Bundesverwaltungsgericht
Tribunal administratif fédéral
Tribunale amministrativo federale
Tribunal administrativ federal


Corte IV
D-7332/2006
{T 0/2}

Sentenza del 9 agosto 2007

Composizione: Giudici Vito Valenti, Gérald Bovier e Robert Galliker
Cancelliere Marco Poretti

A._______, nato il _______, B._______, nata il _______, C._______, nato il _______, e D._______, nato il _______, Iran, rappresentati da E._______,
Ricorrenti

contro

Ufficio federale della migrazione (UFM), Quellenweg 6, 3003 Berna,
Autorità inferiore

concernente

la decisione del 18 febbraio 1999 in materia d'asilo, allontanamento ed esecuzione dell'allontanamento / N _______

Ritenuto in fatto:

A. Gli interessati hanno presentato domanda d'asilo il 22 settembre 1997. Hanno dichiarato, nella sostanza e per quanto qui di rilievo (cfr. verbali d'audizione del 1° ottobre, 20 e 21 novembre 1997 e 23 novembre 1998), d'essere espatriati perché perseguitati in ragione della conversione del marito, rispettivamente padre, dall'islam al cristianesimo.
A.A.a. Il richiedente ha dichiarato che dal F._______ ha iniziato a frequentare dei cristiani. A tale proposito, gli sarebbe anche capitato d'essere fermato ed interrogato dai "pasdaran". Anche G._______, che avrebbe avuto conoscenze presso il "ministero della sicurezza ed informazioni", avrebbe cercato di dissuaderlo dall'intrattenere ulteriori contatti con dei cristiani. Avrebbe, però, continuato ad intrattenere simili legami e dal 1990 si sarebbe sentito un cristiano. Il H._______, sarebbe stato sequestrato da G._______ e da tre agenti in abiti civili. Sarebbe stato portato in un casa, chiuso in uno stanza e maltrattato fino a quando avrebbe acconsentito di sottoscrivere un documento nel quale si sarebbe obbligato a non più recarsi in chiese cattoliche rispettivamente ad interrompere le frequentazioni con persone di fede cristiana. Sarebbe anche stato minacciato di morte se non avesse ottemperato alle ingiunzioni contenute nel menzionato documento. Il I._______ si sarebbe, però, battezzato, sebbene in forma clandestina per timore di rappresaglie (il relativo certificato sarebbe stato emesso L._______). Il M._______, il menzionato G._______ avrebbe perquisito il suo domicilio e vi avrebbe rinvenuto una fotocopia dell'atto di battesimo e cresima. Appreso delle minacce di morte proferite da G._______ in tale circostanza, si sarebbe deciso per l'espatrio. Ha esibito l'atto di battesimo e cresima nonché delle fotografie riguardanti la menzionata cerimonia.
A.A.b. La richiedente ha dichiarato d'essere stata schiaffeggiata ed insultata dalla moglie del citato G._______ in occasione della perquisizione del M._______. Lei non avrebbe mai avuto problemi con le autorità, ma la legge islamica non permetterebbe di vivere con una persona di religione diversa. Restando in Iran sarebbe pertanto stata costretta a divorziare dal marito. Per continuare a vivere con il coniuge, avrebbe quindi deciso di chiedere l'asilo in Svizzera.
B. Il 28 maggio 1998, l'UFM (allora Ufficio federale dei rifugiati, UFR) ha chiesto delle informazioni all'ambasciata svizzera a Teheran, segnatamente sull'autenticità del citato atto di battesimo e cresima.
C. Il 22 luglio ed il 26/29 agosto 1998, l'ambasciata svizzera a Teheran ha presentato due rapporti sulla fattispecie. Il 23 novembre 1998, i richiedenti sono stati uditi sul contenuto dei citati rapporti ed è stato accordato loro un termine al 31 gennaio 1999 per dimostrare la conversione di A._______.
D. Il 29 gennaio 1999, gli interessati hanno esibito una dichiarazione del vescovo di Lugano sulla conversione al cristianesimo del richiedente nonché gli atti di battesimo dei suoi figli.

E. Il 18 febbraio 1999, l'UFM ha respinto la succitata domanda d'asilo. Nello stesso tempo, ha pronunciato l'allontanamento dei richiedenti dalla Svizzera, nonché l'esecuzione dell'allontanamento medesimo in Iran, siccome lecita, esigibile e possibile.
F. Il 17 marzo 1999, i richiedenti hanno inoltrato personalmente un atto ricorsuale (con allegati), annunciando l'inoltro di un gravame anche da parte del loro rappresentante.
G. Il 22 marzo 1999, il mandatario degli insorgenti ha inoltrato ricorso dinanzi alla Commissione svizzera in materia d'asilo (CRA) contro la citata decisione dell'UFM. È stato chiesto l'accoglimento del ricorso, l'annullamento del provvedimento litigioso e la concessione dell'asilo a favore dei ricorrenti. Quest'ultimi hanno pure formulato domanda di gratuito patrocinio.
H. Il 15 aprile 1999, la CRA ha rinunciato a chiedere il versamento di un anticipo a copertura delle presumibili spese processuali, ritenuta la sussistenza di motivi particolari. Ha altresì indicato che la domanda di gratuito patrocinio sarebbe stata evasa ulteriomente.
I. Il 18 maggio 1999, l'UFM ha semplicemente proposto la reiezione del gravame, senza ulteriori commenti. Il 25 maggio 1999, l'atto è stato trasmesso agli insorgenti per informazione.
J. Il 14 giugno 1999, i ricorrenti hanno esibito un documento attestante l'avvenuta prima comunione di un loro figlio.
K. Il 7 luglio 1999, gli insorgenti hanno prodotto un Affidavit emesso dal fondatore della N._______ allo scopo di dimostrare la genuinità della conversione dell'interessato al cristianesimo e dei rischi in caso di rimpatrio.
L. Il 20 luglio 1999, i ricorrenti hanno esibito una copia dell'atto di battesimo e cresima dell'insorgente considerato conforme all'originale dalla nunziatura apostolica in Svizzera.
M. Il 26 agosto 1999, l'UFM ha nuovamente proposto la reiezione del gravame.
N. Il 3 settembre 1999, i ricorrenti hanno replicato alle osservazioni dell'UFM.
O. Il 9 maggio 2000, i ricorrenti hanno esibito una presa di posizione della O._______ e prodotto un documento attestante l'avvenuta prima comunione del loro altro figlio.
P. Il 28 giugno 2005, l'UFM ha parzialmente riesaminato la decisione del 18 febbraio 1999, annullato i punti 4 e 5 del dispositivo della decisione impugnata e pronunciato l'ammissione provvisoria in Svizzera degli insorgenti.
Q. Il 15 luglio 2005, i ricorrenti hanno comunicato alla CRA di mantenere il ricorso sul punto di questione dell'asilo.
R. Il 18 settembre 2006 ed il 9 febbraio 2007, gli insorgenti hanno sollecitato l'evasione del loro ricorso.
S. Degli altri scritti e documenti si dirà, nella misura in cui rilevanti per l'esito della procedura in esame, in decorso di motivazione.

