Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
{T 0/2}
6B 651/2010
Sentenza del 20 giugno 2011
Corte di diritto penale
Composizione
Giudici federali Mathys, Presidente,
Schneider, Denys,
Cancelliera Ortolano Ribordy.
Partecipanti al procedimento
A.________,
patrocinato dall'avv. dott. Elio Brunetti,
ricorrente,
contro
Ministero pubblico del Cantone Ticino, Palazzo di giustizia, via Pretorio 16, 6901 Lugano,
opponente.
Oggetto
Infrazione alla legge federale sugli stupefacenti; arbitrio,
ricorso in materia penale contro la sentenza emanata il 21 giugno 2010 dalla Corte di cassazione e di revisione penale del Tribunale d'appello del Cantone Ticino.
Fatti:
A.
Con atto d'accusa del 23 aprile 2008 il Procuratore pubblico ha deferito il dott. med. A.________ alla Corte delle assise correzionali siccome accusato del reato previsto all'art. 19 n

B.
Dopo aver prospettato all'accusato altre configurazioni giuridiche dei fatti descritti nell'atto di accusa, con sentenza del 18 dicembre 2009 il Presidente della Corte delle assise correzionali di Lugano ha riconosciuto il dott. med. A.________ autore colpevole del reato di cui all'art. 20 n


C.
Il 21 giugno 2010 la Corte di cassazione e di revisione penale del Tribunale d'appello del Cantone Ticino (CCRP; dal 1° gennaio 2011 Corte di appello e di revisione penale), in parziale accoglimento del ricorso per cassazione inoltrato da A.________, ha ridotto la pena pecuniaria inflittagli a fr. 48'000.-- corrispondenti a 120 aliquote giornaliere di fr. 400.-- ciascuna, sempre sospesa condizionalmente per un periodo di prova di due anni. In sintesi, dopo aver respinto le censure di arbitrio rivolte al giudizio di prima istanza, la CCRP ha ritenuto fondate le critiche ricorsuali relative all'errata commisurazione della pena.
D.
A.________ impugna la sentenza dell'ultima istanza cantonale con un ricorso in materia penale al Tribunale federale. Postula, in via principale, il suo proscioglimento dall'imputazione di infrazione alla LStup e, subordinatamente, l'annullamento della decisione impugnata e il rinvio della causa alla CCRP per nuovo giudizio.
Non sono state chieste osservazioni sul gravame.
Diritto:
1.
Il ricorrente è stato riconosciuto autore colpevole dell'infrazione di cui all'art. 20 n



SR 812.121 Legge federale del 3 ottobre 1951 sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope (Legge sugli stupefacenti, LStup) - Legge sugli stupefacenti LStup Art. 11 - 1 I medici e i veterinari sono tenuti a usare, dispensare o prescrivere gli stupefacenti nella misura ammessa dalla scienza. |
|
1 | I medici e i veterinari sono tenuti a usare, dispensare o prescrivere gli stupefacenti nella misura ammessa dalla scienza. |
1bis | I medici e i veterinari che dispensano o prescrivono stupefacenti omologati come medicamenti per indicazioni diverse da quelle ammesse devono notificarlo entro 30 giorni alle autorità cantonali competenti. Su richiesta di tali autorità, devono fornire tutte le informazioni necessarie sulla natura e lo scopo del trattamento.59 |
2 | I capoversi 1 e 1bis si applicano anche ai dentisti per quanto concerne l'uso e la dispensazione di stupefacenti.60 |
L'insorgente non contesta l'adempimento degli elementi oggettivi del reato. Sostiene tuttavia di non aver agito con dolo come invece ritenuto in sede cantonale. Sarebbero infatti arbitrari gli accertamenti in merito alla sua consapevolezza del carattere stupefacente delle sostanze che compongono le pillole dimagranti da lui prescritte e quelli secondo cui il ricorrente sapeva che B.________ non era a beneficio dell'autorizzazione cantonale per l'esercizio della professione medica.
2.
Per giurisprudenza invalsa, l'arbitrio non si realizza già qualora la soluzione proposta con il ricorso possa apparire sostenibile o addirittura migliore rispetto a quella contestata. Il Tribunale federale annulla la pronunzia criticata per violazione dell'art. 9

SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato. |
8 consid. 2.1).
Se in merito ai fatti l'autorità cantonale ha forgiato la sua convinzione sulla base di un insieme di elementi o d'indizi convergenti, non basta che l'uno o l'altro di questi o addirittura ciascuno di essi preso isolatamente risulti insufficiente. La valutazione delle prove dev'essere esaminata nel suo insieme. Non sussiste arbitrio se i fatti accertati possono essere dedotti in modo sostenibile dal collegamento dei diversi elementi o indizi. Analogamente non vi è arbitrio per il solo fatto che uno o più argomenti corroborativi appaiano fragili, nella misura in cui la soluzione ritenuta può essere giustificata in modo sostenibile con altri argomenti atti a convincere (sentenza 6B 992/2008 del 5 marzo 2009 consid. 1.2).
3.
È stato accertato, e non viene qui contestato, che a partire dal 1° luglio 1996 le capsule dimagranti prescritte dal ricorrente soggiacciono alla legislazione sugli stupefacenti in ragione delle sostanze che le compongono (v. appendici a e b dell'ordinanza di Swissmedic sugli stupefacenti; RS 812.121.2). Secondo la sentenza impugnata il ricorrente non poteva ignorarlo. Sia il Farmacista cantonale sia l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ne hanno infatti informato tutti gli operatori sanitari del Cantone rispettivamente del Paese.
3.1 A mente dell'insorgente, nulla permetterebbe di comprovare l'effettiva trasmissione e ricezione della circolare del 28 giugno 1996 del Farmacista cantonale o del bollettino n. 24 del 24 giugno 1996 dell'UFSP. È infatti pacifico che tali documenti non siano stati inviati tramite raccomandata. Inoltre, le dichiarazioni del Farmacista cantonale aggiunto sono risultate contraddittorie nella misura in cui ha dapprima affermato che la circolare in questione era stata emanata dall'Ufficio del Medico cantonale per poi asserire che tale documento emanava dal Farmacista cantonale. La circolare sarebbe poi stata inviata a tutti i medici del Cantone dopo aver ricevuto a tale scopo le etichette dall'Ufficio del Medico cantonale che dispone dei nominativi di tutti i medici. Sennonché il Presidente dell'Ordine dei medici ticinesi ha riferito al ricorrente di aver ritrovato unicamente le circolari del 18 giugno 1996 e del 4 ottobre 1996 trasmesse ai farmacisti del Cantone, senza però trovare traccia di un'analoga circolare destinata ai medici. Quanto poi al bollettino, non è assolutamente stato provato che sia stato trasmesso all'insorgente, tanto meno se si considera che di regola l'UFSP non trasmette le disposizioni sanitarie ai singoli
operatori in tutta la Svizzera. Del resto, anche il dott. med. C.________ ha confermato di non aver mai ricevuto alcuna direttiva od ordinanza da parte dell'Ufficio del Farmacista cantonale o dell'UFSP per quanto concerne le benzodiazepine e gli anoressigeni. In simili circostanze, le considerazioni della CCRP riguardo alla consapevolezza del ricorrente sul carattere stupefacente delle sostanze componenti le pillole in questione costituiscono mere congetture non supportate dal benché minimo riscontro oggettivo.
3.2 Va innanzitutto rilevato che i nuovi fatti e mezzi di prova su cui in parte si fonda l'argomentazione ricorsuale, e meglio quanto riferito dal Presidente dell'Ordine dei medici ticinesi (di cui peraltro non v'è traccia nell'incarto) nonché l'attestazione redatta il 10 agosto 2010 dal dott. med. C.________ allegata al ricorso, non possono essere tenuti in considerazione dal Tribunale federale in quanto inammissibili in questa sede.
Giusta l'art. 99 cpv. 1

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
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1 | Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
2 | Non sono ammissibili nuove conclusioni. |

