Tribunal administratif fédéral
Tribunale amministrativo federale
Tribunal administrativ federal
Corte IV
D-4287/2016
Sentenza del 15 giugno 2018
Giudici Daniele Cattaneo (presidente del collegio),
Composizione Simon Thurnheer, Gérald Bovier,
cancelliera Alissa Vallenari.
A._______, nato il (...),
Parti Afghanistan,
ricorrente,
contro
Segreteria di Stato della migrazione (SEM),
Quellenweg 6, 3003 Berna,
autorità inferiore.
Asilo (senza esecuzione dell'allontanamento);
Oggetto
decisione della SEM del 2 giugno 2016 / N (...).
Fatti:
A.
A.a L'interessato, cittadino afgano di etnia hazara, nato e cresciuto nella provincia di B._______, distretto di C._______, paese di D._______ (chiamato anche dal richiedente E._______), è espatriato nell'ottobre del 2015, recandosi dapprima a F._______ (G._______), per poi proseguire il suo viaggio verso l'Europa e depositare una domanda d'asilo in Svizzera l'11 novembre 2015 (cfr. verbale dell'audizione sui motivi del 21 aprile 2016 [di seguito: verbale], D3 pag. 2, D11 segg., pag. 3 e D74 segg., pag. 7 seg.).
A.b Sentito sui motivi d'asilo, il richiedente ha dichiarato in sostanza e per quanto è qui di rilievo, che egli avrebbe abbandonato H._______ a seguito del rapimento del padre e del nipote di quest'ultimo ad opera di talebani, che sarebbe avvenuto il (...) ottobre 2015 (cfr. verbale, D91, pag. 9 e D131 segg., pag. 13 segg.). Tale rapimento sarebbe stata la conseguenza diretta di diversi eventi. Egli infatti ha riferito che durante una vacanza accademica nel 2014, mentre si stava dirigendo da H._______ al suo villaggio natio, sarebbe stato fermato il minibus sul quale egli si sarebbe trovato (cfr. verbale, D91, pag. 9). Poiché le persone che avrebbero controllato i passeggeri sarebbero state analfabete, le stesse avrebbero desunto dalle sue carte-studente, che egli collaborasse per lo Stato afghano. Tali persone avrebbero pertanto fatto scendere dal minibus il richiedente, lo avrebbero bendato e legato le mani, nonché condotto con il loro veicolo dapprima in un luogo chiamato I._______, tenendolo prigioniero per un'ora in una stalla, ed in seguito lo avrebbero scortato verso le montagne, forzandolo a camminare e battendolo, sino a giungere in una grotta dove l'interessato avrebbe rimarcato diversi talebani. Questi uomini gli avrebbero sottratto del denaro, le sue carte ed il suo telefono portatile, attendendo in seguito l'ordine del loro capo per determinare la sua sorte. Egli, il giorno dopo, sarebbe stato ricondotto a I._______. In tale località i talebani lo avrebbero liberato a seguito dell'intervento di alcuni anziani del suo villaggio; anziani che avrebbero garantito che egli non lavorava per il governo afghano, e che avrebbero dichiarato che egli invece era un semplice studente. Anche il padre del richiedente ed un nipote dello stesso avrebbero garantito ai talebani che egli non avrebbe mai lavorato per il governo afghano o per degli stranieri. Dopo tali eventi l'interessato avrebbe trascorso dieci giorni presso la sua famiglia, durante i quali non sarebbe successo nulla di rilevante, e sarebbe ritornato in seguito a H._______ per la fine degli studi. Successivamente egli avrebbe iniziato a lavorare per l'impresa di (...) (cfr. verbale, D91, pag. 9). Secondo le allegazioni dell'insorgente il cugino di suo padre, J._______, così come i suoi fratelli, dato che avrebbero voluto ereditare la fortuna di suo padre, lo avrebbero denunciato ai talebani, perché venisse ucciso. Questi ultimi, avendo appreso che il ricorrente avrebbe infranto la garanzia offerta a suo tempo da suo padre per la sua liberazione, avrebbero quindi minacciato gli anziani del villaggio, per il tramite di una lettera recapitata al padre, perché gli consegnassero l'interessato. Gli stessi avrebbero quindi deciso di consegnarlo
ai talebani. Stante il fatto che i talebani non lo avrebbero trovato, il (...) ottobre 2015 avrebbero rapito il padre ed il nipote dello stesso. Tre giorni dopo egli sarebbe venuto a conoscenza del rapimento del padre da un collega di studio. Quest'ultimo gli avrebbe inoltre riferito che gli anziani del villaggio, che avrebbero a suo tempo garantito per lui, lo avrebbero voluto denunciare ai talebani per salvare la loro vita. L'interessato si sarebbe quindi deciso a partire da H._______, per timore che venissero poste in atto le minacce nei suoi confronti, di cui sarebbe venuto nel frattempo a conoscenza. Pertanto, dopo discussione con il direttore dell'azienda per la quale egli stava lavorando e la liberazione dal contratto, il richiedente avrebbe ottenuto un visto per recarsi in G._______ ed il (...) ottobre 2015 avrebbe abbandonato il suo paese d'origine (cfr. verbale, D91 segg., pag. 9 segg.). Egli ha infine asserito che la sua zona sarebbe controllata dai talebani e che gli hazara, a causa della loro appartenenza etnica e religiosa, subirebbero di continuo degli attacchi ad opera dei talebani e del sedicente Stato islamico (ISIS) (cfr. verbale, D198, pag. 19).
A.c Onde avvalorare la sua versione dei fatti, l'interessato ha versato agli atti della procedura di prima istanza la seguente documentazione:
- un documento della polizia (...) dell'1.11.2015;
- un documento della polizia (...) del 06.11.2015;
- un documento della polizia (...) del 04.11.2015;
- un documento della polizia (...) del 04.11.2015;
- un documento attestante la registrazione di K._______ dell'L._______ in M._______ dell'8.11.2015;
- un duplicato della taskera di N._______, rilasciata il 04.12.2010, no. di serie: (...) (cfr. anche verbale, D3, pag. 2);
- una carta plastificata di N._______, no. di serie: (...) (cfr. anche verbale, D4, pag. 2);
- un certificato dell'(...), per il signor N._______ (atto A24, doc. 1);
- un attestato dei risultati Eweli per il signor N._______ (atto A24, doc. 2);
- un certificato dell'Università (...) di H._______, facoltà (...) (atto A24, doc. 3);
- un diploma dell'Università (...) di H._______ (atto A24, doc. 4);
- un contratto di lavoro stipulato con la società (...) (atto A24, doc. 5);
- una lettera supposta dei talebani (atto A24, doc. 6);
- una copia del diploma degli studi superiori effettuati (atto A25, doc. 7).
B.
Con decisione del 2 giugno 2016, notificata all'interessato il 10 giugno 2016 (cfr. risultanze processuali, avviso di ricevimento), la Segreteria di Stato della migrazione (di seguito: SEM) ha respinto la succitata domanda d'asilo, pronunciando contestualmente l'allontanamento del richiedente dalla Svizzera, ma ammettendolo provvisoriamente per inesigibilità dell'esecuzione dello stesso.
C.
In data 11 luglio 2016 (cfr. timbro del plico raccomandato; data d'entrata: 12 luglio 2016), l'interessato è insorto con ricorso contro suddetta decisione dinanzi al Tribunale amministrativo federale (di seguito: il Tribunale), chiedendo la concessione dell'asilo in Svizzera. In subordine egli ha postulato la restituzione degli atti all'autorità di prime cure per carente motivazione e completamento dell'istruttoria. Altresì ha presentato una domanda di esenzione dal pagamento anticipato delle spese di giudizio, con protesta di spese e ripetibili.
D.
Con decisione incidentale del 9 novembre 2016 codesto Tribunale ha respinto la domanda d'assistenza giudiziaria presentata dal ricorrente, assegnandogli nel contempo un termine per il versamento di un anticipo a copertura delle presunte spese processuali di CHF 600.-, sotto comminatoria d'inammissibilità del ricorso. Entro il termine prescritto il ricorrente ha versato l'anticipo delle spese processuali richiesto (cfr. risultanze processuali).
E.
Il 17 novembre 2016 il Tribunale ha ricevuto dalla SEM uno scritto datato 8 ottobre 2016 del ricorrente con annessi tre documenti afghani (cfr. risultanze processuali).
F.
Con scritto spontaneo del 16 novembre 2016 l'insorgente, secondo il senso, dopo aver precisato alcuni eventi che egli avrebbe vissuto, contestando la determinazione di alcuni di essi da parte dell'autorità di prime cure, ha in sostanza riconfermato la verosimiglianza e la pertinenza dei suoi motivi d'asilo. Altresì ha allegato alla lettera del 16 novembre 2016 la ricevuta di pagamento dell'anticipo delle spese e la copia dei documenti inoltrati alla SEM con scritto dell'8 ottobre 2016 (cfr. risultanze processuali, data d'entrata: 17 novembre 2016).
G.
Con decisione incidentale del 2 dicembre 2016, notificata al ricorrente in data 5 dicembre 2016 (cfr. risultanze processuali), il Tribunale ha rinviato i tre documenti inoltrati dall'insorgente con lo scritto del 16 novembre 2016 e lo ha invitato a tradurre in una lingua ufficiale gli stessi, accordandogli un termine di sette giorni.
H.
