la police d'assurance a été déclarée insaisissable et le préposé aux
faillites a été invite à statuer dans l'état de oollocation sur la
validité du droit de gage revendiqué. Or, ces décisions sont l'uno et
l'autre erronées et impliquent la méconnaissance evidente des dispositions
expresses de l'ordonnance du Tribunal fédéral du 10 mai 1910 concernant la
saisie, le séquestre et la réalisation des droits découlant d'assuranees.
En effet, l'instance cantonale eonstate que la masse ne conteste pas
aux hoirs Mack la qualité de bénéficiaires des droits résultant de la
police, et en outre il est constant que le gage a été eonstitué parle
failli. Les conditions d'application de l'art. 12 de l'ordonnance
eitée ci dessus sont donc réunies, c'est à-dire que le droit de gage
ne doit pas étre réalisé dans 1a faillite et qu'il doit etre imparti
au eréancier gagisteundélai pour intenter la poursuite en réalisation
de gage. Du moment que, par suite de la reconnaissance de la qualité de
hénéficiaires, les droits résultant de la police eessaient de faire partie
de la masse, l'autorité de surveillance n'avait pas à se prononcer sur
la saisissabilité de la police et l'Office n'a pas davantage à statuer,
dans l'état de-collocation, sur la validité du droit de gage; les
contestations qui peuvent s'élever à ce sujet entre le créaneier gagiste
et les béné-fioiaires doivent étre liquidées en dehors de la faillite. Le
recourant ayant remis la police en mains de l'Office dans l'idée qu'elle
était comprise dans la masse, et cette idée s'ètant révélée erronee par
suite de la reconnaissance de la elause bénéficiaire de la part de la
masse, il est fonde à exiger la restitution de la police, et la masse qui,
vu la dite reconnaissance, n'a plus à s'oeeuper de la police, ne saurait
étre admise à fixer au créancier un délai pour la revendiquer contre les
hoirs Mack. Elle doit simplement, conformément à l'ordonnanee, lui fixer
un délai pour 'intenter la poursuite en réalisation de gage, de maniere
à ce qu'elle ne soit pas obligée de garderund Konkurskammer. N°'82. z 377
indéfiniment le dividende afl'érent à la créance, qu'elle est tenue de
colloquer, abstraetion faite du gage.
Il résulte de ce qui precede que l'autorità cantonale aurait dù entrer
en matière sur le recoursizsion ne saurait en effet prétendre que le
recourantssn'eùt pas d'intérèt à demander l'annulation de la decision de
l'autorità-inferieure de surveillance, puisqu'au contraire ses droits,
tels qu'ils se trouvent consacrés par l'ordonnanee federale, ont été
manifestement méconnus et Violés par cette decision. Il y a lieu, par
conséquent, d'annuler tant ce prononcé que celui de l'instance supérieure,
et d'inviter l'Office :
1° A restituer au recourant la police, soit le montant de l'assurance
s'il l'a déjà encaissé;
2° A lui fixer un délai convenable pour intenter contre les hoirs Mack
la poursuite en réalisation de gage;
3° A statuer dans l'état de collocation sur l'admission de la créance,
abstraction faite du gage ;"
4° A garder le dividende aiîérent à cette créance auss longtemps que le
gage n'aura pas été réalisé en dehors de la faillite et à ne le distribuer
que dans la mesure où il doit servir à combler un deficit éventuel.
Par ces motifs. La Chambre des Poursuites et des Faillites prononce :
Le recours est admis dans le sens des motifs.
82. Sentenza 5 novembre 1915 in cause WE-
Anche l'esercizio di una osteria può costituire, in determinate
condizioni, l'esercizio di una professione a mente dell'art. 92 cit. 3
L. E. F.
In un'esecuzione promossa contro Luigi Mangili, esercente la trattoria
Degli Amici e Avvenlre m Lugano,
AS M lll 1915 27
878 Entscheidungen 'der Schuldbetreibungsl'Ufficio di Lugano pignorava,
tra altro, gli oggetti se.guenti : '
a) Un banco di negozio.
b) Una bilancia & due piattelli.
e) Una cucina economica con i relativi tubi.
Avendo il debitore chiesto all'Autorità di Vigilanza di escludere
questi oggetti dal pignoramento in forza dell'art. 92 cif. 3 LEE,
il ricorso venne resPinto colla querelata decisione 22 settembre 1915
sulla scorta dei seguenti motivi : Il ricorso è anzitutto tardivo perchè
interposto il 16 agosto 1915, mentre l'ultimo giorno utile era il 15
dello stesso mese. Ma esso è infondato anche nel merito. Un oste non
è un professionista nel senso della legge; la sua attività consiste,
non nell'esercizio di determinate capacità, ma nella compera e vendita
di merce. Gli oggetti pignorati non servono dunque all'esercizio di una
proiessione a mente dell'art. 92 eil. 3, ma di un commercio, e non cadono
quindi sotto la protezione di quel di5posto;
Considerando in diritto:
1° L'eccezione di tardivit'a sollevata dalla parte resistente al ricorso
ed ammessa dal giudice cantonale e infondata. L'ultimo giorno utile era
il 15 agosto : ma questo era giorno festivo ed il termine a ricorrere
non spirava quindi che il giornaseguente. Ora, il ricorso fu 'messo alla
posta il 16 agosto prima delle 4 pom.
2° Nel merito si osserva : Lo scopo dell'art. 92 cit. 3, è di permettere
al debitore di guadagnare il 5110 sostentamento e quello della sua
famiglia, continuando a Spiegare quella forma di attività che ha
esercitata fino al pignoramento, purchè ciò sia possibile senza il
concorso di elementi capitalistici di una certa importanza. Parten do da
questo concetto, la giurisprudenza del Tribunale federale ha ammesso che,
in via generica, il termine di professione Significa ogni attività
economica che non riveste i caratteri di un'impresa industriale o
commer-und Konkarskammer. N° 82. , 37%}
ciale : vale a dire ogni attività economica che consiste essenzialmente
nel lavoro del debitore e dei membri della sua famiglia senza che vi
concorrano impianti meccanici od altri elementi capitalistici di tale
importanza da dare a quest'attività l'indole di un'impresa commerciale
ed industriale. Ond'è che l'esercizio di un piccolo commercio o d'una
modesta industria può avere il carattere di una professione nel sense
della legge ogni qualvolta esse consiste essenzialmente nel lavoro del
debitore e dei membri della sua famiglia e che i mezzi meccanici () gli
altri elementi capitalistici, che vi concorrono, sono di cosi piccola
importanza che si appalesano piuttosto come mezzi necessari al debitore
per tra!" profitto delle sue attitudini commerciali ed industriali,
anzichè come fattori economici che costituirebbero, col lavoro del
debitore, un'azienda industriale o commerciale.
Ciò posto, non è dubbio che, come I'esercizio di una modesta pensione
(RU ed. sep. 15 p. 4 e seg. *), anche quello di una piccola osteria
o trattoria possa rivestire il carattere di una protessione nel senso
della legge: poichè anche nell'esercizio di una piccola osteria l'elemente
principale dell'azienda si compendia nel lavoro dell'esercente. Donde
risulta che ad esclndere che il debitore Mangili eserciti una professione
nel senso della legge non basta lo stabilire che esso tiene una trattoria
: bisognerà inoltre esaminare le condizioni Speciali dell'esercizio. Se,
come sembra risultare daglatti, esso consiste essenzialmente nel lavoro
del debitore e dei membri della sna famiglia e nell'uso de modesto
mobiglio necessario a quest'uopo, ed il provvento dell'azienda non
è presumibilmente tale da produrre guadagni, ma da bastare solo al
sostentamento del debitore e della sua famiglia, quest'esercizio dovrà
venir considerato
come l'esercizio di una professione a mente dell'art. 92
SR 281.1 Legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento (LEF) LEF Art. 92 - 1 Sono impignorabili: |
|
1 | Sono impignorabili: |
10a | i diritti non ancora esigibili a prestazioni previdenziali e al libero passaggio nei confronti di fondi di previdenza professionale; |
9a | le rendite, indennità in capitale e altre prestazioni elargite alla vittima o ai suoi parenti per lesioni corporali, danno alla salute o morte d'uomo, in quanto costituiscano indennità a titolo di riparazione morale, o risarcimento per le spese di cura o per l'acquisto di mezzi ausiliari; |
2 | Sono inoltre impignorabili gli oggetti per i quali vi è senz'altro da presumere che il ricavo eccederebbe di così poco la somma delle spese da non giustificare la loro realizzazione. Tali oggetti devono tuttavia essere indicati nel verbale di pignoramento con il loro valore di stima.208 |
3 | Gli oggetti di cui al capoverso 1 numeri 1 a 3 sono pignorabili se di valore elevato; tuttavia essi possono essere tolti al debitore soltanto dopo che il creditore ha messo a disposizione del debitore, in loro sostituzione, oggetti del medesimo valore d'uso oppure la somma necessaria per il loro acquisto.209 |
4 | Sono salve le disposizioni speciali sull'impignorabilità previste dalla legge federale del 2 aprile 1908210 sul contratto d'assicurazione (art. 79 cpv. 2 e 80 LCA), dalla legge federale del 9 ottobre 1992211 sul diritto d'autore (art. 18 LDA) e dal Codice penale (CP)212 (art. 378 cpv. 2 CP).213 |
cif. 3 LEF. L'incarto non offrendo gli elementi necessari affinchè
" Ed. gen. 88 ! p. 189 e seg-
380 Entscheidungen der Schuldbetreibungs-
il Tribunale federale possa decidere questa questione direttamente, la
sentenza querelata deve venir annullata e la causa rinviai a all'istanza
cantonale per complemento d'istruzione nel senso dei considerandi e
nuovo giudizio;
pronuncia :
Il ricorso è ammesso nel senso dei eonsiderandi.