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
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1 | Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
2 | Non sono ammissibili nuove conclusioni. |
In concreto le condizioni per ammettere in questa sede i nuovi fatti e nuovi mezzi di prova non sono adempiute, il ricorrente medesimo non pretende del resto il contrario.
3.3 La censura di arbitrio cade comunque nel vuoto. La consapevolezza del ricorrente riguardo alla natura stupefacente delle sostanze componenti le pillole dimagranti è stata stabilita sulla base di una serie di indizi. L'insorgente però si concentra unicamente su alcuni di essi e omette di contestare gli altri.
3.3.1 Va ad ogni modo osservato che non vi è stato alcun accertamento in merito all'effettiva ricezione da parte del ricorrente della circolare del Farmacista cantonale o del bollettino dell'UFSP. La CCRP si è limitata a rilevare come il fatto che il Farmacista cantonale abbia dichiarato di avere spedito la circolare sulla base delle etichette fornite dall'Ufficio del Medico cantonale - detentore della lista di tutti i medici esercitanti la libera professione nel Cantone - e l'esistenza di un bollettino periodico allestito da una diversa autorità - l'UFSP - e di norma da essa recapitato a tutti gli operatori sanitari del Paese costituivano, considerati congiuntamente, degli elementi fortemente indizianti del fatto che l'informazione è effettivamente giunta all'insorgente. Le imprecisioni delle dichiarazioni del Farmacista cantonale, sottolineate nel ricorso, non sono state ignorate dalla Corte ticinese che ha però rilevato come i fattori di incertezza emersi sono stati sormontati dalla documentazione che lo stesso Farmacista ha prodotto al Ministero pubblico. Queste considerazioni non prestano il fianco a critiche di sorta. Tanto meno se si considera che la CCRP ha evidenziato l'assenza di altri fattori atti a negare o diminuire
il valore indiziante delle circostanze dinanzi evocate. Il ricorrente infatti non si è avvalso di un eventuale cambiamento di indirizzo, non ha preteso di non figurare tra i destinatari regolari del bollettino federale, non ha sostenuto che gli sia già capitato in passato di non ricevere qualche numero del suddetto bollettino, neppure ha invocato circostanze che possano far dubitare della completezza della lista dei medici tenuta dall'Ufficio del Medico cantonale o che possano dimostrare che, altre volte, in passato le circolari del Farmacista cantonale non gli sono giunte così da rendere almeno verosimile la probabilità che ciò sia avvenuto anche con la circolare in questione. Così stando le cose, è dunque senza arbitrio che l'invio della circolare del Farmacista cantonale e del bollettino dell'UFSP è stato ritenuto dalla CCRP come un indizio della consapevolezza dell'insorgente in merito al carattere stupefacente delle sostanze contenute nelle pillole dimagranti.
3.3.2 A tale indizio se ne sono però aggiunti degli altri che hanno permesso all'autorità cantonale di concludere che il ricorrente era consapevole della natura stupefacente delle pillole. Innanzitutto non appariva credibile che un professionista preparato - come l'insorgente si è definito - non aggiorni le sue conoscenze e le informazioni riguardanti la sua professione, segnatamente in una materia delicata come quella degli stupefacenti. Accertato che dal 1° luglio 1996 le sostanze in questione sono annoverate tra gli stupefacenti, non era infatti immaginabile che nel maggio 2003 (data delle prime forniture di pastiglie per cui l'azione penale non è prescritta) il ricorrente non sapesse ancora che tali sostanze erano (ormai da anni) considerate stupefacenti. La CCRP ha poi osservato come il riconoscimento del carattere stupefacente di dette sostanze si inserisce nell'ambito di un'importante modifica legislativa che ha condotto alla sostituzione dell'allora vigente ordinanza con due nuove normative, l'ordinanza sugli stupefacenti (O Stup; RS 812.121.1) e l'ordinanza sui precursori (OPrec; RS 812.121.3) e che ha implicato dei cambiamenti pratici anche per l'attività dei medici. E una modifica così importante dell'ordinamento
