Bundesverwaltungsgericht
Tribunal administratif fédéral
Tribunale amministrativo federale
Tribunal administrativ federal


Corte I
A-1733/2006
{T 0/2}

Sentenza del 14 marzo 2007

Composizione:
Florence Aubry Girardin, Giudice presidente.
Salomé Zimmermann e Michael Beusch, Giudici.
Marco Savoldelli, Cancelliere.

A._______,
ricorrente,

contro

Direzione generale delle dogane, Divisione principale diritto e tributi, Monbijoustrasse 40, 3003 Berna,
istanza inferiore,

concernente
Sdoganamento all'importazione, errore,
indicazione del prodotto, responsabilità del dichiarante.
Ricorso contro la decisione del 18 gennaio 2006.

Ritenuto in fatto:

A. Il 22 aprile 2005 la ditta A._______ ha dichiarato all'importazione nella procedura EED (modello doganale 90) presso l'Ufficio doganale di Stabio-Confine un invio proveniente dall'Italia destinato alla ditta B._______ come segue:
Merce
Voce di tariffa
Massa netta (kg)
Massa lorda (kg)
Aliquota
(fr./100 kg lordo)
Cavoli rapa freschi
0704.90.71
550
598
10.00
Ravanelli freschi, altri
0706.9061 n. conv. stat. 099
1122
1262
10.00
Zucchine fresche
0706.9051 n. conv. stat. 012
640
717
10.00
Prezzemolo riccio fresco
0706.9041 n. conv. stat. 011
547
721
10.00

Sulla dichiarazione d'importazione figurava il numero PGI XY.

Dopo il test di plausibilità, il computer della dogana ha trasmesso al computer della ditta A._______ il risultato di selezione "bloccata" per la partita oggetto del ricorso. In seguito a ciò la ditta A._______ ha presentato all'ufficio di sdoganamento la relativa lista d'importazione e la fattura n. 134 del 22 aprile 2005. Sulla fattura la merce oggetto del ricorso era designata con il termine di "rapanelli".

Dall'esame formale effettuato dall'ufficio doganale nell'ambito della revisione dei documenti non sono emerse discordanze. Esso ha quindi emesso la quietanza doganale e sdoganato la merce.
B. Con scritto del 3 giugno 2005, la ditta A._______ ha chiesto la rettifica dello sdoganamento presso l'ufficio doganale di Stabio-Confine, facendo valere che all'atto della compilazione della fattura era intercorso un errore da parte del personale della ditta C._______, Milano, e che le merci esportate non erano in realtà "rapanelli", ma "ravani" secondo la voce 0706.9051 (ramolacci). In quell'occasione, la ditta ha allegato la seguente documentazione: quietanza doganale originale; fattura n. 134 utilizzata per l'importazione; lettera della ditta C._______ (che dichiarava di aver indicato il prodotto in modo errato); lettera di richiesta di rettifica della ditta B._______; copia documentazione dell'Ufficio federale dell'agricoltura con i relativi contingenti, tavole info 26-27; copie fatture di vendita della ditta B._______ alla ditta D._______.

Con decisione del 3 agosto 2005, la Direzione di circondario delle dogane di Lugano (in seguito DCD) ha respinto il ricorso, considerando in sostanza che i mezzi di prova offerti erano insufficienti, vuoi perché stesi dopo lo sdoganamento, vuoi perché estranei allo sdoganamento medesimo.
C. Il 1. settembre 2005, la ditta A._______ ha interposto ricorso contro tale decisione presso la Direzione generale delle dogane (in seguito DGD), presentando quali nuovi mezzi probatori un ulteriore scritto della ditta C._______, diverse fatture di commercianti italiani alla ditta C._______ e bollettini di consegna della ditta B._______ a clienti svizzeri.

Con decisione del 18 gennaio 2006, anche la DGD ha respinto il ricorso, considerando che, in difetto della prova del contrario, lo sdoganamento in oggetto risultava formalmente corretto e senza contraddizioni. Per quanto concerne la conferma del fornitore allestita a posteriori, essa ha osservato che non si poteva escludere che si trattasse di un semplice scritto di cortesia steso su richiesta della ditta A._______. Neppure le fatture e i bollettini di consegna sono stati ritenuti in rapporto con la merce importata.
D. Il 15 febbraio 2006 (data postale del 17 febbraio 2006), la ditta A._______ (in seguito la ricorrente) ha quindi impugnato la decisione del 18 gennaio 2006 della DGD dinanzi alla Commissione federale di ricorso in materia doganale (in seguito CRD), postulando "un'ulteriore inchiesta al ricorso presentato in prima istanza alla Direzione generale delle Dogane/Lugano, successivamente in seconda istanza alla Direzione generale della Dogane/Berna". La ricorrente ha fatto riferimento a nuovi documenti, e concluso sperando che "il tutto possa chiarire con certezza l'errore effettuato nella trascrizione del prodotto".

Il 21 febbraio successivo, la ricorrente ha completato il proprio ricorso facendo pervenire alla CRD una copia della fattura e una copia della bolla doganale rettificata dalla dogana italiana. Sulla dichiarazione d'esportazione figurano le menzioni "Copia conforme all'originale" e "Viene sostituita la fattura allegata n. 134 per la rettifica della descrizione articolo alla IIa riga [rettich anziché rapanelli]". Sulla fattura figura invece l'iscrizione "Sostituisce fattura allegata. Rettifica la descrizione articolo alla IIa riga [rettich anziché rapanelli]".

