Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
1B 643/2020
Sentenza del 21 gennaio 2021
I Corte di diritto pubblico
Composizione
Giudici federali Kneubühler, Presidente,
Jametti, Merz,
Cancelliere Crameri.
Partecipanti al procedimento
A.________,
patrocinato dagli avv.ti Niccolò Giovanettina e Guglielmo Palumbo,
ricorrente,
contro
Ministero pubblico del Cantone Ticino, palazzo di giustizia, via Pretorio 16, 6901 Lugano,
opponente.
Oggetto
carcerazione di sicurezza,
ricorso contro la sentenza emanata il 13 novembre 2020 dalla Presidente della Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (inc. n. 17.2020.322).
Fatti:
A.
Con sentenza del 9 ottobre 2019 la Corte delle assise criminali ha riconosciuto A.________, medico psichiatra nato nel 1965, autore colpevole dei reati di sfruttamento dello stato di bisogno ripetuto ai danni di tre sue pazienti e di atti sessuali con persone inette a resistere ai danni di un'altra paziente. Lo ha condannato alla pena detentiva di 3 anni e 8 mesi, all'interdizione dell'esercizio dell'attività professionale di psichiatra per un periodo di tre anni, al pagamento di indennità per la riparazione del torto morale e delle spese del gratuito patrocinio delle accusatrici private.
B.
Con decisione di stessa data, la Corte delle assise criminali ha ordinato la carcerazione di sicurezza dell'interessato fino al 7 gennaio 2020 per garantire l'espiazione della pena, rispettivamente la procedura di appello. Oltre all'esistenza di seri e concreti indizi di colpevolezza ha ritenuto un concreto pericolo di collusione e di fuga, non scongiurabili con l'adozione di misure sostitutive. Contro questa decisione l'interessato non ha presentato un reclamo alla Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello.
C.
Avverso la sentenza di primo grado l'imputato è insorto alla Corte di appello e di revisione penale (CARP), che con giudizio del 6 ottobre 2020 ha parzialmente accolto l'appello, ritenendolo autore colpevole di sfruttamento dello stato di bisogno ripetuto ai danni di due pazienti, prosciogliendolo dall'altra imputazione e condannandolo alla pena detentiva di 3 anni e 6 mesi. Contro questa sentenza A.________ il 15 dicembre 2020 ha inoltrato un ricorso in materia penale al Tribunale federale (causa 6B 1442/2020).
D.
In accoglimento di una richiesta del 30 marzo 2020 dell'interessato, la Presidente della CARP ha autorizzato l'espiazione anticipata della pena. Con istanza del 9 novembre 2020 egli ha chiesto d'essere scarcerato, subordinatamente di ordinare misure sostitutive in luogo della carcerazione. Con decisione del 13 novembre 2020, la presidente della CARP ha respinto l'istanza.
E.
Avverso questa decisione A.________ presenta un ricorso in materia penale al Tribunale federale. Chiede, in via principale, di annullarla e di scarcerarlo immediatamente, adottando le seguenti misure sostitutive: versamento di una cauzione di fr. 25'000.--, blocco dei documenti di identità e di legittimazione, obbligo di rimanere nella sua casa familiare e di annunciarsi regolarmente a un ufficio pubblico, divieto di lasciare la Svizzera e di avere contatti con le accusatrici private fino al proscioglimento definitivo; subordinatamente postula di rinviare la causa alla CARP per nuovo giudizio.
Il Procuratore pubblico (PP) propone di respingere il ricorso, la CARP rinuncia a formulare osservazioni. Con replica del 15 gennaio 2021 il ricorrente conferma le sue conclusioni.
Diritto:
1.