Considerato in diritto:

1.
1.1. Il TAF pronuncia definitivamente sui ricorsi contro le decisioni dell'UFM in materia d'asilo (art. 31 e 33 lett. d LTAF, art. 105 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 105 Ricorsi contro le decisioni della SEM - Contro le decisioni della SEM può essere interposto ricorso secondo la legge federale del 17 giugno 2005357 sul Tribunale amministrativo federale.
della legge sull'asilo del 26 giugno 1998 [LAsi, RS 142.31] e art. 83 lett. d
SR 173.110 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale federale (LTF) - Organizzazione giudiziaria
LTF Art. 83 Eccezioni - Il ricorso è inammissibile contro:
a  le decisioni in materia di sicurezza interna o esterna del Paese, neutralità, protezione diplomatica e altri affari esteri, in quanto il diritto internazionale non conferisca un diritto al giudizio da parte di un tribunale;
b  le decisioni in materia di naturalizzazione ordinaria;
c  le decisioni in materia di diritto degli stranieri concernenti:
c1  l'entrata in Svizzera,
c2  i permessi o autorizzazioni al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto,
c3  l'ammissione provvisoria,
c4  l'espulsione fondata sull'articolo 121 capoverso 2 della Costituzione federale e l'allontanamento,
c5  le deroghe alle condizioni d'ammissione,
c6  la proroga del permesso per frontalieri, il cambiamento di Cantone, il cambiamento d'impiego del titolare di un permesso per frontalieri, nonché il rilascio di documenti di viaggio a stranieri privi di documenti;
d  le decisioni in materia d'asilo pronunciate:
d1  dal Tribunale amministrativo federale, salvo quelle che concernono persone contro le quali è pendente una domanda d'estradizione presentata dallo Stato che hanno abbandonato in cerca di protezione,
d2  da un'autorità cantonale inferiore e concernenti un permesso o un'autorizzazione al cui ottenimento né il diritto federale né il diritto internazionale conferiscono un diritto;
e  le decisioni concernenti il rifiuto dell'autorizzazione a procedere penalmente contro membri di autorità o contro agenti della Confederazione;
f  le decisioni in materia di appalti pubblici se:
fbis  le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti decisioni secondo l'articolo 32i della legge del 20 marzo 200963 sul trasporto di viaggiatori;
f1  non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale; sono fatti salvi i ricorsi contro gli appalti del Tribunale amministrativo federale, del Tribunale penale federale, del Tribunale federale dei brevetti, del Ministero pubblico della Confederazione e delle autorità giudiziarie cantonali superiori, o
f2  il valore stimato della commessa non raggiunge il valore soglia determinante secondo l'articolo 52 capoverso 1 in combinato disposto con l'allegato 4 numero 2 della legge federale del 21 giugno 201961 sugli appalti pubblici;
g  le decisioni in materia di rapporti di lavoro di diritto pubblico, in quanto concernano una controversia non patrimoniale, ma non la parità dei sessi;
h  le decisioni concernenti l'assistenza amministrativa internazionale, eccettuata l'assistenza amministrativa in materia fiscale;
i  le decisioni in materia di servizio militare, civile o di protezione civile;
j  le decisioni in materia di approvvigionamento economico del Paese adottate in situazioni di grave penuria;
k  le decisioni concernenti i sussidi al cui ottenimento la legislazione non conferisce un diritto;
l  le decisioni concernenti l'imposizione di dazi operata in base alla classificazione tariffaria o al peso delle merci;
m  le decisioni concernenti il condono o la dilazione del pagamento di tributi; in deroga alla presente disposizione, il ricorso è ammissibile contro le decisioni concernenti il condono dell'imposta federale diretta o dell'imposta cantonale o comunale sul reddito e sull'utile se concerne una questione di diritto di importanza fondamentale o se si tratta per altri motivi di un caso particolarmente importante;
n  le decisioni in materia di energia nucleare concernenti:
n1  l'esigenza di un nulla osta o la modifica di un'autorizzazione o di una decisione,
n2  l'approvazione di un piano d'accantonamenti per le spese di smaltimento antecedenti lo spegnimento di un impianto nucleare,
n3  i nulla osta;
o  le decisioni in materia di circolazione stradale concernenti l'omologazione del tipo di veicoli;
p  le decisioni del Tribunale amministrativo federale in materia di traffico delle telecomunicazioni, radiotelevisione e poste concernenti:68
p1  concessioni oggetto di una pubblica gara,
p2  controversie secondo l'articolo 11a della legge del 30 aprile 199769 sulle telecomunicazioni;
p3  controversie secondo l'articolo 8 della legge del 17 dicembre 201071 sulle poste;
q  le decisioni in materia di medicina dei trapianti concernenti:
q1  l'iscrizione nella lista d'attesa,
q2  l'attribuzione di organi;
r  le decisioni in materia di assicurazione malattie pronunciate dal Tribunale amministrativo federale in virtù dell'articolo 3472 della legge del 17 giugno 200573 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF);
s  le decisioni in materia di agricoltura concernenti:
s1  ...
s2  la delimitazione delle zone nell'ambito del catasto della produzione;
t  le decisioni concernenti l'esito di esami e di altre valutazioni della capacità, segnatamente nei settori della scuola, della formazione continua e dell'esercizio della professione;
u  le decisioni in materia di offerte pubbliche di acquisto (art. 125-141 della L del 19 giu. 201577 sull'infrastruttura finanziaria);
v  le decisioni del Tribunale amministrativo federale concernenti divergenze d'opinione tra autorità in materia di assistenza amministrativa o giudiziaria a livello nazionale;
w  le decisioni in materia di diritto dell'elettricità concernenti l'approvazione dei piani di impianti elettrici a corrente forte e di impianti elettrici a corrente debole e l'espropriazione dei diritti necessari per la costruzione o l'esercizio di siffatti impianti, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale;
