Bundesverwaltungsgericht
Tribunal administratif fédéral
Tribunale amministrativo federale
Tribunal administrativ federal


Corte IV

D-7856/2010

Sentenza del 20 giugno 2012

Giudici Pietro Angeli-Busi (presidente del collegio),

Composizione Christa Luterbacher, Robert Galliker,

cancelliera Camilla Fumagalli.

A._______,nato il (...),

Afghanistan,
Parti
rappresentato dal lic. iur. Mario Amato,

ricorrente,

contro

Ufficio federale della migrazione (UFM),

Quellenweg 6, 3003 Berna,

autorità inferiore .

Oggetto Asilo; decisione dell'UFM del 7 ottobre 2010 / N [...].

Fatti:

A.
Il (...), l'interessato ha presentato domanda di asilo in Svizzera, dichiarando, nella sostanza e per quanto qui di rilievo (cfr. verbali di audizione del 28 agosto 2000 [di seguito: verbale 1] e del 27 settembre 2000 [di seguito: verbale 2]), che durante i regimi comunisti di Karmal e Najibullah egli sarebbe stato vice-procuratore (dal [...] al [...]) e poi procuratore militare fino al (...). Dopo l'avvento al potere dei Mujaheddin nel (...), rispettivamente nel (...), con la liberazione di numerosi condannati, per timore di una vendetta da parte di quest'ultimi, l'interessato avrebbe lasciato il Paese. Parallelamente, egli avrebbe temuto per la sua vita in considerazione della sua origine russa, ritenuto l'odio esistente in Afghanistan contro i russi, a seguito dell'invasione del Paese di questi ultimi tra il 1979 e il 1988 e della guerra civile scoppiata con i Mujaheddin. L'interessato si sarebbe dapprima rifugiato in Iran, poi in Turchia, prima di raggiungere l'Italia ed infine la Svizzera.

B.
Il (...), rispettivamente il (...), giunte in Svizzera, anche la moglie e le (...) figlie minorenni dell'interessato hanno depositato una domanda di asilo.

C.
Il 6 aprile 2004, l'allora Ufficio federale dei rifugiati (UFR, attualmente e di seguito UFM) ha respinto la domanda di asilo dell'interessato, escludendone la qualità di rifugiato in applicazione dell'art. 1 F lett. c della Convenzione sullo statuto dei rifugiati del 28 luglio 1951 (Conv., RS 0.142.30). Ha tuttavia ritenuto inammissibile l'esecuzione dell'allontanamento verso l'Afghanistan e l'ha ammesso provvisoriamente in Svizzera.

Con decisione separata, di medesima data, l'UFM ha riconosciuto la qualità di rifugiato alla moglie dell'interessato ed alle figlie in virtù dell'art. 51 cpv. 1
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 51 Familienasyl - 1 Ehegatten von Flüchtlingen und ihre minderjährigen Kinder werden als Flüchtlinge anerkannt und erhalten Asyl, wenn keine besonderen Umstände dagegen sprechen.146
1    Ehegatten von Flüchtlingen und ihre minderjährigen Kinder werden als Flüchtlinge anerkannt und erhalten Asyl, wenn keine besonderen Umstände dagegen sprechen.146
1bis    Hat das SEM während des Asylverfahrens Anhaltspunkte dafür, dass ein Ungültigkeitsgrund nach Artikel 105 Ziffer 5 oder 6 des Zivilgesetzbuchs147 (ZGB) vorliegt, so meldet es dies der nach Artikel 106 ZGB zuständigen Behörde. Das Verfahren wird bis zur Entscheidung dieser Behörde sistiert. Erhebt die Behörde Klage, so wird das Verfahren bis zum Vorliegen des rechtskräftigen Urteils sistiert.148
2    ...149
3    In der Schweiz geborene Kinder von Flüchtlingen werden auch als Flüchtlinge anerkannt, sofern keine besonderen Umstände dagegen sprechen.150
4    Wurden die anspruchsberechtigten Personen nach Absatz 1 durch die Flucht getrennt und befinden sie sich im Ausland, so ist ihre Einreise auf Gesuch hin zu bewilligen.151
5    ...152
della Legge sull'asilo del 26 giugno 1998 (LAsi, RS 142.31), accordando loro l'asilo in Svizzera.

D.
Il 6 maggio 2004, l'insorgente ha inoltrato ricorso dinanzi alla Commissione svizzera in materia di asilo (di seguito: CRA) contro la citata decisione dell'UFM, chiedendo l'annullamento del provvedimento litigioso, il riconoscimento della qualità di rifugiato, nonché la concessione dell'asilo.

E.
Con sentenza D-3334/2006 dell'8 gennaio 2009, il Tribunale amministrativo federale (di seguito: il Tribunale), quale autorità competente dal 1° gennaio 2007 per statuire sui gravami pendenti presso la CRA al 31 dicembre 2006 (cfr. art. 53 cpv. 2
SR 173.32 Bundesgesetz vom 17. Juni 2005 über das Bundesverwaltungsgericht (Verwaltungsgerichtsgesetz, VGG) - Verwaltungsgerichtsgesetz
VGG Art. 53 Übergangsbestimmungen
1    Das Beschwerdeverfahren gegen Entscheide, die vor dem Inkrafttreten dieses Gesetzes ergangen sind und bisher beim Bundesgericht oder beim Bundesrat anfechtbar waren, richtet sich nach dem bisherigen Recht.
2    Das Bundesverwaltungsgericht übernimmt, sofern es zuständig ist, die Beurteilung der beim Inkrafttreten dieses Gesetzes bei Eidgenössischen Rekurs- oder Schiedskommissionen oder bei Beschwerdediensten der Departemente hängigen Rechtsmittel. Die Beurteilung erfolgt nach neuem Verfahrensrecht.
della Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale [LTAF, RS 173.32]), ha accolto il ricorso dell'insorgente e rinviato gli atti di causa all'autorità inferiore affinché abbia a procedere al completamento dell'istruttoria ed alla pronuncia di una nuova decisione, in quanto l'UFM aveva erroneamente ritenuto applicabile l'art. 1 F lett. c Conv. e non aveva effettuato un esame di applicabilità delle lettere a e b di suddetta norma, nonché dell'art. 53
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 53 Asylunwürdigkeit - Flüchtlingen wird kein Asyl gewährt, wenn:
a  sie wegen verwerflicher Handlungen des Asyls unwürdig sind;
b  sie die innere oder die äussere Sicherheit der Schweiz verletzt haben oder gefährden; oder
c  gegen sie eine Landesverweisung nach Artikel 66a oder 66abis StGB156 oder Artikel 49a oder 49abis MStG157 ausgesprochen wurde.
LAsi, la cui analisi è determinante riguardo alla concessione dell'asilo, in caso di inapplicabilità dell'art. 1 F lett. a e b Conv.

F.
Il 1° maggio 2009, l'UFM ha riaperto l'istruzione nella procedura di asilo del ricorrente.

G.
Con scritto del 21 luglio 2009, l'UFM ha chiesto all'Alto Commissariato delle nazioni Unite per i rifugiati (di seguito: UNHCR) informazioni in merito al riconoscimento in Iran, in data (...), dello statuto di rifugiato dell'insorgente e della sua famiglia.

H.
In risposta a suddetta richiesta, l'UNHCR ha osservato, in data 2 ottobre 2009, che lo statuto di rifugiato rilasciato in favore della famiglia in questione sarebbe da ricondurre ad un esame prima facie. Inoltre, l'UNHCR fa sapere che non sarebbe possibile recuperare i relativi documenti dell'incartamento, in considerazione del tempo trascorso dai fatti, ovvero dal (...), nonché al ritiro della Delegazione UNHCR da B._______ (Iran).

I.
In data 5 maggio 2010 e 12 maggio 2010, l'insorgente è stato sottoposto ad un'ulteriore audizione federale conformemente all'art. 41
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 41
LAsi (cfr. verbale di audizione del 5, rispettivamente 12 maggio 2010 [di seguito: verbale 3]).

J.
Con decisione del 7 ottobre 2010 in lingua francese (notificata all'interessato il giorno seguente; atto UFM A 46/1), l'UFM ha escluso la qualità di rifugiato dell'interessato ai sensi dell'art. 1 F lett. a Conv., respingendone, di conseguenza, la domanda di asilo. Inoltre, detto Ufficio ha ritenuto
inammissibile l'esecuzione dell'allontanamento del richiedente verso
l'Afghanistan, ammettendolo quindi provvisoriamente in Svizzera.

K.
L'8 novembre 2010, l'insorgente ha inoltrato ricorso dinanzi al Tribunale contro la predetta decisione dell'UFM, chiedendo l'annullamento del provvedimento impugnato e il riconoscimento della qualità di rifugiato, nonché la concessione dell'asilo. Ha altresì presentato una domanda di assistenza giudiziaria, nel senso della dispensa dal pagamento delle spese processuali e del relativo anticipo.

L.
Con decisione incidentale del 24 novembre 2010, il Tribunale ha rinunciato, ritenuta la sussistenza di motivi particolari (art. 63 cpv. 4
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 63
1    Die Beschwerdeinstanz auferlegt in der Entscheidungsformel die Verfahrenskosten, bestehend aus Spruchgebühr, Schreibgebühren und Barauslagen, in der Regel der unterliegenden Partei. Unterliegt diese nur teilweise, so werden die Verfahrenskosten ermässigt. Ausnahmsweise können sie ihr erlassen werden.
2    Keine Verfahrenskosten werden Vorinstanzen oder beschwerdeführenden und unterliegenden Bundesbehörden auferlegt; anderen als Bundesbehörden, die Beschwerde führen und unterliegen, werden Verfahrenskosten auferlegt, soweit sich der Streit um vermögensrechtliche Interessen von Körperschaften oder autonomen Anstalten dreht.
3    Einer obsiegenden Partei dürfen nur Verfahrenskosten auferlegt werden, die sie durch Verletzung von Verfahrenspflichten verursacht hat.
4    Die Beschwerdeinstanz, ihr Vorsitzender oder der Instruktionsrichter erhebt vom Beschwerdeführer einen Kostenvorschuss in der Höhe der mutmasslichen Verfahrenskosten. Zu dessen Leistung ist dem Beschwerdeführer eine angemessene Frist anzusetzen unter Androhung des Nichteintretens. Wenn besondere Gründe vorliegen, kann auf die Erhebung des Kostenvorschusses ganz oder teilweise verzichtet werden.102
4bis    Die Spruchgebühr richtet sich nach Umfang und Schwierigkeit der Streitsache, Art der Prozessführung und finanzieller Lage der Parteien. Sie beträgt:
a  in Streitigkeiten ohne Vermögensinteresse 100-5000 Franken;
b  in den übrigen Streitigkeiten 100-50 000 Franken.103
5    Der Bundesrat regelt die Bemessung der Gebühren im Einzelnen.104 Vorbehalten bleiben Artikel 16 Absatz 1 Buchstabe a des Verwaltungsgerichtsgesetzes vom 17. Juni 2005105 und Artikel 73 des Strafbehördenorganisationsgesetzes vom 19. März 2010106.107
della Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa
[PA, RS 172.021]), a chiedere al ricorrente il versamento di un anticipo a copertura delle presumibili spese processuali. Nel contempo, ha invitato l'autorità inferiore a pronunciarsi in merito al ricorso.

M.
Tramite osservazioni del 2 dicembre 2010, l'UFM ha proposto la reiezione del gravame, sottolineando che lo stesso non conterrebbe fatti o mezzi di prova nuovi atti a giustificare una modifica della propria posizione. Tali osservazioni sono state inviate dal Tribunale al ricorrente per informazione, in data 7 dicembre 2010.

Diritto:

1.

1.1. Le procedure in materia di asilo sono rette dalla PA, dalla LTAF e dalla Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF, RS 173.110), in quanto la LAsi non preveda altrimenti (art. 6
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 6 Verfahrensgrundsätze - Verfahren richten sich nach dem Verwaltungsverfahrensgesetz vom 20. Dezember 196810 (VwVG), dem Verwaltungsgerichtsgesetz vom 17. Juni 200511 und dem Bundesgerichtsgesetz vom 17. Juni 200512, soweit das vorliegende Gesetz nichts anderes bestimmt.
LAsi).