1.1. Il ricorso in materia penale (art. 78 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 78 Principio - 1 Il Tribunale federale giudica i ricorsi contro le decisioni pronunciate in materia penale. |
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1 | Il Tribunale federale giudica i ricorsi contro le decisioni pronunciate in materia penale. |
2 | Al ricorso in materia penale soggiacciono anche le decisioni concernenti: |
a | le pretese civili trattate unitamente alla causa penale; |
b | l'esecuzione di pene e misure. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 93 Altre decisioni pregiudiziali e incidentali - 1 Il ricorso è ammissibile contro altre decisioni pregiudiziali e incidentali notificate separatamente se: |
|
1 | Il ricorso è ammissibile contro altre decisioni pregiudiziali e incidentali notificate separatamente se: |
a | esse possono causare un pregiudizio irreparabile; o |
b | l'accoglimento del ricorso comporterebbe immediatamente una decisione finale consentendo di evitare una procedura probatoria defatigante o dispendiosa. |
2 | Le decisioni pregiudiziali e incidentali nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale e nel campo dell'asilo non sono impugnabili.86 Rimangono salvi i ricorsi contro le decisioni sulla carcerazione in vista d'estradizione come anche sul sequestro di beni e valori, sempreché siano adempiute le condizioni di cui al capoverso 1. |
3 | Se il ricorso in virtù dei capoversi 1 e 2 non è ammissibile o non è stato interposto, le decisioni pregiudiziali e incidentali possono essere impugnate mediante ricorso contro la decisione finale in quanto influiscano sul contenuto della stessa. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 107 Sentenza - 1 Il Tribunale federale non può andare oltre le conclusioni delle parti. |
|
1 | Il Tribunale federale non può andare oltre le conclusioni delle parti. |
2 | Se accoglie il ricorso, giudica esso stesso nel merito o rinvia la causa all'autorità inferiore affinché pronunci una nuova decisione. Può anche rinviare la causa all'autorità che ha deciso in prima istanza. |
3 | Se ritiene inammissibile un ricorso interposto nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale in materia penale o dell'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale, il Tribunale federale prende la decisione di non entrare nel merito entro 15 giorni dalla chiusura di un eventuale scambio di scritti. Nel campo dell'assistenza giudiziaria internazionale non è tenuto a rispettare tale termine se la procedura d'estradizione concerne una persona sulla cui domanda d'asilo non è ancora stata pronunciata una decisione finale passata in giudicato.97 |
4 | Sui ricorsi interposti contro le decisioni del Tribunale federale dei brevetti in materia di rilascio di una licenza secondo l'articolo 40d della legge del 25 giugno 195419 sui brevetti, il Tribunale federale decide entro un mese dalla presentazione del ricorso.98 |
1.2. Il Tribunale federale esamina liberamente le decisioni relative a provvedimenti coercitivi in materia di procedura penale, per cui le limitazioni dei motivi di ricorso previste dall'art. 98
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 98 Limitazione dei motivi di ricorso - Contro le decisioni in materia di misure cautelari il ricorrente può far valere soltanto la violazione di diritti costituzionali. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 106 Applicazione del diritto - 1 Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
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1 | Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto. |
2 | Esamina la violazione di diritti fondamentali e di disposizioni di diritto cantonale e intercantonale soltanto se il ricorrente ha sollevato e motivato tale censura. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 95 Diritto svizzero - Il ricorrente può far valere la violazione: |
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a | del diritto federale; |
b | del diritto internazionale; |
c | dei diritti costituzionali cantonali; |
d | delle disposizioni cantonali in materia di diritto di voto dei cittadini e di elezioni e votazioni popolari; |
e | del diritto intercantonale. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 97 Accertamento inesatto dei fatti - 1 Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
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1 | Il ricorrente può censurare l'accertamento dei fatti soltanto se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95 e l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento. |
2 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, può essere censurato qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente rilevanti.87 |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 105 Fatti determinanti - 1 Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
|
1 | Il Tribunale federale fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore. |
2 | Può rettificare o completare d'ufficio l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore se è stato svolto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai sensi dell'articolo 95. |
3 | Se il ricorso è diretto contro una decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione militare o dell'assicurazione contro gli infortuni, il Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato dall'autorità inferiore.96 |
2.
2.1. Se l'imputato, che ha dato il suo consenso all'esecuzione anticipata della pena, inoltra una domanda di scarcerazione, occorre esaminare se le condizioni legali della carcerazione preventiva o di sicurezza sono adempiute (DTF 143 IV 160 consid. 2.1 e 2.3 pag. 162 e seg.).
L'art. 212 cpv. 1
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 212 Principi - 1 L'imputato resta in libertà. Può essere sottoposto a provvedimenti coercitivi privativi della libertà soltanto entro i limiti delle disposizioni del presente Codice. |
