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sich davon enthalten, den vom Schuldner anerkannten Forderungsbetrag
auszurechnen und einzusetzen. Das dürfe auch vom Gläubiger nicht verlangt
werden. Obss die Ausrechnung eine leichte sei oder eine schwere, sei
nicht massgebend.
Die Schuldbetreibuugsund Konkurskammer zieht
in E r w ä g u n g :
l. Artikel 74 Abs. 2 SchKG bestimmt, dass, wenn der betriebene Schuldner
die Forderung nur teilweise bestreitet, er den bestrittenen Betrag genau
anzugeben habe, ansonst der Rechtsverschlag als nicht erfolgt betrachtet
werde. Die Bezeichnung des bestrittenen Betrages muss deshalb eine genaue
sein, weil das Betreibungsamt in der Lage sein muss, die Betreibung auf
Verlangen des Gläubigers für den anerkannten Betrag fortzusetzen. Hiezu
genügt es, dass dieser Betrag sich aus dem Inhalt des Rechtsvorschlages in
Verbindung mit dem Zahlungsbefehl rechnerisch mit Leichtigkeit ermitteln
lasse ; dass er im Rechtsvorschlag z i f f e r rn a s s i g angegeben sei,
ist nicht unbedingt notwendig. '
Der Rechtsvorschlag muss aber die nötigen Anhaltspunkte enthalten, die es
dem B e t re i b u n g s amt ermöglichen, den anerkannten Forderungsbetrag
genau festzusetzen und damit die Angaben des Gläubigers im Begehren um
Fortsetzung der Betreibung auf ihre Richtigkeit nachzuprüfen. Der Umstand,
dass der Gl ä ub i g er mittelst der i h m zu Gebote stehenden Angaben
imstande ist, jenen Betrag zu ermitteln, macht den Rechtsvorschlag noch
nicht zu einem gültigen. Vergl. Komm. JAEGER, Anm. 11 zu Art. 74 und
die von ihm zitierten Entscheide.
2. Hieraus folgt ohne weiteres, dass der v o r l i e ge n d e
Rechtsvorschlag gültig ist. Zahlungsbefehl und Rechtsvorschlag enthalten
alle nötigen Elemente, um die vom Schuldner bestrittene und die von ihm
anerkannte Quote mit Leichtigkeit festzusetzen. Die Rekurrentin hat
und Konkurskammer. N° 64. 355
den Mietzins für den Monat Juni 1914, d. h. für 30 Tage, in Betreibung
gesetzt ; derSchuldner hat für a 25 Tage Mietzins Recht vorgeschlagen
und für die übrigen fünf Tage die Mietzinsforderung anerkannt. Das
Betreibungsamt brauchte also nur die Gesamtforderung von 53 Fr.
60 .Cts. durch 30 zu dividieren und hemach mit 25 zu multiplizieren. Das
Produkt stellt mit 44 Fr. 67 Cts. genau den bestrittenen und der Rest mit
8 Fr. 93 Cis. genau den anerkannten Betrag dar, für den die Betreibung
fortgesetzt werden kann. Der Rekurs entbehrt somit jeder Begründung.
Demnach hat die Schuldbetreibungs und Konkurskammer erkannt: Der Rekurs
wird abgewiesen.
64. Sentenza 22 ottobre 1914 nella causa Raineri.
La presa di un inventario a sensi dell'art. 283 L. E. e F. in garanzia di
pigioni non ancora scadute, può avvenire solo in quanto sia da ritenersl
minacciato il diritto di ritenzione.
Macchine da cucire sono impignorabili non solo quando servono
all'esercizio di una professione, ma anche quando necessitano per la
confezione di lavori in famiglia.
Giuseppina Nani, creditrice, domandava ed otteneva il 12 agosto che
venisse eretto un inventario sul mobiglio dell'attuale ricorrente, suo
inquilino, in garanzia di un canone di pigione di fr. 26, dovuto pei
mesi di luglio ed agosto, pigione non ancora scaduta per quest'ultimo
mese. Dei mobili inventariati due soli furono ritenuti pignorabili :
un armadio stimato fr. 25 ed una macchina da cucire stimata fr. 30. La
macchina da cucire venne rivendicata dalla moglie del debitore.
' Raineri ricorreva in data 22 agosto all'Autorità di vigilanza
domandando: l'annullazione dell'inventario, in A8 40 in __ 1914 ai
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quanto destinato a garantire la pigione non ancora scaduta del mese di
agosto e che venissero dichiarati non pignorabili l'armadio e la macchina
da cucire, il prima perché necessario alla conservazione del vestiario
e della biancheria, la macchina da cucire perchè serviva alla madre peri
lavori di confezione degli abiti di famiglia e della biancheria.
Respinto dall'istanza cantonale, egli ricorre attualmente al Tribunale
federale.
Considerando in diritto:
1° Non ostante sia esatta l'osservazione del ricorrente che l'erezione
dell'inventario per pigioni non an-
cora scadute non è da ammettere se non in quanto --
possa ritenersi minacciato il diritto di ritenzione, ossia quando
esistono delle. ragioni per supporre che il locatario si disponga a
partire asportando seco il mobiglio, e non ostante non risulti dagli atti
che ciò sia stato anche solo preteso dalla creditrice, non può tuttavia
il ricorso riguardarsi a tale riguardo fondato. Imperocchè è constatato
nell'inventario, nè tale circostanza venne contestata dal ricorrente,
che il debitore avrebbe dovuto abbandonare i locali da lui occupati entro
il termine di 10" giorni. Nel momento in cui venne eretto l'inventario il
debitore era dunque alla vigilia di un abbandono for-zato, nè vi ha dubbio
che lasciando i locali egli avrebbe asportato seco l'intiero mobiglio,
qualora l'erezione d'ell'inventario non glielo aveSse impedito. E ciò
sembra tanto più probabile che scopo del presente ricorso è appunto di
permettergli di disporre. anche dei due capi di mobiglio che vennero
dall'Ufficio ritenuti soggetti ad inventario. Percui si può senz'altro
ammettere che esisteva un pericolo pel diritto di ritenzione e che eravi
perciò motivo di procedere all'inventario anche in garanzia della quota
di pigione non ancora scaduta.
2° Sulla staggibilità del mobiglio inventariato. è da osservare:und
Konkm'skammer. N° 64. 857
Per ciò che concerne l'armadio a Specchio, l'istanza cantonale dichiara,
all'appoggio di JAEGER, Comm. art. 92, n° 7 in fine, che per la custodia
degli abiti e della biancheria essendo già stato lasciato al debitore un
comò, non può egli esigere che gli venga lasciato ancora un armadio. Ora,
quand' anche debba ammettersi in linea di massima, che fra i mobili
indispensabili al debitore debbano annoverarsi anche quelli destinati per
conservare la biancheria e gli abiti, la questione nel senso in cui venne
risolta dall'istanza cantonale si riduce ad una semplice questione di
apprezzazione delle circostanze Speciali, apprezzazione che è anzitutto
attributo dell'Autorità cantonale e che in questo senso ristretto non
può quindi essere riveduta da questa Camera Esecuzioni e Fallimenti.
Tutt'altra è la Situazione per ciò che concerne la macchina da cucire. Qui
l'istanza cantonale ha reSpinto il reclamo del ricorrente pel motivo
che non occupandosi la moglie del ricorrente di lavori ad ago per
terzi, non poteva la macchina, secondo JAEGER, Comm. art. 92, n° 9,
ritenersi indispensabile. Già questa citazione non è completamente
esatta, limitandosi il commentario a delle semplici indicazioni su
pregiudizi in materia, senza punto pronunciarsi sul fondamento o meno
dei medesimi. Secondo poi la giuriSprudenza federale una macchina da
cucire deve considerarsi come esclusa da pignoramento non solo quando
serve all'esercizio di una professione, vale a dire a lavori per terzi,
ma anche quando è impiegata per la confezione di abiti o di altri lavori
perla famiglia.
Ora, ciò è precisamente quanto viene allegato dal ricorrente e tale
allegazione riceve ancora maggior rilievo dalla circostanza che, da quanto
risulta dall'incarto, la moglie del debitore era sarta di professione
e dovrà probabilmente ridivenirlo per procurare maggiori risorse
alla famiglia. In questa Situazione di cose non può condividersi la
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tesi dell'istanza cantonale e il ricorso appare quindi fondato su. questo
punto.
Per questi motivi, la Camera Esecuzioni e Fallimenti p r o n u n ci a :
Il ricorso è ammesso per quanto concerne l" ' . _ un 1 norabllità della
macchina da cucire. P g
65. Arrèt du 29 octobre 1914 dans la cause Gavin.
Distribution à une série de créanciers saisissants du produit de la
réalisation de biens saisis d'abord au profit d'une autre série. Qualité
des créanciers de cette série à recourlr contre cette mesure. Conséquences
de son annulation. Responsabilité du préposé.
A. Ensuite de réquisition d'Emile Cherpillod, l'office des poursuites
d'Estavayer, agissant par délégation de l'office de'Moudon a saisi le 6
novembre 1912 au préjudice de Jean Badoux à Cremin les parts indivi-ses
que ce dernier possède sur divers immeubles sis dans le canton de
Fribourg. Dans le délai legal-de partmpation d'autres créanciers ont été
admis à participar formant ainsi une première série N° 190. ' . Le 22
janvier 1913, l'office d'Estavayer, agissant tou ]ours par délégation
de l'office de Moudon, a saisi, au profit d'une seconde série N° 197,
dont fait partie notamment Alfred Gavin, ssssbanquier à Oron la Ville,
la meme part indivise dé'à saisie ' No 190. J au profit de la série
Le 30 avril 1913, l'office. d'Estavayer a procédé à une saisie
complémentaire portant sur la part indivise de Jean Badoux à divers
immeubles, non encore saisis, mscrits au chapitre d'Oscar et Jean
Badoux. Le procee--und Konkurskammer. N° 65. 359
verba] de saisie porte la mention suivante : Ces ilnmeubles formaient
un chapitre à part et avaient été oubliés dans l'extrait fourni par le
préposé au registre foncier; j'ai donc fait un complément de saisie pour
la série 583 (de I'office d'Estavayer, laquelle correspond à la série
197 de l'office de Moudon).
Enfin, le 26 juin 1913, l'office a pratiqué une saisie complémentaire
sur les mémes immeubles, mais au profit cette sois de la série 190.
La première enchère a été sixée au 1er décembre 1913. Le 21 novembre
l'office a adressé aux créanciers, entre autres a A. Cavin, l'état des
charges grevant les immeubles Badoux. Cei état des charges comprend aussi
sous chiffres 7 et 8 les saisies pratiquées le 6 novembre 1912 et le 22
janvier 1913. Par contre il ne mentionne pas les saisies complémentaires
des 30 avril et 26 juin 1913.
Lors de la vente du 1er décembre la part indivise qui avait fait l'objet
des saisies complémentaires a été adjugée au frère du débiteur pour 2535
fr. 40.
Le 25 mai 1914, l'office de Moudon a déposé l'état de collocation du
produit de la série 190 . D'après ce tableau la réalisation des biens
saisis avait produit 5228 fr. 25, somme répartie entre les créanciers
de la série 190 et insuffisante pour les désintéresser complètement;
il ne restait donc rien à la disposition des créanciers de la série 197.
L'état déposé ne fournit aucune indication au sujet de la provenance de
la somme de 5228 fr. 25. En fait, elle comprend non seulement le produit
de la réalisation des biens saisis le 6 novembre 1912, mais aussi les
2535 fr. 40 représentant le produit de la réalisation des biens saisis
le 30 avril 1913 au profit de la série 197 et le 26 juin 1913 au profit
de la série 190.
L'état de collocation et le tableau de distribution n'ayant pas été
attaqués, l'office a procédé à la répartition des deniers entre les
créanciers de la série 190 et