1.2. Il Tribunale giudica definitivamente i ricorsi contro le decisioni dell'UFM in materia di asilo, salvo nei casi in cui viene depositata una domanda di estradizione da parte dello Stato abbandonato dal richiedente l'asilo in cerca di protezione (art. 31 e
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 6 Verfahrensgrundsätze - Verfahren richten sich nach dem Verwaltungsverfahrensgesetz vom 20. Dezember 196810 (VwVG), dem Verwaltungsgerichtsgesetz vom 17. Juni 200511 und dem Bundesgerichtsgesetz vom 17. Juni 200512, soweit das vorliegende Gesetz nichts anderes bestimmt.
33 lett. d LTAF, art. 105
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 105 Beschwerde gegen Verfügungen des SEM - Gegen Verfügungen des SEM kann nach Massgabe des Verwaltungsgerichtsgesetzes vom 17. Juni 2005356 Beschwerde geführt werden.
LAsi e art. 83 lett. d
SR 173.110 Bundesgesetz vom 17. Juni 2005 über das Bundesgericht (Bundesgerichtsgesetz, BGG) - Bundesgerichtsgesetz
BGG Art. 83 Ausnahmen - Die Beschwerde ist unzulässig gegen:
a  Entscheide auf dem Gebiet der inneren oder äusseren Sicherheit des Landes, der Neutralität, des diplomatischen Schutzes und der übrigen auswärtigen Angelegenheiten, soweit das Völkerrecht nicht einen Anspruch auf gerichtliche Beurteilung einräumt;
b  Entscheide über die ordentliche Einbürgerung;
c  Entscheide auf dem Gebiet des Ausländerrechts betreffend:
c1  die Einreise,
c2  Bewilligungen, auf die weder das Bundesrecht noch das Völkerrecht einen Anspruch einräumt,
c3  die vorläufige Aufnahme,
c4  die Ausweisung gestützt auf Artikel 121 Absatz 2 der Bundesverfassung und die Wegweisung,
c5  Abweichungen von den Zulassungsvoraussetzungen,
c6  die Verlängerung der Grenzgängerbewilligung, den Kantonswechsel, den Stellenwechsel von Personen mit Grenzgängerbewilligung sowie die Erteilung von Reisepapieren an schriftenlose Ausländerinnen und Ausländer;
d  Entscheide auf dem Gebiet des Asyls, die:
d1  vom Bundesverwaltungsgericht getroffen worden sind, ausser sie betreffen Personen, gegen die ein Auslieferungsersuchen des Staates vorliegt, vor welchem sie Schutz suchen,
d2  von einer kantonalen Vorinstanz getroffen worden sind und eine Bewilligung betreffen, auf die weder das Bundesrecht noch das Völkerrecht einen Anspruch einräumt;
e  Entscheide über die Verweigerung der Ermächtigung zur Strafverfolgung von Behördenmitgliedern oder von Bundespersonal;
f  Entscheide auf dem Gebiet der öffentlichen Beschaffungen, wenn:
fbis  Entscheide des Bundesverwaltungsgerichts über Verfügungen nach Artikel 32i des Personenbeförderungsgesetzes vom 20. März 200963;
f1  sich keine Rechtsfrage von grundsätzlicher Bedeutung stellt; vorbehalten bleiben Beschwerden gegen Beschaffungen des Bundesverwaltungsgerichts, des Bundesstrafgerichts, des Bundespatentgerichts, der Bundesanwaltschaft sowie der oberen kantonalen Gerichtsinstanzen, oder
f2  der geschätzte Wert des zu vergebenden Auftrags den massgebenden Schwellenwert nach Artikel 52 Absatz 1 in Verbindung mit Anhang 4 Ziffer 2 des Bundesgesetzes vom 21. Juni 201961 über das öffentliche Beschaffungswesen nicht erreicht;
g  Entscheide auf dem Gebiet der öffentlich-rechtlichen Arbeitsverhältnisse, wenn sie eine nicht vermögensrechtliche Angelegenheit, nicht aber die Gleichstellung der Geschlechter betreffen;
h  Entscheide auf dem Gebiet der internationalen Amtshilfe, mit Ausnahme der Amtshilfe in Steuersachen;
i  Entscheide auf dem Gebiet des Militär-, Zivil- und Zivilschutzdienstes;
j  Entscheide auf dem Gebiet der wirtschaftlichen Landesversorgung, die bei schweren Mangellagen getroffen worden sind;
k  Entscheide betreffend Subventionen, auf die kein Anspruch besteht;
l  Entscheide über die Zollveranlagung, wenn diese auf Grund der Tarifierung oder des Gewichts der Ware erfolgt;
m  Entscheide über die Stundung oder den Erlass von Abgaben; in Abweichung davon ist die Beschwerde zulässig gegen Entscheide über den Erlass der direkten Bundessteuer oder der kantonalen oder kommunalen Einkommens- und Gewinnsteuer, wenn sich eine Rechtsfrage von grundsätzlicher Bedeutung stellt oder es sich aus anderen Gründen um einen besonders bedeutenden Fall handelt;
n  Entscheide auf dem Gebiet der Kernenergie betreffend:
n1  das Erfordernis einer Freigabe oder der Änderung einer Bewilligung oder Verfügung,
n2  die Genehmigung eines Plans für Rückstellungen für die vor Ausserbetriebnahme einer Kernanlage anfallenden Entsorgungskosten,
n3  Freigaben;
o  Entscheide über die Typengenehmigung von Fahrzeugen auf dem Gebiet des Strassenverkehrs;
p  Entscheide des Bundesverwaltungsgerichts auf dem Gebiet des Fernmeldeverkehrs, des Radios und des Fernsehens sowie der Post betreffend:68
p1  Konzessionen, die Gegenstand einer öffentlichen Ausschreibung waren,
p2  Streitigkeiten nach Artikel 11a des Fernmeldegesetzes vom 30. April 199769,
p3  Streitigkeiten nach Artikel 8 des Postgesetzes vom 17. Dezember 201071;
q  Entscheide auf dem Gebiet der Transplantationsmedizin betreffend:
q1  die Aufnahme in die Warteliste,
q2  die Zuteilung von Organen;
r  Entscheide auf dem Gebiet der Krankenversicherung, die das Bundesverwaltungsgericht gestützt auf Artikel 3472 des Verwaltungsgerichtsgesetzes vom 17. Juni 200573 (VGG) getroffen hat;
s  Entscheide auf dem Gebiet der Landwirtschaft betreffend:
s1  ...
s2  die Abgrenzung der Zonen im Rahmen des Produktionskatasters;
t  Entscheide über das Ergebnis von Prüfungen und anderen Fähigkeitsbewertungen, namentlich auf den Gebieten der Schule, der Weiterbildung und der Berufsausübung;
u  Entscheide auf dem Gebiet der öffentlichen Kaufangebote (Art. 125-141 des Finanzmarktinfrastrukturgesetzes vom 19. Juni 201576);
v  Entscheide des Bundesverwaltungsgerichts über Meinungsverschiedenheiten zwischen Behörden in der innerstaatlichen Amts- und Rechtshilfe;
w  Entscheide auf dem Gebiet des Elektrizitätsrechts betreffend die Plangenehmigung von Starkstromanlagen und Schwachstromanlagen und die Entscheide auf diesem Gebiet betreffend Enteignung der für den Bau oder Betrieb solcher Anlagen notwendigen Rechte, wenn sich keine Rechtsfrage von grundsätzlicher Bedeutung stellt;
x  Entscheide betreffend die Gewährung von Solidaritätsbeiträgen nach dem Bundesgesetz vom 30. September 201680 über die Aufarbeitung der fürsorgerischen Zwangsmassnahmen und Fremdplatzierungen vor 1981, ausser wenn sich eine Rechtsfrage von grundsätzlicher Bedeutung stellt oder aus anderen Gründen ein besonders bedeutender Fall vorliegt;
y  Entscheide des Bundesverwaltungsgerichts in Verständigungsverfahren zur Vermeidung einer den anwendbaren internationalen Abkommen im Steuerbereich nicht entsprechenden Besteuerung;
z  Entscheide betreffend die in Artikel 71c Absatz 1 Buchstabe b des Energiegesetzes vom 30. September 201683 genannten Baubewilligungen und notwendigerweise damit zusammenhängenden in der Kompetenz der Kantone liegenden Bewilligungen für Windenergieanlagen von nationalem Interesse, wenn sich keine Rechtsfrage von grundsätzlicher Bedeutung stellt.
cifra 1 LTF).

2.
Vi è motivo di entrare nel merito del ricorso che adempie le condizioni di ammissibilità di cui agli art. 48 cpv. 1 e
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 48
1    Zur Beschwerde ist berechtigt, wer:
a  vor der Vorinstanz am Verfahren teilgenommen hat oder keine Möglichkeit zur Teilnahme erhalten hat;
b  durch die angefochtene Verfügung besonders berührt ist; und
c  ein schutzwürdiges Interesse an deren Aufhebung oder Änderung hat.
2    Zur Beschwerde berechtigt sind ferner Personen, Organisationen und Behörden, denen ein anderes Bundesgesetz dieses Recht einräumt.
52 PA, nonché all'art. 108 cpv. 1
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 108 Beschwerdefristen - 1 Im beschleunigten Verfahren ist die Beschwerde gegen einen Entscheid nach Artikel 31a Absatz 4 innerhalb von sieben Arbeitstagen, gegen Zwischenverfügungen innerhalb von fünf Tagen seit Eröffnung der Verfügung einzureichen.
1    Im beschleunigten Verfahren ist die Beschwerde gegen einen Entscheid nach Artikel 31a Absatz 4 innerhalb von sieben Arbeitstagen, gegen Zwischenverfügungen innerhalb von fünf Tagen seit Eröffnung der Verfügung einzureichen.
2    Im erweiterten Verfahren ist die Beschwerde gegen einen Entscheid nach Artikel 31a Absatz 4 innerhalb von 30 Tagen, bei Zwischenverfügungen innerhalb von zehn Tagen seit Eröffnung der Verfügung einzureichen.
3    Die Beschwerde gegen Nichteintretensentscheide sowie gegen Entscheide nach Artikel 23 Absatz 1 und Artikel 40 in Verbindung mit Artikel 6a Absatz 2 Buchstabe a ist innerhalb von fünf Arbeitstagen seit Eröffnung der Verfügung einzureichen.
4    Die Verweigerung der Einreise nach Artikel 22 Absatz 2 kann bis zum Zeitpunkt der Eröffnung einer Verfügung nach Artikel 23 Absatz 1 angefochten werden.
5    Die Überprüfung der Rechtmässigkeit und der Angemessenheit der Zuweisung eines Aufenthaltsortes am Flughafen oder an einem anderen geeigneten Ort nach Artikel 22 Absätze 3 und 4 kann jederzeit mittels Beschwerde beantragt werden.
6    In den übrigen Fällen beträgt die Beschwerdefrist 30 Tage seit Eröffnung der Verfügung.
7    Per Telefax übermittelte Rechtsschriften gelten als rechtsgültig eingereicht, wenn sie innert Frist beim Bundesverwaltungsgericht eintreffen und mittels Nachreichung des unterschriebenen Originals nach den Regeln gemäss Artikel 52 Absätze 2 und 3 VwVG364 verbessert werden.
LAsi.

3.

3.1. Giusta l'art. 33a cpv. 2
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 33a
1    Das Verfahren wird in einer der vier Amtssprachen geführt, in der Regel in der Sprache, in der die Parteien ihre Begehren gestellt haben oder stellen würden.
2    Im Beschwerdeverfahren ist die Sprache des angefochtenen Entscheids massgebend. Verwenden die Parteien eine andere Amtssprache, so kann das Verfahren in dieser Sprache geführt werden.
3    Reicht eine Partei Urkunden ein, die nicht in einer Amtssprache verfasst sind, so kann die Behörde mit dem Einverständnis der anderen Parteien darauf verzichten, eine Übersetzung zu verlangen.
4    Im Übrigen ordnet die Behörde eine Übersetzung an, wo dies nötig ist.
PA, applicabile per rimando dell'art. 6
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 6 Verfahrensgrundsätze - Verfahren richten sich nach dem Verwaltungsverfahrensgesetz vom 20. Dezember 196810 (VwVG), dem Verwaltungsgerichtsgesetz vom 17. Juni 200511 und dem Bundesgerichtsgesetz vom 17. Juni 200512, soweit das vorliegende Gesetz nichts anderes bestimmt.
LAsi e dell'art. 37
SR 173.32 Bundesgesetz vom 17. Juni 2005 über das Bundesverwaltungsgericht (Verwaltungsgerichtsgesetz, VGG) - Verwaltungsgerichtsgesetz
VGG Art. 37 Grundsatz - Das Verfahren vor dem Bundesverwaltungsgericht richtet sich nach dem VwVG56, soweit dieses Gesetz nichts anderes bestimmt.
LTAF, nei procedimenti su ricorso è determinante la lingua della decisione impugnata. Se le parti utilizzano un'altra lingua, il procedimento può svolgersi in tale lingua.

3.2. Nel caso concreto, la decisione impugnata è stata redatta recidivamente a torto in lingua francese. Tuttavia, ritenuto che il ricorrente nel presente procedimento è debitamente rappresentato da un mandatario specialista del diritto di asilo il quale, ritenuto il tenore del ricorso, può essere considerato avere compreso il contenuto della decisione in questione, la presente sentenza può essere redatta in italiano, ovvero nell'idioma in cui si è espresso il rappresentante in sede di ricorso e che del resto rappresenta la lingua ufficiale del Cantone di attribuzione dell'insorgente
(cfr. art. 16
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 16 Verfahrenssprache - 1 Eingaben an Bundesbehörden können in jeder Amtssprache eingereicht werden. Der Bundesrat kann vorsehen, dass Eingaben von Asylsuchenden, die von einer bevollmächtigten Person vertreten werden, in Zentren des Bundes in der Amtssprache des Standortkantons des Zentrums eingereicht werden.37
1    Eingaben an Bundesbehörden können in jeder Amtssprache eingereicht werden. Der Bundesrat kann vorsehen, dass Eingaben von Asylsuchenden, die von einer bevollmächtigten Person vertreten werden, in Zentren des Bundes in der Amtssprache des Standortkantons des Zentrums eingereicht werden.37
2    Verfügungen oder Zwischenverfügungen des SEM werden in der Sprache eröffnet, die am Wohnort der Asylsuchenden Amtssprache ist.38
3    Das SEM kann von Absatz 2 abweichen, wenn:
a  die asylsuchende Person oder deren Rechtsvertreterin oder Rechtsvertreter einer anderen Amtssprache mächtig ist;
b  dies unter Berücksichtigung der Gesuchseingänge oder der Personalsituation für eine effiziente und fristgerechte Gesuchserledigung erforderlich ist;
c  die asylsuchende Person von einem Zentrum des Bundes einem Kanton mit einer anderen Amtssprache zugewiesen wird.39
LAsi e art. 4
SR 142.311 Asylverordnung 1 vom 11. August 1999 über Verfahrensfragen (Asylverordnung 1, AsylV 1) - Asylverordnung 1
AsylV-1 Art. 4 Verfahrenssprache bei Eingaben in Zentren des Bundes - (Art. 16 Abs. 1 AsylG)
dell'Ordinanza 1 dell'11 agosto 1999 sull'asilo relativa a questioni procedurali [OAsi 1, RS 142.311]; DTAF 2009/56 e relativi riferimenti).

4.
Il Tribunale esamina liberamente l'applicazione del diritto federale, l'accertamento dei fatti e l'inadeguatezza, senza essere vincolato dai motivi invocati dalle parti (art. 62 cpv. 4
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 62
1    Die Beschwerdeinstanz kann die angefochtene Verfügung zugunsten einer Partei ändern.
2    Zuungunsten einer Partei kann sie die angefochtene Verfügung ändern, soweit diese Bundesrecht verletzt oder auf einer unrichtigen oder unvollständigen Feststellung des Sachverhaltes beruht; wegen Unangemessenheit darf die angefochtene Verfügung nicht zuungunsten einer Partei geändert werden, ausser im Falle der Änderung zugunsten einer Gegenpartei.
3    Beabsichtigt die Beschwerdeinstanz, die angefochtene Verfügung zuungunsten einer Partei zu ändern, so bringt sie der Partei diese Absicht zur Kenntnis und räumt ihr Gelegenheit zur Gegenäusserung ein.
4    Die Begründung der Begehren bindet die Beschwerdeinstanz in keinem Falle.
PA) o dai considerandi della decisione impugnata (cfr. DTAF 2009/57, consid. 1.2 p. 798; Pierre Moor, Droit administratif, vol. II, 3ª ed., Berna 2011, n. 2.2.6.5).

5.

