118 Entscheidungen der Schuldhetreibungs-

ha per oggetto la sun paga personale, sulla quale i fratelli Greco non
hanno mai preteso di aver un diritto qualsiasi, nè hanno mai vantato un
diritto di prelazione. Era perciò unicamente un arbitrio del debitore
di contestare o di non contestare il pignoramento avvenuto. Dal fatto
di non averlo contestato, sia per negligenza che per altro motivo, non
poteva scaturire in favore dei ricorrenti nessuna ragione per contestarlo
in nome loro proprio. (Vedasi la sentenza del Consiglio federale al N°
109 dell'Archivio, vol. III.)

2. Anche se si volesse però lasciare da parte l'obbiezione di cui sopra,
il ricorso dei fratelli Greco non avrebbe potuto ammettersi per ragione
di tardivita. Imperocchè, secondo la teoria già accettata dal Consiglio
federale (vedi al N° 109 del vol. II dell'Archivio), il termine per
ricorrere giusta l'art. 17 della Legge federale si calcola, anche quando
siano state pignorate delle paghe, dal momento in cui il pignoramento è
stato eseguito. Le Singole trattenute da farsi mano non possono formare
il punto di partenza per un nuovo ricorso.

Ciò sarebbe ammissibile tutto al più allorquando i rapporti del debitore,
che hanno servito di norma pel calcolo delle somme da trattenersi,
avessero subito col tempo una tale modificazione da infirmare nelle
sue basi il pignoramento avvenuto. Ora i ricorrenti hanno preteso bensi
l'esistenza di un Simile motivo, ma solo pel periodo di tempo decorso
dall'enecuzione'del pignoramento fino alla metà del mese di maggio.
Pel resto di tempo il ricorso era appoggiato non più sul rifiesso ehe
la paga del debitore fosse diminuita, ma solo che il di lei importo già
all'atto del pignoramento fosse tale da non permetterne il sequestro a
sensi dell'art. 93 della Legge federale. Ora un Simile reclamo era troppo
tardivo per poter essere preso in considerazione. E anche per ciò che
riguarda i rapporti mutati del debitore durante i mesi di marzo a maggio,
un relativo ricorso avrebbesi dovuto inoltrare in ogni cano entro dieci
giorni dall'avvenuta mutazione, o almeno entro dieci giorni a partire dal
momento in cui il fatto era giunto a cognizione del debitore. Ciò non
essendo avvenuto, vi sarebbe motivo di chieder-si se anche la sentenza
del-und Konkurskammer. N° 19. 119

l'Autorità inferiore di vigilanza, in quanto essa ha accolto in parte
i reclami del debitore, non debba essere annullata. Se non che il
ricorrente, avendo dichiarato espressamente di riconoscere quest'nltima
decisione, la stessa ha acquistato oramai in suo confronto forza di
cosa giudicata.

Per questi motivi, La Camera di Esecuzione e Fallimento pronuncia:
Il ricorso Maiocchi è ammesso, ed è annullata perciò la decisione
dell'Autorità superiore di vigilanza.

19. Sentenza del 31 gez-Mein 11899 nella cous-:loon Mention.

Notificazione del precetto all'avvocato del debitore, impiegato, art. 64
Legge Esecnzione e Fallimento.

A. Il 9 luglio 1898 il sig. Carlo von Mentlen, di Bellinzona, chiedeva
in via esecutiva a Pietro Martini, professore, il pagamento di spese
dipendente da una lite avuta seco Ini, e faceva intimare il precetto
esecutiro all'avvocato Ignazio Modini di Losone, quale rappresentante
del debitore. li Modini era stato procuratore del Martini nella cause
vertita davanti le istanze cantonali, ed aveva prestata garanzia personale
per il proprio cliente in una dichiarazione d'appello introdotta a nome
dello stesso. Sul precetto intimatogli l'avvocato Modini non fece alcuna
opposizione; il debitore invece con ricorso del 25 ottobre soccessivo
ne chiede l'annullazione perchè irregolarmente intimato. Statuendo su
detto ricorso, l'Autorità inferiore di vigilanza respinse il gravame per
due motivi: primo perche tardivo, essendo state inoltrato solo dopo tre
mesi dall'intimazione del precetto; in secondo luogo perchè infondato,
risnltando dagli atti di causa che il Modini era state realmente il
procuratore del Martini, ed il precetto esecutivo non essendo altro che la
conseguenza diretta della causa e della senken-Te in essa intervenuta. Su
ricorso Martini, la detta

120 Entscheidungen der Schuldbetreibungs--

decisione venne perciò cassata dall'Autorità cantonale superiore di
vigilanza per i seguenti motivi:

Riguardo un'eccezione di tardività, l'Autorità snperiore di vigilanza
ritenne che la stessa si dovesse identificare col merito del ricorso,
perchè se l'intimazione del precetto esecutivo non era state regolare,
non aveva potuto decorrere neppure il termine a ricorrere in confronto del
debitore. Quanto al merito, il gravame doversi ritenere fondato. Difatti
la connessione accettata in prima istanza non potersi ritenere safficiente
di fronte alla giurisprudenza sanzionata dall'Autorità. cantonale nelle
sentenze Lallemend-Arck, 1894, e RemondaRemonda, 1898, secondo la quale il
debitore non può essere escusso nel luogo dove preventivamente è state
sostenuta la cause. L'intimazione del libello avrebbe dovuto farsi in
base all'art. 64 della Legge Esecuzione e Fallimento, vale a dire al
debitore stesso nella sua abitazione, oppure a persona adulta della sna
famiglia o ad alcuno dei suoi impiegati. Ora, a meno di accettare la tesi
del creditore, che il procuratore ad lit-ein si debba considerare come
l'impiegato della parte, ciò non è stato osservato nel caso concreto. Del
pari non essere il case degli art. 65, 66 e 47 della Legge Esecuzione e
Fallimento. L'intimazione essere stata perciò irregolare, in quanto che,
sebbene non risnlti in modo assoluto che il Martini abbia realmente il
suo domicilio a Pontetresa, l'intimazione del precetto aVrebbe dovuto
farei almeno a lui personalmente, in luogo di comunicarlo ad un sue
asserto rappresentante. Che poi il gravame all'Autorita di vigilanza
sia stato inoltrato dopo il termine legale, non essere punto provato,
non essendo presumibile che la decisione dell'Autorità inferiore di
vigilanza sia pervenuta al debitore il giorno 26 ottobre, non essendovi
comunicazione postale diretta fra Locarno e Pontetresa.

B. Contro tale giudizio ricorre von Mentlen al Tribunalefederale,
domandando che il decreto sudcletto sia annullato e mantenuto il precetto
esecutivo 1869.

In diritto :

Il ricorrente non ha più sostenuto che il ricorso all'Autorità, cantonale
snperiore di vigilanza Sia stato introdotto tardiva-und Konkurskammer. N°
19. 12}

mente. L'avesse anche sostenuto, il Tribunale federale sarebbe vincolato
su questo punto alle dichiarazioni di fatto dell'istanza cantonale,
nelle quali non è possibile di vedere alcuna contraddizione cogli
atti della cause. Lo stesso dicasi anche riguardo alla questione
di sapere se al momento in cui fu spiccato il precetto esecutivo
il debitore aveva realmente il sue domicilio a Pontetresa. Il fatto
del non avere il Martini notificato alcun cambiamento di domicilio,
dopo l'elezione da lui fatta a Locarno, non smentisce punto il modo di
vedere dell'istanza cantonale. lndipendentemente dalle dichiarazioni
fatte dalla stessa, la questione del domicilio del debitore avrebbe
forse potuto sembrare dnbbiosa; negli atti manca però ogni qualsiasi
prova che corrobori l'asserzione di un domicilio a Locarno. Del resto,
anche se tale asserzione fesse vera, il ricorso dovrebbesi tuttavia
respingere. Imperocchè, a mente dell'art. 64 della Legge federale, ogni
atto esecutivo deve essere notificato al debitore nella sua abitazione
o nei snoi locali d'affari dove lo stesso esercita la sua professione.
Ciò ritenuto, non è in ogni caso sufficiente che l'intonazione succeda
direttamente a qualcuno dei snoi impiegati od a persona adulta della
sue famiglia, ma la sola notificazione conforme e che si cerchi prima
della persona del debitore, e che l'atto non venga trasmesso alle altre
persone indicate dall'art. 64 ehe nel caso in cui il debitore stesso è
rimasto irreperibile. Ora non risulta in nessun modo che tali ricerche
Siano state fatte nel caso concreto. Che poi l'avvocato Modini debba
essere ritenuto quale un impiegato del debitore, non è tesi che si possa
sostenere sul serio. Già la qualita del Modini quale avvocato del debitore
non è punto provata, la procura rilasciatagli nella causa precedente non
implicando nessnn mandato in sue favore per rappresentare il debitore
in un'esecuzione posteriore. Inoltre l'art. 64 intende per impiegato una
persone che Si trovi col debitore in continui e diretti rapporti d'affari,
e non un semplice procuratore Speciale. Anche il fatto che la pretesa per
la quale era state spiccato il precetto esecutivo derivava da un processo
dibattutosi a Locarno, non poteva esonerare il creditore dall'osser-

122 Entscheidungen der Schuldbetreibungs-

vare il disposto dell'art. 64, la natura e l'origine di un credito
essendo affatto indifferenti per la determinazione del luogo in cui deve
snccedere l'esecuzione. Dovendosi pertanto ritenere la comunicazione del
precetto esecutivo al debitore come fatta irregolarmente, ne risultava
il diritto per quest'ultimo di insorgere presso le Autorità di vigilanza
contre l'intimazione irregolare, al quale scopo il termine utile per
ricorrere doveva calcolarsi non dal distacco del precetto, ma dal giorno
in cui il debitore aveva avuto cognizione dell'esecnzione irregolarmente
iniziata. Ora gli atti della causa non contengono nessuna indicazione
riguardo all'epoca in cui il precetto esecutivo è giunto a cognizione
del Martini. Non vi è dunque una prova Sicura nel senso affermato da]
creditore che il Martini abbia conosoiuto l'esecuzione già, prima di
dieci giorni che sporgesse reclamo, per cui, nel dubbio, il ricorso alle
Autorità cantonali di vigilanza non poteva ritenersi tardivo.

Per questi motivi, La Camera dissEsecuzione e Fallimento pronuncia :
Il ricorso è respinto.

20. Arrét du 8 février 1899, dem la cause Deusn-Dormoneî.

Revendication par la femme, d'objets saisis au préjuclice du mari; role
des parties; art. 106, 107 et 109 LP. ;. portée juridique de l'art. 33
LP. vis-à-vis des dispositions eantenales sur le regime matrimonial.

I. Ernest Picard eine, à Fribourg, oréancier de Pierre Daven-Dormond,
négociant au Sépey, pour une semme de 332 fr. 65 c., a requis la saisie
en date du 26 octobre 1898.

Le 28 octobre, l'Office des poursuites de l'arrondissement des Ormonts a
place sous le peids de la saisie une certaine quantité de marchandises,
dont la taxe totale s'élève a 462 fr.und Konkurskammer. N° 20. 123

Leprocès-verbal de la saisie renferme ensuite les consta tations
suivantes :

Les objets saisis ont été déplaoés immédiatement et transporte's dans
une chambre de la maison de commune-_, avec l'aide de l'agent de police.

Le debiteur, Pierre Daven, a declare ne posséder aucun bien saisissable,
que toutes les marohandises en magasin, }; compris celles saisies, étaient
la propriété de sa femme Lydie Daven-Dormond, inscrite au registre du
commerce, en qualité de marchande publique.

Les marchandises saisies ont été revendiquées par cette dernière,
qui a porté présence aux operations.

Des renseignements demandé s et obtenns, il résulte que la partie du
batiment habité par les époux Daven Dormond, non-divorcés, ni séparés
de biens, }? compris le local où se trouvaient les objets saisis, ont
été loués verbalement, il y a plnsienrs années, par le mari Pierre
Daven de Francois-Louis Vurlod Marlétaz et que ce bail a été continue
entre parties.

En conséquence, vu les dispositions de l'art. 106 LP., l'office assigue
un délai de dix jours au créaneier et au débiteur pour se déterminer
sur la revendication de la femme Daven-Dormond.

H. Le' ? novembre, le préposé avisait Lydiej DavenDormond que le créancier
Picard contestait la revendication qu'elle avait leite des marchandises
saisies le 28 octobre 1898, il l'invitait a faire valoir sen droit en
justice dans les dix jours, conformément à l'art. 107 LP.

III. Le 12 novembre, Lydie Daven portail}, en main de Pautorité
inférieure, la plainte de l'art. 17 LP., en faisant valoir les
considérations suivantes:

Pierre Daven n'est ni possesseur, ni détenteur des mar chandises saisies
dans le magasin (le sa femme. Celle-ci en est propriétaire; elle seule
les clétient légalement. Elle exeree, indépendamment de sen mari, un
petit commerce: elle loue seule les locaux de sen magasin, elle en pale
le loyer, de ses prepres gains. Elle est donc bien le tiers possesseur
dont parle l'art. 109 LP.

d-

VVV-V
Informazioni decisione   •   DEFRITEN
Documento : 25 I 119
Data : 01. Januar 1898
Pubblicato : 31. Dezember 1899
Sorgente : Bundesgericht
Stato : 25 I 119
Ramo giuridico : BGE - Verfassungsrecht
Oggetto : 118 Entscheidungen der Schuldhetreibungs- ha per oggetto la sun paga personale,


Parole chiave
Elenca secondo la frequenza o in ordine alfabetico
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