|
1 | L'imputato resta in libertà. Può essere sottoposto a provvedimenti coercitivi privativi della libertà soltanto entro i limiti delle disposizioni del presente Codice. |
2 | Eventuali provvedimenti coercitivi privativi della libertà vanno revocati non appena: |
a | i loro presupposti non sono più adempiuti; |
b | la durata prevista dal presente Codice o autorizzata dal giudice è scaduta; oppure |
c | misure sostitutive consentono di raggiungere lo stesso obiettivo. |
3 | La durata della carcerazione preventiva o di sicurezza non può superare quella della pena detentiva presumibile. |
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 221 Presupposti - 1 La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile soltanto quando l'imputato è gravemente indiziato di un crimine o un delitto e vi è seriamente da temere che: |
|
1 | La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile soltanto quando l'imputato è gravemente indiziato di un crimine o un delitto e vi è seriamente da temere che: |
a | si sottragga con la fuga al procedimento penale o alla prevedibile sanzione; |
b | influenzi persone o inquini mezzi di prova, compromettendo in tal modo l'accertamento della verità; o |
c | minacci seriamente e in modo imminente la sicurezza altrui commettendo crimini o gravi delitti, dopo aver già commesso in precedenza reati analoghi. |
1bis | La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile in via eccezionale se: |
a | l'imputato è gravemente indiziato di aver seriamente leso una persona nella sua integrità fisica, psichica o sessuale mediante un crimine o un grave delitto; e |
b | vi è il pericolo serio e imminente che l'imputato commetta un grave crimine analogo.111 |
2 | La carcerazione è pure ammissibile se vi è il pericolo serio e imminente che chi ha proferito la minaccia di commettere un grave crimine lo compia effettivamente.112 |
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 231 Carcerazione di sicurezza dopo la sentenza di primo grado - 1 Nella sua sentenza, il tribunale di primo grado decide se il condannato va posto o mantenuto in carcerazione di sicurezza: |
|
1 | Nella sua sentenza, il tribunale di primo grado decide se il condannato va posto o mantenuto in carcerazione di sicurezza: |
a | per garantire l'esecuzione della pena o delle misure; |
b | in vista della procedura di appello. |
2 | Se l'imputato incarcerato è assolto e se il tribunale di primo grado ne dispone la liberazione, il pubblico ministero può: |
a | proporre al tribunale medesimo di vincolare a misure la liberazione della persona assolta, sotto la comminatoria dell'articolo 292 CP115, per garantirne la presenza nella procedura di appello. La persona assolta e il pubblico ministero possono impugnare dinanzi alla giurisdizione di reclamo le decisioni di imposizione delle misure; |
b | proporre al tribunale medesimo, all'attenzione di chi dirige il procedimento in sede di appello, di prorogarne la carcerazione di sicurezza, se vi è il pericolo grave e imminente che questi minacci in modo serio e imminente la sicurezza altrui commettendo crimini o gravi delitti. In tal caso l'imputato assolto resta in carcere fino alla decisione di chi dirige il procedimento in sede di appello. Questi decide entro cinque giorni dalla presentazione della proposta.116 |
3 | Se l'appello è ritirato, il tribunale di primo grado decide sul computo della durata della carcerazione dopo la sentenza. |
2.2. Giusta l'art. 221 cpv. 1 lett. a
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 221 Presupposti - 1 La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile soltanto quando l'imputato è gravemente indiziato di un crimine o un delitto e vi è seriamente da temere che: |
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1 | La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile soltanto quando l'imputato è gravemente indiziato di un crimine o un delitto e vi è seriamente da temere che: |
a | si sottragga con la fuga al procedimento penale o alla prevedibile sanzione; |
b | influenzi persone o inquini mezzi di prova, compromettendo in tal modo l'accertamento della verità; o |
c | minacci seriamente e in modo imminente la sicurezza altrui commettendo crimini o gravi delitti, dopo aver già commesso in precedenza reati analoghi. |
1bis | La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile in via eccezionale se: |
a | l'imputato è gravemente indiziato di aver seriamente leso una persona nella sua integrità fisica, psichica o sessuale mediante un crimine o un grave delitto; e |
b | vi è il pericolo serio e imminente che l'imputato commetta un grave crimine analogo.111 |
2 | La carcerazione è pure ammissibile se vi è il pericolo serio e imminente che chi ha proferito la minaccia di commettere un grave crimine lo compia effettivamente.112 |
2.3. Il ricorrente insiste sul fatto che dal 12 dicembre 2018 al 28 luglio 2019 è stato in carcerazione preventiva, dal 29 luglio 2019 di sicurezza e dal 2 aprile 2020 in espiazione anticipata della pena. Rileva che contro la decisione di primo grado il ministero pubblico non ha interposto appello, mentre alcune accusatrici private lo hanno ritirato prima del dibattimento. Precisa che contro la sentenza d'appello né il ministero pubblico né le accusatrici private sono insorte al Tribunale federale, motivo per cui la sua pena non potrà essere maggiore ai 3 anni e 6 mesi pronunciati dalla CARP. Sottolinea che ne ha già espiato oltre la metà e che tra circa tre mesi potrebbe essere liberato condizionalmente. Visto che anche dopo la condanna la famiglia è rimasta unita, non sussisterebbero motivi per abbandonarla fuggendo in Italia, dove non ha legami professionali e senza documenti non potrebbe condurvi una vita normale.