giuridico concernente da vicino la professione medica non può essere sfuggita al ricorrente. Ma non solo. La Corte ticinese ha viepiù attribuito valore indiziante della consapevolezza del carattere stupefacente delle sostanze anche al fatto che le pillole venivano ordinate prima in Francia e, poi, a San Gallo (e unicamente a un farmacista compiacente, in forza anche del legame di parentela con lo stesso insorgente). Nulla (di lecito) infatti permette di spiegare la necessità di procurarsi le pastiglie fuori cantone. Poiché la loro composizione risulta estremamente banale nella sua semplicità, non è ragionevolmente possibile pretendere che esse non potessero venir confezionate in Ticino per ragioni di natura tecnica. Infine la CCRP ha evidenziato come ormai da anni il carattere stupefacente delle anfetamine è notorio non solo nella cerchia degli addetti ai lavori, ma nella popolazione in generale. Non è pertanto nemmeno sostenibile che un medico non sapesse che tali sostanze soggiacciono alla LStup.
3.3.3 Ora il ricorrente non si confronta con tutti gli elementi anzidetti, ritenuti in sede cantonale per concludere alla sua consapevolezza. Si limita a qualificare di inconferente la circostanza secondo cui si procurava le capsule in Francia. Contrariamente a quanto sostenuto dalla CCRP, l'insorgente afferma che la loro composizione non sarebbe affatto banale. Non andrebbe peraltro disatteso che l'insorgente aveva chiesto di produrre i preparati in questione a diverse farmacie ticinesi che però rispondevano di non occuparsi della confezione del prodotto. Sicché qualsiasi considerazione riferita all'inusualità della procedura di approvvigionamento dei preparati in parola sarebbe priva di riscontri di qualsiasi tipo.
Con una simile argomentazione l'insorgente però non fa che contrapporre il proprio punto di vista a quello dell'autorità cantonale senza sostanziare arbitrio. Non spiega infatti perché la composizione delle pillole non sarebbe banale e formula le sue critiche adducendo fatti nuovi non accertati in sede cantonale, segnatamente la circostanza secondo cui le farmacie ticinesi interpellate affermavano di non occuparsi della confezione delle pillole. Su questo punto il ricorso risulta quindi inammissibile.
3.3.4 Senza prevalersi di un diniego di giustizia, l'insorgente ritiene che la CCRP abbia omesso di confrontarsi con la buona fede invocata nel ricorso. Sulla base dell'Arzneimittel-Brevier 2010 il ricorrente riteneva infatti in assoluta buona fede che le sostanze di cui è discorso non soggiacessero alla LStup. Stante tale breviario diversi medicamenti contenenti benzodiazepine e amfepramone non sono considerati degli stupefacenti, bensì soggiacciono unicamente a ricetta medica.
Sennonché tale documento non giova al ricorrente. Occorre infatti rammentare che i fatti rimproveratigli risalgono agli anni 2003-2007. Non si scorge quindi come egli potesse considerare in buona fede che le sostanze in parola non fossero annoverate tra gli stupefacenti sulla base di un breviario del 2010.
3.4 In sintesi l'accertamento secondo cui il ricorrente era consapevole che le sostanze componenti le pillole dimagranti avevano carattere stupefacente non appare minimamente insostenibile ma è anzi sorretto da tutta una serie di elementi, plausibili e convincenti, che non permetterebbero di giungere a diversa conclusione nemmeno se il Tribunale federale potesse riesaminare liberamente tale accertamento. La censura si rivela così infondata.
4.
L'insorgente si duole di arbitrio anche in relazione all'accertamento della sua consapevolezza circa il fatto che B.________ non fosse al beneficio dell'autorizzazione cantonale per l'esercizio della professione medica.
L'analoga censura di arbitrio formulata dinanzi alla CCRP non è stata da questa vagliata. La Corte cantonale ha infatti ritenuto tale circostanza irrilevante ai fini dell'applicazione dell'art. 20 n


SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
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1 | Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
2 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.88 |
A ogni modo, si rileva il carattere puramente appellatorio della censura. L'insorgente infatti formula le sue critiche come se stesse argomentando davanti a un'autorità dotata di pieno potere cognitivo in relazione agli accertamenti di fatto, e non davanti al Tribunale federale il cui potere in quest'ambito è limitato conformemente agli art. 97 cpv. 1 e

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
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1 | Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
2 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.88 |
5.
Sotto il profilo del diritto materiale, il ricorrente contesta di aver agito con dolo.
5.1 La CCRP ha ritenuto che, prescrivendo a nome di B.________ delle capsule contenenti sostanze stupefacenti sapendo che esse erano destinate a terzi a lui sconosciuti, il ricorrente ha adempiuto tutti gli elementi costitutivi del reato di cui all'art. 20 n

5.2 A mente dell'insorgente, nell'ambito della valutazione dell'esistenza dei presupposti soggettivi del reato, non è stato debitamente tenuto conto dell'esiguo ammontare del profitto conseguito, pari a complessivi fr. 913.50. Non vi è chi non veda come il ricorrente, se avesse realmente saputo che le sostanze in parola soggiacevano alla LStup, mai avrebbe messo a repentaglio la sua irreprensibilità di medico, tanto meno a fronte di un profitto irrisorio. Non ha dunque agito mosso dal desiderio di lucro. Il comportamento attribuito all'insorgente può semmai assurgere a una negligenza, ritenuto che agli atti non vi sono indizi di sorta riferiti al carattere intenzionale del suo agire, nemmeno a livello di dolo eventuale. Il ricorrente afferma di non aver mai inteso distribuire le pillole dimagranti a persone che ne avrebbero fatto uso, ma semplicemente fornirle a un medico che gliene aveva fatto domanda. Non ha mai avuto la coscienza e l'intenzionalità di uscire dal contesto medico, ritenuto che l'insorgente era persuaso della qualità di medico di B.________ (che, in quanto tale, tutelava l'eventuale somministrazione dei medicamenti conformemente alle regole dell'arte medica). Non ha mai dispensato le pillole dimagranti a
consumatori finali, ma si è limitato a porle a disposizione di una persona che si presentava e appariva ai suoi occhi quale medico, ritenendo in buona fede che B.________ le avrebbe rimesse a suoi pazienti adottando le misure che l'arte medica imponeva (visita medica, anamnesi, diagnosi,...). In simili circostanze, il ricorrente riteneva che la fornitura da parte sua delle capsule dimagranti a B.________ non violava alcun principio dell'arte medica ed era ammessa dalla scienza. Non va poi omesso di considerare - come invece fatto dalla CCRP - che, tra le accuse mosse a B.________, vi è pure quella di truffa aggravata, per aver ingannato con astuzia un numero considerevole di pazienti sulle sue qualifiche professionali. Appare dunque evidente che l'insorgente è solo una delle vittime finite nella tela di menzogne astutamente intessuta da B.________ che ha saputo sfruttare la fiducia di chi lo circondava.
5.3 L'argomentazione ricorsuale è fuorviante. L'insorgente è stato condannato non per aver fornito a utilizzatori finali le pillole contenenti stupefacenti in una misura non ammessa dalla scienza, ma per averle prescritte nonché dispensate a B.________ sebbene non fosse suo paziente e non soffrisse di obesità patologica. Ora, come già ricordato dalla CCRP, l'art. 43 O Stup permette ai medici di prescrivere stupefacenti soltanto ai pazienti che hanno essi stessi visitato (cpv. 1) in quantità non eccedenti quanto necessario per un mese di cura, durata che può eccezionalmente essere prolungata di due mesi se le circostanze lo giustificano e nel rispetto dell'art. 11

SR 812.121 Legge federale del 3 ottobre 1951 sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope (Legge sugli stupefacenti, LStup) - Legge sugli stupefacenti LStup Art. 11 - 1 I medici e i veterinari sono tenuti a usare, dispensare o prescrivere gli stupefacenti nella misura ammessa dalla scienza. |
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1 | I medici e i veterinari sono tenuti a usare, dispensare o prescrivere gli stupefacenti nella misura ammessa dalla scienza. |
1bis | I medici e i veterinari che dispensano o prescrivono stupefacenti omologati come medicamenti per indicazioni diverse da quelle ammesse devono notificarlo entro 30 giorni alle autorità cantonali competenti. Su richiesta di tali autorità, devono fornire tutte le informazioni necessarie sulla natura e lo scopo del trattamento.59 |
2 | I capoversi 1 e 1bis si applicano anche ai dentisti per quanto concerne l'uso e la dispensazione di stupefacenti.60 |