5.1. Nella decisione impugnata, l'UFM ha ritenuto che il richiedente
adempiva a tutte le condizioni necessarie al riconoscimento della qualità di rifugiato al momento della sua fuga dal Paese di origine nel (...). Inoltre, sebbene nel frattempo la situazione in alcune regioni dell'Afghanistan, in particolare a C._______, non sia più così difficile ed incerta dal profilo della sicurezza e le persone che avrebbero lavorato per il vecchio regime comunista non siano più oggetto di attacchi sistematici, l'interessato potrebbe essere confrontato ad un timore fondato di persecuzioni future. Infatti, le importanti personalità del vecchio regime (es. ministri, direttori e generali) che avrebbero commesso delle gravi violazioni dei diritti dell'uomo, così come i loro familiari, nonché membri meno rilevanti dell'ex regime comunista, a seconda delle circostanze particolari del caso, rischierebbero di incorrere in seri pregiudizi in caso di rientro in Afghanistan, come sarebbe il caso del richiedente, il quale - in ragione dell'attività di vice-procuratore e di procuratore militare, degli stretti legami intrattenuti con gli uffici del "Khadamat-e Etela'at-e Dawlati" (KhAD), ovvero il Servizio di sicurezza ed intelligence dell'Afghanistan e del periodo di stage svolto a D._______ (Russia), da cui la (...) sarebbe originaria - sarebbe una persona dal profilo considerevole, che avrebbe operato in maniera sostanziale nell'apparato repressivo del potere comunista e che potrebbe dunque sempre temere vendette da parte della popolazione locale. Nondimeno, l'autorità inferiore ha considerato che, avuto riguardo agli atti in cui il richiedente sarebbe stato implicato in maniera attiva, intensa ed a lungo termine, sarebbe applicabile nei suoi confronti la clausola di esclusione dal riconoscimento della qualità di rifugiato ai sensi dell'art. 1 F lett. a Conv.. In virtù di quest'ultima disposizione, sarebbe sufficiente che vi siano « seri motivi » sulla base di un insieme di indizi concreti di sospettare che un crimine contro l'umanità ai sensi dell'art. 7 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale (Statuto di Roma,
RS 0.312.1) sia stato effettivamente perpetrato. Secondo le fonti consultate dall'UFM, sarebbero state denunciate massive violazioni dei diritti umani durante il regime comunista di Karmal e di Najibullah, mediante la commissione di crimini contro l'umanità, tra i quali attacchi contro la popolazione civile, esecuzioni extragiudiziarie, nonché tortura, usata per ottenere informazioni o confessioni nei centri di detenzione di Kabul e delle province, nei centri militari o nelle prigioni. Sarebbe notorio, d'altronde, che con la creazione del KhAD nel 1980, sarebbero stati aperti centri per interrogatori, dove veniva sistematicamente utilizzata la tortura, oltre a corsi speciali rivoluzionari incentrati sui delitti commessi contro la sicurezza interna ed esterna del Paese. Inoltre, i Tribunali avrebbero condannato anche alla pena di morte i prigionieri di coscienza, senza possibilità di ricorso e senza testimoni. Sarebbe altresì di pubblico dominio che i membri del KhAD e le persone legate ad altri servizi di sicurezza del governo venivano inviati a D._______ per corsi di sei mesi, durante i quali venivano insegnate loro tecniche di interrogatorio e torture. Non sarebbe pertanto verosimile che, nel contesto politico di quel periodo, il richiedente vi fosse stato inviato per seguire un corso di diritto militare, allorquando egli avrebbe ammesso di avere seguito un corso per tecniche di interrogatorio, il quale tuttavia a suo dire portava su degli aspetti di criminologia. Del resto, il richiedente avrebbe reso dichiarazioni vaghe ed incongruenti sul proprio soggiorno a D._______, sul contenuto del corso e sui motivi per cui l'avrebbe scelto, nonché sul momento in cui esso si sarebbe svolto. Egli si sarebbe contraddetto circa l'avvenimento della sua promozione, come pure riguardo alla sua partecipazione alle esecuzioni di morte confermate dal Presidente, relativizzando in tal modo la sua carriera e il suo ruolo di procuratore, come pure dissimulando alcuni elementi del suo percorso professionale, di cui peraltro non avrebbe versato alcun documento, sebbene secondo l'esperienza generale una persona di tale livello avrebbe dovuto fare in modo di disporne, avendo preso la decisione di espatriare, o farseli trasmettere da terzi, visto che avrebbe ancora dei membri della sua famiglia in Afghanistan. In aggiunta, egli avrebbe riconosciuto espressamente di avere collaborato da vicino con il KhAD e di avere partecipato ad interrogatori per ottenere le informazioni del caso, sia direttamente, sia dandone ordine ai suoi subordinati, recandosi lui stesso presso le prigioni ed i posti di polizia, oppure direttamente nel suo ufficio. Conto tenuto del periodo in cui avrebbe esercitato la funzione di procuratore militare e
delle sue competenze, non sarebbe verosimile che egli abbia potuto svolgere il suo lavoro nel rispetto delle norme legali e dei diritti degli imputati, come avrebbe lui stesso ammesso, posto che gli accusati non avrebbero avuto i mezzi per difendersi. Alla luce di tutte le considerazioni esposte, l'UFM ha concluso che il richiedente avrebbe cercato di minimizzare, oltre allo scopo ed al contenuto del suo soggiorno a D._______, anche le sue azioni, così come i procedimenti utilizzati nell'ambito delle sue funzioni ed il suo grado di responsabilità nel regime in carica. Non sarebbe inoltre credibile che, in considerazione della sua posizione e della sua formazione in Russia, egli o i subordinati non abbiano mai utilizzato la forza per estorcere delle confessioni durante l'istruzione dei casi, alla probabile presenza di agenti del KhAD o di consiglieri sovietici. A questo proposito, il richiedente ha riconosciuto che i rappresentanti del regime sarebbero incorsi in misure repressive, affermando tuttavia che esse sarebbero cessate con l'ascesa al potere del Presidente Karmal, ciò che sarebbe in contraddizione con i numerosi rapporti di organizzazioni in difesa dei diritti dell'uomo. Il KhAD nel (...) avrebbe compreso il dipartimento legato alla sicurezza militare, il quale controllava l'esercito afghano e si occupava dei casi di diserzione, casi che anche il richiedente, in qualità di procuratore militare, avrebbe ammesso di avere trattato. Dunque, ciò non lascerebbe alcun dubbio al fatto che egli abbia collaborato strettamente con il KhAD. Anche nell'ambito del suo ruolo di procuratore, il richiedente avrebbe collaborato con i potenti servizi del KhAD, trasmettendo loro tutti i condannati considerati "politici". Dei prigionieri, secondo la stima di Amnesty International (di seguito: AI), 200'000 sarebbero stati uccisi fino al (...) nelle prigioni dell'esercito sovietico ed afghano, nonché del KhAD. In aggiunta, vista la carriera nella giustizia militare e la sua formazione, il richiedente sarebbe stato considerato fedele al regime, avrebbe goduto di protezioni ed agganci importanti per mantenere una posizione privilegiata. Infatti, egli non avrebbe subito alcun pregiudizio in relazione ai legami di alcuni membri della sua famiglia con i Mujaheddin, né sarebbe stato colpito da misure di epurazione effettuate nell'esercito e nel Partito democratico popolare dell'Afghanistan (PDPA) dall'ex-Presidente Najibullah nel 1990. Non da ultimo, il richiedente avrebbe potuto distanziarsi dal regime conosciuto per la repressione e le torture molto prima del deterioramento della situazione, dato che
avrebbe vissuto vicino alla frontiera iraniana ed avrebbe potuto organizzare il proprio espatrio con la famiglia. Per tutti questi motivi, esisterebbe un insieme di indizi concreti e sufficienti per ammettere che il richiedente, quale rappresentante statale e detentore di potere importante nella fase preparatoria della procedura penale, nell'ambito delle sue funzioni, sarebbe personalmente responsabile di violazioni gravi dei diritti dell'uomo, inclusi nella nozione di crimini contro l'umanità, sia perché in qualità di procuratore militare, avrebbe commesso lui stesso tali violazioni, ne avrebbe dato ordine ai suoi subordinati o perlomeno avrebbe saputo che quest'ultimi avrebbero applicato questi metodi, sia perché alcuni casi di prevenuti di cui avrebbe seguito l'istruzione sarebbero poi stati consegnati nelle mani del KhAD, del quale egli avrebbe conosciuto i metodi. Tali azioni, d'altronde, sarebbero state commesse attraverso l'apparato statale su larga scala ed in maniera sistematica contro la popolazione civile, ovvero contro gli oppositori politici al regime comunista afghano e contro le persone accusate per altri motivi, segnatamente per diserzione. Quindi, il richiedente avrebbe partecipato ad azioni repressive, implicanti la tortura e/o avrebbe contribuito alla commissione di tali azioni in piena conoscenza di causa ed in maniera sostanziale. Pertanto, al richiedente, il quale sarebbe senza dubbio responsabile di atti qualificabili di crimini gravi, non potrebbe essere riconosciuta la qualità di rifugiato in considerazione dell'art. 1 F lett. a Conv., mentre potrebbe essere lasciata aperta l'applicazione della lett. b della citata norma. Infine, il riconoscimento della qualità di rifugiato da parte dell'UNHCR di B._______, gli sarebbe stato accordato su un esame prima facie, non in maniera individuale, bensì collettivamente nell'ambito di un arrivo massiccio di rifugiati in Iran, dopo la caduta del regime comunista in una situazione di urgenza, nonché sulla base di circostanze oggettive, senza una valutazione individuale della procedura di esclusione dell'asilo. Il richiedente non avrebbe quindi lo statuto di rifugiato e non gli sarebbe applicabile il principio del divieto di respingimento secondo l'art. 5 cpv. 1
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 5 Rückschiebungsverbot - 1 Keine Person darf in irgendeiner Form zur Ausreise in ein Land gezwungen werden, in dem ihr Leib, ihr Leben oder ihre Freiheit aus einem Grund nach Artikel 3 Absatz 1 gefährdet ist oder in dem sie Gefahr läuft, zur Ausreise in ein solches Land gezwungen zu werden.
1    Keine Person darf in irgendeiner Form zur Ausreise in ein Land gezwungen werden, in dem ihr Leib, ihr Leben oder ihre Freiheit aus einem Grund nach Artikel 3 Absatz 1 gefährdet ist oder in dem sie Gefahr läuft, zur Ausreise in ein solches Land gezwungen zu werden.
2    Eine Person kann sich nicht auf das Rückschiebungsverbot berufen, wenn erhebliche Gründe für die Annahme vorliegen, dass sie die Sicherheit der Schweiz gefährdet, oder wenn sie als gemeingefährlich einzustufen ist, weil sie wegen eines besonders schweren Verbrechens oder Vergehens rechtskräftig verurteilt worden ist.
LAsi. Tuttavia, il richiedente sarebbe ammesso provvisoriamente in Svizzera, in quanto - in considerazione dell'insieme delle circostanze determinanti del caso di specie - un rimpatrio violerebbe l'art. 3
IR 0.101 Konvention vom 4. November 1950 zum Schutze der Menschenrechte und Grundfreiheiten (EMRK)
EMRK Art. 3 Verbot der Folter - Niemand darf der Folter oder unmenschlicher oder erniedrigender Strafe oder Behandlung unterworfen werden.
della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 4 novembre 1950 (CEDU, RS 0.101).

5.2. Nel gravame, richiamati i fatti esposti nella precedente procedura, il ricorrente contesta il giudizio dell'UFM, sostenendo che non sarebbe chiaro come l'autorità inferiore abbia compiuto il passaggio logico dalla definizione di crimine contro l'umanità alla determinazione della responsabilità del ricorrente nella commissione di tali atti, ritenuto che non vi sarebbe alcun serio motivo per sospettare l'insorgente a tal proposito. Infatti, ammesso e non concesso che l'atto imputato all'insorgente sia la tortura, non si potrebbe ritenerlo responsabile delle 200'000 vittime del regime comunista a cui l'UFM farebbe riferimento. La tortura, infatti, per essere qualificata come crimine contro l'umanità, implicherebbe un attacco o esteso contro le popolazioni civili, ciò che non avrebbe potuto essere compiuto dal ricorrente nell'esercizio delle proprie funzioni di procuratore militare. Sebbene riconosca che i regimi in cui ha operato praticassero la tortura, il ricorrente nega di avere commesso questo genere di atti o dato ordine ad altri di praticarli. Inoltre, come sarebbe già stato rilevato dal Tribunale nella sentenza di cassazione, benché vi siano sufficienti e consistenti indizi rivelatori della commissione di gravi, ripetute e massicce torture nei centri di interrogatori e di detenzione durante i regimi di Karmal e Najibullah, il fatto di avere saputo o di dovere sapere quanto accadeva, non costituirebbe un elemento indicante che il ricorrente avrebbe direttamente e concretamente partecipato a tali tecniche o che abbia partecipato volontariamente alla violazione dei diritti umani. Per di più, non si potrebbe pretendere che un procuratore distrettuale afghano, come il ricorrente, si opponesse effettivamente alla commissione di torture ordinate dagli alti funzionari del regime centrale. D'altronde, l'avere soggiornato sei mesi a D._______ non potrebbe rappresentare un serio indizio a suo scapito, laddove altre figure (es. intellettuali, economisti, attori, ecc.) sarebbero state inviate in detta città per motivi di studio e di formazione. Infine, con il completamento di istruttoria da parte dell'UFM, non sarebbero stati apportati nuovi elementi suscettibili di ammettere che il ricorrente abbia commesso dei crimini contro l'umanità e quindi possa essere escluso dalla qualità di rifugiato ai sensi dell'art. 1 F lett. a Conv. Di conseguenza, l'autore del gravame chiede che gli venga riconosciuta la qualità di rifugiato e che gli sia accordato l'asilo.

6.

6.1. Tuttavia, sebbene la questione principale del ricorso verta sull'esclusione della qualità di rifugiato dell'insorgente in applicazione dell'art. 1 F lett. a Conv., secondo il principio generale dell'"inclusion before exclusion" (cfr. DTAF 2010/44, consid. 2 p. 619) occorre esaminare innanzitutto se l'insorgente adempie effettivamente le condizioni per il riconoscimento della qualità di rifugiato ai sensi dell'art. 3
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 3 Flüchtlingsbegriff - 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
1    Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
2    Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen.
3    Keine Flüchtlinge sind Personen, die wegen Wehrdienstverweigerung oder Desertion ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Vorbehalten bleibt die Einhaltung des Abkommens vom 28. Juli 19514 über die Rechtsstellung der Flüchtlinge (Flüchtlingskonvention).5
4    Keine Flüchtlinge sind Personen, die Gründe geltend machen, die wegen ihres Verhaltens nach der Ausreise entstanden sind und die weder Ausdruck noch Fortsetzung einer bereits im Heimat- oder Herkunftsstaat bestehenden Überzeugung oder Ausrichtung sind. Vorbehalten bleibt die Flüchtlingskonvention vom 28. Juli 1951.6
LAsi.