La DGD ha a sua volta risposto con scritto del 24 aprile 2006 (erroneamente qualificato quale replica), postulando la reiezione del ricorso, con la motivazione che i giustificativi prodotti non sono sufficienti per comprovare che la merce importata fosse diversa da quella dichiarata. Per quanto concerne la bolla doganale rettificata alla dogana italiana, essa ha osservato inoltre che non è affatto chiaro su quali basi la ricorrente abbia potuto ottenerla. Essa ha sottolineato infine che al momento dell'esportazione dall'Italia non vi erano tributi in gioco, ciò che fa dunque presumere, che all'atto della valutazione degli eventuali mezzi di prova, sia pure stato applicato un criterio poco severo.
E. Con lo scioglimento della CRD, in data 31 dicembre 2006, l'incarto è stato trasmesso al Tribunale amministrativo federale (in seguito TAF), il quale, con lettera del 17 gennaio successivo, ha informato le parti che a dirimere la prestente vertenza sarebbe stata la I Corte ed ha loro comunicato la composizione del collegio giudicante.

Considerando in diritto:
1.
1.1. L'art. 53 cpv. 2
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 53 Disposizioni transitorie - 1 La procedura di ricorso contro le decisioni pronunciate prima dell'entrata in vigore della presente legge e contro le quali era ammissibile, secondo il diritto previgente, il ricorso al Tribunale federale o al Consiglio federale, è retta dal diritto previgente.
1    La procedura di ricorso contro le decisioni pronunciate prima dell'entrata in vigore della presente legge e contro le quali era ammissibile, secondo il diritto previgente, il ricorso al Tribunale federale o al Consiglio federale, è retta dal diritto previgente.
2    Il Tribunale amministrativo federale giudica, in quanto sia competente, i ricorsi pendenti presso le commissioni federali di ricorso o d'arbitrato o presso i servizi dei ricorsi dei dipartimenti al momento dell'entrata in vigore della presente legge. Il giudizio si svolge secondo il nuovo diritto processuale.
della legge federale del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF; RS 173.32) prevede che, per quanto competente, i ricorsi pendenti davanti alle Commissioni federali di ricorso al momento della sua entrata in vigore il 1. gennaio 2007, vengano ripresi dal TAF e da esso trattati sulla base del nuovo diritto processuale.

Giusta l'art. 109 cpv. 1 lett. c
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 109 Allestimento professionale di dichiarazioni doganali - 1 Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
1    Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
2    L'UDSC può vietare a tempo determinato o indeterminato a persone che non sono idonee o hanno violato la legislazione doganale di allestire dichiarazioni doganali a titolo professionale e di esercitare altre attività nell'ambito della procedura d'imposizione doganale.
della legge federale del 1. ottobre 1925 sulle dogane (LD; RS 631.0), stato al 1. gennaio 2007, il TAF è designato quale autorità di ricorso. Di qui la sua competenza per statuire in merito al presente gravame (cfr. art. 31
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 31 Principio - Il Tribunale amministrativo federale giudica i ricorsi contro le decisioni ai sensi dell'articolo 5 della legge federale del 20 dicembre 196819 sulla procedura amministrativa (PA).
segg. LTAF).
1.2. Fatta salva la LTAF ed eventuali normative speciali (cfr. art. 37
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 37 Principio - La procedura dinanzi al Tribunale amministrativo federale è retta dalla PA56, in quanto la presente legge non disponga altrimenti.
LTAF e art. 2 cpv. 4
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 2 - 1 Gli articoli 12 a 19 e 30 a 33 non si applicano alla procedura in materia fiscale.
1    Gli articoli 12 a 19 e 30 a 33 non si applicano alla procedura in materia fiscale.
2    Gli articoli 4 a 6, 10, 34, 35, 37 e 38 si applicano alla procedura delle prove negli esami professionali, negli esami di maestro e negli altri esami di capacità.
3    In caso di espropriazione, la procedura è retta dalla presente legge, in quanto la legge federale del 20 giugno 193012 sull'espropriazione non vi deroghi.13
4    La procedura davanti al Tribunale amministrativo federale è retta dalla presente legge, in quanto la legge del 17 giugno 200514 sul Tribunale amministrativo federale non vi deroghi.15
PA), alla fattispecie risulta applicabile la legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA; RS 172.021).

Nella misura in cui il presente gravame concerne specificatamente la procedura di sdoganamento, la PA non trova per contro applicazione (cfr. art. 3 lett. e
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 3 - Non sono regolate dalla presente legge:
a  la procedura di autorità nel senso dell'articolo 1 capoverso 2 lettera e in quanto contro le loro decisioni non sia ammissibile un ricorso direttamente ad un'autorità federale;
b  la procedura di prima istanza in materia di personale federale concernente l'istituzione iniziale del rapporto di servizio, la promozione, gli ordini di servizio e l'autorizzazione al procedimento penale contro l'agente;
c  la procedura di prima istanza nelle cause amministrative penali e la procedura d'accertamento della polizia giudiziaria;
d  la procedura della giustizia militare, compresa la giustizia militare disciplinare, la procedura in affari in materia di comando giusta l'articolo 37 come pure la procedura speciale giusta gli articoli 38 e 39 della legge militare del 3 febbraio 199517,18 ...19;
dbis  la procedura in materia di assicurazioni sociali, sempre che la legge federale del 6 ottobre 200021 sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali sia applicabile;
e  la procedura d'imposizione doganale;
fbis  la procedura di prima istanza in altre cause amministrative, quando la loro natura esige di dirimerle sul posto con decisione immediatamente esecutiva.
PA), quest'ultima essendo disciplinata dalle specifiche norme procedurali del diritto doganale rette dal principio dell'autodichiarazione (art. 24 e
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 3 - Non sono regolate dalla presente legge:
a  la procedura di autorità nel senso dell'articolo 1 capoverso 2 lettera e in quanto contro le loro decisioni non sia ammissibile un ricorso direttamente ad un'autorità federale;
b  la procedura di prima istanza in materia di personale federale concernente l'istituzione iniziale del rapporto di servizio, la promozione, gli ordini di servizio e l'autorizzazione al procedimento penale contro l'agente;
c  la procedura di prima istanza nelle cause amministrative penali e la procedura d'accertamento della polizia giudiziaria;
d  la procedura della giustizia militare, compresa la giustizia militare disciplinare, la procedura in affari in materia di comando giusta l'articolo 37 come pure la procedura speciale giusta gli articoli 38 e 39 della legge militare del 3 febbraio 199517,18 ...19;
dbis  la procedura in materia di assicurazioni sociali, sempre che la legge federale del 6 ottobre 200021 sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali sia applicabile;
e  la procedura d'imposizione doganale;
fbis  la procedura di prima istanza in altre cause amministrative, quando la loro natura esige di dirimerle sul posto con decisione immediatamente esecutiva.
art. 29
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 29 Competenze degli uffici doganali, orario e luogo dell'imposizione - 1 L'UDSC stabilisce per i singoli uffici doganali:
1    L'UDSC stabilisce per i singoli uffici doganali:
a  quali sono le loro competenze;
b  gli orari in cui vengono espletate le operazioni d'imposizione;
c  il luogo in cui si svolge l'imposizione (area ufficiale).
2    Esso tiene conto delle necessità nazionali e regionali e rende note le sue disposizioni in modo appropriato.
3    Gli uffici doganali possono effettuare le operazioni d'imposizione anche fuori dell'area ufficiale, segnatamente al domicilio dello speditore o del destinatario.
segg. LD; in proposito cfr. anche Giurisprudenza delle autorità amministrative della Confederazione [GAAC] 68.51, consid. 3c).
1.3. L'atto impugnato è una decisione emanata dalla DGD, che statuisce a sua volta su una decisione su ricorso della DCD. Dato che la DGD si è pronunciata nel 2006, quest'ultima era a quel tempo senz'altro competente a decidere (cfr. art. 109 al. 1 let. c vLD).

