110 Staatsrecht.

im Sinne der letzteren Vorschrift und damit auch die Fähigkeit,
einen eigenen Wohnsitz zu begründen, seit dem Wegfall des früheren
Scheidungsprozesses nicht mehr zustand. Ist dem so, so muss sie aber
die Scheidungsklage nach Art. 1441. c. in Lugano anheben, weil in diesem
Falle der Wohnsitz des Ehemanns auch als der ihre gilt.

Es braucht daher auf die weitere Frage, ob die senstigen Voraussetzungen
für die Begründung eines Wohnsitzes in Zurich nach Massgabe von Art. 23
ZGB Aufenthalt mit der Absicht dauernden Verbleibens (vgl. dazu EGGER zu
Art. 25 Nr. 2 litt. d letzter Absatz) gegeben Wären, nicht eingetreten
zu werden.

Demnach hat das Bundesgericht erkannt :

Der Rekurs wird gutgeheissen und es werden demgemäss die zürcherischen
Gerichte als zu Behandlung der vorliegenden Ehescheidungsklage unzustàndig
erklärt.

16. Sentenza 18 marzo 1915. Causa Baleari. Binda. contro De Agostini.

Negata esecuzione di sentenze estere prolate in confronto di cittadini
svizzeri aventi il loro domicilio in Isvizzera. Facoltà del giudice di
exequatur di controllare l'esistenza dei requisiti dell'art. 59 CF e
l'invocazione di eventuali contratti di revoca di foro. Competenza del
Tribunale federale per esaminare Simili ricorsi.

A. Con istanza 16 giugno 1914 la Ditta BalestraBinda chiedeva alla Camera
civile di Appello del Cantone Ticino che venisse accordata forza esecutiva
nel Ticino ad una sentenza 26 febbraio-5 marzo 1914 del Tribunale civile
e penale di Milano, colla quale l'impiegato della Ditta istante e suo
rappresentante per il Sud dell'America, De Agostini Augusto, era stato
rico-Gerichtsstand. N° 16. 112

nosciuto debitore e condannato a pagare a Balestra la somma di
lire 3220.29, oltre gli interessi e le' spese, ' somma dipendente da
liquidazione di conti. Davanti il Tribunale di Milano il convenuto aveva
opposto, oltre all'impugnativa del credito, l'eccezione di incompetenza
del giudice adito, affermando di avere il proprio domicilio in Bellinzona
e di non poter quindi essere convenuto davanti il giudice italiano. Il
Tribunale civile di Milano respingeva tale eccezione facendo capo, prima
al disposto dell'art. 105 della Proc. civ. it., il quale stabilisee che

Lo straniero che non ha residenza nel regno può essere convenuto davanti
le autorità giudiziarie del regno, ancorchè non vi si trovi :

10.

2° Se si tratti di obbligazioni, che abbiano origine da contratti e
fatti seguiti nel regno, () che debbano avere esecuzione nel regno ,
ed invocando in secondo luogo una clausola di competenza convenzionale
contenuta nel contratto di rappresentanza, conchiuso a suo tempo fra
la Ditta BalestraBinda ed il proprio impiegato. A proposito di questo
contratto (che non figura in atti) il Tribunale di Milano aggiungeva,
essere vero bensi che lo stesso era stato revocato con stipulazione
successiva conchiusa a Caracos, ma che ciò nondimeno la clausola di
competenza continuava & Spiegare i suoi effetti ai fini della liquidazione
delle reciproche partite di dare ed avere, nè aveva quindi cessato di
determinare la competenza del giudice italiano.