6.2.

6.2.1. Secondo l'art. 3 cpv. 1
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 3 Flüchtlingsbegriff - 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
1    Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
2    Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen.
3    Keine Flüchtlinge sind Personen, die wegen Wehrdienstverweigerung oder Desertion ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Vorbehalten bleibt die Einhaltung des Abkommens vom 28. Juli 19514 über die Rechtsstellung der Flüchtlinge (Flüchtlingskonvention).5
4    Keine Flüchtlinge sind Personen, die Gründe geltend machen, die wegen ihres Verhaltens nach der Ausreise entstanden sind und die weder Ausdruck noch Fortsetzung einer bereits im Heimat- oder Herkunftsstaat bestehenden Überzeugung oder Ausrichtung sind. Vorbehalten bleibt die Flüchtlingskonvention vom 28. Juli 1951.6
LAsi, sono rifugiate le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi. Costituiscono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Inoltre, occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile (art. 3 cpv. 2
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 3 Flüchtlingsbegriff - 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
1    Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
2    Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen.
3    Keine Flüchtlinge sind Personen, die wegen Wehrdienstverweigerung oder Desertion ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Vorbehalten bleibt die Einhaltung des Abkommens vom 28. Juli 19514 über die Rechtsstellung der Flüchtlinge (Flüchtlingskonvention).5
4    Keine Flüchtlinge sind Personen, die Gründe geltend machen, die wegen ihres Verhaltens nach der Ausreise entstanden sind und die weder Ausdruck noch Fortsetzung einer bereits im Heimat- oder Herkunftsstaat bestehenden Überzeugung oder Ausrichtung sind. Vorbehalten bleibt die Flüchtlingskonvention vom 28. Juli 1951.6
LAsi).

Il fondato timore di esposizione a seri pregiudizi, come stabilito all'art. 3
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 3 Flüchtlingsbegriff - 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
1    Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
2    Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen.
3    Keine Flüchtlinge sind Personen, die wegen Wehrdienstverweigerung oder Desertion ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Vorbehalten bleibt die Einhaltung des Abkommens vom 28. Juli 19514 über die Rechtsstellung der Flüchtlinge (Flüchtlingskonvention).5
4    Keine Flüchtlinge sind Personen, die Gründe geltend machen, die wegen ihres Verhaltens nach der Ausreise entstanden sind und die weder Ausdruck noch Fortsetzung einer bereits im Heimat- oder Herkunftsstaat bestehenden Überzeugung oder Ausrichtung sind. Vorbehalten bleibt die Flüchtlingskonvention vom 28. Juli 1951.6
LAsi, comprende nella sua definizione un elemento oggettivo, in rapporto con la situazione reale, e un elemento soggettivo. Sarà quindi riconosciuto come rifugiato colui che ha dei motivi oggettivamente riconoscibili da terzi (elemento oggettivo) di temere (elemento soggettivo) di essere esposto, in tutta verosimiglianza e in un futuro prossimo, ad una persecuzione (cfr. GICRA 2000 n. 9, consid. 5).

6.2.2. Secondo la giurisprudenza, possono temere l'esposizione a seri pregiudizi rilevanti in materia di asilo, in caso di rientro in Afghanistan, solo le personalità di alto rango dell'ex regime comunista, quali ministri, direttori e generali che hanno commesso gravi violazioni dei diritti dell'uomo. A seconda della gravità delle loro violazioni, anche i loro parenti sono soggetti a tale timore. Inoltre, il rischio di essere confrontati a dei seri pregiudizi per i membri meno profilati dell'ex regime comunista deve essere apprezzato in funzione delle circostanze particolari del caso di specie, quali la rete sociale, lo statuto familiare, il passato politico, l'implicazione o meno nelle violazioni dei diritti dell'uomo o, infine, l'appartenenza ad un clan influente. Per contro, le persone che hanno esercitato una funzione tecnica nell'apparato statale - essendo considerate come politicamente neutrali, poiché non hanno causato alcun pregiudizio - così come i semplici membri del PDPA non corrono in regola generale alcun rischio di persecuzione (cfr. GICRA 2005 n. 18, consid. 5.7.2 e GICRA 2004 n. 24, consid. 4a).

6.3. Come rettamente precisato dall'UFM (cfr. consid. 5.1) e come già sancito nella precedente sentenza del Tribunale (cfr. Sentenza del Tribunale dell'8 gennaio 2009 D-3334/2006, consid. 9 p. 7), per il ricorrente, nel contesto politico attuale dell'Afghanistan, sussiste ancora un timore oggettivamente fondato di essere esposto, sia dal punto di vista oggettivo che da quello soggettivo, a seri pregiudizi ai sensi dell'art. 3
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 3 Flüchtlingsbegriff - 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
1    Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
2    Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen.
3    Keine Flüchtlinge sind Personen, die wegen Wehrdienstverweigerung oder Desertion ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Vorbehalten bleibt die Einhaltung des Abkommens vom 28. Juli 19514 über die Rechtsstellung der Flüchtlinge (Flüchtlingskonvention).5
4    Keine Flüchtlinge sind Personen, die Gründe geltend machen, die wegen ihres Verhaltens nach der Ausreise entstanden sind und die weder Ausdruck noch Fortsetzung einer bereits im Heimat- oder Herkunftsstaat bestehenden Überzeugung oder Ausrichtung sind. Vorbehalten bleibt die Flüchtlingskonvention vom 28. Juli 1951.6
LAsi. Di conseguenza, egli ossequia le condizioni per il riconoscimento della qualità di rifugiato.

7.

7.1. Si tratta ora di analizzare se, come ritenuto dall'UFM, all'autore del gravame è applicabile un motivo di esclusione della qualità di rifugiato ai sensi dell'art. 1 F lett. a Conv..

7.2.

7.2.1. Giusta l'art. 1 F lett. a Conv., le disposizioni della medesima legge, segnatamente l'art. 1 A cpv. 2 Conv., il quale definisce le condizioni del riconoscimento della qualità di rifugiato in modo analogo all'art. 3
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 3 Flüchtlingsbegriff - 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
1    Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden.
2    Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen.
3    Keine Flüchtlinge sind Personen, die wegen Wehrdienstverweigerung oder Desertion ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Vorbehalten bleibt die Einhaltung des Abkommens vom 28. Juli 19514 über die Rechtsstellung der Flüchtlinge (Flüchtlingskonvention).5
4    Keine Flüchtlinge sind Personen, die Gründe geltend machen, die wegen ihres Verhaltens nach der Ausreise entstanden sind und die weder Ausdruck noch Fortsetzung einer bereits im Heimat- oder Herkunftsstaat bestehenden Überzeugung oder Ausrichtung sind. Vorbehalten bleibt die Flüchtlingskonvention vom 28. Juli 1951.6
LAsi
(cfr. DTAF 2010/43, consid. 5.3.1. p. 609 e relativi riferimenti), non sono applicabili in particolare alle persone nei confronti delle quali vi siano serie ragioni di sospettare la commissione di un crimine contro la pace, un crimine di guerra o un crimine contro l'umanità. Secondo i principi direttori sulla protezione internazionale sanciti dall'UNHCR relativamente alle clausole di esclusione, lo scopo primario di tali disposizioni è quello di privare le persone autrici di atti abominevoli della protezione internazionale accordata ai rifugiati e di assicurarsi che le persone in questione non abusino dell'istituto dell'asilo con il proposito di evitare di essere considerati giuridicamente responsabili dei propri atti (cfr. UNHCR, Principes directeurs sur la protection internationale: Application des clauses d'exclusion: article 1 F de la Convention de 1951 relative au statut des réfigiés, 4 septembre 2003, par. 2 p. 2 [di seguito: Principes directeurs UNHCR]). Tuttavia, tenuto conto delle gravi conseguenze che esse hanno per gli interessati, le clausole di esclusione devono essere interpretate restrittivamente (cfr. anche Manuale sulle procedure e sui criteri per la determinazione dello status di rifugiato, UNHCR, Ginevra 1979, par. 149 p. 36
[di seguito: Manuale UNHCR]). In altri termini, le garanzie offerte dalla Conv. sono senza effetto se il richiedente l'asilo non merita la protezione accordata ai rifugiati in ragione delle gravi infrazioni commesse (cfr. Erika Feller / Volker Türk / Frances Nicholson, in: La protection des réfugiés en droit International, Larcier e UNHCR éd., Bruxelles 2008, parte 7 II pp. 483 ss.).

7.2.2. In relazione all'onere della prova e al grado di prova che deve essere ritenuto, va rilevato che i parametri della Conv. non coincidono con i concetti abituali del diritto penale e della procedura penale: conformemente al principio della responsabilità individuale, di regola, è sufficiente che il richiedente l'asilo abbia contribuito in maniera sostanziale, per
azione o omissione, alla commissione di un crimine condannato dall'art. 1 F Conv., sapendo che il proprio atto o la propria omissione facilitano la commissione del crimine in questione (cfr. DTAF 2010/43,
consid. 5.3.2.1 p. 609 e relativi riferimenti). L'art. 25 cpv. 3 Statuto di Roma stabilisce che una persona è penalmente responsabile e può essere punita per un reato di competenza della Corte penale internazionale
(di seguito: CPI), se detta persona commette il reato quale autore diretto, coautore, autore mediato o contribuisce in ogni altra maniera alla perpetrazione o al tentativo di perpetrazione di tale reato da parte di un gruppo di persone che agiscono di comune accordo (cfr. Philippe Currat, Les crimes contre l'humanité dans le Statut de la Cour pénale internationale, Ginevra-Zurigo-Basilea 2006, pp. 603 e ss.). Conformemente ai principi generali del diritto, appartiene a colui che li invoca di provare i fatti pertinenti in materia, mentre compete alle autorità di asilo, allorquando intendono applicare una clausola di esclusione della qualità di rifugiato, o una clausola di esclusione dell'asilo, portare la prova di atti significativi ai sensi della disposizione in questione. Per quanto attiene al grado della prova, è sufficiente che le autorità competenti in materia di asilo stabiliscano l'esistenza di un « serio motivo » di sospettare che un atto previsto dalle clausole di esclusione sia effettivamente stato perpetrato
(cfr. DTAF 2010/44, consid. 5.2 pp. 624-625 e relativi riferimenti). Per dimostrare l'esistenza di una fattispecie sussumibile all'art. 1 F lett. a Conv., è sufficiente un grado di verosimiglianza ridotto rispetto a quello della
« probabilità preponderante » necessaria per la qualità di rifugiato dell'art. 7
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 7 Nachweis der Flüchtlingseigenschaft - 1 Wer um Asyl nachsucht, muss die Flüchtlingseigenschaft nachweisen oder zumindest glaubhaft machen.
1    Wer um Asyl nachsucht, muss die Flüchtlingseigenschaft nachweisen oder zumindest glaubhaft machen.
2    Glaubhaft gemacht ist die Flüchtlingseigenschaft, wenn die Behörde ihr Vorhandensein mit überwiegender Wahrscheinlichkeit für gegeben hält.
3    Unglaubhaft sind insbesondere Vorbringen, die in wesentlichen Punkten zu wenig begründet oder in sich widersprüchlich sind, den Tatsachen nicht entsprechen oder massgeblich auf gefälschte oder verfälschte Beweismittel abgestützt werden.
LAsi. Il « serio motivo » esige, ad ogni modo, un sospetto chiaro ed evidente, fondato su una serie di indizi concreti, ovvero un'implicazione manifesta e credibile rispetto ad atti passibili di esclusione. Semplici supposizioni non sono sufficienti (cfr. DTAF 2010/43, consid. 5.3.2.4
pp. 610-611 e relativi riferimenti). Inoltre, è necessario che atti reprensibili precisi possano essere imputati alla persona in questione (cfr. Principes directeurs UNHCR, par. 18, p. 6). La nozione di responsabilità individuale è dunque più ampia di quella di colpa riconducibile al diritto penale.
In particolare, le autorità competenti in materia di asilo non devono provare la commissione di un crimine, come succede all'accusa nel processo penale. Parallelamente, i principi della presunzione di innocenza, rispettivamente del beneficio del dubbio non soccorrono l'interessato. Le autorità del Paese di accoglienza beneficiano quindi di una flessibilità che è riconducibile all'oggetto delle loro decisioni - ad ogni modo prive di pena - ed ai limitati mezzi istruttori di cui dispongono al fine di provare fatti avvenuti in circostanze spesso molto difficili da stabilire. Escludendo una persona dalla qualità di rifugiato, l'autorità amministrativa non pronuncia un verdetto di colpevolezza, ai sensi del diritto penale, di crimine contro la pace, di crimine di guerra o di crimine contro l'umanità. Essa constata semplicemente l'esistenza di una serie di indizi concreti che permettono di dedurre una responsabilità individuale dell'interessato, relativa a uno o più atti passibili di esclusione (cfr. DTAF 2010/43, consid. 5.3.2.2 p. 610
e relativi riferimenti).

7.2.3.

7.2.3.1 Lo Statuto di Roma fissa al proprio art. 7 la definizione di crimine contro l'umanità. Tale disposizione indica preliminarmente il trattarsi di atti commessi nell'ambito di un esteso o sistematico attacco contro popolazioni civili, e con la consapevolezza dell'attacco. Di seguito, vengono enumerati gli atti in questione tra i quali l'omicidio, lo sterminio, la deportazione o trasferimento forzato della popolazione, l'imprigionamento o altre gravi forme di privazione della libertà personale, la tortura e altri atti inumani di analogo carattere provocanti intenzionalmente grandi sofferenze o gravi danni all'integrità fisica o alla salute fisica o mentale
(cfr. DTAF 2010/43, consid. 5.3.3.1 pp. 611-612 e relativi riferimenti).
Dallo Statuto di Roma si evince che un crimine contro l'umanità è realizzato in circostanza di una violazione grave e mirata dei diritti umani, che colpisca l'individuo in ciò che vi è di più profondo nel suo essere, ovvero le sue convinzioni, le sue credenze o la sua dignità. Inoltre, i crimini contro l'umanità si distinguono dalle infrazioni isolate e dai reati di diritto comune nella misura in cui fanno parte di un attacco generalizzato e sistematico contro la popolazione civile. In alcuni casi, ciò può essere il risultato di una politica di persecuzione o discriminazione grave e sistematica verso un particolare gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso (cfr. UNHCR, Note d'information sur l'application des clauses d'exclusion: article 1 F de la Convention de 1951 relative au statut des réfugiés, par. 36
p. 14 [di seguito: UNHCR Note d'information Convention]). Un atto inumano commesso contro una persona, quale per esempio la tortura, può costituire un crimine contro l'umanità se fa parte di un sistema coerente o di una successione di atti sistematici e ripetuti (cfr. anche Sentenza della Camera d'appello del Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia [di seguito: TPIJ] casoTadic, no. IT-94-1-T, 15 gennaio 1999, par. 271 p. 125). Un crimine contro l'umanità deve essere perpetrato in esecuzione del disegno politico di uno Stato o tramite un'« organizzazione diretta a realizzare l'attacco » (cfr. art. 7 cpv. 2 lett. a Statuto di Roma) ed avente a disposizione mezzi importanti. Lo Statuto di Roma non ritiene alcun collegamento tra crimine conto l'umanità e conflitto armato: un crimine contro l'umanità può quindi essere commesso in tempo di pace
(cfr. DTAF 2010/43, consid. 5.3.3.2 p. 612 e relativi riferimenti).