Diverso sarebbe invece, se tale decisione fosse stata emanata dopo il 31 dicembre 2006. È infatti appena il caso di precisare che, allo scopo di semplicifare ed uniformare le procedure, con l'entrata in vigore della LTAF il 1. gennaio 2007, il legislatore ha adottato un nuovo sistema di impugnazione che sopprime le due istanze amministrative di ricorso interne in materia doganale. Ne consegue che contro decisioni prese su ricorso dalle Direzioni di circondario delle dogane a partire da tale data, competente a decidere risulta essere direttamente il TAF e non più la Direzione generale delle dogane come finora (cfr. art. 109 cpv. 1 lett. b
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 109 Allestimento professionale di dichiarazioni doganali - 1 Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
1    Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
2    L'UDSC può vietare a tempo determinato o indeterminato a persone che non sono idonee o hanno violato la legislazione doganale di allestire dichiarazioni doganali a titolo professionale e di esercitare altre attività nell'ambito della procedura d'imposizione doganale.
LD; messaggio del Consiglio federale del 28 febbraio 2001 concernente la revisione totale dell'organizzazione giudiziaria, FF 2001 pag. 3764 segg., 3984 seg.).
1.4. Interposto tempestivamente (art. 22
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 22 - 1 Il termine stabilito dalla legge non può essere prorogato.
1    Il termine stabilito dalla legge non può essere prorogato.
2    Il termine stabilito dall'autorità può essere prorogato per motivi sufficienti, se la parte ne fa domanda prima della scadenza.
segg. PA; art. 50
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 50 - 1 Il ricorso dev'essere depositato entro 30 giorni dalla notificazione della decisione.
1    Il ricorso dev'essere depositato entro 30 giorni dalla notificazione della decisione.
2    Il ricorso per denegata o ritardata giustizia può essere interposto in ogni tempo.
PA), il presente ricorso risponde alle esigenze di forma e di contenuto previste dall'art. 52
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 52 - 1 L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
1    L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
2    Se il ricorso non soddisfa a questi requisiti o se le conclusioni o i motivi del ricorrente non sono sufficientemente chiari, e il ricorso non sembra manifestamente inammissibile, l'autorità di ricorso assegna al ricorrente un breve termine suppletorio per rimediarvi.
3    Essa gli assegna questo termine con la comminatoria che, decorrendo infruttuoso, deciderà secondo l'inserto o, qualora manchino le conclusioni, i motivi oppure la firma, non entrerà nel merito del ricorso.
PA.

