Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
{T 0/2}
1B 288/2007 /biz
Sentenza del 30 settembre 2008
I Corte di diritto pubblico
Composizione
Giudici federali Féraud, presidente,
Reeb, Eusebio,
cancelliere Crameri.
Parti
Amministrazione federale delle contribuzioni,
3003 Berna,
ricorrente,
contro
A.A.________,
B.A.________,
opponenti,
patrocinati dagli avv.ti Mario Postizzi e Goran Mazzucchelli.
Oggetto
richiesta di levata dei sigilli,
ricorso contro la sentenza emanata il 12 novembre 2007 dalla I Corte dei reclami penali dal Tribunale penale federale.
Fatti:
A.
Il 24 dicembre 2004 il Capo del Dipartimento federale delle finanze ha autorizzato l'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) ad aprire un'inchiesta fiscale speciale nei confronti degli avvocati A.A.________ e B.A.________, quest'ultima titolare di uno studio legale e notarile a Lugano. Il legale è sospettato d'aver commesso gravi infrazioni fiscali ai sensi dell'art. 190
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 190 Conditions - 1 Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
|
1 | Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
2 | Par grave infraction fiscale, on entend en particulier la soustraction continue de montants importants d'impôt (art. 175 et 176) et les délits fiscaux (art. 186 et 187). |
B.
Il 2/3 febbraio 2005 la Divisione delle inchieste speciali dell'AFC ha perquisito lo studio legale e sequestrato numerosi documenti cartacei e informatici, posti sotto suggello. Con sentenza dell'8 agosto 2005 la Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale ha accolto una richiesta di levata dei sigilli presentata dall'AFC, stabilendo per la cernita, da effettuare dalla Corte medesima, una procedura in tre fasi, confermata il 6 febbraio 2006 dal Tribunale federale (DTF 132 IV 63). Questa procedura prevede dapprima la separazione dei documenti utili all'inchiesta da quelli che non lo sono, la distinzione in seguito di quelli coperti dal segreto professionale dell'avvocato da quelli che non lo sono e, infine, per i documenti restanti e utili all'inchiesta, a protezione dei clienti, la depennazione o la codificazione, se del caso, dei loro nomi, facendo capo, se necessario, alla collaborazione di un esperto.
C.
Durante la riunione dell'8 giugno 2006, considerata la voluminosa documentazione sequestrata (126 cartoni) e le insormontabili divergenze sull'utilità o no della documentazione, il giudice delegato ha comunicato alle parti che la Corte avrebbe statuito autonomamente su tutti gli incarti sequestrati. Le parti hanno dichiarato il loro accordo al proposito, rinunciando alla procedura in contraddittorio. Con decisioni del 14, 28 settembre e 31 ottobre 2006 la Corte ha statuito sulla maggior parte della documentazione dissuggellata, decidendo quali incarti erano necessari ai fini dell'inchiesta e quali dovevano essere restituiti, poiché inutili, ai proprietari.
D.
Con giudizio del 20 febbraio 2007, la I Corte dei reclami penali (I CRP), ritenendo impossibile distinguere i clienti protetti dal segreto professionale dell'avvocato da quelli non protetti, ha accolto la richiesta di versare agli atti tutti i documenti ancora in sospeso concernenti la contabilità dello studio legale. Mediante sentenza 1B 47/2007 del 28 giugno 2007 il Tribunale federale ha accolto, in quanto ammissibile, un ricorso dei coniugi A.________ e ha annullato questa decisione, rilevando che l'istanza inferiore doveva procedere, in applicazione della procedura in tre fasi da essa proposta, alla necessaria cernita. In seguito la Corte ha invitato l'AFC a esprimersi sui documenti ancora in sospeso: i legali hanno prodotto listati contenenti i nomi dei clienti da loro ritenuti protetti dal segreto professionale.
E.
Il 12 novembre 2007 la I CRP ha statuito su tutti gli incarti bancari restanti. Essa, ritenuti poco precisi i listati prodotti dai legali, ha sostenuto che l'individuazione di relazioni attinenti all'attività tipica dell'avvocato e l'anonimizzazione dei relativi documenti implicherebbe un considerevole investimento di tempo, che non potrebbe esserle imposto, mentre il ricorso a un esperto esterno, trattandosi peraltro di una questione di diritto, comporterebbe onorari sproporzionati. Rilevato che l'anonimizzazione non poteva quindi essere pretesa, essa ha suddiviso gli incarti in due categorie: quelli inerenti ai conti propri degli indagati (conti privati o dello studio legale) sono stati versati agli atti, ma limitatamente agli estratti bancari trimestrali o semestrali, e anonimizzati sulla base dei citati listati, senza la verifica effettiva dell'esistenza di un segreto da proteggere; gli altri atti e quelli antecedenti al 1993 sono stati restituiti agli inquisiti. Gli incarti concernenti i conti clienti sono stati versati agli atti in forma non anonimizzata, poiché il contrario avrebbe costituito una misura troppo dispendiosa e sproporzionata: è stato nondimeno vietato all'AFC di utilizzarli o di trasmetterli a terzi per altre
procedure senza il consenso della Corte. L'incarto S344, concernente operazioni immobiliari, è stato versato agli atti. Il dispositivo del giudizio impugnato ha il seguente tenore:
"1. I seguenti incarti devono essere restituiti, ai sensi dei considerandi, agli indagati: S337, S352, S329, S396 (parziale), S317 (parziale), S319, S384, S368, S373 (parziale), S406, S407, S327, S28 (parziale), S21 (parziale), S308, S312 (parziale), S19 (parziale), S417 (parziale).
2. I seguenti incarti unitamente agli estratti bancari riassuntivi relativi agli incarti di cui al punto 1 del dispositivo, devono essere versati agli atti, ai sensi dei considerandi: S336, S19 (parziale), S14, S331, S330, S335, S396 (parziale), S400, S388, S373 (parziale), S404, S362, S354 S355, S323, S326, S324, S389, S28 (parziale), S26, S415 S416, S314, S313, S312 (parziale), S363, S344.
3. L'utilizzo o la trasmissione a terzi, per altre procedure, di documenti o informazioni concernenti clienti degli indagati provenienti dagli atti di cui al punto 2 del presente dispositivo è proibito in assenza di nuove decisioni da parte della I Corte dei reclami penali.
4. (spese)".
F.
Avverso questo giudizio l'AFC presenta un ricorso in materia penale al Tribunale federale. Chiede, in via cautelare, di concedere l'effetto sospensivo al gravame e di congiungere i susseguenti ricorsi che saranno inoltrati; in via principale, di annullare la decisione impugnata e, in sostanza, di versare agli atti del procedimento penale in forma integrale e non anonimizzata tutti i documenti bancari, in particolare gli estratti e gli avvisi di accredito e di addebito dei conti di cui lo studio legale e gli imputati erano personalmente titolari, con il citato divieto di utilizzarli in altri procedimenti; in via subordinata, postula di versarli in maniera anonimizzata.