7.2.3.2 I crimini di guerra, anch'essi definiti nello Statuto di Roma (art. 8), implicano delle violazioni gravi del diritto internazionale umanitario (diritto dei conflitti armati) e possono essere commessi da, rispettivamente perpetrati contro, persone civili e militari. Gli attacchi commessi contro qualsiasi persona che non partecipi più alle ostilità, come i belligeranti feriti o malati, i prigionieri di guerra o i civili, sono considerati come crimini di guerra (cfr. UNHCR, Note d'information Convention, par. 30 p. 12).
Si tratta, fra gli altri, di atti posti in essere contro persone e beni protetti dalle norme delle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 (CG;
in particolare Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 per migliorare la sorte dei feriti e dei malati delle forze armate in campagna [CGI,
RS 0.518.12]; Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 per migliorare la sorte dei feriti, dei malati e dei naufraghi delle forze armate di mare [CGII, RS 0.518.23]; Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 relativa al trattamento dei prigionieri di guerra [CGIII, RS 0.518.42]; Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 per la protezione delle persone civili in tempo di guerra [CGIV, RS 0.518.51]), quali l'omicidio volontario, la tortura o trattamenti inumani, la privazione del diritto ad un equo e regolare processo. Tali crimini possono essere commessi anche durante conflitti armati che non presentano un carattere internazionale, come dimostrano la giurisprudenza del TPIJ e lo stesso Statuto di Roma
(cfr. art. 8 cpv. 2 lett. d e art. 8 cpv. 2 lett. f Statuto di Roma). Determinare l'esistenza di un conflitto armato a carattere non internazionale è tuttavia più complesso. Nel casoTadic, il TPIJ ha ritenuto che un conflitto armato a carattere non internazionale, nel contesto dell'art. 3 comune alle quattro CG, nonché dagli artt. 4 cpv. 2 e 17 delProtocollo aggiuntivo dell'8 giugno 1977 alle CG relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati non internazionali (PA II; RS 0.518.522), esiste in presenza di violenza armata prolungata tra forze armate governative e gruppi armati organizzati o tra tali gruppi (cfr. Camera d'appello del TPIJ, Prosecutor v. Tadic, Decision on Defence Motion for Interlocutory Appeal on Jurisdiction, IT-94-1- AR72, del 2 ottobre 1995, par. 80 ss.; cfr. anche
FF 2008 3293, pp. 3362 s. e relativi riferimenti).

7.3. Nella fattispecie, conviene analizzare la pertinenza della norma di esclusione dell'art. 1 F lett. a Conv., considerato il contesto storico e la funzione statale del ricorrente (cfr. sulla nozione Philippe Currat, op. cit., p. 595), il quale - dopo un brillante corso di studi alla facoltà di diritto militare di C._______ - nel (...) è stato nominato vice-procuratore militare a E._______ ed in seguito procuratore militare per la provincia di F._______, ciò durante i regimi comunisti di Karmal e Najibullah (cfr. Sentenza del Tribunale D-3334/2006 dell'8 gennaio 2009, consid. 12.2 p. 10). Come già osservato nella precedente sentenza concernente il ricorrente, oltre che rettamente sottolineato dall'UFM nella decisione impugnata
(p. 6), è indubbio che i regimi comunisti succedutisi in Afghanistan dal 1978 al 1992 (inclusi quelli di Karmal e Najibullah) siano stati ritenuti coinvolti in crimini contro l'umanità e crimini di guerra, tra cui attacchi sistematici lanciati contro la popolazione civile, assassinii, esecuzioni
extragiudiziali, torture ed altri atti inumani, persecuzioni, imprigionamenti o altre forme di privazione grave della libertà in violazione delle disposizioni fondamentali del diritto internazionale. È pure noto l'utilizzo di torture, fra l'altro per ottenere informazioni o confessioni, in diversi centri di interrogatorio a C._______ o nelle province, ma pure nelle prigioni o nei posti e centri di detenzione militari (cfr. Sentenza del Tribunale
D-3334/2006 dell'8 gennaio 2009 consid. 10.1 pp. 7-8 e relativi riferimenti). In particolare, numerose violazioni dei diritti umani sono state perpetrate dal servizio di intelligence del governo afgano, il KhAD/WAD ("Khadamat-e Etela'at-e Dawlati", dal 1986 sotto il nome di "Wizarat-i Amaniyyat-i Dawlati"), durante il regime filosovietico (cfr. nello specifico Council of the European Union, Netherlands delegation to CIREA, Security services on Communist Afghanistan 1978-1992, Bruxelles 26 aprile 2001 [di segiuto: Netherlands delegation to CIREA] e UNHCR, Note on the Structure and Operation of the KhAD/WAD in Afghanistan 1978-1992 [di seguito: UNHCR Note on KhAD/WAD]).

Inoltre, la seconda fase istruttoria ha permesso all'autorità di prime cure di raccogliere elementi essenziali circa l'agire personale del ricorrente, nel contesto del regime. Infatti, sebbene l'insorgente, nelle proprie dichiarazioni iniziali, dipinga il sistema legale e la procedura giudiziaria afghana come perfettamente conformi al rispetto dei diritti umani, o comunque di fatto applicate nel pieno rispetto dei diritti dei prevenuti, oltre che garanti di una netta separazione dei poteri (cfr. verbale 3, Q125 p. 14), in concreto, è noto che tali diritti venivano costantemente violati. Le violazioni erano infatti dovute all'assenza di avvocati difensori, all'impossibilità di ricorrere contro le sentenze, a lunghe detenzioni preventive, oltre alle atrocità perpetrate al fine di estorcere confessioni (cfr. AI, Afghanistan: Reports of Torture and Long-term Detention Without Trial, March 1991), come del resto ammesso del ricorrente (cfr. verbale 3, Q165). Emerge peraltro dalle dichiarazioni successive del ricorrente la propria consapevolezza riguardo all'operato dei regimi comunisti in Afghanistan. In particolare, egli è cosciente del fatto che i diritti dei prevenuti nel proprio Paese erano minimi (cfr. verbale 3, Q165) e non nega nemmeno la circostanza per cui durante tali regimi era effettivamente diffusa la tortura, praticata sistematicamente da membri del KhAD/WAD (cfr. verbale 3, Q160). Ad ogni buon conto, come già sancito dal Tribunale (cfr. Sentenza del Tribunale
D-3334/2006 dell'8 gennaio 2009 consid. 12.2 p. 10) e sottolineato dall'insorgente nel proprio ricorso (p. 4), il fatto che egli abbia saputo, o almeno avrebbe dovuto sapere, quanto accadeva nei centri di interrogatorio e detenzione militare non è un elemento sufficiente per dimostrare che egli abbia direttamente e concretamente implementato tali pratiche o che abbia partecipato alla violazione di diritti umani.

Il Tribunale è tuttavia concorde con l'UFM nel considerare che l'autore del gravame ha dato spiegazioni poco verosimili e vaghe sui motivi sul proprio stage a D._______, oltre che sulle circostanze della successiva promozione. Se, da un lato, questo singolo fatto non è sufficiente ad imputare una responsabilità dell'insorgente ai sensi della norma di esclusione in analisi, dall'altro lato, l'attitudine con cui il ricorrente cerca di minimizzare il proprio percorso professionale nel corso dell'ultima audizione è rivelatrice. Per di più, ritenuto il livello intellettuale del medesimo e le sue conoscenze in ambito legale, è logico considerare che egli conoscesse gli scopi dell'audizione, avendo giuridicamente ben compreso le direttive impartite dal Tribunale all'autorità inferiore nella precedente sentenza che lo riguarda. Peraltro, l'autore del gravame riconosce che durante il proprio soggiorno a D._______ ha appreso tecniche di interrogatorio, ma di seguito asserisce che la formazione sarebbe stata incentrata unicamente su aspetti criminologici (cfr. verbale 3, Q101-105). Spiegazione poco plausibile, considerato l'assetto geopolitico dell'epoca. A ciò si aggiunga la nota prassi per cui anche alti ufficiali del KhAD - a partire dal grado di (...) ([...], lo stesso del ricorrente)- venivano inviati a Mosca per uno stage, rispettivamente altri agenti imparavano tecniche di interrogatorio durante soggiorni da tre a sei mesi in Unione Sovietica o in scuole sovietiche create ad hoc nei dintorni di Kabul (cfr. UNHCR Note on KhAD/WAD, par. 22 p. 8; vedi anche Netherlands delegation to CIREA, p. 24). Peraltro, alquanto inverosimilmente, il ricorrente non ricorda nemmeno il momento della propria promozione al grado di (...) (cfr. verbale 3, Q112 p. 12). È del resto rimarchevole che nei racconti dell'insorgente questi elementi appaiano man mano meno chiari, aggiunto il fatto che nessun documento relativo alla propria formazione o funzione è stato versato agli atti, benché - come opportunamente osservato dall'autorità di prime cure - secondo l'esperienza generale una persona del livello sociale, intellettuale e professionale del ricorrente, in ragione del deteriorasi della situazione politica del proprio Paese ed in vista di un imminente espatrio, avrebbe dovuto adunare tale documentazione o fare in modo di farsela trasmettere successivamente dai propri famigliari o conoscenti ancora residenti in Afghanistan.

Poco importa che l'autore del gravame cerchi di minimizzare la propria presenza durante la pronuncia di sentenze capitali (cfr. verbale 2, p. 8 e verbale 3, Q191-Q193 p. 25). Infatti, se da un lato l'insorgente è stato responsabile dell'azione penale per reati di diritto comune quali ad esempio il traffico di droga, il furto (cfr. per es. verbale 2, p. 8), lo stupro e l'omicidio, caso conclusosi in esecuzione capitale (cfr. verbale 3 Q191 p. 25), i quali, giusta la giurisprudenza (cfr. GICRA 1999 n. 12, consid. 5d p. 91), seppure giudicati secondo procedure inique, non sono circostanze sussumibili all'art. 1 F lett. a Conv., dall'altro lato, il ricorrente ammette di avere trattato numerosi casi di disertori (cfr. verbale 3, Q173 p. 22), sebbene l'abbia negato nelle domande successive (cfr. ibidem, Q178 e ss., in particolare Q180 p. 23). Orbene, secondo le fonti consultate dal Tribunale, all'epoca in Afghanistan gli ufficiali intenzionati a lasciare la propria carica venivano puniti in applicazione della Legge sui crimini militari del 16 Hamal 1365 (5 aprile 1986). Giusta l'art. 15 di tale legge, la diserzione (Farar) consiste nell'abbandono della propria unità o posto di servizio, o in altre forme di assenza non autorizzata (quindi non dovute a ragioni di salute o di trasferimento), da parte del personale militare. Il testo di legge - applicabile al personale del Ministero degli Interni, del Ministero della Difesa e al KhAD/WAD - considerava tali comportamenti quali crimini militari contro la sicurezza della Repubblica Democratica dell'Afghanistan, contro la capacità di difesa delle forze armate e contro la disciplina imposta dal servizio militare. Queste condotte venivano punite con la reclusione tra i cinque e i 15 anni, o con sentenza capitale, mentre durante periodi considerati di emergenza, per le stesse azioni l'autore era punito con una pena che poteva andare dai dieci ai 20 anni di reclusione o con la morte (cfr. UNHCR Note on KhAD/WAD, par. 20 p. 7 e p. 8 nota 27). Considerata l'ammissione da parte dell'insorgente, di essersi occupato della promozione dell'accusa nell'ambito di reati di diserzione (cfr. verbale 3, Q173), è logico e conseguente ritenere pure che egli applicasse suddetta disposizione e proponesse le summenzionate pene, segnatamente la pena di morte, in un contesto istruttorio di costante violazione dei diritti umani di cui si è detto precedentemente (cfr. p. 16 della presente).

Inoltre, l'insorgente nega qualsiasi competenza riguardo a meri oppositori politici, i cui dossier, comunque dopo una prima istruzione, venivano trasmessi al KhAD (cfr. verbale 3, Q120, Q123 e Q185) e giudicati dai tribunali rivoluzionari (cfr. verbale 3, Q126 p. 14). In questo contesto, egli ammette di essere perfettamente a conoscenza della fine riservata ai prevenuti una volta giunti nelle mani del KhAD (cfr. verbale 3, Q186-Q187). Questa procedura di trattamento dei casi, quindi la stretta collaborazione tra KhAD/WAD e procura militare, era dovuta sia alla presenza fisica a livello provinciale della polizia KhAD/WAD e del KhAD/WAD militare all'interno rispettivamente del Ministero degli Interni e al Ministero della Difesa (cfr. UNHCR Note on KhAD/WAD, p. 3 par. 6 e p. 4 par. 8, vedi anche verbale 3, Q183 p. 23), in cui era appunto impiegato anche il ricorrente (cfr. verbale 3, Q117 e Q211 p. 13), sia al fatto che a partire dal 1986 con la riduzione delle attività e dell'organico del KhAD/WAD gli arresti venivano conferiti anche, a scopo di sgravio, alle procure provinciali (cfr. UNHCR Note on KhAD/WAD, p. 7 par. 19). Alla luce di quanto precede, ossia ritenuta la stretta collaborazione con il KhAD/WAD, è impensabile che il ricorrente abbia sempre operato nel rispetto dei diritti dei perseguiti, rispettivamente non può seriamente essere esclusa qualsivoglia forma di partecipazione o contributo alla perpetrazione di atti quali segnatamente la tortura e la privazione del diritto ad un equo e regolare processo (cfr. nello specifico Netherlands delegation to CIREA, p. 26 i.f.).

Considerati tutti i fatti summenzionati, ovvero l'istruzione preliminare dei casi politici (cfr. verbale 3, Q120, Q123 e Q185), la stretta collaborazione con il KhAD/WAD (cfr. anche verbale 3, Q183 p. 23) e l'influenza esercitata da quest'ultimo, la competenza diretta per i casi di diserzione (cfr. verbale 3, Q173 p. 22), la proposta di pene, rispettivamente la presenza durante la pronuncia di sentenze capitali in casi di diserzione (cfr. verbale 2, p. 8 e verbale 3, Q191-Q193 p. 25), nonché altre attività quali la tenuta in prima persona di interrogatori in casi importanti (cfr. verbale 3, Q143 e ss. p. 18) e per questo motivo l'essersi recato nella nota prigione di G._______ (cfr. verbale 3, Q136 p. 17; cfr. UNHCR Note on KhAD/WAD, par. 18 p. 7; AI, Afghanistan. Torture of political Prisoners, November 1986, p. 7), le raccomandazioni precise fornite agli auditori durante l'istruzione circa le prove da ottenere e il come ottenerle (cfr. verbale 3, Q155), ed il lapalissiano nonché rivelatore tentativo del medesimo di minimizzare qualsiasi responsabilità in questo senso, il Tribunale ritiene che l'autore del gravame abbia partecipato, rispettivamente abbia contribuito, alla perpetrazione dei documentati orrori del regime dell'epoca.

Nondimeno, al di là della (...) russa dell'insorgente, il fatto di non essere attivo politicamente (cfr. verbale 1, p. 6 e verbale 3, Q77-Q86
pp. 9-10) e l'avere una (...) pro Mujahidin (cfr. verbale 2, p. 10) l'hanno indotto con tutta probabilità a dovere provare in altro modo ed in maniera accresciuta la sua lealtà verso il regime. È in questo contesto che va situata la stretta collaborazione dell'insorgente con l'intelligence del regime. Sono inverosimili infatti le dichiarazioni secondo cui egli avrebbe utilizzato la legge per aggirare le richieste del KhAD/WAD (cfr. verbale 3, Q189 p. 24), soprattutto alla luce di tutto quanto precedentemente esposto, segnatamente alla nota illegalità nella quale operava il KhAD/WAD (cfr. in particolare Netherlands delegation to CIREA, p. 26) ed alla facilità con cui all'epoca si rischiava di essere additati come nemici del regime (cfr. ibidem, consid. 2.2 p. 12). Non da ultimo, egli è stato nominato procuratore militare per una provincia molto periferica (F._______), rispetto al potere centrale sito a C._______, ciò è certamente indice del fatto che i vertici del regime riponevano grande stima e fiducia nella sua persona, il che si traduce in certa e comprovata lealtà da parte sua.

In aggiunta, non soccorre l'insorgente nemmeno l'argomento secondo cui, in qualità di procuratore militare, non avrebbe potuto porre in essere un "esteso o sistematico attacco contro popolazioni civili" (art. 7 cpv. 1 Statuto di Roma; cfr. ricorso p. 4), in quanto il reato di crimini contro l'umanità può essere commesso da chiunque da rappresentanti civili dello Stato oppure da militari o da persone senza legame con il potere statale. La nazionalità della vittima non ha infatti nessuna importanza. La vittima può possedere la stessa nazionalità dell'autore, una nazionalità diversa o essere apolide. Inoltre i crimini contro l'umanità sono punibili indipendentemente dalla persona contro la quale sono commessi. Secondo la giurisprudenza dei tribunali penali internazionali e nazionali, sono quindi protetti anche i membri delle forze armate che hanno deposto le armi e tutte le altre persone che per malattia, ferimento, cattura o altre cause sono fuori combattimento (cfr. FF 2008 3293, consid. 2.1.4.2 p. 3347 e relativi riferimenti; allo stesso proposito in relazione ai crimini di guerra cfr. consid. 7.2.3.2 della presente).

D'altronde, sebbene sia chiaro che, come sostiene l'autore del gravame (cfr. ricorso p. 4), i 200'000 morti del regime nel (...) non gli siano imputabili, è indubbio che l'insieme delle circostanze sopraelencate conducano a ritenere l'esistenza di seri indizi rivelatori di una consistente probabilità della perpetrazione, rispettivamente la partecipazione alla commissione di crimini contro l'umanità e crimini di guerra.

In ultima analisi, il completamento dell'istruttoria, oltre a circoscrivere l'operato personale del ricorrente in seno al regime, ha permesso di chiarire le circostanze del riconoscimento della qualità di rifugiato del medesimo da parte dell'UNHCR a B._______ (cfr. consid. H della presente). Il riconoscimento basato su un esame detto prima facie è prassi in caso di
esodi di massa, dove una procedura di determinazione individuale dello statuto di rifugiato risulterebbe eccessivamente lunga, quindi inefficace. Si tratta pertanto di un'accettazione collettiva, pronunciata nella misura in cui gli individui toccati presentino tutte le caratteristiche del rifugiato, sulla base di circostanze apparenti e oggettive nel Paese di origine motivanti l'esodo (cfr. UNHCR Note d'information Convention, par. 96 p. 38). In questo contesto, data l'assenza di trattamento individuale dei casi, l'esclusione di persone non meritevoli della protezione internazionale risulta difficoltosa (cfr. UNHCR Note d'information Convention, par. 97 pp. 38-39; sulla problematica cfr. anche UNHCR, Consultation mondiale sur la protection internationale, Protection des réfugiés lors d'afflux massifs: cadre général de la protection, EC/GC/01/4).

7.4. Ritenuta l'esistenza del « serio motivo » di sospettare la commissione, rispettivamente partecipazione alla commissione, da parte del ricorrente di atti sussumibili alla norma di esclusione, art. 1 F lett. a Conv., il medesimo è escluso dal riconoscimento dalla qualità di rifugiato. Di conseguenza, il gravame va disatteso e la querelata decisione confermata.

8.
In considerazione di quanto precede, la questione dell'applicazione dell'art. 1 F lett. b Conv. può rimanere indecisa.

9.

9.1. L'esecuzione dell'allontanamento è ordinata se possibile, ammissibile e ragionevolmente esigibile, segnatamente se nessuna delle condizioni previste dalla legge relative al beneficio dell'ammissione provvisoria è ossequiata (art. 44 cpv. 1 e
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 44 Wegweisung und vorläufige Aufnahme - Lehnt das SEM das Asylgesuch ab oder tritt es darauf nicht ein, so verfügt es in der Regel die Wegweisung aus der Schweiz und ordnet den Vollzug an; es berücksichtigt dabei den Grundsatz der Einheit der Familie. Im Übrigen finden für die Anordnung des Vollzugs der Wegweisung die Artikel 83 und 84 des AIG127 Anwendung.
2 LAsi). L'ammissione provvisoria è prevista dall'art. 83
SR 142.20 Bundesgesetz vom 16. Dezember 2005 über die Ausländerinnen und Ausländer und über die Integration (Ausländer- und Integrationsgesetz, AIG) - Ausländer- und Integrationsgesetz
AIG Art. 83 Anordnung der vorläufigen Aufnahme - 1 Ist der Vollzug der Wegweisung nicht möglich, nicht zulässig oder nicht zumutbar, so verfügt das SEM die vorläufige Aufnahme.242
1    Ist der Vollzug der Wegweisung nicht möglich, nicht zulässig oder nicht zumutbar, so verfügt das SEM die vorläufige Aufnahme.242
2    Der Vollzug ist nicht möglich, wenn die Ausländerin oder der Ausländer weder in den Heimat- oder in den Herkunftsstaat noch in einen Drittstaat ausreisen oder dorthin gebracht werden kann.
3    Der Vollzug ist nicht zulässig, wenn völkerrechtliche Verpflichtungen der Schweiz einer Weiterreise der Ausländerin oder des Ausländers in den Heimat-, Herkunfts- oder in einen Drittstaat entgegenstehen.
4    Der Vollzug kann für Ausländerinnen oder Ausländer unzumutbar sein, wenn sie in Situationen wie Krieg, Bürgerkrieg, allgemeiner Gewalt und medizinischer Notlage im Heimat- oder Herkunftsstaat konkret gefährdet sind.
5    Der Bundesrat bezeichnet Heimat- oder Herkunftsstaaten oder Gebiete dieser Staaten, in welche eine Rückkehr zumutbar ist.243 Kommen weggewiesene Ausländerinnen und Ausländer aus einem dieser Staaten oder aus einem Mitgliedstaat der EU oder der EFTA, so ist ein Vollzug der Wegweisung in der Regel zumutbar.244
5bis    Der Bundesrat überprüft den Beschluss nach Absatz 5 periodisch.245
6    Die vorläufige Aufnahme kann von kantonalen Behörden beantragt werden.
7    Die vorläufige Aufnahme nach den Absätzen 2 und 4 wird nicht verfügt, wenn die weggewiesene Person:246
a  zu einer längerfristigen Freiheitsstrafe im In- oder Ausland verurteilt wurde oder wenn gegen sie eine strafrechtliche Massnahme im Sinne der Artikel 59-61 oder 64 StGB248 angeordnet wurde;
b  erheblich oder wiederholt gegen die öffentliche Sicherheit und Ordnung in der Schweiz oder im Ausland verstossen hat oder diese gefährdet oder die innere oder die äussere Sicherheit gefährdet; oder
c  die Unmöglichkeit des Vollzugs der Wegweisung durch ihr eigenes Verhalten verursacht hat.
8    Flüchtlinge, bei denen Asylausschlussgründe nach Artikel 53 und 54 AsylG250 vorliegen, werden vorläufig aufgenommen.
9    Die vorläufige Aufnahme wird nicht verfügt oder erlischt, wenn eine Landesverweisung nach Artikel 66a oder 66abis StGB oder Artikel 49a oder 49abis MStG251 oder eine Ausweisung nach Artikel 68 des vorliegenden Gesetzes rechtskräftig geworden ist.252
10    Die kantonalen Behörden können mit vorläufig aufgenommenen Personen Integrationsvereinbarungen abschliessen, wenn ein besonderer Integrationsbedarf nach den Kriterien gemäss Artikel 58a besteht.253
della Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri (LStr, RS 142.20), entrato in vigore il 1° gennaio 2008. Tale disposizione ha rimpiazzato l'art. 14a
SR 142.20 Bundesgesetz vom 16. Dezember 2005 über die Ausländerinnen und Ausländer und über die Integration (Ausländer- und Integrationsgesetz, AIG) - Ausländer- und Integrationsgesetz
AIG Art. 83 Anordnung der vorläufigen Aufnahme - 1 Ist der Vollzug der Wegweisung nicht möglich, nicht zulässig oder nicht zumutbar, so verfügt das SEM die vorläufige Aufnahme.242
1    Ist der Vollzug der Wegweisung nicht möglich, nicht zulässig oder nicht zumutbar, so verfügt das SEM die vorläufige Aufnahme.242
2    Der Vollzug ist nicht möglich, wenn die Ausländerin oder der Ausländer weder in den Heimat- oder in den Herkunftsstaat noch in einen Drittstaat ausreisen oder dorthin gebracht werden kann.
3    Der Vollzug ist nicht zulässig, wenn völkerrechtliche Verpflichtungen der Schweiz einer Weiterreise der Ausländerin oder des Ausländers in den Heimat-, Herkunfts- oder in einen Drittstaat entgegenstehen.
4    Der Vollzug kann für Ausländerinnen oder Ausländer unzumutbar sein, wenn sie in Situationen wie Krieg, Bürgerkrieg, allgemeiner Gewalt und medizinischer Notlage im Heimat- oder Herkunftsstaat konkret gefährdet sind.
5    Der Bundesrat bezeichnet Heimat- oder Herkunftsstaaten oder Gebiete dieser Staaten, in welche eine Rückkehr zumutbar ist.243 Kommen weggewiesene Ausländerinnen und Ausländer aus einem dieser Staaten oder aus einem Mitgliedstaat der EU oder der EFTA, so ist ein Vollzug der Wegweisung in der Regel zumutbar.244
5bis    Der Bundesrat überprüft den Beschluss nach Absatz 5 periodisch.245
6    Die vorläufige Aufnahme kann von kantonalen Behörden beantragt werden.
7    Die vorläufige Aufnahme nach den Absätzen 2 und 4 wird nicht verfügt, wenn die weggewiesene Person:246
a  zu einer längerfristigen Freiheitsstrafe im In- oder Ausland verurteilt wurde oder wenn gegen sie eine strafrechtliche Massnahme im Sinne der Artikel 59-61 oder 64 StGB248 angeordnet wurde;
b  erheblich oder wiederholt gegen die öffentliche Sicherheit und Ordnung in der Schweiz oder im Ausland verstossen hat oder diese gefährdet oder die innere oder die äussere Sicherheit gefährdet; oder
c  die Unmöglichkeit des Vollzugs der Wegweisung durch ihr eigenes Verhalten verursacht hat.
8    Flüchtlinge, bei denen Asylausschlussgründe nach Artikel 53 und 54 AsylG250 vorliegen, werden vorläufig aufgenommen.
9    Die vorläufige Aufnahme wird nicht verfügt oder erlischt, wenn eine Landesverweisung nach Artikel 66a oder 66abis StGB oder Artikel 49a oder 49abis MStG251 oder eine Ausweisung nach Artikel 68 des vorliegenden Gesetzes rechtskräftig geworden ist.252
10    Die kantonalen Behörden können mit vorläufig aufgenommenen Personen Integrationsvereinbarungen abschliessen, wenn ein besonderer Integrationsbedarf nach den Kriterien gemäss Artikel 58a besteht.253
della Legge federale del 26 marzo 1931 concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS).

9.2. Nel caso di specie, il Tribunale non è tenuto a pronunciarsi su questo aspetto, segnatamente sul carattere lecito dell'esecuzione dell'allontanamento del ricorrente, in quanto il ricorrente è già a beneficio di un'ammissione provvisoria (cfr. consid. C della presente).

10.1. Giusta l'art. 98a
SR 142.31 Asylgesetz vom 26. Juni 1998 (AsylG)
AsylG Art. 98a Zusammenarbeit mit den Strafverfolgungsbehörden - Das SEM oder das Bundesverwaltungsgericht übermittelt den zuständigen Strafverfolgungsbehörden Informationen und Beweismittel über Asylsuchende, bei denen ernsthafte Gründe für den Verdacht bestehen, dass sie ein Verbrechen gegen das Völkerrecht, insbesondere ein Verbrechen gegen den Frieden, ein Kriegsverbrechen, ein Verbrechen gegen die Menschlichkeit, Völkermord oder Folterhandlungen begangen haben.
LAsi, l'UFM o il Tribunale amministrativo federale trasmette alle autorità preposte del perseguimento penale le informazioni ed i mezzi di prova concernenti richiedenti l'asilo seriamente sospettati di avere violato il diritto internazionale pubblico, commettendo un crimine contro la pace, un crimine di guerra o un crimine contro l'umanità, partecipando ad un genocidio o praticando la tortura (cfr. Sentenza del Tribunale dell'11 maggio 2010 E-5538/2006 consid. 10.1, p. 24). Questo dovere è precisato dall'art. 4
SR 142.314 Asylverordnung 3 vom 11. August 1999 über die Bearbeitung von Personendaten (Asylverordnung 3, AsylV 3) - Asylverordnung 3
AsylV-3 Art. 4 Zusammenarbeit mit Strafverfolgungsbehörden - (Art. 98a AsylG)
dell'Ordinanza 3 dell'11 agosto 1999 sull'asilo relativa al trattamento di dati personali (OAsi 3, RS 142.314), il quale prevede che, in caso di serie ragioni di sospettare la commissione di un crimine ai sensi dell'art. 1 F lett. a e c Conv., l'UFM trasmetta alle autorità preposte al perseguimento penale competenti le informazione e i mezzi di prova dei quali dispone.

10.2. Nella fattispecie, le informazioni ed i mezzi di prova summenzionati si trovano esclusivamente nel dossier dell'UFM. L'Ufficio è quindi invitato ad intraprendere i passi necessari al fine di segnalare il ricorrente alle autorità di perseguimento penali competenti.

11.

11.1. Giusta l'art. 65 cpv. 1
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 65
1    Die Beschwerdeinstanz, ihr Vorsitzender oder der Instruktionsrichter befreit nach Einreichung der Beschwerde eine Partei, die nicht über die erforderlichen Mittel verfügt, auf Antrag von der Bezahlung der Verfahrenskosten, sofern ihr Begehren nicht aussichtslos erscheint.112
2    Wenn es zur Wahrung ihrer Rechte notwendig ist, bestellt die Beschwerdeinstanz, ihr Vorsitzender oder der Instruktionsrichter der Partei einen Anwalt.113
3    Die Haftung für Kosten und Honorar des Anwalts bestimmt sich nach Artikel 64 Absätze 2-4.
4    Gelangt die bedürftige Partei später zu hinreichenden Mitteln, so ist sie verpflichtet, Honorar und Kosten des Anwalts an die Körperschaft oder autonome Anstalt zu vergüten, die sie bezahlt hat.
5    Der Bundesrat regelt die Bemessung von Honorar und Kosten.114 Vorbehalten bleiben Artikel 16 Absatz 1 Buchstabe a des Verwaltungsgerichtsgesetzes vom 17. Juni 2005115 und Artikel 73 des Strafbehördenorganisationsgesetzes vom 19. März 2010116.117
PA, se una parte non dispone dei mezzi necessari e le sue conclusioni non sembrano prive di possibilità di successo, l'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione la dispensa, a domanda, dopo il deposito del ricorso, dal pagamento delle spese processuali. In particolare, l'assistenza giudiziaria viene ammessa solo nei casi in cui le probabilità di esito favorevole del ricorso siano superiori a quelle di rigetto, o, perlomeno, se non siano eccessivamente inferiori a quest'ultime. L'autorità chiamata a pronunciarsi sulla richiesta deve, altresì, sulla base degli atti a sua disposizione, procedere ad un apprezzamento anticipato e sommario dei mezzi di prova per determinare l'esito probabile della procedura (cfr. DTF 124 V 89, consid. 6a p. 89).

11.2. Nella fattispecie, viste le allegazioni ricorsuali sprovviste di esito favorevole - le quali hanno condotto all'esito negativo della presente procedura - le condizioni di cui all'art. 65 cpv. 1
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 65
1    Die Beschwerdeinstanz, ihr Vorsitzender oder der Instruktionsrichter befreit nach Einreichung der Beschwerde eine Partei, die nicht über die erforderlichen Mittel verfügt, auf Antrag von der Bezahlung der Verfahrenskosten, sofern ihr Begehren nicht aussichtslos erscheint.112
2    Wenn es zur Wahrung ihrer Rechte notwendig ist, bestellt die Beschwerdeinstanz, ihr Vorsitzender oder der Instruktionsrichter der Partei einen Anwalt.113
3    Die Haftung für Kosten und Honorar des Anwalts bestimmt sich nach Artikel 64 Absätze 2-4.
4    Gelangt die bedürftige Partei später zu hinreichenden Mitteln, so ist sie verpflichtet, Honorar und Kosten des Anwalts an die Körperschaft oder autonome Anstalt zu vergüten, die sie bezahlt hat.
5    Der Bundesrat regelt die Bemessung von Honorar und Kosten.114 Vorbehalten bleiben Artikel 16 Absatz 1 Buchstabe a des Verwaltungsgerichtsgesetzes vom 17. Juni 2005115 und Artikel 73 des Strafbehördenorganisationsgesetzes vom 19. März 2010116.117
PA non sono adempiute, di modo che la domanda di assistenza giudiziaria, nel senso della dispensa dal versamento delle spese processuali, è respinta.

11.3. Ne consegue che le spese processuali, di CHF 600.-, che seguono la soccombenza, sono poste a carico dell'insorgente (art. 63 cpv. 1 e
SR 172.021 Bundesgesetz vom 20. Dezember 1968 über das Verwaltungsverfahren (Verwaltungsverfahrensgesetz, VwVG) - Verwaltungsverfahrensgesetz
VwVG Art. 63
1    Die Beschwerdeinstanz auferlegt in der Entscheidungsformel die Verfahrenskosten, bestehend aus Spruchgebühr, Schreibgebühren und Barauslagen, in der Regel der unterliegenden Partei. Unterliegt diese nur teilweise, so werden die Verfahrenskosten ermässigt. Ausnahmsweise können sie ihr erlassen werden.
2    Keine Verfahrenskosten werden Vorinstanzen oder beschwerdeführenden und unterliegenden Bundesbehörden auferlegt; anderen als Bundesbehörden, die Beschwerde führen und unterliegen, werden Verfahrenskosten auferlegt, soweit sich der Streit um vermögensrechtliche Interessen von Körperschaften oder autonomen Anstalten dreht.
3    Einer obsiegenden Partei dürfen nur Verfahrenskosten auferlegt werden, die sie durch Verletzung von Verfahrenspflichten verursacht hat.
4    Die Beschwerdeinstanz, ihr Vorsitzender oder der Instruktionsrichter erhebt vom Beschwerdeführer einen Kostenvorschuss in der Höhe der mutmasslichen Verfahrenskosten. Zu dessen Leistung ist dem Beschwerdeführer eine angemessene Frist anzusetzen unter Androhung des Nichteintretens. Wenn besondere Gründe vorliegen, kann auf die Erhebung des Kostenvorschusses ganz oder teilweise verzichtet werden.102
4bis    Die Spruchgebühr richtet sich nach Umfang und Schwierigkeit der Streitsache, Art der Prozessführung und finanzieller Lage der Parteien. Sie beträgt:
a  in Streitigkeiten ohne Vermögensinteresse 100-5000 Franken;
b  in den übrigen Streitigkeiten 100-50 000 Franken.103
5    Der Bundesrat regelt die Bemessung der Gebühren im Einzelnen.104 Vorbehalten bleiben Artikel 16 Absatz 1 Buchstabe a des Verwaltungsgerichtsgesetzes vom 17. Juni 2005105 und Artikel 73 des Strafbehördenorganisationsgesetzes vom 19. März 2010106.107
cpv. 5 PA nonché art. 3 lett. a del Regolamento sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale del 21 febbraio 2008 [TS-TAF, RS 173.320.2]).

(dispositivo alla pagina seguente)

Per questi motivi, il Tribunale amministrativo federale pronuncia:

1.
Il ricorso è respinto.

2.
La domanda di assistenza giudiziaria, nel senso della dispensa dal versamento delle spese processuali, è respinta.

3.
Le spese processuali, di CHF 600.-, sono poste a carico del ricorrente. Il succitato saldo deve essere versato alla cassa del Tribunale, entro un termine di 30 giorni dalla spedizione della presente decisione.

4.
Questa sentenza è comunicata al ricorrente, all'UFM e all'autorità cantonale competente.

Il presidente del collegio: La cancelliera:

Pietro Angeli-Busi Camilla Fumagalli

Data di spedizione:
Informazioni decisione   •   DEFRITEN
Documento : D-7856/2010
Data : 20. Juni 2012
Pubblicato : 13. Juli 2012
Sorgente : Bundesverwaltungsgericht
Stato : Unpubliziert
Ramo giuridico : Asyl
Oggetto : Asilo; decisione dell'UFM del 7 ottobre 2010 / N


Registro di legislazione
CEDU: 3
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)
CEDU Art. 3 Divieto di tortura - Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamento inumani o degradanti.
LAsi: 3 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi.
1    Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi.
2    Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile.
3    Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5
4    Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7
5 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 5 Divieto di respingimento - 1 Nessuno può essere costretto in alcun modo a recarsi in un Paese dove la sua vita, la sua integrità fisica o la sua libertà sarebbero minacciate per uno dei motivi menzionati nell'articolo 3 capoverso 1, o dal quale rischierebbe d'essere costretto a recarsi in un Paese di tal genere.
1    Nessuno può essere costretto in alcun modo a recarsi in un Paese dove la sua vita, la sua integrità fisica o la sua libertà sarebbero minacciate per uno dei motivi menzionati nell'articolo 3 capoverso 1, o dal quale rischierebbe d'essere costretto a recarsi in un Paese di tal genere.
2    Il divieto di respingimento non può essere fatto valere quando vi siano seri motivi per presumere che l'interessato comprometta la sicurezza della Svizzera o, essendo stato condannato con sentenza passata in giudicato per un crimine o delitto particolarmente grave, debba essere considerato di pericolo pubblico.
6 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 6 Norme procedurali - Le procedure sono rette dalla legge federale del 20 dicembre 196811 sulla procedura amministrativa (PA), dalla legge del 17 giugno 200512 sul Tribunale amministrativo federale e dalla legge del 17 giugno 200513 sul Tribunale federale, in quanto la presente legge non preveda altrimenti.
7 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 7 Prova della qualità di rifugiato - 1 Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato.
1    Chiunque domanda asilo deve provare o per lo meno rendere verosimile la sua qualità di rifugiato.
2    La qualità di rifugiato è resa verosimile se l'autorità la ritiene data con una probabilità preponderante.
3    Sono inverosimili in particolare le allegazioni che su punti importanti sono troppo poco fondate o contraddittorie, non corrispondono ai fatti o si basano in modo determinante su mezzi di prova falsi o falsificati.
16 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 16 Lingua della procedura - 1 Le istanze alle autorità federali possono essere inoltrate in qualsivoglia lingua ufficiale svizzera. Il Consiglio federale può prevedere che le istanze di richiedenti l'asilo rappresentati da un procuratore siano depositate nei centri della Confederazione nella lingua ufficiale del Cantone d'ubicazione del centro.38
1    Le istanze alle autorità federali possono essere inoltrate in qualsivoglia lingua ufficiale svizzera. Il Consiglio federale può prevedere che le istanze di richiedenti l'asilo rappresentati da un procuratore siano depositate nei centri della Confederazione nella lingua ufficiale del Cantone d'ubicazione del centro.38
2    Le decisioni o le decisioni incidentali della SEM sono notificate nella lingua ufficiale del luogo di residenza del richiedente.39
3    La SEM può derogare alla disposizione di cui al capoverso 2 se:
a  il richiedente l'asilo o il suo rappresentante legale parla un'altra lingua ufficiale;
b  in considerazione del numero di domande presentate o della situazione a livello del personale, ciò è necessario per un disbrigo efficiente e tempestivo delle domande;
c  il richiedente l'asilo è attribuito da un centro della Confederazione a un Cantone con un'altra lingua ufficiale.40
41 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 41
44 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 44 Allontanamento e ammissione provvisoria - Se respinge la domanda d'asilo o non entra nel merito, la SEM pronuncia, di norma, l'allontanamento dalla Svizzera e ne ordina l'esecuzione; tiene però conto del principio dell'unità della famiglia. All'esecuzione dell'allontanamento si applicano inoltre gli articoli 83 e 84 LStrI128.
51 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 51 Asilo accordato a famiglie - 1 I coniugi di rifugiati e i loro figli minorenni sono riconosciuti come rifugiati e ottengono l'asilo, sempre che non vi si oppongano circostanze particolari.147
1    I coniugi di rifugiati e i loro figli minorenni sono riconosciuti come rifugiati e ottengono l'asilo, sempre che non vi si oppongano circostanze particolari.147
1bis    Se nell'ambito della procedura d'asilo rileva indizi di una causa di nullità conformemente all'articolo 105 numero 5 o 6 del Codice civile148 (CC), la SEM ne informa l'autorità competente secondo l'articolo 106 CC. La procedura è sospesa fino alla decisione di quest'autorità. Se l'autorità promuove un'azione, la procedura è sospesa sino al passaggio in giudicato della relativa sentenza.149
2    ...150
3    I figli nati in Svizzera da genitori rifugiati sono anch'essi riconosciuti come rifugiati sempreché non vi si oppongano circostanze particolari.151
4    Se gli aventi diritto di cui al capoverso 1 sono stati separati in seguito alla fuga e si trovano all'estero, occorre autorizzarne, su domanda, l'entrata in Svizzera.152
5    ...153
53 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 53 Indegnità - Non è concesso asilo al rifugiato:
a  che ne sembri indegno per avere commesso atti riprensibili;
b  che abbia attentato alla sicurezza interna o esterna della Svizzera o la comprometta; o
c  nei confronti del quale sia stata ordinata l'espulsione ai sensi dell'articolo 66a o 66abis CP157 o dell'articolo 49a o 49abis CPM158.
98a 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 98a Collaborazione con le autorità preposte al perseguimento penale - La SEM o il Tribunale amministrativo federale comunica alle competenti autorità preposte al perseguimento penale le informazioni e i mezzi di prova concernenti richiedenti l'asilo seriamente sospettati di aver commesso un crimine contro il diritto internazionale, in particolare un crimine contro la pace, un crimine di guerra, un crimine contro l'umanità, genocidio o tortura.
105 
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 105 Ricorsi contro le decisioni della SEM - Contro le decisioni della SEM può essere interposto ricorso secondo la legge federale del 17 giugno 2005356 sul Tribunale amministrativo federale.
108
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 108 Termini di ricorso - 1 Nella procedura celere, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro sette giorni lavorativi o, se si tratta di decisioni incidentali, entro cinque giorni dalla notificazione della decisione.
1    Nella procedura celere, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro sette giorni lavorativi o, se si tratta di decisioni incidentali, entro cinque giorni dalla notificazione della decisione.
2    Nella procedura ampliata, il ricorso contro una decisione secondo l'articolo 31a capoverso 4 deve essere interposto entro 30 giorni o, se si tratta di una decisione incidentale, entro dieci giorni dalla notificazione della decisione.
3    Il ricorso contro le decisioni di non entrata nel merito e contro le decisioni di cui agli articoli 23 capoverso 1 e 40 in combinato disposto con l'articolo 6a capoverso 2 lettera a deve essere interposto entro cinque giorni lavorativi dalla notificazione della decisione.
4    Il ricorso contro il rifiuto dell'entrata in Svizzera secondo l'articolo 22 capoverso 2 può essere interposto fino al momento della notificazione di una decisione secondo l'articolo 23 capoverso 1.
5    La verifica della legalità e dell'adeguatezza dell'assegnazione di un luogo di soggiorno all'aeroporto o in un altro luogo appropriato conformemente all'articolo 22 capoversi 3 e 4 può essere chiesta in qualsiasi momento mediante ricorso.
6    Negli altri casi il termine di ricorso è di 30 giorni dalla notificazione della decisione.
7    Gli atti scritti trasmessi per telefax sono considerati consegnati validamente se pervengono tempestivamente al Tribunale amministrativo federale e sono regolarizzati mediante l'invio ulteriore dell'originale firmato, conformemente alle norme dell'articolo 52 capoversi 2 e 3 PA364.
LDDS: 14a
LStr: 83
SR 142.20 Legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI)
LStrI Art. 83 Decisione d'ammissione provvisoria - 1 Se l'esecuzione dell'allontanamento non è possibile, ammissibile o ragionevolmente esigibile, la SEM dispone l'ammissione provvisoria.248
1    Se l'esecuzione dell'allontanamento non è possibile, ammissibile o ragionevolmente esigibile, la SEM dispone l'ammissione provvisoria.248
2    L'esecuzione non è possibile se lo straniero non può partire né alla volta dello Stato d'origine o di provenienza o di uno Stato terzo, né esservi trasportato.
3    L'esecuzione non è ammissibile se la prosecuzione del viaggio dello straniero verso lo Stato d'origine o di provenienza o verso uno Stato terzo è contraria agli impegni di diritto internazionale pubblico della Svizzera.
4    L'esecuzione può non essere ragionevolmente esigibile qualora, nello Stato d'origine o di provenienza, lo straniero venisse a trovarsi concretamente in pericolo in seguito a situazioni quali guerra, guerra civile, violenza generalizzata o emergenza medica.
5    Il Consiglio federale designa gli Stati d'origine o di provenienza o le regioni di tali Stati nei quali il ritorno è ragionevolmente esigibile.249 Se gli stranieri allontanati provengono da uno di tali Stati o da uno Stato membro dell'UE o dell'AELS, si ritiene che l'esecuzione dell'allontanamento sia di norma ragionevolmente esigibile.250
5bis    Il Consiglio federale verifica periodicamente la decisione di cui al capoverso 5.251
6    L'ammissione provvisoria può essere proposta dalle autorità cantonali.
7    L'ammissione provvisoria secondo i capoversi 2 e 4 è esclusa se lo straniero allontanato:252
a  è stato condannato in Svizzera o all'estero a una pena detentiva di lunga durata o nei suoi confronti è stata ordinata una misura penale ai sensi degli articoli 59-61 o 64 CP254;
b  ha violato in modo rilevante o ripetutamente o espone a pericolo la sicurezza e l'ordine pubblici in Svizzera o all'estero o costituisce una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera; o
c  ha causato, con il suo comportamento, l'impossibilità di eseguire l'allontanamento.
8    I rifugiati per i quali esistono motivi di esclusione dall'asilo secondo gli articoli 53 e 54 LAsi256 sono ammessi provvisoriamente.
9    L'ammissione provvisoria non è disposta o si estingue con il passaggio in giudicato dell'espulsione ai sensi dell'articolo 66a o 66abis CP, dell'articolo 49a o 49abis CPM257 o dell'articolo 68 della presente legge.258
10    Le autorità cantonali possono concludere accordi d'integrazione con persone ammesse provvisoriamente se, alla luce dei criteri di cui all'articolo 58a, vi è un bisogno d'integrazione particolare.259
LTAF: 31e  37 
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 37 Principio - La procedura dinanzi al Tribunale amministrativo federale è retta dalla PA56, in quanto la presente legge non disponga altrimenti.
53
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 53 Disposizioni transitorie
1    La procedura di ricorso contro le decisioni pronunciate prima dell'entrata in vigore della presente legge e contro le quali era ammissibile, secondo il diritto previgente, il ricorso al Tribunale federale o al Consiglio federale, è retta dal diritto previgente.
2    Il Tribunale amministrativo federale giudica, in quanto sia competente, i ricorsi pendenti presso le commissioni federali di ricorso o d'arbitrato o presso i servizi dei ricorsi dei dipartimenti al momento dell'entrata in vigore della presente legge. Il giudizio si svolge secondo il nuovo diritto processuale.
LTF: 83
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 83 Eccezioni - Il ricorso è inammissibile contro:
a  le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale;
b  le decisioni in materia di naturalizzazione ordinaria;
c  le decisioni in materia di diritto degli stranieri concernenti:
c1  l'entrata in Svizzera,
c2  i permessi o autorizzazioni al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto,
c3  l'ammissione provvisoria,
c4  l'espulsione fondata sull'articolo 121 capoverso 2 della Costituzione federale e l'allontanamento,
c5  le deroghe alle condizioni d'ammissione,
c6  la proroga del permesso per frontalieri, il cambiamento di Cantone, il cambiamento d'impiego del titolare di un permesso per frontalieri, nonché il rilascio di documenti di viaggio a stranieri privi di documenti;
d  le decisioni in materia d'asilo pronunciate:
d1  dal Tribunale amministrativo federale, salvo quelle che concernono persone contro le quali è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che hanno abbandonato in cerca di protezione,
d2  da un'autorità cantonale inferiore e concernenti un permesso o un'autorizzazione al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto;
e  le decisioni concernenti il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente contro membri di autorità o contro agenti della Confederazione;
f  le decisioni in materia di appalti pubblici se:
fbis  le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti decisioni secondo l'articolo 32i della legge del 20 marzo 200963 sul trasporto di viaggiatori;
f1  non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; sono fatti salvi i ricorsi contro gli appalti del Tribunale amministrativo federale, del Tribunale penale federale, del Tribunale federale dei brevetti, del Ministero pubblico della Confederazione e delle autorità giudiziarie cantonali superiori, o
f2  il valore stimato della commessa non raggiunge il valore soglia determinante secondo l'articolo 52 capoverso 1 in combinato disposto con l'allegato 4 numero 2 della legge federale del 21 giugno 201961 sugli appalti pubblici;
g  le decisioni in materia di rapporti di lavoro di diritto pubblico, in quanto concernano una controversia non patrimoniale, ma non la parità dei sessi;
h  le decisioni concernenti l'assistenza amministrativa internazionale, eccettuata l'assistenza amministrativa in materia fiscale;
i  le decisioni in materia di servizio militare, civile o di protezione civile;
j  le decisioni in materia di approvvigionamento economico del Paese adottate in situazioni di grave penuria;
k  le decisioni concernenti i sussidi al cui ottenimento la legislazione non conferisce un diritto;
l  le decisioni concernenti l'imposizione di dazi operata in base alla classificazione tariffaria o al peso delle merci;
m  le decisioni concernenti il condono o la dilazione del pagamento di tributi; in deroga alla presente disposizione, il ricorso è ammissibile contro le decisioni concernenti il condono dell'imposta federale diretta o dell'imposta cantonale o comunale sul reddito e sull'utile se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o se si tratta per altri motivi di un caso particolarmente importante;
n  le decisioni in materia di energia nucleare concernenti:
n1  l'esigenza di un nulla osta o la modifica di un'autorizzazione o di una decisione,
n2  l'approvazione di un piano d'accantonamenti per le spese di smaltimento antecedenti lo spegnimento di un impianto nucleare,
n3  i nulla osta;
o  le decisioni in materia di circolazione stradale concernenti l'omologazione del tipo di veicoli;
p  le decisioni del Tribunale amministrativo federale in materia di traffico delle telecomunicazioni, radiotelevisione e poste concernenti:68
p1  concessioni oggetto di una pubblica gara,
p2  controversie secondo l'articolo 11a della legge del 30 aprile 199769 sulle telecomunicazioni;
p3  controversie secondo l'articolo 8 della legge del 17 dicembre 201071 sulle poste;
q  le decisioni in materia di medicina dei trapianti concernenti:
q1  l'iscrizione nella lista d'attesa,
q2  l'attribuzione di organi;
r  le decisioni in materia di assicurazione malattie pronunciate dal Tribunale amministrativo federale in virtù dell'articolo 3472 della legge del 17 giugno 200573 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF);
s  le decisioni in materia di agricoltura concernenti:
s1  ...
s2  la delimitazione delle zone nell'ambito del catasto della produzione;
t  le decisioni concernenti l'esito di esami e di altre valutazioni della capacità, segnatamente nei settori della scuola, della formazione continua e dell'esercizio della professione;
u  le decisioni in materia di offerte pubbliche di acquisto (art. 125-141 della L del 19 giu. 201577 sull'infrastruttura finanziaria);
v  le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti divergenze d'opinione tra autorità in materia di assistenza amministrativa o giudiziaria a livello nazionale;
w  le decisioni in materia di diritto dell'elettricità concernenti l'approvazione dei piani di impianti elettrici a corrente forte e di impianti elettrici a corrente debole e l'espropriazione dei diritti necessari per la costruzione o l'esercizio di siffatti impianti, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale;
x  le decisioni concernenti la concessione di contributi di solidarietà ai sensi della legge federale del 30 settembre 201681 sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981, tranne se si pone una questione di diritto di importanza fondamentale o si tratta di un caso particolarmente importante per altri motivi;
y  le decisioni pronunciate dal Tribunale amministrativo federale nelle procedure amichevoli per evitare un'imposizione non conforme alla convenzione internazionale applicabile in ambito fiscale;
z  le decisioni concernenti le autorizzazioni edilizie di impianti eolici d'interesse nazionale secondo l'articolo 71c capoverso 1 lettera b della legge federale del 30 settembre 201684 sull'energia e le autorizzazioni di competenza cantonale a esse necessariamente connesse, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale.
OAsi 1: 4
SR 142.311 Ordinanza 1 dell' 11 agosto 1999 sull'asilo relativa a questioni procedurali (Ordinanza 1 sull'asilo, OAsi 1) - Ordinanza 1 sull'asilo
OAsi-1 Art. 4 Lingua della procedura in caso di istanze depositate nei centri della Confederazione - (art. 16 cpv. 1 LAsi)
OAsi 3: 4
SR 142.314 Ordinanza 3 dell' 11 agosto 1999 sull'asilo relativa al trattamento di dati personali (Ordinanza 3 sull'asilo, OAsi 3) - Ordinanza 3 sull'asilo
OAsi-3 Art. 4 Collaborazione con le autorità preposte al perseguimento penale - (art. 98a LAsi)
PA: 33a 
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 33a
1    Il procedimento si svolge in una delle quattro lingue ufficiali, di regola nella lingua in cui le parti hanno presentato o presenterebbero le conclusioni.
2    Nei procedimenti su ricorso è determinante la lingua della decisione impugnata. Se le parti utilizzano un'altra lingua ufficiale, il procedimento può svolgersi in tale lingua.
3    Se una parte presenta documenti non redatti in una lingua ufficiale, l'autorità può, previo assenso delle altre parti, rinunciare a esigerne la traduzione.
4    Per il resto, l'autorità ordina una traduzione se necessario.
48 
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 48
1    Ha diritto di ricorrere chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo;
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e
c  ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa.
2    Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto.
62 
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 62
1    L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
2    Essa può modificare a pregiudizio di una parte la decisione impugnata quando questa violi il diritto federale o poggi su un accertamento inesatto o incompleto dei fatti; per inadeguatezza, la decisione impugnata non può essere modificata a pregiudizio di una parte, a meno che la modificazione giovi ad una controparte.
3    L'autorità di ricorso che intenda modificare la decisione impugnata a pregiudizio di una parte deve informarla della sua intenzione e darle la possibilità di esprimersi.
4    L'autorità di ricorso non è vincolata in nessun caso dai motivi del ricorso.
63 
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 63
1    L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
2    Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi.
3    Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura.
4    L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100
4bis    La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla:
a  da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario;
b  da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101
5    Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105
65
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 65
1    Se una parte non dispone dei mezzi necessari e le sue conclusioni non sembrano prive di probabilità di successo, l'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione la dispensa, a domanda, dopo il deposito del ricorso, dal pagamento delle spese processuali.110
2    Se è necessario per tutelare i diritti di tale parte, l'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione le designa inoltre un avvocato.111
3    L'onorario e le spese d'avvocato sono messi a carico conformemente all'articolo 64 capoversi 2 a 4.
4    La parte, ove cessi d'essere nel bisogno, deve rimborsare l'onorario e le spese d'avvocato all'ente o all'istituto autonomo che li ha pagati.
5    Il Consiglio federale disciplina la determinazione degli onorari e delle spese.112 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005113 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010114 sull'organizzazione delle autorità penali.115
Registro DTF
124-V-82
Parole chiave
Elenca secondo la frequenza o in ordine alfabetico
ricorrente • questio • afghanistan • crimine contro l'umanità • crimine di guerra • cio • convenzione di ginevra • tribunale amministrativo federale • diserzione • internazionale • conflitto armato • federalismo • autorità inferiore • mezzo di prova • allontanamento • richiedente l'asilo • mania • iran • domanda di assistenza giudiziaria • ammissione provvisoria
... Tutti
BVGE
2010/43 • 2010/44 • 2009/57 • 2009/56
BVGer
D-3334/2006 • D-7856/2010 • E-5538/2006
GICRA
1999/12 • 2000/9 • 2004/24 • 2005/18
FF
2008/3293