278 Familienrecht. N° 47.

47. Estratto dalla sentenza 22 giugno 1927 della IIa Sezione civile
nella causa G'. contro S.

Causa di paternità. Attribuzione dell'infante al convenuto con effetti
di stato civile. La questione di sapere, se promessa di matrimonio sia
intervenuta, è di regola, questione di fatto; potrà però essere riveduta
dal tribunale federale quando, decidendola, il giudice cant. è partito
da un concetto giuridico errato. Perchè esisti promessa di matrimonio a
sensi dell'art. 323 CCS non è indispensabile che il padre convenuto abbia
avuto realmente l'intenzione di sposare la ragazza ; occorre solamente
che dalle sue parole o dai suoi atti ed, in genere, dal suo contegno,
essa abbia potuto ragionevolmente e di buona fede dedurre che tale fosse
la sua intenzione. Non occorre neppure che la promessa di matrimonio,
ossia gli atti dai quali essa ha potuto essere dedotta, Sia anteriore al
primo contatto sessuale; basta che promessa od atti conclude-nti abbiano
preceduto il rapporto intimo, dal quale la gravidanza ha potuto risultare.

s

Nella causa di paternità promessa da G. contro S. il Tribunale di Appello
del cantone Ticino, con sentenza del 24 febbraio 1927, dichiarava
l'infante figlia naturale del convenuto S. e lo condannava a pagare
'alla madre 600 franchi per l'indennità di cui all'art. 317 CCS, una
pensione alimentare di mensili 50ssfranclii, da solvere anticipatamente
sino al 18° anno di età della figlia. Respingcva il Tribunale di Appello
invece la conclusione tendente a far attribuire la figlia al convenuto con
effetto di stato civile per i motivi seguenti: Non risulta provato che il
convenuto, onde indurre la Gamboni a concedergli i suoi favori, le abbia
promcsso di sposarla. Un simile intendimento non è mai esistito nella
sua mente. L'attrice è certamente andata troppo oltre nell'interpretare
certe frasi delle lettere del convenuto, est-Irnazioni che. sono del
resto posteriori al primo contatto verificatosi in Lugano.

Il Tribunale federale ha attribuito l'infante al padre illegittimo
peri seguenti

Familienrecht. N° 47. 27%.-

Considerandi :

,30 Nei confronti del ricorsodelle attrici occorre anzitutto esanunare
se l'istanza cantonale abbia rettamente giudicato respingendo la domanda
di attribuzione dell'infante al convenuto con effetti di stato civile.

Di regola, la questione, se una promessa di matrimonio sia intervenuta, è
di fatto e non soggiace all'esame di questa Corte, a meno che il giudizio
cantonale non Sia, a questo riguardo, inconciliabile cogli atti o abbia
misconosciuto principi di diritto federale sull'onere e sulla valutazione
della prova. Quest'ultima eccezione non fu neanche proposta nel caso in
esame e la prima non fu sollevata tempestivamente e nelle forme di legge
(art. 67 , cap. 2 in fine OGF).

Ma la Situazione è diversa, qualora il giudice cantonale, affermando
o negando la promessa di matrimonio, sia partito da un concetto
giuridico errato. Ora, dai motivi invocati dal giudice cantonale e sopra
riprodotti risulta che egli è incorso, a questo riguardo, in un duplice
errore. Anzitutto, ritenendo che, perchè gli estremi dell'art. 323
CCS si verifichino, occorra che il padre abbia Veramente e realmente
avuto l'intenzione di sposare la madre dell'infante. ln secondo luogo
ammettendo, che agli effetti degli art.. 323 e. 318 CCS la promcssa di
matrimonio o di fatti dai quali essa' può essere dedotta, debbano essere
anteriori al primo concubito. Ambedue queste opinioni sono contrarie
alla giurisprudenza di questa Corte.

Nelle sentenze del 30 settembre 1926 in causa Gavillet c. Bonzon (non
intieramente pubblicata nella B. U. vol. 52, N° 48, p. 309 e seguenti),
il T ribunale federale ha dichiarato, che perchè esista promessa di
matrimonio a sensi dell'art. 323 CCS non è indispensabile che il padre
convenuto abbia avuto realmente l'intenzione di sposare la ragazza ;
occorre solamente che dalle sue parole o dai suoi atti ed, in genere,
dal suo contegno, la madre abbia

280 . Familienrecht. N° 47.

potuto, ragionevolmente e di buona fede, dedurre, che tale fosse la sua
volontà. D'altro canto il Tribunale federale, confermando la

sua precedente giurisprudenza (B. U. 51 II p. 485 ;,

48 II p. 189 e 190), ha, nella stessa sentenza, ribadito il principio,
che a giustificare un giudizio di attribuzione dell'infante al padre con
effetti di stato civile, non è necessario che la promessa di matrimonio
(ossia gli atti dai quali essa ha potuto essere dedotta) sia anteriorie al
prima contatto sessuale : basta che promessa od atti concludenti abbiano
preceduto il rapporto intimo, dal quale la gravidanza ha potuto risultare
(B. U. 52 II p. 312 e seg.).

4° Esaminando la questione dell'attribuzione con effetti civile
sotto questo aspetto, la risposta non può essere che affermativa
..............................

.................................................

E lecito ammettere che l'attrice non si è lasciata indurre al primo
concubito, se non dopo aver avuto da s. assicurazioni tali da poter
ragionevolmente ritenere probabile un matrimonio per il caso di
una gravidanza. È quanto essa ha esplicitamente affermato a diversi
testi. Ma, indubbiamente, queste affermazioni dell'attrice stessa,
riferite dai testi, non avrebbero forza di prova, se non fossero
confortate dall'atteggiamento del convenuto in genere ed in ispecie da
quanto risulta dalla sua corrispondenza. Nella lettera all' attrice del
1° dicembre 1922 (dunque posteriore al primo eoneubito, ma precedente
il periodo critico), il convenuto scrive : Sta buona e sarai un giorno
contenta : . . . sono pronto a tutto e penso a tutto. Il bene che ti
voglio è molto più grande di tutti i beni di questa terra. Ed il 4 gennaio
1923 C'é O. che ti aiuta e ti salverà di qualsiasi Situazione critica.
È ben vero che qualche frase della corrispondenza può essere interpretata
come una semplice promessa di aiuto finanziario : altre sono alquanto
equivoche e tradiscono lo sforzo dello scrivente diFamilienrecht. N°
47. 281

intrattenere nell'animo dell'amante la Speranza del matrimonio senza
troppo comprometteisi. Esse però sono tali che, date le circostanze e
considerate le espressioni di vivo amore e di fedeltà, di cui il convenuto
non era avaro nelle sue lettere, potevano ragionevolmente e di buona fede
essere interpretate come assicurazioni di futuro matrimonio. Indubbio, in
ogni caso, il contenuto di una lettera del 1° giugno 1923, la quale cade
invero nell'ultima fase del periodo critico, ma che serve ad interpretare
le altre : Non voglio lasciarti ad ogni costo: ti voglio bene e devi
essere mia. Frase quest'ultima punto ambigua poiché, a quell'epoca,
il convenuto possedeva l'attrice già da un pezzo. Scrivendole egli
dev'essere mia , non voglio lasciarti ad ogni eosto, essa doveva o
almeno poteva in buona fede ritenere che intendesse dire : devi essere
mia per Vincolo legittimo e duraturo. A quest'illazione indarno si
opporrebbe la deposizione di una teste, la quale narra, che l'attrice
le avrebbe confidato di non aVer mai sperato di unirsi in matrimonio
collo Stoffel. Questa testimonianza non è conciliabile con altre, le
quali affermano il contrario. Da quanto precede risulta che, respinto
il ricorso del convenuto,l'infante deve, in base all'art. 323 CCS,
essere assegnata al convenuto con effetti di stato civile.

Il Tribunale federale pronuncio:

Il ricorso delle attrici à ammesso parzialmente nel senso che, in riforma
della querelata sentenza, la figlia vien attribuita al convenuto cogli
effetti di stato civile.
Information de décision   •   DEFRITEN
Document : 53 II 278
Date : 22 juin 1927
Publié : 31 décembre 1927
Source : Tribunal fédéral
Statut : 53 II 278
Domaine : ATF - Droit civil
Objet : 278 Familienrecht. N° 47. 47. Estratto dalla sentenza 22 giugno 1927 della IIa Sezione


Répertoire des lois
: 67
Répertoire de mots-clés
Trié par fréquence ou alphabet
action en justice • aide financière • appréciation des preuves • avis • copie • droit fédéral • décision • défendeur • examinateur • fin • forme et contenu • fédéralisme • grossesse • intention de se marier • questio • question de fait • rapports sexuels • répartition des tâches • tessin • tribunal fédéral • témoin • état civil