La traduzione dei documenti richiesti datata 7 dicembre 2016, è stata inoltrata dall'insorgente al Tribunale il 9 dicembre 2016 (cfr. risultanze processuali, data d'entrata: 12 dicembre 2016).
La documentazione fornita dal ricorrente per avvalorare le sue allegazioni consta di:
- uno scritto della (...) del 02.07.1996 (cfr. risultanze processuali e atto A24, doc. 8);
- uno scritto datato 24 marzo 2016 (cfr. risultanze processuali e atto A24, doc. 9);
- uno scritto presunto dei talebani (cfr. risultanze processuali e atto A24, doc. 10).
I.
Con ordinanza del 5 gennaio 2017, il Tribunale ha inviato alla SEM copia del ricorso 11 luglio 2016 e copie dello scritto 16 novembre 2016 e delle traduzioni dei tre mezzi di prova prodotti dal ricorrente e l'ha invitata nel contempo ad inoltrare una risposta di causa.
L.
Il 31 gennaio 2017 (cfr. risultanze processuali, data d'entrata: 1o febbraio 2017) la SEM ha inoltrato al Tribunale le proprie osservazioni in merito al gravame ed ai mezzi di prova prodotti dall'insorgente. Nelle stesse l'autorità di prime cure si è per lo più riconfermata nelle motivazioni addotte nella decisione impugnata, ritenendo prive di valore probatorio i mezzi di prova prodotti in fase ricorsuale dall'interessato. La risposta di causa è stata trasmessa per conoscenza al ricorrente, con possibilità di esprimersi.
M.
L'insorgente ha preso posizione al riguardo con scritto datato 17 febbraio 2017 (cfr. risultanze processuali: data d'entrata 20 febbraio 2017), chiedendo, secondo il senso, di poter essere sentito dal Tribunale tramite un'audizione personale, onde spiegare le motivazioni che l'avrebbero indotto a fuggire dal suo Paese d'origine.
N.
Ulteriori fatti ed argomenti addotti dalle parti negli scritti, verranno ripresi nei considerandi seguenti, qualora risultino decisivi per l'esito della vertenza.
Diritto:
1.
Le procedure in materia d'asilo sono rette dalla PA, dalla LTAF e dalla LTF, in quanto la legge sull'asilo (LAsi, RS 142.31) non preveda altrimenti (art. 6
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 6 Norme procedurali - Le procedure sono rette dalla legge federale del 20 dicembre 196811 sulla procedura amministrativa (PA), dalla legge del 17 giugno 200512 sul Tribunale amministrativo federale e dalla legge del 17 giugno 200513 sul Tribunale federale, in quanto la presente legge non preveda altrimenti. |
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF) LTAF Art. 32 Eccezioni - 1 Il ricorso è inammissibile contro: |
|
1 | Il ricorso è inammissibile contro: |
a | le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale pubblico non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale; |
b | le decisioni in materia di diritto di voto dei cittadini nonché di elezioni e votazioni popolari; |
c | le decisioni in materia di salario al merito del personale federale, in quanto non concernano la parità dei sessi; |
d | ... |
e | le decisioni nel settore dell'energia nucleare concernenti: |
e1 | le autorizzazioni di massima per impianti nucleari, |
e2 | l'approvazione del programma di smaltimento, |
e3 | la chiusura di depositi geologici in profondità, |
e4 | la prova dello smaltimento; |
f | le decisioni in materia di rilascio o estensione di concessioni di infrastrutture ferroviarie; |
g | le decisioni dell'autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva; |
h | le decisioni in materia di rilascio di concessioni per case da gioco; |
i | le decisioni in materia di rilascio, modifica o rinnovo della concessione della Società svizzera di radiotelevisione (SSR); |
j | le decisioni in materia di diritto ai sussidi di una scuola universitaria o di un altro istituto accademico. |
2 | Il ricorso è inoltre inammissibile contro: |
a | le decisioni che, in virtù di un'altra legge federale, possono essere impugnate mediante opposizione o ricorso dinanzi a un'autorità ai sensi dell'articolo 33 lettere c-f; |
b | le decisioni che, in virtù di un'altra legge federale, possono essere impugnate mediante ricorso dinanzi a un'autorità cantonale. |
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF) LTAF Art. 31 Principio - Il Tribunale amministrativo federale giudica i ricorsi contro le decisioni ai sensi dell'articolo 5 della legge federale del 20 dicembre 196819 sulla procedura amministrativa (PA). |
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 5 - 1 Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
|
1 | Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
a | la costituzione, la modificazione o l'annullamento di diritti o di obblighi; |
b | l'accertamento dell'esistenza, dell'inesistenza o dell'estensione di diritti o di obblighi; |
c | il rigetto o la dichiarazione d'inammissibilità d'istanze dirette alla costituzione, alla modificazione, all'annullamento o all'accertamento di diritti o di obblighi. |
2 | Sono decisioni anche quelle in materia d'esecuzione (art. 41 cpv. 1 lett. a e b), le decisioni incidentali (art. 45 e 46), le decisioni su opposizione (art. 30 cpv. 2 lett. b e 74), le decisioni su ricorso (art. 61), le decisioni in sede di revisione (art. 68) e l'interpretazione (art. 69).24 |
3 | Le dichiarazioni di un'autorità che rifiuta o solleva pretese da far valere mediante azione non sono considerate decisioni. |
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF) LTAF Art. 33 Autorità inferiori - Il ricorso è ammissibile contro le decisioni: |
|
a | del Consiglio federale e degli organi dell'Assemblea federale in materia di rapporti di lavoro del personale federale, compreso il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente; |
b | del Consiglio federale concernenti: |
b1 | la destituzione di un membro del Consiglio della banca o della direzione generale o di un loro supplente secondo la legge del 3 ottobre 200325 sulla Banca nazionale, |
b10 | la revoca di un membro del consiglio d'amministrazione del Servizio svizzero di assegnazione delle tracce o l'approvazione della risoluzione del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio d'amministrazione secondo la legge federale del 20 dicembre 195743 sulle ferrovie; |
b2 | la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari o l'approvazione dello scioglimento del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio di amministrazione secondo la legge del 22 giugno 200726 sulla vigilanza dei mercati finanziari, |
b3 | il blocco di valori patrimoniali secondo la legge del 18 dicembre 201528 sui valori patrimoniali di provenienza illecita, |
b4 | il divieto di determinate attività secondo la LAIn30, |
b4bis | il divieto di organizzazioni secondo la LAIn, |
b5 | la revoca di un membro del Consiglio d'istituto dell'Istituto federale di metrologia secondo la legge federale del 17 giugno 201133 sull'Istituto federale di metrologia, |
b6 | la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità federale di sorveglianza dei revisori o l'approvazione dello scioglimento del rapporto di lavoro del direttore da parte del consiglio di amministrazione secondo la legge del 16 dicembre 200535 sui revisori, |
b7 | la revoca di un membro del Consiglio dell'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici secondo la legge del 15 dicembre 200037 sugli agenti terapeutici, |
b8 | la revoca di un membro del consiglio di amministrazione dell'istituto secondo la legge del 16 giugno 201739 sui fondi di compensazione, |
b9 | la revoca di un membro del consiglio d'Istituto dell'Istituto svizzero di diritto comparato secondo la legge federale del 28 settembre 201841 sull'Istituto svizzero di diritto comparato, |
c | del Tribunale penale federale in materia di rapporti di lavoro dei suoi giudici e del suo personale; |
cbis | del Tribunale federale dei brevetti in materia di rapporti di lavoro dei suoi giudici e del suo personale; |
cquater | del procuratore generale della Confederazione in materia di rapporti di lavoro dei procuratori pubblici federali da lui nominati e del personale del Ministero pubblico della Confederazione; |
cquinquies | dell'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione in materia di rapporti di lavoro del personale della sua segreteria; |
cter | dell'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione in materia di rapporti di lavoro dei membri del Ministero pubblico della Confederazione eletti dall'Assemblea federale plenaria; |
d | della Cancelleria federale, dei dipartimenti e dei servizi dell'Amministrazione federale loro subordinati o aggregati amministrativamente; |
e | degli stabilimenti e delle aziende della Confederazione; |
f | delle commissioni federali; |
g | dei tribunali arbitrali costituiti in virtù di contratti di diritto pubblico sottoscritti dalla Confederazione, dai suoi stabilimenti o dalle sue aziende; |
h | delle autorità o organizzazioni indipendenti dall'Amministrazione federale che decidono nell'adempimento di compiti di diritto pubblico loro affidati dalla Confederazione; |
i | delle autorità cantonali, in quanto una legge federale preveda che le loro decisioni sono impugnabili mediante ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo federale. |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 105 Ricorsi contro le decisioni della SEM - Contro le decisioni della SEM può essere interposto ricorso secondo la legge federale del 17 giugno 2005357 sul Tribunale amministrativo federale. |
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 5 - 1 Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
|
1 | Sono decisioni i provvedimenti delle autorità nel singolo caso, fondati sul diritto pubblico federale e concernenti: |
a | la costituzione, la modificazione o l'annullamento di diritti o di obblighi; |
b | l'accertamento dell'esistenza, dell'inesistenza o dell'estensione di diritti o di obblighi; |
c | il rigetto o la dichiarazione d'inammissibilità d'istanze dirette alla costituzione, alla modificazione, all'annullamento o all'accertamento di diritti o di obblighi. |