x  le decisioni concernenti la concessione di contributi di solidarietà ai sensi della legge federale del 30 settembre 201681 sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981, tranne se si pone una questione di diritto di importanza fondamentale o si tratta di un caso particolarmente importante per altri motivi;
y  le decisioni pronunciate dal Tribunale amministrativo federale nelle procedure amichevoli per evitare un'imposizione non conforme alla convenzione internazionale applicabile in ambito fiscale;
z  le decisioni concernenti le autorizzazioni edilizie di impianti eolici d'interesse nazionale secondo l'articolo 71c capoverso 1 lettera b della legge federale del 30 settembre 201684 sull'energia e le autorizzazioni di competenza cantonale a esse necessariamente connesse, se non si pone alcuna questione di diritto d'importanza fondamentale.
della legge sul Tribunale federale del 17 giugno 2005 [LTF, RS 173.110]).
1.2. Questo Tribunale osserva che dal 1° gennaio 2007 giudica, in quanto sia competente, i ricorsi pendenti al 31 dicembre 2006 presso le commissioni federali di ricorso o d'arbitrato o presso i servizi dei ricorsi dei dipartimenti. Il giudizio si svolge secondo il nuovo diritto processuale (art. 53 cpv. 2
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 53 Disposizioni transitorie - 1 La procedura di ricorso contro le decisioni pronunciate prima dell'entrata in vigore della presente legge e contro le quali era ammissibile, secondo il diritto previgente, il ricorso al Tribunale federale o al Consiglio federale, è retta dal diritto previgente.
1    La procedura di ricorso contro le decisioni pronunciate prima dell'entrata in vigore della presente legge e contro le quali era ammissibile, secondo il diritto previgente, il ricorso al Tribunale federale o al Consiglio federale, è retta dal diritto previgente.
2    Il Tribunale amministrativo federale giudica, in quanto sia competente, i ricorsi pendenti presso le commissioni federali di ricorso o d'arbitrato o presso i servizi dei ricorsi dei dipartimenti al momento dell'entrata in vigore della presente legge. Il giudizio si svolge secondo il nuovo diritto processuale.
della legge sul Tribunale amministrativo federale del 17 giugno 2005 [LTAF, RS 173.32]).
1.3. Giusta il capoverso 1 delle disposizioni transitorie della LAsi riguardanti la modifica del 16 dicembre 2005, ai procedimenti pendenti al momento dell'entrata in vigore della citata modifica, il 1° gennaio 2007, è applicabile il nuovo diritto.
1.4. Ai sensi dell'art. 6
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 6 Norme procedurali - Le procedure sono rette dalla legge federale del 20 dicembre 196811 sulla procedura amministrativa (PA), dalla legge del 17 giugno 200512 sul Tribunale amministrativo federale e dalla legge del 17 giugno 200513 sul Tribunale federale, in quanto la presente legge non preveda altrimenti.
LAsi, le procedure in materia d'asilo sono rette dalla legge federale sulla procedura amministrativa del 20 dicembre 1968 (PA, RS 172.021), dalla LTAF e dalla LTF, in quanto la LAsi non preveda altrimenti.
2. V'è motivo d'entrare nel merito del ricorso che adempie le condizioni d'ammissibilità di cui all'art. 48
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 48 - 1 Ha diritto di ricorrere chi:
1    Ha diritto di ricorrere chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo;
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e
c  ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa.
2    Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto.
nonché all'art. 50 e
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 48 - 1 Ha diritto di ricorrere chi:
1    Ha diritto di ricorrere chi:
a  ha partecipato al procedimento dinanzi all'autorità inferiore o è stato privato della possibilità di farlo;
b  è particolarmente toccato dalla decisione impugnata; e
c  ha un interesse degno di protezione all'annullamento o alla modificazione della stessa.
2    Ha inoltre diritto di ricorrere ogni persona, organizzazione o autorità cui un'altra legge federale riconosce tale diritto.
all'art. 52
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 52 - 1 L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
1    L'atto di ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi, l'indicazione dei mezzi di prova e la firma del ricorrente o del suo rappresentante; devono essere allegati la decisione impugnata e i documenti indicati come mezzi di prova, se sono in possesso del ricorrente.
2    Se il ricorso non soddisfa a questi requisiti o se le conclusioni o i motivi del ricorrente non sono sufficientemente chiari, e il ricorso non sembra manifestamente inammissibile, l'autorità di ricorso assegna al ricorrente un breve termine suppletorio per rimediarvi.
3    Essa gli assegna questo termine con la comminatoria che, decorrendo infruttuoso, deciderà secondo l'inserto o, qualora manchino le conclusioni, i motivi oppure la firma, non entrerà nel merito del ricorso.
PA.
3. Conformemente all'art. 33a cpv. 2
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 33a - 1 Il procedimento si svolge in una delle quattro lingue ufficiali, di regola nella lingua in cui le parti hanno presentato o presenterebbero le conclusioni.
1    Il procedimento si svolge in una delle quattro lingue ufficiali, di regola nella lingua in cui le parti hanno presentato o presenterebbero le conclusioni.
2    Nei procedimenti su ricorso è determinante la lingua della decisione impugnata. Se le parti utilizzano un'altra lingua ufficiale, il procedimento può svolgersi in tale lingua.
3    Se una parte presenta documenti non redatti in una lingua ufficiale, l'autorità può, previo assenso delle altre parti, rinunciare a esigerne la traduzione.
4    Per il resto, l'autorità ordina una traduzione se necessario.
PA, in relazione all'art. 6