2.4. La presidente della CARP ha ritenuto, rettamente, che dopo l'emanazione di due giudizi di condanna la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza non pone problemi. Riguardo all'esistenza di un pericolo di fuga, si è limitata a condividere le considerazioni espresse dal Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC) in una sua decisione del 29 luglio 2019, che rinvia a un'altra sua decisione del 24 giugno 2019, emanate quindi oltre un anno prima dell'istanza di scarcerazione. Le ha riprodotte richiamando l'art. 82 cpv. 4
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 82 Limitazioni dell'obbligo di motivazione - 1 Il tribunale di primo grado rinuncia a una motivazione scritta se: |
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1 | Il tribunale di primo grado rinuncia a una motivazione scritta se: |
a | motiva oralmente la sentenza; e |
b | non pronuncia una pena detentiva superiore a due anni, un internamento secondo l'articolo 64 CP35, un trattamento secondo l'articolo 59 CP oppure una privazione di libertà di oltre due anni conseguente alla revoca simultanea della sospensione condizionale di sanzioni. |
2 | Il tribunale di primo grado notifica successivamente alle parti una sentenza motivata se: |
a | una parte lo domanda entro dieci giorni dalla notificazione del dispositivo; |
b | una parte interpone ricorso. |
3 | Se solo l'accusatore privato domanda una sentenza motivata o interpone ricorso, il tribunale di primo grado motiva la sentenza soltanto nella misura in cui concerne il comportamento punibile che ha arrecato pregiudizio all'accusatore privato e le pretese civili dello stesso. |
4 | Nella procedura di ricorso, il giudice può rimandare alla motivazione della giurisdizione inferiore per quanto concerne l'apprezzamento di fatto e di diritto dei fatti contestati all'imputato. |
visto che poche ore di viaggio basterebbero al ricongiungimento familiare. Sottolineata l'importanza dei reati ipotizzati e la possibile pena (all'epoca non ancora stabilita), ne aveva concluso ch'egli potrebbe senz'altro preferire fuggire nel suo paese d'origine, ritenendo in maniera imprecisa che dall'emanazione della decisione del GPC del 29 luglio 2019 non sarebbero intervenute modifiche di rilievo.
Si può aggiungere che dalla decisione impugnata non risulta se il ricorrente fruisce ancora della nazionalità italiana, ciò che impedirebbe una sua estradizione qualora fuggisse in Italia. In caso contrario, il fatto che il pericolo di fuga possa realizzarsi in un paese che potrebbe dare seguito a una domanda di estradizione formulata dalla Svizzera non sarebbe comunque determinante per negare detto pericolo (DTF 145 IV 503 consid. 2.2 pag. 507 e rinvii).
Nella decisione impugnata si osserva che, adducendo l'assenza di contatti professionali nella vicina penisola, il ricorrente non avrebbe sostanziato l'esistenza di particolari impedimenti a esercitare la sua professione in Italia: ciò poiché egli avrebbe comunicato al perito psichiatra che "avrebbe ripreso a lavorare, in ambito psichiatrico, sotto la supervisione di uno psichiatra italiano", deducendone che ciò si scontrerebbe con l'asserita assenza di contatti professionali in Italia.
2.5. Al riguardo il ricorrente invoca, a ragione, un accertamento arbitrario dei fatti e delle prove (DTF 145 V 326 consid. 1 pag. 328). Precisa infatti d'aver affermato al perito che potrebbe immaginarsi di doversi sottoporre a una terapia a causa dei problemi oggetto del procedimento penale, potendo rivolgersi al riguardo "a un collega orientato alla psicodinamica, in Ticino o a Como" (perizia psichiatrico-forense del 28 maggio 2019 pag. 38), citazione peraltro non contestata dalle controparti nelle loro osservazioni. In effetti, dal passaggio litigioso non risulta ch'egli avrebbe contatti professionali in Italia o che intenderebbe esercitarvi la sua professione, supposizione dalla quale l'autorità cantonale ha implicitamente dedotto un pericolo di fuga. Sia come che sia, la possibilità ch'egli possa se del caso sottoporsi a una terapia in Italia non costituisce un indizio concreto di fuga in quel paese.
Per contro, allo scopo di evitare la citata interdizione di esercitare la sua attività professionale per tre anni in Svizzera, il ricorrente potrebbe tentare di praticarla in Italia, ciò che potrebbe costituire un tale indizio. Questa ipotesi non appare tuttavia molto probabile, ritenuto ch'egli non potrebbe più far ritorno in Svizzera, dov'era attivo professionalmente dal 1994 (perizia, pag. 28), vi risiede con la sua famiglia, vi sono scolarizzati i quattro figli e vi lavora la moglie. Certo, la famiglia potrebbe visitarlo in Italia o addirittura seguirlo in quel paese, ciò che in concreto non appare probabile, ritenuto che una volta scontata la pena residua, il ricorrente, presentando i suoi documenti, potrebbe lavorare se del caso in Italia in maniera regolare, e trascorrere il suo tempo libero in Svizzera con la famiglia, nonché spostarsi liberamente all'estero.
2.5.1. Il rischio di fuga non dev'essere infatti solo possibile, ma deve apparire come probabile. La gravità dei reati commessi, sulla quale insiste il PP, e la possibile pena ne costituiscono certamente un indizio, ma non sono di per sé sufficienti per ammettere tale pericolo (DTF 145 IV 503 consid. 2.2 pag. 507; 143 IV 160 consid. 4.3 pag. 167). Per di più, notoriamente, la probabilità di fuga diminuisce di regola continuamente con il protrarsi della carcerazione subita (DTF 143 IV 160 consid. 4.3 pag. 167; FRANÇOIS CHAIX, in: Yvan Jeanneret/André Kuhn/ Camille Perrier Depeursinge [ed.], Commentaire romand, Code de procédure pénale suisse, 2aed. 2019, n. 11 ad art. 221).