2 | Sono decisioni anche quelle in materia d'esecuzione (art. 41 cpv. 1 lett. a e b), le decisioni incidentali (art. 45 e 46), le decisioni su opposizione (art. 30 cpv. 2 lett. b e 74), le decisioni su ricorso (art. 61), le decisioni in sede di revisione (art. 68) e l'interpretazione (art. 69).24 |
3 | Le dichiarazioni di un'autorità che rifiuta o solleva pretese da far valere mediante azione non sono considerate decisioni. |
Il ricorrente ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore, è particolarmente toccato dalla decisione impugnata e vanta un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa (art. 48 cpv. 1 lett. a
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 48 - 1 Ha diritto di ricorrere chi: |
|
1 | Ha diritto di ricorrere chi: |
a | ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo; |
b | è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e |
c | ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa. |
2 | Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto. |
I requisiti relativi ai termini di ricorso (art. 108 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 108 Termini di ricorso - 1 Nella procedura celere, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro sette giorni lavorativi o, se si tratta di decisioni incidentali, entro cinque giorni dalla notificazione della decisione. |
|
1 | Nella procedura celere, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro sette giorni lavorativi o, se si tratta di decisioni incidentali, entro cinque giorni dalla notificazione della decisione. |
2 | Nella procedura ampliata, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro 30 giorni o, se si tratta di una decisione incidentale, entro dieci giorni dalla notificazione della decisione. |
3 | Il ricorso contro le decisioni di non entrata nel merito e contro le decisioni di cui agli articoli 23 capoverso 1 e 40 in combinato disposto con l'articolo 6a capoverso 2 lettera a deve essere interposto entro cinque giorni lavorativi dalla notificazione della decisione. |
4 | Il ricorso contro il rifiuto dell'entrata in Svizzera secondo l'articolo 22 capoverso 2 può essere interposto fino al momento della notificazione di una decisione secondo l'articolo 23 capoverso 1. |
5 | La verifica della legalità e dell'adeguatezza dell'assegnazione di un luogo di soggiorno all'aeroporto o in un altro luogo appropriato conformemente all'articolo 22 capoversi 3 e 4 può essere chiesta in qualsiasi momento mediante ricorso. |
6 | Negli altri casi il termine di ricorso è di 30 giorni dalla notificazione della decisione. |
7 | Gli atti scritti trasmessi per telefax sono considerati consegnati validamente se pervengono tempestivamente al Tribunale amministrativo federale e sono regolarizzati mediante l'invio ulteriore dell'originale firmato, conformemente alle norme dell'articolo 52 capoversi 2 e 3 PA365. |
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 52 - 1 L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente. |
|
1 | L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente. |
2 | Se il ricorso non soddisfa a questi requisiti o se le conclusioni o i motivi del ricorrente non sono sufficientemente chiari, e il ricorso non sembra manifestamente inammissibile, l'autorità di ricorso assegna al ricorrente un breve termine suppletorio per rimediarvi. |
3 | Essa gli assegna questo termine con la comminatoria che, decorrendo infruttuoso, deciderà secondo l'inserto o, qualora manchino le conclusioni, i motivi oppure la firma, non entrerà nel merito del ricorso. |
Occorre pertanto entrare nel merito del ricorso.
2.
Con ricorso al Tribunale, possono essere invocati la violazione del diritto federale e l'accertamento inesatto o incompleto di fatti giuridicamente rilevanti (art. 106 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 106 Motivi di ricorso - 1 Il ricorrente può far valere: |
|
1 | Il ricorrente può far valere: |
a | la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento; |
b | l'accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti. |
c | ... |
2 | Rimangono salvi gli articoli 27 capoverso 3 e 68 capoverso 2.359 |
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 62 - 1 L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte. |
|
1 | L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte. |
2 | Essa può modificare a pregiudizio di una parte la decisione impugnata quando questa violi il diritto federale o poggi su un accertamento inesatto o incompleto dei fatti; per inadeguatezza, la decisione impugnata non può essere modificata a pregiudizio di una parte, a meno che la modificazione giovi ad una controparte. |
3 | L'autorità di ricorso che intenda modificare la decisione impugnata a pregiudizio di una parte deve informarla della sua intenzione e darle la possibilità di esprimersi. |
4 | L'autorità di ricorso non è vincolata in nessun caso dai motivi del ricorso. |
3.
Preliminarmente il Tribunale osserva che, essendo stato il ricorrente posto al beneficio dell'ammissione provvisoria per inesigibilità dell'esecuzione dell'allontanamento con decisione del 2 giugno 2016 e non avendo egli censurato la pronuncia dell'allontanamento, oggetto del litigio in questa sede risulta pertanto essere esclusivamente la decisione riguardante il rifiuto della sua domanda d'asilo ed il mancato riconoscimento dello statuto di rifugiato.
4.
4.1 Nella querelata decisione, la SEM ha considerato inverosimili le allegazioni a fondamento della domanda d'asilo dell'interessato. A mente dell'autorità di prime cure, le dichiarazioni del ricorrente sarebbero innanzitutto stereotipate ed insussistenti. Ciò varrebbe, a titolo esemplificativo, per le sue dichiarazioni in merito alle modalità con le quali avrebbe appreso del rapimento di suo padre e dei propositi degli anziani del villaggio nei suoi confronti. Dipoi, quanto da lui raccontato a riguardo della presunta denuncia da parte dei cugini paterni come pure del fatto che gli anziani del suo villaggio lo stessero ricercando, si esaurirebbe in mere dichiarazioni di parte, non corroborate dal benché minimo elemento concreto. Inoltre, a mente dell'autorità di prime cure, non sarebbe credibile che la lettera, che sarebbe stata indirizzata dai talebani agli anziani del villaggio, sarebbe arrivata al padre, e come pure sarebbe stato quest'ultimo a subire da parte dei talebani delle rappresaglie e non gli stessi anziani. Anche il comportamento tenuto dal padre dopo aver ricevuto il presunto scritto dei talebani non sarebbe comprensibile. Questi infatti, malgrado secondo il richiedente temesse i talebani, non avrebbe adottato nessuna misura contro gli stessi, ma si sarebbe unicamente limitato a consigliare all'insorgente di espatriare. Nel proseguo, secondo la SEM, l'interessato si sarebbe contraddetto in merito al suo soggiorno a H._______ nei giorni che avrebbero preceduto la sua fuga dal paese d'origine. Difatti egli avrebbe dapprima asserito che sarebbe stato residente in un alloggio universitario ed in seguito in un appartamento privato. Interrogato al riguardo dalla SEM, egli non avrebbe offerto una risposta soddisfacente circa tale contraddizione. Nel proseguo della decisione impugnata l'autorità di prime cure ha ritenuto la presunta lettera minatoria dei talebani inadeguata quale mezzo di prova. La stessa sarebbe facilmente acquistabile o falsificabile e pertanto non avrebbe alcun valore probante. Infine l'autorità inferiore ha ritenuto non pertinenti gli ulteriori motivi d'asilo sollevati dal ricorrente. Invero la semplice appartenenza all'etnia hazara del medesimo ed il fatto che le persone di quest'etnia sarebbero vittime di attacchi da parte di terroristi, non sarebbe rilevante ex art. 3
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
|
1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
4.2 Nel gravame vengono avversate tali conclusioni. Il ricorrente ritiene che la decisione dell'autorità di prime cure sia insufficientemente motivata. Difatti egli non comprende se, dall'esempio fornito dalla SEM per avvalorare la tesi che le sue dichiarazioni sarebbero stereotipate e prive della necessaria concretezza, tutto il suo racconto debba essere considerato tale oppure no. L'autorità di prime cure avrebbe inoltre fornito un'interpretazione soggettiva sia delle sue allegazioni in merito al fatto che i suoi familiari sarebbero stati certi che fossero i cugini paterni che lo volevano denunciare, sia che gli anziani del suo villaggio lo stessero cercando. Dipoi, la SEM, non avrebbe spiegato sufficientemente perché le stesse non andrebbero oltre delle mere supposizioni di parte non corroborate da nessun elemento concreto. Per quanto concerne invece le perplessità sollevate dall'autorità di prime cure in relazione al fatto che la lettera intimidatoria dei talebani sarebbe giunta al padre invece che agli anziani del villaggio, occorrerebbe constatare che l'insorgente avrebbe indicato che anche suo padre si era portato garante e quindi non sarebbe incomprensibile che la stessa fosse stata recapitata a quest'ultimo, subendo quindi delle rappresaglie. In merito al rapimento del padre da parte dei talebani, egli riferisce che sembrerebbe che lo stesso sia stato ucciso. Circa la presunta contraddizione che avrebbe rilevato la SEM sul suo luogo di soggiorno a H._______, il ricorrente ritiene di aver chiaramente spiegato che egli si sarebbe spostato dalla casa degli studenti, luogo sicuro, in altro alloggio, dove non vi sarebbe più stata alcuna sicurezza. Infine, anche l'argomento posto a fondamento dalla SEM per misconoscere il valore probante della lettera intimidatoria da lui prodotta, sarebbe tacciabile d'arbitrio. Difatti l'autorità di prime cure avrebbe meramente allegato che tale mezzo di prova potrebbe essere stato falsificato o acquistato senza dimostrarlo. Alla luce degli elementi sopra evidenziati, il ricorrente considera la decisione impugnata fondata su un accertamento inesatto e incompleto dei fatti determinanti.
