S. 313 / Nr. 44 Bundesstrafrecht (i)

BGE 67 I 313

44. Sentenza 7 luglio 1941 della Corte di cassazione nella causa Ministero
pubblico della Confederazione contro Leoni.


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Regeste:
Il condurre e il lasciar condurre senza licenza non sono regolati dall'art. 61
LCAV in modo esauriente ed esclusivo, nel senso che un non detentore che
permette di condurre ad un terzo sprovvisto di licenza non potrebbe commettere
un'imprudenza secondo l'art. 67 CPF. Una colpa a stregua dell'art. 67 CPF può
esistere anche se non si verifica il fattispecie dell'art. 61 LCAV.
Art. 61 MFG enthält keine erschöpfende Regelung, die es ausschliessen würde,
dass wegen Zuwiderhandlung gegen Art. 67 BStrR bestraft werden kann, wer als
Nichthalter die Führung des Fahrzeuges einem Dritten überlässt, der keinen
Führerausweis besitzt. Schuldhaft im Sinne jener Bestimmung kann vielmehr auch
handeln, wer die Voraussetzungen des Art. 61 MFG nicht erfüllt.
Le fait de conduire et de laisser conduire sans permis n'est pas réglé
complètement et exclusivement par l'art. 61 LA; une personne qui n'est pas
détentrice et qui permet de conduire à un tiers dépourvu de permis peut
commettre une imprudence qui tombe sous le coup de l'art. 67 CPF. Il peut y
avoir faute selon l'art. 67 CPF, même en dehors du cas prévu à l'art. 61 LA.

A. - Il 12 luglio 1939, Ugo Leoni, autista alle dipendenze di Carlo Nessi, si
recava, accompagnato da Arrigo Nessi, figlio del suo datore di lavoro, nella
Val Verzasca con un autocarro di travi e assami.
Nel viaggio di ritorno, dopo il ponte di Sonogno, il Leoni, soffrendo di male
di stomaco, cedeva la guida del l'autocarro ad Arrigo Nessi. A Sonogno, prima
della

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partenza, avevano preso posto sul piano di carico dell'autocarro due altre
persone. Il Leoni era a conoscenza che Arrigo Nessi, studente di sedici anni e
mezzo, non aveva la licenza di condurre.
Alle ore 15.40, sulle tratta Sonogno-Frasco, l'autocarro entrava in collisione
con l'automobile della corsa postale Locarno-Sonogno. Ne risultarono rilevanti
danni alle macchine e parecchi passeggeri dell'automobile postale riportarono
ferite.
B. - In data 20 febbraio 1940 il Dipartimento federale di giustizia e polizia
decideva di delegare, in virtù degli art. 18 e 107 PPF, alle autorità ticinesi
l'istruzione e il giudizio della causa.
Il 29 aprile 1941, il Procuratore pubblico della giurisdizione sopracenerina
dichiarava in istato d'accusa il Nessi per aver messo in grave pericolo la
circolazione dell'autovettura postale in parola (art. 67 CPF), ma abbandonava
il procedimento penale nei confronti del Leoni (art. 27 CPF).
C. - Contro questo decreto di abbandono il Procuratore generale della
Confederazione ha inoltrato tempestivo ricorso alla Corte di cassazione del
Tribunale federale, adducendo che il Leoni era perfettamente responsabile
allorchè avvenne lo scontro e che quindi non si poteva far capo all'art. 27
CPF per dichiarare abbandonato nei suoi confronti il procedimento penale.
Il Leoni ha proposto il rigetto del ricorso, confermando interamente la sua
deposizione fatta davanti al Giudice istruttore e osservando che aveva ceduto
il volante ad Arrigo Nessi esclusivamente a motivo del suo stato di salute e
che durante undici anni di esercizio della professione di autista non era mai
stato punito per contravvenzioni alle norme sulla circolazione stradale.
Considerando in diritto:
1.- Nel fattispecie il Procuratore generale della Confederazione ha veste per
ricorrere in cassazione a stregua