Al riguardo occorre considerare che il ricorrente ha già scontato 2 anni della pena di 3 anni e 6 mesi inflittagli dalla CARP. Certo, una fuga in Italia sarebbe possibile, ma essa non appare concreta. Nella decisione impugnata essa si fonda inoltre su circostanze riferibili a oltre un anno e mezzo fa e su un indizio, come visto, accertato in maniera non corretta. All'epoca vi era inoltre la necessità di assicurare la sua presenza al dibattimento d'appello. Questa condizione, dopo la sua condanna da parte della CARP, è ormai decaduta. Dopo l'emanazione di quella sentenza non sussiste nemmeno un pericolo d'inquinamento di mezzi di prova o di influenzare le vittime, ritenuto che nell'ambito del ricorso presentato contro tale giudizio al Tribunale federale egli non può addurre nuovi fatti e nuovi mezzi di prova (art. 99 cpv. 1
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 99 - 1 Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
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1 | Possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore. |
2 | Non sono ammissibili nuove conclusioni. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 77a - 1 La pena detentiva una cui parte, ma di regola almeno la metà, è già stata scontata è eseguita in forma di lavoro esterno se non vi è da attendersi che il detenuto si dia alla fuga o commetta nuovi reati. |
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1 | La pena detentiva una cui parte, ma di regola almeno la metà, è già stata scontata è eseguita in forma di lavoro esterno se non vi è da attendersi che il detenuto si dia alla fuga o commetta nuovi reati. |
2 | In regime di lavoro esterno il detenuto lavora fuori del penitenziario e trascorre le ore di tempo libero e di riposo nel penitenziario. Il passaggio a questa forma d'esecuzione avviene di regola dopo un adeguato periodo di permanenza in un penitenziario aperto o nel reparto aperto di un penitenziario chiuso. Sono considerati lavori fuori del penitenziario anche i lavori domestici e la cura dei figli. |
3 | Se il detenuto si comporta correttamente nel lavoro esterno, l'esecuzione ulteriore avviene in forma di alloggio e lavoro esterni. In tal caso il detenuto alloggia e lavora fuori del penitenziario, ma rimane sottoposto all'autorità di esecuzione. |
SR 311.0 Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 CP Art. 86 - 1 Quando il detenuto ha scontato i due terzi della pena, ma in ogni caso almeno tre mesi, l'autorità competente lo libera condizionalmente se il suo comportamento durante l'esecuzione della pena lo giustifica e non si debba presumere che commetterà nuovi crimini o delitti. |
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1 | Quando il detenuto ha scontato i due terzi della pena, ma in ogni caso almeno tre mesi, l'autorità competente lo libera condizionalmente se il suo comportamento durante l'esecuzione della pena lo giustifica e non si debba presumere che commetterà nuovi crimini o delitti. |
2 | L'autorità competente esamina d'ufficio se il detenuto possa essere liberato condizionalmente. Chiede a tal fine una relazione alla direzione del penitenziario. Il detenuto deve essere sentito. |
3 | Se non concede la liberazione condizionale, l'autorità competente riesamina la questione almeno una volta all'anno. |
4 | Quando il detenuto ha scontato la metà della pena, ma in ogni caso almeno tre mesi, l'autorità competente può, a titolo eccezionale, liberarlo condizionalmente qualora circostanze straordinarie inerenti alla persona del detenuto lo giustifichino. |
5 | In caso di pena detentiva a vita, la liberazione condizionale secondo il capoverso 1 è possibile al più presto dopo quindici anni; quella secondo il capoverso 4, dopo dieci. |
non dev'essere considerata (DTF 143 IV 160 consid. 4.2 pag. 166 e rinvii).
2.5.2. Mal si comprende quindi, vista la pena già scontata e i forti e concreti legami familiari del ricorrente in Svizzera che, anche nell'ipotesi che il Tribunale federale non pronunci il postulato proscioglimento o confermi la criticata pena, perché il ricorrente dovrebbe darsi alla fuga, considerata l'entità massima della pena presumibile ch'egli dovrebbe ancora espiare. Parrebbe molto più probabile semmai che, una volta scontata la pena, egli potrebbe recarsi legalmente in Italia per cercarvi un lavoro, allo scopo di ovviare alla citata interdizione triennale di esercitare la sua professione in Ticino. In tale ipotesi egli potrebbe nondimeno rientrare liberamente in Svizzera per mantenere i contatti con la sua famiglia, ciò che non sarebbe possibile nel caso di fuga. Certo, la famiglia potrebbe visitarlo in Italia, ma ritenuto che i quattro figli del ricorrente sono scolarizzati in Svizzera, che sua moglie vi lavora e che una siffatta scelta impedirebbe al ricorrente di poter se del caso ritrovare un qualsiasi lavoro in Svizzera, una fuga parrebbe poco probabile. Nelle descritte, attuali circostanze, il pericolo di fuga, nell'attesa della sentenza della Corte di diritto penale del Tribunale federale, non appare quindi
concreto. La carcerazione può infatti essere ordinata e mantenuta soltanto quale "ultima ratio" e in suo luogo possono essere ordinate misure meno severe (art. 212 cpv. 2 lett. c
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 212 Principi - 1 L'imputato resta in libertà. Può essere sottoposto a provvedimenti coercitivi privativi della libertà soltanto entro i limiti delle disposizioni del presente Codice. |
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1 | L'imputato resta in libertà. Può essere sottoposto a provvedimenti coercitivi privativi della libertà soltanto entro i limiti delle disposizioni del presente Codice. |
2 | Eventuali provvedimenti coercitivi privativi della libertà vanno revocati non appena: |
a | i loro presupposti non sono più adempiuti; |
b | la durata prevista dal presente Codice o autorizzata dal giudice è scaduta; oppure |
c | misure sostitutive consentono di raggiungere lo stesso obiettivo. |
3 | La durata della carcerazione preventiva o di sicurezza non può superare quella della pena detentiva presumibile. |
3.