La I CRP chiede la reiezione, in quanto ammissibile, del ricorso. I coniugi A.________ postulano, proceduralmente, di stralciare dall'incarto gli allegati n. 2 a 6 prodotti dalla ricorrente, in via principale, di dichiarare inammissibile il ricorso e, in via subordinata, di respingerlo.
Al ricorso è stato conferito effetto sospensivo in via superprovvisionale.
La citata decisione è stata impugnata anche dagli avvocati A.A.________ e B.A.________ (causa 1B 286/2007 decisa in data odierna).
Diritto:
1.
1.1 Il Tribunale federale esamina d'ufficio se e in che misura un ricorso può essere esaminato nel merito (DTF 134 IV 36 consid. 1).
1.2 La ricorrente chiede la congiunzione dei ricorsi, inoltrati in date diverse contro differenti decisioni emanate a partire dal 12 novembre 2007 dalla I CRP (cause 1B 281-285/2007, 1B 287/2007, 1B 289-293/2007 e 1B 303/2007). Non appare opportuno dare seguito all'istanza, a ragione avversata dagli opponenti, ritenuto che sebbene in parte analoghi, poiché attinenti al medesimo procedimento, i giudizi impugnati concernono in particolare nei loro dispositivi numerosi incarti trattati separatamente. Per evidenti motivi di chiarezza e di individuazione delle singole decisioni si giustifica quindi di giudicarli separatamente, conformemente al modo di procedere distinto adottato dalla I CRP e dalla ricorrente (art. 71
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 71 - Lorsque la présente loi ne contient pas de dispositions de procédure, les dispositions de la PCF31 sont applicables par analogie. |
SR 273 Loi fédérale du 4 décembre 1947 de procédure civile fédérale PCF Art. 24 - 1 Le demandeur qui entend exercer plusieurs actions contre le même défendeur peut les joindre dans une seule demande si le Tribunal fédéral est compétent pour connaître de chacune d'elles. Cette condition n'est pas exigée pour des prétentions accessoires. |
|
1 | Le demandeur qui entend exercer plusieurs actions contre le même défendeur peut les joindre dans une seule demande si le Tribunal fédéral est compétent pour connaître de chacune d'elles. Cette condition n'est pas exigée pour des prétentions accessoires. |
2 | Plusieurs personnes peuvent agir comme demandeurs ou être actionnées comme défendeurs par la même demande: |
a | s'il existe entre elles, en raison de l'objet litigieux, une communauté de droit ou si leurs droits ou leurs obligations dérivent de la même cause matérielle et juridique. Le juge peut appeler en cause un tiers qui fait partie de la communauté de droit. L'appelé en cause devient partie au procès; |
b | si des prétentions de même nature et reposant sur une cause matérielle et juridique essentiellement de même nature forment l'objet du litige et que la compétence du Tribunal fédéral soit donnée à l'égard de chacune d'elles. |
3 | Le juge peut en tout état de cause ordonner la disjonction, s'il l'estime opportun. |
1.3 Presentato contro una decisione resa dalla I Corte dei reclami penali in materia di provvedimenti coattivi (art. 79
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 79 Exception - Le recours est irrecevable contre les décisions de la cour des plaintes du Tribunal pénal fédéral, sauf si elles portent sur des mesures de contrainte. |
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 100 Recours contre une décision - 1 Le recours contre une décision doit être déposé devant le Tribunal fédéral dans les 30 jours qui suivent la notification de l'expédition complète. |
|
1 | Le recours contre une décision doit être déposé devant le Tribunal fédéral dans les 30 jours qui suivent la notification de l'expédition complète. |
2 | Le délai de recours est de dix jours contre: |
a | les décisions d'une autorité cantonale de surveillance en matière de poursuite pour dettes et de faillite; |
b | les décisions en matière d'entraide pénale internationale et d'assistance administrative internationale en matière fiscale; |
c | les décisions portant sur le retour d'un enfant fondées sur la Convention européenne du 20 mai 1980 sur la reconnaissance et l'exécution des décisions en matière de garde des enfants et le rétablissement de la garde des enfants92 ou sur la Convention du 25 octobre 1980 sur les aspects civils de l'enlèvement international d'enfants93. |
d | les décisions du Tribunal fédéral des brevets concernant l'octroi d'une licence visée à l'art. 40d de la loi du 25 juin 1954 sur les brevets95. |
3 | Le délai de recours est de cinq jours contre: |
a | les décisions d'une autorité cantonale de surveillance en matière de poursuite pour effets de change; |
b | les décisions d'un gouvernement cantonal sur recours concernant des votations fédérales. |
4 | Le délai de recours est de trois jours contre les décisions d'un gouvernement cantonal sur recours touchant aux élections au Conseil national. |
5 | En matière de recours pour conflit de compétence entre deux cantons, le délai de recours commence à courir au plus tard le jour où chaque canton a pris une décision pouvant faire l'objet d'un recours devant le Tribunal fédéral. |
6 | ...96 |
7 | Le recours pour déni de justice ou retard injustifié peut être formé en tout temps. |
1.4 Conformemente all'art. 42
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 42 Mémoires - 1 Les mémoires doivent être rédigés dans une langue officielle, indiquer les conclusions, les motifs et les moyens de preuve, et être signés. |
|
1 | Les mémoires doivent être rédigés dans une langue officielle, indiquer les conclusions, les motifs et les moyens de preuve, et être signés. |
2 | Les motifs doivent exposer succinctement en quoi l'acte attaqué viole le droit. Si le recours n'est recevable que lorsqu'il soulève une question juridique de principe ou qu'il porte sur un cas particulièrement important pour d'autres motifs, il faut exposer en quoi l'affaire remplit la condition exigée.15 16 |
3 | Les pièces invoquées comme moyens de preuve doivent être jointes au mémoire, pour autant qu'elles soient en mains de la partie; il en va de même de la décision attaquée si le mémoire est dirigé contre une décision. |
4 | En cas de transmission électronique, le mémoire doit être muni de la signature électronique qualifiée de la partie ou de son mandataire au sens de la loi du 18 mars 2016 sur la signature électronique17. Le Tribunal fédéral détermine dans un règlement: |
a | le format du mémoire et des pièces jointes; |
b | les modalités de la transmission; |
c | les conditions auxquelles il peut exiger, en cas de problème technique, que des documents lui soient adressés ultérieurement sur papier.18 |
5 | Si la signature de la partie ou de son mandataire, la procuration ou les annexes prescrites font défaut, ou si le mandataire n'est pas autorisé, le Tribunal fédéral impartit un délai approprié à la partie pour remédier à l'irrégularité et l'avertit qu'à défaut le mémoire ne sera pas pris en considération. |
6 | Si le mémoire est illisible, inconvenant, incompréhensible ou prolixe ou qu'il n'est pas rédigé dans une langue officielle, le Tribunal fédéral peut le renvoyer à son auteur; il impartit à celui-ci un délai approprié pour remédier à l'irrégularité et l'avertit qu'à défaut le mémoire ne sera pas pris en considération. |
7 | Le mémoire de recours introduit de manière procédurière ou à tout autre égard abusif est irrecevable. |
1.4.1 La ricorrente sostiene che la sua legittimazione a ricorrere sarebbe pacifica. Al riguardo essa adduce tuttavia semplicemente d'essere l'autorità incaricata dal Capo del Dipartimento federale delle finanze a condurre un'inchiesta speciale ai sensi dell'art. 190
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 190 Conditions - 1 Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
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1 | Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
2 | Par grave infraction fiscale, on entend en particulier la soustraction continue de montants importants d'impôt (art. 175 et 176) et les délits fiscaux (art. 186 et 187). |
1.4.2 L'AFC è autorizzata, nella sua sfera di competenze, a presentare ricorsi davanti al Tribunale federale (art. 5 in relazione con l'art. 17 dell'ordinanza 11 dicembre 2000 sull'organizzazione del Dipartimento federale delle finanze, RS 172.215.1). L'inchiesta in esame, fondata sugli art. 190 e
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 190 Conditions - 1 Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
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1 | Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
2 | Par grave infraction fiscale, on entend en particulier la soustraction continue de montants importants d'impôt (art. 175 et 176) et les délits fiscaux (art. 186 et 187). |
SR 313.0 Loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif (DPA) DPA Art. 19 - 1 Les infractions aux lois administratives de la Confédération sont dénoncées à un fonctionnaire de l'administration fédérale compétente ou à un service de police. |
|
1 | Les infractions aux lois administratives de la Confédération sont dénoncées à un fonctionnaire de l'administration fédérale compétente ou à un service de police. |
2 | L'administration fédérale et la police des cantons et des communes, dont les organes, dans l'exercice de leurs fonctions, constatent ou apprennent qu'une infraction a été commise, sont tenues de la dénoncer à l'administration compétente. |
3 | Les organes de l'administration fédérale et de la police qui sont les témoins d'une infraction ou surviennent immédiatement après ont le droit, s'il y a péril en la demeure, d'arrêter provisoirement l'auteur, de séquestrer provisoirement les objets qui sont en rapport avec l'infraction, et de poursuivre à cet effet l'auteur ou le détenteur de l'objet dans des habitations et autres locaux, ainsi que sur des fonds clos attenant à une maison. |
4 | La personne arrêtée provisoirement sera amenée immédiatement devant le fonctionnaire enquêteur de l'administration; les objets séquestrés seront remis sans délai. |
SR 313.0 Loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif (DPA) DPA Art. 50 - 1 La perquisition visant des papiers doit être opérée avec les plus grands égards pour les secrets privés; en particulier, les papiers ne seront examinés que s'ils contiennent apparemment des écrits importants pour l'enquête. |
|
1 | La perquisition visant des papiers doit être opérée avec les plus grands égards pour les secrets privés; en particulier, les papiers ne seront examinés que s'ils contiennent apparemment des écrits importants pour l'enquête. |
2 | La perquisition doit être opérée de manière à sauvegarder le secret de fonction, ainsi que les secrets confiés aux ecclésiastiques, avocats, notaires, médecins, pharmaciens, sages-femmes et à leurs auxiliaires, en vertu de leur ministère ou de leur profession. |
3 | Avant la perquisition, le détenteur des papiers est, chaque fois que cela est possible, mis en mesure d'en indiquer le contenu. S'il s'oppose à la perquisition, les papiers sont mis sous scellés et déposés en lieu sûr; la cour des plaintes du Tribunal pénal fédéral statue sur l'admissibilité de la perquisition (art. 25, al. 1). |
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 190 Conditions - 1 Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
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1 | Lorsqu'il existe un soupçon fondé de graves infractions fiscales, d'assistance ou d'incitation à de tels actes, le chef du DFF peut autoriser l'AFC à mener une enquête en collaboration avec les administrations fiscales cantonales. |
2 | Par grave infraction fiscale, on entend en particulier la soustraction continue de montants importants d'impôt (art. 175 et 176) et les délits fiscaux (art. 186 et 187). |
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 194 Requête concernant la suite de la procédure - 1 Si l'AFC aboutit à la conclusion qu'une soustraction d'impôt (art. 175 et 176) a été commise, elle requiert l'autorité cantonale compétente de l'impôt fédéral direct d'engager la procédure en soustraction. |
|
1 | Si l'AFC aboutit à la conclusion qu'une soustraction d'impôt (art. 175 et 176) a été commise, elle requiert l'autorité cantonale compétente de l'impôt fédéral direct d'engager la procédure en soustraction. |
2 | Lorsque l'AFC estime qu'un délit a été commis, elle le dénonce à l'autorité pénale cantonale compétente. |
3 | ...300 |
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 194 Requête concernant la suite de la procédure - 1 Si l'AFC aboutit à la conclusion qu'une soustraction d'impôt (art. 175 et 176) a été commise, elle requiert l'autorité cantonale compétente de l'impôt fédéral direct d'engager la procédure en soustraction. |
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1 | Si l'AFC aboutit à la conclusion qu'une soustraction d'impôt (art. 175 et 176) a été commise, elle requiert l'autorité cantonale compétente de l'impôt fédéral direct d'engager la procédure en soustraction. |
2 | Lorsque l'AFC estime qu'un délit a été commis, elle le dénonce à l'autorité pénale cantonale compétente. |
3 | ...300 |
1.4.3 L'art. 81 cpv. 1
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 81 Qualité pour recourir - 1 A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
|
1 | A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
a | a pris part à la procédure devant l'autorité précédente ou a été privé de la possibilité de le faire, et |
b | a un intérêt juridique à l'annulation ou à la modification de la décision attaquée, soit en particulier: |
b1 | l'accusé, |
b2 | le représentant légal de l'accusé, |
b3 | le ministère public, sauf pour les décisions relatives à la mise en détention provisoire ou pour des motifs de sûreté, à la prolongation de la détention ou à sa levée, |
b4 | ... |
b5 | la partie plaignante, si la décision attaquée peut avoir des effets sur le jugement de ses prétentions civiles, |
b6 | le plaignant, pour autant que la contestation porte sur le droit de porter plainte, |
b7 | le Ministère public de la Confédération et les autorités administratives participant à la poursuite et au jugement des affaires pénales administratives selon la loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif56. |
2 | Une autorité fédérale a qualité pour recourir si le droit fédéral prévoit que la décision doit lui être communiquée.57 |
3 | La qualité pour recourir contre les décisions visées à l'art. 78, al. 2, let. b, appartient également à la Chancellerie fédérale, aux départements fédéraux ou, pour autant que le droit fédéral le prévoie, aux unités qui leur sont subordonnées, si l'acte attaqué est susceptible de violer la législation fédérale dans leur domaine d'attributions. |
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 81 Qualité pour recourir - 1 A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
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1 | A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
a | a pris part à la procédure devant l'autorité précédente ou a été privé de la possibilité de le faire, et |
b | a un intérêt juridique à l'annulation ou à la modification de la décision attaquée, soit en particulier: |
b1 | l'accusé, |
b2 | le représentant légal de l'accusé, |
b3 | le ministère public, sauf pour les décisions relatives à la mise en détention provisoire ou pour des motifs de sûreté, à la prolongation de la détention ou à sa levée, |
b4 | ... |
b5 | la partie plaignante, si la décision attaquée peut avoir des effets sur le jugement de ses prétentions civiles, |
b6 | le plaignant, pour autant que la contestation porte sur le droit de porter plainte, |
b7 | le Ministère public de la Confédération et les autorités administratives participant à la poursuite et au jugement des affaires pénales administratives selon la loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif56. |
2 | Une autorité fédérale a qualité pour recourir si le droit fédéral prévoit que la décision doit lui être communiquée.57 |
3 | La qualité pour recourir contre les décisions visées à l'art. 78, al. 2, let. b, appartient également à la Chancellerie fédérale, aux départements fédéraux ou, pour autant que le droit fédéral le prévoie, aux unités qui leur sont subordonnées, si l'acte attaqué est susceptible de violer la législation fédérale dans leur domaine d'attributions. |
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 78 Principe - 1 Le Tribunal fédéral connaît des recours contre les décisions rendues en matière pénale. |
|
1 | Le Tribunal fédéral connaît des recours contre les décisions rendues en matière pénale. |
2 | Sont également sujettes au recours en matière pénale: |
a | les décisions sur les prétentions civiles qui doivent être jugées en même temps que la cause pénale; |
b | les décisions sur l'exécution de peines et de mesures. |
sfera dei loro compiti (art. 89 cpv. 2 lett. a
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 89 Qualité pour recourir - 1 A qualité pour former un recours en matière de droit public quiconque: |
|
1 | A qualité pour former un recours en matière de droit public quiconque: |
a | a pris part à la procédure devant l'autorité précédente ou a été privé de la possibilité de le faire; |
b | est particulièrement atteint par la décision ou l'acte normatif attaqué, et |
c | a un intérêt digne de protection à son annulation ou à sa modification. |
2 | Ont aussi qualité pour recourir: |
a | la Chancellerie fédérale, les départements fédéraux ou, pour autant que le droit fédéral le prévoie, les unités qui leur sont subordonnées, si l'acte attaqué est susceptible de violer la législation fédérale dans leur domaine d'attributions; |
b | l'organe compétent de l'Assemblée fédérale en matière de rapports de travail du personnel de la Confédération; |
c | les communes et les autres collectivités de droit public qui invoquent la violation de garanties qui leur sont reconnues par la constitution cantonale ou la Constitution fédérale; |
d | les personnes, organisations et autorités auxquelles une autre loi fédérale accorde un droit de recours. |
3 | En matière de droits politiques (art. 82, let. c), quiconque a le droit de vote dans l'affaire en cause a qualité pour recourir. |
1.4.4 Nella fattispecie, alla ricorrente, parte al processo, è stata rettamente notificata l'impugnata decisione: essa ha poi partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore, promuovendolo e formulando conclusioni. D'altra parte, essa ha manifestamente anche un interesse giuridicamente protetto all'annullamento o alla modifica della decisione impugnata, ritenuto che l'auspicato accesso agli atti litigiosi è strettamente connesso con il perseguimento delle sospettate infrazioni e quindi con la pretesa punitiva dello Stato ch'essa persegue: da questa facoltà deriva il diritto di ricorrere del Ministero pubblico (DTF 134 IV 36 consid. 1.4.3; 133 IV 228 consid. 2.3 pag. 231; sulla legittimazione a ricorrere di quest'ultimo in materia di provvedimenti coattivi ai sensi dell'art. 79
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 79 Exception - Le recours est irrecevable contre les décisions de la cour des plaintes du Tribunal pénal fédéral, sauf si elles portent sur des mesures de contrainte. |
relativa nota a piè di pagina n. 42).
1.4.5 Questa conclusione si giustifica a maggior ragione rilevato che la prevista legge federale del 20 marzo 2008 concernente l'aggiornamento formale del diritto federale, riguardo al diritto di interporre ricorso in materia penale, prevede di inserire un nuovo n. 7 all'art. 81 cpv. 1 lett. b
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 81 Qualité pour recourir - 1 A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
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1 | A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
a | a pris part à la procédure devant l'autorité précédente ou a été privé de la possibilité de le faire, et |
b | a un intérêt juridique à l'annulation ou à la modification de la décision attaquée, soit en particulier: |
b1 | l'accusé, |
b2 | le représentant légal de l'accusé, |
b3 | le ministère public, sauf pour les décisions relatives à la mise en détention provisoire ou pour des motifs de sûreté, à la prolongation de la détention ou à sa levée, |
b4 | ... |
b5 | la partie plaignante, si la décision attaquée peut avoir des effets sur le jugement de ses prétentions civiles, |
b6 | le plaignant, pour autant que la contestation porte sur le droit de porter plainte, |
b7 | le Ministère public de la Confédération et les autorités administratives participant à la poursuite et au jugement des affaires pénales administratives selon la loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif56. |
2 | Une autorité fédérale a qualité pour recourir si le droit fédéral prévoit que la décision doit lui être communiquée.57 |
3 | La qualité pour recourir contre les décisions visées à l'art. 78, al. 2, let. b, appartient également à la Chancellerie fédérale, aux départements fédéraux ou, pour autant que le droit fédéral le prévoie, aux unités qui leur sont subordonnées, si l'acte attaqué est susceptible de violer la législation fédérale dans leur domaine d'attributions. |
SR 313.0 Loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif (DPA) DPA Art. 83 |
1.4.6 Sussiste inoltre una differenza tra la legittimazione nell'ambito di provvedimenti coattivi ai sensi dell'art. 79
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 79 Exception - Le recours est irrecevable contre les décisions de la cour des plaintes du Tribunal pénal fédéral, sauf si elles portent sur des mesures de contrainte. |
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 81 Qualité pour recourir - 1 A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
|
1 | A qualité pour former un recours en matière pénale quiconque: |
a | a pris part à la procédure devant l'autorité précédente ou a été privé de la possibilité de le faire, et |
b | a un intérêt juridique à l'annulation ou à la modification de la décision attaquée, soit en particulier: |
b1 | l'accusé, |
b2 | le représentant légal de l'accusé, |
b3 | le ministère public, sauf pour les décisions relatives à la mise en détention provisoire ou pour des motifs de sûreté, à la prolongation de la détention ou à sa levée, |
b4 | ... |
b5 | la partie plaignante, si la décision attaquée peut avoir des effets sur le jugement de ses prétentions civiles, |
b6 | le plaignant, pour autant que la contestation porte sur le droit de porter plainte, |
b7 | le Ministère public de la Confédération et les autorités administratives participant à la poursuite et au jugement des affaires pénales administratives selon la loi fédérale du 22 mars 1974 sur le droit pénal administratif56. |
2 | Une autorité fédérale a qualité pour recourir si le droit fédéral prévoit que la décision doit lui être communiquée.57 |
3 | La qualité pour recourir contre les décisions visées à l'art. 78, al. 2, let. b, appartient également à la Chancellerie fédérale, aux départements fédéraux ou, pour autant que le droit fédéral le prévoie, aux unités qui leur sont subordonnées, si l'acte attaqué est susceptible de violer la législation fédérale dans leur domaine d'attributions. |
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 78 Principe - 1 Le Tribunal fédéral connaît des recours contre les décisions rendues en matière pénale. |
|
1 | Le Tribunal fédéral connaît des recours contre les décisions rendues en matière pénale. |
2 | Sont également sujettes au recours en matière pénale: |
a | les décisions sur les prétentions civiles qui doivent être jugées en même temps que la cause pénale; |
b | les décisions sur l'exécution de peines et de mesures. |
2.
2.1 Riguardo ai conti propri degli indagati, la ricorrente rileva ch'essi, appunto essendo privati, non figurano nella contabilità dello studio legale e mal si comprende perché siffatte relazioni siano state messe a disposizione dei patrocinati, quando esistono a tale scopo i cosiddetti "conti clienti" utilizzati nell'ambito dell'esecuzione di attività tipiche dell'avvocato, ad esempio per versamenti di anticipi richiesti dai tribunali o del notaio nel quadro di compravendite di immobili (cfr. DTF 130 II 162 consid. 1.3 pag. 165) . La ricorrente rileva poi che anche l'incasso di fondi, pagati da clienti dello studio legale su conti privati non dichiarati degli inquisiti, appare sospetto e dovrebbe essere considerato quale fattore di reddito non registrato nella contabilità dello studio legale; ciò a maggior ragione visto che l'istanza precedente non si è espressa al riguardo. Essa sospetta infatti che i legali avrebbero messo a disposizione il loro studio a terzi, segnatamente a C.________, per commettere altre gravi infrazioni fiscali.
2.1.1 La ricorrente rileva pure che l'indagato A.________ avrebbe messo a disposizione di alcuni suoi clienti privati conti bancari non dichiarati, già acquisiti agli atti, per effettuare, tra l'altro, operazioni di gestione patrimoniale, per le quali prelevava una commissione non dichiarata fiscalmente: queste attività possono essere individuate e ricostruite soltanto avendo accesso alla documentazione bancaria dettagliata, in particolare agli avvisi di addebito e di accredito, ove sono indicate le causali dei flussi di denaro. Il legale avrebbe altresì messo a disposizione di suoi clienti conti bancari privati per scontare effetti cambiari, prelevando interessi: l'accesso agli atti litigiosi sarebbe indispensabile anche per chiarire simili operazioni atipiche. La perquisizione dei documenti sequestrati, aggiunge la ricorrente, ha dimostrato che gli indagati avrebbero beneficiato di "donazioni", costituenti verosimilmente compensi professionali dissimulati e non dichiarati effettuati da clienti. Inoltre, nella fattispecie, il cliente pagava le fatture a suo carico, o a carico di entità a lui riconducibili, con un unico versamento poi imputato su diversi conti clienti. La ricorrente ricorda infine l'obbligo per il contribuente,
anche se avvocato, di presentare nell'ambito di una procedura ordinaria di tassazione, su richiesta dell'autorità fiscale, tutti i propri conti bancari privati non figuranti nella contabilità (art. 126 cpv. 2
SR 642.11 Loi fédérale du 14 décembre 1990 sur l'impôt fédéral direct (LIFD) LIFD Art. 126 Collaboration ultérieure - 1 Le contribuable doit faire tout ce qui est nécessaire pour assurer une taxation complète et exacte. |
|
1 | Le contribuable doit faire tout ce qui est nécessaire pour assurer une taxation complète et exacte. |
2 | Sur demande de l'autorité de taxation, il doit notamment fournir des renseignements oraux ou écrits, présenter ses livres comptables, les pièces justificatives et autres attestations ainsi que les pièces concernant ses relations d'affaires. |
3 | Les personnes physiques qui exercent une activité lucrative indépendante et les personnes morales doivent conserver pendant dix ans les livres ou les relevés prévus à l'art. 125, al. 2, ainsi que les pièces justificatives en relation avec leur activité. Le mode de tenue et de conservation de ces documents est régi par les art. 957 à 958f CO227.228 229 |
2.1.2 D'altra parte, prosegue la ricorrente, la conclusione della Corte di ritenere affidabili i listati, definiti poco prima come insufficienti, e di procedere all'anonimizzazione dei documenti, seguendo gli stessi, sarebbe contraddittoria e quindi arbitraria. Inoltre, il mancato accesso agli avvisi di addebito e di accredito impedirebbe il controllo delle fatture emesse, ricordato che l'importo preteso è di circa 20 milioni di franchi. La ricorrente, asserendo che la Corte avrebbe già separato le fatture ritenute soggette al segreto professionale dalle altre, accenna infine alla possibilità di sostituire l'anonimizzazione manuale con i metodi offerti dalle nuove tecnologie informatiche.
In via subordinata, essa chiede che la Corte non proceda all'anonimizzazione sulla base dei menzionati listati, ma, se del caso, sulla base di prove concrete fornite entro tempi brevi dagli indagati.
2.2 Nella risposta, i legali sostengono che la domanda principale del ricorso, segnatamente di versare agli atti tutti i documenti bancari in forma integrale e non anonimizzata, sarebbe inammissibile, siccome costitutiva di "res iudicata", poiché la ricorrente chiederebbe quanto l'istanza precedente le aveva riconosciuto con decisione del 20 febbraio 2007, annullata con la già citata sentenza 1B 47/2007. Essi misconoscono tuttavia, che quella decisione concerneva la contabilità dello studio legale e non la documentazione bancaria: d'altra parte, l'oggetto del litigio era la mancata cernita degli atti e non la loro restituzione agli indagati come nel caso in esame.