4.3 Nel successivo scritto del 16 novembre 2016 l'insorgente dichiara di voler chiarire alcuni punti inerenti le dinamiche degli avvenimenti che lo avrebbero determinato all'espatrio dal suo Paese d'origine, in quanto alcune sue affermazioni sarebbero state mal interpretate o erratamente comprese da parte del Tribunale nella sua decisione incidentale del 9 novembre 2016. Egli segnatamente afferma che la sua famiglia avrebbe abitato nella zona di C._______, nella città di B._______, zona che sarebbe sotto il controllo talebano (cfr. scritto del 16 novembre 2016, pag. 1). Circa il fermo ed il sequestro, egli sostiene che questi sarebbero avvenuti nel 2014, mentre egli si stava recando all'Università (...) di H._______, ed il mezzo sul quale avrebbe viaggiato, sarebbe stato fermato e controllato da parte di un gruppo di talebani. Uno di questi ultimi, perquisendolo e non sapendo leggere molto bene, avrebbe notato un timbro apposto sui suoi documenti e ne avrebbe dedotto trattarsi di un timbro governativo (cfr. scritto del 16 novembre 2016, pag. 1). Inoltre, in merito al rapporto lavorativo con la ditta (...) di H._______, l'insorgente asserisce che, contrariamente a quanto verrebbe sostenuto dal Tribunale, egli non avrebbe lavorato per tale azienda quale (...) e non si sarebbe occupato di progetti per gli (...), bensì avrebbe sottoscritto un contratto in qualità di stagista e sarebbe stato assistente del (...). Sotto la supervisione di quest'ultimo, si sarebbe occupato della stesura di progetti per varie aziende, sia nazionali che estere, e si sarebbe recato altresì a controllare i materiali che in seguito sarebbero serviti per l'esecuzione di tali progetti. Sempre da allegazioni del ricorrente, egli sarebbe stato accusato dai talebani di lavorare per il governo e sarebbe stato per questo perseguitato. Dopo poco sarebbe giunta a casa dei suoi genitori una lettera dei talebani, dove sarebbe stato intimato di consegnarlo poiché appoggiava il governo. Quest'ultima lettera di minaccia - che l'interessato ha annesso allo scritto 16 novembre 2016 (cfr. risultanze processuali; atto A24, doc. 10) - non gli sarebbe stata indirizzata personalmente in quanto, vivendo a H._______, i talebani non avrebbero avuto alcun diritto di catturarlo. Poiché né suo padre né suo cugino lo avrebbero consegnato ai talebani, questi ultimi li avrebbero sequestrati. In seguito il cugino sarebbe stato liberato, pagando un riscatto di 30'000 dollari ai talebani, mentre invece suo padre sarebbe stato ucciso dagli stessi, come attesterebbe pure il documento della (...), che l'insorgente allega al suo stesso scritto (cfr. risultanze processuali; atto A24, doc. 8).
5.
A titolo preliminare codesto Tribunale esaminerà la censura formale mossa dal ricorrente in merito all'allegata carente motivazione della decisione impugnata (cfr. ricorso, p.to 3, pag. 2), in quanto la stessa potrebbe condurre alla cassazione della decisione ai sensi dell'art. 61
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 61 - 1 L'autorità di ricorso decide la causa o eccezionalmente la rinvia, con istruzioni vincolanti, all'autorità inferiore. |
|
1 | L'autorità di ricorso decide la causa o eccezionalmente la rinvia, con istruzioni vincolanti, all'autorità inferiore. |
2 | La decisione del ricorso deve contenere la ricapitolazione dei fatti rilevanti, i motivi e il dispositivo. |
3 | Essa è notificata alle parti e all'autorità inferiore. |
5.1 L'obbligo di motivazione discende dal diritto di essere sentito e dalla garanzia di un processo equo (art. 29 cpv. 2
SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 29 Garanzie procedurali generali - 1 In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole. |
|
1 | In procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie o amministrative, ognuno ha diritto alla parità ed equità di trattamento, nonché ad essere giudicato entro un termine ragionevole. |
2 | Le parti hanno diritto d'essere sentite. |
3 | Chi non dispone dei mezzi necessari ha diritto alla gratuità della procedura se la sua causa non sembra priva di probabilità di successo. Ha inoltre diritto al patrocinio gratuito qualora la presenza di un legale sia necessaria per tutelare i suoi diritti. |
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) CEDU Art. 6 Diritto ad un processo equo - 1. Ogni persona ha diritto ad un'equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole, davanti a un tribunale indipendente e imparziale costituito per legge, al fine della determinazione sia dei suoi diritti e dei suoi doveri di carattere civile, sia della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o una parte del processo nell'interesse della morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la tutela della vita privata delle parti nel processo, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale quando, in speciali circostanze, la pubblicità potrebbe pregiudicare gli interessi della giustizia. |
|
1 | Ogni persona ha diritto ad un'equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole, davanti a un tribunale indipendente e imparziale costituito per legge, al fine della determinazione sia dei suoi diritti e dei suoi doveri di carattere civile, sia della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o una parte del processo nell'interesse della morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la tutela della vita privata delle parti nel processo, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale quando, in speciali circostanze, la pubblicità potrebbe pregiudicare gli interessi della giustizia. |
2 | Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata. |
3 | Ogni accusato ha segnatamente diritto a: |
a | essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in un modo dettagliato, della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico; |
b | disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie per preparare la sua difesa; |
c | difendersi da sé o avere l'assistenza di un difensore di propria scelta e, se non ha i mezzi per ricompensare un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d'ufficio quando lo esigano gli interessi della giustizia; |
d | interrogare o far interrogare i testimoni a carico ed ottenere la convocazione e l'interrogazione dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico; |
e | farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nell'udienza. |
5.2 Nella fattispecie il Tribunale rileva che l'autorità di prime cure nella decisione impugnata ha, dopo un esposto dei fatti determinanti, apprezzato le dichiarazioni rilasciate dal ricorrente circa i motivi d'asilo, ritenendole inverosimili. Nella decisione avversata, la SEM ha evidenziato, seppure succintamente, i motivi alla base di tale conclusione. Difatti, ha ritenuto dapprincipio che le dichiarazioni del ricorrente fossero stereotipate, inconsistenti e contraddittorie. Quali esempi l'autorità di prime cure ha menzionato inizialmente le allegazioni rese dall'insorgente circa le modalità con le quali egli avrebbe appreso del rapimento di suo padre e delle intenzioni degli anziani del villaggio. Tale motivazione risulta soddisfacente ai sensi della giurisprudenza succitata (cfr. considerando 5.1), a differenza di quanto allegato nell'atto ricorsuale. Infatti non può essere esatto che l'autorità di prime cure si esprima su ogni singola dichiarazione resa dall'insorgente, ma è sufficiente che essa si determini brevemente sulle deduzioni giuridiche tratte dalla fattispecie appurata. Stessa conclusione vale per le successive constatazioni dell'autorità inferiore, la quale ha spiegato sufficientemente nella decisione impugnata, quali dichiarazioni ritiene inconsistenti o illogiche. La SEM ha infatti denotato che le dichiarazioni del ricorrente riguardo alla denuncia da parte dei cugini paterni, come pure che gli anziani del villaggio lo stessero ricercando, sarebbero delle mere supposizioni di parte, non corroborate da nessun elemento concreto. Vieppiù ha indicato che sarebbe da ritenere incomprensibile perché la supposta lettera intimidatoria dei talebani sia stata recapitata al padre del ricorrente, invece che agli anziani del villaggio, ovvero i destinatari dello scritto. Dipoi l'autorità di prime cure ha affermato che sarebbe illogico il comportamento tenuto dal padre a seguito della ricezione dello scritto, in quanto egli non avrebbe preso, a mente della stessa autorità, nessuna contromisura, ma si sarebbe limitato a consigliare al ricorrente di lasciare il Paese d'origine. Infine ha asserito che il ricorrente si sarebbe contraddetto circa il suo soggiorno a H._______, dato che non avrebbe delucidato perché in un primo momento avrebbe dichiarato di vivere in un alloggio universitario ed in un secondo momento, nel corso della medesima audizione, che egli vivesse in un appartamento privato. In un secondo momento la SEM ha analizzato anche il supposto scritto intimidatorio dei talebani prodotto quale mezzo di prova dal ricorrente, concludendo che lo stesso non potrebbe mutare le sue considerazioni in merito all'inverosimiglianza degli asserti del ricorrente, poiché non gli potrebbe essere
riconosciuto alcun valore probante in quanto sarebbe facilmente ottenibile o falsificabile. Si rileva in merito, che le motivazioni fornite dall'autorità inferiore, risultano lineari e logiche, e non danno adito ad alcuna interpretazione contraria o contraddizione. Infine, nell'atto impugnato la SEM ha pure analizzato la pertinenza dei successivi motivi di fuga allegati dal ricorrente, spiegando in maniera limpida e concludente sia i fatti alla base dei suoi asserti che le conseguenze detratte dalla fattispecie. Le motivazioni dell'autorità di prime cure risultano pertanto soddisfacenti, anche ponendo mente al fatto che hanno permesso al ricorrente di impugnare la decisione con cognizione di causa, dato che, a prescindere da quanto dallo stesso sollevato nel suo memoriale ricorsuale, egli si è espresso su ogni affermazione d'inverosimiglianza denotata dell'autorità di prime cure, dimostrando di averne compreso il senso esplicito od implicito contenuto in esse.