3.1. Il ricorrente critica il rifiuto di adottare misure sostitutive.
L'art. 237 cpv. 1
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 237 Disposizioni generali - 1 Il giudice competente ordina una o più misure meno severe in luogo della carcerazione preventiva o di sicurezza, se tali misure perseguono lo stesso obiettivo della carcerazione. |
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1 | Il giudice competente ordina una o più misure meno severe in luogo della carcerazione preventiva o di sicurezza, se tali misure perseguono lo stesso obiettivo della carcerazione. |
2 | Sono misure sostitutive segnatamente: |
a | il versamento di una cauzione; |
b | il blocco dei documenti d'identità e di legittimazione; |
c | l'obbligo di dimorare e rimanere in un luogo o edificio determinato, nonché il divieto di trattenersi in un luogo o edificio determinato; |
d | l'obbligo di annunciarsi regolarmente a un ufficio pubblico; |
e | l'obbligo di svolgere un lavoro regolare; |
f | l'obbligo di sottoporsi a un trattamento medico o a un controllo; |
g | il divieto di avere contatti con determinate persone. |
3 | Per sorvegliare l'esecuzione di tali misure sostitutive, il giudice può disporre l'impiego di apparecchi tecnici e la loro applicazione fissa sulla persona da sorvegliare. |
4 | L'adozione e l'impugnazione di misure sostitutive sono rette per analogia dalle norme sulla carcerazione preventiva e sulla carcerazione di sicurezza. |
5 | Se nuove circostanze lo esigono oppure se l'imputato non ottempera agli obblighi impostigli, il giudice può in ogni tempo revocare le misure sostitutive oppure ordinare altre misure sostitutive o la carcerazione preventiva o di sicurezza. |
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 237 Disposizioni generali - 1 Il giudice competente ordina una o più misure meno severe in luogo della carcerazione preventiva o di sicurezza, se tali misure perseguono lo stesso obiettivo della carcerazione. |
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1 | Il giudice competente ordina una o più misure meno severe in luogo della carcerazione preventiva o di sicurezza, se tali misure perseguono lo stesso obiettivo della carcerazione. |
2 | Sono misure sostitutive segnatamente: |
a | il versamento di una cauzione; |
b | il blocco dei documenti d'identità e di legittimazione; |
c | l'obbligo di dimorare e rimanere in un luogo o edificio determinato, nonché il divieto di trattenersi in un luogo o edificio determinato; |
d | l'obbligo di annunciarsi regolarmente a un ufficio pubblico; |
e | l'obbligo di svolgere un lavoro regolare; |
f | l'obbligo di sottoporsi a un trattamento medico o a un controllo; |
g | il divieto di avere contatti con determinate persone. |
3 | Per sorvegliare l'esecuzione di tali misure sostitutive, il giudice può disporre l'impiego di apparecchi tecnici e la loro applicazione fissa sulla persona da sorvegliare. |
4 | L'adozione e l'impugnazione di misure sostitutive sono rette per analogia dalle norme sulla carcerazione preventiva e sulla carcerazione di sicurezza. |
5 | Se nuove circostanze lo esigono oppure se l'imputato non ottempera agli obblighi impostigli, il giudice può in ogni tempo revocare le misure sostitutive oppure ordinare altre misure sostitutive o la carcerazione preventiva o di sicurezza. |
IV 190 consid. 3.1-3.3 pag. 192). Sul rispetto di questo principio la presidente della CARP ha rilevato che la pena inflitta al ricorrente scadrà nel mese di giugno 2022, e che prima di tale data il Tribunale federale si sarà quindi pronunciato sul ricorso da lui inoltrato contro la sentenza di condanna.
3.2. Anche riguardo alle misure sostitutive la presidente della CARP ha richiamato la decisione del 29 luglio 2019 nella quale il GPC rilevava che il deposito dei documenti e l'obbligo di presentarsi in polizia permetterebbero semmai soltanto di constatare l'avvenuta fuga, più che prevenirla: data la situazione geografica del Cantone Ticino, il ricorrente potrebbe infatti facilmente raggiungere il suo Paese d'origine. Ha aggiunto che, viste la probabile conferma dell'interdizione all'esercizio della professione di psichiatra per la durata di tre anni e la pena ancora da espiare, nemmeno la proposta cauzione di fr. 25'000.-- sarebbe sufficiente per scongiurare il pericolo di fuga. Ciò poiché il ricorrente, per sua ammissione, disporrebbe di una situazione economica comunque agiata, anche se non meglio precisata. L'istanza precedente non ha infatti ritenuto sufficiente la produzione da parte del ricorrente della sua situazione patrimoniale al 3 novembre 2020 presso una banca, poiché non vi sarebbe la prova che su tale relazione sarebbe depositata la totalità degli averi a sua disposizione. Ora, questa generica supposizione, e l'accenno al fatto ch'egli sarebbe comproprietario di un appartamento in Italia, non sono sufficienti per
ritenere l'importo della cauzione inadeguato a evitare il pericolo di fuga (art. 238 cpv. 2
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 238 Cauzione - 1 Se vi è pericolo di fuga, il giudice competente può disporre il deposito di una somma di denaro da parte dell'imputato per garantire che questi non si sottrarrà agli atti procedurali o a una sanzione privativa della libertà. |
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1 | Se vi è pericolo di fuga, il giudice competente può disporre il deposito di una somma di denaro da parte dell'imputato per garantire che questi non si sottrarrà agli atti procedurali o a una sanzione privativa della libertà. |
2 | L'importo della cauzione è determinato in funzione della gravità dei reati contestati all'imputato e tenuto conto della sua situazione personale. |
3 | La cauzione può essere versata in contanti o mediante la garanzia di una banca o di un'assicurazione in Svizzera. |
Certo, con l'entrata della Svizzera nello spazio Schengen e la relativa abolizione dei controlli sulle persone alle frontiere interne, la misura sostitutiva del deposito dei documenti ha perso in parte la sua efficacia, per cui non può essere l'unico provvedimento per scongiurare il pericolo di fuga, soprattutto nel caso in cui l'imputato non voglia fuggire in luoghi lontani, ma nella vicina penisola (DTF 145 IV 503 consid. 3.2 pag. 510; sentenza 1B 289/2017 del 27 luglio 2017 consid. 3.2-3.4; CATHERINE HOHL-CHIRAZI, La privation de liberté en procédure pénale suisse: buts et limites, 2016, n. 1201 pag. 427).
3.3. La CARP non ha esaminato in maniera approfondita gli aspetti che potrebbero imporre una rinuncia all'adozione di misure sostitutive, venendo meno a un suo specifico obbligo (sulle esigenze di motivazione di una sentenza vedi DTF 145 IV 99 consid. 3.1 pag. 109; 142 II 154 consid. 4.2 pag. 157; sentenza 1B 309/2009 del 3 dicembre 2009 consid. 3.4, in: RtiD II-2010 n. 7 pag. 33). Omettendo di esaminare le citate questioni in maniera approfondita, le autorità precedenti hanno disatteso il principio di proporzionalità.
Il rinvio a decisioni precedenti adottate oltre un anno orsono e prima della condanna in appello, asserendo che nel frattempo la fattispecie non sarebbe mutata, non consente un esame attuale e concreto delle circostanze atte a giustificare la carcerazione e ancor meno il rifiuto di adottare misure sostitutive (sentenza 1B 281/2015 del 15 settembre 2015 consid. 4).
La CARP dovrà quindi esaminare compiutamente la fattibilità delle misure sostitutive previste dal CPP, riproposte dal ricorrente, valutando l'importo di una cauzione sulla base di dati concreti. L'autorità cantonale potrà se del caso valutare eventualmente anche la misura sostitutiva, essenzialmente preventiva, del braccialetto elettronico (DTF 145 IV 503 consid. 3.3 pag. 510; sentenza 1B 440/2019 del 3 ottobre 2019 consid. 4.2 e 4.4).
3.4. Nel caso in esame queste considerazioni non implicano ancora che il ricorrente debba essere obbligatoriamente scarcerato immediatamente, esito che non si giustifica finché l'autorità competente non si sarà pronunciata, a breve scadenza, sulla possibilità dell'eventuale adozione di misure sostitutive (sentenza 1B 108/2018 del 28 marzo 2018 consid. 3.4 e 4). La conclusione principale del ricorrente di ordinare la sua immediata scarcerazione dev'essere quindi respinta.