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 6 Norme procedurali - Le procedure sono rette dalla legge federale del 20 dicembre 196811 sulla procedura amministrativa (PA), dalla legge del 17 giugno 200512 sul Tribunale amministrativo federale e dalla legge del 17 giugno 200513 sul Tribunale federale, in quanto la presente legge non preveda altrimenti.
LAsi e all'art. 37
SR 173.32 Legge del 17 giugno 2005 sul Tribunale amministrativo federale (LTAF)
LTAF Art. 37 Principio - La procedura dinanzi al Tribunale amministrativo federale è retta dalla PA56, in quanto la presente legge non disponga altrimenti.
LTAF, nei procedimenti su ricorso è determinante la lingua della decisione impugnata, che nel caso concreto è stata redatta - peraltro a torto (v. Giurisprudenza ed informazioni della Commissione svizzera di ricorso in materia d'asilo [GICRA] 2004 n. 29 consid. 4) - in francese. In virtù del medesimo articolo, se le parti utilizzano un'altra lingua la procedura di ricorso può svolgersi in tale lingua. I ricorrenti avendo inoltrato il ricorso in italiano, la presente sentenza può essere redatta in tale idioma.
4. Il TAF esamina liberamente il diritto federale, l'accertamento dei fatti e l'inadeguatezza senza essere vincolato dai motivi invocati dalle parti (art. 62 cpv. 4
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 62 - 1 L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
1    L'autorità di ricorso può modificare la decisione impugnata a vantaggio di una parte.
2    Essa può modificare a pregiudizio di una parte la decisione impugnata quando questa violi il diritto federale o poggi su un accertamento inesatto o incompleto dei fatti; per inadeguatezza, la decisione impugnata non può essere modificata a pregiudizio di una parte, a meno che la modificazione giovi ad una controparte.
3    L'autorità di ricorso che intenda modificare la decisione impugnata a pregiudizio di una parte deve informarla della sua intenzione e darle la possibilità di esprimersi.
4    L'autorità di ricorso non è vincolata in nessun caso dai motivi del ricorso.
PA) o dai considerandi del provvedimento litigioso (DTF 126 I 207).
5. Nella decisione impugnata, l'autorità inferiore ha considerato falso - sulla base delle informazioni ricevute dall'Ambasciata svizzera a Teheran - l'atto di battesimo e cresima esibito dal ricorrente. In particolare, la chiesa menzionata in detto documento sarebbe evangelica e non cattolica. Inoltre, il libro nel quale sarebbero stati registrati i citati sacramenti non esisterebbe e le persone indicate quali celebrante e firmatario dell'atto non avrebbero vissuto in Iran al momento dei fatti. Gli insorgenti non avrebbero altresì saputo fornire prove o documenti suscettibili d'inficiare le informazioni fornite dall'Ambasciata svizzera in Iran. La produzione di documenti falsi priverebbe di credibilità le dichiarazioni degli interessati, rendendo superfluo l'elenco degli altri indizi d'inverosimiglianza che caratterizzerebbero le loro allegazioni. Visto quanto precede, la dichiarazione del vescovo di Lugano, attestante la genuinità della conversione dell'insorgente, sarebbe inidonea dal punto di vista probatorio. Inoltre, i contatti che il richiedente e la sua famiglia hanno in Svizzera con ambienti cristiani non sarebbero sinceri. In questo contesto, solo delle azioni straordinarie sarebbero suscettibili di fondare un timore di persecuzione, condizione non realizzata nel caso di specie. I motivi d'asilo allegati dalla moglie sarebbero connessi a quelli del marito e sarebbero dunque inverosimili. La conversione di richiedenti l'asilo al cristianesimo non comporterebbe necessariamente neppure un ostacolo all'esecuzione dell'allontanamento, ritenuto che il convertito dovrebbe dimostrare la sincerità dell'allegata conversione e rendere verosimile nel senso della probabilità preponderante d'essere esposto a misure contrarie all'art. 3
IR 0.101 Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)
CEDU Art. 3 Divieto di tortura - Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamento inumani o degradanti.
della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 4 novembre 1950 (CEDU, RS 0.101), condizioni che non sarebbero adempite nella fattispecie.
6. Negli atti ricorsuali, i ricorrenti fanno valere, in sostanza, che le risultanze dei rapporti dell'Ambasciata svizzera in Iran non possono considerarsi risolutivi. Le indicazioni imprecise sul certificato di battesimo e cresima sono da attribuire, da un lato, alla necessità di garantire la sicurezza dei religiosi che praticano tali atti. Dall'altro lato, le chiese dei cristiani sono regolarmente oggetto di controlli da parte d'estremisti islamici che ne verificano i registri. Qualora dovessero essere rinvenute tracce di conversioni al cristianesimo, le chiese sarebbero immediatamente chiuse ed i sacerdoti uccisi (citato il noto caso di due preti barbaramente assassinati per avere convertito e battezzato dei musulmani). Il reverendo e il segretario citati dall'insorgente non sarebbero stati rintracciabili perché si sono, comprensibilmente, dati alla fuga in seguito al ritrovamento della fotocopia del certificato di battesimo del ricorrente stesso. In Iran, l'apostasia è sanzionata con la pena di morte.
7. Nelle osservazioni del 26 agosto 1999, l'autorità inferiore sostiene che l'Affidavit redatto dalla N._______ non contiene elementi atti a modificare la valutazione cui è giunta l'autorità inferiore nella decisione impugnata con riferimento alla situazione dei ricorrenti. Fornirebbe, in effetti, solo delle informazioni a carattere generale. Per quanto attiene alla copia dell'attestato di battesimo e cresima sottoposta alla nunziatura apostolica a Berna, l'UFM rileva che dal documento in questione non emergono gli elementi giusta i quali è stata verificata la concordanza con l'originale emesso in Iran. Inoltre, questa conferma, ad essa sola, non può invalidare i risultati delle ricerche effettuate in Iran. Non vi sarebbero, altresì, ragioni per dubitare della buona fede delle fonti contattate dall'Ambasciata svizzera a Teheran né per concludere che le informazioni in merito alla falsità del citato certificato sarebbero erronee.
