272 C. Entscheidungen der Schuldbetreibungs-

den Ausfall. Und eine nachträgliche Anfechtung des Kollokationsplanes,
der Verteilungsliste oder der Verlustscheine durch den Gemeinschuldner
ist an sich ausgeschlossen

Anders verhält es sich mit der in casu streitigen Frage, ob der Vorwerk
anerlannt" auf den Verlustscheinen sich rechtfertigt-. Diese Frage ist
von der Kollokation völlig unabhängig; ihre Beantwortung hängt lediglich
davon ab, ob die Gemeinschuldner die streitigen Ansprüche tatsächlich
anerkannt haben. Liegt eine solche Anerkennung nicht vor, so sind die
Gemeinschuldner darauf angewiesen, den Beschwerdeweg zu betreten, und es
darf ihnen dieses Recht auch nach Schluss des Konkursverfahrens nicht
abgesprochen werden, wenn der Borrnerk auf den Verlustscheinen erst
nach Beendigung des Konkurses zu ihrer Kenntnis gelangt, was natürlich
in der Regel zutrifft. Somit kämen die Gemeinschuldner tatsächlich
um das ihnen vom Gesetze garantierte Recht der Be-. schwerdeführung
gegen die Verfügungen der Konkursverwaltung. Die Beschwerdefrist beträgt
selbstverständlich auch hier zehn Tage vom Zeitpunkt der Kenntnisnahme des
Beschwerdegrundes an. Diese Frist ist nach den Angaben der·Rekurrenten,
deren Richtigkeit nicht bestritten wurde und die den einzigen Anhaltspunkt
bilden, als eingehalten zu betrachten.

2. Über die Anerkennung oder Nichtanerkennung der streitigen Ansprüche
hatte die Konkursoerwaltung nach Art. 244
SR 281.1 Bundesgesetz vom 11. April 1889 über Schuldbetreibung und Konkurs (SchKG)
SchKG Art. 244 - Nach Ablauf der Eingabefrist prüft die Konkursverwaltung die eingegebenen Forderungen und macht die zu ihrer Erwahrung nötigen Erhebungen. Sie holt über jede Konkurseingabe die Erklärung des Gemeinschuldners ein.
SchKG eine positive Erklärung
der Gemeinschuldner einzuholen. Sie hätte auch gut getan was ihr jetzt
durch Art. 55 der seither in Kraft getretenen Konkursverordnung vom
13. Juli 1911 zur Rechtspflicht gemacht ist die Erklärung zu verurkunden
und durch die Gemeinschuldner unterzeichnen zu lassen. Die Akten geben
über eine solche Schuldanerkennung keinen Aufschluss, und die Rekurrenten
bestreiten denn auch, überhaupt eine rechtsgüttige Erklärung abgegeben
und die Forderungen irgendwie anerkannt zu haben. Die Vorinstanz nimmt
aber an, es liege im Ausbleiben der Rekurrenten trotz erfolgter Ladung
eine stillschweigende Schuldanerkennung Allein selbst wenn eine Ladung
tatsächlich erfolgt sein sollte, könnte das Ausbleiben der Rekurrenten
weder als Anerkennung der Konkurseingaben, noch als Verzicht auf das
Beschwerderecht ausgelegt werden. Ebensowenig kann auf die von

und Konkurskammer. N° 48. 278

den Rekurrenten ebenfalls bestrittene Angabe der Konkursberwaltung
abgestellt werden, es habe die Mutter im Namen der Kinder die Forderungen
anerkannt, da auch diese Behauptung in den Akten keinen Anhalt findet.

3. Besteht somit über das Vorliegen einer gültigen Schuldanerkennung
durch die Rekurrenten keine Klarheit, so kann über die Beschwerde nach
der gegenwärtigen Aktenlage nicht endgültig entschieden werden. Die
Vorinstanz hat zuvor den Tatbestand nach der Richtung aufzuklären,
ob die Angabe der Konten-sperwaltung, die Mutter habe die Forderungen
auch im Namen der Kinder anzuerkennen erklärt, auf Richtigkeit beruht,
und wenn ja, inwieweit die Mutter ohne Vollmacht zur Abgabe einer solchen
Erklärung im Namen der Kinder, von denen drei die Mehrjährigkeit bereits
erreicht hatten, legitimiert war. Zu diesem Zwecke muss die Sache an
die kantonale Aufsichtsbehörde zurückgewiesen werden.

Demnach hat die Schuldbetreibungs und Konkurskammer erkannt: Der
angefochtene Entscheid wird aufgehoben und die Sache zu neuer Behandlung
im Sinne der Erwägungen an die Vor-instanz zurückgetviesen.

48. Sentenza 1° aprile 1912 nella causa Antognini.

Art-140 Llllell': Obbligo dell'Ufficio Esecuzioni d'iscrivere all'elenco
oneri la rivendicazione d'un credito privilegiatoo ipotecario risultante
da reparazioni fatte all'immobile da realizzare.