5.3 Alla luce degli elementi dinnanzi menzionati, codesto Tribunale ritiene che la SEM non ha violato il diritto di essere sentito del ricorrente, motivando in modo corretto la sua decisione, e pertanto la censura ricorsuale mossa dall'insorgente in tal senso, al limite della sua ricevibilità, risulta infondata e va pertanto disattesa.
6.
6.1 La Svizzera, su domanda, accorda asilo ai rifugiati secondo le disposizioni della LAsi (art. 2
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 2 Asilo - 1 La Svizzera, su domanda, accorda asilo ai rifugiati secondo le disposizioni della presente legge. |
|
1 | La Svizzera, su domanda, accorda asilo ai rifugiati secondo le disposizioni della presente legge. |
2 | L'asilo comprende la protezione e lo statuto accordati a persone in Svizzera in ragione della loro qualità di rifugiati. Esso comprende il diritto di risiedere in Svizzera. |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
|
1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
|
1 | Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. |
2 | Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. |
3 | Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5 |
4 | Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7 |
6.2 A tenore dell'art. 7 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
|
1 | Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato. |
2 | La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante. |
3 | Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati. |
6.3 Il Tribunale tiene conto della situazione nel Paese d'origine dell'insorgente e degli elementi che si presentano al momento della sentenza, prendendo quindi in considerazione l'evoluzione della situazione avvenuta dopo il deposito della domanda d'asilo (cfr. DTAF 2010/44 consid. 3.6).
7.
A mente di questo Tribunale vi sono anzitutto forti dubbi quanto alla verosimiglianza delle allegazioni dell'insorgente a proposito delle circostanze del suo sequestro da parte di un gruppo di talebani.
7.1 In primo luogo occorre constatare come a riguardo dell'identità delle persone che lo avrebbero sequestrato egli ha fornito, nel corso della medesima audizione sui motivi, un'interpretazione differente. Difatti, dapprincipio egli ha affermato che l'autobus sul quale viaggiava sarebbe stato verificato da parte di controllori analfabeti (cfr. verbale, D91, pag. 9), ed in seguito che si sarebbe trattato di talebani (cfr. verbale, D91, pag. 9). Interrogato in merito all'identità delle persone che lo avrebbero controllato, l'insorgente ha unicamente asserito che queste ultime avrebbero avuto il viso coperto, e che non avrebbero risposto al suo quesito in merito a chi fossero (cfr. verbale, D96-D99, pag. 10). In seguito egli ha asserito che, dopo la sua liberazione, avrebbe sentito gli anziani del villaggio dirsi che si sarebbe trattato di uomini del signor O._______ (cfr. verbale, D113-D114, pag. 11 seg.), il quale si sarebbe recato spesso in visita del signor P._______ nel villaggio dei suoi genitori, e tale signor O._______ sarebbe inoltre il comandante dei talebani (cfr. verbale, D115 segg., pag. 12). Anche in fase ricorsuale l'insorgente non chiarisce meglio tale punto, ma anzi offre una versione ancora differente dei fatti alla base del suo sequestro, che rendono ancora maggiormente inverosimili i suoi asserti, poiché confusi e contraddittori. Difatti egli sostiene che si sarebbe trattato di un unico talebano che avrebbe perquisito tutti i viaggiatori presenti sul minibus, e che sarebbe stato lo stesso che avrebbe interpretato un timbro posto su uno dei suoi documenti come qualcosa di governativo, poiché non avrebbe saputo leggere correttamente (cfr. scritto del 16 novembre 2016 del ricorrente, pag. 1). Ulteriore contraddizione la si rimarca nella dichiarazione del ricorrente riguardo a come il padre e gli anziani del villaggio avrebbero appreso del suo sequestro da parte dell'autista del minibus. Infatti, dapprima egli ha riferito che nel momento in cui egli sarebbe sceso dall'autoveicolo, il conducente, originario della loro regione, avrebbe parlato con il padre (cfr. verbale, D91, pag. 9 e D108, pag. 11), quando in seguito ha invece asserito che nel suo villaggio non vi sarebbe alcuna connessione telefonica, e per poter ricevere una telefonata occorrerebbe salire su delle colline o montagne che si troverebbero lontane dal villaggio dove risiederebbero i suoi genitori (cfr. verbale, D179-180, pag. 17). In tal senso non si comprende come l'autista del minibus, anche supponendo che conoscesse il numero telefonico del padre, sia riuscito a contattarlo così prontamente. Altra divergenza la si rimarca nelle capacità descrittive del ricorrente circa il percorso intrapreso ed i luoghi dove avrebbe
stazionato durante il sequestro, rispetto alla circostanza da lui dichiarata di avere gli occhi bendati (cfr. verbale, D91, pag. 9). Invero egli è stato in grado, malgrado non avesse alcuna visibilità, di riferire che lo avrebbero dapprima rinchiuso per un'ora in una stalla, facendolo in seguito avanzare lungo le montagne ed infine trattenendolo per tre giorni in una grotta (cfr. verbale, D91, pag. 9).
7.2 Oltracciò risulta oltremodo illogico il comportamento tenuto dall'insorgente successivamente alla sua liberazione che sarebbe avvenuta grazie alla supposta garanzia offerta dal padre e dagli anziani del suo villaggio (cfr. verbale, D91, pag. 9). Difatti egli non si è dimostrato interessato a comprendere effettivamente chi l'avesse sequestrato e per quali motivi, oltretutto recandosi tranquillamente nel suo villaggio d'origine presso i suoi genitori per dieci giorni, nel corso dei quali non sarebbe successo nulla di particolare (cfr. verbale, D91 segg., pag. 9 segg.). Questa condotta risulta incongrua all'esperienza generale della vita, in quanto ci si attenderebbe che una persona nelle circostanze di fatto dichiarate dal ricorrente e con la sua biografia, si sarebbe maggiormente informata in merito ai motivi degli eventi occorsole. Inoltre avrebbe temuto di recarsi presso il domicilio dei genitori e ivi trattenersi per diversi giorni, a maggior ragione poiché, dalle sue stesse allegazioni, il comandante dei talebani, il signor O._______, era uso trascorrere del tempo in visita nel suo villaggio d'origine (cfr. verbale, D115, pag. 12).
7.3 Ancora, la dichiarazione riguardo alla quale egli avrebbe lavorato per la società (...) nel momento in cui egli stava redigendo il suo lavoro di diploma (cfr. verbale, D91, pag. 9 e D123, pag. 12), in qualità di (...) (cfr. verbale, D58, pag. 6), risulta incompatibile con il suo racconto in merito al sequestro da parte dei talebani ed alle garanzie fornite dal padre, da un nipote paterno e dagli anziani del villaggio per liberarlo dalla prigionia. Difatti, malgrado egli evidenzi dapprima che i talebani avrebbero ricevuto una garanzia da parte del padre e degli anziani del villaggio che egli non avrebbe lavorato (cfr. verbale, D91, pag. 9), e non avesse alcuna necessità finanziaria (cfr. verbale, D120-122, pag. 12), l'insorgente avrebbe ciò nonostante deciso di sua iniziativa, e senza discutere anticipatamente con il padre, di assumere un impiego con un profilo importante e facilmente di dominio pubblico (cfr. verbale, D123 segg., pag. 12). Non conduce ad una diversa valutazione, l'asserzione dell'insorgente circa il fatto che egli avrebbe iniziato a lavorare per sopperire direttamente ai suoi bisogni e che nessuno sarebbe venuto a conoscenza di tale suo impiego (cfr. verbale, D123 e D126 segg., pag.12 seg.). Non risulta infatti credibile che il ricorrente, visto il suo trascorso e le innumerevoli possibilità e risorse di contatto dei talebani, anche nel villaggio stesso dei suoi genitori (cfr. verbale, D115 segg., pag. 12), non immaginasse che vi sarebbe stata una probabilità molto elevata che gli stessi ne venissero a conoscenza. Altresì, la credibilità degli asserti del ricorrente in merito a tale punto, è messa ancora maggiormente in dubbio, dalle allegazioni fornite in fase di ricorso. L'insorgente invero afferma che egli, presso l'azienda (...), non avrebbe lavorato quale (...), ma in qualità di stagista ed assistente del (...) (cfr. scritto spontaneo del 16 novembre 2016, pag. 1 seg.). Tale asserzione, oltre che contraria a quanto da lui stesso dichiarato durante l'audizione sui motivi (cfr. verbale, D58, pag. 6), è pure divergente con i documenti prodotti dal medesimo, nel corso dell'istruttoria, quali mezzi di prova (cfr. atto A24, doc. 1 e doc. 5). Difatti dagli stessi si desume che egli era sì assistente o aggiunto del (...) della compagnia (cfr. atto A24, doc. 1, dove è presente la denominazione di "Assistant of (...)" e doc. 2, ove si parla invece di "adjoint du chef des (...)", in merito cfr. anche verbale, D6 segg., pag. 2 e D77 pag. 7), ma non si deduce assolutamente dagli stessi o dalle dichiarazioni del ricorrente, che egli fosse impiegato presso tale società per effettuare un periodo di pratica.