Per gli opponenti pure la domanda ricorsuale formulata in via subordinata sarebbe inammissibile, poiché la ricorrente sarebbe d'accordo per la prima volta con il principio dell'anonimizzazione, mentre dinanzi all'istanza precedente l'avrebbe esclusa per la documentazione contabile. Anche con questo assunto, che riprende in sostanza le argomentazioni esposte nei loro precedenti gravami, i legali disattendono che nella fattispecie si tratta del dissuggellamento della documentazione bancaria.
Nel merito, gli opponenti sostengono che la questione di sapere se un documento sia o no utile all'inchiesta rientrerebbe nell'apprezzamento di un fatto, per cui si sarebbe in presenza di un accertamento vincolante dei fatti (art. 105 cpv. 1
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 105 Faits déterminants - 1 Le Tribunal fédéral statue sur la base des faits établis par l'autorité précédente. |
|
1 | Le Tribunal fédéral statue sur la base des faits établis par l'autorité précédente. |
2 | Il peut rectifier ou compléter d'office les constatations de l'autorité précédente si les faits ont été établis de façon manifestement inexacte ou en violation du droit au sens de l'art. 95. |
3 | Lorsque la décision qui fait l'objet d'un recours concerne l'octroi ou le refus de prestations en espèces de l'assurance-accidents ou de l'assurance militaire, le Tribunal fédéral n'est pas lié par les faits établis par l'autorité précédente.99 |
3.
3.1 Nella sentenza impugnata, l'istanza precedente ha rettamente ricordato che l'avvocato non può prevalersi del segreto professionale per impedire il sequestro di documenti relativi ad attività prevalentemente commerciali. Ha poi rilevato che la documentazione litigiosa è composta di una quarantina di incarti, contenenti ognuno centinaia di documenti, segnatamente di estratti conto. Allo scopo di anonimizzare i nomi dei clienti legittimati a invocare la tutela del segreto professionale, occorrerebbe sapere se essi figurino tra le persone per le quali gli indagati pretendono di aver fornito una prestazione tipica dell'avvocato. I listati da loro prodotti sono tuttavia poco precisi, per cui occorrerebbe avere a disposizione gli incarti concernenti dette prestazioni: questi fascicoli non fanno però parte della documentazione sequestrata. Per di più, detto complesso esame dovrebbe essere svolto migliaia di volte: l'anonimizzazione implicherebbe quindi un considerevole carico di lavoro che, "per evidenti ragioni di tempo e logistiche (assenza di personale) non può essere imposto alla I Corte dei reclami penali". Sempre secondo l'istanza precedente, pure la possibilità di fare ricorso a un esperto esterno sarebbe inutile, trattandosi
da una parte di una questione di diritto il cui giudizio spetta alla Corte, e comportando dall'altra onorari sproporzionati. Essa ha quindi ritenuto che l'anonimizzazione dei documenti non poteva essere ragionevolmente pretesa.
3.1.1 La I CRP ha poi suddiviso gli incarti in due categorie: quelli relativi ai conti propri degli indagati (studio legale o privati) e quelli concernenti i conti clienti. Riguardo ai primi, ha ritenuto che i listati prodotti sono estremamente succinti e la descrizione delle prestazioni fornite difficilmente verificabile. L'esame dell'effettiva esistenza di un segreto da proteggere e la susseguente anonimizzazione di migliaia di nomi di clienti costituirebbero "misure troppo dispendiose e assolutamente sproporzionate in relazione alla presunta utilità della documentazione in questione ai fini dell'indagine". La Corte ha quindi stabilito, richiamando genericamente il principio della proporzionalità, di versare agli atti unicamente gli estratti bancari trimestrali o semestrali, procedendo all'anonimizzazione dei nomi ivi contenuti, senza verificare l'effettiva esistenza di un segreto professionale da proteggere. Per i documenti restanti, unitamente agli atti anteriori al 1993, ne ha ordinato la restituzione agli indagati.
3.1.2 Riguardo alla documentazione bancaria dei conti clienti, l'istanza precedente ha ribadito che anche in questo ambito l'anonimizzazione dei nomi dei clienti comporterebbe migliaia di ore di lavoro e costituirebbe quindi una misura "troppo dispendiosa e decisamente sproporzionata". Ha poi rilevato che l'argomentazione dell'AFC, secondo cui questa documentazione è necessaria per verificare l'esistenza di operazioni bancarie effettuate dallo studio legale, è convincente: l'esame di singoli incarti ha infatti permesso di evidenziare la natura sospetta di alcune operazioni avvenute su questi conti. La Corte ha quindi deciso di versarli agli atti, in versione non anonimizzata, vietando all'AFC di utilizzarli per altri procedimenti. Questa conclusione, oggetto della causa 1B 286/2007, non è litigiosa.
3.2 Già nella decisione del 20 febbraio 2007 la I CRP, pronunciandosi sui documenti contabili dello studio legale, adduceva la predetta argomentazione, sostenendo che la loro anonimizzazione imponeva un lavoro considerevole di dubbia proporzionalità. Esponeva che sarebbe stato impossibile distinguere i clienti protetti dal segreto professionale dell'avvocato, da quelli che non lo erano, ciò che avrebbe costituito un "impedimento oggettivo all'anonimizzazione degli incarti". Aggiungeva, che la confusione fra l'attività tipica di avvocato e quella di fiduciario commercialista non permetteva ai ricorrenti di appellarsi al segreto professionale dell'avvocato e che, all'epoca, gli indagati non avevano stilato una lista dei loro clienti non commerciali.
3.3 Nella sentenza 1B 47/2007 del 28 giugno 2007, il Tribunale federale aveva definito questa tesi sbrigativa, superficiale e non condivisibile, già per il fatto che non erano ravvisabili impedimenti oggettivi alla cernita. In effetti, come stabilito all'udienza di levata dei sigilli del 27 luglio 2006, la I CRP, a conoscenza della mole degli incarti da esaminare, aveva deciso di effettuarla autonomamente, applicando la nota procedura in tre fasi da essa proposta, rinunciando, con l'accordo delle parti, alla procedura in contraddittorio. Il Tribunale federale aveva rilevato che la mancata diligente separazione dell'attività tipica dell'avvocato da quella commerciale e la circostanza che gli indagati, all'epoca, non avevano prodotto la nota lista, non comportavano di per sé la decadenza della necessità della cernita e della tutela del segreto professionale, ma che, semmai, in caso di dubbio, permettevano di concludere più facilmente sulla natura commerciale, non soggetta al segreto, dell'attività.