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dell'art. 270 cp. 2 PPF. In concreto il Consiglio federale ha deferito il
giudizio della causa alla giurisdizione cantonale e il delitto previsto
dall'art. 67 CPF non dev'essere giudicato per legge dalle autorità cantonali.
D'altra parte non resta al Procuratore generale della Confederazione nessun
altro rimedio cantonale contro il decreto di abbandono. Infatti, con officio
15 maggio 1941, il Presidente della Camera dei ricorsi penali del Tribunale di
appello del Cantone Ticino dichiarava al Procuratore generale della
Confederazione che, secondo l'art. 75 CPPT, il decreto di abbandono poteva
essere impugnato, in sede cantonale, soltanto dalla Direzione generale delle
poste, come parte lesa, la quale però non intende costituirsi parte civile.
Il presente ricorso è quindi ricevibile.
2.- Per emanare il suo decreto di abbandono, il Procuratore pubblico
sopracenerino si è basato sull'art. 27 del CPF, secondo il quale le azioni e
le omissioni cui sono comminate pene, non possono essere punite in chi,
commettendole, era, senza propria colpa, privo della ragione e della sua
libera volontà.
In quale stato si trovasse il Leoni allorchè cedette e lasciò ad Arrigo Nessi
la guida dell'autocarro è una questione di fatto. Ma nel caso presente
l'impugnato decreto contiene soltanto l'accertamento che il Leoni non si
sentiva bene. Gli atti di causa non offrono nessuna base per ammettere che in
seguito a tale malore la ragione e la volontà del Leoni fossero lese.
Cosi stando le cose, il querelato decreto viola l'art. 27 CPF, poichè parte da
un errato concetto giuridico della capacità di discernimento.
Il ricorso dev'essere quindi accolto, ritenuto tuttavia che il Tribunale
penale che giudicherà il Leoni non sarà puramente e semplicemente vincolato al
giudizio della Corte federale di cassazione, ma, se ancora emergessero serie
circostanze, potrà riesaminare il quesito della capacità di discernimento del
Leoni, sulla quale però, si osserva

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fin d'ora, non può influire il fatto che Arrigo Nessi insistette affinchè il
Leoni gli cedesse la guida dell'autocarro, nè avrebbe rilevanza se risultasse
che il malore colpì il Leoni soltanto durante il viaggio tra Sonogno e Frasco
e che non si poteva quindi agevolmente fermarsi e chiamare un altro autista.
All'ammissione del ricorso non fa ostacolo l'art. 61 LCAV.
Secondo il tenore di quest'articolo, sarebbe punibile, oltre Arrigo Nessi,
soltanto il detentore dell'autocarro, il quale non era il Leoni, ma Carlo
Nessi. L'art. 61 LCAV presenta una lacuna, poichè pel fatto di aver lasciato
condurre un autoveicolo da una persona sprovvista della licenza di condurre
dovrebbe poter essere punito anche il conducente che non è detentore.
Trattandosi di una disposizione penale, questa lacuna non può però essere
colmata dal giudice.
Ma il condurre e il lasciar condurre senza licenza non sono regolati dall'art.
61 LCAV in modo esauriente ed esclusivo, nel senso che un non detentore che
permette di condurre ad un terzo sprovvisto di licenza non potrebbe commettere
un'imprudenza ai sensi dell'art. 67 CPF. Una colpa a stregua dell'art. 67 CPF
può esistere anche se non si verifica il fattispecie dell'art. 61 LCAV. L'art.
67 CPF non limita, come l'art. 61 LCAV, la responsabilità penale pel fatto di
circolare senza licenza a determinate persone: nel valutare l'imprudenza ai
sensi dell'art. 67 CPF non importa tanto se il terzo cui è stato affidato
l'autoveicolo fosse in possesso della licenza di condurre, quanto se fosse
esperto nel condurre.
Ciò posto, l'aver ceduto il volante di un autocarro, che circolava su una
stretta strada di montagna con servizio postale, a un ragazzo poco più che
sedicenne sprovvisto della licenza di condurre, rappresenta senza dubbio
un'imprudenza ai sensi dell'art. 67 CPF. Il Leoni conosceva l'età di Arrigo
Nessi e gli era pure noto che la strada ove circolava l'autocarro era una
strada postale. Il Leoni

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avrebbe dovuto attendere sino a tanto che il suo stato di salute si fosse
migliorato o che un altro autista fosse giunto a sostituirlo o, se il malore
lo colse in viaggio, avrebbe dovuto fermarsi al più vicino punto d'incrocio.
Che Arrigo Nessi, figlio del suo principale, l'abbia insistentemente invitato
a cedergli il volante, non può scusare completamente il Leoni.
Il Tribunale federale pronuncia:
Il ricorso è ammesso. Di conseguenza è annullato il decreto di abbandono 29
aprile 1941 nei confronti di Ugo Leoni, contro il quale il Procuratore
pubblico sopracenerino emanerà atto di accusa.
Decision information   •   DEFRITEN
Document : 67 I 313
Date : 31. Dezember 1941
Published : 07. Juli 1941
Source : Bundesgericht
Status : 67 I 313
Subject area : BGE - Strafrecht und Strafvollzug
Subject : Il condurre e il lasciar condurre senza licenza non sono regolati dall'art. 61 LCAV in modo...


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