Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
6B 448/2018
Urteil vom 9. Januar 2019
Strafrechtliche Abteilung
Besetzung
Bundesrichter Denys, Präsident,
Bundesrichter Oberholzer,
Bundesrichterin Jametti,
Gerichtsschreiberin Unseld.
Verfahrensbeteiligte
X.________,
vertreten durch Fürsprecher Thomas Bircher,
Beschwerdeführer,
gegen
1. Oberstaatsanwaltschaft des Kantons Aargau,
Frey-Herosé-Strasse 20, Wielandhaus, 5001 Aarau,
2. A.________ AG,
Beschwerdegegnerinnen.
Gegenstand
Mehrfache Urkundenfälschung, Betrug, mehrfaches Erschleichen einer falschen Beurkundung, Misswirtschaft, Unterlassung der Buchführung, mehrfache ungetreue Geschäftsbesorgung; Willkür etc.,
Beschwerde gegen das Urteil des Obergerichts des Kantons Aargau, Strafgericht, 1. Kammer, vom 29. Januar 2018 (SST.2016.243).
Sachverhalt:
A.
Das Bezirksgericht Kulm sprach X.________ mit Urteil vom 15. März 2016 von den Vorwürfen der Misswirtschaft, der mehrfachen ungetreuen Geschäftsbesorgung und der Unterlassung der Buchführung frei. Es erklärte ihn des Betrugs (Art. 146 Abs. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 146 - 1 Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
2 | La pena è una pena detentiva da sei mesi a dieci anni se il colpevole fa mestiere della truffa.207 |
3 | La truffa a danno di un congiunto o di un membro della comunione domestica è punita soltanto a querela di parte. |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
2 | ...330 |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 253 - Chiunque, usando inganno, induce un funzionario o un pubblico ufficiale ad attestare in un documento pubblico, contrariamente alla verità, un fatto d'importanza giuridica, in ispecie ad autenticare una firma falsa od una copia non conforme all'originale, |

SR 831.10 Legge federale del 20 dicembre 1946 sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (LAVS) LAVS Art. 87 Reati - Chiunque, mediante indicazioni inesatte o incomplete o in qualsiasi altro modo, ottiene per sé o per altri una prestazione a norma della presente legge che non gli spetta, |

SR 642.11 Legge federale del 14 dicembre 1990 sull'imposta federale diretta (LIFD) LIFD Art. 187 Appropriazione indebita d'imposte alla fonte - 1 Chiunque, tenuto a trattenere un'imposta alla fonte, impiega a profitto proprio o di un terzo la ritenuta d'imposta, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. Oltre alla pena condizionalmente sospesa il giudice può infliggere una multa sino a 10 000 franchi.295 |
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1 | Chiunque, tenuto a trattenere un'imposta alla fonte, impiega a profitto proprio o di un terzo la ritenuta d'imposta, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. Oltre alla pena condizionalmente sospesa il giudice può infliggere una multa sino a 10 000 franchi.295 |
2 | In caso di autodenuncia ai sensi degli articoli 175 capoverso 3 o 181a capoverso 1, si prescinde dall'aprire un procedimento penale per appropriazione indebita d'imposte alla fonte e per altri reati commessi a tale scopo. La presente disposizione è applicabile anche ai casi di cui agli articoli 177 capoverso 3 e 181a capoversi 3 e 4.296 |

SR 741.01 Legge federale del 19 dicembre 1958 sulla circolazione stradale (LCStr) LCStr Art. 90 - 1 È punito con la multa chiunque contravviene alle norme della circolazione contenute nella presente legge o nelle prescrizioni d'esecuzione del Consiglio federale. |
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1 | È punito con la multa chiunque contravviene alle norme della circolazione contenute nella presente legge o nelle prescrizioni d'esecuzione del Consiglio federale. |
2 | È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque, violando gravemente le norme della circolazione, cagiona un serio pericolo per la sicurezza altrui o assume il rischio di detto pericolo. |
3 | È punito con una pena detentiva da uno a quattro anni chiunque, violando intenzionalmente norme elementari della circolazione, corre il forte rischio di causare un incidente della circolazione con feriti gravi o morti, segnatamente attraverso la grave inosservanza di un limite di velocità, l'effettuazione di sorpassi temerari o la partecipazione a gare non autorizzate con veicoli a motore. |
3bis | In caso di infrazione secondo il capoverso 3, la pena detentiva minima di un anno può essere ridotta in presenza di una circostanza attenuante secondo l'articolo 48 del Codice penale239, in particolare se l'autore ha agito per motivi onorevoli.240 |
3ter | In caso di infrazione secondo il capoverso 3, la pena può essere una pena detentiva sino a quattro anni o una pena pecuniaria se nei dieci anni precedenti l'atto l'autore non ha subito alcuna condanna per crimini o delitti commessi nella circolazione stradale e che hanno cagionato un serio pericolo per la sicurezza altrui o il ferimento o la morte di terzi.241 |
4 | È considerata grave l'inosservanza di un limite di velocità se la velocità massima consentita è superata: |
a | di almeno 40 km/h dove la velocità massima consentita è pari o inferiore a 30 km/h; |
b | di almeno 50 km/h dove la velocità massima consentita è pari o inferiore a 50 km/h; |
c | di almeno 60 km/h dove la velocità massima consentita è pari o inferiore a 80 km/h; |
d | di almeno 80 km/h dove la velocità massima consentita è superiore a 80 km/h.242 |
5 | L'articolo 237 numero 2 del Codice penale243 non è applicabile in questi casi. |

SR 741.01 Legge federale del 19 dicembre 1958 sulla circolazione stradale (LCStr) LCStr Art. 97 - 1 È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque: |
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1 | È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque: |
a | usa licenze o targhe di controllo che non sono state rilasciate per lui né per il suo veicolo; |
b | nonostante un avvertimento dell'autorità, non restituisce le licenze o le targhe di controllo che non sono più valide o che sono state revocate; |
c | cede a terzi l'uso di licenze o di targhe di controllo che non sono state rilasciate per essi né per i loro veicoli; |
d | dando informazioni non esatte, dissimulando fatti importanti o presentando certificati falsi, ottiene fraudolentemente una licenza o un permesso; |
e | per farne uso, altera o contraffà targhe di controllo; |
f | usa targhe di controllo alterate o contraffatte; |
g | intenzionalmente, si appropria illecitamente di targhe di controllo allo scopo di usarle egli stesso o di cederne l'uso a terzi. |
2 | Le disposizioni speciali del Codice penale259 non sono applicabili a questi casi. |
Das Obergericht des Kantons Aargau bestätigte am 29. Januar 2018 die erstinstanzlichen Schuldsprüche und die Zivilforderung der A.________ AG. Es sprach X.________ zusätzlich der Misswirtschaft (Art. 165 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 165 - 1. Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
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1 | Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
2 | Il debitore escusso in via di pignoramento è perseguito penalmente soltanto a querela di un creditore che ha ottenuto contro di lui un attestato di carenza di beni. |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 158 - 1. Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, abusa della qualità di rappresentante conferitagli dalla legge, da un mandato ufficiale o da un negozio giuridico e cagiona in tal modo un danno al patrimonio del rappresentato, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
3 | L'amministrazione infedele a danno di un congiunto o di un membro della economia domestica è punita soltanto a querela di parte. |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 166 - Il debitore che viola il dovere impostogli dalla legge di tenere regolarmente e conservare i libri di commercio e di allestire un bilancio in modo che non si possa rilevare il suo stato patrimoniale o non si possa rilevarlo interamente, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria, se viene dichiarato il suo fallimento o se contro di lui viene rilasciato un attestato di carenza di beni in seguito ad un pignoramento eseguito in conformità dell'articolo 43 della legge federale dell'11 aprile 1889225 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF). |
B.
X.________ beantragt mit Beschwerde in Strafsachen, er sei von den Vorwürfen des Betrugs, der mehrfachen Urkundenfälschung, der mehrfachen Erschleichung einer falschen Beurkundung, der Misswirtschaft, der mehrfachen ungetreuen Geschäftsbesorgung und der Unterlassung der Buchführung freizusprechen und für die übrigen Straftaten angemessen zu bestrafen, unter Gewährung des bedingten Strafvollzugs.
Erwägungen:
1.
1.1. Der Beschwerdeführer wendet sich gegen die Schuldsprüche wegen Urkundenfälschung und Betrugs zum Nachteil der Beschwerdegegnerin 2. Er rügt, er habe keine Kenntnis von der Fälschung seines Betreibungsregisterauszugs gehabt und diese nicht gewollt. B.________ habe ihm gesagt, er könne ihm auch mit offenen Betreibungen einen Kredit vermitteln. Er habe selber keine Erfahrung im Kreditgeschäft gehabt und B.________ vertraut. Die Lohnabrechnungen der C.________ GmbH für August bis November 2011 habe er zwar selber erstellt. Diese seien inhaltlich jedoch nicht falsch gewesen, da er noch bis Ende 2011 für die C.________ GmbH gearbeitet und Einkommen von dieser bezogen habe, auch wenn die Zahlungen unregelmässig und nicht an den in den Quittungen erwähnten Zeitpunkten geflossen seien. Sein Verhalten sei nicht arglistig gewesen. Die Beschwerdegegnerin 2 sei verpflichtet gewesen, vor der Kreditvergabe die Zentralstelle für Kreditinformation (ZEK) zu konsultieren. Der ZEK-Auszug vom 1. Dezember 2011 mit dem Bonitätscode 04 divergiere mit dem unwahren Betreibungsregisterauszug. Die Beschwerdegegnerin 2 habe daher entweder vor der Kreditvergabe keinen ZEK-Auszug eingeholt oder ihm trotz negativer Bonität im ZEK-Auszug Kredit gewährt.
Hätte er die Beschwerdegegnerin 2 tatsächlich täuschen wollen, hätte er auch den ZEK-Auszug vorgängig eingeholt und gefälscht.
1.2. Die Feststellung des Sachverhalts kann vor Bundesgericht nur gerügt werden, wenn sie willkürlich im Sinne von Art. 9

SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato. |

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 95 Diritto svizzero - Il ricorrente può far valere la violazione: |
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a | del diritto federale; |
b | del diritto internazionale; |
c | dei diritti costituzionali cantonali; |
d | delle disposizioni cantonali in materia di diritto di voto dei cittadini e di elezioni e votazioni popolari; |
e | del diritto intercantonale. |

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
|
1 | Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
2 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.88 |

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
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1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.97 |

SR 101 Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999 Cost. Art. 9 Protezione dall'arbitrio e tutela della buona fede - Ognuno ha diritto d'essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato. |
Die Rüge der Willkür muss in der Beschwerde explizit vorgebracht und substanziiert begründet werden (Art. 106 Abs. 2

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
|
1 | Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
2 | Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura. |
1.3. Was der Täter wusste, wollte und in Kauf nahm, betrifft sogenannte innere Tatsachen und damit Tatfragen. Solche prüft das Bundesgericht nur unter dem Gesichtspunkt der Willkür (BGE 141 IV 369 E. 6.3 S. 375). Der Beschwerdeführer gestand ein, die Lohnabrechnungen für die Monate August bis November 2011 selber erstellt zu haben. Die Vorinstanz geht davon aus, dieser habe auch um die Fälschung des Betreibungsregisterauszugs gewusst sowie um die falschen Angaben im Kreditantrag und im Berechnungsblatt der Kreditfähigkeitsprüfung, welche von ihm unterzeichnet wurden. Der Beschwerdeführer trägt nichts vor, das die vorinstanzliche Sachverhaltsfeststellung als schlechterdings unhaltbar erscheinen lassen könnte. Seine Vorbringen erschöpfen sich in einer unzulässigen appellatorischen Kritik an der Beweiswürdigung der Vorinstanz. Darauf ist nicht einzutreten.
1.4.
1.4.1. Den Tatbestand der Urkundenfälschung gemäss Art. 251 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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Art. 251 Ziff. 1 Abs. 2

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1.4.2. Die Lohnausweise der C.________ GmbH für die Monate August bis November 2011 waren gefälscht, da sie nicht von der C.________ GmbH, sondern vom Beschwerdeführer persönlich erstellt wurden. Darüber hinaus waren sie auch inhaltlich unwahr (vgl. Urteil 6B 163/2016 vom 25. Mai 2016 E. 3.3.2). Daran ändert nichts, dass auch nach Mai 2011 noch unregelmässig Gelder für Abschluss- bzw. Übergabearbeiten von der C.________ GmbH an den Beschwerdeführer flossen. Der Schuldspruch wegen Urkundenfälschung verstösst nicht gegen Bundesrecht.
1.4.3. Die Vorinstanz geht auch bezüglich des gefälschten Betreibungsregisterauszugs zu Recht von einer Urkundenfälschung im engeren Sinne aus, da das ganze Dokument inkl. Stempel und Unterschrift neu erstellt wurde (vgl. angefochtenes Urteil E. 2.2.2 S. 21). Der Beschwerdeführer fertigte den Betreibungsregisterauszug zwar nicht selber an. Er übergab B.________ jedoch den Originalbetreibungsregisterauszug. Die Vorinstanz stellt willkürfrei und somit verbindlich fest, der Beschwerdeführer habe zumindest damit gerechnet, dass der Betreibungsregisterauszug zwecks Täuschung der Beschwerdegegnerin 2 gefälscht würde. Der gefälschte Betreibungsregisterauszug lag denn auch dem vom Beschwerdeführer unterzeichneten Kreditantrag bei, in welchem der Beschwerdeführer wahrheitswidrig angab, er habe keine Betreibungen. Die Vorinstanz ging daher zu Recht von einem mittäterschaftlichen Zusammenwirken aus und sprach den Beschwerdeführer auch insofern der Urkundenfälschung im Sinne von Art. 251 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
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1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
2 | ...330 |
1.5.
1.5.1. Den Tatbestand des Betrugs im Sinne von Art. 146 Abs. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 146 - 1 Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
2 | La pena è una pena detentiva da sei mesi a dieci anni se il colpevole fa mestiere della truffa.207 |
3 | La truffa a danno di un congiunto o di un membro della comunione domestica è punita soltanto a querela di parte. |
Arglist im Sinne von Art. 146 Abs. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 146 - 1 Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
2 | La pena è una pena detentiva da sei mesi a dieci anni se il colpevole fa mestiere della truffa.207 |
3 | La truffa a danno di un congiunto o di un membro della comunione domestica è punita soltanto a querela di parte. |
E. 3.2; 6B 163/2016 vom 25. Mai 2016 E. 3.4.2; 6B 447/2012 vom 28. Februar 2013 E. 2.3).
1.5.2. Der Beschwerdeführer täuschte die Beschwerdegegnerin 2 mittels gefälschter Urkunden. Diese prüfte entgegen der Kritik des Beschwerdeführers dessen Kreditfähigkeit. Sie kam ihren Pflichten im Sinne von Art. 28

SR 221.214.1 Legge federale del 23 marzo 2001 sul credito al consumo (LCC) LCC Art. 28 Esame della capacità creditizia - 1 ...29 |
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1 | ...29 |
2 | Il consumatore è ritenuto capace di credito quando è in grado di rimborsare il credito al consumo senza gravare la parte impignorabile del reddito secondo l'articolo 93 capoverso 1 della legge federale dell'11 aprile 188930 sulla esecuzione e sul fallimento. |
3 | La parte pignorabile del reddito è determinata in base alle direttive sul calcolo del minimo esistenziale del Cantone di domicilio del consumatore. In ogni caso, nel corso dell'accertamento occorre tenere conto: |
a | della pigione effettivamente dovuta; |
b | delle imposte dovute in base alla tabella dell'imposta alla fonte; |
c | degli obblighi notificati presso la Centrale d'informazione. |
4 | Nella valutazione della capacità creditizia occorre presupporre un ammortamento del credito al consumo entro 36 mesi, anche qualora per contratto sia stata stipulata una durata maggiore. Ciò vale anche per crediti al consumo precedenti, nella misura in cui non siano ancora stati rimborsati. |
5 | In caso di contratti di credito al consumo oggetto di una mediazione coordinata, per l'esame della capacità creditizia si tiene conto di tutti i crediti oggetto dell'intermediazione.31 |

SR 221.214.1 Legge federale del 23 marzo 2001 sul credito al consumo (LCC) LCC Art. 31 Rilievo delle indicazioni fornite dal consumatore - 1 Il creditore professionale o l'intermediario di crediti partecipativi può fare affidamento sulle indicazioni fornite dal consumatore in merito alla situazione finanziaria (art. 28 cpv. 3 e 4) o alla situazione economica (art. 29 cpv. 2 e 30 cpv. 1).33 Può chiedere al consumatore l'estratto del registro delle esecuzioni e un'attestazione del salario o, se questi non esercita un'attività dipendente, altri documenti che ne indichino il reddito.34 |
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1 | Il creditore professionale o l'intermediario di crediti partecipativi può fare affidamento sulle indicazioni fornite dal consumatore in merito alla situazione finanziaria (art. 28 cpv. 3 e 4) o alla situazione economica (art. 29 cpv. 2 e 30 cpv. 1).33 Può chiedere al consumatore l'estratto del registro delle esecuzioni e un'attestazione del salario o, se questi non esercita un'attività dipendente, altri documenti che ne indichino il reddito.34 |
2 | Sono fatte salve le indicazioni manifestamente inesatte o in contraddizione con i dati di cui dispone la Centrale d'informazione. |
3 | In caso di dubbi sull'esattezza delle indicazioni fornite dal consumatore, il creditore professionale o l'intermediario di crediti partecipativi le verifica sulla base di pertinenti documenti ufficiali o privati.35 Non può limitare la verifica ai documenti indicati nel capoverso 1.36 |

SR 221.214.1 Legge federale del 23 marzo 2001 sul credito al consumo (LCC) LCC Art. 31 Rilievo delle indicazioni fornite dal consumatore - 1 Il creditore professionale o l'intermediario di crediti partecipativi può fare affidamento sulle indicazioni fornite dal consumatore in merito alla situazione finanziaria (art. 28 cpv. 3 e 4) o alla situazione economica (art. 29 cpv. 2 e 30 cpv. 1).33 Può chiedere al consumatore l'estratto del registro delle esecuzioni e un'attestazione del salario o, se questi non esercita un'attività dipendente, altri documenti che ne indichino il reddito.34 |
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1 | Il creditore professionale o l'intermediario di crediti partecipativi può fare affidamento sulle indicazioni fornite dal consumatore in merito alla situazione finanziaria (art. 28 cpv. 3 e 4) o alla situazione economica (art. 29 cpv. 2 e 30 cpv. 1).33 Può chiedere al consumatore l'estratto del registro delle esecuzioni e un'attestazione del salario o, se questi non esercita un'attività dipendente, altri documenti che ne indichino il reddito.34 |
2 | Sono fatte salve le indicazioni manifestamente inesatte o in contraddizione con i dati di cui dispone la Centrale d'informazione. |
3 | In caso di dubbi sull'esattezza delle indicazioni fornite dal consumatore, il creditore professionale o l'intermediario di crediti partecipativi le verifica sulla base di pertinenti documenti ufficiali o privati.35 Non può limitare la verifica ai documenti indicati nel capoverso 1.36 |
Betreibungsregisterauszug gefälscht war. Nicht zu hören ist der Beschwerdeführer, soweit er geltend macht, die laufenden Betreibungen seien aus dem ZEK-Auszug vom 1. Dezember 2011 ersichtlich gewesen. Dies kann dem erwähnten ZEK-Auszug so nicht entnommen werden. Darauf steht für den noch bis Januar 2013 laufenden Kredit mit einem Restsaldo von Fr. 5'232.-- vielmehr der Bonitätscode 00 und für den bereits per Juli 2010 zurückbezahlten Kredit der Bonitätscode 02 (vgl. kant. Akten, Verfahren ST.2013.21, BO 1 act. 56). Offensichtlich unbegründet ist zudem der Einwand, der ZEK-Auszug vom 1. Dezember 2011 sei nicht von der Beschwerdegegnerin 2 ediert worden. Das Dokument wurde klarerweise von der Beschwerdegegnerin 2 am 1. Dezember 2011 ausgedruckt, welche die Datenbank an diesem Tag um das neue Kreditgesuch ergänzte.
1.5.3. Die rechtliche Würdigung der Vorinstanz als Betrug im Sinne von Art. 146 Abs. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 146 - 1 Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
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1 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l'errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
2 | La pena è una pena detentiva da sei mesi a dieci anni se il colpevole fa mestiere della truffa.207 |
3 | La truffa a danno di un congiunto o di un membro della comunione domestica è punita soltanto a querela di parte. |
2.
2.1. Der Beschwerdeführer macht weiter geltend, er habe dem Notar nicht vorenthalten, dass der Mercedes-Benz, den er anlässlich der Gründung der D.________ AG als Sacheinlage in diese eingebracht habe, nicht in seinem Eigentum stand, sondern geleast war. Die Akten würden genügend Hinweise enthalten, dass diese Ansicht zumindest ebenso vertretbar sei wie eine bewusste Täuschung der Urkundsperson. Er habe nicht gewusst, dass ein geleastes Fahrzeug nicht Gegenstand einer Sacheinlage sein könne.
2.2. Der Beschwerdeführer schloss im August 2004 einen Leasingvertrag über einen Mercedes-Benz ab. Die Vorinstanz erwägt, er habe gewusst, dass das Fahrzeug nicht in seinem Eigentum, sondern demjenigen der Leasinggesellschaft stand, jeder Halterwechsel über die Leasinggesellschaft erfolgen musste und seine Bestätigung im Sacheinlagevertrag vom 2. Dezember 2004, wonach er Alleineigentümer des Fahrzeugs sei, demnach falsch war. Aufgrund seiner Aus- und Weiterbildung sowie seiner Tätigkeit als Treuhänder habe er auch Kenntnis von der grundsätzlichen Bedeutung und Funktion von Sacheinlagen gehabt und davon, welche Gegenstände dafür qualifiziert waren. Er habe gewusst, dass der geleaste Mercedes-Benz nicht Gegenstand einer Sacheinlage sein konnte. Er habe damit gerechnet, dass sich der Notar für die öffentliche Beurkundung auf den Sacheinlagevertrag und die Prüfungsbestätigung des unabhängigen Treuhänders, wonach das Fahrzeug im Alleineigentum des Beschwerdeführers stand, verlassen und den dem Sacheinlagevertrag beigelegten Fahrzeugausweis mit dem Eintrag "Halterwechsel verboten" nicht genauer anschauen werde. Er habe diesen wissentlich und willentlich über die Eigentumsverhältnisse am Mercedes-Benz getäuscht (angefochtenes Urteil E.
4.4 S. 29).
2.3. Der Beschwerdeführer zeigt auch insofern nicht auf, weshalb die vorinstanzliche Beweiswürdigung geradezu willkürlich sein könnte. Er behauptet denn auch nicht, diese sei offensichtlich unhaltbar, sondern er beruft sich im Wesentlichen auf den Grundsatz "in dubio pro reo" als Beweiswürdigungsregel, indem er geltend macht, eine andere Würdigung sei ebenfalls möglich und im Zweifelsfall sei auf den für ihn günstigeren Sachverhalt abzustellen. Dies genügt nach ständiger Rechtsprechung für die Annahme von Willkür nicht. Die vorinstanzlichen Schuldsprüche wegen Urkundenfälschung (Art. 251 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 251 - 1. Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
|
1 | Chiunque, al fine di nuocere al patrimonio o ad altri diritti di una persona o di procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, |
2 | ...330 |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 253 - Chiunque, usando inganno, induce un funzionario o un pubblico ufficiale ad attestare in un documento pubblico, contrariamente alla verità, un fatto d'importanza giuridica, in ispecie ad autenticare una firma falsa od una copia non conforme all'originale, |
3.
3.1. Der Beschwerdeführer ficht sodann den Schuldspruch wegen Misswirtschaft an. Er rügt, die Vorinstanz werfe ihm zu Unrecht vor, er habe bereits Ende 2009 begründete Besorgnis für eine Überschuldung der E.________ AG gehabt und hätte daher eine Zwischenbilanz erstellen müssen. Per Herbst 2009 sei als Sanierungsmassnahme ein Personalabbau beschlossen worden, die laufenden Bauprojekte seien fortgeschritten und er habe zwecks Überbrückung der Liquiditätsprobleme auch privat Gelder in die E.________ AG eingeschossen. Er habe Ende 2009 nicht davon ausgehen müssen, dass die Gesellschaft in absehbarer Zeit überschuldet sein werde.
3.2.
3.2.1. Den Tatbestand der Misswirtschaft nach Art. 165 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 165 - 1. Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
|
1 | Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
2 | Il debitore escusso in via di pignoramento è perseguito penalmente soltanto a querela di un creditore che ha ottenuto contro di lui un attestato di carenza di beni. |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 164 - 1. Il debitore che, in danno dei suoi creditori, diminuisce il proprio attivo in quanto |
|
1 | Il debitore che, in danno dei suoi creditori, diminuisce il proprio attivo in quanto |
2 | Nelle stesse condizioni, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria il terzo che compie tali atti in danno dei creditori. |
3.2.2. Der Verwaltungsrat einer Aktiengesellschaft muss gemäss Art. 725 Abs. 2

SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto CO Art. 725 - 1 Il consiglio d'amministrazione sorveglia la solvibilità della società. |
|
1 | Il consiglio d'amministrazione sorveglia la solvibilità della società. |
2 | Se vi è il rischio che la società diventi insolvente, il consiglio d'amministrazione adotta provvedimenti che garantiscano la solvibilità. Nella misura del necessario, adotta altri provvedimenti di risanamento della società o ne propone l'adozione all'assemblea generale qualora siano di competenza di quest'ultima. Se necessario, presenta una domanda di moratoria concordataria. |
3 | Il consiglio d'amministrazione interviene con la dovuta sollecitudine. |

SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto CO Art. 725 - 1 Il consiglio d'amministrazione sorveglia la solvibilità della società. |
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1 | Il consiglio d'amministrazione sorveglia la solvibilità della società. |
2 | Se vi è il rischio che la società diventi insolvente, il consiglio d'amministrazione adotta provvedimenti che garantiscano la solvibilità. Nella misura del necessario, adotta altri provvedimenti di risanamento della società o ne propone l'adozione all'assemblea generale qualora siano di competenza di quest'ultima. Se necessario, presenta una domanda di moratoria concordataria. |
3 | Il consiglio d'amministrazione interviene con la dovuta sollecitudine. |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 165 - 1. Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
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1 | Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
2 | Il debitore escusso in via di pignoramento è perseguito penalmente soltanto a querela di un creditore che ha ottenuto contro di lui un attestato di carenza di beni. |

SR 220 Parte prima: Disposizioni generali Titolo primo: Delle cause delle obbligazioni Capo primo: Delle obbligazioni derivanti da contratto CO Art. 725 - 1 Il consiglio d'amministrazione sorveglia la solvibilità della società. |
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1 | Il consiglio d'amministrazione sorveglia la solvibilità della società. |
2 | Se vi è il rischio che la società diventi insolvente, il consiglio d'amministrazione adotta provvedimenti che garantiscano la solvibilità. Nella misura del necessario, adotta altri provvedimenti di risanamento della società o ne propone l'adozione all'assemblea generale qualora siano di competenza di quest'ultima. Se necessario, presenta una domanda di moratoria concordataria. |
3 | Il consiglio d'amministrazione interviene con la dovuta sollecitudine. |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 165 - 1. Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
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1 | Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
2 | Il debitore escusso in via di pignoramento è perseguito penalmente soltanto a querela di un creditore che ha ottenuto contro di lui un attestato di carenza di beni. |
ein Kausalzusammenhang bestehen (Urteil 6B 748/2017 vom 30. Mai 2018 E. 3.2.2 mit Hinweisen).
3.3. Die Vorinstanz sprach den Beschwerdeführer der Misswirtschaft durch Konkursverschleppung schuldig. Über die E.________ AG wurde am 21. Juli 2010 der Konkurs eröffnet. Das Konkursverfahren wurde am 13. Oktober 2010 mangels Aktiven eingestellt. Die Vorinstanz erwägt u.a., die E.________ AG habe bereits im Frühjahr 2009 erste Liquiditätsprobleme gehabt. Die Betreibungen hätten Mitte Mai 2009 begonnen und sich ab November 2009 gehäuft. Der Beschwerdeführer habe seit mindestens September 2009 um die schwierige finanzielle Situation der E.________ AG gewusst und bereits Ende 2009 begründete Besorgnis für eine Überschuldung gehabt. Er hätte daher eine Zwischenbilanz erstellen und die Überschuldungsanzeige spätestens Ende Februar 2010 einreichen müssen. Ihm habe der Überblick über die finanziellen Verhältnisse der E.________ AG gefehlt. Deshalb könnten seine allfälligen Investitionen auch nicht als seriöse Sanierungsmassnahmen angesehen werden. Hätte der Beschwerdeführer rechtzeitig eine Zwischenbilanz erstellt, hätte er die finanzielle Lage der E.________ AG erkennen und rechtzeitig die Bilanz deponieren können. Daraus hätte eine grössere Konkursmasse resultiert. Ob der Beschwerdeführer wie behauptet im Jahre 2010 über Fr. 200'000.-
- in die E.________ AG einbrachte, sei fraglich. Ein entsprechender Kapitalfluss sei nicht belegt. Jedenfalls ändere dies nichts daran, dass der Beschwerdeführer insgesamt die Zahlungsunfähigkeit herbeigeführt und derart verschlimmert habe, dass das Konkursverfahren mangels Aktiven habe eingestellt und die Konkursgebühren hätten abgeschrieben werden müssen. Die Überschuldung und die offenen Betreibungen seien bis zur Konkurseröffnung angewachsen (angefochtenes Urteil S. 33-37).
3.4. Der Beschwerdeführer setzt sich mit den finanziellen Verhältnissen der E.________ AG Ende 2009 nicht ansatzweise auseinander. Er bestreitet zudem nicht, dass er um die Liquiditätsprobleme und die laufenden Betreibungen wusste. Die Vorinstanz geht daher willkürfrei davon aus, dieser habe Ende 2009 begründete Besorgnis für eine Überschuldung gehabt. Um sich einen genauen Überblick über die finanziellen Verhältnisse der E.________ AG zu verschaffen, hätte er daher unabhängig von den angeblich getroffenen Sanierungsmassnahmen eine Zwischenbilanz erstellen müssen, was er nicht tat.
Der Verwaltungsrat kann nach der Rechtsprechung bei Überschuldung die Benachrichtigung des Richters für eine kurze Zeitspanne aufschieben, wenn begründete und konkrete Aussichten auf eine kurzfristig realisierbare, dauerhafte finanzielle Sanierung der Gesellschaft bestehen. Übertriebene Erwartungen oder vage Hoffnungen reichen nicht aus (vgl. dazu etwa BGE 132 III 564 E. 5.1 S. 573; 127 IV 110 E. 5a S. 113; Urteile 6B 1107/2017 vom 1. Juni 2018 E. 2.6.4; 6B 985/2016 vom 27. Februar 2017 E. 4.2.1). Dass diese Voraussetzungen vorliegend erfüllt waren, ist weder dargetan noch ersichtlich. Der Beschwerdeführer behauptet nicht, mittels des beschlossenen Personalabbaus und der von ihm angeblich privat (wohl als Darlehen) zur Verfügung gestellten Gelder sei entgegen der Vorinstanz die Überschuldung der E.________ AG beseitigt worden. Die angeblichen Sanierungsmassnahmen entbanden ihn daher nicht von der Pflicht zur Benachrichtigung des Richters. Die Vorinstanz legt zudem dar, dass zwischen der Bankrotthandlung und der Verschlimmerung der Überschuldung ein Kausalzusammenhang besteht. Sie bejaht ausgehend von ihren willkürfreien und damit verbindlichen Sachverhaltsfeststellungen zutreffend auch den subjektiven Tatbestand. Der Schuldspruch
wegen Misswirtschaft im Sinne von Art. 165 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 165 - 1. Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
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1 | Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
2 | Il debitore escusso in via di pignoramento è perseguito penalmente soltanto a querela di un creditore che ha ottenuto contro di lui un attestato di carenza di beni. |
3.5. Die Vorinstanz brachte hinsichtlich der Unterlassung der Buchführung Art. 166

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 166 - Il debitore che viola il dovere impostogli dalla legge di tenere regolarmente e conservare i libri di commercio e di allestire un bilancio in modo che non si possa rilevare il suo stato patrimoniale o non si possa rilevarlo interamente, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria, se viene dichiarato il suo fallimento o se contro di lui viene rilasciato un attestato di carenza di beni in seguito ad un pignoramento eseguito in conformità dell'articolo 43 della legge federale dell'11 aprile 1889225 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF). |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 165 - 1. Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
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1 | Il debitore che, in un modo non previsto nell'articolo 164, a causa di una cattiva gestione, in particolare a causa di un'insufficiente dotazione di capitale, spese sproporzionate, speculazioni avventate, crediti concessi o utilizzati con leggerezza, svendita di valori patrimoniali, grave negligenza nell'esercizio della sua professione o nell'amministrazione dei suoi beni, |
2 | Il debitore escusso in via di pignoramento è perseguito penalmente soltanto a querela di un creditore che ha ottenuto contro di lui un attestato di carenza di beni. |
4.
4.1. Hinsichtlich des Schuldspruchs wegen Unterlassung der Buchführung im Sinne von Art. 166

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 166 - Il debitore che viola il dovere impostogli dalla legge di tenere regolarmente e conservare i libri di commercio e di allestire un bilancio in modo che non si possa rilevare il suo stato patrimoniale o non si possa rilevarlo interamente, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria, se viene dichiarato il suo fallimento o se contro di lui viene rilasciato un attestato di carenza di beni in seguito ad un pignoramento eseguito in conformità dell'articolo 43 della legge federale dell'11 aprile 1889225 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF). |

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 166 - Il debitore che viola il dovere impostogli dalla legge di tenere regolarmente e conservare i libri di commercio e di allestire un bilancio in modo che non si possa rilevare il suo stato patrimoniale o non si possa rilevarlo interamente, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria, se viene dichiarato il suo fallimento o se contro di lui viene rilasciato un attestato di carenza di beni in seguito ad un pignoramento eseguito in conformità dell'articolo 43 della legge federale dell'11 aprile 1889225 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF). |
4.2. Die Vorinstanz wirft dem Beschwerdeführer vor, die Buchführung der E.________ AG sei von Anfang an, d.h. seit der Gesellschaftsgründung im Jahre 2007, ungenügend gewesen. Es habe zu seinen üblichen Geschäftsgebaren gehört, seine Geschäfte nicht mit einer nachvollziehbaren Buchführung zu dokumentieren (angefochtenes Urteil E. 7.3 S. 52 und E. 9.3.5 S. 60). Der Beschwerdeführer sei aufgrund seiner Ausbildung und seiner langjährigen Tätigkeit im Treuhandbereich als Inhaber von zwei auf diesem Gebiet tätigen Gesellschaften kaufmännisch versiert und mit der Buchführung und den Pflichten als Verwaltungsrat vertraut gewesen. Er habe gewusst, dass er der Buchführung ungenügend nachgekommen und die Vermögenslage dadurch verschleiert worden sei, und er habe dies zumindest in Kauf genommen (angefochtenes Urteil E. 7.4 S. 53).
4.3. Die Vorinstanz legt willkürfrei dar, weshalb die Buchhaltung der E.________ AG trotz der per 31. Dezember 2008 existierenden Bilanz sowie Erfolgsrechnung auch für die Zeit bis Ende 2008 nicht gesetzeskonform war und die vom Beschwerdeführer nachträglich in Auftrag gegebene Kapitalflussrechnung nicht als nahezu vollständig betrachtet werden kann. Unbegründet ist auch die übrige Kritik des Beschwerdeführers betreffend die Tatzeit. Die Vorinstanz geht von einem Deliktszeitraum von über drei Jahren aus, gerechnet ab der Gründung der E.________ AG im Februar 2007 (angefochtenes Urteil E. 9.3.5 S. 60). Sie stellt demnach nicht auf den Deliktszeitraum gemäss Anklageschrift von fast vier Jahren (19.02.2007 bis 26.01.2011) ab. Ebenfalls nicht zu beanstanden sind die Feststellungen der Vorinstanz zum subjektiven Tatbestand. Der Beschwerdeführer trägt nichts vor, das die vorinstanzliche Beweiswürdigung als willkürlich erscheinen lassen könnte. Dessen Kritik ist unbegründet, soweit sie den gesetzlichen Begründungsanforderungen überhaupt zu genügen vermag.
4.4. Nicht zu hören ist der Beschwerdeführer, soweit er den beantragten Freispruch damit begründet, dass für die Zeit bis zum 11. November 2009 auch der zweite Verwaltungsrat wegen Unterlassung der Buchführung im Sinne von Art. 166

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 166 - Il debitore che viola il dovere impostogli dalla legge di tenere regolarmente e conservare i libri di commercio e di allestire un bilancio in modo che non si possa rilevare il suo stato patrimoniale o non si possa rilevarlo interamente, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria, se viene dichiarato il suo fallimento o se contro di lui viene rilasciato un attestato di carenza di beni in seguito ad un pignoramento eseguito in conformità dell'articolo 43 della legge federale dell'11 aprile 1889225 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF). |
4.5. Der Schuldspruch wegen Unterlassung der Buchführung im Sinne von Art. 166