In effetti, l'importante mole della documentazione da esaminare ed eventualmente da anonimizzare, quale criterio meramente quantitativo, e il relativo importante dispendio di tempo per procedervi, non potevano di per sé comportare un indebolimento della tutela del segreto professionale dell'avvocato e del notaio e neppure la mancata applicazione della procedura in tre fasi scelta con cognizione di causa da detta Corte. Il Tribunale federale aveva anche precisato che il ricorrente, quale imputato, non poteva prevalersi del segreto professionale e che, viste le particolarità della fattispecie e le molteplici attività commerciali svolte dai due legali e la loro carente collaborazione, l'anonimizzazione poteva limitarsi ai documenti che rientravano chiaramente nell'attività tipica dell'avvocato (consid. 4.2-4.4). Oggetto del litigio è quindi in primo luogo la questione di sapere se i legali possano o no prevalersi del segreto professionale.
3.4 La ricorrente fa valere, rettamente, il mancato rispetto della citata sentenza. In effetti, l'istanza precedente si limita in sostanza a riproporre la medesima tesi sbrigativa e superficiale giungendo tuttavia, in maniera difficilmente comprensibile, al risultato opposto. Fondandosi sulla medesima motivazione, essa ha infatti adottato in maniera contraddittoria una decisione diametralmente opposta a quella precedente, decidendo di restituire gran parte dei documenti ai legali e di versare agli atti solo gli estratti bancari riassuntivi. Essa, pronunciandosi sui conti propri degli indagati e rilevato che i listati prodotti sono difficilmente verificabili, in pratica, come a ragione addotto dalla ricorrente, ha ritenuto che in caso di dubbio si sarebbe in presenza di documenti coperti dal segreto professionale, ma che la loro anonimizzazione, visto il dispendio di tempo richiesto, non potrebbe essere pretesa, limitandosi quindi a versare agli atti gli estratti bancari trimestrali o semestrali, anonimizzandoli poi senza neppure verificare l'effettiva esistenza del segreto.
3.5 Questo modo di procedere contraddice manifestamente quanto espresso dal Tribunale federale. In effetti, nel caso in esame, gli indagati, che contrariamente all'istanza inferiore avevano a disposizione gli incarti relativi a ogni fattura, dopo anni di procedura, hanno prodotto listati a ragione ritenuti insufficienti e di dubbia utilità. Le indicazioni da loro fornite in tale ambito sono infatti in larga misura del tutto generiche, del tipo "contenzioso e cons. contrattuali, ecc.", "cons. societarie", "cons. contrattuale", "contiene nominativi di clienti protetti da segreto". Considerata la loro qualità di imputati, la durata pluriennale dell'inchiesta, che senz'altro permetteva loro di dimostrare chiaramente quali documenti concernono o no l'attività tipica dell'avvocato, le molteplici attività commerciali da loro svolte e la confusione tra queste e l'attività prettamente legale, l'istanza precedente poteva escludere, per la gran parte dei documenti, la tutela del segreto professionale e limitarsi ad anonimizzare quelli che rientrano chiaramente e d'acchito nell'attività tipica dell'avvocato. Nelle descritte circostanze, spettava comunque agli opponenti indicare e dimostrare chiaramente i singoli atti rilevanti dall'attività
tipica dell'avvocato, ciò a maggior ragione visto che la confusione tra le due citate attività è da ricondurre al loro modo di agire.
In effetti, il Tribunale federale ha già rilevato che quando l'unione nella medesima persona delle funzioni di amministratore e di avvocato non permette più di distinguere chiaramente quanto rientra in ciascun tipo di attività, ciò preclude il richiamo alla tutela del segreto professionale dell'avvocato, ritenuto che le stesse, come nella fattispecie, non possono più essere dissociate (sentenza 8G.9/2004 del 23 marzo 2004 consid. 9.6.3-9.6.5; cfr. DTF 115 Ia 197 consid. 3d/bb; Patrick Stoudmann, Le secret professionnel de l'avocat: jurisprudence récente et perspectives, in: RPS 2008 pag. 144 e segg., pag. 153; Stefano Ghiringhelli, L'attività dell'avvocato nel settore finanziario, CFPG 9, 2007 pag. 3). In concreto l'attività commerciale e quella tipica dell'avvocato non possono essere chiaramente distinte, neppure sulla base dei predetti listati.
3.6 L'istanza precedente parrebbe scordare il coinvolgimento dei legali nell'inchiesta, che gran parte dei documenti concernono attività che esulano da quella tipica dell'avvocato e che tale distinzione, per i motivi esposti, non può essere operata in maniera chiara. In siffatte circostanze, l'interesse pubblico a perseguire le gravi sospettate infrazioni prevale sulla tutela del segreto professionale, per di più invocato in modo generico. Inoltre, detta tutela è limitata dall'abuso di diritto, ravvisabile segnatamente quando vi sono elementi concreti che dimostrino esservi stato, se del caso anche all'insaputa dell'avvocato, un abuso dell'infrastruttura dello studio legale (DTF 132 IV 63 consid. 2.4 inedito). Quest'ultima ipotesi non può chiaramente essere esclusa nel caso di specie, per cui l'assunto degli opponenti, secondo cui B.A.________ non sarebbe formalmente incriminata, non è decisivo. In effetti, nel parallelo ricorso essi fondano la loro legittimazione a ricorrere adducendo la loro "qualità di imputati" (causa 1B 286/2007 consid. 1.3). Era peraltro già manifesto che A.A.________ in nessun caso poteva invocare detto segreto e che gli atti bancari che lo concernono dovevano essere versati agli atti in forma non
anonimizzata. La I CRP doveva per lo meno distinguere e separare semmai gli atti riconducibili ai due differenti studi legali: quello A.________ e D.________, nel quale B.A.________ ha esercitato dal 1986, e quello E.________, del quale il legale era titolare fino alla fine del 2000, studio poi di fatto ripreso dalla moglie (DTF 132 IV 63 consid. 3.2.1 inedito). Per lo meno fino a quest'ultima data, la tutela del segreto professionale potrebbe essere data solo per una minima parte degli atti in questione.
3.7 Gli atti litigiosi concernono attestati degli interessi bancari, estratti di conti correnti, avvisi di addebito e di accredito (S 28), estratti deposito e avvisi di addebito e accredito di differenti banche, concernenti diversi anni (p. es. S308, S317, S319, S329), o estratti di conti correnti postali (S417). In questi atti figurano movimenti concernenti lo studio legale di B.A.________: spettava tuttavia a quest'ultima, dopo anni di procedura, indicare chiaramente perché detti atti sarebbero chiaramente tutelati dal segreto professionale (cfr. sentenza 1B 104/2008 del 16 settembre 2008 consid. 2.2 e 4.5). D'altra parte l'istanza inferiore non spiega inoltre, ad esempio, perché importanti prelievi in contanti da una determinata relazione bancaria non interesserebbero la ricorrente (S406, S384), segnatamente allo scopo di poter ricostruire le entrate e le uscite sui diversi conti e individuarne le causali.