Per l'art. 48 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 48 - 1 Ha diritto di ricorrere chi:
1    Ha diritto di ricorrere chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo;
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e
c  ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa.
2    Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto.
PA, ha diritto di ricorrere chi ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore, è particolarmente toccato dalla decisione impugnata e ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa (DTF 121 II 171 consid. 2 b). Ancorché destinataria della decisione impugnata, ci si può nel caso domandare in quale misura la ricorrente sia da essa effettivamente toccata e sia quindi legittimata ad agire in causa. Come rileva la DGD nella sua risposta, l'aliquota di dazio della voce di tariffa dichiarata (0706.9061) è infatti identica a quella della voce richiesta (0706.9051), nei due casi fr. 10.-- per 100 kg di peso lordo, e neppure la relazione con la gestione dei contingenti da parte dell'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG), per altro già rilevata dalla DGD, risulta evidente. Tale questione può comunque restare aperta. Il presente ricorso deve infatti essere respinto già per altre ragioni.
1.5. La ricorrente ha facoltà di invocare la violazione del diritto federale, l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti e l'inadeguatezza (art. 49
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 49 - Il ricorrente può far valere:
a  la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento;
b  l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti;
c  l'inadeguatezza; questa censura non è ammissibile quando un'autorità cantonale ha giudicato come autorità di ricorso.
PA). Il TAF non è dal canto suo vincolato né dai motivi addotti (art. 62 cpv. 4
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 62 - 1 L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
1    L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
2    Essa può modificare a pregiudizio di una parte la decisione impugnata quando questa violi il diritto federale o poggi su un accertamento inesatto o incompleto dei fatti; per inadeguatezza, la decisione impugnata non può essere modificata a pregiudizio di una parte, a meno che la modificazione giovi ad una controparte.
3    L'autorità di ricorso che intenda modificare la decisione impugnata a pregiudizio di una parte deve informarla della sua intenzione e darle la possibilità di esprimersi.
4    L'autorità di ricorso non è vincolata in nessun caso dai motivi del ricorso.
PA), né dalle considerazioni giuridiche della decisione impugnata né dalle argomentazioni delle parti (cfr. Pierre Moor, Droit administratif, vol. II, 2. edizione, Berna 2002, pag. 264 seg.). I principi della massima inquisitoria e dell'applicazione d'ufficio del diritto sono però limitati. L'autorità competente procede spontaneamente a constatazioni complementari ai fatti o esamina altri punti di diritto solo nei casi in cui dalle censure sollevate o dagli atti risultino indizi corrispondenti (DTF 122 V 157 consid. 1a; 121 V 204 consid. 6c; Alfred Kölz/Isabelle Häner, Verwaltungsverfahren und Verwaltungsrechtspflege des Bundes, 2. edizione, Zurigo 1998, n. 674).
2.
2.1. Nel merito, va innanzitutto osservato che ogni trasporto di merci attraverso la dogana svizzera soggiace agli obblighi doganali (art. 1 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 1 Oggetto - La presente legge disciplina:
a  la sorveglianza e il controllo del traffico delle persone e delle merci attraverso il confine doganale;
b  la riscossione dei tributi doganali;
c  la riscossione dei tributi esigibili in virtù di leggi federali di natura non doganale, sempre che spetti all'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC);
d  l'esecuzione di disposti federali di natura non doganale e l'adempimento di altri compiti, sempre che spettino all'UDSC4.
LD). Giusta l'art. 1 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 1 Oggetto - La presente legge disciplina:
a  la sorveglianza e il controllo del traffico delle persone e delle merci attraverso il confine doganale;
b  la riscossione dei tributi doganali;
c  la riscossione dei tributi esigibili in virtù di leggi federali di natura non doganale, sempre che spetti all'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC);
d  l'esecuzione di disposti federali di natura non doganale e l'adempimento di altri compiti, sempre che spettino all'UDSC4.
LD essi consistono nell'osservanza delle prescrizioni concernenti il traffico attraverso il confine (obbligo della denunzia doganale) e nel pagamento delle tasse previste dalla legge (obbligo di pagare il dazio).
2.2. Giusta l'art. 21
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 21 Obbligo di presentazione - 1 Chiunque introduce o fa introdurre merci nel territorio doganale o le prende successivamente in consegna deve presentarle o farle presentare senza indugio e intatte all'ufficio doganale più vicino. Questo obbligo vale anche per i viaggiatori che all'arrivo dall'estero acquistano merci in un negozio in Svizzera in zona franca di tasse.16
1    Chiunque introduce o fa introdurre merci nel territorio doganale o le prende successivamente in consegna deve presentarle o farle presentare senza indugio e intatte all'ufficio doganale più vicino. Questo obbligo vale anche per i viaggiatori che all'arrivo dall'estero acquistano merci in un negozio in Svizzera in zona franca di tasse.16
2    Chiunque asporta o fa asportare merci dal territorio doganale deve presentarle previamente al competente ufficio doganale, indi esportarle intatte dopo l'espletamento dell'imposizione.
3    Sono soggette all'obbligo di presentazione anche le imprese di trasporto, per le merci da esse trasportate, a meno che tale obbligo non venga soddisfatto dai viaggiatori, per i loro bagagli, o dagli aventi diritto.
LD, i dazi d'entrata e d'uscita sono fissati dalla tariffa delle dogane svizzere (allegati alla legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane [LTD; RS 632.10]); di principio l'importo del dazio è determinato dalla natura, dalla quantità e dallo stato della merce al momento in cui essa è posta sotto controllo doganale (art. 23
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 23 Vigilanza e controllo doganali - 1 Le merci introdotte nel territorio doganale soggiacciono alla vigilanza e al controllo doganali dal momento dell'introduzione sino all'atto della riesportazione o immissione in libera pratica.
1    Le merci introdotte nel territorio doganale soggiacciono alla vigilanza e al controllo doganali dal momento dell'introduzione sino all'atto della riesportazione o immissione in libera pratica.
2    La vigilanza doganale comprende ogni provvedimento generale adottato dall'UDSC per garantire l'osservanza della normativa doganale e dei disposti federali di natura non doganale.
3    Il controllo doganale comprende l'espletamento degli atti specifici previsti dalla presente legge al fine di garantire l'osservanza della normativa doganale e dei disposti federali di natura non doganale.
LD). Secondo l'art. 1
SR 632.10 Legge del 9 ottobre 1986 sulla tariffa delle dogane (LTD)
LTD Art. 1 Obbligo doganale generale - 1 Tutte le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso devono essere imposte conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.4
1    Tutte le merci introdotte nel territorio doganale o asportate da esso devono essere imposte conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.4
2    Sono salve le deroghe previste in trattati, in disposizioni speciali di leggi o in ordinanze emanate dal Consiglio federale in virtù della presente legge.
LTD tutte le merci importate o esportate attraverso la linea doganale svizzera devono essere sdoganate conformemente alla tariffa generale degli allegati 1 e 2.
Per le merci qui in esame, entrano in considerazione le voci tariffali 0706.9050 segg. e 0706.9061 segg., la cui sistematica nel testo tariffale si presenta come segue:

Carote, navoni, barbabietole da insalata, scorzonera (salsefrica), sedani-rapa, ravanelli e simili radici commestibili, freschi o refrigerati:
- altro
-- ramolacci (escluso il rafano)
--- dal 16 gennaio alla fine di febbraio 0706.9050
--- dal 1° marzo al 15 gennaio:
---- nei limiti del contingente doganale (n. cont. 15) 0706.9051
---- altri 0706.9059
-- rapanelli
--- dall'11 gennaio al 9 febbraio 0706.9060
--- dal 10 febbraio al 10 gennaio:
---- nei limiti del contingente doganale (n. cont. 15) 0706.9061
---- altri 0706.9069
2.3. Come già rilevato, la procedura doganale è retta dal principio dell'autodichiarazione (art. 24
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 24 Presentazione in dogana e dichiarazione sommaria - 1 La persona soggetta all'obbligo di presentazione, o il suo mandatario, deve presentare la merce in dogana e dichiararla sommariamente.
1    La persona soggetta all'obbligo di presentazione, o il suo mandatario, deve presentare la merce in dogana e dichiararla sommariamente.
2    La presentazione consiste nel comunicare all'UDSC che le merci si trovano presso l'ufficio doganale o in un altro luogo autorizzato dall'UDSC.
3    Le merci presentate sono poste sotto la custodia dell'UDSC.
4    L'UDSC può prescrivere la forma della presentazione e della dichiarazione sommaria.
LD). Ciò significa tra l'altro che la legislazione doganale attribuisce alle persone soggette all'obbligo della denuncia doganale la piena responsabilità e pone esigenze severe alla loro diligenza, chiedendo di procedere ad una completa e corretta dichiarazione delle merci conformemente alle prescrizioni (cfr. sentenza del Tribunale federale 2A.457/2000 del 7 febraio 2001, in Archivio di diritto fiscale svizzero [ASA] 70 pag. 330 consid. 2c; GAAC 70.55 consid. 2a/aa e le referenze ivi citate, in particolare la sentenza del Tribunale federale 2A.1/2004 del 31 marzo 2004 consid. 2.1).

La base per il calcolo del dazio è costituita dalla dichiarazione stesa dal contribuente conformemente alla tariffa, salvo che non debba essere rettificata in seguito alla visita doganale (art. 24 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 24 Presentazione in dogana e dichiarazione sommaria - 1 La persona soggetta all'obbligo di presentazione, o il suo mandatario, deve presentare la merce in dogana e dichiararla sommariamente.
1    La persona soggetta all'obbligo di presentazione, o il suo mandatario, deve presentare la merce in dogana e dichiararla sommariamente.
2    La presentazione consiste nel comunicare all'UDSC che le merci si trovano presso l'ufficio doganale o in un altro luogo autorizzato dall'UDSC.
3    Le merci presentate sono poste sotto la custodia dell'UDSC.
4    L'UDSC può prescrivere la forma della presentazione e della dichiarazione sommaria.
LD). La persona soggetta all'obbligo della denuncia, nel caso la ricorrente, deve richiedere lo sdoganamento delle merci e presentare la relativa dichiarazione (art. 31 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 31 Controlli domiciliari - 1 L'UDSC può eseguire senza preavviso controlli domiciliari presso persone che sono o erano soggette all'obbligo di dichiarazione o debitrici in una procedura d'imposizione oppure che hanno l'obbligo di tenere una contabilità in virtù della presente legge.
1    L'UDSC può eseguire senza preavviso controlli domiciliari presso persone che sono o erano soggette all'obbligo di dichiarazione o debitrici in una procedura d'imposizione oppure che hanno l'obbligo di tenere una contabilità in virtù della presente legge.
2    Esso può procedere al controllo fisico del genere, della quantità e della natura delle merci, chiedere tutte le informazioni necessarie e esaminare dati, documenti e informazioni che possono essere importanti per l'esecuzione della presente legge.
3    Il diritto18 di controllo si estingue cinque anni dopo l'importazione della merce. È fatta salva l'apertura di un'inchiesta penale.
LD). L'ufficio doganale competente ne esamina quindi la correttezza formale, la completezza, come pure la conformità con i documenti di scorta (art. 34 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 34 Rettifica o ritiro della dichiarazione doganale - 1 La persona soggetta all'obbligo di dichiarazione può rettificare o ritirare la dichiarazione doganale accettata, fintanto che la merce è presentata in dogana e l'ufficio doganale:
1    La persona soggetta all'obbligo di dichiarazione può rettificare o ritirare la dichiarazione doganale accettata, fintanto che la merce è presentata in dogana e l'ufficio doganale:
a  non ha constatato l'inesattezza delle indicazioni contenute nella dichiarazione doganale o nei documenti di scorta; oppure
b  non ha ordinato la visita della merce.
2    Per la merce che non è più sotto la custodia dell'UDSC, il Consiglio federale può prevedere un breve termine per rettificare la dichiarazione doganale accettata.
3    Entro 30 giorni dal momento in cui la merce non è più sotto la custodia dell'UDSC, la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione può presentare all'ufficio doganale una domanda di modifica dell'imposizione; essa deve presentare in pari tempo una dichiarazione doganale rettificata.
4    L'ufficio doganale accoglie la domanda se la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione prova che:
a  la merce è stata erroneamente dichiarata per il regime doganale indicato nella dichiarazione doganale; oppure
b  le condizioni necessarie per la nuova imposizione richiesta erano già adempite al momento dell'accettazione della dichiarazione doganale e nel frattempo la merce non è stata modificata.
LD).

Una volta accettata, la dichiarazione vincola il dichiarante e costituisce, salvo il risultato della visita, la base per determinare il dazio e le altre tasse (art. 35 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 35 Controllo della dichiarazione doganale accettata - 1 Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
1    Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
2    Esso può esigere documenti supplementari dalla persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
LD; cfr. la già citata sentenza del Tribunale federale 2A.1/2004 del 31 marzo 2004, consid. 2.2; GAAC 70.55 consid. 2a/bb). La dichiarazione accettata può essere sostituita, completata, rettificata o distrutta, se ne è fatta esplicita richiesta prima che sia ordinata la visita e prima dell'allestimento della bolletta doganale. Se la bolletta doganale è già stata stesa, l'ufficio doganale può accogliere delle domande di ammissione al dazio di favore, di esenzione dal dazio o di modificazione del genere di sdoganamento, solo qualora l'invio si trovi ancora sotto custodia della dogana, della posta o della ferrovia (art. 49 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 35 Controllo della dichiarazione doganale accettata - 1 Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
1    Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
2    Esso può esigere documenti supplementari dalla persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
dell'ordinanza del 10 luglio 1926 della legge sulle dogane [OLD; RS 631.01]; GAAC 68.51 consid. 3b).