8. Nella replica del 3 settembre 1999, è fatto valere che la conversione del marito, rispettivamente padre, è stata considerata sincera dall'autore dell'Affidavit, persona degna di fiducia. Le indagini esperite in Iran, sui cui si fonda l'UFM, sono, checché ne dica l'autorità inferiore, insufficienti perché imprecise ed incomplete. Non è dato sapere, per esempio, se siano state svolte delle indagini anche nella chiesa di P._______, oltre a quella di Q._______ (che il ricorrente non conosce anche se citata, al pari della P._______, nel certificato di battesimo e cresima), e se sia stato contattato il suo responsabile. L'UFM si fonda pertanto su elementi non risolutivi e scarta genericamente persino un'attestazione della nunziatura apostolica di conferma della versione fornita dal ricorrente.
9. Il TAF osserva che la decisione impugnata si fonda su di un carente accertamento dei fatti giuridicamente rilevanti ed è pure motivata in modo insufficiente. La domanda d'asilo dei ricorrenti è stata respinta, nella sostanza, sulla sola base delle risultanze riportate nei due rapporti dell'Ambasciata svizzera a Teheran. Per quanto attiene a quest'ultimi, va rilevato che essi sono imprecisi su più punti, incompleti e contraddittori. In primo luogo, non è dato conoscere dove e come sono state raccolte le informazioni ivi menzionate né chi si è incaricato dell'indagine (collaboratore svizzero dell'Ambasciata o contatto autoctono). Inoltre, non emerge dalle carte processuali giusta quali elementi oggettivi il redattore del medesimo abbia potuto trarre il convincimento che l'atto di battesimo e cresima esibito in originale, peraltro munito di un timbro ritenuto autentico anche nel rapporto d'Ambasciata del 22 luglio 1998, sia da considerare di mera compiacenza. Giova per esempio rilevare che mentre nel primo rapporto è escluso perentoriamente che esista il reverendo che ha effettuato il battesimo e la chiesa in cui sarebbe conservato il relativo registro, nel secondo rapporto si afferma che il menzionato reverendo esiste, ma è espatriato da 20 anni, ed esiste pure la chiesa in cui sarebbe conservato il registro, la quale non sarebbe però cattolica, ma "assiro-evangelica". Peraltro, non è indicato in quale Paese si sia recato il menzionato reverendo e perché non avrebbe potuto brevemente rientrare in Iran per impartire i sacramenti. Basti ancora osservare che l'insorgente medesimo ha allegato d'aver conosciuto la persona che ha celebrato il battesimo e la cresima solo al momento della cerimonia. Mal si comprende pure per quale motivo il firmatario dell'atto in questione - padre R._______ che risiederebbe in India dal dicembre del S._______ - non avrebbe potuto sottoscriverlo, otto giorni dopo la celebrazione del battesimo e cresima, quand'anche si fosse trovato all'estero, fermo restando che non può escludersi, sulla base delle indagini esperite, l'eventualità di un suo breve rientro in Iran in quel periodo. Inoltre, il fatto che dai rapporti d'Ambasciata emerga che la chiesa locale attui una politica di battesimi e conversioni restrittiva per evitare che la diocesi e la parrocchia possano avere dei problemi, corrobora le allegazioni rese dal ricorrente. In altri termini, ritenuta la situazione vigente nel Paese d'origine dell'insorgente e visto anche il divieto della propagazione di una fede diversa dall'Islam, può essere considerato verosimile che le diverse congregazioni utilizzino degli stratagemmi nell'amministrazione dei sacramenti volti a preservare l'incolumità dei propri ministri e fedeli. In
conclusione, ai rapporti d'Ambasciata in esame non può essere conferita alcuna idoneità ed efficacia probatoria, di modo che non può essere genericamente esclusa la verosimiglianza delle dichiarazioni rese dai ricorrenti e la decisività dei mezzi di prova esibiti dagli stessi, segnatamente le attestazioni dell'allora vescovo di Lugano e della nunziatura apostolica svizzera, con il generico ed unico argomento che essi non sono suscettibili d'invalidare le risultanze dei rapporti d'Ambasciata medesimi. Infine, non è dato sapere a cosa si riferisca l'UFM quando sostiene che dalle allegazioni degli insorgenti emergono "altri indizi d'inverosimiglianza". Da quanto precedentemente esposto, discende che la decisione impugnata, che viola il diritto federale, incorre nell'annullamento.
10. Quando il TAF annulla una decisione, esso può sostituirsi all'autorità inferiore e giudicare direttamente nel merito o rinviare la causa, con istruzioni vincolanti, all'autorità inferiore per nuovo giudizio (art. 61 cpv. 1
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 61 - 1 L'autorità di ricorso decide la causa o eccezionalmente la rinvia, con istruzioni vincolanti, all'autorità inferiore.
1    L'autorità di ricorso decide la causa o eccezionalmente la rinvia, con istruzioni vincolanti, all'autorità inferiore.
2    La decisione del ricorso deve contenere la ricapitolazione dei fatti rilevanti, i motivi e il dispositivo.
3    Essa è notificata alle parti e all'autorità inferiore.
PA; Ulrich Häfelin / Georg Müller / Felix Uhlmann, Allgemeines Verwaltungsrecht, 5a ed., n. 1977 pag. 418). In particolare, esso può sostituirsi all'autorità inferiore se gli atti sono completi e comunque sufficienti a statuire sull'applicazione del diritto federale (GICRA 1996 n. 7 consid. 12 pag. 65). Tale è il caso nella presente fattispecie.
10.1. Ai sensi dell'art. 3
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 3 Definizione del termine «rifugiato» - 1 Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi.
1    Sono rifugiati le persone che, nel Paese di origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno fondato timore di essere esposte a tali pregiudizi.
2    Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità fisica o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile.
3    Non sono rifugiati le persone che sono esposte a seri pregiudizi o hanno fondato timore di esservi esposte per aver rifiutato di prestare servizio militare o per aver disertato. È fatto salvo il rispetto della Convenzione del 28 luglio 19514 sullo statuto dei rifugiati.5