7.4 Proseguendo nell'analisi, anche circa alla supposta lettera dei talebani agli anziani del villaggio, che avrebbe però ricevuto il padre del ricorrente (cfr. verbale, D169 segg., pag. 16-17), l'insorgente ha fornito delle versioni contrastanti che minano fortemente la credibilità dei suoi asserti. Difatti, lo scritto prodotto nella fase istruttoria sub doc. 6 (cfr. atto A24), e quello successivo prodotto invece in fase ricorsuale (cfr. risultanze processuali e atto A24, doc. 10), avrebbero due contenuti completamente differenti. Risulta invero dalle dichiarazioni rilasciate dall'insorgente nell'audizione sui motivi, che lo scritto prodotto sub doc. 6 avrebbe quale contenuto l'intimazione dei talebani agli anziani del villaggio di consegnargli il ricorrente, poiché considerato un infedele dato che avrebbe iniziato a lavorare per un'azienda di (...), malgrado la garanzia da loro offerta, altrimenti lo avrebbero ricercato ed ucciso (cfr. verbale, D169 segg., pag. 16). Lo scritto prodotto sub doc. 10 in fase ricorsuale (cfr. risultanze processuali), presenta invece un significato completamente divergente. In effetti, dalla traduzione certificata ed ufficiale fornita dall'insorgente (cfr. risultanze processuali; (...): "Translation Nr. (...)" del 07.12.2016), di cui non vi sono elementi per metterne in dubbio l'autenticità e l'affidabilità, oltre che presentare in maniera più dettagliata l'impiego del ricorrente presso la società in questione, riporta che i talebani avrebbero fornito un limite di tempo ai famigliari del ricorrente ed agli anziani del villaggio per consegnargli il medesimo (cfr. risultanze processuali). Quest'ultima evenienza temporale non è però mai stata indicata dal ricorrente nelle sue dichiarazioni. Inoltre lo stesso scritto risulta in contraddizione evidente con gli asserti dell'interessato, in merito al ricevente del medesimo, come pure alle modalità con le quali egli avrebbe appreso dal padre di tale scritto ed il successivo presunto sequestro ed uccisione di quest'ultimo. Infatti, nella lettera di cui al doc. 10 (cfr. atto A24), viene già riportato che il padre del ricorrente è stato "punito per il suo peccato" e che il nipote dello stesso è condannato a pagare un riscatto, pena la sua uccisione. Ciò però risulta incompatibile con l'asserzione dell'insorgente che il padre, il quale secondo il tenore dello scritto era già stato ucciso, avrebbe ricevuto tale scritto (cfr. verbale, D170, pag. 16 e scritto del 16 novembre 2016, pag. 2), ed in seguito avrebbe avvisato e fatto avere lo stesso all'insorgente (cfr. verbale, D170 segg., pag. 16). Inoltre il sequestro e l'uccisione del padre sarebbero avvenuti, secondo le dichiarazioni dell'insorgente, soltanto successivamente al
recapito di tale lettera (cfr. verbale, D91, pag. 9 seg. e scritto del 16 novembre 2016, pag. 2). Ma tali eventi non risultano temporalmente convergenti con il contenuto del supposto scritto dei talebani prodotto sub doc. 10 dall'insorgente (cfr. risultanze processuali). Alla luce di quanto sopra, codesto Tribunale ritiene che le dichiarazioni del ricorrente quo al supposto scritto dei talebani, vista la produzione di due scritti differenti ma con due interpretazioni del contenuto uguali da parte dello stesso, senza alcuna spiegazione plausibile e credibile in merito, siano totalmente inverosimili.
7.5 A titolo abbondanziale, anche gli avvenimenti precedenti all'espatrio dichiarati dal ricorrente sono, a mente di codesto Tribunale, contrastanti. A ragione infatti, nella decisione impugnata l'autorità di prime cure ha denotato che l'interessato ha innanzitutto riferito che prima di lasciare il suo Paese d'origine avrebbe vissuto in un alloggio sicuro, anche mentre lavorava (cfr. verbale, D129, pag. 13 e D195, pag. 19), quando in seguito si è contraddetto, asserendo che lo avrebbe dovuto lasciare alla fine dei suoi studi (cfr. verbale, D194, pag. 19). Interrogato in merito a tale evidente contraddizione, l'insorgente non ha apportato alcun chiarimento in merito, anzi ha presentato una terza versione degli eventi, riferendo che sino all'espatrio avrebbe vissuto nella casa dello studente, ma che se l'avesse dovuta lasciare, non avrebbe più avuto alcuna sicurezza (cfr. verbale, D195, pag. 19). Le spiegazioni fornite in merito dall'insorgente nel gravame (cfr. p.to 3, pag. 3), non lo soccorrono. Anzi al contrario, riferendo nuovamente di essersi spostato in un alloggio dove non vi sarebbe più stata alcuna sicurezza prima dell'espatrio, risulta in contrasto evidente con le sue prime dichiarazioni rilasciate (cfr. verbale, D129, pag. 13 e D195, pag. 19), ciò che rende tali evenienze maggiormente confuse e discordanti e pertanto poco credibili.
7.6 Da ultimo si rimarca l'inconsistenza delle allegazioni dell'insorgente in merito al fatto che gli anziani del villaggio lo volessero consegnare ai talebani per avere salva la vita (cfr. verbale, D91, pag. 9 seg.; D138 seg., pag. 14), come pure che i cugini paterni lo avessero denunciato presso i talebani, poiché avrebbero voluto ricevere l'eredità del padre (cfr. verbale, D91, pag. 9 seg.), come rettamente ha rimarcato la SEM nella decisione impugnata. Difatti, la prima allegazione ha quale unico fondamento delle affermazioni che avrebbe reso un suo conoscente (cfr. verbale, D138 seg., pag. 14), non supportate dal benché minimo elemento concreto da parte del ricorrente, neppure in fase ricorsuale. Dipoi, la seconda asserzione si basa su delle deduzioni prive di chiarezza e logicità. Non si comprende invero come i cugini paterni avrebbero dovuto attendere sino a che egli avrebbe iniziato a lavorare per la società (...), per liberarsi dello stesso, tra l'altro dato che vi sarebbe già stato in passato un tentativo di eliminarlo da parte di un cugino (cfr. verbale, D147 segg., pag. 14 seg.). Oltracciò pure la spiegazione che ha fornito in merito il ricorrente, confrontato con la mancanza di chiarezza dei suoi asserti, non comporta una diversa valutazione degli stessi. Difatti egli ha dichiarato in merito che sarebbe stata rinvenuta una carta di protezione dei talebani negli abiti di un cugino paterno (cfr. verbale, D144, pag. 14), dal quale i suoi genitori ne avrebbero dedotto che avesse legami con i talebani, e di conseguenza che fossero i cugini paterni ad averlo denunciato (cfr. verbale, D188 segg., pag. 18). Tali affermazioni, risultano però, come denotato rettamente dall'autorità di prime cure, pure prive di qualsiasi elemento concreto atto a fondare tali conclusioni, essendo delle mere deduzioni di terze persone, che non provano assolutamente la denuncia del ricorrente da parte dei cugini paterni ai talebani, come pure che gli stessi lo volessero eliminare. Infine, al riguardo si rimarca che, lo stesso cugino paterno che lo avrebbe denunciato ai talebani (cfr. verbale, D144, pag. 14, D190 segg., pag. 18), sarebbe stato secondo le sue stesse dichiarazioni, uno dei suoi amici più cari (cfr. verbale, D32 segg., pag. 4). Confrontato in merito a tale contraddizione, l'insorgente ha offerto quale spiegazione di aver creduto che l'interrogante si riferisse ai parenti della sua famiglia (cfr. verbale, D196, pag. 19). Ma tale asserto non risulta convincente, in quanto al quesito preciso dell'interrogante, che non presta il fianco ad alcuna differente interpretazione, egli non ha fornito la lista di diversi parenti della sua famiglia, bensì il nome di due suoi amici, ovvero il primo il cugino paterno, ed
il secondo il nominativo di un commerciante. Soltanto alla rilettura, quindi a seguito dell'incongruenza denotata dall'interrogante in merito, il ricorrente ha aggiunto riguardo al nominativo fornito di quest'ultimo, che egli era un nipote del padre. Ora, tale agire tardivo, mostra in modo maggiormente significativo l'inverosimiglianza delle dichiarazioni del ricorrente.
7.7 Sia quel che sia, ciò che soprattutto risulta eclatante nelle dichiarazioni del ricorrente, è la contraddizione evidente tra il momento in cui egli afferma che il padre sarebbe stato rapito dai talebani non riuscendo a reperirlo, ovvero avvenuto secondo le stesse dichiarazioni dell'insorgente il (...) ottobre 2015 (cfr. verbale, D132, pag. 13), otto giorni dopo che il padre avrebbe ricevuto la lettera dei talebani (cfr. verbale, D170, pag. 16), ed il fatto che il padre sarebbe riuscito in così pochi giorni a vendere una sua casa, per finanziare il suo viaggio (cfr. verbale, D89, pag. 8). Vieppiù, pure la località dove avrebbero vissuto i genitori dell'insorgente, è situata da questi dapprima in un villaggio remoto nella provincia di B._______ (cfr. verbale, D3, pag. 2 ; D3, pag. 3 , D179 segg., pag. 17) e successivamente invece nella città di B._______ (cfr. scritto del 16 novembre 2016, pag. 1). Infine, quo al tragitto che egli avrebbe intrapreso al momento del sequestro da parte dei talebani, il ricorrente ha pure offerto una versione divergente. Se infatti dalle sue prime dichiarazioni sarebbe avvenuto mentre da H._______ si recava al villaggio dei genitori (cfr. verbale, D91, pag. 9), in fase ricorsuale sarebbe stato fermato nel tragitto verso l'Università (cfr. scritto del 16 novembre 2016, pag.1). Tale incostanza nelle allegazioni da parte del richiedente, aumenta ancor maggiormente la certezza di codesto Tribunale circa l'inverosimiglianza dei motivi d'asilo da lui dichiarati.