Successivamente alla liberazione dell'invio, come nella presente fattispecie, il contribuente ha invece la possibilità di opporsi allo sdoganamento (entro il termine di 60 giorni di cui all'art. 109 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 109 Allestimento professionale di dichiarazioni doganali - 1 Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
1    Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
2    L'UDSC può vietare a tempo determinato o indeterminato a persone che non sono idonee o hanno violato la legislazione doganale di allestire dichiarazioni doganali a titolo professionale e di esercitare altre attività nell'ambito della procedura d'imposizione doganale.
LD), deve però riuscire a dimostrare che la merce importata era effettivamente di natura diversa da quella indicata nella dichiarazione. In proposito va precisato che l'onere della prova è interamente a suo carico: i documenti giustificativi devono dimostrare con sufficiente verosimiglianza che è subentrato un errore in relazione alla merce importata e spetta parimenti al contribuente di chiarire se è stato pagato un importo troppo elevato a titolo di dazio doganale, tenuto conto della natura della merce a torto registrata o, eventualmente, del fatto che l'errore del quale egli si prevale ha delle ripercussioni negative in relazione al contingentamento di talune merci (al riguardo cfr. ancora GAAC 70.55 consid. 3b e i riferimenti in essa contenuti, in particolare la decisione riportata in ASA 37 pag. 313 e DTF 109 Ib 190 consid. 1d).
2.4. Sempre in questo ambito, va aggiunto che - fondandosi sull'art. 142
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 109 Allestimento professionale di dichiarazioni doganali - 1 Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
1    Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
2    L'UDSC può vietare a tempo determinato o indeterminato a persone che non sono idonee o hanno violato la legislazione doganale di allestire dichiarazioni doganali a titolo professionale e di esercitare altre attività nell'ambito della procedura d'imposizione doganale.
LD - il Consiglio federale ha emanato l'ordinanza del 3 febbraio 1999 concernente lo sdoganamento con trasmissione elettronica di dati (OSTED; RS 631.071), in base alla quale - previo controllo di plausibilità (art. 16 cpv. 1
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 109 Allestimento professionale di dichiarazioni doganali - 1 Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
1    Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
2    L'UDSC può vietare a tempo determinato o indeterminato a persone che non sono idonee o hanno violato la legislazione doganale di allestire dichiarazioni doganali a titolo professionale e di esercitare altre attività nell'ambito della procedura d'imposizione doganale.
OSTED) - i partner della dogana autorizzati, e tra essi la ricorrente, possono presentare la dichiarazione delle merci mediante procedura elettronica.

Giusta l'art. 17 cpv. 1 e
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 109 Allestimento professionale di dichiarazioni doganali - 1 Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
1    Chiunque allestisce professionalmente dichiarazioni doganali deve essere idoneo a tale attività.
2    L'UDSC può vietare a tempo determinato o indeterminato a persone che non sono idonee o hanno violato la legislazione doganale di allestire dichiarazioni doganali a titolo professionale e di esercitare altre attività nell'ambito della procedura d'imposizione doganale.
2 OSTED, il computer della dogana esegue un controllo ampliato della plausibilità e se rileva un errore respinge la dichiarazione. Per contro, le dichiarazioni che il computer riprende senza contestazioni sono considerate accettate ai sensi dell'art. 35
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 35 Controllo della dichiarazione doganale accettata - 1 Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
1    Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
2    Esso può esigere documenti supplementari dalla persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
LD analogamente alle dichiarazioni scritte e risultano vincolanti per il partner della dogana anche in presenza di contraddizioni rispetto ai documenti di scorta (art. 17 cpv. 3
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 35 Controllo della dichiarazione doganale accettata - 1 Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
1    Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
2    Esso può esigere documenti supplementari dalla persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
OSTED).
3.
3.1. Per il procedimento di ricorso amministrativo e di diritto amministrativo vige il principio del libero apprezzamento delle prove (Moor, op. cit. pag. 261 segg.). L'autorità giudicante deve formarsi un'opinione in modo diligente, coscienzioso ed imparziale sui fatti da dimostrare, per poter stabilire se essi siano veri o falsi. La prova è in particolare valida se il giudice, a seguito del suo apprezzamento, giunge al convincimento che il fatto rilevante per il giudizio si è verificato: non è richiesta l'assoluta certezza, bensì è sufficiente il convincimento fondato sull'esperienza e sulla ragione pratica (al riguardo cfr. DTF 105 Ib 114 consid. 1a; Fritz Gygi, Bundesverwaltungsrechtspflege, 2. edizione, Berna 1983, pag. 279). L'amministrazione e i tribunali devono apprezzare le prove in modo completo e ineccepibile, sempre però liberamente, ossia senza essere legati a regole formali (DTF 122 V 160 consid. 1c; GAAC 70.55 consid. 2c e le referenze in essa citate).
3.2. Il principio del libero apprezzamento delle prove appena descritto vale per l'intero diritto processuale pubblico e quindi anche in ambito doganale (fatte salve le particolarità della procedura di sdoganamento che tuttavia non impediscono il libero apprezzamento delle prove sia per il procedimento ricorsuale interno che per quello davanti al TAF [cfr. GAAC 67.76, consid. 2c]).