4    Non sono rifugiati le persone che fanno valere motivi sorti a causa del loro comportamento dopo la partenza dal loro Paese d'origine o di provenienza e che non sono l'espressione o la continuazione di una convinzione o di un orientamento già ivi esistente. Rimangono salve le disposizioni della Convenzione del 28 luglio 19516 sullo statuto dei rifugiati.7
LAsi, sono rifugiati le persone che, nel Paese d'origine o di ultima residenza, sono esposte a seri pregiudizi a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ovvero hanno un fondato timore d'essere esposte a tali pregiudizi. Sono pregiudizi seri segnatamente l'esposizione a pericolo della vita, dell'integrità corporale o della libertà, nonché le misure che comportano una pressione psichica insopportabile. Occorre tenere conto dei motivi di fuga specifici della condizione femminile. In altri termini, devono essere considerati rifugiati non solo le persone che possono far valere una persecuzione attuale, ma anche coloro che fuggono una persecuzione futura. Peraltro, se una persecuzione già subita non è di per sé determinante in materia d'asilo, per esempio perché d'intensità insufficiente o perché troppo lontana nel tempo, occorre esaminare se possa provocare un giustificato timore d'esposizione a future persecuzioni. Temere a giusto titolo una persecuzione comprende un elemento soggettivo ed un elemento oggettivo: è rifugiato colui che teme (soggettivamente) una persecuzione; questo timore dev'essere oggettivamente fondato, ovvero deve apparire giustificato in rapporto con la situazione reale. Indizi in tal senso possono essere considerati, per esempio, i precedenti familiari del richiedente l'asilo, la sua appartenenza ad un gruppo sociale o politico oppure essere determinati dalla sua razza, dalla sua religione o dalla sua nazionalità, o ancora dipendere dalle sue esperienze personali, dalla persecuzione già subita, da una vulnerabilità personale (ad esempio per le donne), dai pregiudizi seri inflitti a persone appartenenti alla medesima organizzazione (GICRA 1997 n. 10 consid. 6 e relativi riferimenti). Inoltre, colui che è già stato vittima di persecuzioni ha ragioni obiettive di avere un timore soggettivo più pronunciato rispetto a colui che ne è oggetto per la prima volta. Peraltro, il timore soggettivo è fondato pure allorquando superi in realtà quello che proverebbe una persona ragionevole nella medesima situazione, ma resti nondimeno intelligibile (GICRA 1994 n. 24).
10.2. Il TAF osserva, per quanto attiene alla problematica dell'apostasia in Iran, qui intesa come abbandono della religione islamica in favore di un altro credo, che tale pratica non è ammessa dal diritto islamico e - teoricamente - potrebbe essere punita con la pena di morte. È tuttavia noto che in Iran negli ultimi anni l'apostasia è stata raramente punita e che il governo non svolge indagini in modo sistematico per scoprire tutti i possibili convertiti (Iran Country Report, Home Office, maggio 2007, n. 6.06, n. 17.08 e segg., n. 19.10 e segg. e n. 19.19 e segg. e relative fonti; Organisation suisse d'aide aux réfugiés [OSAR], Iran, mise à jour, 2 agosto 2006, pag. 3; OSAR, Les chrétiens d'Iran, 18 ottobre 2005 pag. 17 e seg.). Certo, la libertà di religione è limitata, ma in Iran è possibile, di regola, vivere praticando la propria fede (Iran Country Report, op. cit. n. 19.23), persino, ed entro certi limiti, ai convertiti (ibidem, op. cit., n. 19.22). Per conseguenza, non si può parlare di una sistematica persecuzione degli apostati, anche nel caso in cui le autorità iraniane siano informate dell'avvenuta conversione (ibidem, op. cit. n. 19.21). Basti ancora osservare che l'ultimo caso noto di procedura penale relativa ad un'accusa d'apostasia (attinente peraltro piuttosto al tenore d'alcuni scritti piuttosto che ad un mutamento di fede) ha riguardato un dissidente, amico del precedente presidente iraniano, che, come è risaputo, è stato rilasciato nel luglio del 2004 dopo due anni di prigionia. Va altresì osservato che il 22 novembre 2005 vi è stato l'omicidio - commesso verosimilmente da fondamentalisti islamici - di un cristiano, convertitosi dall'Islam a metà degli anni novanta (cfr. U.S. Department of State, International Religious Freedom Report 2006, Iran, 15 settembre 2006, Section II, Restrictions on Religious Freedom).
Per quanto attiene alla genuinità delle conversioni, s'osserva che molti iraniani si convertono, coscienti che, invocando persecuzioni di natura religiosa, le opportunità d'ottenere asilo in occidente sono maggiori (Iran Country Report, op. cit. n. 19.21). Tuttavia, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) rileva che s'impone una distinzione tra chi si è convertito prima dell'espatrio e chi si è convertito solo una volta giunto nel Paese ospite. A dipendenza della credibilità del singolo caso, a coloro che si sono sinceramente convertiti in Iran dovrebbe essere riconosciuto lo statuto di rifugiato in quanto il rischio da loro assunto sarebbe grande e dimostrerebbe la genuinità dell'allegata conversione (ACNUR/ACCORD: 7th European Country of Origin Information Seminar Berlin, 11-12 giugno 2001 - Final Report, pag. 98 e seg.).
Peraltro, di regola hanno un fondato timore d'essere esposti a seri pregiudizi rilevanti in materia d'asilo le personalità pubbliche che diffondono opinioni ritenute contrapposte all'Islam ufficiale, le persone che si dedicano al proselitismo e i convertiti denunciati da familiari o minacciati da terzi (v. in questo senso OSAR, Iran, mise à jour, pag. 2 e seg.; OSAR, Iran - réformes et répression, pag. 12). Al contrario, semplici cittadini che si sono convertiti all'estero e che praticano discretamente la propria fede non sono esposti, di principio, a persecuzioni rilevanti in materia d'asilo (cfr. Iran Country Report, op. cit. n. 19.22).