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 166 - Il debitore che viola il dovere impostogli dalla legge di tenere regolarmente e conservare i libri di commercio e di allestire un bilancio in modo che non si possa rilevare il suo stato patrimoniale o non si possa rilevarlo interamente, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria, se viene dichiarato il suo fallimento o se contro di lui viene rilasciato un attestato di carenza di beni in seguito ad un pignoramento eseguito in conformità dell'articolo 43 della legge federale dell'11 aprile 1889225 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF). |
5.
5.1. Der Beschwerdeführer bestreitet zudem, namens der E.________ AG grundlos Zahlungen an die D.________ AG, die G.________ AG und sich selber getätigt zu haben. Er macht hierfür im Wesentlichen geltend, den Zahlungen an die D.________ AG und ihn selbst seien Vorleistungen seinerseits in gleicher Höhe gegenübergestanden. Die Zahlung an die G.________ AG von Fr. 34'000.-- sei aus zahlungstechnischen Gründen erfolgt, weil die Mitarbeiter der E.________ AG am Bankschalter kein Bargeld mehr bekommen hätten. Die Fr. 34'000.-- seien gleichentags an die E.________ AG zurückgeflossen, auch wenn der Beleg für die Rückvergütung nicht verbucht worden sei. Die Aktenlage spreche nicht zwingend gegen seine Darstellung.
5.2. Die Vorinstanz sprach den Beschwerdeführer der ungetreuen Geschäftsbesorgung schuldig, weil er in der Zeit von Januar 2008 bis August 2009 ab dem Geschäftskonto der E.________ AG grundlos insgesamt Fr. 159'329.-- an die ihm wirtschaftlich zuzurechnende D.________ AG, insgesamt Fr. 29'000.-- an die ebenfalls ihm gehörende G.________ AG und insgesamt Fr. 254'245.-- an sich persönlich überwies.
Eine willkürliche Beweiswürdigung ist erneut weder ersichtlich noch substanziiert dargetan. Der Beschwerdeführer behauptet beispielsweise, bei den Zahlungen der E.________ AG an die D.________ AG in der Zeit von Januar 2008 bis Juli 2009 handle es sich um Rückzahlungen des Darlehens von Fr. 158'700.--, welches er in den Jahren 2007/2008 als Vorinvestition über die von ihm kontrollierte D.________ AG privat in die E.________ AG eingebracht habe. Die Vorinstanz legt dazu u.a. dar, es gebe keinerlei Hinweise in den Akten, dass dieses Geld auch tatsächlich geflossen sei. Der Beschwerdeführer berufe sich nicht auf Rechnungen oder Kontoauszüge, sondern auf eigenhändig erstellte, undatierte Aufstellungen. Geldflüsse von über Fr. 100'000.-- in bar seien mehr als aussergewöhnlich. Ebenso aussergewöhnlich sei, dass der angebliche Geldfluss bei der E.________ AG nachträglich auf zwei verschiedene Arten verbucht worden sei und die Einträge datumsmässig nicht mit der Erklärung des Beschwerdeführers betreffend die angeblich in den Jahren 2007/2008 getätigten Vorinvestitionen übereinstimmen würden. Auch die Buchhaltung der D.________ AG spreche gegen entsprechende Vorinvestitionen derselben. Weiter habe weder die D.________ AG noch der
Beschwerdeführer über eine entsprechende Summe verfügt. Letzterer habe angegeben, das Geld für die Vorinvestitionen von Privatpersonen erhalten zu haben. Entgegen seiner Ankündigung habe er jedoch nie eine entsprechende Namensliste eingereicht (angefochtenes Urteil S. 40-44).
5.3. Der Beschwerdeführer setzt sich damit - wie auch mit der Beweiswürdigung der Vorinstanz betreffend die übrigen Zahlungen - nicht rechtsgenügend auseinander. Er stellt wie bereits vor der Vorinstanz durch nichts belegte Behauptungen auf und will sich hierfür zu Nutzen machen, dass die Buchhaltung der E.________ AG nicht ordnungsgemäss geführt wurde. Damit vermag er keine Willkür darzutun. Die Vorinstanz nimmt ausführlich auf die Akten Bezug. Sie begründet überzeugend, weshalb sie zur Auffassung gelangt, die beanstandeten Zahlungen des Beschwerdeführers an die D.________ AG, die G.________ AG und sich selber seien nicht geschuldet gewesen. Sie berücksichtigt dabei nicht nur, dass Buchhaltungsbelege für die vom Beschwerdeführer zu seiner Entlastung behaupteten Vorleistungen und Rückvergütungen fehlen, sondern sie würdigt auch zahlreiche weitere Indizien, die gegen dessen unbelegten Behauptungen sprechen.
5.4. Der Beschwerdeführer zahlte am 9. März und 1. April 2010 namens der G.________ AG insgesamt Fr. 35'000.-- an die E.________ AG zurück. Nach der Rechtsprechung reicht auch im Rahmen von Art. 158 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 158 - 1. Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
|
1 | Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, abusa della qualità di rappresentante conferitagli dalla legge, da un mandato ufficiale o da un negozio giuridico e cagiona in tal modo un danno al patrimonio del rappresentato, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
3 | L'amministrazione infedele a danno di un congiunto o di un membro della economia domestica è punita soltanto a querela di parte. |
5.5. Die Vorinstanz sprach den Beschwerdeführer gestützt auf ihre willkürfreien und damit verbindlichen Sachverhaltsfeststellungen zu Recht der ungetreuen Geschäftsbesorgung gemäss Art. 158 Ziff. 1

SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 158 - 1. Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
|
1 | Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. |
2 | Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, abusa della qualità di rappresentante conferitagli dalla legge, da un mandato ufficiale o da un negozio giuridico e cagiona in tal modo un danno al patrimonio del rappresentato, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria. |
3 | L'amministrazione infedele a danno di un congiunto o di un membro della economia domestica è punita soltanto a querela di parte. |
6.
Die Beschwerde ist nach dem Gesagten abzuweisen, soweit darauf eingetreten werden kann. Die Gerichtskosten sind dem Beschwerdeführer aufzuerlegen (Art. 66 Abs. 1

SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
|
1 | Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
2 | In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie. |
3 | Le spese inutili sono pagate da chi le causa. |
4 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso. |
5 | Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale. |
Demnach erkennt das Bundesgericht:
1.
Die Beschwerde wird abgewiesen, soweit darauf einzutreten ist.
2.
Die Gerichtskosten von Fr. 3'000.-- werden dem Beschwerdeführer auferlegt.
3.
Dieses Urteil wird den Parteien und dem Obergericht des Kantons Aargau, Strafgericht, 1. Kammer, schriftlich mitgeteilt.
Lausanne, 9. Januar 2019
Im Namen der Strafrechtlichen Abteilung
des Schweizerischen Bundesgerichts
Der Präsident: Denys
Die Gerichtsschreiberin: Unseld