14 . staatsrecht-

11. AUSÙBUNG DER WISSENSCHAFTLICHÉN BERUFSARTENEXERCICE DES PROFESSIONS
LIBÉRALES ·

4. Sentenza 24 gennaio 1925 nella causa Maag contro Ticino.

Chi èssin possesso di diploma medico federale non può essere assoggettato
ad una tassa di 200 schi. per conseguire l'autorizzazione di esercitare
la profeSSione. Questa tassa, che non può essere che una modesta tassa
di cancelleria, non

supererà 20 schi. all'incirca.

A. L'art. 19 della legge Sanitaria ticinese 23 giugno 1924 dispone che
l'autorizzazione per esercitare nel Cantone la professione medica e
soggetta ad una tassa di 100-300 schi.

B. I Coniugi Dott. in medicina Walter Maag e Rosa Maag-Epstein,
da Neunkirch, in possesso di regolari diplomi federali di medicina,
sono addetti come medici al Kurhaus Monte Brè in Lugano-Castagnola.
Avendo essi chiesto, il 7 ottobre 1924, l'autorizzazione di praticare
nel Cantone Ticino, il Consiglio di Stato, con risoluzioni 14 ottobre
1924, ammise le istanze, ma sottopose gli istanti, in hase' all'articolo
precitato, ad una tassa di cancelleria di 200 schi. cadauno, oltre
le marche da bollo da applicarsi ai documenti prodotti. Le risoluzioni
furono spedite ai petenti con rimborso postale di ciascuna 203 schi. 30
(totali 406 schi. 60), che essi pagarono.

C. Con ricorso di diritto pubblico 22 novembre 1924 il Dott. Maag e
Signora domandano l'annullamento delle risoluzioni precitate, nel senso
che le tasse di cancelleria solute (400 schi.) vengano loro restituite,
subordinamente, sia restituito, a ciascuna di essi, l'importo

Ausübung der wissenschaftiic hen Berufsarten. N° 4.15

di 185 schi. Asseriscono: Possessori di regolare diploma federale,
essi hanno il diritto, in Virtù dell'art. 1° della legge federale 19
dicembre 1877, di esercitare la loro professione in tutto il territorio
della Confederazione. L'art. 19 della legge cantonale sanitaria non può
essere invocato in loro confronto ed essi non possono essere assogettati
alle tasse esorbitanti ivi previste. Se può essere percepita, una
tassa di cancelleria non deve superare 5 schi. a 15 schi. per caso,
come prestazione per il semplice lavoro di iscrizione nel catalogo dei
medici tieinesi ecc. Una imposizione di 200 schi. è affatto eccessiva e
costituisce violazione patente dell'art. 31 lett. e e 33 cap. 2° CF. Le
persone che sono in possesso del diploma federale non possono essere
trattate meno favorevolmente di quelle che sono autorizzate ad esercitare
la loro professione sul territorio di tutta la Confederaziorie in base
all'art. 5 dispos trans. CF. In quelle ipotesi il Tribunale federale ha
costantemente giudicato che i Cantoni possono chiedere ai professionisti
soltanto una modesta tassa di cancelleria (sentenza Bühler contro Berna
del 1° aprile 1897). '

D. Con risposta del 10 dicembre 1924 il Consiglio di Stato conchiude
domandando il rigetto del gravame. Degli argomenti da esso addotti si
dirà, per quanto occorra, nei seguenti motivi.

Consfderando in diritto :

1° La competenza di questa Corte a conoscere dell'attuale eontroversia
non è stata impugnata e, difatti, è inoppugnabile. Anzitutto perchè il
ricorso è basato sugli art. 31 e 33 CF, la cui Violazione può essere
censurata con ricorso di diritto pubblico al Tribunale federale (RU 27
I p. 428 ; 39 I p. 48 ; 42 I p. 39).

lndarno si obbietterebbe che, poichè le deeisioni querelato non
significano divieto di esercitare la professione Sanitaria nel Cantone
Ticino, ma vogliono solo farne dipendere l'autorizzazione dal pagamento
di una

16 staats-echt _ tassa, si tratterebbe, direttamente, della violazione
della legge federale 19 dicembre 1877 (art. 1°) sul libero si esercizio
delle arti sanitarie : dunque di una legge federale amministrativa o
di polizia sulla quale, a sensi dell'art. 189 OGF, dovrebbe decidere il
Consiglio federale.

L'obbiezione è infondata. Come questa Corte ha ripe-_

tutamente dichiarato (V. le sentenze citate, Specialmente RU 42 I
p. 39), anche le professioni liberali e scientifiche e Specialmente la
professione medica e protetta dall'art. 31, cioè dal principio della
libertà di commercio e dell'indnstria. L'art. 1° della legge federale
19 dicembre 1877 non è che un caso d'applicazione di questo precetto
generale posto dall'art. 31 GP (cfr. anche l'art. 33 al. 2 CF), di mode
ehe una Violazione dell'art. 10 di detta legge involve la violazione di
precetti costitnzionali della quale conosce il Tribunale federale (art.
113 CF e 175 cif. 3 OGF).

2° Nel merito si osserva : la legge federale precitata 19 dicembre
1877, che, come fu detto, ha la 5113 base costituzionale nell'art. 33
al. 2 CF, garantisce al medico munito da diploma federale il diritto
di esercitare liberamente la sua professione in tutto il territorio
della Confederazione. Siffatto diritto Sarebbe evidentemente illusorio,
se ogni Cantone potesse sottomettere l'autorizzazione di esercitare
quell'arte sul suo territorio ad una tassa di qualsivoglia importo, a
suo libito. Poichè, come è ovvio, i possessori di un diploma federale
in medicina non possono essere astretti ad esami cantonali ed al
conseguimento di una patente cantonale, l'autorizzazione in discorso
non rappresenta altro che la prestazione dovuta agli organi di Stato per
l'esame e controllo dei documenti (diploma federali), di cui i petenti
devono munire le loro istanze di autorizzazione. Esigere per questo
semplicissime operazioni un. emolumento di 200 schi. è evidentemente
eccessivo e non sta affatto in relaziOne colle prestaz-ioni che per quel
coatrollo incombono all'Autorità. Non si tratta più di tassa di can-

Ausübung der wissenschaftlichen Berufsarten. N° 4. 17--

ceileria ma di una vera imposizione la quale, se non. direttamente
proibitiva, ha però per effetto di rendere, in qualche caso, assai
gravoso il conseguimento dell'autorizzazione e quindi l"esercizio di una
professione che la legge dichiara libera, tosto che il professionista
abbia conseguito, come nel caso in esam'e, il diploma federale. .-

lndarno il Consiglio di Stato obbietta che la tassa di 200 schi. non è una
semplice tassa di cancelleria, ma costituisce un contributo al costo del
servizio sanitario, cioè all'organizzazione ed all'amministrazione del
ramo della pubblica igiene, il quale impone allo Stato spese rilevanti
e che è stabilito, non solo nell'interesse della collettività ma,
e sopratutto, anche a prò dei medici, cui facilita l'esercizio della
professione e che tutela contro abusied illecita concorrenza. Ma anche
a prescindere

dal fatto che le querelate decisioni parlano espressa-

mente di tasse di cancelleria, l'argomento non vale. Il servizio pubblico
sanitario incombe allo Stato moderno pei fini stessi cui tende. Esso è
rivolto anzitutto alla conservazione e difesa della pubblica salubrità
e dell'igiene sociale e non alla tutela dei privati interesài del
personale sanitario. Se, onde assolvere a questo suo obhligo, lo Stato
colpisce anche gli abnsi che possono nuo-si cere al ceto dei medici
diplomati, non è tuttavia Specialmente nel loro interesse che agisce,
ma sempre in quello della collettività e del benessere generale, che
è tenuto a favorire. Non trattandosi quindi di funzione che lo Stato
compie nell'interesse Speciale dei medici, non è giusto che, per questa
prestazione, essi Siano Sottoposti ad uno Speciale contributo.

Che le tasse di cui all'art. 19 dell'attuale legge sanitaria ticinese
fossero previste, in misura pressocchè eguale, da precedenti leggi,
senza che mai nessuno se ne dolesse, è affatto indifferente. E che poi
l'ammissssione dei presenti ricorsi creerebbe una disparità di trattamento
in confronto dei professionisti, che la tassa querelata hanno pagata,
è evidentemente argomento di nessunsi

AS 51 I 1925 2

18 ss , *Staatsrecht. _ valore, poichè, ammettendo o supponendo essi
la liceità di quelle tasse, pagarono di loro libera volontà e non hanno
posto mente a far valere, nel debito modo, le ragioni che loro avrebbero
spettato.

3° Da quanto precede risulta che le tasse di 200 franchi impostc
a ciascuno dei ricorrenti sono incostiss tuzionali e devono essere
annullate. Il Consiglio di Stato

restituirà dunque ai ricorrenti la somma di 400 schi. a '

torto percepita, sotto deduzione di una vera e modesta tassa di
cancelleria, che potrà comportare al massimo 20 schi. per ciascun case.

Il Tribunale federale pronuncia : Il ricorso è ammesso nel senso dei
motivi.

III. HANDELSUND GEWERBEFREIHEIT LIBERTÉ DU COMMERCE ET DE
L'INDUSTRIE5. Arrèt da 13/21 février 1925'dans la cause Dubois contre
Conseil d'Et-at du canton da Nonchè-tel.

Patente d'auberge. Art. 31 et 4 Const. féd. Competence restreînte du
Tribunal fédéral pour revoir l'application de la clause du besoin. -Pas
d'inégalité de traitement à faire bénéfieier les cercles du canton
de Neuchatel d'un régime légal particulier les scustrayant à la clause
du hesoin.

A. Le ler juillet 1921, Edmond Meyer, de et à La Chanx-de Fonds,
adressa au Conseil d'Etat neuchätelois une demande de patente pour
l'exploitation d'un café-restaurant, tea room, dans des locaux pourvus
du confort moderne, situés rue de la Serre, à La Chaux-de-

Fonds. L'établissement, appelé Astoria, appartient ss

à une société anonyme dont Meyer et Gaston Leva] sont

les administrateurs. Meyer exposait qu'il ne s'agissait .Handelsund
GeWerbesiù-sseiheit. N° 5... 19

pas d'un nouveau café-brasserie, mais d'un local convenable où les
familles pussent aller se récréer, entendre de la musique et consommer.

Le Conseil communal de La Chaux-de-Fonds préavisa négativement pour le
moment du moins, tant que la suppression d'un établissement existant
n'aura pas compensé celui qu'il (Meyer) se propose d'ouvrir . Toutefois,
Meyer pourra... ouvrir un tea room et une pension alimentaire; il lui sera
loisible, pendant les heures de repas, de débiter des boissons fermentées
aux pensionnaires', mais non des boissons distillées. Le Préfet de La
Chaux-de-Fonds se rallia à cette maniere de voir. Dee oppositions furent
formulées par la Société des cafetiers, hòteliers et restaurateurs et
par des sociétés antialcool'iques.

Le 30 aor'it 1921, le Conseil d'Etat requa l'autorisation de débiter
des boissons alcooliques dans les locaux de l'Astoria, attendu que le
nombre des débits de boissons alcooliques à La Chaux-de Fonds est plus
que suffisant pour les besoins de cette l'ocalité ; que cette situation
a provoqué, depuis 1914, la fermeture de 15 cafés restaurants sur le
territoire communal de La Chaux de Fonds ; qu'il existe actuellement
trois établissements publics dans un rayon de moins de 50 mètres de
l'étahlissement projeté (Brasserie de la Serre, Café des Alpes et
Brasserie Muller); qu'un changement de destination des locaux du café
passage du Centre 5 à La Chaux-de-Fonds en café de tempérence' ne serait
pas de nature à justifier l'ouverture d'un quatrième débit de boissons
alcooliques dans le quartier de la rue de la Serre en cette ville.
Cette décision est hasée sur le décret du 15 février 1904 remplacant
celui du 7 février 1894 concernant la reduction du nombre des auberges.

Le tea room Astoria fut ouvert au public le 15 septembre 1921; A la
suite d'infractions à l'interdiction de débiter des boissons alcooliques,
Meyer fut condamné à réitérées fois à l'amende.
Information de décision   •   DEFRITEN
Document : 51 I 14
Date : 24 janvier 1925
Publié : 31 décembre 1925
Source : Tribunal fédéral
Statut : 51 I 14
Domaine : ATF- Droit constitutionnel
Objet : 14 . staatsrecht- 11. AUSÙBUNG DER WISSENSCHAFTLICHÉN BERUFSARTENEXERCICE DES PROFESSIONS


Répertoire des lois
: 189
Répertoire de mots-clés
Trié par fréquence ou alphabet
fédéralisme • questio • lésé • tribunal fédéral • conseil d'état • serre • décision • profession sanitaire • recours de droit public • maïs • cio • recourant • répartition des tâches • restaurant • violation du droit • action en justice • salaire • motif • examen • neuchâtel
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