10.3. Nel caso di specie, questo Tribunale considera verosimile, nel senso della probabilità preponderante, la conversione dell'insorgente al cristianesimo anteriore all'espatrio. La nunziatura apostolica in Svizzera ha considerato conforme all'originale la copia dell'attestazione di battesimo e cresima esibita dal ricorrente. Anche l'allora vescovo di Lugano ha confermato la genuinità dell'allegata conversione. Trattasi di due soggetti che non hanno alcun interesse ad attestare una conversione fasulla, segnatamente se basata sull'inganno e documenti falsi. Inoltre, l'assunzione del ricorrente in qualità di sagrestano rafforza la credibilità dell'allegata conversione al cristianesimo. Le conclusioni contrarie tratte dall'UFM in virtù delle risultanze dei più volte richiamati rapporti d'Ambasciata non sono convincenti e si fondano sulla valorizzazione acritica ed arbitraria d'indicazioni imprecise, incomplete e contraddittorie. Per contro, le dichiarazioni e spiegazioni addotte dal ricorrente in corso di procedura con riferimento agli accadimenti da lui vissuti in Iran antecedentemente all'espatrio sono verosimili poiché:
- consistenti, ossia resistenti alle obiezioni,
- precise, ossia non suscettibili di diversa interpretazione altrettanto o più verosimile, e
- concordanti, ossia che non contrastano tra loro e più ancora con altri dati od elementi certi.
In particolare, non v'è motivo di dubitare né delle allegazioni dell'insorgente sull'accanita opposizione di suo G._______ alla sua conversione iniziata con un sequestro, assortito di maltrattamenti, e sfociata in gravi minacce di morte dopo la scoperta di una copia del certificato di battesimo e cresima, né su quelle di un coinvolgimento di agenti statali in tali circostanze. Peraltro, il passaggio dalla teoria dell'imputabilità a quella della protezione (GICRA 2006 n. 18), implica la rilevanza in materia d'asilo pure delle persecuzioni non statali. Ora, vista la serietà delle minacce di morte proferite da un parente del ricorrente, dell'accanimento evidenziato dallo stesso nel volere impedire che la propria famiglia sia "macchiata" da una conversione di un membro al cristianesimo, e considerato che l'insorgente è già stato oggetto in patria d'interrogatori e maltrattamenti anche da parte di agenti statali (v. in questo senso Iran Country Report, op. cit. n. 19.21), è verosimile nel senso della probabilità preponderante che egli non possa ottenere in patria un'appropriata protezione contro le persecuzioni di natura religiosa.
11.
11.1. In simile evenienza, considerato che dalle carte processuali non emergono elementi che giustifichino un'esclusione dalla qualità di rifugiato giusta gli art. 1 F della Convenzione sullo statuto dei rifugiati del 28 luglio 1951 (Conv., RS 0.142.30) rispettivamente dall'asilo ai sensi dell'art. 53
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 53 Indegnità - Non è concesso asilo al rifugiato:
a  che ne sembri indegno per avere commesso atti riprensibili;
b  che abbia attentato alla sicurezza interna o esterna della Svizzera o la comprometta; o
c  nei confronti del quale sia stata ordinata l'espulsione ai sensi dell'articolo 66a o 66abis CP157 o dell'articolo 49a o 49abis CPM158.
LAsi, si giustifica il riconoscimento al ricorrente della qualità di rifugiato e la concessione dell'asilo in Svizzera.
11.2. I figli, convertitisi al cristianesimo in Svizzera sono inclusi nell'asilo concesso al padre (art. 51 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 51 Asilo accordato a famiglie - 1 I coniugi di rifugiati e i loro figli minorenni sono riconosciuti come rifugiati e ottengono l'asilo, sempre che non vi si oppongano circostanze particolari.147
1    I coniugi di rifugiati e i loro figli minorenni sono riconosciuti come rifugiati e ottengono l'asilo, sempre che non vi si oppongano circostanze particolari.147
1bis    Se nell'ambito della procedura d'asilo rileva indizi di una causa di nullità conformemente all'articolo 105 numero 5 o 6 del Codice civile148 (CC), la SEM ne informa l'autorità competente secondo l'articolo 106 CC. La procedura è sospesa fino alla decisione di quest'autorità. Se l'autorità promuove un'azione, la procedura è sospesa sino al passaggio in giudicato della relativa sentenza.149
2    ...150
3    I figli nati in Svizzera da genitori rifugiati sono anch'essi riconosciuti come rifugiati sempreché non vi si oppongano circostanze particolari.151
4    Se gli aventi diritto di cui al capoverso 1 sono stati separati in seguito alla fuga e si trovano all'estero, occorre autorizzarne, su domanda, l'entrata in Svizzera.152
5    ...153
LAsi) e sono pure da considerarsi rifugiati ai sensi dell'art. 54
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 54 Motivi soggettivi insorti dopo la fuga - Non è concesso asilo al richiedente che è divenuto rifugiato ai sensi dell'articolo 3 soltanto con la partenza dal Paese d'origine o di provenienza oppure in ragione del comportamento dopo la partenza.
LAsi. È infatti verosimile che in caso di rientro in patria possano ora incorrere in persecuzioni perpetrate dai familiari che già hanno agito, e nuovamente agirebbero, nei confronti del padre.
12. Alla ricorrente, che non ha allegato motivi d'asilo personali e che, per quanto emerge dagli atti di causa, non si è convertita, è riconosciuta la qualità di rifugiata e concesso l'asilo in Svizzera ai sensi dell'art. 51 cpv. 1
SR 142.31 Legge del 26 giugno 1998 sull'asilo (LAsi)
LAsi Art. 51 Asilo accordato a famiglie - 1 I coniugi di rifugiati e i loro figli minorenni sono riconosciuti come rifugiati e ottengono l'asilo, sempre che non vi si oppongano circostanze particolari.147
1    I coniugi di rifugiati e i loro figli minorenni sono riconosciuti come rifugiati e ottengono l'asilo, sempre che non vi si oppongano circostanze particolari.147
1bis    Se nell'ambito della procedura d'asilo rileva indizi di una causa di nullità conformemente all'articolo 105 numero 5 o 6 del Codice civile148 (CC), la SEM ne informa l'autorità competente secondo l'articolo 106 CC. La procedura è sospesa fino alla decisione di quest'autorità. Se l'autorità promuove un'azione, la procedura è sospesa sino al passaggio in giudicato della relativa sentenza.149