SR 812.121 Legge federale del 3 ottobre 1951 sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope (Legge sugli stupefacenti, LStup) - Legge sugli stupefacenti LStup Art. 11 - 1 I medici e i veterinari sono tenuti a usare, dispensare o prescrivere gli stupefacenti nella misura ammessa dalla scienza. |
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1 | I medici e i veterinari sono tenuti a usare, dispensare o prescrivere gli stupefacenti nella misura ammessa dalla scienza. |
1bis | I medici e i veterinari che dispensano o prescrivono stupefacenti omologati come medicamenti per indicazioni diverse da quelle ammesse devono notificarlo entro 30 giorni alle autorità cantonali competenti. Su richiesta di tali autorità, devono fornire tutte le informazioni necessarie sulla natura e lo scopo del trattamento.59 |
2 | I capoversi 1 e 1bis si applicano anche ai dentisti per quanto concerne l'uso e la dispensazione di stupefacenti.60 |
non concludere che egli ha agito con dolo, e meglio con dolo diretto come rimarcato dalla CCRP. Tale conclusione non cambia neppure volendo considerare l'insorgente una delle vittime dell'agire di B.________ che si faceva passare per medico. Quello che conta è che ha prescritto e dispensato le pastiglie a una persona che sapeva non essere sua paziente, che non aveva visitato e che non soffriva di problemi di sovrappeso e pertanto senza alcuna ragione terapeutica. Come rettamente osservato dalla Corte cantonale, un simile comportamento è contrario all'art. 20

SR 812.121 Legge federale del 3 ottobre 1951 sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope (Legge sugli stupefacenti, LStup) - Legge sugli stupefacenti LStup Art. 20 - 1 È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque: |
|
1 | È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque: |
a | presenta una domanda con indicazioni false per procurare a sé o ad altri un'autorizzazione d'importazione, di transito o d'esportazione; |
b | senza autorizzazione, in Svizzera o all'estero, avvia ad altro luogo di destinazione stupefacenti o sostanze di cui all'articolo 3 capoverso 1 per i quali è titolare di un'autorizzazione di esportazione svizzera; |
c | senza autorizzazione, coltiva, fabbrica, importa, esporta, deposita, usa o mette in commercio sostanze di cui all'articolo 3 capoverso 1, nonché sostanze e preparati di cui all'articolo 7; |
d | in qualità di operatore sanitario103, usa o dispensa stupefacenti diversamente da quanto previsto negli articoli 11 o 13; |
e | in qualità di medico o veterinario, prescrive stupefacenti diversamente da quanto previsto nell'articolo 11. |
2 | L'autore è punito con una pena detentiva non inferiore a un anno se, trafficando per mestiere, realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole. ...104 |

In sintesi, ammettendo la realizzazione dell'aspetto soggettivo del reato di cui all'art. 20 n

6.
Da quanto precede discende che il ricorso è infondato e va pertanto respinto nella misura in cui è ammissibile.
Le spese giudiziarie seguono la soccombenza e sono di conseguenza poste a carico del ricorrente (art. 66 cpv. 1

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
|
1 | Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
2 | In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie. |
3 | Le spese inutili sono pagate da chi le causa. |
4 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso. |
5 | Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale. |
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:
1.
Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è respinto.
2.
Le spese giudiziarie di fr. 2'000.-- sono poste a carico del ricorrente.
3.
Comunicazione al patrocinatore del ricorrente, al Ministero pubblico, alla Corte di appello e di revisione penale del Tribunale d'appello del Cantone Ticino e al Ministero pubblico della Confederazione.
Losanna, 20 giugno 2011
In nome della Corte di diritto penale
del Tribunale federale svizzero
Il Presidente: La Cancelliera:
Mathys Ortolano Ribordy