Non si può d'altra parte seriamente sostenere che, considerate le particolarità della fattispecie, B.A.________ sarebbe del tutto estranea alle sospettate infrazioni fiscali commesse dal marito nel quadro dello studio legale (DTF 132 IV 63 consid. 3.2.1 inedito). Nemmeno l'ulteriore generico accenno dell'istanza precedente all'interesse di "certi" clienti alla non divulgazione della loro identità, può implicare la restituzione degli atti litigiosi, ma semmai, la loro anonimizzazione.
È del resto evidente che la criticata conclusione di versare agli atti unicamente gli estratti bancari trimestrali o semestrali, senza i relativi avvisi di addebito e di accredito sui quali di regola sono indicate le causali delle singole transazioni, impedisce alla ricorrente di ricostruire compiutamente i flussi di denaro confluiti nella sostanza e nei redditi imponibili degli indagati.
4.
4.1 Infine, richiamando sempre in maniera generica il principio della proporzionalità, l'istanza precedente parrebbe misconoscere che in casi complessi non è eccezionale che i tribunali debbano consacrare settimane di lavoro a spulciare voluminosi incarti (cfr. sentenza 1B 104/2008 del 16 settembre 2008 consid. 3 e 4.5). Nelle osservazioni al ricorso, la I CRP si limita a ribadire che la procedura di cernita, da essa stessa scelta, avrebbe impegnato per centinaia di ore i giudici e il cancelliere italofono. Aggiunge che nella sua composizione italofona essa dispone di risorse limitate, per cui reputa d'aver perfettamente ossequiato detta procedura e la citata sentenza del Tribunale federale.
Ora, l'accenno a un'asserita carenza di personale non può implicare la disattenzione di basilari regole di procedura. Per di più, la cernita e l'eventuale anonimizzazione potevano essere effettuate anche da parte dei giudici non italofoni, che del resto hanno partecipato all'emanazione del criticato giudizio di merito redatto in italiano: i magistrati federali conoscono infatti, per lo meno in maniera passiva, le lingue nazionali (cfr. per l'assistenza internazionale in materia penale le sentenze 1A.275/2003 del 27 gennaio 2004 consid. 2.2 e 1A.37/2001 del 12 luglio 2001 consid. 3b).
4.2 Ne segue che l'istanza precedente doveva procedere nel modo già indicato nella sentenza 1B 47/2007, ricordato anche che le parti hanno rinunciato alla procedura in contraddittorio. Le menzionate particolarità della fattispecie escludono infatti di massima che gli opponenti possano prevalersi della tutela del segreto professionale, per cui un'eventuale anonimizzazione potrebbe limitarsi a determinati documenti: rientra comunque nel potere di apprezzamento della I CRP esprimersi al riguardo. Per i citati motivi, nel caso di specie l'interesse pubblico a un efficace perseguimento delle sospettate gravi infrazioni prevale sulla tutela del segreto professionale. Gli interessi dei clienti sono d'altra parte sufficientemente tutelati dal citato divieto imposto alla ricorrente di utilizzare gli atti litigiosi per altri scopi.
5.
5.1
Di conseguenza il ricorso dev'essere accolto e la decisione impugnata annullata nel senso dei considerandi.
5.2 Le spese seguono la soccombenza (art. 66 cpv. 1
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 66 Recouvrement des frais judiciaires - 1 En règle générale, les frais judiciaires sont mis à la charge de la partie qui succombe. Si les circonstances le justifient, le Tribunal fédéral peut les répartir autrement ou renoncer à les mettre à la charge des parties. |
|
1 | En règle générale, les frais judiciaires sont mis à la charge de la partie qui succombe. Si les circonstances le justifient, le Tribunal fédéral peut les répartir autrement ou renoncer à les mettre à la charge des parties. |
2 | Si une affaire est liquidée par un désistement ou une transaction, les frais judiciaires peuvent être réduits ou remis. |
3 | Les frais causés inutilement sont supportés par celui qui les a engendrés. |
4 | En règle générale, la Confédération, les cantons, les communes et les organisations chargées de tâches de droit public ne peuvent se voir imposer de frais judiciaires s'ils s'adressent au Tribunal fédéral dans l'exercice de leurs attributions officielles sans que leur intérêt patrimonial soit en cause ou si leurs décisions font l'objet d'un recours. |
5 | Sauf disposition contraire, les frais judiciaires mis conjointement à la charge de plusieurs personnes sont supportés par elles à parts égales et solidairement. |
SR 173.110 Loi du 17 juin 2005 sur le Tribunal fédéral (LTF) - Organisation judiciaire LTF Art. 68 Dépens - 1 Le Tribunal fédéral décide, dans son arrêt, si et dans quelle mesure les frais de la partie qui obtient gain de cause sont supportés par celle qui succombe. |
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1 | Le Tribunal fédéral décide, dans son arrêt, si et dans quelle mesure les frais de la partie qui obtient gain de cause sont supportés par celle qui succombe. |
2 | En règle générale, la partie qui succombe est tenue de rembourser à la partie qui a obtenu gain de cause, selon le tarif du Tribunal fédéral, tous les frais nécessaires causés par le litige. |
3 | En règle générale, aucuns dépens ne sont alloués à la Confédération, aux cantons, aux communes ou aux organisations chargées de tâches de droit public lorsqu'ils obtiennent gain de cause dans l'exercice de leurs attributions officielles. |
4 | L'art. 66, al. 3 et 5, est applicable par analogie. |
5 | Le Tribunal fédéral confirme, annule ou modifie, selon le sort de la cause, la décision de l'autorité précédente sur les dépens. Il peut fixer lui-même les dépens d'après le tarif fédéral ou cantonal applicable ou laisser à l'autorité précédente le soin de les fixer. |
5.3 L'emanazione del presente giudizio rende priva d'oggetto la domanda di effetto sospensivo.
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:
1.
Il ricorso è accolto e la decisione emanata dalla I Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale il 12 novembre 2007 è annullata. La causa viene rinviata alla I Corte dei reclami penali per nuovo giudizio nel senso dei considerandi.
2.
Le spese giudiziarie di fr. 2'000.-- sono poste a carico degli opponenti.
3.
Comunicazione alla ricorrente, ai patrocinatori degli opponenti e alla I Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale.
Losanna, 30 settembre 2008
In nome della I Corte di diritto pubblico
del Tribunale federale svizzero
Il presidente: Il cancelliere:
Féraud Crameri