Ciò nondimeno, esso trova il suo limite nelle regole concernenti la valutazione da parte dell'autorità giudicante di mezzi di prova risalenti, come è in parte nel caso in esame, ad un periodo posteriore alla dichiarazione doganale (GAAC 70.55 consid. 3c/bb). Se infatti è vero che la giurisprudenza in materia di prestazioni di management esportate o localizzate all'estero - secondo la quale, per evitare ogni abuso, è possibile tenere in considerazione solo documenti anteriori o contemporanei alle operazioni in questione (decisioni del Tribunale federale 2A.478/2005 dell'8 maggio 2006 consid. 4.4 e 2A.546/2003 del 14 marzo 2005 consid. 2.6) - si applica solo parzialmente al diritto doganale (in dettaglio su questo punto, cfr. GAAC 70.55 consid. 3c/cc), è altrettanto vero che a documenti stesi a posteriori va necessariamente riconosciuto un valore probatorio molto limitato. Essi non sono di principio esclusi, devono però essere apprezzati con grande circospezione (cfr. GAAC 70.55 consid. 3c/dd in fine).
4.
4.1. Per quanto appena osservato, occorre innanzitutto constatare che la denominazione "ravanelli" della merce sulla dichiarazione doganale presentata dalla ricorrente corrispondeva alla denominazione "rapanelli" menzionata nella fattura. In altri termini, quest'ultima non contraddiceva affatto la voce di tariffa 0706.9061 (cfr. supra consid. 2.2) e non sussisteva alcuna discordanza, che l'ufficio doganale avrebbe dovuto rilevare in occasione della verifica della dichiarazione, corrispondendo la voce di tariffa alla merce indicata sulla fattura. Va detto inoltre che il contribuente avrebbe avuto la possibilità, di cui non ha fatto uso, di esaminare o far esaminare la merce posta sotto controllo, prima di presentare la dichiarazione doganale (art. 32
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 32 Esame sommario - 1 L'ufficio doganale può esaminare in modo approfondito o saltuario se la dichiarazione doganale è formalmente corretta e completa e se è corredata dei documenti di scorta richiesti.
1    L'ufficio doganale può esaminare in modo approfondito o saltuario se la dichiarazione doganale è formalmente corretta e completa e se è corredata dei documenti di scorta richiesti.
2    Se tale non è il caso, esso restituisce la dichiarazione doganale affinché sia rettificata o completata. Se accerta errori manifesti, li rettifica d'intesa con la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
3    Se l'ufficio doganale non ha accertato una lacuna esistente e non ha restituito la dichiarazione doganale, la persona soggetta all'obbligo di dichiarazione non può dedurne alcun diritto.
4    L'ufficio doganale restituisce le merci che non devono essere introdotte, importate, esportate o fatte transitare nel territorio doganale, ma che sono dichiarate regolarmente per l'imposizione doganale, sempre che non debbano essere distrutte.
seconda frase LD; cfr. decisione del Tribunale federale 2A.1/2004 del 31 marzo 2004 consid. 2.2 in fine). Stando così le cose, la DGD ha a giusto titolo riconosciuto valore vincolante alla dichiarazione doganale ai sensi dell'art. 35 cpv. 2
SR 631.0 Legge del 18 marzo 2005 sulle dogane (LD)
LD Art. 35 Controllo della dichiarazione doganale accettata - 1 Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
1    Durante la procedura d'imposizione, l'ufficio doganale può controllare in ogni momento la dichiarazione doganale accettata e i documenti di scorta.
2    Esso può esigere documenti supplementari dalla persona soggetta all'obbligo di dichiarazione.
LD.
4.2. In presenza di una dichiarazione doganale vincolante e di un invio già liberato (cfr. consid. 2.3.), per giustificarne un'eventuale rettifica è necessario che i documenti giustificativi prodotti dalla ricorrente dinanzi alla DGD e alla CRD mostrino, con sufficiente verosimiglianza, che le merci importate erano dei ramolacci e non dei ravanelli. Così però non è nella fattispecie, infatti:

a) Dichiarazione del 31 agosto 2005 firmata dall'amministratore unico della società C._______, ditta che ha venduto il prodotto qui in discussione, secondo cui essa avrebbe "acquistato in data 22/04/05 140 colli di rettich bianchi da voi ordinati, come da fatt. della ditta E._______ allegata" e per il quale sempre quel giorno non avrebbe "acquistato ravanelli, che invece sono stati acquistati in data 16/04/05 e 03-06/05/05 da altro fornitore F._______ come da fatture allegate".

Si tratta di un documento posteriore all'ordinazione, che non può quindi che avere un valore molto limitato (cfr. supra consid. 3.2). In particolare, niente permette di escludere che esso non sia una semplice attestazione di cortesia da parte di un partner commerciale. Al riguardo, basti osservare che la ricorrente non ha neppure prodotto il bollettino di ordinazione che potrebbe confermare che la merce ordinata dalla ditta C._______ le era effettivamente destinata.

b) Fatture della ditta E._______ del 30 aprile 2005 e della ditta F._______ del 23 aprile e 7 maggio 2005 indirizzate alla società C._______, che confermano la dichiarazione di cui sopra.

Si tratta di fatture che sono state stese simultaneamente alle operazioni commerciali e che possono teoricamente provare queste transazioni. Esse concernono tuttavia solo relazioni tra terzi, che non sono parte del presente procedimento e non possono avere valore probatorio in relazione alla natura delle merci trasportate dalla ricorrente per conto della ditta B._______. Ad ogni buon conto esse non permettono affatto di provare che alla ditta B._______ siano stati venduti dei ramolacci e che sia quindi stata sdoganata proprio questa merce e non dei ravanelli.

c) Attestazione del 19 maggio 2005 della ditta G._______, Milano, con la quale essa dichiara di aver "erroneamente descritto nell'elenco articoli della fattura sopra citata colli 140 di ravanelli [...] anziché colli 140 di ravani" per lo stesso peso lordo, netto e valore.

Si tratta, anche in questo caso, di un documento posteriore all'ordinazione, che in quanto tale non può che avere un valore probatorio molto limitato (cfr. supra consid. 3.2). Inoltre esso non spiega né come la ditta G._______ si sia resa conto del suo errore né quale ne fosse la causa. Anche in questo caso, non si può escludere che essa abbia unicamente dato seguito ad una richiesta della ricorrente: pure di qui la massima prudenza nella sua valutazione.

d) Copie di due "Kontingentsauzug".