83. Entscheid vom 5. November 1915 i. s. Schlesinger.
A rt. 1 4 4 Se h K G. Verteilung des vom Drittschuldner einer
gepfändeten Forderung bezahlten Betrages ohne Begehren des
betreibenden Gläubigers. Unzulässigkeit der Verteilung der von
Mietund Pachtzinsschuldnern bezahlten Beträge, wenn die Mietoder
Pachtzinsiorderungen nur als Akzessorium einer Liegenschaft gepfändet sind
und die Betreibung in Beziehung auf die Liegenschaft dnhingefallen ist.
A. in einer Reihe von Betreihungen gegen den Rekurrenten Max Schlesinger,
Kaufmann in Zürich 6, wurden unter anderem dessen Liegenschaften in
Altstetten und Zürich 2 gepfändet. Diese Liegenschaften waren verpachtet
Die Pachtzinsen für die Jahre 1911 1913 im Betrage von 521 Fr. 70 Cts. und
426 Fr. 40 Cts. wurden dem Betreihungsamt Zürich 6 abgeliefert. Dieses
stellte am 29. Juli 1915 einen Verteilungsplan auf, worin es den
Reinerlös aus den Pachtzinsen verschiedenen Pfändungs-gläubigem zuteilte,
obschon diese nie die Verwertung der schon im Jahre 1909 gepfändeten
Liegenschaften verlangt hatten.
8. Hiegegm erhob der Rekurrent Beschwerde mit dem Begehren, der
Verteilungsplan sei aufzuheben und die vorhandene Barschaft ihm
herauszugeben.
Er machte geltend : Die Gläubiger hätten innert der gesetzlichen Frist
von zwei Jahren seit der Pfändung die Verwertung der Liegenschaften
nicht verlangt. Infolge--und Konkursnammer. N° 825. ..mi
dessen seien ihre Betreibungen erloschen und eine Verteilung
unzulässig. Auch für die Verteilung von barem Geld sei ein
Verwertungsbegehren nötig, weil nach dem Betreibungsgesetze das
Betreibungsamt jeweilen nicht von Amteswegen, sondern nur auf Antrag
des Gläubigers handle. Zudem seien die Paohtzinsen Teil der Liegen-_
schaftspfändung , so dass zu ihrer Verteilung ein Be--
' gehren um Verwertung der Liegenschaft erforderlich
gewesen wäre (vergl. BGE 36 I N° 81 *).
Die obere Aufsichtsbehörde des Kantons Zürich wies die Beschwerde durch
Entscheid vom 9. Oktober 1915 mit folgender Begründung ah : Bei einer
Pfändung von barem Gelde habe das Betreibungsamt die Verteilung von
Amtes wegen, ohne ein Verwertungsbegehren abzuwarten, vorzunehmen. Bei
einer solchen Pfändung komme eine Verwertung nicht in Frage und für die
Verteilung sei ein Begehren nicht erforderlich.
C. Diesen ihm am 19. Oktober 1915 zugestellten Entscheid hat der Rekurrent
am 29. Oktober 1915 rechtzeitig unter Erneuerung seines Begehrens an
das Bundesgericht weitergezogen
Die Schuldbetreibungs und Konkurskammer zieht i 11 E r w a g u n g :
Wenn eine gepfändete Forderung vom Drittsohuldner dem Betreibungsamt
bezahlt wird, so ist damit allerdings die Forderung ohne weiteres
verwertet. Das Betreibungsamt hat in einem solchen Falle ohne ein
besonderes Begehren des Gläubigers die Ve1 teilung vorzunehmen, wenn
die Teilnahmefrist abgelaufen ist. Ein Verwertungs-si begehren hätte m
einem derartigen Falle keinen Sinn und für die Verteilung bedarf es eines
besonderen Begehrens nicht, wie die Vorinstanz zutreffend ausgeführt hat.
Allerdings hat das Betreibungsamt in einer Betreibung in der Regel die
einzelnen Haupthandlungen nur auf ein besonderes Begehren des Gläubigers
zu vollziehen. Dieser
" Sep. Ausg. l3 N° 41.