di B.________, arbitrariamente negato, fosse solo di natura formale e teso a fornire una parvenza di sostanza a un contratto di lavoro in realtà
solo simulato.
5.3.
5.3.1. Con riferimento alla pratica di D3.________, il TPF ha accertato che il 22 gennaio 2013 quest'ultimo ha inoltrato una domanda per il rilascio di un permesso di dimora, accludendovi un contratto di locazione e un contratto di lavoro tutti della stessa data, e indicando sempre il 22 gennaio 2013 come data di entrata in Svizzera. Il contratto di locazione, redatto su di un modello in uso negli uffici del ricorrente, verteva sull'utilizzo di una stanza e diritto d'uso soggiorno presso l'appartamento di B.________ a c.________, la cui pigione pattuita è stata corrisposta dall'aprile al dicembre 2013, nonché a febbraio, aprile e novembre 2014. Il contratto di lavoro è stato sottoscritto dall'insorgente, all'epoca amministratore unico di N.________ SA, che ha firmato anche il formulario di richiesta del permesso. A D3.________ sono effettivamente stati effettuati dei versamenti a titolo di stipendi. L'autorità precedente ha rilevato che, secondo le dichiarazioni di B.________, era necessario che D3.________ disponesse di un posto di lavoro per ottenere il permesso B e acquistare l'immobile di b.________, dichiarazioni che hanno trovato riscontro nei contatti delineatisi nel periodo immediatamente precedente e posteriore alla
domanda di permesso. Per il TPF, il ricorrente era cosciente della necessità di presentare suddetta documentazione, ancorché non rispondente alla realtà, per permettere a D3.________ di ottenere il permesso di dimora onde poi acquisire il citato immobile. Tale documentazione era dunque solo di facciata, priva di fondamento nella realtà dei fatti. I dati falsamente attestati erano oggettivamente rilevanti per l'ottenimento del permesso, perché se l'Ufficio della migrazione fosse stato a conoscenza della reale situazione, non avrebbe rilasciato il permesso a D3.________. Il TPF ha dunque ritenuto realizzato il reato di cui all'art. 118
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
5.3.2. Secondo il ricorrente, il TPF avrebbe arbitrariamente dato credito alla versione dei fatti di B.________ e non avrebbe spiegato le ragioni per cui l'avrebbe ritenuta più credibile della sua. La presenza di D3.________ in Svizzera sarebbe in realtà giustificata dalle finalità fiscali (trasformare i beni tax compliant), e non certo legata all'acquisto del fondo di b.________ che, come risulterebbe dalla documentazione agli atti, non sarebbe stata sottoposta alla normativa LAFE.
5.3.3. Non si scorge, né è illustrato nel gravame, quale influsso le censure di arbitrio nella valutazione delle prove possano avere sull'esito del procedimento (v. supra consid. 2). Il ricorrente non contesta che la documentazione fosse solo di facciata e propedeutica all'ottenimento di un permesso di soggiorno e neppure pretende che D3.________ volesse installarsi in Svizzera per esercitare effettivamente l'attività, oggetto del contratto di lavoro, addotta per richiedere il permesso di soggiorno. Quali siano stati gli scopi ultimi dell'interessato, l'acquisto di un immobile o la trasformazione tax compliant dei beni, poco importa nel contesto dell'art. 118 cpv. 1
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) LStrI Art. 118 Inganno nei confronti delle autorità - 1 Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque inganna le autorità incaricate dell'esecuzione della presente legge fornendo dati falsi o tacendo fatti essenziali e ottiene in tal modo, per sé o per altri, il rilascio di un permesso o evita che il permesso sia ritirato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, nell'intento di eludere le disposizioni in materia di ammissione e di soggiorno degli stranieri, contrae matrimonio con uno straniero o facilita, incoraggia o rende possibile un siffatto matrimonio, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
3 | La pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria se l'autore:462 |
a | ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento; o |
b | ha agito per un'associazione o un gruppo costituitisi per commettere tali reati in modo continuato. |
6.
Il ricorrente critica infine la commisurazione della pena, le confische, il risarcimento equivalente, il sequestro, le spese e l'indennizzo.
Considerato che le condanne per titolo di riciclaggio di denaro aggravato (v. supra consid. 3.3.3), falsità in documenti (v. supra consid. 4.3) e inganno nei confronti dell'autorità (v. supra consid. 5.2.3) devono essere annullate, decadono le pene e le misure pronunciate e anche le spese e l'indennizzo. Non occorre dunque esaminare le relative censure, il TPF dovendo nuovamente chinarsi sul caso e rendere una nuova decisione, che terrà conto della violazione del principio di celerità in questa sede.
7.
Ne segue che, in quanto ammissibile, il ricorso merita parziale accoglimento. La sentenza impugnata dev'essere annullata e la causa rinviata al TPF affinché esamini il capo d'imputazione 1.2.1 sotto il profilo dell'art. 305ter
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305ter - 1 Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
|
1 | Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia, aiuta a collocare o a trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell'identità dell'avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria.428 |
2 | Le persone menzionate nel capoverso 1 hanno il diritto di comunicare all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro dell'Ufficio federale di polizia gli indizi che permettono di sospettare che valori patrimoniali provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato ai sensi dell'articolo 305bis numero 1bis.429 |
Le spese giudiziarie e le ripetibili seguono la soccombenza (art. 66 cpv. 1 e
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
|
1 | Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
2 | In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie. |
3 | Le spese inutili sono pagate da chi le causa. |
4 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso. |
5 | Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 68 Spese ripetibili - 1 Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente. |
|
1 | Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente. |
2 | La parte soccombente è di regola tenuta a risarcire alla parte vincente, secondo la tariffa del Tribunale federale, tutte le spese necessarie causate dalla controversia. |
3 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non sono di regola accordate spese ripetibili se vincono una causa nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali. |
4 | Si applica per analogia l'articolo 66 capoversi 3 e 5. |
5 | Il Tribunale federale conferma, annulla o modifica, a seconda dell'esito del procedimento, la decisione sulle spese ripetibili pronunciata dall'autorità inferiore. Può stabilire esso stesso l'importo di tali spese secondo la tariffa federale o cantonale applicabile o incaricarne l'autorità inferiore. |
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:
1.
Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è parzialmente accolto. La sentenza impugnata è annullata e la causa è rinviata alla Corte penale del Tribunale penale federale per nuovo giudizio. Per il resto il ricorso è respinto.
2.
Le spese giudiziarie di fr. 600.-- sono poste a carico del ricorrente.
3.
La Confederazione (Ministero pubblico della Confederazione) verserà al ricorrente fr. 2'400.-- a titolo di ripetibili della procedura innanzi al Tribunale federale.
4.
Comunicazione al patrocinatore del ricorrente, al Ministero pubblico della Confederazione e alla Corte penale del Tribunale penale federale.
Losanna, 13 gennaio 2022
In nome della Corte di diritto penale
del Tribunale federale svizzero
Il Giudice presidente: Denys
La Cancelliera: Ortolano Ribordy