In una esecuzione promoasa dall'Avvm Francesco Antognini contro
Marcellina, Bnriffi per sè e quale rnppresentante dei propri figli,
l'Ufficio di Bellinzona pignorava il 12 maggio 1911 uno stabile Situato a
Cadenazzo pel prezzo di stimss di fr. 600. Qunlche tempo dopo, minacciando
lo stabile rovina, il ricorrente Antognini, solo creditore ipotecario,
vi Sace" praticare delle riparazioni per un costo di fr. 374.70.

AS 38 1 1912 18

M C. Int-elleidungen der Schuldbetreinunga-

Il 6 gennaio Succ", lo ateneo Antognini ai rivolgeva all'Uffide-domandando
che il di lui credito rieultante dalle riparazioni foese inscritto
all'elenco oneri come credito privilegiato o come credito ipotecario
dello ateneo rango che il credito inacritto sullo stabile.

Alla quale domanda essendosi l'Ufficio rifiutato di far luogo, Antogn'ini
ricorreva all'Autorità di vigilanza riproponendo la domanda ed invocando
in appoggio gli art. 808 e 812 CCS.

L'istanza cantonale respingeva il ricorao pel motivo che il credito
preteso dal ricorrente non poteva per sua natura figurare all'elenco
oneri.

Contro questa decisione Antognini ricorre al Tribunale federale invocando
gli stessi argomenti gia accampati davanti. l'intanza cantonale.

szsiderando in diritto :

Secondo l'art. 102 LEeF, l'Ufficio provvede all'amministrazione degli
etabili staggiti.

Nel caso concreto, se l'immobile aveva bisogno di essere riparato,
spettava dunque all'Ufficio diprovvedervi chiedendoal creditore
l'anticipazione delle apese necessarie, il cui importo avrebbe poi dovuto
prelevarsi dal prodotto della realizzazione, a stregua dell'art. 144.

In tale Situazione il ricorrente avrebbe forse potuto sostenere di
aver agito come negozio:-um gestor dell'Ufficio per poter pretendere il
rimborao delle spese di riparazione e l'Autorità di vigilanza sarebbe
stata in tal caso competente per decidere se il rimborso era o meno
dovuto.

Ma non è questo il punto di vieta sul quale ci appoggia il ricorrente. Il
diritto che Io stesso accampa non deriva dalla Legge Eaecuzioni, ma dal
diritto civile. Egli pretende di tro'varsi nella aituazione dell'art. 808
CCS e fondandosi sul diapoato dell'ultimo alinea di questo articolo
soetiene che il credito risultante dalle riparazioni è'garantito da un
diritto di pegno prevalente ad ogni altro onere iscritto. Eventualmente
egli invoca il diapoat'o dell'art. 819 per pretendere che le

apena di riparazione godono della atessa garanzia del credito-

ipotecario anche Senza speciale iacrizione.

und Konknrskammer. N° 18. 275

il ricorrente rivendica dunque sull'immobile da realizzare un credito
privilegiato, eventualmente un credito ipotecario nell'importo delle
spese di riparazione.

Va da sè che l'Autorità di vigilanza non è competente per decidere se
queste rivendicazioni aiano fondate o meno e il ricorrente non lo chiede
del reato egli stesso. Ciò che egli chiede è che l'Ufficio sia obbligato
ad iscriverle all'elenco oneri e questa domanda è evidentemente fondata.

Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, l'Ufficio deve
iscrivere all'elenco tutti gli oneri che gli vengono notificati
senza occuparsi di sapere se le notificazioni sono fondate o meno
(ved. Jaeger, Comm. art. 140, nota 7). Il compito di contestarle incombe
agli interessati, seguendo la procedura dell'art. 140. L'iscrizione
all'elenco oneri non è che la forma nella quale queste rivendicazioni
vengono portate a loro cognirione.

L'Ufficio era quindi in obbligo d'iscrivere le rivendicazioni Antognini
a meno che per loro natura le stesse non dovesaero figurare nell'elenco
oneri.

Su quest'ultimo punto i vista si è fondata l'istanza cantonale, ma a
torto. L'elenco oneri deve indicare tutte le ipoteche che gravitano lo
stabile o che si pretendono che lo gravine. La sola che ne %; esclusa
è l'ipoteca del creditore che ha iniziata l'esecuzione, nell'eaecuzione
in realizzazione del pegno.

Nel fattiapecie il ricorrente pretende di avere sull'immobile una
ipoteca privilegiata o dello stesao rango dell'altra ipoteca che figura
già. all'elenco. Non è realmente concepibile per quali motivi aimile
pretesa di natura reale non dovrebbeai iacrivere, l'iscrizione costituendo
per il rivendicante il solo mezzo di farla valere e per gli intereasati
l'unico mezzo per poterla conteatare;

la Camera Esecuzioni e Fallimenti pronuncia.: Il ricorso è ammesso.
Decision information   •   DEFRITEN
Document : 38 I 273
Date : 01. April 1912
Published : 31. Dezember 1913
Source : Bundesgericht
Status : 38 I 273
Subject area : BGE - Verfassungsrecht
Subject : 272 C. Entscheidungen der Schuldbetreibungs- den Ausfall. Und eine nachträgliche


Legislation register
SchKG: 244
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