Chiamata a statuirc sulla domanda di exequatur, la Camera civile del
Tribunale di Appello del Ticino si rifiutava di accordare al giudizio
forza esecutiva ed invocava in favore di questa sua tesi gli argomenti
seguenti :

L'art. 59 CF garantisce al debitore solvibile, avente domicilio stabile
in Isvizzera, il diritto di essere conve-

112 Staatsrecht.

nuto per pretese personali davanti il giudice del luogo del suo
domicilio. Ora, la materialità del domicilio De Agostini in Bellinzona e
riconosciuta implicitamente tanto dalla sentenza del Tribunale di Milano,
quanto dalla, Ditta Balestra nella propria domanda di exequatur;

Fuori di discussione è pure la solvabilità del debitore ed il fatto che
trattasi in concreto di pretese personali. In Virtù di questa garanzia
costituzionale non può quindi venir dichiarata esecutiva la sentenza del
Tribunale di Milano, ostandovi il disposto dell'art. 528, al. 1°, C P
civ. tie., per ragione di riconosciuta incompetenza del giudice estero
che ha pronunciato. La decisione contraria del giudice di Milano non
vincola questa Corte. Il Tribunale di _Milano si è pronunciato competente
hasandosi sui disposti degli art. 105 e 107 della Proc. civ. it.,
in forza dei quali lo straniero, ancorché non residente nel regno,
può essere ivi convenuto quando trattasi di obbligazioni, che abbiano
origine da contratti o fatti seguiti nel regno. Ma questa decisione non
può essere riconosciuta efficace nel Cantone, perchè i disposti della
legge proc. ital., sui quali si appoggia, sono in urto coll'imperante
art.59 del nostro diritto cost. fed. Il giudice italiano si_é dichjarato
inoltre competente per effetto di una pretesa clausola contrattuale
stipulata fra le parti col contratto di rappresentanza 21 febbraio 1911,
che avrebbe stabilito fra lessparti il foro convenzionale nel regno. Ma la
sentenza in questione accenna essa stessa al fatto della revoca di tale
contratto in seguito a stipulazione p'osteriore di Caracas del 5 marzo
1912 e quantunque non attribuisca a tale revoca un effetto risolutivo
per la questione di foro, pure, dovendo questa Corte pronunciare'un
giudizio di delibazione sugli atti, sarebhe stato obbligo dell'istante
di produrre tutti quei documenti che comprovassero l'esistenza fra le
parti di una convenzione di deroga di foro, per mettere il giudice in
istato di pronunciarsiGerichts'staud. N° 16. . 113

sulla domanda di exequatur. In difetto di quésti ele-' menti, non può
ritenersi che il De Agostini abbia fatto rinuncia al foro di domicilio;
garantitogli dall'art. 59, e non può di conseguenza la sentenza prodotta
riguardarsi come corrispondente al requisito dell'art. 528, al. 1°,
C.P. civ. tic.

B. È contro questa decisione, in data 26 giugno 1914, intimata alle
parti il 19 gennaio 1915, che la Ditta Balestra ricorre attualmente,
con ricorso di diritto pubblico, al Tribunale federale. Essa afferma :
Non essere esatto che il De Agostini il quale, come i componenti della
Ditta Balestra, è cittadino ticinese, avesse il suo domicilio effettivo a
Bellinzona. Quivi egli non era che residente, ma all'apertura della causa
il 5110 domicilio e quello della famiglia era a Milano. Ciò risulta dalla
sentenza del Tribunale di Milano e da questa sentenza risulta pure che
il De Agostini è tutt'altro che persona solvibile. In ogni caso questi
due fatti avrebbero dovuto essere provati dall'eccipiente per poter far
capo alla garanzia di cui all'art. 59 CF. Checchè ne sia, il Tribunale
di Milano aver ritenuto la propria competenza anche perchè a Milano
era il foro convenzionale fissato dalle parti. Ora, l'art. 59 CF non è
invocabile quando le parti hanno sissato un foro Speciale per liquidare
giudizialmente i loro rapporti commerciali; anzi è molto discutihile
se l'art. 59 possa essere invocato nei rapporti commerciali dipendenti
da operazioni compiute e da liquidare in uno Stato estero. Il giudizio
querelato sopprime il foro contrattuale col dire che non furono prodotti
gli atti relativi a tale stipulazione, il giudice di delibazione avendo
il diritto di controllare i fatti e le deduzioni stabilite dal giudice
estero per giustificare la propria competenza. Ma questa motivazione non
è consona nè alla dottrina nè alla legge. La dottrina e la giurisprudenza
insegnano che il giudice di delibazione non può entrare nella disamiua
del merito della sentenza, nè controllare i documenti edi mezzi di prova
che ser-

AS H I 1915 8

114 Staatsrecht.

virano per formare il convincimento del giudice estero, ma deve puramente
rilevare dalle emergenze della sentenza, se si riscontrano gli estremi
di cui all'art. 528.

C. P. civ. tic. La sentenza dichiarava in fatto che era.

stato ssdeposto un contratto che portava un domicilio convenzionale. Ora
questo fatto è vincolante, nè può essere discusso dal giudice di
delibazione. L'art. 529 PC sconfessa la pretesa iscritta nel giudizio
querelato, poichè stabilisce che il petente deve solo produrre : la
sentenza e la dichiarazione che questa è cresciuta in eosa giudicata,
non gli altri atti dell'incarto. Stabilito un domicilio convenzionale,
non può il De Agostini far capo all'art. 59 CF ed in base all'art. 528
PC la domanda di exequatur non poteva quindi essere rifiutata. La Ditta
ricorrente conchiude' di conseguenza alla riforma in questo senso della
decisione querelata, eventualmente al rinvio degli atti per nuovo giudizio
alla Camera civile di Appello del Ticino, colla condanna del-l'Agostini
nelle spese.

C. Rispondendo, il De Agostini conchiude al rigetto del ricorso.

Considerando in diritto:

1° La ricorrente non contesta ed a ragione, che pel giudice svizzero la
questione di competenza 0 di foro dovesse essere esaminata, a stregua del
disposto dell'art. 59 CF. L'argomento primo sul quale si fonda il ricorso
è anzi quello di una falsa applicazione del disposto sancito in questo
articolo. E ciò per più motivi : a) per mancanza di un domicilio effettivo
in Isvizzera del debitore; 39) per non provata, anzi dubbia solvibilità
del medesimo; c) per constatata deroga al foro di domicilio mediante
clausola inserita nel contratto fra le parti 21 febbraio 1911. Ora
è pratica e giurisprudenza costante di questa Corte che l'art. 59 CF
contenga solo una garanzia in favore del debitore e non possa di con-

seguenza essere invocato dal creditore in un ricorso aGerichtsstan
(1. N ° 1 6. I 1 5

questa Corte. Ma indipendentemente da ciò, i titoli invocati dalla
ricorrente sono anche infondati. Nè l'in-ss solvibilità, nè il domicilio
del debitore in Milano risultano dalla sentenza prodotta o dagli atti
dell'incarto. La solvibilità deve essere presunta fino a prova contraria,
che non può essere costituita da un semplice dubbio desunto dalle
peripezie della causa, ma deve essere dimostrata con fatti Speciali,
fallimento, atto di carenza di beni ecc. Il domicilio effettivo del
debitore in Milano è non solo negato nella sentenza del giudice di
Milano, nella quale è detto che il debitore è residente in Bellinzona
e solo elettivamente, per gli effetti di procedura, domiciliato presse
il suo procuratore in Milano, ma è formalmente smentito anche dalla
dichiarazione figurante in atti del Municipio di Bellinzona, in data
4 giugno 1914, nella quale si dichiara che il De Agostini tenne prima
per ragioni d'impiego alternativamente il suo domicilio in Bellinzona,
ma che da oltre due anni Vi risiede ora stabilmente; dichiarazione che
collima colle allegazioni dell'opponente, il quale afferma di non aver
mai dovuto avere domicilio in Milano, nella sua qualità di rappresentante
solo per le Americhe, ma di aver sempre conservato il suo domicilio e la
sua famiglia in Bellinzona, alla quale la Ditta istante, lui assente,
spediva anzi una parte del suo onorario. Quanto alla pretesa deroga
contrattuale, non vi è dubbio, in tesi, che possa esservi rinuncia
alla garanzia dell'art. 59; ma gli appunti mossi a tale riguardo contro
la sentenza querelata si confondono coll'altro argomento invocato nel
ricorso di una falsa applicazione degli art. 528 e 529 del G. P. civ. tic.

2° Contemporaneamente colla pretesa lesione dei principi stabiliti
all'art. 59, la ricorrente sostiene cioè che gli art. 528 e 529 della
Proc. civ. tic. siano staissi applicati dal giudice di appello in
senso non consono nè colla dottrina, nè colla legge. Questi articoli
dispongono :

116 Staatsrecht.

Art. 528. La forza esecutiva alle sentenze di autorità giudiziarie dei
cantoni confederati o di Stati stranieri, quando non sia applicabile
l'art. 81 della citata legge, è data dal tribunale d'appello, premesso
un giudizio di delibazione in cui si esamina : 10 Se la sentenza sia
stata pronunciata da un'autorità giudiziaria compe tente; 2° Se sia
stata pronunciata citate regolarmente le parti; 3° Se le parti sieno
state legalmente rap presentate o legalmente giudicate in contumacia; 4°
Se la sentenza contenga disposizioni contrarie all'ordine pubblico o al
diritto pubblico federale o cantonale. &. Le condanne civili dipendenti
da con danne penali in processi di carattere politico o di stampa non
possono ottenere l'esecuzione.

Art. 529. Il giudizio di delibazione è trattato in camera di
consiglio. La parte che lo promuove deve presentare una copia autentica
della sentenza ed una dichiarazione autentica della cancelleria
del Tribunale da cui emana, nel senso che la sentenza è passata in
giudicato e non è pendente alcun ricorso, o mezzo di impugnazione contro
la stessa. .

Ora, l'ammissione all'exequatur di sentenze straniere in un Cantone
confederato dipende bensi in prima linea dei disposti del diritto
cantonale, cosicchè in difetto di trattati internazionali un ricorso
di diritto pubblico al Tribunale federale, per negata esecuzione,
può unicamente formularsi in base al disposto dell'art. 175, n° 3,
L. org. giud. led., vale a dire di regola solo in quanto si sia in
grado di affermare (ciò che non avvenne nel caso concreto) che il
giudice di delibazione abbia leso in modo manifesto ed arbitrario le
norme sancite in materia dal diritto cantonale. Nell'interesse di una
giurisprudenza uniforme devesi tuttavia prescindere da tale principio
laddove l'eseguibilità della sentenza prolata dal giudice estero dipenda
da questioni regolate dal diri tto federale, come nel fattisPecie da
una questione di foro regolata dall'art. 59 CF. Ma anche esaminato
daGerichtsstand. N° 16. 117

questo punto di vista, il ricorso è necessariamente da respingere
Siccome infondato.

L'argomento principale sul quale si fonda la Ditta ricorrente è che
il giudice di appello non aveva qualità per esaminare se la deroga
convenzionale al foro di domicilio, ammessa dal Tribunale di Milano,
Îosse o meno giustificata. Con altre parole il giudice di delibazione
avrebbe, secondo la ricorrente, dovuto ritenere come costante il fatto
stabilito dal giudice italiano che le parti avevano per mutuo consenso
ammesso una deroga di toro in favore del foro di Milano, senza esigere
e senza diritto di esigere la produzione di altri documenti. Il che non
è. Anzitutto l'esistenza di un foro convenzionale non è un fatto, ma una
deduzione od apprezzazione giuridica che deve poter essere esaminata dal
giudice di delibazione, il quale ha appunto da sm-dacare la competenza
del giudice stranjero in vista delle garanzie di toro vigenti nella
legislazione del proprio Stato. E lo e tanto più nel caso concreto in
cui si discute non solo sulla esistenza primitiva di una Simile deroga,
ma anche sulla questions meramente giuridica di una revoca di tale
convenzione avvenuta posterlormente, vale 0 dire sugli effetti relativi a
tale stipulazione prodotti da un contratto posteriore. Oltre a ciò, nè la
dottrina, nè la legge escludono un Simile esame. La dottrina (ved. BAR,
Intern. Privatrecht, vol. II p. 467 e seg.; ROGUIN, Conflits des lois,
p. 802) ammette, almeno in tesi, tale facoltà in favore del giudice
chiamato a statuire sulla domanda di exequatur. Quanto alla legge, l'art
528 C. P. civ. tic. imponendo al giudice ticinese un esame preventivo di
diverse questioni, dalle quali deve essere fatta dipendere l'ammissione
all'exequatur delle sentenze straniere, trale altre della questions
di competenza del Tribunale dal quale emana la sentenza da eseguirsi,
gli dà evidentemente il diritto di esigere che gli vengano forniti gli
elementi o dati necessari per formarsi un criterio sull'osservanza o
meno di questi requi-