2    ...150
3    I figli nati in Svizzera da genitori rifugiati sono anch'essi riconosciuti come rifugiati sempreché non vi si oppongano circostanze particolari.151
4    Se gli aventi diritto di cui al capoverso 1 sono stati separati in seguito alla fuga e si trovano all'estero, occorre autorizzarne, su domanda, l'entrata in Svizzera.152
5    ...153
LAsi.
13. Visto l'esito della procedura, non si riscuotono spese processuali (art. 63
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 63 - 1 L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
1    L'autorità di ricorso mette nel dispositivo le spese processuali, consistenti in una tassa di decisione nelle tasse di cancelleria e negli sborsi, di regola a carico della parte soccombente. Se questa soccombe solo parzialmente, le spese processuali sono ridotte. Per eccezione, si possono condonare le spese processuali.
2    Nessuna spesa processuale è messa a carico dell'autorità inferiore ne delle autorità federali, che promuovano il ricorso e soccombano; se l'autorità ricorrente, che soccombe, non è un'autorità federale, le spese processuali le sono addossate in quanto la causa concerna interessi pecuniari di enti o d'istituti autonomi.
3    Alla parte vincente possono essere addossate solo le spese processuali che abbia cagionato violando le regole di procedura.
4    L'autorità di ricorso, il suo presidente o il giudice dell'istruzione esige dal ricorrente un anticipo equivalente alle presunte spese processuali. Stabilisce un congruo termine per il pagamento con la comminatoria che altrimenti non entrerà nel merito. Se sussistono motivi particolari, può rinunciare interamente o in parte a esigere l'anticipo.100
4bis    La tassa di decisione è stabilita in funzione dell'ampiezza e della difficoltà della causa, del modo di condotta processuale e della situazione finanziaria delle parti. Il suo importo oscilla:
a  da 100 a 5000 franchi nelle controversie senza interesse pecuniario;
b  da 100 a 50 000 franchi nelle altre controversie.101
5    Il Consiglio federale disciplina i dettagli relativi alla determinazione delle tasse.102 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005103 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010104 sull'organizzazione delle autorità penali.105
PA).
14. Nel caso di specie, si giustifica altresì l'attribuzione ai ricorrenti di un'indennità a titolo di spese ripetibili (art. 64
SR 172.021 Legge federale del 20 dicembre 1968 sulla procedura amministrativa (PA)
PA Art. 64 - 1 L'autorità di ricorso, se ammette il ricorso in tutto o in parte, può, d'ufficio o a domanda, assegnare al ricorrente una indennità per le spese indispensabili e relativamente elevate che ha sopportato.
1    L'autorità di ricorso, se ammette il ricorso in tutto o in parte, può, d'ufficio o a domanda, assegnare al ricorrente una indennità per le spese indispensabili e relativamente elevate che ha sopportato.
2    Il dispositivo indica l'ammontare dell'indennità e l'addossa all'ente o all'istituto autonomo, nel cui nome l'autorità inferiore ha deciso, in quanto non possa essere messa a carico di una controparte soccombente.
3    Se una controparte soccombente ha presentato conclusioni indipendenti, l'indennità può essere messa a suo carico, secondo la propria solvenza.
4    L'ente o l'istituto autonomo, nel cui nome l'autorità inferiore ha deciso, risponde dell'indennità addossata a una controparte soccombente, in quanto non possa essere riscossa.
5    Il Consiglio federale disciplina la determinazione delle spese ripetibili.106 Sono fatti salvi l'articolo 16 capoverso 1 lettera a della legge del 17 giugno 2005107 sul Tribunale amministrativo federale e l'articolo 73 della legge del 19 marzo 2010108 sull'organizzazione delle autorità penali.109
PA e art. 7 e segg. del regolamento sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale dell'11 dicembre 2006 [TS-TAF, RS 173.320.2]). In assenza di una nota d'onorario dettagliata, essa è fissata d'ufficio sulla base degli atti di causa (art. 14 cpv. 2
SR 173.320.2 Regolamento del 21 febbraio 2008 sulle tasse e sulle spese ripetibili nelle cause dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TS-TAF)
TS-TAF Art. 14 Determinazione delle spese ripetibili - 1 Le parti che chiedono la rifusione di ripetibili e gli avvocati d'ufficio devono presentare al Tribunale, prima della pronuncia della decisione, una nota particolareggiata delle spese.
1    Le parti che chiedono la rifusione di ripetibili e gli avvocati d'ufficio devono presentare al Tribunale, prima della pronuncia della decisione, una nota particolareggiata delle spese.
2    Il Tribunale fissa l'indennità dovuta alla parte e quella dovuta agli avvocati d'ufficio sulla base della nota particolareggiata delle spese. Se quest'ultima non è stata inoltrata, il Tribunale fissa l'indennità sulla base degli atti di causa.
TS-TAF) in fr. 1'500.--, tenuto conto del lavoro effettivo e utile svolto dal rappresentante dei ricorrenti.
15. La domanda di gratuito patrocinio, a prescindere dal fatto che solo degli avvocati possono essere designati difensori d'ufficio (DTF 132 V 200 consid. 5.1.4), è dunque divenuta senza oggetto.

(dispositivo alla pagina seguente)

Per questi motivi, il Tribunale amministrativo federale pronuncia:

1. Il ricorso è accolto e la decisione impugnata è annullata.
2. Gli insorgenti sono rifugiati e l'UFM concederà loro l'asilo.
3. Non si prelevano spese processuali.
4. L'UFM rifonderà ai ricorrenti fr. 1'500.-- a titolo di spese ripetibili.
5. La domanda di gratuito patrocinio è divenuta senza oggetto.
6. Comunicazione:
- al rappresentante dei ricorrenti (plico raccomandato)
- all'autorità inferiore (in copia; n. di rif. N _______; allegato: incarto UFM)
- a T._______ (in copia)

Il Giudice: Il Cancelliere:

Vito Valenti Marco Poretti

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