Non spetta infatti al Tribunale federale, quale prima istanza e senza ulteriori approfondimenti, esaminare le misure sostitutive adeguate per il caso in esame (sentenza 1B 108/2018, citata, consid. 3.4). Si giustifica quindi di rinviare la causa all'istanza precedente, affinché esamini compiutamente quali potrebbero entrare in considerazione, informandone se del caso le vittime (art. 214 cpv. 4
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 214 Avviso - 1 Se una persona è arrestata provvisoriamente o posta in carcerazione preventiva o di sicurezza, l'autorità penale competente ne avvisa immediatamente: |
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1 | Se una persona è arrestata provvisoriamente o posta in carcerazione preventiva o di sicurezza, l'autorità penale competente ne avvisa immediatamente: |
a | i congiunti; |
b | se l'interessato lo domanda, il datore di lavoro o la rappresentanza estera competente. |
2 | Si rinuncia all'avviso di cui al capoverso 1 qualora lo scopo dell'istruzione lo imponga oppure se l'interessato vi si oppone espressamente. |
3 | Se il provvedimento coercitivo privativo della libertà mette in difficoltà una persona che dipende dall'arrestato, l'autorità penale ne avvisa i servizi sociali competenti. |
4 | La vittima viene informata in merito alla disposizione o alla revoca della carcerazione preventiva o di sicurezza e di una misura sostitutiva di cui all'articolo 237 capoverso 2 lettera c o g come pure circa un'eventuale fuga dell'imputato, eccetto che vi abbia espressamente rinunciato.108 Si può rinunciare ad informare circa la revoca della carcerazione qualora siffatta informazione esponesse l'imputato a un serio pericolo. |
SR 312.0 Codice di diritto processuale penale svizzero del 5 ottobre 2007 (Codice di procedura penale, CPP) - Codice di procedura penale CPP Art. 5 Imperativo di celerità - 1 Le autorità penali avviano senza indugio i procedimenti penali e li portano a termine senza ritardi ingiustificati. |
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1 | Le autorità penali avviano senza indugio i procedimenti penali e li portano a termine senza ritardi ingiustificati. |
2 | Se l'imputato è in stato di carcerazione, il procedimento a suo carico ha priorità. |
4.
Ne segue che il ricorso dev'essere parzialmente accolto e la decisione impugnata annullata nella misura in cui nega l'adozione di misure sostitutive. Per il resto essa è confermata. La causa è rinviata alla CARP per nuova decisione nel senso dei considerandi.
Non si prelevano spese giudiziarie (art. 66 cpv. 4
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 66 Onere e ripartizione delle spese giudiziarie - 1 Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
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1 | Di regola, le spese giudiziarie sono addossate alla parte soccombente. Se le circostanze lo giustificano, il Tribunale federale può ripartirle in modo diverso o rinunciare ad addossarle alle parti. |
2 | In caso di desistenza o di transazione, il Tribunale federale può rinunciare in tutto o in parte a riscuotere le spese giudiziarie. |
3 | Le spese inutili sono pagate da chi le causa. |
4 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non possono di regola essere addossate spese giudiziarie se, senza avere alcun interesse pecuniario, si rivolgono al Tribunale federale nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali o se le loro decisioni in siffatte controversie sono impugnate mediante ricorso. |
5 | Salvo diversa disposizione, le spese giudiziarie addossate congiuntamente a più persone sono da queste sostenute in parti eguali e con responsabilità solidale. |
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria LTF Art. 68 Spese ripetibili - 1 Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente. |
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1 | Nella sentenza il Tribunale federale determina se e in che misura le spese della parte vincente debbano essere sostenute da quella soccombente. |
2 | La parte soccombente è di regola tenuta a risarcire alla parte vincente, secondo la tariffa del Tribunale federale, tutte le spese necessarie causate dalla controversia. |
3 | Alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni incaricate di compiti di diritto pubblico non sono di regola accordate spese ripetibili se vincono una causa nell'esercizio delle loro attribuzioni ufficiali. |
4 | Si applica per analogia l'articolo 66 capoversi 3 e 5. |
5 | Il Tribunale federale conferma, annulla o modifica, a seconda dell'esito del procedimento, la decisione sulle spese ripetibili pronunciata dall'autorità inferiore. Può stabilire esso stesso l'importo di tali spese secondo la tariffa federale o cantonale applicabile o incaricarne l'autorità inferiore. |
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:
1.
Il ricorso è parzialmente accolto. La sentenza del 13 novembre 2020 della Presidente della Corte di appello e di revisione penale è annullata nella misura in cui le misure sostitutive alla carcerazione sono state negate e la causa è rinviata all'istanza precedente affinché pronunci a breve termine una nuova decisione nel senso dei considerandi.
2.
La domanda di scarcerazione immediata è respinta.
3.
Non si prelevano spese giudiziarie.
4.
Lo Stato del Cantone Ticino verserà al ricorrente un'indennità di fr. 2'500.-- per ripetibili della sede federale.
5.
Comunicazione ai patrocinatori del ricorrente, al Ministero pubblico e alla Presidente della Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino.
Losanna, 21 gennaio 2021
In nome della I Corte di diritto pubblico
del Tribunale federale svizzero
Il Presidente: Kneubühler
Il Cancelliere: Crameri