Bundesstrafgericht Tribunal pénal fédéral Tribunale penale federale Tribunal penal federal
Numero dell’incarto: BB.2018.193
Decisione del 13 febbraio 2019 Corte dei reclami penali
Composizione
Giudici penali federali Giorgio Bomio-Giovanascini, Presidente, Roy Garré e Stephan Blättler Cancelliere Giampiero Vacalli
Parti
A., rappresentato dall'avv. Ezio Tranini, Reclamante
contro
Ministero pubblico della Confederazione,
Controparte
Oggetto
Sequestro (art. 263 e segg. CPP)
Fatti:
A. In data 7 febbraio 2017 il Ministero pubblico della Confederazione (di seguito: MPC) ha avviato un’istruzione penale nei confronti di A., già condirettore e responsabile della clientela sudamericana presso B. SA, Lugano, per titolo di riciclaggio di denaro (art. 305bis
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.408 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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B. Nell’ambito di tale inchiesta, il MPC ha sequestrato diversi beni di A., tra cui, in data 31 ottobre 2018, degli oggetti e della documentazione frutto di una perquisizione rogatoriale effettuata il 21 luglio 2017 dalla polizia spagnola dell'appartamento a Barcellona del predetto, i quali, trasmessi con valigetta diplomatica, sono pervenuti all'autorità inquirente federale il 4 giugno 2018 (act. 1.1).
C. Con reclamo del 15 novembre 2018, A. è insorto contro la decisione di sequestro del 31 ottobre 2018 dinanzi alla Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale, postulandone l'annullamento per quanto riguarda i reperti da 1 a 13. Egli chiede che tutti gli orologi sequestrati, la scatola con gli anelli Bulgari e la borsa nera Benny boutique, con il suo contenuto, gli siano restituiti (v. act. 1).
D. Con osservazioni del 28 novembre 2018, il MPC ha chiesto di respingere il gravame, nella misura della sua ammissibilità (v. act. 3).
E. Con replica del 13 dicembre 2018, trasmessa al MPC per conoscenza (v. act. 6), l'insorgente si è riconfermato nelle sue conclusioni ricorsuali (v. act. 5).
Le ulteriori argomentazioni delle parti saranno riprese, per quanto necessario, nei considerandi di diritto.
Diritto:
1.
1.1 In virtù degli art. 393 cpv. 1 lett. a
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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Essa esamina d'ufficio e con piena cognizione l'ammissibilità dei reclami che le sono sottoposti senza essere vincolata, in tale ambito, dagli argomenti delle parti o dalle loro conclusioni (v. art. 391 cpv. 1 e
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1.2 Il reclamo contro decisioni comunicate per iscritto od oralmente va presentato e motivato entro dieci giorni (art. 396
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1.3 Sono legittimate ad interporre reclamo contro una decisione le parti che hanno un interesse giuridicamente protetto all’annullamento o alla modifica della stessa (art. 382 cpv. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1.4 Giusta l'art. 393 cpv. 2
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2. Il reclamante contesta il sequestro degli oggetti (reperti da 1 a 13) frutto della perquisizione del suo domicilio a Barcellona. A suo dire, gli orologi non potrebbero costituire una prova nell'ambito di una procedura penale per riciclaggio. La copertura delle spese procedurali sarebbe peraltro già assicurata dagli altri valori posti sotto sequestro. Inoltre, la confisca di un bene di carattere affettivo rappresenterebbe, oltre che un pregiudizio morale, un'ulteriore perdita per il reclamante, ragione per cui il principio della proporzionalità non sarebbe rispettato. Egli sostiene che i beni in questione non proverrebbero dall'attività rimproveratagli e che una semplice perizia potrebbe dimostrarlo evidenziando l'anno di fabbricazione, anteriore alle attività di riciclaggio.
2.1 In base all’art. 263 cpv. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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2.2 Nella fattispecie, l'indagato è sospettato di avere agevolato la movimentazione di ingenti somme di denaro di presunta origine criminale depositate su conti bancari da lui gestiti, valori patrimoniali che costituirebbero il provento di attività criminale posta in essere all'estero da persone fisiche operanti nel gruppo C., holding brasiliana attiva in diversi Paesi nel campo dell'ingegneria e delle costruzioni (v. act. 3 pag. 2). Per la sua presunta attività di riciclaggio di denaro a favore del gruppo in questione egli avrebbe percepito negli anni 2009-2014 delle commissioni che l'autorità sospetta possano essere state da lui utilizzate anche per l'acquisto di orologi e pietre preziose, oggetto del qui contestato sequestro.
Occorre pertanto verificare la presenza concorrente di sufficienti indizi in merito al reato di riciclaggio di denaro e di connessione con i valori patrimoniali sequestrati.
2.3 Il 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la revisione dell'art. 305bis n. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.408 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 2 - 1 È giudicato secondo il presente Codice chiunque commette un crimine o un delitto dopo che il Codice è entrato in vigore. |
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1 | È giudicato secondo il presente Codice chiunque commette un crimine o un delitto dopo che il Codice è entrato in vigore. |
2 | Il presente Codice si applica anche in caso di crimini o delitti commessi prima della sua entrata in vigore ma giudicati dopo, se più favorevole all'autore. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 2 - 1 È giudicato secondo il presente Codice chiunque commette un crimine o un delitto dopo che il Codice è entrato in vigore. |
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1 | È giudicato secondo il presente Codice chiunque commette un crimine o un delitto dopo che il Codice è entrato in vigore. |
2 | Il presente Codice si applica anche in caso di crimini o delitti commessi prima della sua entrata in vigore ma giudicati dopo, se più favorevole all'autore. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.408 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 2 - 1 È giudicato secondo il presente Codice chiunque commette un crimine o un delitto dopo che il Codice è entrato in vigore. |
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1 | È giudicato secondo il presente Codice chiunque commette un crimine o un delitto dopo che il Codice è entrato in vigore. |
2 | Il presente Codice si applica anche in caso di crimini o delitti commessi prima della sua entrata in vigore ma giudicati dopo, se più favorevole all'autore. |
Si rende colpevole di riciclaggio di denaro chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine (vecchia versione dell’art. 305bis n. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 305bis - 1. Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
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1 | Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l'accertamento dell'origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.404 |
2 | Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria.408 |
a | agisce come membro di un'organizzazione criminale o terroristica (art. 260ter); |
b | agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio; |
c | realizza una grossa cifra d'affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. |
3 | L'autore è punibile anche se l'atto principale è stato commesso all'estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 10 - 1 Il presente Codice distingue i crimini dai delitti in funzione della gravità della pena comminata. |
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1 | Il presente Codice distingue i crimini dai delitti in funzione della gravità della pena comminata. |
2 | Sono crimini i reati per cui è comminata una pena detentiva di oltre tre anni. |
3 | Sono delitti i reati per cui è comminata una pena detentiva sino a tre anni o una pena pecuniaria. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 12 - 1 Salvo che la legge disponga espressamente in altro modo, è punibile solo colui che commette con intenzione un crimine o un delitto. |
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1 | Salvo che la legge disponga espressamente in altro modo, è punibile solo colui che commette con intenzione un crimine o un delitto. |
2 | Commette con intenzione un crimine o un delitto chi lo compie consapevolmente e volontariamente. Basta a tal fine che l'autore ritenga possibile il realizzarsi dell'atto e se ne accolli il rischio. |
3 | Commette per negligenza un crimine o un delitto colui che, per un'imprevidenza colpevole, non ha scorto le conseguenze del suo comportamento o non ne ha tenuto conto. L'imprevidenza è colpevole se l'autore non ha usato le precauzioni alle quali era tenuto secondo le circostanze e le sue condizioni personali. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 160 - 1. Chiunque acquista, riceve in dono o in pegno, occulta o aiuta ad alienare una cosa che sa o deve presumere ottenuta da un terzo mediante un reato contro il patrimonio, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque acquista, riceve in dono o in pegno, occulta o aiuta ad alienare una cosa che sa o deve presumere ottenuta da un terzo mediante un reato contro il patrimonio, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Il colpevole è punito con una pena detentiva da sei mesi a dieci an-ni se fa mestiere della ricettazione.216 |
2.3.1 In concreto, dalle risultanze dei procedimenti penali brasiliani e statunitensi condotti nell'ambito dello stesso complesso fattuale oggetto dell’inchiesta svizzera, è emerso che il gruppo brasiliano C. si sarebbe garantito l'aggiudicazione di importanti commesse grazie alla costituzione di fondi neri, mediante i quali avrebbe ricompensato con tangenti politici ed ex direttori di società statali e parastatali (ad es. D.) nei vari luoghi dove il gruppo operava. I vertici di tali società con partecipazione pubblica, d'intesa con le società del gruppo C., in particolare C. SA, avrebbero pagato consapevolmente prezzi maggiorati (sovrafatturati) per la fornitura di beni e servizi in cambio di tangenti. Il sistema attuato per la costituzione di casse nere e il pagamento di tangenti sarebbe stato estremamente sofisticato e avrebbe visto coinvolte numerose società di sede e conti bancari in svariati Paesi. C. SA avrebbe creato un'apposita divisione, denominata "E.", la quale sarebbe stata incaricata della costituzione di provviste occulte, del loro deposito e della loro gestione attraverso un'intricata rete di società di sede site in numerosi Paesi. Le provviste sarebbero state trasferite con varie operazioni e infine il denaro sarebbe stato corrisposto fuori dal Brasile su conti riconducibili ai funzionari implicati negli appalti. A questo scopo sarebbe stato creato uno speciale sistema informatico per operare e scambiare informazioni, mediante posta elettronica criptata e protetta, tra i vari collaboratori e funzionari (v. act. 3 pag. 2). Per quanto concerne la Svizzera, numerosi conti presso B. SA sarebbero stati utilizzati in appoggio alle varie fasi operative e per il versamento di tangenti ai vari funzionari pubblici. Il reclamante sarebbe stato il consulente delle predette relazioni presso B. SA. Egli si sarebbe occupato sia delle relazioni intestate a società riconducibili al gruppo C., sia di quelle intestate a beneficiari finali delle tangenti (v. act. 3 pag. 3).
2.3.2 Per quanto attiene all'atto vanificatorio, dalle indagini svizzere è emerso che il reclamante avrebbe aperto e gestito i conti e operato il trasferimento di importanti somme all'estero, nonché organizzato operazioni di compensazione. Per il transito dei fondi provenienti dal sistema delle casse nere del gruppo C. sui conti presso B. SA, egli avrebbe ricevuto negli anni 2009-2014 una percentuale sul passaggio degli stessi, per un importo di almeno USD 2.65 milioni, di cui una parte versata all'estero sul conto n. 1 F. presso G. Ltd, Bahamas, a lui riconducibile. Pur contestandone l'entità, il reclamante ha ammesso di aver ricevuto delle commissioni dal gruppo C., affermando che le stesse le sarebbero state pagate a titolo gratuito, "in ringraziamento per i servizi prestati". Egli aggiunge che "dall'analisi dei versamenti eseguiti sul conto di F. […] sembra risultare un totale di 573'690 $ e di 225'070 EUR, salvo errore od omissione. Inoltre, a nessun momento e da nessuna parte è stata presentata una richiesta di rimborso o di restituzione delle somme a lui versate" (v. act. 1 pag. 2). Ciò non toglie che versamenti sospetti ci siano stati e che questi provengano da un gruppo che è oggetto di indagini per corruzione a livello internazionale e per ingentissime somme. I motivi di sospetto sono del resto corroborati dalle stesse dichiarazioni della B. SA nel suo esposto del 2 febbraio 2017 (v. act. 3.1), nonché dai documenti da essa prodotti in quanto accusatrice privata (v. act. 3.1, allegati da 1 a 15). Nell'esposto in questione B. SA ha messo in evidenza come "nella primavera/estate 2014, a seguito dell'insorgere della vicenda D. (società di cui un dirigente aveva una relazione presso B. seguita da A.) e di un'altra questione legata ad un altro suo cliente […] per il quale la banca procedette a presentare un esposto penale alla Magistratura cantonale […], venne deciso di procedere ad una verifica da parte del H. di una serie di relazioni seguite da quel consulente e più precisamente 93 relazioni su un totale di 456 (campione 20%). Il risultato di tale verifica, contenuto nel rapporto 21.7.2014 […], evidenziò fra l'altro lacune sistematiche e criticità importanti nelle procedure I. e J., con plausibilizzazioni lacunose e superficiali ed anche in contrasto con l'effettiva
operatività di talune relazioni. A partire da questo momento la banca adottò una serie di misure idonee a chiarire la situazione ed a verificare le posizioni delle singole relazioni. A. venne ripetutamente sollecitato dal suo superiore a chiarire coi clienti sia gli scopi di talune relazioni, sia i retroscena di transazioni, ma l'attività di chiarimento risultò difficoltosa. Egli mostrò di sentirsi "esautorato" e mostrò assai poca collaborazione. Seguirono prolungati periodi di malattia, un richiamo formale l'11.3.2015 e per finire in data 28 settembre 2015 gli venne notificato il licenziamento in tronco. Questo provvedimento venne motivato sia col fatto che le criticità segnalategli non erano state sanate, sia con gli ulteriori elementi emersi in relazione al caso C., che dimostravano "la totale mancanza di diligenza e di doveri di lealtà nei confronti del datore di lavoro” […]. In sintesi, a quel momento, la Banca era confrontata con l'evidenza di un comportamento anomalo e palesemente negligente di A. nella gestione della clientela, in palese contrasto con il volere e gli interessi della banca, nella misura in cui era chiaramente emerso come A. avesse seguito per parecchio tempo delle relazioni che, oltre a non essere adeguatamente vagliate dal punto di vista della gestione dei rischi (AML compreso) erano anche fuori dal target e dagli interessi economici della banca (ad esempio conti con grandi movimentazioni in entrata e uscita, ma senza gestione di portafogli e senza alcune redditività per la banca)" (act. 3.1 pag. 3 e seg.). Tra la documentazione fornita da B. SA alle autorità inquirenti vi sono decine di migliaia di messaggi elettronici che hanno ulteriormente aggravato i sospetti a carico del reclamante. Innanzitutto, in una parte di essi emerge come la società F. Ltd, con sede alle Marshall Islands, con relazione bancaria presso G. a Bahamas, e destinataria di svariati bonifici, per un importo totale di oltre un milione di dollari (v. act. 3.1 allegato 4) provenienti da conti coinvolti nella vicenda C., sia stata costituita per conto dello stesso reclamante da un avvocato di Lugano (v. act. 3.1 allegato 5) ed è chiaro che questo è già di per sé fonte di seri sospetti, sia per la provenienza dei soldi, sia per l’ammontare (difficilmente giustificabile come mero
“ringraziamento per i servizi prestati”), sia per il costrutto societario tipico di un contesto riciclatorio. Da altri messaggi risulta altresì che gli importi bonificati a favore della società del reclamante costituiscono una sorta di compenso (pari allo 0.50/0.75%) sui bonifici transitati su relazioni di B. SA in relazione alla vicenda C. Tali bonifici, in almeno due occasioni, sarebbero stati plausibilizzati all'interno della banca in modo inveritiero (v. act. 3.1 allegato 7). Dalla corrispondenza elettronica emerge inoltre che i bonifici in questione, almeno per quanto riguarda C., sono parte di una provvigione globale pari a 1/1.5%, per metà destinata al reclamante stesso e per metà a destinatari non facilmente identificabili, ma di cui vi è motivo di sospettare che si tratti di persone fisiche alle dipendenze dello stesso gruppo C. Un ruolo nella suddivisione di questi proventi lo riveste tale K., la quale ha ricevuto su relazioni di cui è beneficiaria economica (L. Inc. e M. Inc.) o sulle quali ha diritto di firma (N. Inc., di cui beneficiario economico è C.) gli importi corrispondenti all’ammontare totale, splittandoli poi verso F. Ltd ed altre destinazioni (v. act. 3.1 allegato 6). Dalle carte processuali emerge come K. fosse preoccupata dei rischi corsi con tale sua attività (v. act. 3.1 allegato 10). Le istruzioni per i pagamenti in questione provengono da tali "O." e "P.", soggetti che, secondo il MPC, sarebbero un economista e uno specialista della divisione "Q." costituita, come già sottolineato sopra (v. consid. 2.3.1), per realizzare gli illeciti del gruppo. Altri elementi che emergono sono gli stretti e confidenziali rapporti con "O." e "P." in occasione dei controlli da parte della banca: il reclamante sembrerebbe un loro alleato nell’intralciare gli organi di controllo (v. act. 3.1 allegato 13), nonché quando viene interpellato per superare gli ostacoli legati all'impossibilità di plausibilizzare le operazioni (v. act. 3.1 allegato 14), rispettivamente suggerire strategie per eludere i controlli sulle movimentazioni (per ulteriori dettagli, v. act. 3.1 allegati 1-15).
Nel complesso si tratta di un ampio fascio di indizi che denotano un comportamento molto sospetto sia del reclamante che delle altre soggettività coinvolte in queste numerose operazioni. Gli indizi sono da considerarsi sufficienti sia per quanto riguarda il crimine a monte, ovvero la corruzione, che per quanto riguarda gli atti vanificatori.
2.3.3 Dopo avere accertato la sussistenza di sufficienti indizi in merito al riciclaggio di denaro in quanto tale occorre in una seconda fase verificare la connessione fra l'ipotetico reato e i beni sequestrati (v. supra consid. 2.1).
Ora, come rettamente sostenuto dal MPC, non si può escludere che gli orologi e le pietre preziose oggetto del contestato sequestro siano stati acquistati con le commissioni di presunta origine criminale percepite dal reclamante. In questo senso, il fatto che non sia stata determinata la data di fabbricazione degli stessi, come sostiene in replica il reclamante (v. act. 5 pag. 2), nulla toglie a questa conclusione visto che determinante è semmai la data di acquisto da parte del reclamante stesso e a questo proposito dalle carte da lui stesso prodotte (v. act. 1.3), segnatamente dalla conferma del valore di sostituzione della ditta R. SA di Lugano, risultano acquisti di orologi tra il 20 agosto 2008 e il 21 luglio 2014 in gran parte compatibili con le ipotesi investigative, visto che, se si eccettua l’orologio da polso Rolex Turn-O-Graph, tutti gli acquisti rientrano nel periodo delle operazioni incriminate, ovvero gli anni 2009-2014.
Ad ogni modo, il MPC ha sequestrato i beni del reclamante anche in vista di garantire l'esecuzione di un eventuale risarcimento equivalente ai sensi dell'art. 71 cpv. 3
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 71 - 1 Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
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1 | Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
2 | Il giudice può prescindere in tutto o in parte dal risarcimento che risulti presumibilmente inesigibile o impedisca seriamente il reinserimento sociale dell'interessato. |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 71 - 1 Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
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1 | Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
2 | Il giudice può prescindere in tutto o in parte dal risarcimento che risulti presumibilmente inesigibile o impedisca seriamente il reinserimento sociale dell'interessato. |
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SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 71 - 1 Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
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1 | Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
2 | Il giudice può prescindere in tutto o in parte dal risarcimento che risulti presumibilmente inesigibile o impedisca seriamente il reinserimento sociale dell'interessato. |
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2.4 Appurata l'esistenza di sufficienti indizi di reato nonché del legame tra questo ed i valori patrimoniali sotto sequestro, vi è da concludere che il provvedimento impugnato deve essere confermato.