118 Staatsrecht.

siti. Ora, Sulla questione di deroga di foro ammessa dal giudice di
Milano non poteva il giudice di appello formarsi un concetto preuiso,
dal momento che le clausole relative del primo e del secondo contratto
non sono nè testuahnente, nè Sinteticamente riprodotte nella sentenza del
Tribunale di Milano. È quindi naturaie che egli ritenesse la clausola
di deroga del foro e quindi la tesi del giudice di Milano come non
dimostrata e respingesse di conseguenza la domanda di exequatur. È vero
che l'art. 529 della Proc. succitata non parla,

all'infuori della sentenza eseguenda e di un certificato,

di definitività, della produzione di nessun altro documento da parte
dell'istante. Ma il disposto di tale articolo deve essere interpretato
in relazione al contenuto dell'articolo precedente e l'indicazione in
esso fatta non può riguardarsi come si restrittiva. Checchè ne sia,
lo stabilire quali documenti debbano e possano essere prodotti, implica
una questione puramente di diritto cantonale, sulla quale non va e non
può in ogni caso essere esteso il limite di competenza di questa Corte
anche in base alla riserva più sopra sancita in materia internazionale.

Per questi motivi, il Tribunale federale pr o n u n ci a :

Il ricorso è respinto.

OFDAG Offset-, Formularund Fotodruck AG 3000 BernVollziehung
ausserkantonaler Zivilurteiie. N° 17. 119

VIII. VOLLZIEHUNG AUSSERKANTONALER ZIVILURTEILE

EXÉCUTION DE JUGEMENT S CIVILS D'AUTRES CANTONS

17. Urteil vom 11. März 1911 i. S. Heer gegen Heer.

Der Entscheid über die Alimentationspflicht eines Ehegatten gemäss
Art. 170, Abs. 8 ZGB ist ein vollstreekbares Zivilurteil im Sinne von
Art. 61 BV und 81 SchKG. Verteilung der Beweislast im Rechtsöfinungsverfah
ren. Wer hat die Gesetzmässigkeit der Vorladung vor den Sachrichter zu
beweisen und wie ?

A. Frau Anna Heer in Wallenstadt erwirkte am 10. November 1913 heim
Bezirksgeriehtspràsidenten von Sargans eine Verfügung wonach ihr gemäss
Art. 169 und 170 ZGB das Getrenntleben von ihrem Ehemann Jost Heer
bewilligt wurde. Zugleich wurde mit Bezug auf den Unterhalt des aus der
Ehe entsprossenen Kindes Margrit verfügt, dass für die Zeit wo es bei
der Mutter in Pflege stehen sollte, der Vater einen zum voraus zahlbaren
monatlichen Unterhaltsbeitrag von 15 Fr. zu leisten habe.

Am 31. Dezember 1913 erliess der nämliche Richter eine neue Verfügung
punkto Ehescheidung in Anwendung von Art. ZGB und EG zum GB (die
Artikelnummern sind nicht angegeben), die an die Stelle der ersten
trat. Diese zweite Verfügung lautet :

a 1. Der Klägerin ist das Getrenntleben von ihrem Ehemanne gestattet.

2. Es ist das Kind Margerita der Mutter für die Dauer des
Ehescheidungsprozesses zur Erziehung und Pflege zu überlassen.

3. Es hat die Klägerin das Alimentationsbeitrags recht für sich und
für das Kind auf 30 Fr. pro Monat,_fiialbmonatlich vorauszahlbar.
Decision information   •   DEFRITEN
Document : 41 I 110
Date : 18. März 1915
Published : 31. Dezember 1915
Source : Bundesgericht
Status : 41 I 110
Subject area : BGE - Verfassungsrecht
Subject : 110 Staatsrecht. im Sinne der letzteren Vorschrift und damit auch die Fähigkeit,


Legislation register
BZP: 528  529
Keyword index
Sorted by frequency or alphabet
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