7.8 Del resto, la veridicità della versione dell'insorgente può essere fortemente messa in dubbio anche sulla base di valutazioni di plausibilità. È infatti lecito attendersi che se il richiedente fosse realmente stato ricercato dai talebani, essi avrebbero avuto il modo e sufficientemente tempo per trovarlo successivamente all'invio della lettera al padre, dato che tra l'altro conoscevano, secondo il contenuto della lettera, l'impresa per la quale egli lavorava (cfr. risultanze processuali), fermo considerate anche le sue regolari attività in seno alla società di costruzioni ed ai suoi spostamenti dal suo alloggio al luogo di lavoro (cfr. verbale 1, D91, pag. 9 seg.). Su tali presupposti, la giustificazione che egli ha fornito confrontato al riguardo, ovvero che egli si sarebbe spostato di nascosto dal dormitorio al luogo di lavoro, poiché negli stessi vi sarebbe stata protezione (cfr. verbale, D175, pag. 17), risulta quantomeno irragionevole.
7.9 Infine pure dal profilo dell'esperienza generale della vita, il comportamento tenuto dal ricorrente dopo che sarebbe venuto a conoscenza delle minacce dei talebani nei suoi confronti, risulta illogico. Difatti egli, nonostante fosse a conoscenza delle stesse, avrebbe continuato ad adempiere alle sue mansioni lavorative durante ancora otto giorni dopo aver appreso dal padre che la sua vita era in pericolo, oltre a procurarsi regolarmente un permesso per recarsi all'estero (cfr. verbale, D131 segg., pag. 13 e D181 segg., pag. 17). Quindi egli avrebbe continuato a frequentare sia i suoi soliti posti, sia luoghi pubblici, con di conseguenza vari spostamenti nella città. Inoltre egli si sarebbe pure trattenuto a H._______ cinque giorni dopo aver appreso che il padre ed il nipote dello stesso sarebbero stati rapiti (cfr. verbale, D131 segg., pag. 13). La spiegazione fornita in merito dal ricorrente, ovvero che egli avrebbe continuato a lavorare per adempiere il suo contratto e che l'ottenimento di un visa richiedesse del tempo (cfr. verbale, D181, pag. 17), risulta perlomeno incompatibile con il timore che avrebbe avuto qualsiasi persona messa nella sua stessa situazione fattuale.
7.10 In definitiva ed alla luce di quanto esposto, appare in specie chiaro che la versione dei fatti resa dall'interessato non possa essere ritenuta, da un punto di vista oggettivo, in preponderanza veritiera (cfr. DTAF 2013/11 consid. 5.1 e relativi riferimenti).
7.11 Nello stesso senso, anche i mezzi di prova prodotti dal ricorrente non risultano tali da giustificare una diversa valutazione. Anzitutto, la presunta lettera dei talebani - che come visto al considerando 7.4 si tratterebbe in realtà di due lettere distinte con un contenuto differente - può annoverarsi tra le dichiarazioni di parte, fermo considerate le contraddittorie versioni fornite dall'insorgente in merito rispetto al suo contenuto (cfr. considerando 7.4), che ne mettono in dubbio seriamente la sua autenticità, oltre alla notoria facilità di ottenere siffatti mezzi di prova contro pagamento o di fabbricarli personalmente (cfr. Immigration and Refugee Board of Canada, Afghanistan: Night letters [Shab Nameha, Shabnamah, Shabnameh], including appearance (2010-2015), del 10 febbraio 2015, http://www.refworld.org/cgi-bin/texis/vtx/rwmain?docid=54f02a6c4 , p.to. 9 e riferimenti citati, consultato il 08.03.2018). In merito a tale mezzo di prova, le allegazioni ricorsuali non apportano alcun elemento concreto determinante per far giungere il Tribunale ad una diversa conclusione e vanno pertanto disattese. Dal canto suo la fotografia di un presunto scritto della madre del ricorrente indirizzata al distretto di C._______, non è atta a provare la veridicità delle affermazioni dell'insorgente, in quanto trattasi di semplici allegazioni di una terza persona. Inoltre, pure il presunto scritto della (...), anche si desse credito al suo contenuto, è senza alcun valore probatorio per i motivi d'asilo fatti valere dall'insorgente, vista anche l'inverosimiglianza e la mancanza di credibilità delle sue dichiarazioni. Vieppiù pure i documenti ed i certificati di studio e di lavoro prodotti dall'interessato, non modificano la valutazione circa le sue allegazioni, in quanto non supportano in alcun modo i suoi motivi d'asilo. Infine, la richiesta di audizione personale del ricorrente viene pure disattesa, in quanto allo stesso sono già state offerte sufficienti possibilità di esprimersi al riguardo dei suoi motivi di espatrio dal suo Paese d'origine, e pertanto non muterebbe la valutazione del Tribunale circa l'inverosimiglianza delle sue allegazioni.
8.
Per sovrabbondanza di motivi, rettamente la SEM ha argomentato che il fatto di appartenere all'etnia hazara non è un motivo sufficiente per ottenere la qualità di rifugiato. Invero anche recentemente codesto Tribunale ha ritenuto che la situazione dell'etnia hazara in Afghanistan, non adempia le elevate condizioni poste dalla giurisprudenza per il riconoscimento di una persecuzione collettiva, anche per quanto concerne la situazione a Kabul (cfr. sentenza del TAF D-4572/2016 del 6 dicembre 2017 consid. 5.4 e referenze citate), e la stessa non può dirsi da allora mutata (cfr. Austrian Centre for Country of Origin and Asylum Research and Documentation [ACCORD], ecoi.net - Themendossier zu Afghanistan: Allgemeine Sicherheitslage in Afghanistan und Chronologie für Kabul (von Jänner 2017 bis Jänner 2018), 13 febbraio 2018, https://www.ecoi.net/de/dokument/1424219.html , consultato l'8 marzo 2018; Australian Departement of Foreign Affairs and Trade [DFAT], DFAT Thematic Report Hazaras in Afghanistan, 18 settembre 2017, https://www.ecoi.net/en/file/local/1419305/4792_1512558052_ country-information-report-hazaras-thematic.pdf , consultato il 9 marzo 2018; sentenza del TAF D-4572/2016 del 6 dicembre 2017 consid. 5.4 con ulteriori rinvii citati). Inoltre il ricorrente non solleva in merito alcuna censura contro la decisione impugnata, che potrebbe condurre il Tribunale ad una diversa valutazione. Pertanto l'autorità di prime cure ha rettamente concluso che, malgrado la difficile situazione di insicurezza in Afghanistan, con anche attacchi a membri dell'etnia hazara (cfr. sentenza di riferimento D-5800/2016 del 13 ottobre 2017 consid. 8.2.2.; sentenza del TAF E-5136/2016 consid. 6.3.2 con riferimenti citati), in mancanza di una persecuzione mirata verso tale etnia rispetto al resto della popolazione civile, tale motivo non è rilevante in materia d'asilo.
9.
Di conseguenza, in virtù di quanto sopra esposto, il ricorso in materia di concessione dell'asilo non merita tutela e la decisione impugnata va confermata.
10.
Se respinge la domanda d'asilo o non entra nel merito, la SEM pronuncia, di norma, l'allontanamento dalla Svizzera e ne ordina l'esecuzione; tiene però conto del principio dell'unità della famiglia (art. 44
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 44 Allontanamento e ammissione provvisoria - Se respinge la domanda d'asilo o non entra nel merito, la SEM pronuncia, di norma, l'allontanamento dalla Svizzera e ne ordina l'esecuzione; tiene però conto del principio dell'unità della famiglia. All'esecuzione dell'allontanamento si applicano inoltre gli articoli 83 e 84 LStrI128. |
L'insorgente non adempie le condizioni in virtù delle quali la SEM avrebbe dovuto astenersi dal pronunciare l'allontanamento dalla Svizzera (art. 14 cpv. 1 e
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 14 Relazione con la procedura prevista dalla legislazione sugli stranieri - 1 Dalla presentazione della domanda d'asilo fino alla partenza dalla Svizzera in seguito a un ordine di allontanamento passato in giudicato, dopo il ritiro della domanda d'asilo o fino a quando sia ordinata una misura sostitutiva nel caso l'esecuzione non sia possibile, il richiedente l'asilo non può avviare una procedura per il rilascio di un permesso di dimora secondo la legislazione sugli stranieri, a meno che non abbia diritto al permesso medesimo. |
|
1 | Dalla presentazione della domanda d'asilo fino alla partenza dalla Svizzera in seguito a un ordine di allontanamento passato in giudicato, dopo il ritiro della domanda d'asilo o fino a quando sia ordinata una misura sostitutiva nel caso l'esecuzione non sia possibile, il richiedente l'asilo non può avviare una procedura per il rilascio di un permesso di dimora secondo la legislazione sugli stranieri, a meno che non abbia diritto al permesso medesimo. |
2 | Con il benestare della SEM il Cantone può rilasciare un permesso di dimora a una persona attribuitagli secondo la presente legge se:34 |
a | l'interessato si trova in Svizzera da almeno cinque anni dalla presentazione della domanda d'asilo; |
b | il luogo di soggiorno dell'interessato era sempre noto alle autorità; |
c | si è in presenza di un grave caso di rigore personale in considerazione del grado di integrazione dell'interessato; e |
d | non sussistono motivi di revoca secondo l'articolo 62 capoverso 1 della legge federale del 16 dicembre 200536 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)37. |
3 | Se intende fare uso di tale possibilità, il Cantone ne avvisa senza indugio la SEM. |
4 | L'interessato ha qualità di parte soltanto nella procedura di benestare della SEM. |
5 | Le procedure già pendenti in vista del rilascio di un permesso di dimora diventano senza oggetto con l'inoltro della domanda d'asilo. |
6 | I permessi di dimora già rilasciati rimangono validi e possono essere prorogati conformemente alle disposizioni della legislazione sugli stranieri. |
SR 142.311 Ordinanza 1 dell' 11 agosto 1999 sull'asilo relativa a questioni procedurali (Ordinanza 1 sull'asilo, OAsi 1) - Ordinanza 1 sull'asilo OAsi-1 Art. 32 Astensione dalla pronuncia dell'allontanamento - (art. 44 LAsi)96 |
|
1 | L'allontanamento non è deciso se il richiedente l'asilo:97 |
a | possiede un permesso di soggiorno o di dimora valido; |
b | è colpito da una decisione di estradizione; |
c | è colpito da una decisione di espulsione secondo l'articolo 121 capoverso 2 della Costituzione federale99 o l'articolo 68 LStrI100; o |
d | è colpito da una decisione di espulsione ai sensi dell'articolo 66a o 66abis del Codice penale102 oppure dell'articolo 49a o 49abis del Codice penale militare del 13 giugno 1927103 (espulsione giudiziaria) passata in giudicato. |
2 | Nei casi di cui al capoverso 1 lettere c e d, l'autorità cantonale può sentire il parere della SEM circa eventuali impedimenti all'esecuzione.104 |
Pertanto, anche in merito alla questione della pronuncia dell'allontanamento, il ricorso non merita tutela e la decisione impugnata va confermata.
11.
Ne discende che la SEM con la decisione impugnata non ha violato il diritto federale né abusato del suo potere d'apprezzamento ed inoltre non ha accertato in modo inesatto o incompleto i fatti giuridicamente rilevanti (art. 106 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi) LAsi Art. 106 Motivi di ricorso - 1 Il ricorrente può far valere: |
|
1 | Il ricorrente può far valere: |
a | la violazione del diritto federale, compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento; |
b | l'accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti. |
c | ... |
2 | Rimangono salvi gli articoli 27 capoverso 3 e 68 capoverso 2.359 |
12.
Visto l'esito della procedura, le spese processuali di CHF 600.-, che seguono la soccombenza, sono poste a carico del ricorrente (art. 63 cpv. 1 e
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA) PA Art. 63 - 1 L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali. |
|
1 | L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali. |
2 | Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi. |
3 | Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura. |
4 | L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100 |
4bis | La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla: |
a | da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario; |
b | da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101 |
5 | Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105 |
13.
La presente decisione non concerne persone contro le quali è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che hanno abbandonato in cerca di protezione, per il che non può essere impugnata con ricorso in materia di diritto pubblico dinanzi al Tribunale federale (art. 83 lett. d
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 83 Eccezioni - Il ricorso è inammissibile contro: |
|
a | le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale; |
b | le decisioni in materia di naturalizzazione ordinaria; |
c | le decisioni in materia di diritto degli stranieri concernenti: |
c1 | l'entrata in Svizzera, |
c2 | i permessi o autorizzazioni al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto, |
c3 | l'ammissione provvisoria, |
c4 | l'espulsione fondata sull'articolo 121 capoverso 2 della Costituzione federale e l'allontanamento, |
c5 | le deroghe alle condizioni d'ammissione, |
c6 | la proroga del permesso per frontalieri, il cambiamento di Cantone, il cambiamento d'impiego del titolare di un permesso per frontalieri, nonché il rilascio di documenti di viaggio a stranieri privi di documenti; |
d | le decisioni in materia d'asilo pronunciate: |
d1 | dal Tribunale amministrativo federale, salvo quelle che concernono persone contro le quali è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che hanno abbandonato in cerca di protezione, |
d2 | da un'autorità cantonale inferiore e concernenti un permesso o un'autorizzazione al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto; |
e | le decisioni concernenti il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente contro membri di autorità o contro agenti della Confederazione; |
f | le decisioni in materia di appalti pubblici se: |
fbis | le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti decisioni secondo l'articolo 32i della legge del 20 marzo 200963 sul trasporto di viaggiatori; |
f1 | non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; sono fatti salvi i ricorsi contro gli appalti del Tribunale amministrativo federale, del Tribunale penale federale, del Tribunale federale dei brevetti, del Ministero pubblico della Confederazione e delle autorità giudiziarie cantonali superiori, o |
f2 | il valore stimato della commessa non raggiunge il valore soglia determinante secondo l'articolo 52 capoverso 1 in combinato disposto con l'allegato 4 numero 2 della legge federale del 21 giugno 201961 sugli appalti pubblici; |
g | le decisioni in materia di rapporti di lavoro di diritto pubblico, in quanto concernano una controversia non patrimoniale, ma non la parità dei sessi; |
h | le decisioni concernenti l'assistenza amministrativa internazionale, eccettuata l'assistenza amministrativa in materia fiscale; |
i | le decisioni in materia di servizio militare, civile o di protezione civile; |
j | le decisioni in materia di approvvigionamento economico del Paese adottate in situazioni di grave penuria; |
k | le decisioni concernenti i sussidi al cui ottenimento la legislazione non conferisce un diritto; |
l | le decisioni concernenti l'imposizione di dazi operata in base alla classificazione tariffaria o al peso delle merci; |
m | le decisioni concernenti il condono o la dilazione del pagamento di tributi; in deroga alla presente disposizione, il ricorso è ammissibile contro le decisioni concernenti il condono dell'imposta federale diretta o dell'imposta cantonale o comunale sul reddito e sull'utile se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o se si tratta per altri motivi di un caso particolarmente importante; |
n | le decisioni in materia di energia nucleare concernenti: |
n1 | l'esigenza di un nulla osta o la modifica di un'autorizzazione o di una decisione, |
n2 | l'approvazione di un piano d'accantonamenti per le spese di smaltimento antecedenti lo spegnimento di un impianto nucleare, |
n3 | i nulla osta; |
o | le decisioni in materia di circolazione stradale concernenti l'omologazione del tipo di veicoli; |
p | le decisioni del Tribunale amministrativo federale in materia di traffico delle telecomunicazioni, radiotelevisione e poste concernenti:68 |
p1 | concessioni oggetto di una pubblica gara, |
p2 | controversie secondo l'articolo 11a della legge del 30 aprile 199769 sulle telecomunicazioni; |
p3 | controversie secondo l'articolo 8 della legge del 17 dicembre 201071 sulle poste; |
q | le decisioni in materia di medicina dei trapianti concernenti: |
q1 | l'iscrizione nella lista d'attesa, |
q2 | l'attribuzione di organi; |
r | le decisioni in materia di assicurazione malattie pronunciate dal Tribunale amministrativo federale in virtù dell'articolo 3472 della legge del 17 giugno 200573 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF); |
s | le decisioni in materia di agricoltura concernenti: |
s1 | ... |
s2 | la delimitazione delle zone nell'ambito del catasto della produzione; |
t | le decisioni concernenti l'esito di esami e di altre valutazioni della capacità, segnatamente nei settori della scuola, della formazione continua e dell'esercizio della professione; |
u | le decisioni in materia di offerte pubbliche di acquisto (art. 125-141 della L del 19 giu. 201577 sull'infrastruttura finanziaria); |
v | le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti divergenze d'opinione tra autorità in materia di assistenza amministrativa o giudiziaria a livello nazionale; |
w | le decisioni in materia di diritto dell'elettricità concernenti l'approvazione dei piani di impianti elettrici a corrente forte e di impianti elettrici a corrente debole e l'espropriazione dei diritti necessari per la costruzione o l'esercizio di siffatti impianti, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; |
x | le decisioni concernenti la concessione di contributi di solidarietà ai sensi della legge federale del 30 settembre 201681 sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981, tranne se si pone una questione di diritto di importanza fondamentale o si tratta di un caso particolarmente importante per altri motivi; |
y | le decisioni pronunciate dal Tribunale amministrativo federale nelle procedure amichevoli per evitare un'imposizione non conforme alla convenzione internazionale applicabile in ambito fiscale; |
z | le decisioni concernenti le autorizzazioni edilizie di impianti eolici d'interesse nazionale secondo l'articolo 71c capoverso 1 lettera b della legge federale del 30 settembre 201684 sull'energia e le autorizzazioni di competenza cantonale a esse necessariamente connesse, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale. |
La pronuncia è quindi definitiva.
(dispositivo alla pagina seguente)
Per questi motivi, il Tribunale amministrativo federale pronuncia:
1.
Il ricorso è respinto.
2.
Le spese processuali di CHF 600.- sono poste a carico del ricorrente. Esse sono prelevate sull'anticipo spese versato il 14 novembre 2016.
3.
Questa sentenza è comunicata al ricorrente, alla SEM e all'autorità cantonale competente.
Il presidente del collegio: La cancelliera:
Daniele Cattaneo Alissa Vallenari
Data di spedizione: