S. 367 / Nr. 84 Versicherungsvertrag (i)

BGE 61 II 367

84. Estratto dalla sentenza 22 novembre 1935 della seconda sezione civile in
causa società di assicurazione «Union Genève» contro Cattaneo.

Regeste:
Contratto di assicurazione contro gli infortuni. - Risposte reticenti apposte
alla proposta da un agente della società. Anche l'agente meramente
«produttore» vincola la società colle dichiarazioni da lui fette al proponente
onde dargli le istruzioni necessarie per rispondere al questionario. - Nozione
dell'«infermità» ai sensi del questionario (art. 4, 6, 8 cif. 3 e 4, e 34
della legge sul contratto di assicurazione).


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A. - Il 30 marzo 1932 l'agente generale Bosia della società ricorrente entrava
in trattative con Luigi Cattaneo in Faido per indurlo a sottoscrivere una
proposta di assicurazione contro gli infortuni. Le trattative avvennero nel
laboratorio del Cattaneo in Faido alla presenza di certo Ciossi. E' pacifico
che le risposte alle domande della proposta di assicurazione furono apposte
dal Bosia. La proposta è firmata dal Cattaneo stesso e fu accettata dalla
società. In seguito ad infortunio del 27 dicembre 1933 il Cattaneo le chiedeva
l'indennizzo corrispondente. La società contestava la pretesa asserendo che
alcune delle risposte alla proposta (di cui si dirà in seguito) erano inesatte
ai sensi dell'art. 6 della logge sul contratto d'assicurazione. L'istruzione
della causa dimostro infatti la fondatezza dell'obbiezione. Ma il Cattaneo
replicava dicendo che, conversando con Bosia, gli aveva esposto le cose come
realmente erano, che questi aveva nondimeno scritte di proprio pugno le
risposte negative in questione e ch'egli, Cattaneo, le aveva firmate, perché
Bosia gli aveva affermato che le relative domande erano «di poca importanza».
B. - Le due istanze cantonali ammisero parzialmente le domande dell'attore
Cattaneo.
Il Tribunale federale rinviò gli atti all'istanza cantonale per nuovo giudizio
ai sensi dei seguenti
A. - ...
B. - Questa Corte accoglie la tesi sostenuta dall'attore e ammessa
dall'istanza cantonale, che il modo d'agire dell'agente generale Bosia vincola
la convenuta; donde l'illazione che, se è dimostrato che l'attore, al momento
in cui doveva rispondere alle questioni 7, 9a, 9c, 11a e 11c, ha fatto
all'agente Bosia delle dichiarazioni esatte, le risposte apposte dal Bosia non
possono, quantunque, oggettivamente, non fossero conformi alla realtà, essere
messe a carico dell'attore.

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La differenza, che la convenuta intende fare, in merito alla veste di
rappresentare una società di assicurazione, tra agente produttore ed agente
stipulante, dichiarando che solo un agente di quest'ultima categoria avrebbe
potuto vincolare la società, non è operante nella fattispecie, poiché,
appunto, non si trattava di conchiudere un contratto d'assicurazione, ma solo
di prepararne le basi allestendo la proposta di assicurazione e dando al
proponente gli schiarimenti necessari per rispondere al questionario ai sensi
dell'art. 4 della legge sul contratto di assicurazione. Giusta l'art. 34
ibidem «di fronte allo stipulante» (in concreto, l'attore) l'agente si ritiene
autorizzato a fare per l'assicuratore gli atti abitualmente inerenti alla
funzione di un agente della sua categoria o quelli che l'agente suol fare col
tacito consenso dell'assicuratore.
Ora, come rettamente ha ritenuto l'istanza cantonale, è fuori di dubbio che
Bosia, agente generale della convenuta, aveva la facoltà di vincolare la
Società quando dava al Cattaneo le istruzioni necessarie onde rispondere alle
domande del questionario, anzi lo coadiuvava stendendone di proprio pugno la
risposta.
C. - Rimane da esaminare se, allo stato degli atti ed in base agli
accertamenti dell'istanza cantonale, questa Corte possa ammettere, che sui
punti rilevati dal questionario e di cui si controverte, l'attore ha informato
esattamente l'agente Bosia, di modo che la responsabilità delle risposte
negative stese dal Bosia ricadrebbe sulla convenuta.
1) L'attore doveva rispondere, tra altre, alle questioni seguenti:
Questione 7: Se era colpito da infermità.
Questioni 9a e c: Se era già assicurato presso altre società e se le eventuali
assicurazioni erano ancora in vigore.
Questioni 11a e c: Se era già stato colpito da accidenti e se per essi era già
stato indennizzato da società di assicurazione.
Tutte queste questioni hanno avuto risposte negative.

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Trattasi ora di sapere su quali punti queste risposte negative possano
ritenersi giustificate: in altri termini, se dalle comunicazioni fattegli dal
convenuto, il Bosia poteva, direttamente od indirettamente dedurre, che le
risposte negative da lui apposte al questionario non fossero conformi al vero,
inducendo il Cattaneo nondimeno a confermarle colla propra firma,
affermandogli che non avevano importanza (art. 8 cifre 2 e 3, e 34 della legge
sul contratto di assicurazione).
2) Decisiva, perché costituente a questo riguardo l'unica prova, è la
deposizione del teste Ciossi e le constatazioni che ha fatto l'istanza
cantonale in merito alla stessa. Questo teste depone in sostanza: Cattaneo
«spiegò» al sig. Bosia «che doveva ricevere 1000 fchi. dalla Winterthur. Alle
osservazioni del sig. Cattaneo, il sig. Bosia replicò ch'erano cosa di poca
importanza e che non interessavano l'affare che doveva concludere colla
ricorrente». Da questa deposizione si evince, anzitutto, non esistere prova
che il Cattaneo, direttamente, abbia affermato al Bosia nè che non fosse
infermo (questione 7) nè che non fosse assicurato presso altra società (9a e
c) nè che non avesse subito altro infortunio e non fosse per esso stato
indennizzato (11a e c).
3) Nondimeno, in merito a questi quesiti 7, 9a e c e 11a e c si osserva:
a) Dalla comunicazione, accertata dal teste Ciossi, che Cattaneo «doveva»
ricevere dalla Winterthur la somma di 1000 fchi, il Bosia doveva anzitutto
eruire, che Cattaneo aveva già proposto altra assicurazione sugli infortuni,
era già stato assicurato (appunto presso la Winterthur-9a-) ed aveva già
subito un infortunio (11a). Inserendo nella proposta una risposta negativa
alle domande 9a e 11a, il Bosia ha dunque attestato per iscritto una
controverità o almeno cosa che, per poco avesse riflesso, doveva conoscere
come inesatta. La responsabilità di questa risposta ricade quindi sul Bosia e,
per i motivi suesposti, sulla
convenuta

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b) Per quanto concerne la risposta alla questione 9 c, si può ammettere, in
favore del Cattaneo la buona fede. In realtà l'assicurazione presso la
Winterthur era «ancora in vigore» poiché non era che sospesa nei suoi effetti,
l'attore non avendo soluto i premi. Ma, poiché non pagava più i premi,
Cattaneo poteva in buona fede ritenere che fosse rescissa, vale a dire che più
non fosse in vigore (9 c).
c) Questione in merito alla risposta 7: esistenza di un'infermità. E'
stabilito, in fatto, che prima dell'infortunio in contestazione, Cattaneo ne
aveva subito due altri. Il primo, il 18 settembre 1931 (ustioni sempre alla
gamba sinistra), per il quale ricevette o «doveva» ricevere dalla Winterthur
3737 fchi. 60 (v. rogatoria KELLER e documenti 8 e 9), vale a dire 1078 fchi.
per indennità giornaliera, 159 fchi. 60 per spese di cura e 2500 fchi. per
invalidità permanente (12 1/2%). Un secondo infortunio, di pochissima
importanza, aveva colpito il Cattaneo l'11 luglio 1932: esso non ha lasciato
nessuna invalidità permanente. Doveva in base all'invalidità permanente del 12
1/2% di cui sopra, il Cattaneo ritenersi colpito da infermità ai sensi della
questione 7, o poteva invece, in buona fede, rispondere che non era infermo?
Questa Corte si pronuncia per la seconda alternativa. Secondo il perito Dr.
Combi, l'infortunio subito il 18 settembre 1931 non rendeva il Cattaneo
«infermo». Il perito lo qualifica di «non ostacolante la marcia» del
sinistrato. Esso non rendeva quindi «infermo» il Cattaneo nel senso assoluto e
proprio della parola. Quest'illazione è impellente qualora si esaminino da
vicino gli esempi, che la proposta menziona onde illustrare il concetto
d'infermità (ernia, cecità, sordità, paralisi, mutilazione di un membro ecc.)
ai sensi della proposta stessa. Si tratta di menomazione dell'incolumità
personale (per malattie od accidenti) di gravità eccezionale. Indubbiamente,
la menomazione corporale subita dal Cattaneo in seguito all'infortunio del 18
settembre 1931 era ben lungi dal costituire un'«infermità» ai sensi della
questione 7, alla quale quindi poteva essere risposto in modo negativo

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senza perciò commettere reticenza ai sensi dell'art. 6 della logge.
d) Risposta alla questione 11 c: Siete voi già stato indennizzato per questi
infortuni?
Si è risposto no anche a questa questione. La risposta è oggettivamente
inesatta, come risulta da quanto precede, inesattezza che sarebbe scusabile
solo se Cattaneo avesse riferito al Bosia tutta la verità sulla natura e
l'importanza dell'infortunio precedente del 18 settembre 1931. Ora, secondo la
testimonianza Ciossi, il Cattaneo avrebbe detto che, per infortunio subito,
doveva ricevere dalla Winterthur 1000 fchi. Il che è materialmente inesatto.
Come fu detto, il Cattaneo aveva ricevuto o doveva ricevere dalla Winterthur,
non 1000 fchi., ma oltre franchi 3700 di cui 2500 fchi per invalidità
permanente (12 1/2%). Il Cattaneo ha dunque informato inesattamente il Bosia
su questo punto e se, in base a questa inesatta informazione il Bosia ha
risposto che la questione era di cosi poca importanza da legittimare una
risposta negativa, si è evidentemente perché partiva dall'idea, che si
trattasse di un infortunio comportante soltanto un indennizzo di 1000 fchi.
Informato esattamente della misura dell'indennizzo, è probabile che il Bosia
non avrebbe ritenuto una invalidità permanente del 12 1/2% come cosa «di cosi
poca importanza da non interessare l'affare che si doveva conchiudere» (teste
Ciossi). Ma a questo riguardo le constatazioni dell'istanza cantonale sono
poco chiare, ad ogni modo, incomplete. Trattando di questo punto, l'istanza
cantonale afferma (p. 10 della sentenza): «In fatto, Cattaneo ha dichiarato
all'agente generale per il Ticino L. Bosia l'esistenza del contratto colla
Winterthur e la liquidazione dell'indennità, sia pure in circa franchi 1000».
Intende l'istanza cantonale dire con ciò che, effettivamente, il Cattaneo ha
dichiarato a Bosia solamente questa somma o devono le parole «sia pure»
significare essere possibile ch'egli avesse nominato somma superiore? Quale?
E' ovvio che la soluzione da darsi al quesito può essere diversa a seconda
della risposta

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che l'istanza cantonale intende dare a queste questioni. Su questo punto è
quindi indispensabile un chiarimento, rispettivamente un complemento
d'istruzione o di constatazioni.
e) E' indispensabile sopra un altro punto. Quando il Cattaneo fece la
dichiarazione che, secondo il Ciossi, «doveva» ricevere 1000 fchi.», era
l'indennità di 3700 fchi., dovutagli dalla Winterthur già liquidata o no? In
altre parole, sapeva il Cattaneo al momento della firma della proposta, che
quest'indennità era o doveva essere superiore di 1000 fchi.? L'aveva egli già
ricevuta? Su questo punto le constatazioni dell'istanza cantonale, non sono
chiare o, almeno, non sono complete. A p. 3 della sentenza cantonale si
dichiara che Cattaneo «ebbe a ricevere dalla Winterthur 3737 fchi.»; a p. 10
si parla di «liquidazione dell'indennità»; altrove è questione che Cattaneo
«doveva» ricevere. L'istanza inferiore sembra ritenere che, al momento della
proposta e della conversazione Cattaneo-Bosia, quest'indennità non era
liquidata o almeno non era ancora percepita. D'altro canto, nelle conclusioni
dell'attore del 24 novembre 1934 si legge che l'infortunio del 18 novembre
1931 (recte 18 settembre 1931) «venne liquidato dalla «Winterthur in data
prima della proposta coll'Union Genève».
Ad ogni modo manca anche su questo punto una constatazione di fatto indubbia
da parte dell'istanza cantonale, constatazione che, a parere di questa Corte,
potrebbe anche essere non irrilevante per sapere se, al momento della
proposta, il Cattaneo poteva in buona fede affermare, che l'indennizzo
percepito o da percepirsi dalla Winterthur era di 1000 fchi.
Il Tribunale federale pronuncia:
La querelata sentenza è annullata e la causa rinviata all'istanza cantonale
per complemento d'istruzione, eventualmente di constatazioni, e per nuovo
giudizio.
Informazioni decisione   •   DEFRITEN
Documento : 61 II 367
Data : 01. Januar 1935
Pubblicato : 22. November 1935
Sorgente : Bundesgericht
Stato : 61 II 367
Ramo giuridico : BGE - Zivilrecht
Oggetto : Contratto di assicurazione contro gli infortuni. - Risposte reticenti apposte alla proposta da un...


Registro DTF
61-II-367
Parole chiave
Elenca secondo la frequenza o in ordine alfabetico
questio • convenuto • invalidità permanente • contratto di assicurazione • quesito • testimone • replica • proponente • ricorrente • tribunale federale • autorizzazione o approvazione • irrilevanza • decisione • incarto • direttive anticipate del paziente • azione • importanza • numero • indennità giornaliera • organizzazione
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