3. In definitiva, il gravame va respinto.
4. Giusta l'art. 428 cpv. 1
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 71 - 1 Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
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1 | Se i valori patrimoniali sottostanti alla confisca non sono più reperibili, il giudice ordina in favore dello Stato un risarcimento equivalente; nei confronti di terzi, tuttavia, il risarcimento può essere ordinato soltanto per quanto non sia escluso giusta l'articolo 70 capoverso 2. |
2 | Il giudice può prescindere in tutto o in parte dal risarcimento che risulti presumibilmente inesigibile o impedisca seriamente il reinserimento sociale dell'interessato. |
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SR 173.71 Legge federale del 19 marzo 2010 sull'organizzazione delle autorità penali della Confederazione (Legge sull'organizzazione delle autorità penali, LOAP) - Legge sull'organizzazione delle autorità penali LOAP Art. 73 Spese e indennità - 1 Il Tribunale penale federale disciplina in un regolamento: |
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1 | Il Tribunale penale federale disciplina in un regolamento: |
a | il calcolo delle spese procedurali; |
b | gli emolumenti; |
c | le spese ripetibili, le indennità per la difesa d'ufficio, per il gratuito patrocinio, per i periti e per i testimoni. |
2 | Gli emolumenti sono fissati in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale, della situazione finanziaria delle parti e dell'onere della cancelleria. |
3 | Gli emolumenti variano da un minimo di 200 franchi fino a un massimo di 100 000 franchi per ognuna delle seguenti procedure: |
a | procedura preliminare; |
b | procedura di primo grado; |
c | procedura di ricorso. |
Per questi motivi, la Corte dei reclami penali pronuncia:
1. Il reclamo è respinto.
2. La tassa di giustizia di fr. 3'000.– è posta a carico del reclamante.
Bellinzona, 14 febbraio 2019
In nome della Corte dei reclami penali
del Tribunale penale federale
Il Presidente: Il Cancelliere:
Comunicazione a:
- Avv. Ezio Tranini
- Ministero pubblico della Confederazione
Informazione sui rimedi giuridici
Le decisioni della Corte dei reclami penali concernenti misure coercitive sono impugnabili entro 30 giorni dalla notifica mediante ricorso al Tribunale federale (artt. 79 e 100 cpv. 1 della legge federale del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale; LTF). La procedura è retta dagli art. 90 ss
SR 173.71 Legge federale del 19 marzo 2010 sull'organizzazione delle autorità penali della Confederazione (Legge sull'organizzazione delle autorità penali, LOAP) - Legge sull'organizzazione delle autorità penali LOAP Art. 73 Spese e indennità - 1 Il Tribunale penale federale disciplina in un regolamento: |
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1 | Il Tribunale penale federale disciplina in un regolamento: |
a | il calcolo delle spese procedurali; |
b | gli emolumenti; |
c | le spese ripetibili, le indennità per la difesa d'ufficio, per il gratuito patrocinio, per i periti e per i testimoni. |
2 | Gli emolumenti sono fissati in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale, della situazione finanziaria delle parti e dell'onere della cancelleria. |
3 | Gli emolumenti variano da un minimo di 200 franchi fino a un massimo di 100 000 franchi per ognuna delle seguenti procedure: |
a | procedura preliminare; |
b | procedura di primo grado; |
c | procedura di ricorso. |
Il ricorso non sospende l’esecuzione della decisione impugnata se non nel caso in cui il giudice dell’istruzione lo ordini (art. 103
SR 173.71 Legge federale del 19 marzo 2010 sull'organizzazione delle autorità penali della Confederazione (Legge sull'organizzazione delle autorità penali, LOAP) - Legge sull'organizzazione delle autorità penali LOAP Art. 73 Spese e indennità - 1 Il Tribunale penale federale disciplina in un regolamento: |
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1 | Il Tribunale penale federale disciplina in un regolamento: |
a | il calcolo delle spese procedurali; |
b | gli emolumenti; |
c | le spese ripetibili, le indennità per la difesa d'ufficio, per il gratuito patrocinio, per i periti e per i testimoni. |
2 | Gli emolumenti sono fissati in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale, della situazione finanziaria delle parti e dell'onere della cancelleria. |
3 | Gli emolumenti variano da un minimo di 200 franchi fino a un massimo di 100 000 franchi per ognuna delle seguenti procedure: |
a | procedura preliminare; |
b | procedura di primo grado; |
c | procedura di ricorso. |