Si tratta di documenti che proprio non possono dimostrare che i prodotti menzionati nella dichiarazione in discussione fossero dei ramolacci piuttosto che dei ravanelli, del resto neppure la ricorrente spiega il contrario.

e) Copie di svariati "Annahmeschein/Bestellschein" che indicano l'acquisto, da parte della B._______, di ravanelli in Svizzera il 19, 22, 23 25, 26 e 27 aprile 2005.
Una volta di più, si tratta di documenti che non dimostrano che dei ravanelli non siano stati parimenti acquistati all'estero. Questi bollettini di ordinazione provano unicamente che la ditta B._______ faceva delle ordinazioni di ravanelli e che in quel periodo cercava di procurarsene; il fatto che essa ne abbia comprati in Svizzera non significa certo che non ne abbia potuti comprare anche all'estero.

f) Copie di svariati "Lieferschein" dai quali emergerebbe che la società B._______ ha fornito alla ditta D._______ dei ravanelli svizzeri e del rettich importato durante il periodo dal 24 al 29 aprile 2005.

Si tratta di documenti non sufficienti a suffragare la tesi della ricorrente, in particolare a dimostrare che essa non abbia acquistato ravanelli all'estero, che avrebbero semplicemente potuto essere venduti ad altri partners commerciali.

g) Bolla doganale rettificata alla dogana italiana, con menzione "Copia conforme all'originale" e "Viene sostituita la fattura allegata n. 134 per la rettifica della descrizione articolo alla IIa riga [rettich anziché rapanelli]" e fattura su cui figura l'iscrizione "Sostituisce fattura allegata. Rettifica la descrizione articolo alla IIa riga [rettich anziché rapanelli]".

Come pertinentemente rilevato dalla DGD, non è chiaro su quali basi la ricorrente abbia potuto ottenere la rettifica a posteriori di tali giustificativi, e neppure essa lo spiega. Inoltre, all'atto dell'esportazione dall'Italia non vi erano tributi in gioco, ciò deve far dunque presumere che la valutazione degli eventuali mezzi di prova sia avvenuta in modo poco severo; non risulta infatti che le autorità italiane, quando hanno effettuato questa correzione, abbiano avuto altre informazioni se non la fattura n. 134 "corretta"; si tratta pertanto di una semplice correzione formale, che non si fonda su prove convincenti.
4.3. Riassumendo la ricorrente, che pretende aver proceduto ad un'errata dichiarazione delle merci allo sdoganamento, non ha dato prova della diligenza richiesta. In effetti, essa non ha esaminato né fatto esaminare la merce prima di presentare la dichiarazione doganale e l'ha quindi accettata, di modo che quest'ultima è divenuta di principio vincolante.

La ricorrente neppure può ottenere la correzione della citata dichiarazione, in quanto non è riuscita a provare chiaramente che la merce importata non corrispondeva, a seguito di un errore, a quella menzionata nella stessa. Segnatamente, in regime di autodichiarazione (cfr. supra consid. 2.3), i documenti presentati - posteriori ai fatti litigiosi e quindi da apprezzare con le più grandi riserve - non permettono di dimostrare con la verosimiglianza richiesta dalla giurisprudenza (cfr. supra consid. 3.2.) che le merci dichiarate il 22 aprile 2005 dalla ricorrente come ravanelli, conformememente alla fattura e alla voce di tariffa, fossero in realtà dei ramolacci. Di qui la conclusione che essi non hanno sufficiente forza probante per giustificare la rettifica della dichiarazione doganale in oggetto, per altro perfettamente coerente.

Non potendosi rimporverare alla DGD di non aver proceduto alla rettifica dello sdogamnamento richiesto, ne discende che il ricorso deve essere respinto con conseguente conferma della decisione impugnata.
5. In considerazione dell'esito della lite, in applicazione dell'art. 63 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 63 - 1 L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
1    L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
2    Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi.
3    Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura.
4    L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100
4bis    La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla:
a  da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario;
b  da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101
5    Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105
PA, le spese processuali vanno poste a carico della ricorrente soccombente. L'anticipo spese (art. 63 cpv. 4
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 63 - 1 L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
1    L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
2    Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi.
3    Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura.
4    L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100
4bis    La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla:
a  da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario;
b  da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101
5    Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105
PA) va interamente computato sulle spese di procedura. Non essendo possibile stimare l'interesse finanziario della ricorrente nella presente procedura, le tasse sono comunque state fissante al minimo.

Con riferimento all'art. 7 cpv. 3 del regolamento dell'11 dicembre 2006 sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TS-TAF, 173.320.2) alla Direzione generale delle dogane non viene riconosciuta nessuna indennità per ripetibili.

Per questi motivi, il Tribunale amministrativo federale pronuncia:

1. Il ricorso è respinto con conseguente conferma della decisione 18 gennaio 2006.
2. La tassa di giustizia di fr. 200.-, corrispondente all'importo versato dalla ricorrente a titolo di anticipo, è messa a carico di quest'ultima.
3. Non vengono assegnate ripetibili.
4. Comunicazione:
- alla ricorrente (per atto giudiziario)
- alla Direzione generale delle dogane (per atto giudiziario)

La Giudice presidente: Il Cancelliere:

Florence Aubry Girardin Marco Savoldelli

Rimedi giuridici
Nella misura in cui risultino adempiuti i requisiti di cui agli art. 82
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 82 Principio - Il Tribunale federale giudica i ricorsi:
a  contro le decisioni pronunciate in cause di diritto pubblico;
b  contro gli atti normativi cantonali;
c  concernenti il diritto di voto dei cittadini nonché le elezioni e votazioni popolari.
segg. della legge federale del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF; RS 173.110), contro la presente sentenza può essere interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale entro trenta giorni dalla sua notificazione, allegando la sentenza impugnata. L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova ed essere firmato.
Data di spedizione: